Studi e sperimentazioniEfficacia dei campi magnetici ultra deboli nel
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Studi e sperimentazioniEfficacia dei campi magnetici ultra deboli nel
Efficacia dei campi magnetici ultra deboli (Low Intensity Magnetic Fields) nel calcio professionistico Alessandro Valent, Medico Chirurgo Specialista in Fisiatria 1 Introduzione Il calcio è lo sport più popolare e praticato al mondo. L’apparato muscolo-scheletrico, nel calcio, è decisamente sollecitato con un alto rischio di scontri di gioco e traumi di tipo indiretto. Mediamente un calciatore si infortuna almeno due volte in una stagione ed una squadra composta da 25 elementi avrà in media circa 50 infortuni per stagione1. L’incidenza degli infortuni varia in base al sesso, all’età, al livello agonistico ed al tipo di prestazione (partita amichevole, ufficiale, tipo di competizione o allenamento). Nei professionisti1, si evidenziano in media ~8 infortuni ogni 1000 ore di attività sportiva, con maggiore incidenza nelle competizioni di alto livello, rispetto alle amichevoli ed agli allenamenti. Per quanto riguarda l’entità degli infortuni 80-90% sono lievi, minori o moderati, mentre 10-20% gravi. L’incidenza delle recidive è mediamente del 12%2. Le cause di infortunio possono essere di origine traumatica diretta (contrasto, collisione) od indiretta (corsa, calciata, dribbling). La percentuale dei traumi diretti è maggiore nelle partite ufficiali e nelle competizioni ad alto livello come, ad esempio, Campionati del mondo3 o Champions League, mentre quella da traumi indiretti è maggiore negli under 184, nelle amichevoli ed in generale durante gli allenamenti. La maggior parte degli infortuni avviene nel 2° tempo, in particolare negli ultimi 15 minuti. La localizzazione degli infortuni1,2 è in prevalenza all’arto inferiore (~80%), seguita da tronco e testa (~15%) e dall’arto superiore (~5%). Caviglia, ginocchio, coscia e polpaccio rappresentano da sole circa il 70% delle localizzazioni (Figura 1). Figura 1: Localizzazione segmentale di infortunio Per quanto riguarda la tipologia di infortunio1,2, quelli muscolari sono i più rappresentati ed in notevole aumento negli ultimi anni (~30%), seguiti da contusioni (~25%), distorsioni (20-25%), patologie da sovraccarico funzionale (10-15%) e fratture (~3%) (Figura 2). 2 Figura 2: Tipologia d’infortunio I fattori predisponenti2 gli infortuni sono suddivisi in intrinseci ed estrinseci. I principali fattori intrinseci sono età, sesso, postura, allineamento degli arti inferiori ed appoggio plantare, forma fisica, forza ed elasticità muscolare, integrità psico-fisica. Per quanto riguarda i fattori estrinseci i più evidenziati in letteratura sono ruolo di gioco, fase della stagione agonistica (preparazione/fine campionato), tipologia e fase della prestazione sportiva (allenamento/partita; primo/secondo tempo), calzature e superfici di gioco, condizioni climatiche. Nell’ottica di prevenzione degli infortuni, ricoprono un importanza fondamentale la corretta valutazione dell’atleta al fine di sviluppare una preparazione atletica individualizzata e la prevenzione vera e propria. Inoltre sono molto importanti il rispetto dei tempi di recupero dopo infortunio e la riduzione della fatica muscolare post-allenamento. In caso di infortunio le terapie strumentali più utilizzate nella pratica clinica sono la laserterapia, gli ultrasuoni, le termoterapie endogene, l’elettroterapia e le correnti Elettromagnetiche Pulsate5. La terapia a campi magnetici ultradeboli complessi e combinati a bassissima frequenza (L.I.M.F.) nelle esperienze cliniche si è dimostrata sicura, pratica ed efficace nel trattamento di numerose patologie muscolo-scheletriche6. Obiettivo di questo studio clinico è valutare l’efficacia e la tollerabilità di questa terapia nelle patologie specifiche che affliggono il calciatore. Materiali e metodi Presso le strutture riabilitative di una squadra professionistica di calcio maschile di serie B abbiamo selezionato 17 calciatori della prima squadra (età media 23,5 anni) affetti da patologie traumatiche e microtraumatiche. Nello specifico sono state prese in considerazione le seguenti patologie (Tabella 1): 12 DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness) 7 contusioni 4 tendinopatie agli arti inferiori 3 strappi muscolari 2 distorsioni (1 di ginocchio, 1 di caviglia) 2 fratture (2 di perone) 1 ferita lacero contusa 3 Calciatore N° sedute 6 Patologia Contusione AP Tendinopatia BM BS 6 DOMS 4 3 Contusione 6 3 DOMS 4 2 16 48 DOMS Strappo muscolare DOMS FA Frattura perone RC FP 2 Ferita lacero-contusa 8 5 16 7 2 2 10 5 Strappo muscolare DOMS Distorsione ginocchio SM AV SB 6 3 21 4 2 Contusione 8 5 Contusione 12 14 Strappo muscolare 14 15 DOMS 4 3 Contusione 6 3 10 21 4 3 10 6 Contusione 8 3 DOMS 5 3 12 7 8,87 9,48 Tendinopatia PP 2 15 20 DOMS FS 4 16 DOMS Distorsione caviglia EG 2 60 DOMS CP 4 4 Contusione BL 3 17 20 DOMS EB 6 14 DOMS Tendinopatia BD 3 12 Frattura perone DA Giorni assenza Tendinopatia Media Tabella 1: Elenco calciatori con tipo di patologia, numero di sedute di terapia e giorni di assenza I calciatori sono stati trattati con il dispositivo a campi magnetici ultradeboli e con il tappeto magnetico (stuoia total body) nel periodo compreso tra Marzo ‘13 e Maggio ‘13. Tutti i pazienti sono stati anche sottoposti a specifico programma rieducativo volto al ritorno allo sport. In alcune patologie è stata necessaria l’assunzione di idonea terapia farmacologica antalgica. Tutti i pazienti sono stati valutati in base al numero di sedute necessarie al recupero all’attività sportiva ed al numero di giorni di assenza. Nel caso delle patologie non trattate con farmaci antalgici è stata effettuata anche una valutazione del dolore tramite scala VAS7. Le patologie valutate con la scala VAS sono state pertanto: DOMS, Contusioni, Tendinopatie e Fratture. VAS è un test analogico-visivo che valuta la sintomatologia dolorosa soggettiva. Il punteggio varia tra 0 (assenza di dolore) e 10 (massimo dolore immaginabile). 4 Infine per tutti i pazienti è stato valutato l’indice di soddisfazione. A ciascun paziente è stato chiesto, riguardo alla terapia praticata, se si ritenesse molto soddisfatto, soddisfatto, poco soddisfatto o insoddisfatto. Modalità delle sedute Nel presente studio in caso di DOMS il trattamento è stato eseguito con il tappeto magnetico (stuoia total body) 2 volte al giorno. Nelle altre patologie ciascun paziente è stato trattato 2 volte al giorno con programmi antiinfiammatorio più antiedema, seguiti da programma di rigenerazione specifica per patologia (muscolare/tendinea, cartilaginea ed ossea). Risultati Per quanto riguarda il numero di sedute di terapia la media è stata 8,87; l’assenza dal campo è stata invece in media 9,48 giorni (Tabella 1). Nessun calciatore ha avuto effetti collaterali legati alla terapia. In tre casi (calciatore SM con contusione, calciatore FP con tendinopatia, calciatore FA con frattura di perone) i tempi di recupero più lunghi rispetto agli altri sono stati correlati alla maggiore severità del quadro clinico. DOMS I 12 calciatori affetti da DOMS sono stati valutati mediante scala VAS prima del trattamento (T0), dopo 2 sedute (T1) e dopo 4 sedute (T2). I punteggi VAS dei singoli pazienti sono evidenziati in Figura 4. 5 Figura 4: Punteggi VAS a T0, T1, T2 e T3 L’analisi statistica dei valori medi relativi alla scala VAS (Figura 5) ha evidenziato un punteggio di 5,66±1,13 a T0, di 1,62±1,13 a T1 e di 0,23±0,23 a T2. Le differenze dei valori medi della VAS a T1 e T2 si sono dimostrate statisticamente significative (P<0,001). Figura 5: Punteggi medi VAS a T0, T1 e T2, nel trattamento dei DOMS CONTUSIONI I 7 calciatori affetti da contusioni sono stati valutati mediante scala VAS prima del trattamento (T0), dopo 4 sedute (T1), dopo 6 sedute (T2) e dopo 8 sedute (T3). I punteggi VAS dei singoli pazienti sono evidenziati in Figura 6. 6 Figura 6: Punteggi VAS a T0, T1, T2 e T3 L’analisi statistica dei valori medi relativi alla scala VAS (Figura 7) ha evidenziato a T0 un punteggio di 5,69±1,12, a T1 di 2,91±1,25, a T2 di 1,96±1,04 e di 1,11±0,93 a T3. Le differenze dei valori medi della VAS a T1, T2 e T3 si sono dimostrate statisticamente significative (P<0,001). Figura 7: Punteggi medi VAS a T0, T1, T2 e T3, nel trattamento delle contusioni TENDINOPATIE I 4 calciatori con tendinopatie agli arti inferiori sono stati valutati mediante scala VAS prima del trattamento (T0), dopo 4 sedute (T1), dopo 8 sedute (T2) e dopo 12 sedute (T3). I punteggi VAS dei singoli pazienti sono evidenziati in Figura 8. 7 Figura 8: Punteggi VAS a T0 (in rosso), T1 (in giallo), T2 (in verde), T3 (in rosa) L’analisi statistica dei valori medi relativi alla scala VAS (Figura 9) ha evidenziato a T0 un punteggio di 5,7±0,37, a T1 di 4,32±0,48, a T2 di 2,22±0,26 e a T3 di 1,25±0,38. Le differenze dei valori medi della VAS a T1, T2 e T3 si sono dimostrate significative (P<0,001). Figura 9: Tendinopatie: punteggi medi VAS a T0, T1, T2 e T3 FRATTURE I 2 calciatori con frattura al perone sono stati valutati mediante scala VAS prima del trattamento (T0), dopo 4 sedute (T1), 8 sedute (T2), 12 sedute (T3) e 16 sedute (T4). I punteggi VAS dei singoli pazienti sono evidenziati in Figura 10. 8 Figura 10: Punteggi VAS Infine, l’indice di soddisfazione dei pazienti è espresso graficamente in figura 11. 10 calciatori si sono dichiarati molto soddisfatti (59%) e 7 soddisfatti (41%). Nessun calciatore si è dichiarato poco soddisfatto o insoddisfatto. Figura 11: Indice di soddisfazione al termine del trattamento 9 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Lo sport moderno, in particolare a livello professionistico, implica il riconoscimento ed il trattamento delle patologie sportive in maniera sempre più specifica ed efficace. In particolare la richiesta sempre più pressante è la velocizzazione dei tempi di recupero, senza però compromettere la sicurezza del paziente. Medici, sanitari e preparatori hanno quindi il compito di far tornare l’atleta, professionista o no, all’attività agonistica nel tempo più breve possibile, in condizioni ottimali e senza il rischio di subire una recidiva. Nell’assolvere questo compito, apparentemente arduo, il medico trova un efficace alleato nelle terapie strumentali di ultima generazione. In questo studio clinico abbiamo focalizzato l’attenzione su alcune delle tipiche patologie che affliggono il calciatore durante la sua attività e sul loro trattamento con campi magnetici ultradeboli (L.I.M.F.), abbinato alla rieducazione funzionale. Per quanto riguarda il numero di sedute di terapia ed i tempi di assenza dal campo, i risultati ottenuti sono mediamente in linea o inferiori alle tempistiche presenti in letteratura1. La tolleranza alla terapia è stata buona, come dimostrano l’assenza di effetti collaterali e l’elevato indice di soddisfazione dichiarato da tutti i calciatori. Inoltre, limitatamente alle patologie in cui è stato possibile valutare il dolore soggettivo mediante la scala VAS, in tutti i casi i valori medi sono stati progressivamente minori in maniera statisticamente significativa. In conclusione possiamo dire che nel presente studio clinico la terapia L.I.M.F. si è dimostrata efficace, sicura e ben tollerata. In particolare abbiamo riscontrato una ottima efficacia nel ridurre precocemente il dolore, favorendo così la guarigione dall’infortunio ed il recupero all’attività sportiva. Tuttavia i risultati promettenti di questo studio clinico per essere validati necessitano di una casistica più ampia e di un follow-up più lungo. 10 Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Ekstrand J, Hägglund M, Waldén M: Injury incidence and injury patterns in professional football: the UEFA injury study. Br J Sports Med., 2010 Hägglund M: Epidemiology and prevention of football injuries. Linköping University, 2007 Dvorak J, Junge A, Grimm K, Kirkendall D: Medical report from the 2006 FIFA World Cup Germany. Br J Sports Med, 2007 Yard EE, Schroeder MJ, Fields SK, Collins CL, Comstock RD: The Epidemiology of United States High School Soccer Injuries, 2005–2007. Am J Sports Med, 36(10):1930-7, 2008 Zati A., Valent A.. Terapia Fisica. Nuove tecnologie in Medicina Riabilitativa. Ed. Minerva Medica, 2006 Anzivino F. et Al. Il trattamento con campi elettromagnetici ultradeboli migliora significativamente la mobilità articolare e riduce il dolore. Sfera mar/apr 2013 Scott J., Huskisson E.C.: Graphic representation of pain. Pain. 2:175-84, 1976. Autore: Dr. Alessandro Valent. Via Zoagli 28, 41125 Modena. Cell. 3398930118; e-mail [email protected] 11