La produzione Produzione > La produzione è attività che consiste

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La produzione
Produzione
> La produzione è attività che consiste nella combinazione di fattori produttivi (input)
e nella loro trasformazione in prodotti (output)
direttamente consumabili
destinati ad essere impiegati
in altri processi produttivi
> Il fenomeno della trasformazione va inteso come trasformazione di valore
e può assumere le seguenti forme:
# trasformazione materiale
# trasformazione nello spazio
# trasformazione nel tempo
N.B.
> trasformazione di materie prime in prodotti finiti
> (es) attività di trasporto, commercio
> (es) industria conserviera
caratteristica comune a tutte le diverse forme
di trasformazione è la creazione di valore
la produzione è attività che crea nuova ricchezza
Settori produttivi
> Nell'attività produttiva si distinguono tre settori
settore primario (1)
settore secondario (2)
settore terziario (3)
(1) settore primario
> comprende
attività agricola
attività zootecnica
attività forestale
pesca
> è così denominato perché attiene alle prime forme di attività economica
alle quali l'uomo si è dedicato
> nelle economie sviluppate la sua importanza tende a diminuire
> il valore percentuale dell'agricoltura nella formazione del prodotto
nazionale è inferiore a quello dell'industria e del terziario
(2) settore secondario
> è costituito dalle imprese che operano nel campo industriale
> comprende le attività di trasformazione delle materie prime in beni materiali
> è suddiviso in diversi comparti
estrattivo
manifatturiero
energia
costruzioni
> il suo sviluppo ha avuto inizio con la rivoluzione industriale (XVIII secolo)
(3) settore terziario
> comprende le attività dirette alla produzione di servizi (privati e pubblici)
(es)
attività commerciali
attività professionali
attività di trasporto, di credito, di assicurazioni,...
servizi forniti dalla Pubblica Amministrazione
> nel corso del XX secolo la sua importanza si è progressivamente estesa in tutti
i paesi industrializzati, portando alla terziarizzazione dell'economia
> nella società postindustriale assumono notevole rilievo, accanto ai servizi
del comparto tradizionale (che comprende soprattutto il commercio e i trasporti),
i servizi del comparto avanzato che riguarda, tra l'altro, i settori dell'informatica,
dell'elettronica, delle telecomunicazioni, della telematica
Fattori produttivi
> sono gli elementi utilizzati per produrre beni e servizi
> sono raggruppati in quattro categorie
(a) terra (natura)
(b) lavoro
(c) capitale
terra (natura) (a)
lavoro (b)
capitale (c)
organizzazione (d)
> comprende tutto ciò che esiste in natura e che non deriva
dall'attività umana (es)
superfici coltivabili, acqua, minerali,
fonti energetiche, fattori climatici
> qualsiasi attività umana, fisica o intellettuale, applicata a scopi produttivi
> comprende beni prodotti dall'uomo e destinati alla produzione di altri beni
> Il capitale si distingue in:
# capitale fisso
> costituito da beni di produzione durevoli
(beni suscettibili di utilizzazione ripetuta nel tempo)
# capitale circolante
> costituito da beni di produzione non durevoli
(beni che vengono trasformati o consumati nel processo produttivo
> I beni del capitale fisso sono soggetti:
# a logorio fisico
> dovuto all'uso protratto nel tempo
# a logorio economico (obsolescenza)
> conseguente ai progressi della tecnica
> L'imprenditore deve tenere conto del logorio fisico ed economico dei beni
del capitale fisso calcolando le quote di ammortamento per la loro sostituzione
N.B.
diverso dal capitale tecnico (o capitale reale), costituito dai beni capitale
è il capitale finanziario, costituito dalle risorse monetarie necessarie
all'imprenditore per l'acquisto del capitale tecnico
(d) organizzazione
consiste nell'impiego coordinato di fattori produttivi
(terra, lavoro, capitale) da parte dell'imprenditore
si identifica con la funzione imprenditoriale che consiste
nell'organizzare e dirigere l'impresa, assumendone il rischio
Remunerazione dei fattori produttivi
> A ciascun fattore produttivo spetta un compenso per il contributo apportato all'attività produttiva
> chi fornisce all'impresa i fattori produttivi è remunerato con un reddito, che assume
denominazioni diverse a seconda del fattore a cui si riferisce:
# il fattore natura è remunerato con la rendita
# il fattore lavoro è remunerato con il salario
# il capitale (finanziario) è remunerato con l'interesse
# il fattore organizzazione è remunerato con il profitto
Nozioni integrative
Fattori produttivi variabili
Fattori produttivi fissi
N.B.
> un fattore produttivo si definisce variabile se, nel periodo
di tempo considerato, la sua quantità può essere cambiata
> un fattore produttivo si definisce fisso se, nel periodo di tempo
considerato, la sua quantità non può essere cambiata
un fattore può essere fisso o variabile a seconda dell'orizzonte
temporale considerato dall'impresa (breve o lungo periodo)
Breve periodo
> Si definisce breve periodo il periodo di tempo in cui si assume che l'impianto adibito ad una certa
produzione resti fisso (le modificazioni dell'impianto richiedono tempo per essere realizzate)
> Nel breve periodo:
# vi sono fattori produttivi variabili e fattori produttivi fissi
# la capacità produttiva dell'impresa è data dalle dimensioni dell'impianto disponibile
# l'impresa può variare i livelli di produzione ottenibili dal suo impianto (fattore fisso)
variando i livelli di impiego di materie prime, energia e lavoro (fattori variabili)
> La durata del breve periodo varia da impresa a impresa, a seconda del tipo di processo produttivo
Lungo periodo
> Si definisce lungo periodo il periodo di tempo sufficiente affinché l'impresa possa modificare l'impianto
> Nel lungo periodo:
# tutti i fattori produttivi sono variabili
# l'impresa è in grado di aumentare la sua capacità produttiva
modificando il numero o le dimensioni dei propri impianti
I costi di produzione
> I costi di produzione:
# sono l'insieme delle spese che l'impresa deve sostenere per acquisire
i fattori necessari alla produzione
# possono essere variamente classificati, in base a criteri diversi
> le principali categorie di costi sono:
(a) costi fissi (CF)
sono indipendenti dalla quantità prodotta
(sussistono anche se la quantità prodotta è nulla)
(es)
(a') costi variabili (CV)
costi di amministrazione
costi di assicurazione
canoni d locazione
interessi passivi
quote di ammortamento
variano in funzione della quantità prodotta
(es)
N.B.
costi delle materie prime
costi di alimentazione dei macchinari
costi degli addetti alla produzione
la distinzione tra costi fissi e costi variabili riguarda solo il breve periodo
(l'impianto produttivo è fisso e non può essere modificato)
nel lungo periodo tutti i costi sono variabili
(l'impresa può variare la quantità utilizzata di tutti i fattori produttivi)
(b) costi diretti
possono essere direttamente imputati al prodotto realizzato
sono riferibili a fattori produttivi per i quali è possibile e conveniente
misurare la quantità consumata in ogni singolo prodotto
(es)
(b') costi indiretti
costi delle materie prime
costi della manodopera diretta
non possono essere facilmente imputati ai singoli beni prodotti,
ma vengono ad essi attribuiti con il ricorso a convenzioni contabili
sono riferibili a fattori produttivi comuni, per i quali non è possibile
o conveniente rilevare le quantità impiegate per i singoli prodotti
(es)
canoni di locazione
costi dei macchinari
(c) costi espliciti
corrispondono a un esborso di denaro
(es)
(c') costi impliciti
costi per l'acquisto delle materie prime
salari pagati ai dipendenti
non comportano un esborso di denaro
sono costi opportunità
(il costo opportunità di un bene è ciò
a cui si deve rinunciare per ottenerlo)
(es) remunerazione che l'imprenditore potrebbe ottenere,
nel migliore impiego alternativo
per il suo lavoro imprenditoriale
per il capitale finanziario
investito nell'impresa
> Nell'ambito dei costi di produzione occorre distinguere tra
costo totale
costo medio
costo marginale
# costo totale (CT)
costo che l'impresa sostiene per produrre
una data quantità di prodotto (q)
è la somma di costi fissi e costi variabili
(CT = CF + CV)
# costo medio (CME)
costo che l'impresa sostiene per unità di prodotto
è pari al costo totale diviso per la quantità prodotta
(CME = CT/q)
tiene conto dei costi fissi e dei costi variabili
# costo marginale (CMA)
è l'incremento di costo totale che l'impresa sostiene
per produrre un'unità aggiuntiva di prodotto
(CMA = CT/ q)
tiene conto solo dei costi variabili
(non vi sono costi fissi aggiuntivi nel breve periodo)
Le curve di costo
> Le curve di costo
indicano la relazione tra i costi dell'impresa
e il suo volume di produzione
dipendono dalla produttività marginale dei fattori variabili
N.B.
la produttività marginale di un fattore è l'incremento di produzione
conseguente all'impiego di un'unità aggiuntiva del fattore
nel breve periodo i rendimenti marginali dei fattori variabili sono
crescenti fino ad un certo livello di produzione e poi decrescenti
(legge della produttività marginale decrescente)
> La curva di costo totale
(grafico a)
cresce meno che proporzionalmente fino al punto S
(la produttività degli input variabili è crescente)
dal punto S in poi cresce più che proporzionalmente
(la produttività degli input variabili è decrescente)
> La curva di costo marginale
(grafico b)
ha forma a U
è decrescente fino al punto S
(la produttività degli input variabili è crescente)
nel punto S raggiunge il suo valore minimo
(la produttività degli input variabili è massima)
dal punto S in poi è crescente
(la produttività degli input variabili è decrescente)
> La curva di costo medio
(grafico b)
ha forma a U
è decrescente fino al punto F (CMA < CME)
nel punto F raggiunge il suo valore minimo (CMA = CME)
(l'impresa produce in condizioni di ottimo tecnico)
dal punto F in poi è crescente (CMA > CME)
N.B.
se il prezzo scende al di sotto di F l'impresa è costretta ad abbandonare il mercato
(a)
(b)
CT
CT
CMA
CT
CF
O
CME
S
F
q
O
q
I ricavi
> I ricavi sono gli incassi provenienti dalla vendita del prodotto
> Occorre distinguere tra
ricavo totale
ricavo medio
ricavo marginale
# ricavo totale (RT)
somma complessiva che l'impresa incassa dalla vendita
di una data quantità di prodotto (q)
è dato dal prodotto tra il prezzo di vendita (P)
e la quantità venduta
(RT = Pxq)
# ricavo medio (RME)
somma che l'impresa incassa in media per ciascuna
unità di prodotto venduta
è dato dal ricavo totale diviso per la quantità venduta
(RME = RT/q)
è sempre uguale al prezzo di vendita
(RME = P)
# ricavo marginale (RMA)
variazione del ricavo totale che l'impresa ottiene
dalla vendita di un'unità aggiuntiva di prodotto
è dato dal rapporto tra la variazione del ricavo totale
e la variazione della quantità venduta
(RMA = RT/ q)
N.B.
per le imprese in concorrenza perfetta il ricavo marginale
è sempre uguale al prezzo (RMA = P)
(l'impresa può vendere al prezzo di mercato qualsiasi quantità
di prodotto)
per le imprese che operano in mercati non concorrenziali
il ricavo marginale è inferiore al prezzo (RMA < P)
e può anche essere negativo
(se l'impresa vuole vendere una quantità maggiore
di prodotto deve accettare una diminuzione del prezzo)
Le curve di ricavo
> L'andamento delle curve di ricavo dipende dalle condizioni di mercato in cui l'impresa opera
> Curve di ricavo di un'impresa in concorrenza perfetta:
# curva di ricavo medio
(grafico c)
> è una retta orizzontale
(il ricavo medio è costante e pari al prezzo di mercato)
# curva di ricavo marginale
(grafico c)
# curva di ricavo totale
(grafico d)
> coincide con la curva di ricavo medio
(il ricavo marginale è uguale al ricavo medio)
> è una retta crescente passante per l'origine
(il ricavo totale aumenta a un tasso costante)
(c)
(d)
RME
RMA
RT
RT
p = RME = RMA
O
q
O
q
> Curve di ricavo di un'impresa che opera in mercati non concorrenziali:
# curva di ricavo medio
(grafico c')
> è una retta decrescente
(il ricavo medio diminuisce all'aumentare dell'output)
# curva di ricavo marginale
(grafico c')
# curva di ricavo totale
(grafico d')
> è una retta decrescente posta al di sotto
della curva di ricavo medio
(il ricavo marginale è inferiore al ricavo medio)
> è dapprima crescente (quando RMA > 0) e poi
decrescente (quando RMA < 0)
(c')
(d')
RME
RME
RT
RT
P = RME
O
RMA
q
O
q
I profitti
> Il profitto
è il reddito che l'impresa consegue dall'attività produttiva
è la differenza tra ricavi e costi dell'impresa
> Occorre distinguere tra
profitto totale
profitto medio
profitto marginale
# profitto totale (II T)
guadagno complessivo ottenuto dalla vendita
di una data quantità di prodotto (q)
è la differenza tra ricavo totale e costo totale
(II T = RT - CT)
# profitto medio (II ME)
guadagno ottenuto in media per ogni unità
di prodotto venduta
è la differenza tra ricavo medio e costo medio
(II ME = RME - CME)
# profitto marginale (II MA)
variazione del profitto totale conseguente
alla vendita di un'unità aggiuntiva di prodotto
è la differenza tra ricavo marginale e costo marginale
(II MA = RMA - CMA)
N.B.
nella teoria neoclassica l'impresa tende alla massimizzazione del profitto
la quantità di output che massimizza il profitto è quella in corrispondenza
della quale il ricavo marginale è uguale al costo marginale (RMA = CMA)
l'impresa individua la quantità di output che le consente di massimizzare
il profitto in due modi alternativi
utilizzando le curve di
ricavo e costo totale (1)
utilizzando le curve di
ricavo e costo marginale (2)
(1) Individuazione dell'output che massimizza il profitto mediante le curve di ricavo e costo totale
> il grafico (e) si riferisce a un'impresa in concorrenza perfetta
> il grafico (f) si riferisce a un'impresa che opera in mercati non concorrenziali
(e)
(f)
RT
CT
RT
CT
CT
RT
CT
RT
O
q
Q1
> il profitto totale
O
q
Q2
corrisponde alla distanza verticale tra la curva RT e la curva CT
(la zona ombreggiata rappresenta l'area del profitto)
è massimo per un output uguale a Q1 (grafico a) e a Q2 (grafico b)
(2) Individuazione dell'output che massimizza il profitto mediante le curve di ricavo e costo marginale
> il grafico (e') si riferisce a un'impresa in concorrenza perfetta
> il grafico (f') si riferisce a un'impresa che opera in mercati non concorrenziali
(e')
(f')
Ricavi
Costi
Ricavi
Cosi
CMA
CME
CME
CME
P= RME=RMA
RMA
O
> il profitto totale
Q1
q
O
Q2
RME
q
è massimo per un output uguale a Q1 (grafico a') e a Q2 (grafico b')
(quantità in corrispondenza delle quali RMA = CMA)
è rappresentato dal rettangolo ombreggiato