Studi di coorte - silvanomonarca
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Studi di coorte - silvanomonarca
20/04/2015 STUDI OSSERVAZIONALI DATI AGGREGATI STUDI ECOLOGICI DATI INDIVIDUALI STUDI TRASVERSALI STUDI ANALITICI STUDI CASO-CONTROLLO malattia malattia STUDI PER COORTE Un gruppo di persone (coorte) senza malattia ma che siano diverse fra loro per esposizione ad un supposto fattore di rischio vengono seguite nel tempo per determinare le differenze nei tassi di comparsa della malattia in relazione all’esposizione a quel fattore (studi prospettici) Una coorte è un gruppo di persone che vivono un’esperienza comune nell’arco di un tempo definito Retrospettivi Caso-controllo studio Prospettici Per Coorte il periodo di follow-up varia in relazione alle caratteristiche del fenomeno da seguire Per la riuscita di uno studio per coorte è indispensabile valutare correttamente l’esposizione al fattore di rischio: misurazioni ambientali intervista 1 20/04/2015 Nello studio per coorte ci si chiede: “vediamo se (e quanto) l’incidenza di malattia negli esposti é maggiore rispetto alla popolazione non esposta” TEMPO Direzione dell’indagine La coorte arruolata deve essere composta da soggetti con 1 o più caratteristiche in comune L’associazione tra l’esposizione ad un presunto fattore di rischio e malattia viene misurata mediante il calcolo del RISCHIO RELATIVO (RR) Malati Esposti Popolazione PERSONE SANE Non esposti Non malati Malati Non 5 malati OR>1 OR=1 OR<1 La probabilità di malattia é maggiore nel gruppo dei soggetti esposti rispetto ai soggetti non esposti al fattore di rischio Tanto più elevato é il valore di RR, tanto più forte è l’associazione Assenza di associazione fattore di rischio-malattia L’esposizione al fattore di rischio fa diminuire la probabilità di malattia, pertanto non si tratta di un fattore di rischio ma di un fattore protettivo M+ M- E+ a b E- c d I(e) = a a+b I(ne) = c c+d RR = I(e) I(ne) Il RR rappresenta una misura di associazione: ci informa sulla forza del legame esistente fra un fattore di rischio ed una malattia Ma se dovessimo rispondere alla domanda: “quanti casi di malattia sono attribuibili al fattore di rischio?” CIOÈ “quanti casi di malattia si eviterebbero se venisse eliminato il fattore di rischio nella popolazione?” il RR non risulta adeguato MISURE DI IMPATTO SULLA POPOLAZIONE 2 20/04/2015 Rischio Attribuibile agli esposti RA = I(e)-I(ne) quantità di rischio supplementare (eccesso di rischio) attribuibile al fattore di rischio considerato (è una incidenza) RA può essere espresso anche come percentuale Rischio Attribuibile di Popolazione RAP Le stesse misure possono essere estese a tutta la proporzione se nota la prevalenza del fattore di rischio Lo scopo di queste misure è quello di valutare l’impatto di eventuali interventi preventivi in una popolazione (attraverso l’eliminazione del fattore di rischio): se il fattore di rischio è raro, pur allontanandolo, i benefici sarebbero quantitativamente modesti È stato condotto uno studio multicentrico per verificare se il tumore al fegato è maggiormente frequente in soggetti consumatori abituali di alcolici rispetto alla popolazione astemia. A tale proposito nel 2000 è stato reclutato un gruppo di 500.000 persone tutte sane delle quali 300.000 consumatori di alcolici. Al termine dei 10 anni di studio si sono ammalati un totale di 20.000 persone, 5.000 delle quali tra gli astemi e i restanti tra i bevitori. Calcolare il valore di RR e il RA e commentare i risultati Rischio Attribuibile di Popolazione RAP = RA x P P = prevalenza del fattore di rischio quantità di casi nell’intera popolazione che non ammalerebbero se fosse rimosso il fattore di rischio considerato Tumore al Tumore al fegato + fegato - Totale Alcool + 15.000 285.000 300.000 Alcool - 5.000 195.000 200.000 Totale 20.000 480.000 500.000 Ialcol+ = 15.000 = 0.05 = 50‰ 300.000 RR = 50 = 2,00 25 Ialcol- = 5.000 = 0,025 = 25‰ 200.000 RA = 50 - 25 = 25 ‰ Considerando che la coorte di soggetti reclutati appartiene alla popolazione italiana e che in Italia il 26,7% della popolazione beve alcolici quotidianamente, calcolare il Rischio Attribuibile di Popolazione (RAP) RA = 25 ‰ RAP = 25 ‰ x 26.7 % = 668/100.000 Sapendo che la popolazione italiana (dati censimento 2011) è pari a 59.86 milioni, calcolare il numero di italiani a rischio di tumore al fegato conseguente al consumo di alcool RAPItalia 668/100.000 = X/59.860.000 RAPItalia X = (59.860.000 x 668)/100.000 = 339.865 3 20/04/2015 È stato condotto uno studio con l’intento di verificare se il consumo alimentare di vegetali è un intervento protettivo nei confronti del tumore del colon. Per verificare tale ipotesi è stato reclutato un gruppo di 100.000 soggetti sani e attraverso un questionario si è potuto appurare che 70.000 soggetti consumavano giornalmente almeno 3 porzioni di frutta e verdura mentre i restanti riferivano di consumarli sono in rarissime occasioni. Lo studio si è protratto per 5 anni, durante i quali si sono ammalati di tumore al colon 10.000 persone, 7.000 delle quali non consumatori di frutta o verdura. Valutare i valori di RR e RA Illustrare le possibili conclusioni dello studio Considerando che nella popolazione generale dalla quale è strato estratto il campione, risulta che il consumo di verdura è limitato al 10% della popolazione, calcolare il Rischio attribuibile di popolazione (RAP). Calcolare anche il RAP ipotizzando che dopo un intervento di educazione nutrizionale la percentuale di popolazione che consuma la verdura incrementi fino al 60%. Tumore al Tumore al colon + colon - RAP60% = -191 ‰ x 60% = -11.460/100.000 Verdura + 3.000 67.000 70.000 Verdura - 7.000 23.000 30.000 10.000 90.000 100.000 Totale Iverdura+ = 3.000 70.000 = 0.042 = 42‰ Iverdura- = 7.000 30.000 = 0,233 = 233‰ RA = 42 - 233 = -191 ‰ RR = 42 = 0,18 233 I risultati di studi epidemiologici di tipo ecologico hanno suggerito che l’uso di un nuovo conservate alimentare (CA) potrebbe essere un fattore di rischio per l’ulcera gastrica. Per verificare tale ipotesi è stata reclutata una popolazione costituita da 500 soggetti sani. Di questi, durante 2 anni di osservazione, 150 hanno sviluppato ulcera gastrica. Dalle informazioni ottenute attraverso un apposito questionario è emerso che: tra i soggetti con ulcera, 95 soggetti nei 2 anni appena trascorsi avevano consumato cibi nella cui etichetta era riportata la presenza di CA; tra i soggetti sani, erano 125 quelli che avevano consumato alimenti con presenza di CA. RA = -191 ‰ RAP10% = -191 ‰ x 10% = -1.910/100.000 Totale Calcolare una opportuna misura di associazione tra fattore di rischio e la malattia. 4 20/04/2015 Ulcera + Ulcera - CA + 95 125 220 CA - 55 225 280 150 350 500 Totale Nel questionario veniva anche chiesto di indicare approssimativamente la quantità di alimenti con additivi consumati in una settimana e sono state ottenute le seguenti risposte: Totale tra i soggetti che non si sono ammalati 100 hanno consumato ogni settimana almeno 2 volte cibi con CA e 25 hanno consumato tali cibi più di 3 volte a settimana; tra i soggetti con ulcera 60 hanno consumato ogni settimana almeno 2 volte cibi con CA e 35 hanno consumato tali cibi più di 3 volte a settimana. ICA+ = 95 = 0.431 = 431‰ 220 RR = 431 = 2,20 196 ICA- = 55 = 0,196 = 196‰ 280 RA = 431 - 196 = 235 ‰ Ulcera + Ulcera - 95 125 220 CA2 volte/sett 60 100 160 CA3 volte/sett 35 25 60 CA - 55 225 280 150 350 500 ICA- = 55 = 0,196 = 196‰ 280 ICA2 = 60 160 = 0.375 = 375‰ ICA3 = 35 60 = 0.583 = 583‰ RRCA2 = 375 = 1,91 196 illustrare le possibili conclusioni dello studio. Totale CA + Totale Calcolare la stessa misura di associazione valutata nella prima parte dell’esercizio considerando le 2 diverse categorie di esposizione al fattore di rischio; RACA2 = 375 – 196 = 179‰ RRCA3 = 583 = 2,97 RACA3 = 583 – 196 196 = 387‰ 5