Gli obiettivi del miglioramento genetico e le nuove varietà per l`Europa
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Gli obiettivi del miglioramento genetico e le nuove varietà per l`Europa
Tecnica SPECIALE MELO Gli obiettivi del miglioramento genetico e le nuove varietà per l’Europa SILVIERO SANSAVINI1 - WALTER GUERRA2 - SILVIO PELLEGRINO3 Dipartimento di Colture Arboree - Università di Bologna Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale Laimburg (Bz) 3 CReSO Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per l’Ortofrutticoltura piemontese, Cuneo 1 2 I l miglioramento genetico del melo, nel mondo, non finisce di stupire, perché, nonostante siano note migliaia di varietà, negli ultimi trent’anni sono state introdotte una media di circa 50 varietà/anno (indagine Fideghelli et al., 2012) (Fig. 1). In Europa, ufficialmente, nello stesso periodo ne sono state introdotte una ventina ogni anno (Tab. 1); circa i due terzi di queste sono state brevettate. In massima parte (oltre il 50%) sono le privative comunitarie europee concesse dal CPVO (Angers, Francia) e tutte in soli quindici anni, mentre i brevetti italiani sono poco più del 10% (iniziati da 10 250 200 150 100 50 str al Be ia lg Br io as Ca ile na da Ci Es na t Fi onia nl an Fr dia a Ge nci rm a Gi ani ap a po n Ita e Le lia tto Nu Mo nia ov lda a Ze via la n Ol da an d R Po a Re eg lon pu no ia bb Un lic ito a C Ro eca m a Ru nia Su ssi a d Af Su rica d Co Sv rea izz Uk era ra in a Al US tri A pa es i 0 Au L’assetto varietale del melo è definito da un gruppo di varietà tradizionali (Gala, Golden Delicious e Red Delicious, Fuji, Braeburn, Pink Lady), i cui migliori cloni dominano tuttora la scelta delle varietà per i nuovi impianti. I risultati del miglioramento genetico europeo, insieme a quelli di altri Paesi, in particolare Nuova Zelanda e Stati Uniti, hanno già cominciato a dare grossi frutti, tanto che non meno di una ventina sono le novità che aspirano ad entrare nella rosa di quelle in diffusione, protette da contratti di club o comunque da marchi ed esclusive commerciali. Una grande speranza viene anche dalle nuove varietà ticchiolatura resistenti di ultima generazione, alcune delle quali dotate di grandi requisiti estetici e qualitativi. Totale: 1.120 (standard) +441 (ticchiolatura resistenti) = totale 1.561 (da Fideghelli, Della Strada, 2012) Varietà di melo standard Varietà di melo resistenti/tolleranti a ticchiolatura 5Fig. 1 - Varietà di melo introdotte nel mondo tra il 1980 e il 2008. un trentennio) e quelle libere sono appena il 30% (Figg. 1 e 4). Breeder e programmi: un sistema a filiera mista sempre più pubblico-privata La tendenza attuale dei licenziatari (breeder ed editori) è dunque quella di conseguire la registrazione europea (privativa comunitaria, equivalente ad un brevetto) perché valida in tutti i Paesi dell’Ue, e conseguentemente il solo brevetto italiano ha perso gran parte del suo interesse, perché i vivaisti che ne acquisiscono l’esclusiva devono poter agire su scala europea. È sicuramente interessante osservare che sono ancora gli USA a dominare – per numero di varietà diffuse – su scala mondiale (Fig. 1), ruolo che hanno esercitato peraltro in maniera assai più marcata per almeno trenta- quarant’anni. Già da tempo, però, l’Europa ha aperto le porte a tutto il mondo, per cui oggi si coltivano anche mele di vari altri Paesi, segnatamente Nuova Zelanda (vedi Braeburn e Gala), Australia (Pink Lady) e Giappone (Fuji). Ma la nota più felice riguarda il crescente riscatto europeo, con la conquista di una buona fetta di varietà presenti nei nuovi impianti e che sono state ottenute soprattutto in Francia, Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Romania, Svizzera, come di seguito illustrato. Sono infatti questi i Paesi dove, per iniziative principalmente pubbliche, sono condotti e sono ancora operanti la maggior parte degli oltre cinquanta programmi di miglioramento genetico europei del melo, tutti miranti a conquistare nuove fette di mercato, cercando di raccogliere le differenziate tendenze dei consumatori europei, FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 10 25/10/12 17.43 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 19 8 19 0 81 19 8 19 2 83 19 8 19 4 85 19 8 19 6 87 19 8 19 8 89 19 9 19 0 91 19 9 19 2 9 19 3 94 19 9 19 5 96 19 9 19 7 98 19 9 20 9 00 20 0 20 1 02 20 0 20 3 0 20 4 05 20 0 20 6 0 20 7 08 0 Varietà di melo standard/ standard apple varieties Varietà di melo resistenti/tolleranti a ticchiolatura/ apple varieties resistant/tolerant to scab 5Fig. 2 - Ripartizione delle varietà di melo in rapporto alla resistenza o meno a ticchiolatura (1980-2008). Varietà di melo resistenti/ tolleranti a ticchiolatura 6% 35% Varietà di melo standard 39% 17% 3% 4% 7% 3% 86% Incrocio controllato Non noto Selezione clonale Mutazione Libera impollinazione 5Fig. 3 - Varietà di melo nel mondo in rapporto ai metodi di costituzione (1980 – 2008). 6000 5000 4000 t x 1000 che gradiscono tipologie diverse a seconda delle aree geografiche. L’Italia è in una situazione del tutto particolare, perché dopo la cessazione, ormai da un decennio, del programma ministeriale di miglioramento genetico, varie Istituzioni pubbliche operanti nel breeding di melo di cinque regioni (Trentino - Alto Adige, Emilia-Romagna, Piemonte e Friuli - Venezia Giulia) sono state affiancate da alcuni gruppi privati, alcuni molto validi per capitali ed esperienza, che operano in EmiliaRomagna e Trentino-Alto Adige. Secondo la descrizione che ne è stata fatta (Sansavini et al., 2009) i programmi sono tutti distinti ed autonomi, liberamente gestiti e miranti al libero mercato. Il tentativo fi nora espletato per giungere ad un coordinamento nazionale degli stessi, come avveniva negli anni ’90 col progetto ministeriale, non hanno sortito esito alcuno, salvo un utile e periodico confronto degli obiettivi e dello stato di avanzamento dei programmi. È inevitabile che i programmi siano molto simili negli obiettivi (le linee parentali infatti sono spesso le stesse) e perciò molti incroci sono stati ripetuti in varie sedi; ciò che differenzia i vari progetti sono i procedimenti selettivi in campo, le modalità di passaggio dagli stadi 1°, 2° e 3° di valutazione, l’utilizzo di multitest ambientali condotti in varie regioni e all’estero, soprattutto la partecipazione o meno di vari esperti esterni, coinvolti nei vari stadi, specialmente per completare la selezione secondo parametri commerciali. Aspetto questo molto importante (per es. l’introduzione dei “consumer test” presso la grande distribuzione). Tutti i responsabili sottopongono in genere le selezioni prescelte per il lancio o durante il 2° o 3° stadio, al Gruppo di valutazione del Mipaaf. La tendenza all’introduzione continua di nuove varietà (nonostante che, per ottenere una nuova varietà ben testata anche in vari ambienti occorrano almeno quindici-venti anni) è accentuata dalla progressiva immissione di capitali privati nei programmi di breeding, nella speranza di un futuro ritorno degli investimenti. In Europa la presenza del privato incide ormai per oltre il 40% sulle varietà licenziate nell’ultimo decennio, ma in altri paesi la maggior parte dei programmi è gestita o co-gestita quasi unicamente da privati (vedi USA, Inghilterra, Olanda e altri Paesi). Ciò premesso, occorre fare anche 3000 Golden Delicious Red Delicious Gala Fuji Granny Smith Jonagold Braeburn 2000 1000 Pink Lady® 0 1998 2007 Elstar 2010 2015 5Fig. 4 - Tendenza produttiva delle varietà di melo nel mondo esclusa Cina (1998 – 2015) (World Apple Report 2010). FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 11 11 25/10/12 17.43 Tanto rumore per nulla: le mele Ogm “made in Usa” non arriveranno in Europa Le chiamano Arctic e non imbruniscono H a fatto recentemente sensazione, negli USA, l’annuncio, ripreso poi dalla stampa italiana, di una nuova mela Ogm, denominata “Arctic Apple”, la cui principale caratteristica è quella che, una volta tagliata, non imbrunisce. In quel Paese questo attributo sarebbe utile sia nelle famiglie, perché è abbastanza invalsa l’abitudine asiatica di mettere in tavola mele affettate, sia nella distribuzione organizzata di mele imbustate a spicchi o cubetti (IV gamma, “fresh cut”) trattate con Ca o acido citrico per non farle ossidare. Le mele Golden Delicious e Granny Smith sono le sole finora ingegnerizzate con la procedura Artic, che consiste nel silenziamento del gene della polifenolossidasi (PO) presente in tutte le mele. La PO è responsabile dell’ossidazione e perciò dell’imbrunimento della polpa dopo qualche minuto dal suo contatto con l’aria. Certe mele, come la Renetta del Canada, sono ricche di polifenoli (flavonoidi, flavanoli, tannini) e quindi imbruniscono di più, altre come Gala ne contengono molto meno e quindi imbruniscono meno. In Italia il problema è assai meno sentito e quindi si ritiene che, stavolta, non valga la pena di protestare perché il presunto vantaggio dei consumatori sarebbe da noi assai meno sentito. Da notare che quelli che comprano le mele Renette apprezzano proprio la corposità, sensorialità e aromaticità del gusto cui contribuiscono non poco le varie componenti fenoliche della stessa mela. Sul piano del principio non possiamo non riconoscere però i diritti degli americani e dei canadesi (è infatti canadese la società Okanogan Speciality Fruits che ne possiede i diritti commerciali) di poter usufruire di una nuova tipologia di frutto che potrebbe contribuire a risollevare in parte i consumi di mela, scesi, negli ultimi anni, negli USA, da 10 a 8 kg pro capite annui. Si è però creato un forte contrasto nell’opinione pubblica americana perché una quota di “attivisti dell’ambientalismo” si è schierata contro l’immissione al consumo della mela, spalleggiati in parte dell’Associazione dei coltivatori di mele dello Stato del Washington (la maggiore in USA), che ha manifestato dubbi sulla liceità di questa operazione commerciale perché teme che il “messaggio di naturalezza” proprio della mela che viene trasmesso al consumatore potrebbe venire meno. In questo caso, dunque, il contrasto non riguarda il solito invocato “principio di precauzione”, ancora dominante in Europa per il rifiuto degli Ogm, ma un aspetto etico della modificazione genetica, che nella fattispecie non riguarda l’inserimento di un gene di un enzima estraneo al DNA della specie, ma che riguarda solo l’opportunità di usufruire o meno di un mezzo bio-tecnologico come altri. L’USDA americano (equivalente al nostro Ministero), infatti, dopo anni di prove ha riconosciuto che le mele Arctic non causano alcun danno, né alla persona, né all’ambiente. E un’indagine demoscopica della stessa amministrazione americana ha raccolto la favorevole risposta nel 60% dei consumatori ed operatori interpellati. L’USDA, però, prima di concedere l’autorizzazione alla coltivazione e alla vendita della mela GM si è concessa (primavera 2012) una pausa di qualche tempo per poter tener conto anche dell’opinione pubblica. Vedremo ora se la frangia dei protestatari, una piccola minoranza, riuscirà a bloccare o meno l’immissione al consumo delle nuove mele. È ovvio, lo scriviamo per i nostri Lettori, che, come per tutte le specie a propagazione agamica (come il melo), non si tratta in realtà di una nuova mela, ma di una nuova procedura di manipolazione genetica (GM) che per essere introdotta nella pratica dovrà essere applicata a ciascuna varietà coltivata. Per ora, come detto, sono state realizzate con il marchio Arctic solo Golden Delicious e Granny Smith. n S. Sansavini Golden Delicious Gala Red Delicious Idared 25% 22% Jonagold Elstar Granny Smith 1% 1% 1% Shampion Jonathan 10% Fuji 2% Braeburn 3% 3% 3% 10% 3% 3% 4% 5% 6% 7% Pink Lady Boskoop Bramley Gloster Morgenduft Altre varietà 5Fig. 5 - Assortimento varietale delle mele in Europa (27 Paesi) al 2010. qualche altra considerazione. In questa disamina sulle nuove varietà di mele abbiamo tenuto conto quasi unicamente delle novità licenziate nell’Europa occidentale, tralasciando quelle dei Paesi dell’Europa orientale perché in tali Paesi, pur essendo presenti istituti di ricerca molto attivi, sono state 12 selezionate tipologie di mele che sembrano discostarsi ancora troppo dagli standard mercantili operanti nei grandi mercati europei. Vi sono Paesi balcanici come la Serbia, con grandi tradizioni nella coltura del melo (così come Polonia, Romania, Bulgaria, Ucraina, Russia), che hanno sfornato recentemente decine di varietà che non sono in grado di competere non tanto sul piano agronomico, quanto su quello qualitativo e di valore intrinseco del frutto, con quelle ora presenti sui grandi mercati europei. In altre parole, in grande maggioranza non sembrano essere competitive e questo perché le linee parentali utilizzate nei loro incroci sono in gran parte rispondenti alle tradizioni locali di quei Paesi ed a modelli commerciali chiusi agli scambi internazionali. Diverso è l’atteggiamento che dovremmo assumere nei confronti delle centinaia di varietà ottenute nei Paesi asiatici a clima temperato, come Giappone, Cina, Corea, alcune delle quali, soprattutto giapponesi, corrispondenti a tipologie di mele grosse (soprattutto gialle), dolci, a polpa compatta, croccanti, serbevoli e a lunga tenuta (più di tutte Fuji); alcune di queste avranno forse la possibilità di penetrare e farsi largo anche nei mercati europei. Circa i Paesi competitivi per l’esportazione in Europa (es. Nuova Zelanda), questi selezionano mele proprio per il target europeo, con finalità quindi simili alle nostre. FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 12 25/10/12 17.43 Target dei programmi di breeding La grande differenza fra gli obiettivi di oggi e quelli del passato, anche recente, è data dall’influenza esercitata dal gradimento dei mercati, anche a costo di mettere in secondo piano la valenza ecologica ed agronomica delle singole varietà; ed inoltre l’immissione sul mercato è controllata soprattutto da grandi catene distributive e da grandi gruppi di operatori commerciali, che, in genere, hanno partecipato agli stessi programmi, cofinanziati, e perciò alla scelta degli obiettivi prima, della selezione poi e quindi della scelta finale delle varietà da lanciare, decidendo anche quale strategia commerciale applicare nei confronti delle varietà o degli stessi consumatori, dei quali tentano di interpretare la domanda. La morale di siffatta tendenza, dunque, prescinde in parte dai programmi dei breeder e dalle aspettative dei costitutori, prova ne sia il quasi fallimento delle numerose varietà ticchiolatura-resistenti da questi introdotte, in numero pari a circa il 40% del totale delle nuove varietà derivate per oltre l’80% dai programmi ufficiali. 0,77% 0,77% 0,84% 0,84% 5% 5% 4%4% 3%3% 3% 1%1% 3% 2%2% 3% 3% Golden Delicious 0,18% 0,18% 0,03% 0,03% Gala Red Delicious 44% 44% Fuji Granny Smith Braeburn Cripps Pink Imperatore - Rome B. Altre varietà Annurca Renette 7% 7% Jonagold 11% 11% Stayman R. e W. 14% 14% Idared Elstar 5Fig. 6 - Assortimento varietale delle mele in Italia (media triennale di produzione 2009-2011). Non sfugge, inoltre, una constatazione: da almeno un ventennio gli obiettivi sono numerosi ma almeno tre o quattro accomunano quasi tutti i programmi europei; essi riguardano: a) la qualità del frutto in senso lato, cioè attribuendo a questo termine diversi significati in relazione ai mercati verso cui si vorrebbero collocare le future produzioni. Tutti però mirano ad un frutto esteticamente appagante e quindi massima estensione Pubblicita Helios 21X15 CM_Layout 1 15/07/10 16.57 Pagina 1 del colore, intenso ma brillante, non opaco, non inscurito, possibilmente striato. Poi, la valutazione delle caratteristiche organolettiche è divenuta assai più circostanziata in vari aspetti che non sono soltanto riconducibili al sapore (dato dalla storica trilogia dolcezza, acidità, aromaticità), ma anche alla sensorialità fisica della polpa, data da compattezza, tessitura, croccantezza (che insieme generano il piacere del morso) e succosità. Poi grande Un fior di protezione SISTEMA V5 E’ un sistema misto ad elastico e placchette congegnato in modo da favorire lo scaricamento della grandine. Le reti sono unite da un elastico corto fissato sulle cimose interne mentre i bordi esterni sono uniti da placchette. A riposo la struttura assume una posizione piana, con una sorta di canale centrale. Durante il temporale il peso della grandine mette in tensione l’elastico ed inclina la rete, la quale assume una posizione a “V”, che agevola lo scarico dei chicchi. HELIOS GROUP SRL - Via dei Boschi, 4 - 24050 Lurano (BG) - Italia - Tel. +39 035 800 693 - Fax +39 035 800 448 - www.helios-italia.eu FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 13 13 25/10/12 17.43 i programmi sono gli agenti di fireblight, cancro dei rami (in Germania) e del colletto (Phytophthora sp). Naturalmente, a seconda del Paese, si cerca di selezionare anche per altre patologie ivi dannose (es. Alternaria, Glomerella, Colletotrichum) oltre che per gli ubiquitari ragno rosso e afidi. d) Non mancano obiettivi del breeding mirati all’habitus dell’albero differenziato secondo diverse finalità degli impianti (es. habitus colonnare per giardini e frutteti familiari, alberi compatti o spur per alta densità, alberi nani, ecc.). Innovazioni nei metodi selettivi 5Fig. 7 - Le specie del genere Malus maggiormente utilizzate nel miglioramento genetico per la ricerca di geni di resistenza. Polpa succosa, tenera o appena soda, dolce-acidula, sapore equilibrato, aromatica, buona conservazione Bicolore o monocromatica, croccante-soda, succosa, acidula, poco dolce e poco aromatica Mele da dessert (mercati Sud Europei e USA) Mele fuori pasto per mercati Centro-Nord Europei Mele da dessert dolci per mercati asiatici Nuove tipologie ad elevata qualità Compatta, succosa, croccante, dolce, poco acida, durevole Eccellenza qualitativa ed estetica. Polpa croccante, succosa, dolce-acidula, equilibrata 5Fig. 8 - La mela ideale: eempio di quattro tipologie di mele che risultano tradizionalmente preferite nei mercati internazionali, cui fanno riferimento i breeder per gli obiettivi di selezione per la qualità della mela. rilevanza assume sempre più la capacità di conservazione (“storabilità”), distinta dalla tenuta di maturazione (“shelf life”), pure importante e infine la resistenza del frutto alle manipolazioni post-raccolta (ammaccature, fisiopatie e patogeni vari). b) Sono tenuti in grande considerazione il comportamento produttivo dell’albero e la sua adattabilità ambientale-pedoclimatica, nonché la necessità di tecniche colturali di basso costo e sostenibili, perciò di basso impatto ambientale. Naturalmente, ciò che interessa è l’alta, precoce e costante produttività (oltre 60 t/ha) e la 14 regolarità delle pezzature. Fra i nuovi caratteri è prevista anche l’introgressione della polpa rossa (il gene Myb è frequente nelle specie ornamentali del melo), ma per ora l’obiettivo, pur raggiunto in vari Paesi, non sembra associato a sufficienti o adeguati caratteri sensoriali e gustativi della mela (cfr. profilo cv Redlove). c) La resistenza alle avversità biotiche, segnatamente alla ticchiolatura (Venturia inaequalis) in alcuni Paesi (es. Italia, Francia, Germania, Romania, Repubblica Ceca, Moldavia) è stata inserita addirittura al primo posto. Altri patogeni che accomunano Il tradizionale percorso di costituzione delle mele (scelta di linee parentali, incroci controllati, selezione dei semenzali, stadi di valutazione e infine ricerca di mutazioni spontanee (nella fase post-diffusione) non ha subito grosse varianti nelle sequenze delle fasi, ma radicali innovazioni nei processi selettivi. I programmi più accurati sono condotti ormai da team e gruppi che non si possono riconoscere in un unico soggetto. Il “breeder” non è più, come in passato (“faccio tutto io”), ma fa parte di un gruppo di persone con differenti competenze, dal pomologo, al genetista, al patologo, all’esperto di management-gestionale (di serra, di campo, di laboratori, di panel test, di mercato) che collaborano intensamente intorno allo stesso obiettivo: scegliere una selezione e proporla per il mercato dopo parecchie risposte positive. Per compiere l’intero percorso si richiedevano quindici-venti anni in media. Ora può essere ridotto a soli dieci-dodici anni. I salti cronologici sono essenzialmente prodotti da: a) generale uso del portinnesto nanizzante. I semenzali, cioè, sono innestati dopo la preselezione, per ridurre il periodo di giovanilità (improduttivo); b) utilizzo delle conoscenze di biologia molecolare sia per la scelta dei genitori (vedi varie tecniche di “genotyping”), sia per la preselezione dei semenzali in serra (vedi MAS); c) introduzione di test (in serra) di inoculazione con i patogeni soggetti a selezione, al fi ne di escludere nel 1° e 2° anno dalla semina le piantine suscettibili ad es. a ticchiolatura e fire-blight; d) introduzione della MAS, in alternativa alle infezioni artificiali FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 14 25/10/12 17.43 La mela Rubens® si distingue in Gran Bretagna P er il secondo anno consecutivo l’italianissima mela Rubens ® ha vinto il premio di mela più gustosa del Regno Unito al National Fruit Show svoltosi nel Kent, Sud dell’Inghilterra. Le mele Rubens® prodotte da tre frutticoltori del Kent hanno occupato la prima, seconda e terza piazza nella classifica finale, superando 150 campioni di altre mele di varietà diverse. Si tratta di un risultato davvero straordinario che conferma non solo le ottime qualità organolettiche della mela, ma anche il buon livello delle tecniche colturali dei produttori inglesi e il buon lavoro che il CIV di Ferrara sta svolgendo nel miglioramento genetico del melo, con varietà prodotte nel centro di ricerca ferrarese e poi diffuse in tutto il mondo. IL CIV - Consorzio Italiano Vivaisti - è nato 29 anni fa quando l’Italia era tributaria verso l’estero (Usa e Francia in particolare) di tutta l’innovazione varietale in frutticoltura. Oggi il Consorzio ferrarese detiene il più importante pacchetto europeo di brevetti e marchi di novità frutticole ed è tra i primi “player” a livello mondiale. Nella fragola la produzione di piante è attorno ai 100 milioni di pezzi all’anno; nel melo il programma di ricerca del CIV è uno dei più significativi a livello mondiale per ampiezza e risultati; due varietà Rubens®civni* e Modì®CIVG198* - sono state diffuse commercialmente con progetti specifici a distribuzione controllata. In Europa, Rubens® si inserisce nel segmento di mercato attualmente occupato dalla varietà Gala ed in cui è situata anche la varietà Elstar; proprio queste due sono le varietà da cui è derivata Rubens® Obiettivo del progetto è “attaccare” il mercato della Gala. Oggi le principali aree di produzione di Rubens® in Europa sono l’arco alpino, le pianure Nord europee (Olanda, Nord Germania, Danimarca) e l’Inghilterra. Già 1 milione gli alberi piantati; entro il 2012 si prevede una produzione di circa 15.000 t. I gruppi di partecipanti al progetto sono: VOG, Efko (Austria), Iseppi (Svizzera), Elbe-Obst (Germania), Dansk Kernegfrucht (Danimarca), Inova Fruit (Olanda), Norman Collett (Inghilterra). n (punto c), cioè della selezione precoce assistita coi marcatori. Ciò è reso possibile dalla disponibilità di marcatori molecolari ancorati ai principali caratteri da selezionare (per es. marcatori del gene Vf, Va e Vm per la resistenza a ticchiolatura, Pl1 e Pl2 per quella all’oidio, alcuni QTL per resistenza a fire-blight). Di recente sono stati individuati marcatori anche per il colore (es. Myb 10), la tessitura della polpa, l’habitus colonnare, ecc.; v) contestuale svolgimento in campo della selezione fenologica-pomologica (inclusa la parte sanitaria) e di quella post-raccolta. Poi le prove esterne di adattabilità ambientale in altri siti, con diversi limiti climatici. In atre parole, per accorciare i tempi, non si seleziona con un percorso unico, ma, contemporaneamente, con più strumenti in percorsi diversi. Se ben condotti, questi test, che devono in ogni caso essere sempre anche “confronti” con le varietà di riferimento, sono fattibili comunque solo se i programmi sono “appoggia- FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 15 15 25/10/12 17.43 TAB. 1 - NUOVE VARIETÀ DI MELE INTRODOTTE IN EUROPA NEGLI ULTIMI 15 ANNI(*) Paese di origine CDN Varietà Parentali Costitutore (*) Epoca maturazione Gruppo di Lavoro MIPAAF 8 LV Ambrosia W. Mennel, British Columbia Semenzale di origine casuale CZ Andera Research and Breeding Institute of Pomology (RBIP) Holovousy Melrose x Rubin -15 NL Anj2007 Annabelle® Jozef de Sonnaville (Neiprincess x Gloster) x Elstar -10 I CDN Aurora Golden Gala Pacific Agri-Food Research Centre (PARC), British Columbia Splendour x Gala -7 I D AW106 Sapora ZA Carmine African Red® USA DLR Rheinpfalz Gartenbau Rubinette x Fuji 3 Arc Infruitec -Nietvoorbij Golden x Dedrick Starking 12 Caudle/Cauflight Cameo® Caudle App. Inc., Washington Golden Delicious x Red Delicious 14 I ® I Civni/Civnired Rubens CIV, Ferrara Gala x Elstar -20 LV BR Daiane Caçador RS Gala x Princesa -8 O F Daliclass DL - SNC ELARIS Elstar x Pilot -14 I F Dalilight Davodeau Ligonnière Elstar x Cripps Pink 7 F Dalitron Altess® DL - SNC ELARIS Golden x Pilot 2 E 2010 F Delcoros Autento® Delbard Delgollune x Cox’s Orange -15 E 2010 F Delgrared Delbard Jenimota x Primrouge -5 E 2012 F Deljuga Delbard Gala x Delgollune 15 E 2012 I Forlady CRA - Forlì Forum x Lady William’s 10 LV NL Fresco Wellant® Praktijkonderzoek Plant & Omgeving – Wageningen Selezione x Elise -20 CH Frureru Red Boy® Peter Hauenstein, Rafz Redwinter x Rubinette -10 E 2012 I Gold Pink Gold Chief® DCA Bologna Starkrimson x Golden Delicious 10 LV F Gradirose Pépinières Grard nd -15 F Gradivina Pépinières Grard nd 20 F Gradiyel Goldkiss® Pépinières Grard nd 15 CH La Flamboyante Mairac® ACW Agroscope, Changins Gala x Maigold 0 I Majesty CIV, Ferrara nd 20 NL Maribelle Lola® Jozef de Sonnaville (Meiprincess x Gloster 69) x Elstar 0 A MC38 Crimson Snow® Allan McLean Cripps Pink x l.i. 30 CH Milwa Diwa®/Junami® ACW AGroscope, Wädenswil (Idared x Maigold) x Elstar -5 USA Minneiska Sweetango University of Minnesota Honey crisp x Minnewashta -32 B Nicogreen Greenstar® Johan Nicolaï Delcorf x Granny Smith 0 E 2010 CDN Nicola Pacific Agri-Food Research Centre (PARC), British Columbia Gala x Splendour 7 I B Nicoter Kanzi® Johan Nicolaï Gala x Braeburn 0 LV D Pirella Pirol Julius Kühn-Institut (JKI), Dresda Pillnitz Golden Delicious x Alkmene -25 I NZ PremA17 Smitten PREVAR nd -20 NZ PremA280 Sweetie® PREVAR Braeburn x Tenroy -20 UA Radogost Institute of Horticulture, UAAS, Kiev nn -8 F Regalyou Agro Séléctions Fruits SAS nd 10 NZ Scifresh Jazz® Plant & Food Research Gala x Braeburn 4 NZ Scilate Envy Plant & Food Research Gala x Braeburn 22 J Shinano Gold Nagano FTES, Suzaka Golden Delicious x Senshu 7 I Sinfonia CIV, Ferrara nd 16 UA Teremok Institute of Horticulture, UAAS, Kiev, in cooperation with Lviv Experimental Station of Fruit-Growing (Jonathan x Aport Alexander) x Grieve Rouge 6 ® ® ® ® ® LV I E 2010 O B Tunda Better3Fruit Delcorf x Liberty -39 E 2012 B Zari Better3Fruit Elstar x Delcorf -30 E 2012 B Zonga Better3Fruit Alkmene x Delcorf -49 E 2012 *RIEPILOGO: Francia 10, Italia 5, Belgio 5, Nuova Zelanda 4, Canada 3, Olanda 3, Svizzera 3, USA 2, Germania 2, Ukraina 2, Repubblica Ceca 1, Australia 1, Brasile 1, Giappone 1, Sud Africa 1 LV: Approvata in Lista Varietale; O: in Osservazione; I: Interessante in verifica; E: Eliminata; Epoca di maturazione: gg +/- rispetto a Golden Delicious; Nd: non dichiarato; Nn: non noto 16 FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 16 25/10/12 17.43 TAB. 2 - VARIETÀ DI MELO INTRODOTTE IN EUROPA NEGLI ULTIMI TRENT’ANNI* Periodo 1981 - 2011 Brevetti italiani 61(2) Privative comunitarie CPVO 293 (3) Libere da brevetti 150 Altri brevetti e altre 11 Totale 515 (1) (1)Da questo numero di varietà licenziate in Europa vanno sottratte 103 varietà (comprese 4 in Italia) per vari motivi: ritirate, respinte o terminato o rigettato il brevetto. (2)Delle varietà brevettate in Italia in trent’anni dall’inizio (1981) al 2011, 11 sono state brevettate anche in Europa. (3)Quelle brevettate in Europa in soli quindici anni, dall’inizio (1996) al 2011, sono state in totale 293 (fino a settembre 2012), comprese 11 con doppio brevetto. *Questo elenco (rielaborazione dati Civi-Italia, Roma) non è esaustivo di tutte le varietà recensite dalla letteratura, ma solo di quelle reperibili attraverso le registrazioni europee.Secondo Fideghelli e Della Strada (2012) le varietà di melo licenziate nel mondo dal 1980 al 2008 sono state 1561, di cui 1.120 standard e 441 resistenti a ticchiolatura. ti” a laboratori specializzati (soprattutto per gli approcci molecolari e per quelli di valutazione qualitativa e di mercato dei frutti). Anche il lancio delle varietà va preparato con cura e con molto anticipo, per superare tempestivamente le fasi di brevettazione e le complesse e lunghe negoziazioni con gli altri soggetti della filiera, che sono interessati all’acquisizione delle varietà. Poi, naturalmente, occorre pubblicare nelle riviste specialistiche il profilo varietale, pomologico delle novità. Esiste un numero standard di semenzali da produrre con i singoli incroci? In genere i breeder lavorano con l’obiettivo di ottenere almeno un centinaio di semenzali per incrocio, o anche meno (quando i genotipi non sono troppo distanti per le linee pa- rentali). Quando esiste molta variabilità genetica, invece, si va oltre e se si devono condurre analisi molecolari particolari (es. ricerca di marcatori SNP o SSR; oppure raggiungere la massima segregazione, come nel Progetto europeo “Fruit bredomic”), allora si arriva a gestire anche più di 500–1.000 semenzali per incrocio. In ogni caso è impensabile che il breeder possa oggi saper fare tutte queste cose assieme. Ci sono però ancora oggi breeder che selezionano empiricamente e sfruttano unicamente la loro esperienza, se hanno intuito e fortuna possono anche riuscire; ma sono sempre meno. Nel complesso, si ritiene che in Italia negli ultimi venti anni siano stati selezionati oltre 600.000 semenzali. Altro particolare da notare è che i privati, per timore che altri ripetano l’incrocio o manifestino rivendicazioni, per la similitudine di una mela con altra già brevettata, non comunicano i nomi delle linee parentali utilizzate. Le regole per la brevettazione tollerano questa mancanza. Ma l’abitudine è ormai invalsa a livello di costitutori privati, mentre la deontologia pubblica non l’accetta. Ideotipo della mela supercompetitiva: traguardo irraggiungibile Se è il mercato a decidere il successo di una mela, cosa devono selezionare i breeder? Frutto: l’aspetto e la qualità del frutto hanno ormai assunto un preponderante interesse su tutti gli altri FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 17 17 25/10/12 17.43 TAB. 3 - NUOVE VARIETÀ RESISTENTI A TICCHIOLATURA (1) (2000 - 2012) (*) Paese di origine Varietà Costitutore Parentali Data Gruppo di Lavoro MIPAAF USA Anise Purdue University Pristine x Gold Rush -30 I CIV323 Isaaq® CIV, Ferrara Nd -5 I USA Coop 29 Sundance® PRI Golden Del. x PRI 1050-201 (1050NJ1) 20 I USA Coop 33 Pixie Crunch® PRI Sel. 669.205 x PCF W2134 -10 USA Coop 39 Crimson Crisp® PRI Sel. 669.205 x PCF W2134 -5 USA Coop 43 Juliet® PRI Viking x PRI 1018-101 20 F Delfloki Divine® Delbard (Golden Delicious x Grive Rouge) x Florina 20 PL Free Redstar RIPF, Skierniewice Nn -15 I Fujion CIV, Ferrara Nd 20 I I Gaia CIV, Ferrara Nd -22 I I Gemini CIV, Ferrara Nd -17 I PL Gold Milenium RIPF, Skierniewice Nn -57 F Inored Story® Novadi Pinova x X6398 15 CZ Karneval Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Vanda x Cripps Pink 7 USA Lafayette Purdue University Pristine x Gold Rush -30 CZ Luna Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Topaz x Golden Delicious PL Melfree RIPF, Skierniewice Melrose x Freedom -20 CZ Merkur Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Topaz x Rajka -14 CZ Orion Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Golden Delicious x Otava 0 F Pitchounette INRA Fuji x Sel. X3143 -7 D Rebella e serie Re Julius Kühn-Institut (JKI), Dresda Pillnitz Golden Delicious x Remo 0 CZ Red Topaz Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Mutazione di Topaz 7 I Renoir CIV, Ferrara Nd -10 USA Romeo Purdue University Pristine x Gold Rush -6 CZ Sirius Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Topaz x Golden Delicious -7 I I Smeralda CIV, Ferrara Nd 5 I CZ Solaris Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Topaz x UEB 2345/1 14 CH Serie LUB Red Love® Makus Kobelt Weirouge x serie Re varie CZ Ueb32642 Opal® Institute of Experimental Botany AS CR V.V.I., Praga Topaz x Golden Delicious 7 -3 LV E 2012 I I I I I *RIEPILOGO: Repubblica Ceca 8, USA 7, Italia 6, Polonia 3, Francia 3, Germania 1, Svizzera 1 = Totale 29 LV: Approvata in Lista Varietale; O: in Osservazione; I: Interessante in verifica; E: Eliminata; Epoca di maturazione: gg +/- rispetto a Golden Delicious; Nd: non dichiarato; Nn: non noto (1) In genere le varietà riportate in tabella sono portatrici del gene Vf, ma non si conoscono i genitori in alcune cultivar, possibili portatrici anche di altri geni (es. Va) 18 FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 18 25/10/12 17.43 caratteri delle varietà. Mentre il Sud e Centro Europa propendono per mele relativamente grosse (>70 mm Ø), monocromatiche, intensamente colorate (il rosso, secondo varie tonalità brillanti, è oggi assai più ricercato del giallo). Rosso che può essere striato (come lo si voleva qualche anno fa), ma anche soffuso, slavato o comunque esteso alla quasi totalità della superficie. Al Nord Europa (es. Gran Bretagna) le mele più ricercate sono di media pezzatura (>60 - 65 mm Ø), policromatiche, bi-o tricolori (es. tipologia della vecchia mela Cox Orange), ove più importanti sono le caratteristiche organolettiche della polpa. Ma i mutanti del colore della buccia sono ancora all’ordine del giorno per ottenere l’esclusiva dei marchi delle varietà tradizionali: la cv Gala, ad esempio, è giunta alla 4a-5a ondata di mutanti, diffusi sempre in esclusiva (anche se ora è molto più difficile la brevettazione, a causa delle possibili regressioni). Il mercato, ovviamente, rifiuta ormai il clone di Gala originario e anche quelle diffuse fino a qualche anno fa, come Royal Gala® e Galaxy, che sono meno apprezzate di Baigent Brookfield® e Simmons Buckeye®. Per la polpa, assistiamo ovunque ad una forte rivalutazione della “fisicità” della mela (croccantezza, compattezza, succosità e durevolezza del frutto). Ma nei mercati italiani, francesi, spagnoli, prevale ancora la caratteristica gustativa della mela-dessert e cioè dotata di buon equilibrio di sapore (dolce-acidulo e aromatico), con polpa succosa, fine, non dura, ma abbastanza croccante. Queste due tendenze hanno finora consentito ai breeder di selezionare secondo diverse tipologie di frutto, pensando di poter assecondare poi mercati diversi. Un caso particolare è dato dalle mele a polpa rossa, di cui sono già stati fatti alcuni lanci in Svizzera (serie Redlove®), in Francia (prossima la serie Ifored), in Germania (che già dispone di mele a polpa rossa da trasformazione tipo Weirouge), Nuova Zelanda (che ne ha ottenuta anche una cisgenica con un programma insieme al PRI olandese). Di tutte, però, non ci sentiamo di dare ancora un giudizio perché occorre qualche anno di sperimentazione. Finora si può dire che il livello qualitativo raggiunto è ancora sotto lo standard di mercato (per es. alcune mele sono farinose). Albero: é indubbio che le varietà oggi più affermate hanno vigoria medio bassa, habitus di fruttificazione facilmente gestibile, piuttosto compatto, con naturale tendenza ad emettere lamburde o brindilli (senza essere di tipo spur, per il maggior rischio che gli spur a chioma compatta hanno di andare in alternanza) e siano plastici per allevamento e potatura, non troppo esigenti per la difesa, in modo da potere rendere meno onerosa la coltivazione (vedi Braeburn, Pink Lady, Modì e in parte Gala). Si tende ad escludere modelli di alberi vigorosi, alternanti, a portamento troppo eretto o, all’opposto, molto affastellato ed aperto (es. Florina, Fuji, Stayman Winesap). Importante è la messa a frutto precoce (es. 20 t/ha al 2° anno, 40 t al 3° e >60 al 4° anno) e poi la costanza produttiva. Qualcuno suggerisce di selezionare anche per il tipo di infiorescenza, preferendo quelle monocarpiche, per poter ridurre le spese di diradamento dei frutti. Resistenza a malattie: finora il breeding ha affrontato una resistenza alla volta, dando la preferenza alla peggiore e più temibile malattia – la ticchiolatura – per evitare la quale sono state ottenute in trenta-quarant’anni nel mondo più di cento varietà, ma diffuse ve ne sono pochissime e con percentuali ancora inferiori al 2-3%. Ora però i centri di ricerca più avanzati sono orientati a selezionare varietà resistenti a più malattie e per una sola di queste a più ceppi del patogeno (cioè a identificare resistenze multi geniche e piramidizzate). Come mai con così poco successo, come detto in precedenza? Perché la qualità di queste mele, almeno delle prime due-tre generazioni (tipo Florina, Topaz, ecc.) non è qualitativamente all’altezza dei mercati; la loro grande prerogativa di fare ridurre i trattamenti anticrittogamici da 15-25/ anno a soli 3-4 conta poco per i mercati. Il cliente “tipo” compra solo le mele che già conosce e non le nuove mele ecologiche. Curiosa l’osservazione che in Alto Adige, la regione italiana che più si presta (in Val Venosta) a coltivare mele biologiche, oltre il 90% degli impianti biologici (su circa 1.300 ha) è costituito da varietà tradizionali (Golden Delicious, Gala, Braeburn, Red Delicious, Pink Lady). Fra le mele ticchiolatura-resistenti troviamo Topaz, GoldRush e poche altre che insieme coprono quote complessive inferiori al 5% di tutta la coltivazione biologica! Tuttavia, siamo sicuramente alla vigilia di un ragguardevole salto qualitativo, perché le “new entry” delle mele resistenti sono esteticamente in grado di competere per forma, colore e pezzatura con le mele suscettibili più diffuse e anche per caratteristiche gustative meritano considerazione: ci riferiamo alle nuove CIVG198 Modì®, Coop 39 Crimson Crisp ® (nuova solo perché “ripescata”), Inored Story®, Ariane, Dalinette Choupette® e qualche altra. Qualcuna di queste possiede anche qualche altra caratteristica FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 19 19 25/10/12 17.43 positiva (es. tollerante o resistente all’oidio), mentre per le mele pluriresistenti (tipo Ariwa) occorrono ancora miglioramenti qualitativi e procedere nella tecnologia dei reincroci (il che richiede circa un decennio per ogni generazione da valutare!). Diffusione e controllo delle nuove varietà In Italia, come è ben noto, il Mipaaf svolge un commendevole lavoro di valutazione del nuovo materiale genetico che è di forte aiuto nell’orientamento delle libere scelte delle APO, delle Cooperative e dei coltivatori. Ci si augura che il Ministero possa continuare l’opera del Gruppo di lavoro (coordinato dal prof. C. Fideghelli fin dalla sua costituzione), che in una quindicina di anni ha valutato oltre cinquecento varietà, evitando che da parte dei privati si commettessero scelte varietali troppo precipitose o errate e suggerendo l’introduzione delle novità ove queste si erano comportate bene, conducendo un piano sistematico di osservazioni di campo e di analisi pomologiche nei vari siti di prove ufficiali (ben quindici in Italia). Anche alcune regioni sono molto attrezzate per una valutazione in loco (vedi Consorzio d’Innovazione Varietale SK – Alto Adige). Un altro aspetto commerciale sarà presto da considerare in Italia a causa dei numerosi programmi di miglioramento genetico in corso di attuazione (circa una decina fra Istituzioni pubbliche, gruppi vivaistici e semplici privati). È ovvio che ciascun gruppo costitutore sceglierà la via di diffusione valutata più conveniente. Il CIV, ad esempio, costituito da un gruppo di imprenditori che gestiscono sia aziende vivaistiche sia gruppi commerciali di distribuzione della frutta, può fin d’ora, ancorché onerosa e complessa, scegliere la via del Club (seguita per le mele CIVG198 Modì® e Civni(red) Rubens®) oppure la via dell’esclusiva a marchio con il solo vincolo di uno standard qualitativo per la vendita delle mele (es. Isaaq), oppure la piena libertà di coltivazione per i clienti, salvo le royalty sulle piante (es. Fujion). Tuttavia, fra pochi anni assisteremo presumibilmente al licenziamento di numerose varietà da parte di enti pubblici e privati (es. FEM di San Michele all’Adige, Centro di Laimburg, CRA di Forlì, DCA di Bologna, Università 20 di Udine, CReSO di Cuneo, alcune aziende vivaistiche di Bolzano). C’è da auspicare che per ciascuna varietà che sarà brevettata siano condotte anche sufficienti prove di valutazione da parte di enti terzi (com’è il Gruppo di valutazione Mipaaf) e che nel frattempo siano già stati instaurati rapporti di collaborazione con le associazioni produttori delle singole regioni e con i gruppi consortili che devono procedere alla programmazione degli impianti per lo svolgimento dei “panel test” e dei “consumer test”. Altrimenti sarà difficile che si possano diffondere le varietà più meritevoli e non solo quelle promosse e supportate dai gruppi interessati, magari con il contributo dell’OCM (se ancora esisterà dopo il 2013) a danno della libera competizione fra varietà diversamente meritevoli. Ci sono già esempi lampanti; per es., la mela Coop 39 Crimson Crisp ®, fra le prime ticchiolatura resistenti del gruppo PRI americane, introdotta in Italia da oltre trent’anni, pur essendo migliore di altre lanciate successivamente, è stata ignorata a lungo. Solo da quando il Gruppo di valutazione Mipaaf ha ritenuto che meritava di entrare in lista ed un’azienda vivaistica si è fatta carico della relativa licenza essa corre in competizione con varie altre varietà ticchiolatura-resistenti. Rassegna delle nuove varietà Il criterio che abbiamo seguito per illustrare sinteticamente le novità introdotte in Europa negli ultimi trequattro lustri, e pertanto già in via di diffusione o ancora in prova, è quello delle novità rilasciate dalle più accreditate Istituzioni pubbliche e private europee, ma anche delle varietà extra-europee entrate nel circuito dei gruppi vivaistici europei. Le nuove varietà, più di un centinaio, sono elencate nelle tabelle 1, 3 e 4, compresi una cinquantina di mutanti delle quattro varietà libere (Braeburn, Fuji, Gala, Red Delicious), ormai da tempo sostituite da mutazioni migliorative (provviste di brevetto o di marchio) che sono in continuo aggiornamento numerico. Nelle tabelle sono riassunti i dati essenziali, non tutti reperibili in letteratura, anche perché di una quota di queste novità non disponiamo ancora di dirette osservazioni. Abbiamo però riportato le indicazioni finora emerse dalle valutazioni dei Gruppi di lavoro del Mipaaf, citando quelle che sono tuttora in attesa di giudizio e non di meno quelle eventualmente già scartate. Completano l’illustrazione una quindicina di profili di varietà fra quelle più interessanti per le osservazioni finora condotte o comunque molto attese perché supportate da presunte, favorevoli, qualità distintive. Varietà Standard (tab. 1) Ambrosia Semenzale di origine casuale (probabile incrocio naturale Red Delicious x Golden Delicious) trovato nel 1990 da Mennell in British Columbia, Canada. Varietà club diffusa in Europa dal gruppo Unifrutti-Rivoira. I primi impianti commerciali sono stati realizzati in Piemonte a partire dal 2004, in futuro saranno messe a dimora piantagioni anche in Val Venosta. Ha una produttività medio-elevata e poco alternante, richiede comunque una gestione attenta ed esperta. Si raccoglie una settimana dopo Golden Delicious. La forma della mela, somigliante a Gold Chief, tronco conico oblunga con umboni simili a quelli di Red Delicious e la colorazione rosa aranciata luminosa donano a questa cultivar un aspetto originale e molto attraente. Il gusto è molto dolce, la polpa fine. Si segnala la sensibilità a colpi di sole e la limitata e altalentante “shelf life”, la coltivazione deve essere limitata ad ambienti di altitudine. Nella pianura padana colora poco e la durata di conservazione è limitata Gradiyel Goldkiss® Incrocio tra Cripps Pink e Golden Delicious proveniente dal vivaio francese Grard, insieme alla sorella Gradirose costituisce la più interessante produzione di questo programma privato. L’albero è di facile gestione. Si raccoglie con Golden Delicious. Il frutto giallo mostra evidenti lenticelle e una sfaccettatura accentuata, in zone di pianura tende alla rugginosità. Frutto con polpa compatta, solida e prevalentemente dolce. Da verificare ancora la produttività. Sembra però interessante. Nicoter Kanzi® Incrocio tra Gala Must e Braeburn Hillwell costituito nel 1992 dal vivaio J. Nicolai in Belgio. Varietà club di recente introduzione che ha oltrepas- FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 20 25/10/12 17.43 sato 1500 ha di coltivazione, seconda varietà club come importanza in Europa dopo Pink Lady. Ha una produttività costante e molto alta, simile a Golden Delicious ed un habitus vegetativo pendente (per l’accentuata produzione su brindilli). Il primo stacco si effettua attorno a Golden Delicious. È una varietà bicolore ad alto peso specifico, con frutto di forma sferico-conica e con buccia liscia. La polpa è soda, molto croccante e succosa. Il sapore è leggermente acidulo. Nel Nord Europa infezioni di Nectria sugli alberi e la comparsa di imbrunimenti interni del frutto rappresentano i maggiori problemi di questa cultivar. Qualche anno fa una valutazione congiunta intraueropea (Progetto Isafruit) l’aveva vista prevalere, per l’estetica, a confronto con una decina di altre nuove varietà. Scifresh Jazz® Incrocio tra Gala e Braeburn costituito nel 1984 da Plant and Food Research (ex HortResearch) in Nuova Zelanda. Questa cultivar è gestita sotto forma di un club molto restrittivo e coltivata su circa 2500 ha al mondo, prevede una sola figura di commercializzazione, ovvero Enza. Non è una cultivar di facile gestione. Si nota una certa tendenza al “blind wood” (cioè i rami ciechi) e in alcuni casi necrosi fogliari. La produttività e la pezzatura sono inferiori a Gala. Matura poco dopo Golden Delicious, la colorazione scalare fa sì che sono necessari almeno 3 stacchi in piena produzione, per garantire un prodotto omogeneo con il minimo di 40% di colore di copertura richiesto dalle direttive del club. Ha un’apparenza simile a Braeburn, con forma leggermente allungata. La polpa è estremamente compatta, succosa e croccante. Jazz ha un contenuto di zuccheri ed acidi molto alto ed equilibrato, accompagnato da un’aromaticità fruttuosa molto gradita dal consumatore. Scilate Envy® Cultivar proveniente dalla stessa serie di incrocio come Scifresh Jazz®, la diffusione commerciale è ancora agli inizi con impianti in Nuova Zelanda, Washington State ed in futuro in Alto Adige. L’albero di vigoria medio bassa se gestito in maniera appropriata da rese molto buone. Si raccoglie con Fuji. I 5Fig. 9 - Ambrosia, varietà canadese molto promettente; colora bene in aree montane. Tipologia da dessert (+7 G.D.) 5Fig. 10 - Gradiyel Goldkiss®, nuova mela francese, bella, dolce e aromatica, ancora in osservazione (+20 G.D.) 5Fig. 11 - Kanzi®, mela belga di successo. Molto bella, con polpa croccante e succosa (+0 G.D.) 5Fig. 12 - Sweetango®, novità americana produttiva con lenticelle molto marcate; ha polpa soda (-30 G.D.) 5Fig. 13 - Jazz® (=Scifresh) è una mela neozelandese ″Braeburn-simile‶ introdotta in Alto Adige. Ha maturazione scalare, colora con qualche difficoltà (dopo G.D.). 5Fig. 14 - Sweetie®, novità neozelandese in prova; bella, colorata e di buon sapore (-20 G.D.). 5Fig. 15 - Envy® (= Scilate): “new entry” neozelandese in Alto Adige. Presenta maturazione scalare ed è suscettibile a rugginosità. Polpa soda, dolce e aromatica (epoca Fuji). 5Fig. 16 - Shinano Gold: una delle principali novità giapponesi “Golden-simile”; dolce e succosa, è ancora da valutare (+10 G.D.) FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 21 21 25/10/12 17.43 Adige è stato deciso di permettere la messa a dimora solamente sopra 450 m s.l.d.m. La durezza elevata in combinazione ad un sapore dolce e particolarmente aromatico sono senza dubbio il punto forte di questo ibrido. È stata introdotta per ora solo in Alto Adige, con esiti contraddittori. 5Fig. 17 - Golden Parsi da Rosa: uno dei più interessanti cloni di Golden Delicious. 5Fig. 18 - Stark Gugger RedVelox®, recente mutante di Red Delicious con colorazione e maturazione più precoci. Da provare. Shinano Gold Incrocio tra Golden Delicious e Senshu ottenuto a Nagano in Giappone nel 1974 e lanciato nel 1993. Insieme alle altre due cultivar giapponesi Akibae e Shinano Sweet sta avendo un buon successo sul mercato nipponico. L’albero ha un habitus compatto, è relativamente produttivo e produce regolarmente. Si raccoglie circa 10 giorni dopo Golden Delicious. I frutti sono a forma globosa e vanno raccolti quando hanno un colore giallo intenso paglierino, con il rischio che i frutti si spacchino. Non è suscettibile alla rugginosità e alle ammaccature. La polpa giallastra è succosa e croccante con una buona tenuta di conservazione, il gusto dolce è accompagnato da un interessante sottotono acidulo. 5Fig. 20 - Fuji Zhen® Aztec è un clone caratterizzato da un sovraccolore intenso e ben esteso. Minneiska Sweetango® Ibrido prodotto nel 1988 da un incrocio tra Honeycrisp e Minnewashta dall’Università del Minnesota negli Stati Uniti dove momentaneamente viene gestita esclusivamente dalla cooperativa Next Big Thing NBT. L’albero è di medio vigore con habitus tra II e III (modelli di fruttificazione di Lespinasse). Buono l’equilibrio vegeto-produttivo, complessivamente di facile gestione. Non si è rilevata finora alternanza di produzione. Matura prima di Gala. La pezzatura è buona ma relativamente eterogenea anche nella forma. La colorazione è attraente nella parte esposta, con lenticelle evidenti che ben caratterizzano il frutto. Richiede senza alcun dubbio ambienti vocati di altitudine. La maturazione scalare richiede parecchi stacchi. La polpa ha una struttura particolare che ricorda il parentale Honeycrisp, molto succosa e e di buona struttura. Al momento è la più interessante nuova varietà estiva fra quelle disponibili a maturare prima di Gala. frutti di pezzatura medio grossa hanno una colorazione scalare e possono mostrare forte rugginositá in ambienti non vocati, tant’è vero che in Alto PremA280 Sweetie® Incrocio tra Braeburn e Gala prodotto da Plant and Food Research in Nuova Zelanda. 5Fig. 19 - Rosabel®, recente mutante di Braeburn, con frutto striato, di bel colore. Da provare. 22 L’albero è abbastanza vigoroso con produttività moderata. Matura intorno a Gala. Il frutto con evidenti striature rosse è tipicamente allungato, certe volte asimmetrico. Molto dolce e croccante, inevitabilmente viene comparato con la tipologia Gala. Prematuro emettere giudizi. Varietà Ticchiolatura Resistenti (tab. 4) Coop 39 Crimson Crisp® Cultivar selezionata come Coop 39 nel lontano 1979 nell’ambito del famoso progetto di breeding americano PRI (acronimo delle Università americane Purdue, Rutgers, Illinois). Le notevoli caratteristiche qualitative, di pari livello rispetto alle varietà standard, hanno indotto ad effettuare impianti commerciali pilota in Francia e Italia (Piemonte e Pianura Padana). L’habitus produttivo, la resistenza alla ticchiolatura e la facilità dell’allegagione mono-corimbo ne fanno una cultivar di agevole gestione agronomica. Mostra una moderata sensibilità all‘oidio. Si raccoglie poco prima (- 4 gg) di Golden Delicious. La forma è sferica, simmetrica, la buccia liscia con sovraccolore rosso luminoso appariscente, molto estesa anche in pianura. La polpa è fine, soda, croccante e succosa. Il profilo gustativo è nel complesso notevole. Fujion Incrocio resistente a ticchiolatura ottenuto dal CIV di Ferrara. Uno dei genitori è Fuji. L’albero ha un portamento simile a Fuji, la stessa considerazione vale per la forma e l’aspetto dei frutti. Sono in corso approfondimenti a livello sensoriale durante la conservazione in confronto a Fuji. La messa a frutto è molto precoce. In pianura è stata raccolta finora con Fuji, verso il 10 ottobre, ma è ancora da verificare l’ideale epoca di raccolta e la regolarità di produzione. CIV323 Isaaq® È un ulteriore incrocio resistente a ticchiolatura del programma CIVFerrara, gestito in collaborazione con Kiku® di J. Braun (Bolzano). La pianta è di gestione molto facile con portamento aperto e fogliame robusto. Matura circa 2 settimane dopo Gala. La pezzatura è significativamente inferiore a Gala. La polpa è molto croccante. La colorazione rosso inten- FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 22 25/10/12 17.43 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 23 25/10/12 17.43 TAB. 4 - PRINCIPALI E RECENTI MUTAZIONI DI IMPORTANTI VARIETÀ Nome varietale Marchio Gala Annaglo Baigent Brookfield Gala® Bigigalaprim Early Red Gala® Gala Rossa Ruby Gala® Gala Schnitzer Schniga® Simmons Buckeye® Mc Donald Gala Banning Gala Ultima Gala® Burkitt Gala Cherry Gala® Gala Perathoner Redlum® Galaval Jugala Royal Beaut Proselect Gala SchniCo Schniga® Fendeca Fuji Heisei Fuji Beni Shogun® Hirofu Fiero September Wonder® Azufu Aztec Zhen® Spike Fuji Coe Fuji Fukan Fubrax Kiku® Fujiko Brak Kiku 8® Candy Cristia Suprema® Cufu Mawfu ROFM811 Rubinfuji® Fuji Supreme Braeburn Mariri Red Aporo® (Eve®) Fenbra Rosewell Rosabel® Joburn Aurora® Royal Braeburn Brifo Red Delicious Sandidge Superchief® Camspur Red Chief® Valtod Red Cap® Jeromine Erovan Early Red One® Evasni Scarlet Spur® Stark Gugger Redvelox® Roat RePaRed Redkan - 5Fig. 21 - Crimson Crisp®, mela americana ticchiolatura resistente, nota anche come Coop. 39; colora anche in pianura; croccante e succosa (-4 G.D.). 5Fig. 22 - Modì®, bella, oblunga, ticchiolatura resistente, di colore rosso scuro, molto produttiva (-7 G.D.). 5Fig. 23 - Isaaq®, nuova mela ticchiolatura resistente di origine italiana. Interessante per il frutto, di modesta pezzatura, ma croccante, dolce-acidulo. Da provare (+14 Gala). 5Fig. 24 - Fujion, “Fuji-simile” dolce, con polpa soda, ticchiolatura resistente (da provare) (epoca Fuji). 5Fig. 25 - Natyra® (SQ 159): nuova mela olandese, ticchiolatura resistente, aromatica, lanciata per il biologico; da provare in epoca Braeburn. 5Fig. 26 - Story® è una nuova mela francese ticchiolatura resistente, buona, produttiva, ma ancora da provare (+15 G.D.). sa è molto buona anche in ambienti meno vocati; può arrivare al cento per cento di colore anche in pianura. Cultivar con buon contenuto zuccherino accompagnato da un’importante acidità. Non risulta suscettibile alla rugginosità del frutto, da verificare l’untuosità. IT® Red Delicious Pinova RoHo3615* Rosy Glow Sekzie 24 Evelina® Pink Lady Pink Lady® Pink Lady® 5Fig. 27 - Redlove®, nuova serie di mele svizzere a polpa rossa variegata; basso il profilo organolettico. CIVG198 Modì® Incrocio tra Gala e Liberty costituito da CIV-Ferrara, diffuso sotto forma di club su oltre 700 ettari in Europa. Ha una produttività elevata e costante. L’albero è di portamento aperto, buona ramificazione, di vigore FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 24 25/10/12 17.44 contenuto, facile da gestire. Matura una settimana prima di Golden Delicious. La pezzatura è buona, la colorazione è estesa anche in ambienti di pianura. È dotata di una notevole conservabilità e “shelf life”. La polpa è molto consistente, croccante e succosa, con sapore relativamente blando. In ambienti non vocati ed in annate sfavorevoli mostra rugginosità e polimorfismo, accentuate da possibili conseguenze di gelate primaverili. Serie LUB Redlove® Trattasi di una serie iniziale di 6 ibridi prodotti da un programma di miglioramento genetico privato svizzero, dei quali almeno 2 sono giá stati scartati e non vengono più proposti a livello commerciale. Interessante ed innovativa nel mondo l’idea di commercializzare più ibridi sotto un solo marchio, ovvero Redlove®. Il carattere della polpa rossa deriva dal parentale Weirouge (semenzale casuale tedesco), le cultivar di questa serie sono tutte resistenti visto che gli altri parentali usati sono della serie “Re” tedesca di Pillnitz. Da notare i forti danni da freddo in conservazione, sono tuttora in fase di studio per quanto riguarda la produttività. Le prime conclusioni sono che a livello sensoriale e di conservabilità questa generazione di mele a polpa rossa non raggiunge i livelli dello standard attuale. Da approfondire gli aspetti salutistici della polpa rossa. Inored Story® Incrocio resistente a ticchiolatura ottenuto nel programma francese da un incrocio eseguito da INRA e selezionato dal Gruppo vivaistico Novadi. È di recentissima diffusione anche nella sperimentazione. La prime informazioni tracciano un profilo di una varietà con una colorazione molto buona, un calibro omogeneo medio piccolo ed un buon potenziale per la lunga conservazione. È fra le più recenti novità sottoposte a prove territoriali dal Progetto di Valutazione ministeriale. SQ159 Natyra® Incrocio tra Elise ed un parentale resistente ottenuto nel programma olandese dell’Universitá di Wageningen ed edito da Springquest; sta suscitando un certo interesse nella coltivazione bio- logica in Germania e non solo. L’albero è molto debole e questa caratteristica rappresenta la maggior sfida nella coltivazione, forse risolvibile con portinnesti un po’ più forti rispetto a M9. Matura con Braeburn, ha una forma globosa ed un colore rosso brunastro. Si differenzia per la sua spiccata aromaticità. Sarà presto messa in prova anche in Italia. BIBLIOGRAFIA Della Strada G., Fideghelli C. (2012) – Le varietà di fruttiferi introdotte nel mondo dal 1980 al 2008. CRA, Roma, pp343. Sansavini S. (2010) - Breeding new apple cultivars in Western countries – molecular approaches to selection. Journal of Fruit Science, China, vol. 27, suppl. 2010, 53-68. Sansavini S., Donati F., Costa F., Tartarini S. (2005) - Il miglioramento genetico del melo in Europa: tipologie di frutto, obiettivi e nuove varietà. Riv. di Frutticoltura, 11:14-27. Sansavini S., Belfanti E., Costa F., Donati F. (2005) - European apple breeding programs turn to biotechnology, Chronica Horticulturae, 2:16-19. Sansavini S., Tartarini S., Grandi M., Leis M., Martinelli A., Faedi W., Bergamaschi M, Baruzzi G., Pellegrino S., Berra L., Magnago P.L., Salvi S., Velasco R., Guerra W., Höller I. (2009) – Nuove mele per il futuro: a confronto i programmi di selezione in corso in Italia. Riv. di Frutticoltura, 4:24-42. n FRUTTICOLTURA - n. 11 - 2012 03-FR_11_12_P10-25_Sp.Melo_Tecnica_1.indd 25 25 25/10/12 17.44