AVVELENAMENTI DA FUNGHI

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AVVELENAMENTI DA FUNGHI
GIUGNO 2013
MICOLOGIA
Alla fine dello scorso mese di Aprile abbiamo avuto il piacere di ospitare a San Marino, e di farli incontrare con una
Rappresentanza della Giunta di Castello di Città, un gruppetto di amici proveniente da Galliate Lombardo (Varese),
accompagnati dal Sindaco Carlo Tibiletti e signora.
Il piccolo Comune di Galliate Lombardo, giusto un anno fa, è stato segnalato dal quotidiano “Il sole 24 Ore” come il
“Comune più virtuoso d’Italia”, Comune in cui tutti i cittadini pagano onestamente le tasse! Faceva parte del gruppo
ospite anche l’amico Sergio Ruini di Varese, grande esperto micologo, amico dell’AMS fin dall’anno della sua fondazione,
collaboratore saltuario de “Il Sottobosco”, il quale ci ha gradevolmente omaggiato di un altro suo articolo di micologia che
abbiamo l’onore di pubblicare qui sotto.
Vecchie e nuove sindromi negli
AVVELENAMENTI DA FUNGHI
di Sergio Ruini
Preambolo
Cercherò di presentare una panoramica delle sindromi causate da
avvelenamenti fungini per renderle più familiari a chi “bazzica”
nel mondo dei funghi. Si tratta di un lavoro breve, succinto e
senza pretese mediche. La presentazione, sommaria e indicativa,
deve servire solo come conoscenza generale (e come monito!). Le
notizie di molti avvelenamenti spesso non sono controllabili con
certezza e gli avvelenamenti stessi a volte sono incostanti.
Le segnalazioni poi possono riguardare errate determinazioni delle
specie consumate. Inoltre la casistica medica a volte è latitante o
incerta. Comunque il presente lavoro è il più veritiero possibile per
le mie conoscenze.
Tossine e intossicazioni
Va premesso un dogma importante: non esistono dei funghi
assolutamente privi di sostanze tossiche, caso mai solo con una
percentuale scarsissima di tossine ma mai assolutamente esenti.
Le tossine dei funghi sono suddivise in tre gruppi: tossine volatili
(quelle che si liberano dai funghi con la semplice esposizione
all’aria); tossine termolabili (tossine che sono sensibili al calore e
si trasformano -diventando innocue- con un’esposizione continua
ad una temperatura superiore a 100° per più di 30 minuti; tossine
termostabili (che non mutano in nessun caso il loro stato venefico,
né all’essiccamento né alla cottura).
Prima di continuare dobbiamo sfatare, se ancora ce ne fosse
bisogno, alcune situazioni di supponenza. Non esiste nessun
sistema, né scientifico né empirico per poter capire se un fungo è
velenoso o commestibile. E poi non prestiamo assolutamente fede
alle affermazioni delle credenze popolari (variabilissime e spesso
anche contraddittorie da paese a paese) perché sono false e molte
volte pericolosissime (prova del gatto, dell’argento, del prezzemolo;
presenza o assenza di anelli; colore e viraggi dei funghi; crescita in
particolari ambienti; morsicature di animali, ecc. ecc.). Per sapere
se un fungo è commestibile oppure no bisogna saperlo determinare
correttamente e controllare se è inserito nell’elenco dei funghi
velenosi o non commestibili.
C’è un’altra precisazione da fare. Le intossicazioni si possono
dividere in “vere” e “false”. Sono dette “vere” quelle causate
da funghi che contengono già dalla nascita dei principi tossici
per l’uomo, mentre quelle “false” generalmente sono causate da
funghi commestibili ma divenuti tossici in particolari situazioni.
Questi avvelenamenti (con sindromi diverse e incostanti) vengono
compresi nella sindrome gastrointestinale. Un appunto va fatto sugli
avvelenamenti causati da funghi crudi. A parte il fatto che alcuni
possiedono tossine termolabili (per cui andrebbero cotti) tutti i
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funghi crudi possiedono elevate cariche batteriche (ricordiamo che
la maggior parte dei funghi si nutre di rifiuti organici) e la cottura
diventa indispensabile per evitare delle tossinfezioni alimentari.
Sindromi
Cos’è una sindrome? È la manifestazione specifica dei sintomi
causati dall’avvelenamento di alcuni funghi. L’avvelenamento si
manifesta con sindromi sintomatiche e temporali diverse. Riguardo
al tempo si dividono in “Sindromi con latenza breve” e “Sindromi
con latenza lunga”. È preferibile usare il termine latenza e non
incubazione (che è tipica delle malattie infettive).
Cos’è la latenza? È il tempo che intercorre tra l’ingestione dei
funghi e la comparsa dei primi sintomi (attenzione a non cadere in
errore con l’orario del pasto: se si mangiano i funghi a mezzogiorno
come antipasto ma il pranzo è durato a lungo (anche alcune ore) il
tempo va conteggiato a partire dalle ore 12 e non dalle 13 o 14 o
15, ora media o di fine pasto!
Per latenza breve s’intendono quegli avvelenamenti che
manifestano i primi sintomi da pochi minuti a 4-6 ore dopo
l’ingestione dei funghi, mentre per latenza lunga s’intendono quei
funghi che manifestano i primi sintomi dopo 6-24 ore e più.
Molti sanno che le sindromi con breve latenza sono la falloidinica,
l’orellanica e la giromitrica e che quelle con lunga latenza sono
la paxillica, la gastrointestinale, la panterinica, la muscarinica, la
psicocibinica e la coprinica.
Ma negli ultimi anni sono state accertate nuove sindromi (che
vedremo una per una): norleucinica, acromelalgica, encefalitica,
rabdomiolitica, morchellica, da acido poliporico, di Szechwan,
morgana, da Ganoderma lucidum.
Prima di illustrare le nuove sindromi procediamo a un breve ripasso
delle sindromi di vecchia conoscenza.
SINDROMI VECCHIE O CLASSICHE
SINDROMI A LUNGA LATENZA
Sindrome falloidinica o falloidea
È causata da Amanita phalloides, A. verna, A. virosa; da Galerina
marginata, G. autumnalis, G. sulcipes, G. venenata, G. badipes
e altre Galerina; da Pholiotina filaris e da alcune Conocybe; da
Lepiota helveola, L. lilacea, L. fuscovinacea, L. brunneoincarnata,
L. langei, L. kuehneri, L. felina, L. castanea, L. josserandii e
altre Lepiota. È l’intossicazione più grave (se non curata o curata
tardivamente ha esito letale per il 90% dei casi nel volgere di 6-8
giorni, mentre se diagnosi e terapia sono tempestive la mortalità si
riduce al 7-8%).
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Amanita
phalloides
(foto Cardinali)
Ha una latenza di 8-12 ore (a volte di 6-24) poi compaiono sintomi
gastrointestinali. L’organo principalmente colpito è il fegato.
Sindrome orellanica
È causata da Cortinarius
orellanus e C. speciosissimus
(=
C.
orellanoides).
È
l’intossicazione gravissima più
subdola. Ha una latenza che va
da (4) 9 a 48 ore e più. Quindi
compaiono, ma non sempre,
sintomi gastrointestinali, poi
potrebbe esserci un periodo di
apparente benessere anche di
8-10 giorni per poi manifestarsi
un’insufficienza renale grave
Cortinarius orellanus
con disturbi gastroenterici,
muscolari, intellettivi, convulsivi. Gli organi più colpiti sono i reni.
Quando non è mortale costringe alla dialisi per sempre o a un
trapianto di reni.
Sindrome giromitrica
È causata da Gyromitra esculenta, G. infula, Discina (Gyromitra)
gigas ma anche da ingestione di notevoli quantità di Helvella
crispa, H. lacunosa e altre Helvella, di Cudonia, di Spathularia,
di Leotia. Ha una latenza di 6-12 ore con comparsa di sintomi
gastrointestinali. Nei casi più gravi subentra una seconda fase
con danni epatico, renale e al sistema nervoso. In questo caso può
essere mortale.
SINDROMI A CORTA LATENZA
Sindrome paxillica (o citotossica allergica)
È causata da Paxillus involutus e Paxillus filamentosus. Ha una
latenza di 2-3 ore e più con susseguente comparsa di gastroenterite
con ittero e insufficienza renale. Se il quadro sintomatico è assai
grave e molto rapido può causare la morte.
Sindrome gastrointestinale
(o gastroenterica o resinoide)
È causata da moltissimi funghi, addirittura centinaia di
specie (Agaricus romagnesii, alcuni Agaricus della sezione
Xanthodermatei;
Albatrellus cristatus;
alcune Amanita e
Boletus; Calocera
viscosa
e
C.
cornea;
parecchi
Cortinarius (di cui
tutto il sottogenere
Dermocybe);
Entoloma sinuatum
(= E. lividum), E.
vernum, E. hirtipes,
Entoloma sinuatum (foto Cardinali)
E.
rhodopolium,
E. nidorosum e altri Entoloma; qualche Gymnopilus; Hebeloma
crustuliniforme, H. sinapizans e altri; alcune Hygrocybe;
Hypholoma fasciculare, H. lateritium e altri; diversi Lactarius e
molte Russula; Macrolepiota venenata e M. rhacodes; Megacollybia
platyphylla; Omphalotus olearius; diverse Ramaria; Sarcosphaera
crassa; Scleroderma areolatum, S. citrinum, S. verrucosum e altri
Scleroderma; Tricholoma josserandii, T. pardinum, T. virgatum, T.
sciodes, T. inamoenum, T. sulphureum, T, ustale e altri Tricholoma
oltre a tanti altri funghi.
Possono causare questo tipo di avvelenamento anche alcuni
funghi con tossine termolabili che vengono consumati crudi o
insufficientemente cotti (Boletus erythropus e B. luridus; Amanita
del sottogenere Amanitopsis; ecc.).
La latenza varia dal tipo di fungo e dalla quantità ingerita ma
generalmente è compresa tra 1 e 3 ore (Tricholoma pardinum 6-8
ore; Omphalotus olearius e Entoloma sinuatum a volte hanno
una latenza anche superiore a 8 ore e Armillaria mellea -senza
precottura e poco cotta, senza sgambatura e con esemplari
vecchi- anche più di 12 ore) con susseguente comparsa di sintomi
gastrointestinali (nausea, dolori addominali, vomito, diarrea) che
possono durare delle ore.
Sindrome muscarinica
(o sudoripara o neurotossica colinergica)
È causata dalle cosiddette “piccole clitocibi bianche” (Clitocybe
dealbata, C. cerussata, C. rivulosa, C. phyllophila, C.
phaeophthalma, C. candicans, C. fragrans e parecchie altre
Clitocybe); da diverse Inocybe (I. patouillardii, I. fibrosa, I.
rimosa, I. geophylla, I. dulcamara e molte altre); da Mycena pura,
M. rosea, M. pelianthina. Ha una latenza che va da 15 minuti a 3
ore con vomito, diarrea, ipersudorazione, perdita di muco nasale
e bronchiale, ipotensione.Mycena pura e gruppo possono causare
anche una sindrome psilocibinica!
Sindrome panterinica
(o micoatropinica o neurotossica anticolinergica)
È causata da Amanita pantherina, A. muscaria, A. aureola, A.
junquillea quando è di colore bruno (M. Moser!). Ha una latenza
che va da 30 minuti a 3 ore con disturbi digestivi poi disturbi
motori, agitazione, vertigini, allucinazioni.
Sindrome psilocibinica
(o narcotica o allucinogena o psicodisleptica)
È causata da alcune Inocybe (I. aeruginascens, I. corydalina, I.
haemacta, I. calamistrata e altre); da molte Psilocybe (P. inquilina,
P. semilanceata, P. cyanescens, P. merdaria, P. callosa, P.
coprophila, P. crobula, ecc.); alcuni Panaeolus (P. cyanescens, P.
subbalteatus, P. sphinctrinus, P. papilionaceus, ecc.); Gymnopilus
spectabilis; Stropharia semiglobata e altre; Conocybe cyanopus;
Pluteus salicinus. A volte anche Mycena pura, M. rosea e M.
pelianthina. Molti altri funghi contengono in percentuali variabili
alcune tossine allucinogene. Latenza da 30 a 60 minuti con (nausea,
vomito) cefalea, stordimento, bradicardia, ipotensione, brividi,
vertigini, allucinazioni, felicità, tristezza, ansia, paura, delirio,
euforia anche folle e aggressiva (causa principale: le tossine
allucinogene come la psilocibina e la serotonina).
Sindrome coprinica
È causata dal consumo contemporaneo di Coprinus atramentarius,
C. micaceus, C. alopecia (fortemente sospettati anche C. picaceus,
Pholiota squarrosa, Clitocybe clavipes e Boletus luridus) con
bevande alcoliche. Ha una latenza di 10-60 minuti per poi causare
disturbi cardiovascolari (congestione, tachicardia, aritmie,
ipotensione, cefalea, vampe di calore, tremori, sudorazione). Può
durare a lungo (perché la coprina rimane nell’organismo a lungo)
ricomparendo con l’eventuale consumo di bevande alcoliche anche
dopo giorni.
Continua a pag. 4
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.....prosegue da pag. 3
ORA PASSIAMO A SCOPRIRE LE
SINDROMI NUOVE O EMERGENTI
Sindrome norleucinica
(o nefrotossica o smithiana)
È causata da Amanita proxima e altre Amanita del sottogenere
Lepidella. Ha una latenza intermedia di 4-10 ore con sintomatologia
nefrotossica (incontinenza, minzione dolorosa e schiumosa,
dolori, aritmie, ipotensione) ma non essendo presente orellanina la
prognosi è favorevole.
Sindrome acromelalgica (o eritromelalgica)
È causata da Clitocybe amoenolens. Ha una latenza che va da 24
ore a 3-4 giorni con comparsa di formicolii, bruciori, arrossamenti
a mani e piedi con dolori lancinanti e intermittenti resistenti
ai farmaci antidolorifici. Può durare delle settimane o dei mesi.
Terapia sintomatica con farmaci.
Sindrome encefalitica o (encefalopatica)
È causata da Pleurocybella porrigens. Ha una latenza di 15-20
giorni con encefalopatia, tremori, parastesie, disorientamento,
epilessia, coma.
Sindrome rabdomiolitica
È causata da Tricholoma equestre consumato in pasti ripetuti e
abbondanti. Ha una latenza di 24 ore con comparsa di stanchezza,
astenia e dolori muscolari soprattutto alle cosce, disturbi respiratori,
miocardite, aritmie.
Sindrome morchellica
È causata dall’ingestione di spugnole (Morchella di tutte le specie)
consumate, anche se ben cotte, in grande quantità e/o molto mature.
Ha una latenza di 5-7 ore con sintomatologia “dell’ubriaco che
non ha bevuto”: prima compaiono disturbi gastrici poi capogiri,
instabilità motoria, disturbi visivi. Si risolve spontaneamente a
volte dopo alcuni giorni.
Sergio Ruini
il suo ultimo libro “Micologico”
Sergio Ruini, componente della Segreteria del Comitato
Scientifico Nazionale A.M.B., propone questo tascabile
(formato 15 × 20,5 cm) di 130 pagine nel quale enuncia oltre
1.800 vocaboli di impiego ricorrente in micologia; ogni voce
prevede una spiegazione più meno sintetica o rimandi ad
altre voci. A questa regola fanno eccezione alcune chiamate,
come quella, per esempio, del “Codice Internazionale di
Nomenclatura Botanica” o quelle di “Cistidi”, “Habitus”,
“Ifa” ecc. alle quali l’autore ha necessariamente dovuto
dedicare ampio spazio.
Oltre al Dizionario Micologico, l’autore ha inserito i nomi
di più di 360 micologi del presente e del passato (170 sono
italiani) per i quali vengono riportati: nome e cognome, il
nome o l’abbreviazione previsti per le indicazioni di paternità
di taxa (fra parentesi), l’anno di nascita e, eventualmente,
di morte. Si tratta di un libro di sicura utilità e di rapida
consultazione che dovrebbe facilitare il lavoro a tavolino di
tutti gli appassionati micologi alle prese con pubblicazioni.
Come dice lo stesso Ruini nel lungo sottotitolo “È più che
un glossario, è un promemoria immediato. C’è di tutto,
dalla terminologia alle indicazioni per la microscopia, dai
reagenti più comuni alle nozioni basilari della micologia...”
e conclude: “naturalmente non c’è tutto, ma un po’ di tutto,
compresi gli accenti per la pronuncia più corretta”. È un testo
autoprodotto, acquistabile presso l’Autore.
(Carlo Papetti)
Sindrome da acido poliporico
(o del sistema nervoso centrale)
È causata da Hapalopilus rutilans. Ha una latenza di oltre 12 ore,
poi vomito, nausea, cefalea, disturbi visivi, debolezza, segni epatici
e renali (urine color violetto). Terapia sintomatica.
Sindrome di Szechwan
È causata in Cina da Auricularia (=Hirneola) auricula-judae.
Sospetta è pure A. polytricha. Ha una latenza di 8-10 ore. Causa
epistassi (sangue dal naso) e sanguinamento cutaneo con piccole
ferite. Senza disturbi intestinali e con esito benigno.
Sindrome morgana
È causata da Chlorophyllum molybdites. Ha una latenza di 1-2 ore poi
pesantezza gastrica, nausea, vomito violento anche sanguinolento,
coliche, diarrea, sudorazioni fredde, crampi, tachicardia. Può
durare 7-8 ore per poi scomparire lasciando debolezza e torpore
per giorni.
Sindrome da polvere di Ganoderma lucidum
È causata da Ganoderma lucidum polverizzato. Sindrome che ha
lasciato sconcertati in quanto questo fungo è conosciuto in oriente
come il “fungo dell’immortalità” per le grandi proprietà che gli
sono attribuite e quindi consumato in larga scala. Probabilmente
l’avvelenamento è causato dagli ingredienti mescolati alla polvere
del fungo commercializzato perché consumato in qualsiasi altro
modo non ha mai dato problemi a miliardi di persone per millenni.
Provoca un’epatite tossica, spesso fulminante, che porta alla morte
in pochi giorni.
Sergio Ruini
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