PROTEZIONE Progetto SUD SUDAN `Costruire il futuro dei

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PROTEZIONE Progetto SUD SUDAN `Costruire il futuro dei
PROTEZIONE
Progetto SUD SUDAN ‘Costruire il futuro dei bambini vittime della guerra’
REPORT DI PROGETTO: RISULTATI CONSEGUITI (2009-2011)
La protezione dei bambini associati ai gruppi armati
Dopo 40 anni di guerra civile con il Nord e la nascita della
Repubblica del Sud Sudan il 9 luglio 2011, la situazione nel
paese è ancora caratterizzata da una combinazione di tensioni politiche, difficoltà economiche e insicurezza diffusa.
La costituzione del nuovo stato ha accentuato le tensioni tra
comunità locali e gli spostamenti di popolazioni. Nel corso
del 2011, la sola crisi nella regione petrolifera di Abyei ha
provocato 112.800 sfollati, mentre gli studi dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e della Commissione sud sudanese per il soccorso e la ricostruzione
(SSRRC) rilevano la presenza di 90.000 sfollati negli stati
del Warrap e del Bahar El Ghazal del nord. Quasi tutti i
sud-sudanesi che, per ragioni diverse, si erano spostati nel
nord, cercano di rientrare nel Sud Sudan. Permangono significativi scontri tribali e conflitti interetnici.
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In tali condizioni, la protezione dell’infanzia in generale e
dei bambini associati ai gruppi armati in particolare resta ad
alto rischio. Il reinserimento sociale degli ex bambini soldato smobilitati dalla fine della guerra a oggi, la prevenzione di
nuovi arruolamenti tra ex bambini soldato o a rischio e la smobilitazione dei bambini ancora arruolati sono preoccupazioni di prim’ordine per il nuovo stato del Sud Sudan. Infatti molti bambini restano ancora associati allo SPLA, il movimento che ha condotto per 40 anni la lotta di liberazione delle etnie africane del Sud contro il Nord, e molti altri sono a
rischio di nuovo arruolamento.
Per la smobilitazione, il reinserimento sociale e la prevenzione di nuovi arruolamenti di minori, l’UNICEF sostiene un
complesso di strategie volte al ricongiungimento familiare e al reinserimento comunitario dei bambini associati ai gruppi
armati; all’accesso dei bambini a rischio a servizi d’assistenza sociale; al contrasto della povertà di bambini e famiglie,
che spesso è all’origine del ritorno dei minori nell’esercito o del loro rifiuto di abbandonarlo; alla costante collaborazione
con le autorità e i quadri dello SPLA per l’effettivo censimento e smobilitazione dei minori presenti nell’esercito.
I risultati ottenuti dal progetto dell’UNICEF Italia (2009-2011)
Il progetto “Costruire il futuro dei bambini vittime della guerra”, è sostenuto dall’UNICEF Italia dal 2009, in Sud Sudan,
per la protezione dei bambini associati ai gruppi armati o vittime di conflitti e violenze. Il Comitato Italiano ha raccolto e
trasferito, grazie alla generosità dei donatori, nel 2009-10 euro 1.155.260 per gli interventi previsti dal progetto.
Una delle attività principali alle quali è stato destinato il contributo italiano è stata il supporto alla Commissione sud sudanese per il disarmo, la
smobilitazione e il reintegro, per identificare, registrare e trovare una
sistemazione ai bambini associati alle forze armate nei quattro stati dell’area del Grande Bahr El Ghazal (Bahr El Ghazal del Nord, Unity, Warrap, Wau). E’ stato attuato un monitoraggio costante della situazione dei
bambini precedentemente arruolati nei gruppi armati, documentando le
condizioni del loro reinserimento sociale. Si è dato sostegno psicosociale e servizi integrati di assistenza a un totale di 6.350 bambini ex soldati,
sfollati o comunque a rischio. Il ricongiungimento familiare, il reinserimento scolastico o lavorativo tramite programmi di microcredito e attività
generatrici di reddito ha dato loro modo di riconquistare l’infanzia perduta. La situazione critica dei matrimoni tra bambini nello stato di Lakes ha
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inoltre richiesto la realizzazione di uno studio accurato sulle reali dimensioni del fenomeno e l’avvio di una strategia e di un piano d’azione per Ex bambini soldato inseriti in programmi di apprendistato
ridurne la frequenza. Il lavoro in collaborazione con il Ministero dello
sviluppo sociale ha permesso di identificare famiglie per i bambini rimasti senza cure parentali.
Il lavoro con le istituzioni non ha solo permesso la formazione degli assistenti sociali impegnati nell’assistenza diretta ai
bambini a rischio, ma ha anche consentito di raggiungere i quadri dell’esercito con attività di sensibilizzazione, che hanno poi permesso visite di monitoraggio nelle caserme per l’individuazione, registrazione e rilascio dei minori presenti nei
gruppi legati allo SPLA, nonché attività di sensibilizzazione per quei minori restii alla smobilitazione. Tra i risultati della
collaborazione istituzionale vi è inoltre l’avvio di un progetto per la creazione di speciali unità di polizia addette alla protezione di donne e bambini.
Interventi e risultati del progetto (2009-2011)
Supporto alla Commissione per il Disarmo, la Smobilitazione e il
Reintegro (SSDDRC):
2.816 bambini vittime del conflitto - orfani, bambini rimasti senza genitori, bambini vittime di violenze e abusi, bambini smobilitati da gruppi armati - tra cui 1.215 bambine, hanno beneficiato di assistenza psicosociale e di servizi di reinserimento comunitario. Tra questi, 516 bambini
prima associati allo SPLA o ad altri gruppi armati sono stati smobilitati
nel 2010 e hanno beneficiato di programmi specifici di reinserimento
sociale. Nel primo semestre del 2011 le attività di sensibilizzazione nei
confronti dello SPLA hanno permesso di identificare altri 42 bambini
soldato, dei quali 36 hanno ottenuto il rilascio.
L’attività dell’UNICEF ha contribuito a persuadere lo SPLA a evitare il
coinvolgimento di bambini come soldati. Tuttavia si osserva una tendenza all’arruolamento di minori nei neocostituendi corpi di polizia del Warrap e nello SPLA dello stato di Lakes.
Monitoraggio del reinserimento dei bambini in precedenza arruolati
nei gruppi armati:
Le condizioni dei bambini assistiti nel corso del 2010 sono state monitorate nel 2011: si è provveduto alla loro alfabetizzazione, alla garanzia di
una nutrizione di qualità e a servizi di assistenza psicosociale per i bambini stessi e le famiglie.
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Una delle visite successive al ricongiungimento
familiare degli ex bambini soldato per monitorarne
l’andamento. L’assegnazione di scorte e razioni
alimentari è diretta ad accrescere i mezzi di sussistenza delle famiglie ricongiunte agevolando il processo di reinserimento
Sostegno psicosociale per i bambini a rischio e servizi di reinserimento sociale:
Spstegno psicosociale – 2.300 bambini hanno beneficiato di servizi di
assistenza psico-sociale e riunificazione familiare nel 2009-10. Nel 2011
altri 786 bambini hanno ricevuto assistenza nei quattro stati del Grande
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Bahar El Ghazal. Altri 412 bambini al di fuori dell’area del progetto, per
L’assegnazione di capre alle famiglie che riaccolgovia delle condizioni particolarmente difficili di vita e lavoro, hanno benefi- no i bambini smobilitati, quale forma di microcredito
ciato dello stesso supporto.
diretta ad incentivare il processo di reinserimento
Formazione professionale - 50 ragazzi hanno beneficiato di corsi di for- sociale e i mezzi di sostentamento comunitario
mazione professionale dai 3 ai 6 mesi. Dopo aver ottenuto la licenza
scolastica, i bambini sono stati coinvolti in istituti e imprese per un impiego.
Scolarizzazione – 130 bambini nel 2009-10 sono stati reinseriti a scuola,
o direttamente (70) o con corsi di recupero intensivi. A questi si sono
aggiunti nel 2011 altri 35 bambini del Warrap che hanno usufruito di tutte
le condizioni necessarie per frequentare quotidianamente la scuola, e
altri 126 bambini che, vista l’età troppo avanzata per iniziare la scuola
primaria, hanno beneficiato del Programma di educazione accelerato.
Sostegno economico ai bambini reintegrati - al fine di consolidare i rein© UNICEFSudan/2009
serimenti dei bambini attuati negli anni precedenti si è provveduto a distribuire a 281 famiglie capre, utili per il loro sostentamento. 80 ragazzi Un bambino con un operatore per l’assistenza
nel 2009-10 e altri 59 nel 2011 hanno beneficiato di incentivi per avviare sociale, programma trasversale a tutte le attività
a piccole attività imprenditoriali e il controllo e monitoraggio internazio- previste dal progetto per il reinserimento sociale
degli ex bambini soldato o a rischio
nale ha garantito che le attività intraprese dessero profitti.
Risposta alle emergenze – i fondi erogati da UNICEF Italia hanno consentito di rispondere alle situazioni di particolare criticità emerse nel corso del progetto. In particolare, attenzione è stata rivolta alle conseguenze degli spostamenti massicci di popolazioni tra gli stati del Sud Sudan.
Realizzazione di uno studio sui matrimoni infantili nello stato di Lakes:
La frequenza di matrimoni di bambini nello stato ha spinto le istituzioni
nazionali e le organizzazioni internazionali a realizzare una ricerca che
delinei con precisione la realtà dei matrimoni tra bambini nell’area. L’attività successiva sarà ideare un piano d’azione congiunto che risponda
efficacemente alla situazione, impedisca il dilagare di tale pratica e, attraverso azioni di sensibilizzazione, cerchi di prevenire nuovi casi di matrimoni di bambini.
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Una delle attività teatrali previste dal progetto, sia
come forma d’assistenza psicosociale a bambini
smobilitati sia come iniziativa di sensibilizzazione
delle comunità locali sui rischi legati al reclutamento e le difficoltà proprie della smobilitazione
www.unicef.it - [email protected] - cpp 745000