Fuga in Egitto Leggere fa miracoli L`Alto Adige aiuta Compra equo

Transcript

Fuga in Egitto Leggere fa miracoli L`Alto Adige aiuta Compra equo
Edizione speciale 03 di „Caritas Aiutare“ Nr. 03 2014 I.R.
Caritas6 tu
Periodico per volontari e collaboratori dei gruppi parrocchiali
della Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone
05/dicembre 2014
Fuga in Egitto
Leggere fa miracoli
L‘Alto Adige aiuta
Compra equo, vesti trendy
Caritas6tu 05/2014 1
Editoriale
Storia di copertina
Care lettrici
cari lettori,
La storia di Natale ha molti aspetti poco rassicuranti. Dio entra nella storia e rompe molti degli schemi che
gli uomini si sono costruiti. In primo luogo non si manifesta
come Dio, ma come uomo. Non come uomo potente, ma
come un bambino indifeso, lontano da casa, lasciato fuori
dall’albergo, affidato alle cure di due genitori pieni di domande.
Non entra in un ricco palazzo, in una forte organizzazione
con le sue tradizioni e norme consolidate. Non sceglie un
luogo o un ruolo di potere, ma nasce sulla strada. Ovvero
nella libertà di camminare. Di dirigere i propri passi verso la
verità, senza farsi imprigionare dalle certezze, dalle sicurezze e dalle identità.
È perseguitato per il semplice fatto di esistere, è straniero in
patria, sarà da subito un profugo, lui e la sua strana famiglia.
Ne riconoscono il volto coloro che sono attenti ai segni dei
tempi: i saggi venuti da Oriente, che hanno visto la stella, e i
pastori, abituati a scrutare la notte. Gente straniera e persone impure. I “lontani” e gli “ultimi”.
La salvezza non viene nelle nostre ordinate certezze, ma nel
coraggio di mettersi in cammino assieme alle persone che
ci sono accanto e di cambiare. Sulla strada e nello spezzare
il pane, come i due discepoli di Emmaus, incontriamo e riconosciamo l’Emmanuele, il Dio-con-noi.
Paolo Valente
Direttore Caritas e responsabile del
servizio Volontariato e Caritas parrocchiali
Indice
Storia di copertina
Fuga in Egitto................................................................2-3
Sinodo
Promuovere l‘amore verso il prossimo.............................. 4
youngCaritas
Leggere fa miracoli........................................................... 5
yourTALENT...................................................................... 6
Servizio civile volontario.................................................... 7
Speciale Caritas parrocchiali
Abbattere i pregiudizi a tavola........................................... 8
Vetrina
Regali solidali................................................................... 9
L‘Alto Adige aiuta.............................................................. 9
Stella cantando, benedizione portando.......................... 10
Lichtenburg.................................................................... 10
Compra equo, vesti trendy............................................. 11
Raccolta indumenti: Grazie............................................. 11
Estate al mare a Cesenatico........................................... 11
Appuntamenti.............................................................. 12
2 Caritas6tu 05/2014
Fuga
in Egitto
oggi
«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in
Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode
sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode
(Mt 2, 13-15). Queste due brevi frasi del Vangelo di Matteo bastano a raccontare i primi anni della vita di Gesù
e della sua famiglia: anni trascorsi in esilio, in un Paese
straniero, in fuga dalla persecuzione. Come sarà stata
la loro vita da rifugiati in Egitto? Come sarebbe la loro
vita se, oggi, per proteggere Gesù da morte certa, cercassero rifugio in Alto Adige?
Casa Arnika si trova in via Roma, a Merano, poco distante
dall’Interspar. Di fronte alla terrazzina al piano rialzato e ai
balconi, un salice piangente si erge dall’asfalto. Saliamo le
scale che portano all’entrata e bussiamo.
Ci aprono due giovani sorridenti, lui tiene fieramente in braccio un bebè dagli occhi vivaci, lei porge la mano e ci guarda
con due grandi occhi neri da sotto un magnifico velo ricamato che le incornicia il bel viso. “Famiglia T.?” chiedo in inglese.
“Sì, sono Yasar T., lei è mia moglie Hamdiye, e questo è Ibrahim,” mi risponde il giovane uomo, porgendo la mano libera a Walter, che mi accompagna. “Entrate, prego”, dice lei,
in tedesco. In fondo al corridoio, intravedo la cucina e altre
persone sedute al tavolo, che ci salutano. Sulla sinistra c’è la
porta del bagno, e sulla destra si aprono due porte. Hamdiye
apre quella più vicina all’ingresso e ci fa segno di entrare. La
stanza è piccola e arredata con un grande tappeto rosso,
che copre il pavimento, due materassi appoggiati alle pareti,
qualche cuscino, una mensola. Walter ed io ci togliamo le
scarpe prima di entrare, mentre Yasar si premura di chiedere
se abbiamo bisogno di una sedia.
Walter accetta la sedia, io mi siedo sul tappeto insieme a
Yasar e Hamdiye. Ibrahim, appena appoggiato sulla pancia,
comincia a strisciare verso di me. Mi guarda e sorride, un
sorriso sdentato e aperto, un sorriso al quale non si può non
rispondere. Mi raggiunge, afferra il mio calzino e continua a
Foto di copertina: Georg Hofer
Foto Georg Hofer
sorridere. “Sorride sempre così?”, chiedo in tedesco. “Sì, lui ride
sempre”, risponde la mamma. “Quanto ha?” “6 mesi”. “E’ nato
qui?” “Sì, siamo in Alto Adige da circa 11 mesi, per un po’ siamo
stati in via Renon a Bolzano e poi ci hanno trasferiti qui.” Questa
volta è lui a rispondere, in inglese.
Yaser parla sempre in inglese, Hamdiye preferisce il tedesco, lo
ha imparato un po’ in Svizzera, prima tappa della loro fuga dalla
Turchia.
Entrambi sono nati a Bashan Köyü, villaggio agricolo nel Kurdistan turco.
“Avevo 12 anni quando i soldati sono venuti in casa mia e ci
hanno ingiunto di andarcene,” racconta Yasar. “Allora non capivo, anche se avevo già imparato che la vita in Turchia per i curdi
non era facile: non potevo parlare la mia lingua a scuola né in
paese, perché venivo guardato male, e quando mia nonna, che
non parlava il turco, doveva andare dal medico, ero io a tradurre,
perché ai medici non era concesso di parlare il curdo, anche se
erano curdi. Ma quella volta, i soldati erano venuti per dare fuoco
alla nostra casa. Mio padre ci fece salire su un camion con tutto
quello che riuscivamo a portare. Lasciammo il nostro villaggio
e la casa che bruciava e ci trasferimmo a Mercin. Quel giorno
cambiò per sempre la mia vita. Insieme a mio fratello, a Mercin,
ho frequentato la scuola. Lui cominciò molto presto a darsi da
fare nel movimento di resistenza, faceva foto, scriveva articoli,
documentava la persecuzione che il popolo curdo subisce in Tur-
chia. Tutti noi lo aiutavamo come potevamo. E’ morto il 12 agosto
2005, ucciso dalla polizia. Fu allora che decisi di scappare, anche
perché mi ero sposato con Hamdiye, volevo una vita normale, dei
figli, e se restavo in Turchia, prima o poi avrebbero ucciso anche
me”.
Yasar si scusa, deve andare a prendere Mairam, 3 anni, all’asilo.
Chiedo ad Hamdiye come si trova qui.
“Abbiamo provato sei volte a fuggire dalla Turchia, alla fine siamo riusciti ad arrivare in Svizzera, io ero incinta di Mairam. Siamo
restati due anni, sperando di poter restare, ma non abbiamo ottenuto l’asilo politico, e quando Mairam ha compiuto due anni ci
hanno mandato via. Non sapevamo dove andare, poi ci hanno
detto che in Alto Adige c’erano più possibilità di lavoro. Yasar avrebbe già trovato lavoro, è chef e conosce la cucina turca e quella
mediterranea. Ma non può ancora lavorare, non ha il permesso.
E poi dovremo trovare una casa. Qui, in una stanza, con due
bambini piccoli, non è per niente facile”.
Le chiedo se ha nostalgia della sua terra. “Ho nostalgia della mia
famiglia, non stanno bene, mio cugino è stato ucciso e l’ho saputo guardando la televisione, riesco a sentirli solo pochi minuti alla
settimana, ma so che non posso tornare là. Non voglio che i miei
figli provino la rabbia impotente e la paura che ho provato io. Le
cose che ho visto da bambina, me le porterò dentro tutta la vita”.
Hamdiye ha le lacrime agli occhi, anch’io. Ma Ibrahim continua a
sorridere. fb
Caritas6tu 05/2014 3
Foto Georg Hofer
Synode
Promuovere l’amore
verso il Prossimo
Visioni della commissione 5
Essere cristiani, la Chiesa, l’ amore per il Prossimo – realtà tra loro inscindibili! Proprio per questo il Sinodo diocesano, nella commissione numero
5, si chiede: “Cosa significa amare il prossimo? Come è possibile praticare
la carità cristiana nella comunità ecclesiale e nella Chiesa locale di Bolzano
Bressanone?”
Il Sinodo finora
ha provato a rispondere alla prima delle due domande. “Le persone devono vivere bene e sentirsi amate”. Gli ammalati, gli indigenti, gli emarginati devono essere aiutati: questo esige da tutti
noi l’amore cristiano per il prossimo! Un amore che si concretizza nell’attenzione alle molteplici forme di bisogno e sofferenza.
Un amore che trova applicazione quando ci impegniamo seriamente a portare aiuto lì dove è necessario e che ci incoraggia a
fare la nostra parte per il bene del prossimo. Le indicazioni della
commissione sinodale si rivolgono a tutti. Ad ognuno si chiede
di darsi da fare a di allargare gli orizzonti.
Per la commissione sinodale si tratta fondamentalmente di
aprirsi agli altri. Per questo essa afferma la necessità di una
Chiesa che accoglie a braccia aperte. “Benvenuto” – questa è
la proposta – deve diventare la parola chiave per le comunità
parrocchiali, per le nostre comunità cristiane e le diverse strutture ecclesiali che sono invitate a dare spazio al loro interno per
le persone bisognose di aiuto e per tutti quelli che si rendono
disponibili ad aiutare. Le comunità ne trarranno esse stesse
vantaggio: avranno un sostegno da parte di bambini, giovani
4 Caritas6tu 05/2014
e soprattutto uomini – che per troppo tempo hanno delegato
questo compito alle donne – disponibili a impegnarsi. Tutti insieme, le comunità parrocchiali di madrelingua tedesca, italiana e
ladina, e le diverse organizzazioni, potranno raccogliere i frutti di
questa collaborazione con i cristiani degli altri gruppi linguistici.
Dove la Chiesa si impegna per il prossimo, essa contribuisce
in maniera determinante a realizzare una società più umana.
Con questo non si vuol certo dire che la società altoatesina sia
disumana! Moltissime persone si impegnano nel volontariato, sostenendo persone in cerca di aiuto. C’è una fitta rete di
servizi e strutture condotti con professionalità che accolgono
chi si trova in difficoltà. Come Chiesa siamo riconoscenti agli
uni e agli altri. Nonostante questo non dobbiamo perdere di
vista una realtà incontestabile: a tutt’oggi esistono l’indigenza,
l’emarginazione di donne e uomini, le persone malate. La disponibilità dei cristiani a soccorrere il prossimo continua ad essere
preziosa. Compito del Sinodo sarà quello di riflettere su come
questa disponibilità possa essere promossa e sostenuta. an
Leggere fa miracoli
Foto Fotolia
Più libri divori, più fai del bene
Come diceva il grande scrittore e poeta portoghese Fernando Pessoa “leggere
è sognare per mano altrui”. Fin dalla giovane età leggendo si impara a oltrepassare il proprio orizzonte. Grazie ad altri che hanno scritto quelle parole per
noi si ha la possibilità di viaggiare con la mente, e sognare. Leggere però fa
anche bene alla mente e tonifica il cervello. Chi legge cresce, ama, e non invecchia. Buone notizie per i lettori incalliti, che però non finiscono qui.
Un nuovo progetto della youngCaritas offre infatti quest’anno
scolastico a tutti i topi di biblioteca la possibilità di divorare libri
e allo stesso tempo fare una buona azione. Bambini e ragazzi
che parteciperanno all’iniziativa “Leggere fa miracoli” di youngCaritas aiuteranno loro coetanei dell’Etiopia, permettendo loro
di andare a scuola e imparare così a leggere e scrivere.
La maratona sui libri funziona quasi come la “Corsa dei Miracoli” di questa primavera. Le classi, i bambini e i gruppi di ragazzi
e ragazze interessati possono prenotarsi da youngCaritas e organizzare la propria personale maratona sui libri. In un tempo
da loro prestabilito (uno o più mesi) i bambini e gli adolescenti
possono divorare e passare tra le mani quante più pagine e libri
possibili. “Prima di sfogliare le pagine dovranno però cercare
degli sponsor personali, come i genitori, i nonni o conoscenti,
che per ogni libro letto saranno disponibili a donare una cifra
prestabilita, ad esempio 1 euro per ogni libro”, spiega Sabrina
Eberhöfer, collaboratrice youngCaritas.
Più libri saranno letti, maggiore sarà la donazione finale per la
scuola in Etiopia. Bambine e bambini provenienti da famiglie
molto povere potranno così frequentare la scuola. I fondi rac-
colti saranno destinati all’acquisto di libri, quaderni e matite. I
ragazzini potranno imparare a leggere, scrivere, fare di conto e
concludere i propri studi. I collaboratori Caritas sono disponibili
a fornire ai partecipanti maggiori informazioni sul progetto scolastico Caritas in qualsiasi momento della loro maratona sui libri.
In questo modo si potrà fare del bene non solo correndo come
gli anni scorsi ma anche leggendo, seduti comodi sul divano!
Per l’Etiopia quest’anno, grazie alla Corsa dei Miracoli, alla quale hanno partecipato circa 3.000 bambini e ragazzi di tutte le
scuole dell’Alto Adige, sono stati raccolti oltre 80 mila euro e
macinata una distanza sulle scarpe come un viaggio di andata
e ritorno da Bolzano a Tokyo. Ora anche leggendo si potrà contribuire alla scolarizzazione dei bambini etiopi, dando così, proprio grazie a questa particolare maratona, la possibilità di poter
imparare a leggere a ragazzini e bambini meno fortunati di noi.
Ulteriori informazioni sull’iniziativa “Leggere fa miracoli” sono
disponibili in youngCaritas, via Cassa di Risparmio 1, 39100
Bolzano, tel. 0471 304 333, indirizzo mail info@youngcaritas.
bz.it, sito www.youngcaritas.bz.it. mb
Caritas6tu 05/2014 5
Foto Mirel Draghici
yourTALENT
“Danza la Tolleranza” e
“Note sociali”
La creatività trova sempre spazio in youngCaritas: progetti artistici, musicali, di
danza, laboratori di bricolage o cucito, c’è spazio per ogni proposta.
Il desiderio di youngCaritas di accompagnare e sostenere le idee e le proposte che
nascono dai giovani ha trovato piena realizzazione in due importanti progetti musicali: “Danza la Tolleranza” e “Note Sociali”. Filo rosso che collega le due iniziative è
la musica che diventa veicolo di trasmissione di messaggi come amicizia, rispetto,
solidarietà e coraggio, e il lavoro in gruppo, inteso come luogo in cui le idee si incontrano e diventano progetto.
Qualche mese fa iniziava nella sala al quarto piano dell’edificio principale della Caritas
l’avventura di “Danza la Tolleranza”. Sette ragazze si incontrano da allora a cadenza settimanale, con il desiderio di ballare. Il
tema centrale, scelto da loro, è quello dell’amicizia, trasversale a
tutte le culture e realtà e molto caro agli adolescenti e giovani. Il
gruppo di ragazze ha riflettuto inizialmente sulle emozioni che la
tematica suscitava in loro.
Le coreografie e i costumi sono stati realizzati dalle ragazze
stesse, coadiuvate e sostenute dal team youngCaritas e dal Caffè
Iris, in cui molte delle ragazze prestano servizio.
“Ballare è poter dire con il corpo quello che faresti fatica a dire a
voce” racconta Jenny Redolfi, volontaria per il servizio civile e ideatrice del progetto. Lo spettacolo prende il nome da un progetto
di youngCaritas Austria, riadattato a livello locale.
La prima di “Danza la Tolleranza” avrà luogo a dicembre in una
struttura Caritas.
Musica, ma stavolta cantata, è lo strumento prediletto dal neonato coro “Note Sociali”.
Da un progetto pilota della scuola superiore IISS Claudia de Me-
6 Caritas6tu 05/2014
dici di Bolzano, nato con un piccolo gruppo di ragazze, si è ora
giunti a un coro di circa 30 ragazze che, accompagnate da una
chitarra e dalla passione della loro insegnante, cantano sui testi di
De André, Mannoia, De Crescenzo e altri. I testi cantati sono stati
scelti per la loro valenza sociale e trattano temi di emancipazione,
coraggio civile e pace.
“Incontrarsi e perseguire un obiettivo di continuità e di impegno insegna a credere nei propri sogni e a mettercela tutta per
realizzarli”, spiega Roberta Ratti, insegnante coordinatrice del
progetto “Note Sociali”.
Numerose ragazze appartenenti al coro hanno partecipato negli anni passati al progetto “Regalare Tempo”, attivandosi nelle
strutture altoatesine per bambini, anziani, diversamente abili e
migranti. Le offerte raccolte in occasione della prima del coro,
riservata a un pubblico ristretto di genitori e insegnanti, verranno devolute in favore del progetto “Regali solidali” della Caritas
altoatesina.
A partire da gennaio sarà possibile prenotare entrambi gli spettacoli, contattando i collaboratori di youngCaritas allo 0471 304
333 oppure scrivendo una mail a [email protected]. id
Servizio civile volontario
Un anno al servizio del prossimo
Sono otto i giovani che, a fine settembre, hanno iniziato il loro servizio civile presso la
Caritas. Per un anno sosterranno i collaboratori e le collaboratrici di diversi servizi Caritas
nelle loro attività. La redazione del Caritas6tu desidera presentarli ai suoi lettori e dare
loro un caloroso benvenuto alla Caritas.
Alessio Bedana (22), Casa Freinademetz
“Mi chiamo Alessio Bedana ho 22 anni, lavoro
nella struttura Freinademetz e sono di Bolzano.
Ho scelto di fare il servizio civile per curiosità,
volevo capire come era lavorare in una struttura dove si trovano più persone con problemi
diversi, e vedere se riuscivo a costruire un rapporto di amicizia o
comunque di dialogo con essi. Devo dire che ci sto riuscendo e
sono molto soddisfatto.”
Greta Gentile (22), Migrantes
“Ho deciso di intraprendere questo percorso,
perché avendo studiato in una scuola con indirizzo sociale, volevo affrontare una nuova esperienza all‘interno di questo settore. In questo
modo ho l‘occasione non solo di entrare più in
contatto con questa realtà, ma anche di arricchire la mia formazione. Sia a livello professionale che personale.
Sono fermamente convinta che uno dei migliori modi per conoscere se stessi sia quello di farlo attraverso la prestazione di aiuto
nei confronti degli altri. In questo modo entrambe le parti avranno
soddisfazioni significative”
Claudio Riolfatti (23), Casa Emmaus
“Ho scelto di fare il servizio civile perché ritengo sia un modo valido e concreto per aiutare
la società, che ora come ora non mi piace molto. Di certo il mio contributo non cambierà
le cose globalmente. Ma mettersi in gioco in
prima persona è già un punto di partenza.”
Mirel Draghici (26), Casa dell‘ospitalità
“Mi è sempre piaciuto operare con persone
che hanno esperienze di vita particolari, diverse dalla mia. Lavorare nel servizio civile presso
la casa dell‘Ospitalità soddisfa questo mio desiderio e inoltre mi permette di fare un anno di
esperienza lavorativa nell‘ambito del sociale.”
Mayra Tabiadon (20), Odòs
“Ho scelto di fare servizio civile per dare uno
sguardo a ciò che potrà essere il mio futuro e
capire me stessa aiutando gli altri.”
Jenny Redolfi (22), Café Iris
“Ho scelto di fare il servizio civile perché è una
grande opportunità di crescita personale. Un
modo per conoscere altre persone e conoscere meglio se stessi.”
Shiny Dezulian (26), youngCaritas
“Ho scelto il servizio civile perché non lavorando lo vedo come una possibilità di conoscere il
mondo del lavoro e fare qualcosa.
Adoro aiutare la gente che ne ha bisogno e donare loro un po’ del mio tempo.”
Rosa Bravo (26), Consulenza profughi
“Ho scelto di fare quest’esperienza per poter
conoscere da vicino alcune delle tante persone che, scappando da situazioni pericolose
e tragiche nel proprio Paese di origine, cercano protezione in Italia, ma che pur vivendo
nella nostra stessa città spesso non hanno
l’opportunità di farsi conoscere e di creare relazioni con altri concittadini.
Spero con quest’esperienza di poter partecipare all’impegno di
coloro che quotidianamente offrono un supporto e delle risposte
alle esigenze di chi ha chiesto asilo in Italia, o anche semplicemente di poter offrire una possibilità di ascolto e condivisione a
chi ne esprime il bisogno.”
Caritas6tu 05/2014 7
Foto Archiv Caritas
Foto Monka Hopfhauer
Speciale
caritas
parrocchiali
La festa interculturale nel
parco della
Residenza
per Anziani
di Rifiano ha
divertito sia i
residenti che
i visitatori: un
vero successo!
Abbattere i pregiudizi
a tavola
Primo festival della migrazione a
Rifiano e Caines
Un pasto appetitoso condiviso è spesso una buona opportunità per conoscersi reciprocamente e imparare qualcosa di nuovo. Questa esperienza si è ripetuta ancora una
volta con successo a Rifiano durante il “Festival della migrazione”: nel giardino accogliente della residenza per anziani del paese gli interessati hanno potuto assaporare
un buffet con gustose pietanze provenienti da una decina di Paesi.
Dieci donne che provengono da diverse parti
del mondo, dall’Alto Adige, dalla Tailandia, dall’Ecuador, dal Marocco, dall’India, dalla Germania, dal Kenya e dalla Serbia hanno
cucinato volontariamente il buffet, preparandolo prima nelle loro
case e portandolo il giorno della festa nella casa di cura. Per gli
ospiti della casa e per i visitatori, per i parenti e amici presenti, è stata una bella esperienza. Insieme si è mangiato, cantato,
ballato e riso molto. La festa ha in questo modo riunito e avvicinato persone con diversi background culturali, lingue e religioni.
Grazie al cibo sono caduti diversi pregiudizi e schemi mentali e
le persone si sono avvicinate, unite dalla curiosità per qualcosa
di diverso. Gli ospiti hanno provato tutti i piatti esotici e ne sono
rimasti più che soddisfatti, soprattutto dello stufato di carne di
Marrakech e del piatto piccante tailandese.
Durante la serata oltre al cibo ci sono stati diversi momenti di
8 8Caritas6tu
Caritas6tu
05/2014
05/2014
divertimento e di riflessione. Gli uomini della “Kircher Tanzlmusig” hanno suonato i loro strumenti, ballerine di Zumba di Rifiano
hanno insegnato qualche passo, mentre altri ballerini di Cermes
hanno fatto una piccola esibizione. Alcune persone di Rifiano,
che si sono confrontate senza pregiudizi con temi come la “Heimat”, l’alterità e l’amicizia, hanno invece portato all’attenzione degli ospiti poesie e testi.
L’idea di un Festival della migrazione è partita dai gruppi delle Caritas parrocchiali di Rifiano e Caines, in collaborazione con
il comitato sociale di Rifiano e i comuni di Caines e Rifiano. La
casa di riposo è stata scelta come luogo simbolico, dove non
solo sono state fatte incontrare diverse culture ma anche diverse
generazio-ni e modi di vedere il mondo. All’organizzazione hanno
partecipato anche l’Aktionsgruppe Jugend di Rifiano e Caines, il
KVW di Rifiano e il Bildungsausschuss di Rifiano-Caines. kt
Vetrina
Aiutateci a diffonderli!
“Non fare l’asino, regalalo!” Questo lo
slogan, forse un po’ “sfacciato”, usato
dalla Caritas altoatesina per il nuovo
opuscolo “Regali solidali” in cui si possono trovare tante idee per un regalo
alternativo.
Le donazioni legate a “Regali solidali”
sostengono in modo diretto e concreto
tante persone e famiglie sia nella nostra
provincia, sia nei paesi più poveri del
mondo in cui la Caritas opera da anni
in collaborazione con partner affidabili
e capaci. Poco importa se il regalo
è destinato ad acquistare una capra
in Etiopia, un metro cubo di legna da
ardere in Serbia o un paio di scarpe
Foto Archiv Caritas
Regali solidali
per bambini della Bolivia oppure a un
sostegno economico per contribuire a
pagare le spese di riscaldamento per
le famiglie in Alto Adige: esso serve
sempre e comunque a donare gioia e a
ricevere gratitudine in un periodo come
quello natalizio che può essere particolarmente difficile per tanti.
Aiutateci a distribuirlo, ve lo chiediamo
di tutto cuore, è importante! Che sia il
vostro bar abituale, il posto di lavoro, la
biblioteca: vedete voi. Solo diffondendo
capillarmente l’opuscolo si darà il modo
a tante persone di sapere della possibilità, deducendolo poi dalle tasse, di fare
un regalo “diverso”, utile e importante
per chiunque lo riceva.
È possibile ritirare gli opuscoli da distribuire in ogni filiale delle Casse Rurali o
negli uffici della Caritas a Bolzano (via
Cassa di Risparmio 1 – tel. 0471 304
300), Merano (via delle Corse 52 – tel.
0473 495 632), Bressanone (Piazza
Parrocchia 4 – tel. 0472 205 965) e
Brunico (via Sternbach 4 – tel. 0474 414
064). Siamo pronti anche a inviarvi personalmente alcune copie da distribuire
tra i vostri conoscenti e amici.
Grazie: la vostra collaborazione sarà
un bel regalo di Natale per chi si trova in
situazioni di bisogno. jh
Foto Georg Hofer
L’Alto Adige aiuta
alla nona edizione
anno hanno sostenuto la campagna
2.194 donatori per un totale di 494.371
euro raccolti, una iniziativa nata
nell’autunno del 2006 grazie a Caritas,
Bäuerlicher Notstandsfond, l’Assistenza
Tumori Alto Adige, Radio Tirol e Südtirol 1.
14.574 donatori e donatrici hanno finora
messo a disposizione per le persone
bisognose circa 2,8 milioni di euro. In
questo modo “L’Alto Adige aiuta” ha
potuto assistere 838 famiglie e persone
singole.
Le donazioni arrivano al 100% ai bisognosi che vivono in Alto Adige e arrivano
alle tre organizzazioni che esaminano i
casi più urgenti cui dare un aiuto. pla
Foto Archiv Caritas
Un incidente, una malattia, la perdita
del lavoro e una sventura possono
abbattere completamente una persona
e la sua famiglia.
Con la campagna fondi prenatalizia
“L’Alto Adige aiuta” anche quest’anno
si vogliono aiutare in maniera veloce
e senza complicazioni burocratiche le
persone colpite più duramente. Diverse
personalità si metteranno a disposizione per questa buona causa: all’asta
ci sarà la possibilità di fare qualcosa
con loro nel tempo libero. L’iniziativa
benefica culminerà con la maratona
telefonica delle donazioni nella giornata
dell’antivigilia di Natale.
Le offerte potranno essere fatte comunque anche durante l’anno. Nell’ultimo
Caritas6tu 05/2014 9
Vetrina
Foto Missio Bozen-Brixen
100 progetti in tutto il mondo
Stella cantando,
benedizione portando
In confronto ad altri Paesi del mondo
l’Alto Adige è davvero piccolo. Ma,
nella gelida Siberia, nelle calde Filippine, nella giungla della Colombia, nella
savana del Camerun, nelle zone più
aride dell’Etiopia o nel povero nordest
della Romania… in tutte queste parti del
mondo si trovano le tracce di quei bambini e adolescenti altoatesini che ogni
anno passano di casa in casa come
Cantori della Stella.
Questa tradizione consente di finanzia-
re ogni anno oltre 100 progetti in tutto
il mondo.
Per chi fosse interessato è disponibile
documentazione video (DVD) in lingua
tedesca, su richiesta, presso la “Katholische Jungschar Südtirols”. missio
Lichtenburg: Regala formazione
Foto Archiv Lichtenburg
Tutti gli anni aspettiamo con gioia il
Natale, festeggiamo insieme la nascita di Gesù e abbiamo un po’ più di
tempo per i nostri cari. Lo scambio dei
regali fa parte del Natale, perché allora
quest’anno non regaliamo occasioni
di incontro e formazione? Il Centro di
Formazione Lichtenburg mette a disposizione i propri buoni, utili per frequentare un corso specifico o uno scelta.
La persona che lo riceve potrà quindi
scegliere fra gli oltre duecento corsi che
10 Caritas6tu 05/2014
troverà nella nostra programmazione
primaverile, in italiano o in tedesco. Un
corso di Biodanza? O meglio un corso
di Public Speaking? A voi la scelta!
Alcuni consigli per un regalo utile e
personalizzabile:
Lunedì 15.12. – martedì 16.12.2014:
“Parlare in pubblico” con il Dott. Leonardo Milani, mental trainer delle Frecce
Tricolori
Sabato 31.01.2015: “Biodanza” con
Rosa Pappalardo e Claudio Pezzetta,
insegnanti qualificati di Biodanza
Giovedì 05.03. – venerdì 06.03.2015:
“Ascoltiamo le donne!” con la Dott.ssa
Giuliana Franchini Maiolo, esperta di
Psicologia di genere
Giovedì 16.04. – venerdì 17.04.2015:
“Lavorare per l’Eccellenza” con il Dott.
Leonardo Milani, mental trainer delle
Frecce Tricolori
Avviso importante: il Centro di Formazione Lichtenburg organizza per la prima volta in Alto Adige la Notte della Formazione venerdì 23 gennaio 2015 dalle
ore 16.30 alle ore 23. Il centro apre le
sue porte ai visitatori, i quali avranno la
possibilità di partecipare alle presentazioni dei corsi e dei seminari del nuovo
programma Primavera 2015, di conoscere i nostri partner e le organizzazioni
con cui collaboriamo. Musica Jazz e
specialità culinarie accompagneranno le
diverse attività. Vi aspettiamo numerosi.
L’entrata è gratuita.
Informazioni & Iscrizioni:
Centro di Formazione Lichtenburg
Tel. 0471 057 100, bildungshaus@
lichtenburg.it. dp
Vetrina
Foto Tebea Küther
Compra equo, vesti trendy!
A Natale o in occasione di un compleanno, a scuola o in ufficio, giovane o
anziano, casual o elegante: le nuove borse
di youngCaritas sono adatte per essere
regalate o indossate in ogni occasione! In
tre diversi colori, rosso, nero e verde, le
borse contengono tre differenti messaggi:
“Spazio alla differenza”, “Schau dich um”
e “Got a Vision”. Le borse sono prodotte in
maniera equa e solidale dall’azienda Creative Handicrafts di Mumbai, in India.
Creative Handicrafts permette a donne povere ed emarginate degli slums,
senza alcun tipo di formazione e spesso
analfabete, di imparare un lavoro e poterlo
esercitare.
Dopo aver seguito i corsi professionali le
donne di riuniscono a Mumbai in gruppi
produttivi, che sono anche gruppi di automutuo aiuto. Qualità, etica e ottimizzazione
delle risorse sono i capisaldi dell’azienda.
Da anni ormai youngCaritas acquista da
Creative Handicrafts t-shirts, borse e gadgets, che personalizza poi con messaggi
di solidarietà e giustizia sociale.
Le borse sono acquistabili presso gli uffici
di youngCaritas, in via Cassa di Risparmio
1 a Bolzano, al prezzo di 10 euro. Con il
ricavato della vendita, viene sostenuto il
lavoro delle donne in Mumbai e coperte
le spese di spedizione. Oltre alle borse è
possibile acquistare anche delle t-shirt a
un prezzo promozionale di soli 5 euro, fino
ad esaurimento scorte. Numerosi i colori,
modelli e messaggi che contengono.
Tutti i modelli sono visualizzabili su www.
youngcaritas.bz.it su you Shop.
I gadgets possono essere prenotati telefonicamente allo 0471 304 333 o per E-mail
[email protected] e poi ritirati presso
le Caritas parrocchiali di Brunico, Bressanone e Merano. id
Raccolta indumenti
Caritas ringrazia tutti i donatori e i volontari
Caritas ringrazia di tutto cuore i donatori e i numerosi volontari per la collaborazione alla buona riuscita della grande
raccolta di indumenti usati in Alto Adige.
Sono approssimativamente più di 710 le
tonnellate di indumenti usati raccolte da
Caritas. Ora gli indumenti usati saran-
no trasportati nei centri di riciclo della
ditta acquirente, la FWS di Brema, che
provvederà a smistarli a seconda della
qualità e poi a rivenderli sul mercato
mondiale dei vestiti di seconda mano.
“I vostri indumenti usati donati si trasformeranno in un’offerta in denaro grazie
alla quale saranno sostenute persone in
difficoltà in Alto Adige”. Il ricavato della
vendita verrà utilizzato dalla Caritas
per il servizio di volontariato, il Servizio
Hospice, il Servizio debitori e il fondo di
solidarietà. sr
Foto Gianluca Bordignon
Estate al mare a Cesenatico
Cari genitori è già tempo di pensare alla
prossima estate. La fondazione ODAR
organizza, per tutti i bambini e ragazzi dai
6 ai 15 anni della provincia di Bolzano,
quattro turni di vacanza al mare presso la
colonia “12 Stelle” di Cesenatico. I turni in
colonia sono diventati negli anni un vero
e proprio appuntamento fisso sia per le
famiglie, con un servizio completo e attento ai propri figli, che per tutti i bambini
e ragazzi che vogliono trascorrere una
vacanza assieme a vecchi e nuovi amici.
Chi vuole iscrivere i figli ai turni di vacanza
al mare potrà farlo a partire da lunedì
12 gennaio 2015 per quanto riguarda i
bambini nati dal 01.01.2002 al 31.12.2009
e da lunedì 26 gennaio 2015 (su prenotazione telefonica al numero 0471 067412)
per gli adolescenti nati dal 01.01.2000 al
31.12.2001.
La quota a carico delle famiglie è di 295€
a minore, e comprende trattamento in
pensione completa, trasporto in pullman
con partenza e arrivo a Bolzano, assistenza, animazione, servizio infermieristico e
medico, spiaggia privata, piscina, impianti
sportivi, assicurazioni e tanto tanto divertimento.
I turni per l’estate 2015, di 2 settimane
ciascuno, sono:
1° turno dal 23 giugno al 7 luglio
2° turno dall’8 al 22 luglio
3° turno dal 23 luglio al 6 agosto
4° turno dal 7 al 21 agosto
Per maggiori informazioni ci trovate da
lunedì a venerdì 08.30 – 12.30 / 14.30
– 16.30 in Via Cassa di Risparmio 1, 2°
piano stanza 202, al numero 0471 067
412 o all’indirizzo mail stelle.ufficiobz@
caritasodar.it. ap
Caritas6tu 05/2014 11
Cosa, dove,
quando...
7.01
Laboratorio
di arte
Dipingere e creare con materiali diversi! Può
partecipare chi vuole esprimere la propria creatività liberamente. Non sono necessarie particolari conoscenze. Informazioni:
Caritas Integra, via Winkel 12, 39012 Merano, Tel. 366 58 93
285, [email protected].
14.01
Problemi sociali
in Alto Adige
Il primo incontro di formazione a Merano per
persone interessate ad accompagnare volontariamente le persone in difficoltà parte il 14 gennaio. Il contenuto della serata
sarà “Problemi sociali in Alto Adige e in Italia”. I referenti sono
Paolo Valente e Christoph Hofbeck. Informazioni: tel. 0473 495
632, [email protected].
24.01
L’ascolto
Il secondo incontro della formazione per
persone che operano o desiderano operare nei gruppi di
volontari che dedicano parte del proprio tempo al prossimo si
terrà il 24 gennaio. La referente Silvia Moser parlerà dell’arte
die ascoltare. Informazioni: tel. 0473 495 632, karin.tolpeit@
caritas.bz.it.
21.02
Formazione
Centro d’ascolto
Il 21 febbraio parte a Bolzano la formazione
“Ascoltare e aiutare”. I volontari che frequentano il corso saranno messi in grado di offrire consulenza e sostegno a persone
in diverse situazioni di bisogno, puntando in particolare sul
lavoro di gruppo e di rete. Informazioni: tel. 0471 304 332 o
[email protected].
Colophon
Il “Caritas6tu“ è l‘edizione speciale 03 della rivista di
Caritas, „Aiutare“, nr. 03 novembre 2014. Dal 19 aprile 2001 il periodico “Aiutare“ è iscritto nel Registro
Nazionale della Stampa con il numero p. 11180 sotto
il nome “Caritas info“.
Editore: Caritas Diocesi Bolzano-Bressanone,
Volontariato e Caritas parrocchiali, Via Cassa di Risparmio 1, Bolzano, Tel. 0471 304 330, volontariato@
caritas.bz.it
12 Caritas6tu 05/2014
Direttrice responsabile:
Renata Plattner
Redazione:
Matteo Battistella (mb), Francesca Boccotti (fb), Isabella Distefano (id), Sabrina Eberhöfer (se), Judith Hafner
(jh), Missio Bolzano-Bressanone, Alexander Notdurfter
(an), Daniela Paganini (dp), Angela Polo (ap), Renata
Plattner (pla), Sabine Raffin (sr), Karin Tolpeit (kt), Paolo
Valente (pv), Margreth Weber (mw).
Foto:
Archivio Caritas, Fotolia, Mirel Draghici, Georg Hofer,
Monika Hopfhauer, Sabine Raffin, Tabea Küther.