Piace a giovani e meno giovani, uomini e donne: è il biliardo, che

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Piace a giovani e meno giovani, uomini e donne: è il biliardo, che
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spacconi
d’Italia
di Marina Amaduzzi
Piace a giovani e meno giovani, uomini e donne: è il biliardo, che
da noi conta 25 mila tesserati e sforna campioni e campionesse
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Un religioso silenzio accompagna il roteare della
biglia sul panno verde, dallo stoc iniziale che gli ha impresso la stecca
passando per lo zigzagare tra una sponda e l’altra fino all’urto con le
altre palle colorate e lo sfracellarsi dei birilli al centro. Sia che a un lato
del tavolo ci sia il campione pluridecorato sotto i riflettori della tv, sia
che ci sia il pensionato che
scommette un bicchiere di
vino nella disfida pomeridiana con gli amici al bar.
Biliardo, una passione per
tantissimi, uno sport per
migliaia. Gioco dalle nobili
origini – pare infatti che
sia stato nel 1469 Luigi XI
a commissionare il primo
tavolo di cui si ha menzione – il biliardo contagia
giovani e vecchi, uomini
soprattutto ma anche donne, in tutto il mondo. “Il
biliardo non abbandona
più coloro che hanno l’imprudenza di approfondirlo”
è la celebre frase pronunciata dal genio del biliardo moderno, ovvero il
francese Roger Conti, autore del libro “Le Billiard, cet inconnu”, considerato la bibbia del biliardo. Un illustre predecessore, Abramo Lincoln,
giudicava questo gioco “ispiratore di salute” e “ricreatore della mente
affaticata”, come dire che è bello da vedere e fa pure bene. L’Italia è una
delle patrie del biliardo, non solo perché esprime campioni del mondo
e d’Europa, ma anche perché è praticato da milioni di persone. Giusto
per dare un’idea, gli agonisti della Federazione Italiana Biliardo Sportivo sono 25 mila, di cui oltre 15 mila giocano a stecca, 8 mila a boccette,
i restanti a carambola e pool. I tesserati alla IV categoria, quelli cioè che
fanno le gare nelle società sportive, sono in tutto 80 mila. La stecca è
la disciplina più numerosa perché questa specialità è diffusa in tutto il
paese, dalla Val d’Aosta alla Sicilia. A boccette si gioca soprattutto in
Emilia Romagna, Liguria e Lombardia, mentre la carambola va molto in
Sicilia e in Trentino Alto Adige. Per il pool la situazione è più confusa
perché i tesserati sono divisi in due associazioni private, comunque è
forte nel Lazio (a Roma soprattutto), nel Triveneto e in Liguria. È vero
che l’avvento del Bingo e dei giochi elettronici hanno fatto sparire molte vecchie sale da biliardo, ma il tavolo verde ha saputo difendersi bene
e continua a troneggiare in circoli sportivi, bowling e bar di periferia.
Le specialità sono numerose: carambola libera, a sponda, a tre sponde,
l’italiana a cinque birilli, la goriziana a nove birilli, il pool o biliardo
americano, lo snooker, e poi senza stecca le boccette, che si giocano
solo in Italia. Un manuale di regole, spesso complicate per i neofiti, differenzia una specialità dall’altra. Giocare a biliardo richiede capacità di
concentrazione e doti psicologiche per affrontare partite spesso lunghe
e complesse. Per diventare esperti occorre imparare tecniche matemati-
A destra, Carlo Cifalà.
A sinistra, Michelangelo
Aniello. Qui sopra, i
birilli usati per il gioco
all’italiana. In apertura,
nella foto piccola,
Gustavo Zito
Occhi puntati
sui campioni
Il biliardo fa audience. La tv segue
infatti le principali tappe dei campionati
delle diverse specialità, e in particolare
della stecca, tanto è vero che da
questo mese parte la trasmissione
di Raidue “Biglie e birilli”, con una
sintesi delle semifinali e delle finali
delle manifestazioni più importanti,
mentre le partite intere sono trasmesse
su RaiSat Sport. Il campionato
italiano professionisti di stecca è
formato da sette prove, una al mese
dall’autunno all’estate, più un pool
finale per l’attribuzione del titolo, a cui
partecipano otto giocatori, che si terrà
nella prima metà di luglio al Palais di
Saint-Vincent. Le boccette hanno un
campionato a cinque prove, trasmesse
anch’esse dalla tv, mentre la carambola
ha un complicato sistema di selezione
dovuto alle molteplici sottospecialità
ma la cui finale si terrà in luglio.
Una gara prestigiosa e rinomata è la
Goriziana, che si tiene da 31 anni in
novembre a Saint-Vincent ed è aperta
a tutti i giocatori residenti in Italia:
nell’ultima edizione ha coinvolto 1700
giocatori, suddivisi in 214 batterie.
Per informazioni sui calendari delle
gare: www.fibis.it
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Stecche, birilli e buche
Questi sono i giochi da biliardo diffusi in
Italia: l’italiana a 5 birilli si gioca su un tavolo
senza buche con tre biglie di colore bianco,
rosso e giallo dove la rossa funge da pallino,
mentre al centro del tavolo viene posta una
croce di birilli, quattro bianchi e uno rosso
centrale. Giocano due squadre, composte
da uno o due giocatori: scopo del gioco
è battere con la stecca la propria biglia in
modo che colpisca quella avversaria così
che questa nel suo moto travolga i birilli.
Se i birilli sono nove il gioco è detto goriziana. Anche nella carambola si gioca con
tre biglie: con la stecca bisogna colpire la
biglia di battuta in modo che vada ad urtare,
ovvero a carambolare, contro le altre due. A
boccette si gioca senza la stecca: si usano
quattro biglie rosse, quattro bianche, una
blu più piccola che funge da pallino e cinque
birilli al centro del tavolo. Si affrontano due
o quattro giocatori: bisogna accostare la
propria boccetta al pallino, secondo regole
mutuate in parte dalle bocce. Si ottengono
più punti abbattendo i birilli con una biglia
dell’avversario. Il pool o biliardo americano
si differenzia dagli altri giochi per le buche
del tavolo più larghe: le specialità sono palla
8, palla 9 e pool continuo 14-1. Nella palla 8
ci sono 15 biglie, 8 completamente colorate,
7 con una fascia di colore al centro. Il primo
giocatore che imbuca una biglia, rigata o
piena, dovrà mandare in buca solo palle di
quel tipo, mentre la numero 8 appartiene ad
entrambi i giocatori e dovrà essere imbucata per ultima. Nella palla 9 ci sono nove
biglie tutte colorate tranne la numero 9 che
è bianca con una riga gialla. Nel pool continuo si gioca con 15 biglie ed ogni tiro va
dichiarato prima di essere effettuato.
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che utili per scegliere la giusta traiettoria da dare alla biglia, ma per
questo ci sono istruttori federali che tengono corsi e lezioni nelle
principali città (per informazioni consultare il sito Internet della
F.I.BI.S. www.fibis.it).
Come si diceva, l’Italia è terra di campioni. Di ieri e di oggi. A
cominciare dal celebre Marcello Lotti, detto lo Scuro, protagonista
dei film di Francesco Nuti, precursore della scuola toscana, che
oggi si concede solo in qualche rara occasione. Anche Paolo Coppo
di Alessandria, promotore della scuola piemontese, ha ormai attac-
Il biliardo al cinema
Il tavolo verde e la stecca hanno messo
lo zampino anche nell’ultimo film di Sofia
Coppola “Marie Antoinette”: in una scena
si vede infatti l’impacciato Luigi XVI,
impersonato da Rip Torn, maneggiare
la bacchetta, che si dice fosse stata
foggiata da un’unica zanna di elefante
e decorata con intarsi d’oro. Il film che
ha maggiormente celebrato il biliardo è
senz’altro “Lo spaccone”, girato nel 1961
e interpretato da Paul Newman (Eddie
Felson) e Jackie Gleason (Minnesota Fats)
oltre all’ex campione dei pesi medi di
pugilato Jack La Motta (il barista). Anni
dopo Newman è tornato ad interpretare
lo stesso personaggio nel film “Il colore
dei soldi” (1986), in cui insegna a un
talentuoso ma impulsivo Tom Cruise
come guadagnare soldi scommettendo al
biliardo. Anche l’attore e regista toscano
Francesco Nuti è un grande appassionato
di biliardo, tanto da avergli dedicato ben
tre film: “Io, Chiara e lo Scuro” (1982),
in cui lo Scuro era proprio il campione
Maurizio Lotti, “Casablanca Casablanca”
(1985) e “Il signor Quindicipalle” (1998).
Sopra, dall’alto, Francesco Nuti ne
“Il signor Quindicipalle” e la locandina
de “Lo spaccone”. A centro pagina,
Paul Newman e Tom Cruise ne
“Il colore dei soldi”, sequel de
“Lo spaccone”
cato la stecca alla parete. È ancora attivo Ruggero “Winkler” Crotti,
punto di riferimento della scuola milanese, così come Carlo Cifalà,
che è stato uno dei giocatori più virtuosi in assoluto, e Gustavo Zito,
argentino di Rosario trapiantato in Italia: è quello che ha vinto più
di tutti, tra campionati italiani, mondiali e World Cup. Ma veniamo
all’oggi, perché i primi tre classificati agli ultimi Mondiali di Siviglia
specialità 5 birilli sono tre pugliesi: rispettivamente Michelangelo
Aniello, 32 anni, di Mola di Bari (è anche il campione italiano in
carica), Andrea Quarta, 23 anni, leccese di Bordonecchia, che quest’anno si è laureato anche campione europeo, e Crocefisso Maggio,
44 anni, brindisino, che l’anno scorso era campione mondiale, europeo
ed italiano. A carambola il giocatore più noto è il bolzanino Marco
Zanetti, già campione del mondo e ripetutamente campione italiano
specialità 3 sponde. Boccette è una specialità giocata solo in Italia e
dunque i campioni sono tutti nostrani, a cominciare dal forlivese Iuri
Minoccheri. Tra le donne, la più famosa è la 22enne Cinzia Ianne, da
sei anni campionessa italiana in carica, che quest’anno rappresenta
l’Italia nel campionato europeo a squadre. <
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