"...l`uomo, nella sua realtà, era di corta intelligenza, correlativa alla

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"...l`uomo, nella sua realtà, era di corta intelligenza, correlativa alla
"...l'uomo, nella sua realt à, era di corta intelligenza, correlativa alla sua radicale def icienza di sensibilit à morale, ignorante, di quella ignoranza sostanziale che è nel non intendere e nel non conoscere gli elementar i rapporti della vita umana e civile, incapace di autocr itica al par i che di scrupoli di coscienza, vanitosissimo, pr ivo di ogni gusto in ogni sua parola e gesto, sempre tra il pacchiano e l'arrogante. Chiamato a r ispondere dell'onta e del danno in cui ha gettato l'Italia, con le sue parole e la sua azione e con tutte le sue arti di sopraffazione e di cor ruzione, potrebbe r ispondere agli italiani come quello sciagurato capopopolo di Firenze, di cui parla Giovanni Villani, r ispose ai suoi compagni di esilio che gli r infacciavano di averli condotti al disastro di Montaperti: E voi, perché mi avete creduto?"
Benedetto Croce (dai “Diar i”, 2 dicembre 1943 )