"Fosse comuni", continua la disinformazione strategica per

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"Fosse comuni", continua la disinformazione strategica per
Rete Nazionale Disarmiamoli!
"Fosse comuni", continua la disinformazione strategica per fomentare la guerra
TRIPOLI, ABU SALIM, 25 settembre:
UN BUCO CON ALCUNE OSSA ANIMALI DIVENTA FOSSA COMUNE CON OLTRE 1.200 CORPI (o forse 1.700).
Avevano già funzionato benissimo a febbraio le false fosse comuni sul mare di Tripoli: un video e delle foto, il sito
americano One day on Earth (http://www.onedayonearth.org/profiles/blogs/mass-burial-tripoli-libya-feb) aveva spacciato
per tali il rifacimento di un cimitero avvenuto nell´agosto scorso. Il mondo credette, e anche se in pochi giorni il trucco fu
svelato, chi se n´è accorto? Nell´immaginario rimanevano a pesare le "fosse scavate in fretta dai miliziani di Gheddafi"
per nascondere parte dei "diecimila morti e 50mila feriti fra i manifestanti", cifre sparate da un twitter della saudita Al
Arabiya il 22 febbraio, fonte un sedicente membro libico del Tribunale penale internazionale, il quale ultimo lo
sconfessava il giorno dopo, ma sempre invano. Come ha insegnato la propaganda nazista, dire menzogne enormi e
ripeterle come un disco rotto paga; le smentite non saranno udite. Adesso, forse poiché non ancora tutti i membri
belligeranti della Nato hanno deciso il rinnovo dell´adesione alla Operazione Unified Protector, quella sì già rinnovata dalla
Nato per gli ultimi tre mesi di quest´anno, era forse utile un´altra notizia della serie "demonizza il nemico per giustificare
la presenza umanitaria internazionle e legittimare ulteriormente il nuovo regime libico". Ed ecco che domenica 25, tal
Salem Fergani membro del Tnc di Abdel Jalil (dal lontano febbraio autonominatosi "unico rappresentante del popolo
libico", poi via via riconosciuto da vari paesi), tira fuori dal cappello di prestigiatore (in dotazione a tutti i membri del Cnt,
pare) un altro orrore: una fossa comune di prigionieri uccisi. La prima forse a riferire con gioia è al Jazeera che senza
alcun dubbio titola nella versione inglese (http://english.aljazeera.net/news/africa/2011/09/20119251823889148.html)
"Mass grave of Libyan prisoners found". Il pezzo sul sito annuncia/denuncia: "Trovata una fossa comune con i resti di
1.700 prigionieri uccisi. La notizia è arrivata domenica mentre centinaia di combattenti del Cnt entrano a Sirte, che gli
aerei Nato hanno bombardato due volte nella giornata". Ovviamente Al Jazeera non si fa alcun problema per la città
assediata, centrata dai Grad (quando li lanciavano i lealisti, la Nato li bombardava a tutto spiano perché sono un´arma
indiscriminata e dunque "minaccia ai civili"), Sirte e le altre città bombardate e piene di civili. E sulla fossa prosegue:
"Khalid Sharif, portavoce del consiglio militare del Cnt, dice: `abbiamo trovato il luogo dove tutti quei martiri sono sepolti´
aggiungendo che è `la prova degli atti criminali del regime di Gheddafi´". Una prova necessaria. E Salim Al Ferjani,
membro del Comitato nominato dal Cnt per identificare i resti, precisa: "Hanno infierito con l´acido sui corpi, per eliminare
le tracce". Non è male evocare una crudeltà ulteriore.
Poi il Cnt pensa bene di portare i giornalisti sul posto. Ma ecco cosa vede la Cnn, non certo filo-Gheddafi: non le ossa di
migliaia di persone ma alcune ossa di animali senza nessuno scavo. La prima versione dell´articolo della Cnn, visibile
fino a lunedì mattina, riferiva la dichiarazione del Cnt ma poi aggiungeva: "Non è chiaro se il sito sia una fossa comune,
perché non ci sono stati scavi. Hanno mostrato ossa ai media, ma dei medici lì presenti con lo staff della Cnn hanno
sostenuto che non sono ossa umane". Poi questa frase, nell´articolo di cui al link
http://www.cnn.com/2011/09/25/world/africa/libya-mass-grave/index.html ?hpt=wo_c2 toglie il riferimento ai medici ma
lascia i dubbi e diventa: "Il Cnt sospetta si tratti di una fossa comune, benché non ci siano stati scavi e non siano stati
trovati resti umani. Un team della Cnn è stato portato sul posto, un campo fangoso, con latri media, e ha trovato solo
ossa apparentemente animali". Non finisce qui: la Cnn precisa che secondo i "rivoluzionari" di Abdel Jalil il sito è stato
individuato il 20 agosto. Allora perché la notizia fa scalpore adesso?
Comunque in Italia i media non leggono la Cnn. E riprendono acriticamente la bufala di Al Jazeera. Primeggia
Repubblica.it
(http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/25/news/tripoli_trovata_fossa_comune_1200_cadaveri_tra_prigionieri_e_insorti22199360/) ad esempio cita come oro colato appunto Al Jazeera, come fonte sacra: "Una fossa comune con 1200
cadaveri è stata trovata nei pressi della prigione di Abu Salim. Lo riporta la tv qatariota (dal sito definita "panaraba") Al
Jazeera, confermando la notizia senza però fornire ulteriori dettagli". (Il corsivo è nostro). Poi Repubblica.it aggiunge di
suo che fra i cadaveri ci sarebbero non solo i prigionieri del 1996 ma anche gli insorti di adesso. Repubblica cartaceo
dedica tutta la pagina 17 del 26 settembre, a firma Renato Caprile da Tripoli, alla triste scoperta: "1.700 cadaveri" (come
se ogni cadavere fosse già lì, in evidenza sotto l´occhio del reporter), "una delle più agghiaccianti fosse comuni mai
scoperte". Il giornalista è portato sul posto a vedere il "cimitero senza lapidi" che "attivisti del Cnt" (attivisti, una bella
definizione, non come mercenari o miliziani) hanno portato "ieri" alla luce. "La prova di un massacro": un´altra delle
pistole fumanti così ecessarie a questa guerra. Ed ecco, scrive Caprile, "brandelli di stoffa intrisi di sangue e scoloriti dal
tempo" (un armato del Cnt ha trovato "stringe al petto come una reliquia" proprio la tuta con il nome del suo vecchio
amico Abdul Salem, il nome c´è ancora e così il foro del proiettile che l´ha ucciso 15 anni fa; l´ha trovata "come per
miracolo": già) : "la prova di un massacro". Insieme a "teschi, femori, tibbie, costole ammucchiati qua e là alla rinfusa".
Come mai la Cnn ha visto altro? Del resto, qualche settimana fa Repubblica.it parlava della denuncia delle amazzoni di
Gheddafi ("Lui e tutti i suoi figli e i suoi funzionari ci stupravano": un altro classico della guerra in Libia), senza controllare
la fonte dalla quale proveniva, una fonte screditatissima dalla stessa Onu. E´ quella psicologa di Bengasi, la Sergewa,
dai cui era partita tutta la campagna diffamatoria nei confronti dei "mercenari di Gheddafi stupratori di massa", campagna
rivelatasi falsa. Repubblica non ricordava che la psicologa era già stata sbugiardata dall´inviato dell´Onu e da Amnesty. La
quale ultima pure non è certo filoGheddafi. Ad esempio Amnesty, che a gran voce e a lungo ha denunciato l´assedio a
Misurata da parte dei lealisti - vedi il rapporto Misrata nder Siege - da settimane tace sugli assedi alle città lealiste, che la
Nato bombarda e il Cnt attacca dichiaratamente con Grad, missili che la Nato stessa chiama "armi indiscriminate".
Minaccia ai civili.
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Rete Nazionale Disarmiamoli!
Marinella Correggia
27.09.2011
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