Appunti di Diritto ed Economia
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Appunti di Diritto ed Economia
7° Unità Didattica – Le relazioni tra i sistemi economici La rete dei rapporti economici internazionali Gli operatori di ogni sistema economico nazionale intrattengono rapporti con operatori di altri sistemi economici; ciò è dovuto al fatto che ogni sistema economico è aperto e quindi gli operatori intrattengono rapporti di scambio (relazioni economiche internazionali) con il resto del mondo. Le relazioni economiche internazionali comprendono le transazioni reali (scambio di beni, servizi, movimento di persone) e le transazioni finanziarie ( movimento di capitali). I rapporti commerciali tra gli operatori economici di un Paese ed il resto del mondo sono regolati da una serie di provvedimenti. L’insieme di tali provvedimenti rappresenta la politica commerciale che ogni paese si da e può essere improntata ad una maggiore o minore apertura alle relazioni commerciali attraverso regole protezionistiche o di libero scambio. Il protezionismo è un tipo di politica commerciale basata sull’adozione di misure economiche volte a limitare le relazioni di scambio con il resto del mondo (barriere doganali).Tali limitazioni si concretizzano con l’imposizione di oneri fiscali (es. dazi doganali) che, di fatto, generano un aumento del prezzo dei prodotti da acquistare dall’estero. Tale politica potrebbe essere giustificata dalla necessità di favorire l’industria nascente di un paese; evitare una eccessiva dipendenza economica da altri paesi; contenere l’indebitamento nei confronti di altri paesi e tutelare la propria indipendenza. Il libero scambio è un tipo di politica commerciale che non ammette barriere anzi favorisce gli scambi di beni e servizi tra un Paese ed il resto del mondo in quanto considera il libero scambio come il motore per lo sviluppo dei singoli paesi e del mondo intero. L’interdipendenza economica e sociale e la globalizzazione Gli scambi tra i diversi sistemi economici sono ostacolati dalla presenza di barriere naturali che, soprattutto in passato, hanno reso difficili le relazioni internazionali. Attualmente non solo le barriere doganali sono sempre meno praticate ma anche le distanze si sono sempre più accorciate favorite, sempre più, dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione per cui le persone, le merci e i capitali si spostano in tempi assai più rapidi ed il pianeta è diventato un “villaggio globale” ed il processo di integrazione non riguarda solo l’ambito economico ma si è esteso anche alle relazioni sociali e culturali. La globalizzazione è stata influenzata da processi di natura economica, tra i quali: la riduzione delle limitazioni al commercio internazionale; l’integrazione economica in diverse aree del mondo in seguito all’azione di organizzazioni internazionali con fini di libero scambio (es.: Unione europea); la liberalizzazione dei movimenti di capitali; il ruolo delle imprese multinazionali. La bilancia dei pagamenti Per avere conoscenza dell’entità degli scambi internazionali di merce, servizi e capitali, sia in termini quantitativi che monetari, derivanti da tali rapporti, ogni paese li registra in un documento contabile chiamato “bilancia dei pagamenti” La bilancia dei pagamenti è, quindi, un documento contabile nel quale vengono registrate tutte le transazioni economiche tra i residenti (imprese, istituzioni, persone fisiche) di un Paese e quelli degli altri Paesi (resto del mondo) in un certo periodo di tempo (in genere un anno). 38 All’interno della bilancia dei pagamenti, tutte le transazioni internazionali che hanno per oggetto lo scambio di merce vengono rilevate in un documento più specifico che prende il nome di “bilancia commerciale”. La bilancia commerciale è, quindi, il conto nel quale vengono registrati i flussi monetari derivanti dalle importazioni e dalle esportazioni di merce in un Paese da e verso il resto del mondo. La differenza tra le esportazioni e le importazioni costituisce il saldo della bilancia commerciale ed è un dato di particolare importanza in quanto consente di individuare il grado di competitività del sistema produttivo di un Paese (un saldo positivo indica la capacità di esportare più di quanto si importi e viceversa), sia il grado di dipendenza dagli altri Paesi. Ancor più importante è il saldo globale della bilancia dei pagamenti le cui voci registrate in entrata ed in uscita corrispondono ad entrate ed uscite di moneta estera (valuta estera). Il saldo potrà, quindi, essere negativo (disavanzo della bilancia dei pagamenti) o positivo (avanzo della bilancia dei pagamenti). Se il saldo è negativo vuol dire che le risorse interne e la struttura produttiva del sistema economico sono inadeguate per soddisfare i bisogni dei suoi componenti ed è necessario rivolgersi al resto del mondo; ciò implica, altresì, che i debiti prevalgono sui crediti e quindi i pagamenti da effettuare sono maggiori delle riscossioni. Questo saldo negativo deve essere coperto attingendo alle riserve valutarie con conseguente impoverimento del sistema. Se il saldo globale è positivo le entrate superano le uscite perché le riscossioni dall’estero superano i pagamenti verso l’estero e la bilancia è in avanzo; in questo caso si genera un’eccedenza di riserve valutarie che potrebbero essere utilizzate per aumentare le importazioni e favorire la crescita interna e quella di altri paesi. L’Italia e il resto del mondo Nei rapporti di scambio con il resto del mondo l’Italia si è sempre trovata in una situazione di dipendenza perché è costretta ad importare materie prime e fonti energetiche per far funzionare le industrie e poter, così, esportare i prodotti finiti realizzati. Quando l’Italia era un Paese agricolo, il saldo della bilancia commerciale è sempre stato in disavanzo perché, oltre alle materie prime, si dovevano importare anche prodotti industriali che il sistema produttivo non riusciva a realizzare. Con il boom economico degli anni sessanta ed il conseguente sviluppo industriale le esportazioni sono cresciute notevolmente generando saldi positivi della bilancia commerciale. Purtroppo le esportazioni legate al “made in Italy” non sono state sufficienti a coprire il disavanzo provocato dalla “bolletta energetica” il cui costo, delle conseguenti importazioni, è diventato particolarmente pesante a causa delle ripetute crisi petrolifere che, a partire dagli anni settanta, hanno dilatato l’indebitamento del nostro Paese verso il resto del mondo. Ad attenuare e contenere il disavanzo della bilancia commerciale ha sempre contribuito in misura determinante il saldo della “bilancia turistica” contribuendo alla determinazione del pareggio della bilancia dei pagamenti. 39 Il sistema dei cambi e il sistema monetario internazionale Con i rapporti economici internazionali hanno origine anche gli scambi delle monete dei diversi Paesi e, siccome queste hanno valori diversi, è necessario procedere alle operazioni di cambio. Il cambio è la quantità di moneta nazionale necessaria per acquistare una unità di moneta estera Il regolamento degli scambi internazionali non avviene mediante l’utilizzo di qualsiasi moneta e ciò in quanto vengono accettate solo le monete (valute) di quei sistemi economici considerati più forti. Il cambio non è stabile ma varia di giorno in giorno in seguito all’andamento della domanda e dell’offerta delle singole monete: se sono in molti a domandare dollari e sono pochi coloro che li offrono, il cambio sale e occorrono più euro per acquistare un dollaro e viceversa. L’andamento del cambio influisce sugli scambi di merce: se il cambio sale la moneta nazionale si svaluta (occorre più moneta nazionale per avere quella estera) e si incentivano le esportazioni e diminuiscono le importazioni; se il cambio scende la moneta nazionale si rivaluta rispetto a quella estera (occorre peno moneta nazionale per avere quella estera) e si incentivano le importazioni e diminuiscono le esportazioni. Per realizzare gli scambi con il resto del mondo ogni Paese deve disporre dei mezzi monetari necessari e per effettuare o ricevere i pagamenti con moneta diversa dalla propria deve convertire la moneta nazionale in valuta estera e viceversa. Tutte queste operazioni avvengono nel mercato dei cambi, un mercato ideale che si traduce in contrattazioni telematiche tra operatori bancari e non bancari. Per fissare i rapporti di cambio tra le diverse monete alcuni Paesi possono accordarsi sulle modalità degli scambi internazionali (sistema dei cambi o sistema monetario internazionale) , identificando anche una moneta accettata da tutti per regolare gli scambi (moneta internazionale). Il sistema dei cambi o sistema monetario internazionale è l’insieme delle istituzioni e delle convenzioni che regolano gli scambi tra le monete. I cambi sono fissi se i rapporti di cambio sono prefissati e difesi dalle autorità monetarie (le autorità monetarie devono intervenire acquistando o vendendo valuta estera se il cambio si allontana da quella fissata). I cambi sono flessibili se i rapporti di cambio fluttuano liberamente in base alla domanda e all’offerta delle diverse valute (il cambio flessibile rispecchia l’andamento della bilancia dei pagamenti). Il sistema monetario internazionale nel passato si è basato su un sistema a cambi fissi; dagli anni settanta si è passati alla fluttuazione. 40