Le famiglie pagano metà delle spese alle superiori
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Le famiglie pagano metà delle spese alle superiori
Le famiglie pagano metà delle spese alle superiori Ecco a quanto ammontano i contributi volontari a sostegno dell’istruzione. Al primo posto il Marinelli con il 57%. E ora i presidi chiederanno più fondi: in questi giorni alcuni Consigli di istituto stanno deliberando l’aumento dell’obolo che finanzia pagelle, libretti, laboratori e assicurazioni per i ragazzi, ma anche fotocopie e tutti quei materiali d’uso indispensabili alle scuole. UDINE. Metà del bilancio delle scuole superiori udinesi è finanziato dalle famiglie. Se, in media, lo Stato stanzia fondi per circa il 30% delle spese di ciascun istituto e gli enti locali coprono un altro 20%, tutto quello che rimane è sulle spalle di mamma e papà. E in questi giorni alcuni Consigli di istituto stanno deliberando l’aumento dell’obolo che finanzia pagelle, libretti, laboratori e assicurazioni per i ragazzi, ma anche fotocopie e tutti quei materiali d’uso indispensabili alle scuole. Quindi, attraverso il “contributo volontario” chiesto all’atto dell’iscrizione e che in città oscilla fra gli 80 e i 130 euro a studente, le famiglie sono diventate i veri mecenati dell’istruzione. Ciò stando ai dati forniti dal nuovo portale Internet del ministero, Scuola in chiaro, lanciato una settimana fa dal ministro Francesco Profumo per consentire alle famiglie scelte più consapevoli in vista delle iscrizioni all’anno scolastico 2012/2013. A Udine è il liceo scientifico Marinelli l’istituto con la percentuale maggiore di “finanziamenti privati”, parole sotto cui si celano appunto i contributi volontari: in questo caso si arriva al 57%. «Con 1520 studenti le entrate sono considerevoli», ammette il dirigente Tomaso Di Girolamo. Ma c’è di più perché il contributo volontario, giudicato indispensabile, quest’anno in viale Leonardo da Vinci sarà aumentato. «Passeremo da 90 e 100 euro rispettivamente per biennio e triennio a 100 e 115 – annuncia Di Girolamo –. Le cifre erano ferme da parecchi anni e guai se venissero a mancare quei fondi. Lo Stato provvede a finanziare il funzionamento della scuola e l’ampliamento dell’offerta formativa, aspetto su cui intervengono anche la Regione e la Provincia. A quest’ultima poi spettano pure la manutenzione degli edifici, la fornitura dell’energia elettrica, gas e telefono. Inoltre molte risorse per potenziare l’offerta sono reperite grazie a bandi ad hoc». Al secondo posto c’è l’altro liceo scientifico udinese, il Copernico. In questo caso le famiglie pagano il 49% dei conti e lo Stato soltanto il 29. La voce “altre entrate” (lo 0,4%) è legata a contratti con i fornitori dei servizi interni all’istituto. «Ai genitori chiediamo un contributo volontario di 100 euro – spiega il dirigente, Andrea Carletti – di cui 25 sono destinati alle spese vive, come libretti, badge e assicurazione, mentre 75 sono donati. Non vogliamo gravare sulle famiglie, chi è in difficoltà naturalmente può astenersi e la somma resta volontaria. Certo che la gran parte dei genitori contribuisce alla vita della scuola e come Consiglio di istituto crediamo che l’intero ammontare debba ritornare alle famiglie in qualche forma. Ecco allora che aggiorniamo e creiamo laboratori, come nel caso della succursale dove abbiamo rifatto il laboratorio di informatica e aperto quello di fisica». Terzo posto per il commerciale Zanon, con il 48% di finanziamenti dalle famiglie a fronte del 23% statale. In questo caso, il contributo richiesto ai genitori è di 100 euro. «E sul sito della scuola c’è il prospetto delle spese sostenute con quel denaro», assicura il dirigente Antonio Colussi. Ma tutte le scuole, nessuna esclusa, chiedono ora un aiuto alle famiglie. Il contributo al commerciale Deganutti ammonta a 130 euro, medesima cifra al liceo artistico Sello; 90 euro al classico Stellini e 100 al professionale Ceconi. Contributo diversificato in base all’indirizzo al Percoto: 80 euro per il liceo delle scienze umane, 90 al linguistico e 100 al musicale; 120 al Malignani e, nel 2010, ammontava a 110 euro l’obolo al Marinoni e 140 allo Stringher, ma poteva arrivare anche a 240 all’indirizzo ristorazione.