note metodologiche

Transcript

note metodologiche
Appendice
Metodologica
e raggruppamenti geografici
Il debito sovrano delle
nazioni:
misurare la
composizione
geografica e la struttura
per settori
METODOLOGIA DI STIMA DELLA COMPOSIZIONE DELLA BASE DI INVESTITORI PER SETTORE
Attualmente non esiste un dataset che permetta un confronto cross country della base di
investitori in debito sovrano per area di origine. Sono invece disponibili dati a livello nazionale
per settore investitore, che presentano però alcuni caveat:
• i dati forniti dagli istituti che si occupano di management del debito pubblico non riferiscono
all’intero debito sovrano, ma solo ai debiti del governo centrale;
• i dati degli istituti statistici o delle banche centrali nazionali non sono comparabili a livello
internazionale per diverse specificazioni delle variabili o degli aggregati di riferimento;
• i dati degli operatori privati (questionari o dati dei fondi di investimento) sono
qualitativamente più articolati, ma coprono una quota ridotta della base degli investitori.
DESCRIZIONE DEL DATASET UTILIZZATO – IMF, Working Paper 12/284
Il dataset del Fondo Monetario riferisce a 24 paesi, coprendo circa il 98% del debito sovrano
delle economie avanzate (con dati aggiornati all’ultimo WEO), e rispetta i seguenti requisiti:
1. definizione di debito sovrano univoca, come “debito lordo del governo generale su base
consolidata”: comprende il debito del governo centrale, degli enti locali e statali e dei fondi
di sicurezza sociale (le stime consolidate nettano le holding intercorrenti i soggetti). La
definizione include depositi e valuta, prestiti e obbligazioni diverse dalle azioni. Tutti i dati
sono espressi in valore facciale e su base lorda, una stima che per i paesi dell’Unione
Europea coincide con la definizione di debito di Maastricht. Per i paesi non appartenenti
all’Unione i dati sono ricostruiti dai flussi nazionali rispettando gli stessi criteri. L’inclusione
dei prestiti nella stima riflette la considerazione che le decisioni di investimento si basino
sulla totalità dell’esposizione sovrana, e non solo sulla parte cartolarizzata o di mercato.
2. utilizzo di una metodologia di stima comune per consentire la comparabilità cross country,
basata sull’utilizzo di fonti internazionali armonizzate: BIS, IMF e World Bank.
3. tutti i dati sono espressi in valore facciale (dove non disponibili, corretti per
aggiustamenti del valore). La maggioranza dei provider statistici internazionalii, come la BIS
e IFS, esprimono i titoli commercializzati al valore di mercato: per i paesi Ue il valore facciale
dei titoli è stato stimato mediante ratio di conversione specifici per paese (a loro volta
ottenuti come differenza tra valori di mercato, disponibili sull’ECB, e valori facciali del debito
di Maastricht pubblicati su Eurostat); per le economie non Ue è stato utilizzato il Barclays
Capital Global Treasury Index, che rende disponibili stime sia di valore facciale che di
mercato dei titoli del debito sovrano.
4. le quote di debito detenute dall’estero sono stimate in modalità separata per settore
istituzionale, bancario e non bancario, ad integrazione delle fonti nazionali, che identificano
univocamente l’estero come “resto del mondo”. Il settore bancario include gli istituti di
deposito diversi dalle banche centrali, in linea con la definizione IFS. I soggetti non bancari
includono gli investitori istituzionali diversi dalle banche (compagnie di assicurazione, fondi
pensione e fondi di investimento), così come i nuclei familiari e le società non finanziarie. Il
settore istituzionale estero ricomprende le banche centrali e altri creditori istituzionali.
Le quote detenute dagli investitori stranieri sono stimate attraverso il database IMF/World
Bank QEDS, lanciato nel 2004, che riunisce le statistiche su base trimestrale del debito
esterno dei paesi che rispettano lo standard SDDS dell’IMF. L’ammontare complessivo di
debito sovrano detenuto all’estero è stimato come somma dei titoli e dei prestiti delle
amministrazioni pubbliche all’estero.
Le quote del settore ufficiale estero includono i titoli detenuti dalle banche centrali come
riserve valutarie, i titoli del debito detenuti dalle banche centrali all’interno dell’Eurosistema
come parte del Securities Market Program (SMP) e i prestiti ufficiali dall’estero.
La quota di titoli del debito detenuti dalle banche centrali all’estero è stimata per gli Stati
Uniti attraverso il TIC (Treasury International Capital). Per gli altri paesi, tali quote sono
ottenute mediante l’utilizzo di due distinte fonti, in particolare:
• COFER: rileva la composizione delle riserve valutarie estere di 34 economie avanzate e
109 emergenti, che rappresentano in termini dimensionali circa la metà delle riserve in
valuta straniera. Il database conferisce dati trimestrali sulle riserve per le cinque principali
valute (dollaro, euro, sterlina, yen e renminbi) e un aggregato “altre valute”.
• CPIS: più di 100 economie documentano all’IMF la residenza degli emittenti di titoli del
debito detenuti come asset di riserva: attraverso questa informazione è possibile
distribuire il dato COFER per l’euro sui singoli paesi dell’unione, e per le «altre valute» sulle
rispettive economie utilizzatrici.
Gli investimenti veicolati mediante il Securities Market Program (SMP) sono particolarmente
rilevanti per i paesi della periferia dell’area euro. Se la dimensione totale del SMP è
desumibile dall’ECB, la stima della suddivisione per paese, che non è diffusa pubblicamente,
è stimata mediante un riproporzionamento dell’accesso agli aiuti sulla quota di debito
secondo i criteri di Maastricht detenuta dal singolo paese.
I prestiti ufficiali comprendono i prestiti bilaterali e multilaterali, sia da singoli paesi che
dalle istituzioni finanziarie internazionali (IFI): una definizione che include sia i programmi
sponsorizzati dall’Unione Europea e dal Fondo per Grecia, Portogallo e Irlanda dopo il
2010, sia i prestiti a Repubblica Ceca, Corea e Slovenia concessi da IFI come la European
Investment Bank e la World Bank. Queste informazioni sono desunte dal database QEDS.
L’ammontare di debito sovrano detenuto dalle istituzioni bancarie estere è stimato
attraverso la Locational Banking Statistics della BIS, che provvede informazioni dal lato
creditore sulla residenza dei prestatori esteri, consistenti con il principio di attribuzione
geografica delle statistiche sul debito esterno. Purtroppo la BIS non da informazioni sulla
spaccatura in titoli del debito da parte del settore bancario rispetto ad altri soggetti non
bancari. Per risolvere questo problema, gli autori del WP utilizzano l’informazione
disponibile nel Consolidated Banking Statistics (immediate borrower basis o «prenditore
immediato»), stimando la quota di debito nazionale detenuta dalle banche straniere nella
seguente modalità:
Dove alfa è uguale al rapporto tra il totale delle esposizioni bancarie verso il settore
pubblico diviso per la somma di queste e quelle detenute verso il settore non bancario.
L’ammontare detenuto dai soggetti esteri e nazionali non bancari è ricavato per differenza,
secondo lo schema esplicato nell’immagine a seguire.
Le quote di titoli del
debito detenuti dalla
banca centrale e
dagli istituti bancari
nazionali
sono
ottenuti dall’IFS, sulla
base delle esposizioni
delle
autorità
monetarie.
Da
rilevarsi come per
l’Italia, la definizione
di soggetti bancari
domestici includa a
partire dal 2006
anche
la
Cassa
Depositi e Prestiti.
METODOLOGIA DI STIMA DELLA COMPOSIZIONE DEGLI INVESTITORI PER PAESE DI ORIGINE
Seguendo i suggerimenti forniti all’interno del WP 12/284, per ottenere una stima grezza
del paese di origine dei principali detentori del debito sovrano, si sono applicate al database
di origine le informazioni del CPIS sulla composizione degli investimenti di portafoglio, in
base all’assunzione che l’origine degli investitori nel debito delle amministrazioni pubbliche
sia in linea con l’origine dei detentori della totalità del debito esterno. Maggiore è la quota
detenuta dall’estero delle azioni e titoli governativi sul totale, maggiore è la robustezza del
risultato ottenuto mediante l’utilizzo di questa metodologia.
debito sovrano detenuto all’estero | % azioni e titoli governativi
governativi sul totale
La stima dei detentori del debito per origine geografica permette di cogliere in modo
più approfondito gli effetti di esternalità o l’emergenza di link finanziari tra paesi. In
base alla metodologia utilizzata, l’individuazione della provenienza geografica sarà
maggiormente robusta per i paesi che superano una soglia almeno del 70%
dell’incidenza delle azioni e titoli governativi sul totale nella quota detenuta dall’estero,
segnalati all’interno dell’analisi dalla presenza di una coccarda.
A QUESTO INDIRIZZO E’ REPERIBILE IL PAPER DEL FMI A CUI E’ ISPIRATA LA
PRESENTE ANALISI:
http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2012/wp12284.pdf
Si ringrazia sentitamente il Professor Takahiro Tsuda per la
disponibilità mostrata.
aggregazioni geografiche, aree e paesi
Le economie analizzate sono esposte nella colonna a sinistra e fanno
riferimento ai paesi per cui il database IMF presenta disponibilità di
informativa coerente. A seguire sono proposte le aggregazioni dei paesi
che certificano a CPIS la composizione del portafogli di investimento: la
prima segue un criterio maggiormente di «geografia fisica» , la seconda di
«geografia economica».
econom ie avanzate
analizzate
Australia
Austria
Belgio
Canada
Repubblica Ceca
Danimarca
Finlandia
GEOGRAFIA FISICA
Francia
Germania
AMERICA LATINA
Argentina
ASIA
Cina
EPECO
Rep. Ceca
ALTRI EUROPA
Bulgaria
EUROPA OCCIDENTALE
Austria
Jersey
Aruba
Macau
Estonia
Cipro
Belgio
Lussemburgo
Bahamas
India
Ungheria
Gibraltar
Danimarca
Malta
Barbados
Indonesia
Lettonia
Kosovo
Finlandia
Olanda
Bermuda
Giappone
Lituania
Romania
Francia
Norvegia
Bolivia
Kazakstan
Polonia
Russia
Germania
Portogallo
Brasile
Corea
Slovacchia
Turchia
Grecia
Spagna
Norvegia
Cayman Islds
Malesia
Slovenia
Ucraina
Guernsey
Svezia
Portogallo
Cile
Mongolia
Islanda
Svizzera
Slovenia
Colombia
Pakistan
Regno Unito
Spagna
Costa Rica
Svezia
Curacao
Grecia
Irlanda
Italia
Giappone
Corea del Sud
Olanda
Nuova Zelanda
MENA
Bahrain
Irlanda
Filippine
NAFTA
Canada
Singapore
Messico
Egitto
Italia
stati uniti
Israele
Netherlands Antilles Tailandia
Svizzera
Regno Unito
Panama
Stati Uniti
Uruguay
Isola di Man
Kuw ait
Libano
venezuela
OCEANIA S.AFRICA
Australia
AFRICA
Mauritius
Nuova Zelanda
Vanuatu
Sud Africa
GEOGRAFIA ECONOMICA
ALTRI EUROPA
Cipro
ALTRI AVANZATI
Canada
Rep. Ceca
Estonia
IN SVILUPPO
Malesia
EURO AREA
Austria
Malta
MENA
Bahrain
OFFSHORE
Bahamas
Giappone
Argentina
Aruba
Mauritius
Belgio
Olanda
Egitto
Cayman Islds
Corea
Barbados
Messico
Bulgaria
Norvegia
Israele
Guernsey
Gibraltar
Australia
Bermuda
Mongolia
Danimarca
Polonia
Kuw ait
Isola di Man
Ungheria
Nuova Zelanda
Bolivia
Netherlands Antilles
Finlandia
Portogallo
Libano
Jersey
Kosovo
Brasile
Pakistan
Francia
Romania
Lettonia
Cile
Panama
Germania
Slovacchia
Lituania
Macau
Filippine
Grecia
Slovenia
Russia
Colombia
Singapore
Islanda
Spagna
Turchia
Costa Rica
Sud Africa
Irlanda
Svezia
Ucraina
Curacao
Tailandia
Italia
Svizzera
India
Uruguay
LussemburgoRegno Unito
Indonesia
Vanuatu
Kazakstan
Venezuela
I raggruppamenti geografici segnalati con questo simbolo sono stati aggregati nella voce
«altri» all’interno delle rappresentazione grafiche, per la scarsa rappresentatività come singoli.