Due prodotti multi asset per soddisfare la domanda di un flusso
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Due prodotti multi asset per soddisfare la domanda di un flusso
Asset manager Due prodotti multi asset per soddisfare la domanda di un flusso cedolare e di real return Per Columbia Threadneedle Investments, i rischi politici che gravano sui mercati creeranno delle dislocazioni da cui i gestori attivi ne potranno trarre beneficio di ................................... Columbia Threadneedle Investments è una società di gestione, leader a livello globale, che offre un’ampia gamma di strategie d’investimento a gestione attiva e soluzioni per clienti individuali, istituzionali e società in tutto il mondo. Con il supporto di oltre 2.000 collaboratori, tra cui più di 450 professionisti dell’investimento operanti nel Nord America, in Europa e Asia, la società gestisce un patrimonio pari a 416 miliardi di euro, che copre azioni dei mercati sviluppati ed emergenti, reddito fisso, soluzioni multi asset e strumenti alternativi. Columbia Threadneedle Investments è il Gruppo di asset management globale di Ameriprise Financial, uno dei principali fornitori di servizi finanziari negli Stati Uniti con 796 miliardi di dollari in gestione. A ll’interno dei mercati azionari sviluppati, sono da preferire il Giappone e la regione dell’Asia Pacifico, mentre tra quelli emergenti l’India potrebbe vedere raddoppiare i margini di profitto nei prossimi 3/5 anni. Nel comparto obbligazionario, invece, il segmento high yield europeo presenta ancora diversi elementi positivi. Sono queste le principali osservazioni di Maya Bhandari, gestore del team multi asset di Columbia Threadneedle Investments. Quali sono state le maggiori sfide per i fondi multi asset nel 2016? Il 2016 è stato sicuramente un anno ricco di avvenimenti, cominciato con le prospettive di recessione negli Stati Uniti e le difficoltà del mercato azionario cinese, a cui hanno fatto seguito il referendum britannico sull’uscita dall’Ue, le presidenziali americane e il referendum costituzionale italiano. Dal nostro punto di vista, quello che è stato più interessante è come i mercati hanno reagito prima e dopo ciascuno degli ultimi tre eventi. Ad esempio, nel periodo che ha preceduto il referendum nel Regno Unito i mercati stavano pienamente prezzando nell’ottica che gli elettori britannici avrebbero votato per rimanere nell’Ue. Non ritenevamo di poter trarre vantaggio da questo, per cui siamo rimasti concentrati sul processo di identificazione delle opportunità e dei rischi all’interno dei nostri portafogli multi asset, gestendoli di conseguenza. Pertanto, crediamo che la lezione più importante imparata nel corso del 2016 dagli investitori è quella di rimanere fedeli ai propri processi, esattamente ciò che abbiamo fatto. Dopo anni a discutere delle politiche monetarie, sembra di essere entrati in un periodo dominato dalle questioni politiche. Qual è la vostra opinione? Continuiamo a vedere la politica come un rischio potenziale per i mercati nel 2017. Con le elezioni olandesi, italiane e tedesche in arrivo nel corso dell’anno, l’avvio dell’Amministrazione Trump e l’inizio dei negoziati della Brexit. Questi rischi politici possono creare dislocazioni sui mercati, e 48 MondoInvestor - gennaio 2017 noi da gestori attivi sia in termini di asset allocation che di stock selection cercheremo di trarne profitto qualora si verifichino opportunità o minacce. Quali sono i mercati azionari sviluppati da preferire? All’interno del mercato azionario la nostra regione d’investimento preferita è quella giapponese e dell’Asia Pacific ex Japan. Il Giappone è una delle poche aree dove gli utili societari hanno superato il price return dell’indice. Per cui, mentre nelle altre regioni il rendimento ottenuto dagli investitori è arrivato principalmente dall’espansione dei margini, la storia giapponese è molto diversa. Inoltre, le nostre attuali previsioni suggeriscono movimenti favorevoli nel cambio Usd/Jpy, che è particolarmente rilevante per gli utili futuri. A tutto ciò va aggiunta una politica aziendale più a supporto degli shareholder in Giappone, dovuta al fatto che le aziende nipponiche stanno rendendo circa il 5% all’anno tramite dividendi e dal proseguimento dei programmi di acquisto di azioni proprie. All’interno dell’Asia vediamo valutazioni più interessanti, valute più competitive e le revisioni degli utili registrano una tendenza al rialzo, con tutto ciò che si è riflesso nell’incremento dei flussi verso questa regione. Tuttavia, con la revisione al ribasso delle aspettative di crescita globale, è probabile che assisteremo a un aumento della volatilità, determinando così una maggiore incertezza. Quali sono le differenze tra i vostri Global Multi Asset Income Fund e Global Asset Allocation Fund? La principale differenza tra i due fondi sono i loro obiettivi d’investimento. Siccome riteniamo ci siano due possibili considerazioni per gli investitori quando decidono di investire in un fondo multi asset, ovvero l’interesse verso il real return o le cedole, abbiamo deciso di fornire due distinte strategie. Il Global Asset Allocation è adatto a coloro che sono alla ricerca di un real return. Il fondo adotta un approccio nell’asset allocation unconstrained, senza utilizzare la leva e di tipo long Asset manager only attivo, che mira a fornire un rendimento reale, stabilito nel tasso d’inflazione americana +4%, da raggiungere nel medio/lungo periodo con una volatilità pari a due terzi di quella dell’azionario. In poche parole: il fondo è pensato per gli investitori avidi ma timorosi, che vogliono dormire tranquillamente la notte. Il Global Multi Asset Income, invece, è adatto agli investitori alla ricerca di reddito. Il fondo implementa un’asset allocation attiva combinata alla security selection per generare un flusso cedolare del 5% all’anno, tramite l’investimento in azioni e obbligazioni, usando una call overlay fino al 50% dell’esposizione azionaria per generare un ammontare di reddito addizionale. Anche nel 2016, il Threadneedle (Lux) Global Multi Asset Income Fund ha regolarmente pagato la sua cedola obiettivo. Quali sono le asset class che hanno contribuito maggiormente? Abbiamo raggiunto questo elevato livello di yield investendo in titoli azionari di qualità. Selezionando dall’universo globale le azioni che forniscono un dividendo pari ad almeno il 3% e quindi completando questa analisi tramite una quality overlay che garantisce non solo che i titoli abbiano un reddito sostenibile, ma che possano anche crescere nel lungo termine. Anche la strategia sugli high yield europei è focalizzata sulla qualità, senza andare nelle zone più basse del rating creditizio per raggiungere il livello target della cedola. Tutto ciò viene abbinato alla strategia di copertura tramite opzioni call, dove vendiamo fino alla metà dell’esposizione azionaria, un’operazione che ha aggiunto un rendimento di circa 20 basis point al mese. Qual è la situazione nel mercato del credito europeo high yield? Da un punto di vista del mondo su base risk adjusted, restiamo favorevoli sul comparto high yield europeo. Vediamo numerosi fattori tecnici che stanno guidando il mercato, come il livello ridotto di nuove emissioni, un certo numero di obbligazioni che sono state richiamate, aziende che stanno facendo il loro ingresso sul mercato dei prestiti e poi i programmi di acquisto di bond attuato da Bce e Boe. Quali fattori considerate nella selezione dei bond ad alto rendimento? Adottiamo un approccio bottom up con una macro overlay. Crediamo che la gestione attiva nel segmento high yield possa avvantaggiarsi dalle inefficienze del mercato per fornire più elevati rendimenti corretti per il rischio lungo il ciclo del credito. La nostra attenzione è sulla creazione di interessanti risk adjusted return per gli investitori, grazie alla nostra storia nel gestire mandati sugli high yield europei di cui abbiamo processi collaudati nei vari cicli economici e tematici. Questo ha generalmente prodotto un portafoglio che sottoperforma nei bull market ma, cosa più importante, sovraperforma in termini relativi nelle fasi di bear market. L’attività di investimento riflette l’approccio dei gestori e la filosofia secondo cui il processo si concentra prevalentemente sull’analisi specifica delle diverse società. Tale lavoro di ricerca è realizzato da un team di analisti dedicati e suddivisi per specializzazione tra i diversi settori, con un gruppo di gestori di portafoglio che hanno lavorato insieme per undici anni che possono beneficiare di un approccio collaborativo all’interno della società con gli altri colleghi focalizzati su azioni, bond investment grade e multi asset. Nei Paesi emergenti c’è ancora incertezza legata sia al rafforzamento del dollaro che alla situazione economica cinese. Quali sono le vostre migliori idee d’investimento? Nel Global Asset Allocation Fund le nostre maggiori allocazioni sono verso le azioni indiane e sui bond governativi messicani con copertura del tasso di cambio. Riteniamo che il mercato azionario indiano vedrà raddoppiare i margini nel corso dei prossimi 3/5 anni. L’India ha numerosi aspetti positivi che favoriranno questo risultato, come un contesto macroeconomico positivo, un tasso di sviluppo economico più elevato, una maggiore flessibilità nelle politiche e l’attuazione di riforme strutturali sotto la guida del Primo Ministro Modi, tutti elemento che aiuteranno il Paese a liberare il suo potenziale di crescita. Detto ciò, abbiamo ridotto l’allocazione all’India nel mese di novembre a seguito della prospettiva di outlook più nazionalistici all’interno dei mercati sviluppati dopo l’elezione di Donald Trump e il programma di demonetizzazione indiano, per poi tornare ad aumentare la quota di equity dell’India a dicembre, in quanto siamo diventati più costruttivi a seguito della sorprendente demonetizzazione. La nostra allocazione alle obbligazioni dei Paesi emergenti è effettuata tramite bond governativi messicani, con parziale copertura del tasso di cambio. Abbiamo mantenuto questa posizione nel 2016 e crediamo che i mercati abbiano già incorporato il peggior scenario possibile per il Messico dopo il successo di Trump, perciò siamo dell’idea che questo sia un rischio che sarà ben ricompensato nel 2017. 49 The professional Investors’ Magazine on Asset Management