I sorrisi dei “nostri” bambini

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I sorrisi dei “nostri” bambini
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ASSOCIAZIONE
BAMBINI IN ROMANIA
www.bambiniinromania.it
Partecipazione e Cooperazione Sociale
in Italia e nell'Est Europa
anno 2013
PRESENTAZIONE
Bambini in Romania è un'associazione nata nel 1999 a Milano su iniziativa di don Gino Rigoldi, in
collaborazione con un gruppo di cittadini e di realtà del privato sociale. Le finalità dell'associazione si
articolano su due dimensioni interrelate. Da un lato la tutela dei diritti dell'infanzia in Romania, Moldova e
Italia, con particolare attenzione ai minori che vivono condizioni di fragilità legate all'abbandono e alla
marginalità sociale. I progetti in corso, rivolti ai bambini e alle famiglie, sono ispirati alla logica della
prevenzione dell’abbandono: supporto alla neomamme a rischio abbandono neonati nei reparti maternità,
centri diurni per bambini in famiglie che rischiano di abbandonarli, comunità residenziali finalizzate al
reinserimento sociale di minori abbandonati. Dall'altro la promozione della partecipazione civica e della
cittadinanza attiva, con proposte di formazione e attivazione rivolte a giovani e adulti. Partner istituzionali
di BiR sono Anteas Milano, Comunità Nuova, Intercampus - F.C. Internazionale, IPSIA-ACLI Milano, Istituto
Martinitt e Stelline, Hogar Onlus.
IL DIRITTO DI VIVERE IN FAMIGLIA.
Un progetto di cooperazione internazionale in Romania
L'abbandono minorile in Romania
Alla fine degli anni '80, i media e le organizzazioni internazionali rivelarono che in Romania erano oltre
100.000 i minori abbandonati dalle loro famiglie e affidati a strutture residenziali pubbliche che spesso
versavano in gravi condizioni di precarietà e non riuscivano a garantire standard di vita idonei per una
serena crescita degli ospiti. Oggi, a distanza di ventitre anni dalla fine del regime di Ceauşescu, il sistema
romeno di protezione dell'infanzia si è trasformato radicalmente nel senso di una maggiore
professionalizzazione degli operatori dei servizi, di una personalizzazione dei percorsi e della
diversificazione delle modalità di presa in carico. Tuttavia le statistiche restituiscono ancora un quadro di
forte criticità: a giugno 2012 risultavano ancora 64.551 i minori inseriti nei servizi di protezione speciale, di
cui 22.839 in istituti, , circa 41.700 in affido alle famiglie di origine allargate (sino al 6° grado), ad assistenti
maternali e, in minimo numero, a tutori. A questi si aggiungono altri 44.350 minori come utenti di servizi
pubblici e privati di prevenzione dell’abbandono. I dati complessivi, forniti dal Ministero Lavoro, Famiglia e
Protezione sociale romeno, riportano al 30/06/2012 un totale di 108.898 minori presi in carico dai servizi
sociali pubblici e privati su una popolazione complessiva di poco superiore a 21milioni.
Tra le cause di tale fenomeno possiamo includere elementi di fragilità economica e sociale connessa alla
transizione prima e alla crisi poi, e fattori di carattere culturale (durante il regime di Ceausescu furono
avviate politiche che promuovevano la natalità e scoraggiavano la pianificazione familiare ) oltre che una
serie di situazioni specifiche di fragilità legate allo stato di salute dei bambini, alla disgregazione delle
famiglie o al decesso dei genitori. Dalla seconda metà degli anni 2000 si è cominciato a registrare in
Romania una nuova forma di abbandono legata all'emigrazione (spesso in Italia) di uno o di entrambi i
genitori. Secondo uno studio dell’UNICEF nel 2008 oltre 350mila bambini sono stati lasciati in Romania da
genitori emigrati (126mila da entrambi i genitori), affidati alle cure di parenti o di vicini di casa (soprattutto
in questo ultimo caso con il rischio di totale abbandono dei minori in caso di sospensione o cessazione di
invio di denaro per il loro mantenimento). Si tratta dei così detti “left behind” o “orfani bianchi”.
Gli obiettivi
Il progetto, ispirato alla Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia, promuove e tutela il diritto dei
minori di crescere all'interno di una famiglia e propone azioni specifiche di prevenzione dell'abbandono
neonatale e minorile, sostenendo la genitorialità con un supporto psicologico, economico e di
orientamento lavorativo.
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Sono obiettivi specifici:
A. Diminuire i casi di abbandono neonatale e minorile nei reparti maternità e pediatria degli ospedali di
Brasov e Turnu Severin, fornendo assistenza economica e psicologica.
B. Diminuire i casi di abbandono minorile accogliendo i bambini (dai 3 ai 16 anni) in tre Centri Diurni, con
supporto psico-sociale anche alle famiglie.
C. Ideare e accompagnare percorsi di formazione e supervisione per gli operatori coinvolti nei diversi
servizi.
I beneficiari
Nel 2013 si stima di raggiungere almeno 420 minori quali beneficiari diretti: circa 200 neonati nell’ambito
della prevenzione nei reparti di maternità, 100 minori nei reparti di pediatria, 100 bambini (dai 3 ai 14
anni) saranno accolti nei Centri Diurni e 20 bambini (dai 0 ai 14 anni) saranno ospiti nelle Comunità
Residenziali. Considerando essenziale il supporto e l’intervento con le famiglie, tra i beneficiari diretti
rientrano anche almeno 420 genitori/ famiglie di origine o allargate.
I beneficiari indiretti sono le comunità delle province oggetto dell’intervento, ovvero circa: 593.000 in
Brasov, 411.500 in Mehedinti, 412.000 in Valcea e 250.000 in Tulcea.
Le attività
A. Centri di prevenzione dell'abbandono nelle unità sanitarie – Distretti di Brasov e Mehedinti
Le sedi delle attività sono i nostri Centri di Prevenzione istituiti all’interno degli ospedali grazie ad un
accordo di collaborazione con le Direzioni Sanitarie. Psicologi e assistenti sociali sosterranno le madri e i
genitori segnalati implementando diverse attività, dall'aggancio precoce nei reparti maternità, alla
definizione in itinere del progetto di sostegno personalizzato, fino al monitoraggio dei casi.
B. Centri Diurni di prevenzione dell'abbandono minorile – Distretti di Valcea e Tulcea
Il progetto prevede di intervenire con 3 Centri Diurni in collaborazione con IPI (Fondazione Inima Pentru
Inima), funzionanti nel rispetto degli standard qualitativi ed in sintonia con la nuova legislazione nazionale.
Due Centri sono collocati nel distretto di Valcea, nelle località di Copacelu (può ospitare sino a 30 bambini
dai 3 ai 6 anni) e di Ocnele Mari (può ospitare fino a 45 bambini dai 7 ai 14 anni); il terzo Centro Diurno si
trova nel Distretto di Tulcea, nella località di Macin (può ospitare fino a 25 bambini dai 7 ai 16 anni).
Ogni Centro Diurno garantisce ai bambini assistenza sanitaria, alimentazione adeguata, programmi
ricreativi e di sostegno scolastico. La sera i bambini vengono riaccompagnati presso le loro famiglie allo
scopo di mantenere vivi i legami affettivi. Inoltre, le famiglie dei bambini ospitati vengono coinvolte in
percorsi di recupero del ruolo genitoriale, nonché nell’inserimento lavorativo. Azzerate le cause del rischio
di abbandono, la famiglia riaccoglie completamente il proprio figlio pur continuando ad essere monitorata,
lasciando così il posto ad un altro bambino a rischio di abbandono.
C. Comunità Residenziali – Distretto di Valcea
Il progetto prevede di intervenire in 2 Comunità Residenziali in collaborazione con IPI, accreditate
nell’ambito dei servizi di protezione all’infanzia, quindi funzionanti nel rispetto degli standard qualitativi ed
in sintonia con la nuova legislazione nazionale.
Le due Comunità si trovano nel distretto di Valcea, località di Copacelu (può ospitare sino a 10 bambini dai
0 ai 6 anni) e di Goranu (può ospitare fino a 10 bambini dai 7 ai 14 anni).
All’interno di ogni Comunità sarà operativa un’equipe multidisciplinare che elaborerà per ogni ospite un
percorso educativo personalizzato, curando le particolari problematiche che sorgeranno nel tempo. Nella
fase dell’accoglimento, l’équipe specializzata creerà un contesto di protezione e sostegno in cui il bambino
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inizia a sperimentare un ritmo quotidiano regolare e un ambiente di crescita sano, dove i suoi bisogni di
bambino siano rispettati. Durante la permanenza all’interno delle Comunità il supporto è incentrato
sull’idea di restituire al bambino la fiducia in se stesso e nell’adulto, di lavorare sui fattori di resilienza e
sulla rielaborazione delle esperienze traumatiche subite. Quindi si organizzerà la fase di dimissione
prevedendo un rientro in famiglia oppure l’inserimento in famiglia affidataria.
D. Percorso di formazione e supervisione degli operatori locali
In collaborazione con i partener locali, si intende ideare e realizzare un percorso di formazione e
supervisione rivolto sia agli operatori attivi nei Centri di Prevenzione e nei Centri Diurni sia a quelli
impiegati in altri servizi sociali pubblici nell’ambito della protezione dell’infanzia. Oltre ad incontri realizzati
direttamente in Romania, si sperimenteranno incontri di formazione a distanza.
Le attività di monitoraggio e valutazione si pongono due obiettivi diversi e interrelati. Da un lato quello di
verificare le modalità effettive di impiego delle risorse, in termini di trasparenza, economicità ed efficienza.
Dall'altro lato quello di avviare una riflessione profonda e condivisa sull'impatto delle azioni promosse sui
territori e sulle famiglie intercettate, facendo emergere aspetti di forza e di criticità delle strategie e delle
azioni implementate.
PARTECIPAZIONE E VOLONTARIATO IN ITALIA, ROMANIA E MOLDOVA
Attivare la società civile e promuovere i diritti dell'infanzia
Gli obiettivi
Dal 1999 ogni anno l'Associazione Bambini in Romania/BIR sensibilizza giovani e adulti rispetto ai diritti dei
bambini, in particolare dei bambini abbandonati o esclusi socialmente, di coloro che vivono in situazioni
socio-economiche precarie in cui i diritti dei bambini non vengono rispettati. BIR coinvolge i volontari
direttamente in attività di solidarietà internazionale attraverso l’organizzazione di Campi Estivi in Romania
e in Repubblica Moldova attivando ogni anno oltre un centinaio di volontari (a partire dai 16 anni di età).
L'obiettivo generale di questo progetto è di contribuire alla partecipazione attiva nella società dei
volontari attraverso il loro coinvolgimento diretto in attività miranti alla diffusione di una cultura di
solidarietà e integrazione, sperimentando nuove tecniche di sensibilizzazione rispetto ai diritti dei
bambini.
L’organizzazione prevede un’attività di sensibilizzazione iniziale attraverso i media e attraverso interventi
diretti presso gli istituti superiori, le università, i Centri di Aggregazione Giovanile/CAG, oratori, ecc. Sulla
base delle iscrizioni raccolte, i candidati vengono convocati in un incontro plenario al quale seguirà la
selezione e quindi un percorso di formazione. I volontari così formati sono pronti per partecipare ai Campi
Estivi in gruppi eterogenei al loro interno ed omogenei al loro esterno. Alternandosi nel periodo giugnoagosto in turni di due settimane, convivono con i minori degli istituti/orfanotrofi e nelle case
dell’associazione in Romania, in Repubblica Moldova all’interno delle loro comunità. Attraverso i Campi
Estivi i volontari sperimentano la relazione con l'altro in situazione di bisogno, di vulnerabilità, portando
affetto e scambi culturali attraverso una serie di attività ludico-ricreative e sportive. Tale esperienza
determina una crescita personale soprattutto a favore delle relazioni umane e del superamento
dell’individualismo portando tutti i volontari in generale, e i giovani in particolare, a riflettere sul senso
della vita, sperimentando in prima persona la solidarietà e quindi favorendo in loro l’acquisizione di una
maggiore consapevolezza dei bisogni dell’altro.
Il progetto prevede la creazione e formazione di un gruppo di circa 110 partecipanti ai Campi Estivi e
l’accompagnamento e formazione continua a favore di circa 60 volontari attivati per realizzare iniziative
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anche in Lombardia. Si prevedono attività di sensibilizzazione rivolte ai giovani, ma anche aperte ad un più
ampio pubblico, che possano favorire la diffusione di un sentimento di solidarietà e attività di supporto ai
bambini e giovani che vivono situazioni di disagio sociale. Inoltre si prevedono attività di sensibilizzazione
rivolte ai bambini delle scuole primarie per la promozione dei loro diritti, attività sperimentate nell’ambito
del progetto Pro-Child www.nessunopuocresceresolo.eu, realizzato con il contributo dell’UE/DG
Giustizia.
La metodologia
Il training formativo è una delle modalità più efficaci e innovative per sperimentarsi in situazioni di
pluralità, mettendo alla prova le proprie ‘resistenze’ culturali, per tentare di affrontare con maggior
consapevolezza una sfida importante.
Il training è una metodologia interattiva facilitata da un conduttore (trainer) il quale non spiega, non si
rapporta attraverso comunicazioni frontali, ma conduce il gruppo attraverso un percorso che prevede una
sequenza di attività e sperimentazioni volte, nel nostro caso, a prendere coscienza delle variegate
dinamiche interculturali. Il training consente di apprendere dall’esperienza e dalla compartecipazione:
ognuno è invitato ad esaminare criticamente la propria azione per tornare ad essa in modo nuovo. È un
percorso che prevede una continua esplicitazione del cosa si sta facendo, una piena consapevolezza del
“qui ed ora” e delle componenti socio affettive che intervengono nei processi d’apprendimento.
In Romania e in Repubblica Moldova i volontari sperimentano e confrontano scenari caratterizzati dalla
globalità e dall’interdipendenza, ma contemporaneamente anche dalla parcellizzazione e dall’isolamento.
Si ritiene qualificante quindi la proposta ai volontari di ideare e realizzare attività, fornendo loro supporto
ed orientamento ma non supplenza rispetto all’agire individuale. Tale azione assume quindi di per sé una
valenza formativa che sarà poi spunto di riflessione ed ulteriore arricchimento all’interno di un processo di
empowerment personale.
Le attività previste
Le attività previste dal progetto sono:
A.1 Formazione continua. Il Gruppo formazione, in collaborazione e con la supervisione di esperti di
formazione, progetterà e realizzerà un percorso formativo rivolto ai giovani associati attivi/volontari
senior, circa 60. Si prevedono almeno 44 ore di formazione di esperti e 40 ore di facilitatori.
B.1 Sensibilizzazione rivolta ai giovani. Si prevede di programmare e realizzare incontri di sensibilizzazione
negli istituti superiori, nelle università, nei CAG e oratori in Lombardia. I volontari senior, con il
supporto del referente di progetto, elaboreranno uno schema di presentazione degli argomenti con il
supporto di mostra fotografica, video, presentazioni in power point e materiale informativo. Oltre
all’esposizione dei temi, verrà lasciato spazio agli studenti per domande e approfondimenti. Si
prevedono incontri della durata di circa 2 ore da realizzare nel periodo gennaio-marzo, coinvolgendo
scuole/centri allo scopo di sensibilizzare almeno 1.000 giovani sui temi dei diritti dei bambini e
l’attività di volontariato internazionale e in Italia. Inoltre si prevede l’organizzazione di almeno 4
eventi culturali (convegni, incontri pubblici e altro da definire durante il percorso progettuale insieme
ai volontari), anche in collaborazione con altre realtà giovanili e con la rete che da tempo BIR si
impegna ad implementare in Lombardia con particolare riferimento a Milano e provincia.
C.1 Reclutamento e selezione. Oltre agli incontri diretti nelle scuole di II° grado, università, CAG e oratori,
il volontariato internazionale verrà promosso anche attraverso la mailing list, la pubblicazione sui
media, gli interventi radiofonici, i social network, il sito web e blog dell’Associazione e dei suoi
partner. Dopo aver ricevuto le candidature, verrà realizzata la selezione attraverso questionari e
colloqui individuali.
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C.2 Formazione. BIR ritiene fondamentale dotare i partecipanti ai Campi Estivi di strumenti e nuove
competenze affinché l’esperienza rilasci un’impronta positiva sui volontari. Gli obiettivi formativi
sono: favorire la comprensione dell'importanza dei diversi schemi di comportamento culturale;
aiutare l'individuo nella costruzione della mappa cognitiva; accedere alle risorse dell’individuo per
reagire agli shocks con comportamenti da replicare; favorire l’autonomia dell’individuo rispetto al
ruolo; centrarsi sulle emozioni e sulle loro evoluzioni.
C.3 Campi estivi. Verranno organizzati i viaggi all’estero, la permanenza dei volontari in strutture protette
e le attività da realizzare. Con ogni istituto o centro ospitante i volontari verrà stipulato un accordo di
collaborazione. I volontari formati verranno suddivisi in gruppi di circa 10 persone sostenute da un
tutor (referente di gruppo); ogni gruppo trascorrerà 2 settimane all’estero (Romania, Repubblica
Moldova) durante il periodo giugno-agosto, organizzando e realizzando attività di animazione e
sportive con minori abbandonati, a rischio di abbandono, emarginati, poveri.
C.4 Valutazione dei Campi Estivi. L’esperienza di volontariato internazionale segna positivamente i
volontari anche attraverso una valorizzazione dell’esperienza stessa puntuale e attentamente
pianificata al loro rientro, che consente loro di rielaborare e di dar voce alle emozioni vissute al fine di
evitare uno “shock culturale inverso”.
D.1 Il circo dei diritti. Con il coordinamento del referente del progetto, un gruppo di volontari supportati
da animatori, realizzeranno lo spettacolo Il circo dei diritti rivolto ai bambini delle scuole primarie in
Lombardia. La struttura dello spettacolo è stata ideata e già sperimentata lo scorso anno. Si prevede
di coinvolgere e di sensibilizzare almeno 200 bambini e 16 insegnanti attraverso almeno 8 spettacoli
nel periodo gennaio-maggio. Alla fine di ogni spettacolo verrà stimolata la discussione sui temi dei
diritti dei bambini e verrà richiesto agli insegnanti di compilare un questionario di gradimento utile
non solo per valutare l’impatto, ma anche per poter perfezionare la metodologia adottata per i
successivi incontri.
E.1 Attività di volontariato in Lombardia. Un gruppo di circa 60 volontari attivi, giovani e senior in
formazione continua, supporterà almeno 100 minori a rischio di esclusione sociale attraverso attività
programmate e interventi mirati (in particolare a Milano e provincia).
L’intero progetto si caratterizza per un continuo monitoraggio delle attività attraverso incontri con i
volontari coinvolti, all’inizio, in itinere e al termine delle azioni al fine di valutare gli sviluppi delle differenti
azioni e quindi di proporre aggiustamenti o implementazioni in corso d’opera.
I risultati attesi
 circa 60 volontari formati e coinvolti in attività;
 circa 1.000 studenti sensibilizzati al tema della solidarietà e del volontariato;
 4 eventi culturali e almeno 800 persone raggiunte;
 circa 110 volontari selezionati, formati e partecipanti ai Campi Estivi;
 circa 500 minori romeni e moldavi supportati dai volontari italiani;
 circa 200 bambini delle scuole primarie sensibilizzati rispetto ai diritti dei bambini;
 100 minori a rischio di esclusione sociale supportati in Lombardia.
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