Una Domanda di Matrimonio - l`Orso

Transcript

Una Domanda di Matrimonio - l`Orso
TITOLO
Una domanda di matrimonio
L’orso
AUTORE
Anton Cèchov
TIPOLOGIA
Due scherzi in un atto
TRAMA
In UNA DOMANDA DI MATRIMONIO Cèchov drammatizza il
contrasto di due caratteri irascibili, ombrosi, puntigliosi fino alla farsa e poi
ancora fino al grottesco. Il contrasto, e non è una novità, è provocato da
sciocchezze, da un capriccio che diventa spesso - lo afferma egli stesso - il tarlo
di due anime.
L'ORSO è stato dallo stesso autore definito «scherzo in un atto»;
uno scherzo proiettivo di una fiaba ironica di alcuni momenti della vita;
paradosso di molte situazioni teatrali del quotidiano. I personaggi, anche se
russi, sono di tutti i paesi e di tutti i tempi: possono essere piemontesi o
napoletani. E' augurabile che recitando questi scherzi possiate inserirli nella
vostra regione. Addirittura non vediamo alcun inconveniente che questi
vengano trasposti, tutto o in parte, in lingua dialettale.
PERSONAGGI
UNA DOMANDA DI MATRIMONIO
STEPAN STEPANOVIC CIUBUCOV proprietario terriero
NATALIA STEPANOVNA sua figlia
IVAN VASSILIEVIC LOMOV loro vicino.
L'ORSO
ELENA IVANOVNA POPOVA una giovane e ricca vedova
GRIGORJ I STEPANOVIC SMIRNOV giovane possidente, tenente.
LUKA, vecchio servitore della Popova.
GIARDINIERE COCCHIERE, OPERAI ( comparse finali).
TARGET
Giovani - Adulti
VALORI EDUCATIVI
Ritornare ai grandi maestri, di tanto in tanto, non è riflusso né
restaurazione. Forse è umiltà, non umiliazione. Perché il maestro non umilia
l'allievo: lo stimola,
lo provoca, ne scatena la fantasia, gli dona il gusto di creare, non di
ripetere. ANTON CECHOV è un maestro così. Lo è stato per molti; lo può essere
ancora. Per chi vuole far teatro, dirigerlo, recitarlo, scriverlo. Per chi vuole
conoscere le profondità e i risvolti dell'animo umano. ..
Nel libro «La mia vita nell'arten Stanislavskij, che ha messo in scena più volte
le opere di Cèchov, scrive: «In Cèchov è interessante l'anima dei suoi
personaggi. Cèchov sa scegliere e trasmettere gli stati d'animo come nessun
altro, alternandoli con scene della vita quotidiana di carattere nettamente
opposto e cospargendoli del suo brillante e puro umorismo ... conosce il segreto
di impossessarsi del cuore degli artisti e degli spettatori ...
In certi punti è impressionista, in altri simbolista, dove occorre è realista,
talvolta manca poco che non sia naturalista. Cèchov cerca la verità negli stati
d'animo più intimi, nei più reconditi meandri dell'anima. Per recitare Cèchov
bisogna abbandonarsi al sentimento della verità».
La produzione teatrale di Cèchov comprende otto lavori in un atto (oggi
introvabili in libreria, fra questi i due che presentiamo) e sei in quattro atti:
l'ultimo, del 1903, «Il giardino dei ciliegi». I lavori in un atto, che sono il suo
primo esperimento di teatro e preparazione ai drammi maggiori, segnano il
passaggio dalla novella al dramma, dalla narrazione all'azione drammatica.
In essi sono presenti due delle principali caratteristiche dell'arte di Cèchov:
quella comico-caricaturale e quella seria, anche se in dose minore, in cui già
affiora il suo senso triste e amaro della vita umana. Questi due elementi si
alternano, si intrecciano, si compenetrano. La caricatura si trasforma in un
grottesco che ti raggela il riso.
Questi due atti - è forse inutile dirlo - possono anche essere giocati in genere
farsesco. Nel qual caso è sufficiente dire che occorre restare nel tono della
più franca farsa, evitando accuratamente tutto quello che potrebbe sfiorare il
naturalismo. E nella farsa i personaggi di donne ridicole possono essere
interpretati da uomini, e viceversa. Una soluzione già adottata dai vecchi comici
italiani e dallo stesso Molière. Quanto alla scenografia e all'arredamento,
più semplici saranno, meglio saranno: ma due betulle, o un ciliegio fiorito,
renderanno il paesaggio inconfondibilmente cechoviano.
I costumi dovranno mettere in risalto i caratteri dei singoli personaggi.
Importante è che tutto sia condotto con buon ritmo, che ci sia una perfetta
coesione nella recitazione degli attori, evitando gli effetti personali.
I due atti, tradotti in molte lingue, riescono sempre a divertire il pubblico e
sono anche oggi un ottimo «esercizio» per attori.