Edizione n°5 - SESTOUNOnews
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Edizione n°5 - SESTOUNOnews
Per la pubblicità su SESTOUNOnews telefonate al mobile phone: 3394184896 Anno VI - N. 5 14 giugno 2008 SESTOUNOnews PERIODICO DI ATTUALITÀ, CULTURA, POLITICA E CRONACA DIRETTORE RESPONSABILE: Alessandro Fede Pellone DIRETTORE DI REDAZIONE: Pino Cappellani REDAZIONE: Mariuccia Scarano, Roberto Vaini L’EDITORIALE DIRETTORE EDITORIALE: Marialuisa Scaletti STAMPA: Tipografica Sociale - Viale Europa 12, Monza TIRATURA: 35.500 copie iviamo in un momento di generale pessimismo. Gli italiani sono scontenti, critici, negativi. La resistenza di molti viene fiaccata e non pochi si lasciano cogliere dalla depressione, perdono la speranza nel futuro e la forza di reagire. I giovani, poi, si fanno irretire da alcool, droga e “sballi” d’ogni genere, che forniscono loro l’anestesia alla disperazione, all’incertezza, al sentirsi deboli e spaventati di fronte alla vita. Però è necessario reagire e cercare di guardare alla vita con ottimismo. La speranza è il filo a cui attaccarsi, perché ci sostiene e ci fa vedere la luce in fondo al tunnel. E’ un filo sottile che si può trovare nelle piccole, ma grandi, cose della vita: negli occhi di nostro figlio, in un amore nascente, nella fede che seguiamo, nella casa che stiamo costruendo, negli studi che preparano il nostro futuro, nel lavoro finalmente conquistato, nelle cure che vorremmo vincenti sulle malattie terribili. Lo sguardo va rivolto verso il futuro per vedere ciò che già nel presente le nostre mani e la nostra volontà devono iniziare a costruire. Auguriamoci che la nostra speranza sia forte come un filo di seta. V N ei giorni scorsi si è tenuto, a Napoli, il primo Consiglio dei Ministri del nuovo Governo Berlusconi: se, come dice il proverbio, il buongiorno si vede dal mattino, possiamo davvero pensare che la giornata sarà splendida! Sono stati affrontate in maniera seria, approfondita,ma soprattutto operativa, alcune delle tante emergenze che il governo Prodi ha lasciato aperte nel nostro Paese. In primo luogo, l'emergenza sicurezza: è stato presentato un articolato pacchetto di interventi che mirano Franca Landucci non a penalizzare coloro che in Italia vogliono lavorare e integrarsi, ma a punire e a cacciare tutti coloro che si sono illusi di poter delinquere liberamente, vivendo, nel migliore dei casi, di espedienti e, nel peggiore, della più brutale delinquenza. In secondo luogo, l'emergenza tasse: grazie (si fa per dire) ai provvedimenti delle finanziarie di Prodi, gli stipendi dei lavoratori italiani sono falcidiati dalle tasse, mentre i mutui sono terribilmente aumentati a causa dell'incremento dei tassi di interesse. Per questo, il Governo ha deciso non solo di detassare gli straordinari per i lavoratori a basso reddito, ma anche di alleggerire il carico fiscale sui mutui e di favorire il passaggio dei mutui stessi da tasso variabile a tasso fisso. CONTINUA A PAGINA 10 Beata Giovinezza Rispetto della legalità e immigrazione clandestina non possono convivere di Alessandra Tabacco* capito forse meglio di chi amministra Sesto, che l’immigrazione irregolare non si affronta né con l nostro Sindaco, su Nuovasesto del 5 mag- gli indulti né con lassismi. L’interesse dei nostri gio scorso, affrontando il problema della si- concittadini, ossia l’assistenza sanitaria gratuita curezza, afferma che la Lega Nord è riuscita ai nostri anziani, un’abitazione decorosa per i a capire i problemi veri dei cittadini, e per questo nostri sfrattati e un lavoro sicuro per i nostri diha più che raddoppiato i voti, ma che le risposte soccupati, non possono venir dopo gli interessi che la Lega propone, come quelle sulla sicurezza degli extracomunitari. Inoltre troppe volte dalla non sempre sono condivisiSinistra abbiamo sentito che bili. Mi domando, prima di ad esempio nella nostra Città tutto come cittadina sestese, non esiste il problema della se sia possibile far convivere sicurezza in se ma solo il rispetto della legalità, quello della percezione della come sostiene il Sindaco, sicurezza da parte dei secon l’immigrazione clandestesi. Mi sembra che afferstina, la tolleranza e l’accomazioni simili denotano una glienza, dato che legalità e superficiale conoscenza clandestinità sono due condella realtà sestese e dei procetti evidentemente contrapblemi denunciati dalla gente. posti. I cittadini sestesi e gli Noi invece abbiamo idee Alessandra Tabacco Italiani hanno sicuramente chiare in proposito, sugge- I Associato ANACI n° 1909 Amministrazione immobili e Consulenze Via Dante, 105 - 20099 Sesto San Giovanni (Milano) Tel. 02-24.40.03.43 - Fax. 02-26.22.57.87 e-mail: [email protected] telefonate al mobile phone: 3394184896 REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano - n. 630 del 3.11.2003 REDAZIONE: Via Saint Denis, 9 - 20099 Sesto San Giovanni (MI) [email protected] - www.sestounonews.com di Mariuccia Scarano Forte come un filo di seta SESTOUNOnews FONDATO NEL 2003 Cenni di politica nazionale e cittadina di Franca Landucci Per la pubblicità su rite proprio dal buonsenso della nostra gente: combattere anzitutto l’immigrazione clandestina rendendola un reato; espellere i clandestini e garantire la sicurezza e la legalità con azioni molto ferme. Del resto anche in Gran Bretagna o in altri Paesi europei, quali ad esempio la Francia e la Germania, l’immigrazione clandestina già da tempo è considerata un reato. In Italia invece la Sinistra pensa di risolvere il problema con l’accoglienza e la tolleranza, a scapito di legalità e sicurezza. Non è un caso quindi se alle ultime elezioni politiche la gente ha dato un segnale molto chiaro di cambiamento ai governanti. Credo perciò che a Sesto, come nel Paese, non sia più possibile fare dell’inutile demagogia, ma viceversa sia necessario mettere finalmente in atto tutte quelle azioni per garantire la sicurezza, la legalità e quindi il miglioramento della qualità della nostra vita e dei servizi da rendere ai sestesi. * Capogruppo della Lega Nord Spedizione in abb. postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 COPIA GRATUITA La febbre del sabato sera di Mariella Bocciardo L ui, John Travolta, capelli brillantinati, ciuffo con piega provocatoria, fisico dinoccolato. Una vita squallida e monotona. La vita di Tony Manero, il commesso in un negozio di vernici a Brooklyn, che sul finire della settimana vive un’esplosione di vitalità, su una pista da ballo, al ritmo di una musica indimenticabile. Ecco com’era la febbre del sabato sera. Un film indimenticabile. Un modello di trent’anni fa, quando la trasgressione si consumava in un ballo sfrenato, liberatorio, senza fine. L’alternativa alle tormentate inquietudini del James Dean di “Gioventù bruciata”, che sembravano più profetiche, e infatti lo sono state. Oggi quella “febbre” si chiama “binge drinking”. E’ la “bevuta da sballo”. Bere per ubriacarsi. Alcol, pasticche, fumo. Il ritorno a casa, all’alba. La macchina che corre velocissima. Non ci sono regole. Non ci sono ostacoli. Ma dietro una curva, lei ha il mantello nero, ti aspetta beffarda, con la sua falce tagliente e impietosa. La morte del sabato sera, o meglio della domenica all’alba, per un giovane di oggi. CONTINUA A PAGINA 3 SOMMARIO Esteri Il Libano, un paradiso invidiato A pagina 4 Sesto flash Istantanee A pagina 5 Ultimissime Rom e dintorni A pagina 5 Sicurezza Dal benessere alla paura, la genesi del terrorismo A pagina 12 RICERCA PERDITE con Assistenza e consulenza a gestori, studi tecnici ed Amministratori di fabbricati e condomini per la ricerca ed individuazione immediata di perdite da tubazioni ed infiltrazioni in genere su terrazzi e balconi con tecnologia all’infrarosso. REMI snc - Via Puricelli Guerra, 209 - 20099 Sesto S. Giovanni (Mi) Tel: 02-22.47.16.05 - 347-07.26.184 - e- mail: [email protected] SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 2 Hans Kung parla della speranza nel dialogo ecumenico e della necessità di un rinnovamento nella Chiesa di Mariuccia Scarano H ans Kung, conosciuto e discusso teologo svizzero, è recentemente venuto in Italia e ha tenuto una conferenza presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha parlato di sé e dell’autobiografia che sta scrivendo, della quale è appena stato pubblicato il primo volume. Definisce la sua vita come “il lungo e sassoso cammino di un ragazzo svizzero, proveniente da un’enclave conservatrice, che diverrà un contadino cosmopolitano e un teologo critico”. Kung studiò a Roma fino alla laurea in teologia e filosofia presso la pontificia Università Gregoriana e in quella città venne consacrato sacerdote nella basilica di S. Pietro. A trentadue anni diverrà professore di teologia all’Università di Tubinga. Papa Giovanni XXIII lo convocherà a partecipare, dal 1962 al 1965, al Concilio Vaticano II in qualità di esperto. Allora conobbe Joseph Ratzinger, che era presente in veste di consigliere teologico del vescovo di Colonia, e lo apprezzò a tal punto che caldeggiò la sua assunzione presso l’ateneo di Tubinga. Iniziò così tra loro una colla- borazione che terminò nel Chiesa e sostiene che non 1969, quando l’attuale Papa vi è opposizione tra liBenedetto XVI lasciò bertà e verità e che la sequell’università, dopo le conda non può esistere violente manifestazioni stusenza la prima. E’ facile dentesche del ’68, per dedurre che Kung abbia quella più tranquilla di Ratiuna visione dell’Uomo sbona. come coscienza pensante Kung si è sempre messo in e volitiva, che eserciti il liluce per la sua riflessione bero arbitrio. E’ grande Hans Kung durante una critica spesso giudicata sostenitore dell’esigenza conferenza al Cairo troppo spinta e in antitesi di un’etica mondiale, che con il pensiero della Curia promulghi e faciliti la soRomana. Infatti fu il primo teologo cattolico lidarietà e l’interazione tra tutti i popoli della a mettere in dubbio il dogma dell’infallibilità Terra e ha creato la fondazione Weltethos, papale e ciò indusse il pontefice Giovanni fautrice della cooperazione tra religioni grazie Paolo II a revocargli nel 1979 l’autorizzazione al riconoscimento dei valori comuni. Nel all’insegnamento della teologia cattolica. corso della conferenza ha dichiarato di aver Grande è il suo impegno civile e la sua sotto- analizzato le fedi monoteiste e di giudicare lineatura del valore della libertà, che implica importantissimo e necessario nel mondo confedeltà a se stessi e alla propria fede. L’espe- temporaneo il dialogo tra Cattolicesimo, rienza del fascismo e del nazismo ha fatto na- Ebraismo e Islamismo, allargato anche al scere in lui il culto per la libertà, di pensiero e Buddismo, per la promozione della cultura di coscienza, che poi percepì minacciata della pace e il superamento di pregiudizi inveanche all’inizio del Concilio Vaticano II. Si terati. A tal fine ottime armi di cui servirsi batte quindi per la libertà della teologia e della sono l’autocritica e la cultura. Ha ricordato che l’apertura fraterna tra le religioni fu tema caro a Giovanni XXIII, che la introdusse nel Concilio Vaticano II. Kung definisce quel Concilio come avvenimento epocale per la religione cattolica. Papa Giovanni XXIII fu a sorpresa uomo di rinnovamento, come nessuno avrebbe mai creduto, e guidò la Chiesa verso un nuovo periodo. Il teologo ha affermato di essere portatore del pensiero cattolico liberale e convinto fautore dell’impegno dei cattolici nella società. Invitato ad esprimersi sul futuro della Chiesa cattolica e sulla sua evoluzione, ha dichiarato che la Chiesa è più progressista della Curia Romana. Ha elencato i temi scottanti sui quali la Curia conserva un atteggiamento a suo dire obsoleto, a distanza di sessant’anni dal Concilio: il controllo delle nascite, i matrimoni misti, il celibato dei sacerdoti, la riforma strutturale della Curia Romana stessa, la riforma dell’abito e dei titoli dei prelati. Ha definito necessario il rinnovamento dottrinale e l’apertura alla partecipazione dei laici, citando l’esempio di quanto accade in Austria, dove la penuria di preti ha fatto sì che oggi i laici, debitamente preparati, dirigano le parrocchie. ...segue dalla prima Università della Terza Età: le ragioni del suo sviluppo di Ezio Anzelmo* N el precedente articolo, pubblicato il 12 maggio scorso, definivo l’Università della Terza Età (UTE) un prezioso patrimonio di tutti i sestesi, indipendentemente dalle preferenze politiche dei singoli. Osservavo che, nel vasto panorama delle associazioni culturali sestesi, l’UTE fosse tra le poche a non emanare il profumo dell’appartenenza ad una rete specifica di relazioni politiche: in Sesto abbondano quelle promosse o figlie della ultracinquantennale amministrazione “red colored”. D’altra parte poteva accadere qualcosa di diverso, in una città che all’inizio degli anni settanta organizzava manifestazioni sportive e culturali in collaborazione con la Germania dell’Est, l’Ungheria, la Cecoslovacchia, etc.? Rompendo decisamente con il clima ammuffito del panorama culturale di fine prima repubblica, i Lions Club di Sesto hanno fondato l’UTE fra le mille difficoltà tipiche di tutti gli inizi e le resistenze dell’ambiente politico e sociale. Mentre il clima politico nazionale dava segni, spesso contrad- dittori, di qualche cambiamento verso una apertura delle gabbie ideologiche preesistenti, il clima politico sestese rimaneva invece sostanzialmente statico; solo ora dopo il recente scossone nazionale, anche il mondo sestese potrebbe uscire “ a veder le stelle”. L’ambiente politico non era ancora favorevole alla nascita dell’UTE, ma era in atto un cambiamento sociale che favoriva il suo avvio e il successivo consolidamento: la crescita della popolazione ritirata dal lavoro per la progressiva chiusura delle industrie sestesi di base (acciaierie, elettromeccaniche, meccaniche, etc.) e l’emergente bisogno da un lato di riempire il tempo “liberato” con domanda di cultura ripulita dalle ideologie dei partiti di massa, dall’altro di aprirsi alla vita di relazione. L’UTE è quindi riuscita a conseguire due obiettivi fondamentali al servizio dei cittadini : diffondere la cultura relativa alle due aree principali, umanistica e scientifica; essere un “luogo” antropologico dove le persone possono realizzare la propria vita in rapporto a quella degli altri, risolvendo il bisogno sociale di aggregazione. Il primo obiettivo è stato perse- guito con il progressivo sviluppo quali-quantitativo dei corsi semestrali e annuali che nell’ambito delle aree umanistica e scientifica affrontano materie che riguardano ad esempio: le letterature (italiana, russa, latino-americana), la storia italiana di alcuni periodi o di alcune aree culturali, narrata attraverso percorsi e paesaggi tipici, la storia della filosofia, la storia delle religioni dell’umanità, la storia del teatro da quello greco a quello moderno, storia e cultura dei popoli antichi: Egizi, Maya, Inca, etc. Nell’area scientifica e tecnologica i corsi offerti ai non più giovani “scolari” spaziano dalla storia delle scoperte scientifiche, alla fisica dimostrata sul campo, alla matematica per nonni, alla meteorologia e su… su, fino alle vette della cosmologia. Negli ultimi anni sono stati affrontati anche alcuni temi per aspetti diversi alla moda: il fenomeno della globalizzazione : la cultura , l’economia e lo sviluppo della Cina; un tema che per due anni ha attratto centinaia di persone curiose di conoscere qualcosa di più del nostro “vicino” cinese: pillole di Cina, come dice il prof. Dario Cosi docente universitario di storia delle religioni, impegnato anche nello sviluppo dell’UTE; il rapporto tra due problematiche della vita umana: la creazione e l’evoluzione; un tema arduo, scottante e irrisolto che ha affascinato i corsisti dell’UTE, consci delle difficoltà affrontate a viso aperto dai docenti di lettorato ebraico e di paleontologia. Agli organi diret- tivi dell’UTE si presenta ora un nuovo problema: quello di prepararsi al cambiamento della composizione sociale e del livello culturale di base dei futuri allievi sestesi, mantenendo l’approccio non ideologico che ne ha finora caratterizzato lo sviluppo e il successo. *Past rettore dell’UTE Il parere dell’avvocato Risponde Francesco L. Cerchia ono una ragazza di venticinque anni ed alcuni mesi fa mi sono sottoposta ad un intervento di chirurgia estetica per l’ingrandimento del seno. Prima dell’operazione il chirurgo mi aveva assicurato che non avrebbe lasciato nessuna cicatrice visibile. L’esito dell’intervento però non è stato quello da me immaginato ed ora mi trovo delle bruttissime cicatrici. Nei colloqui e nel consenso che mi è stato fatto sottoscrivere non si parlava di questa eventualità ed infatti, se fossi stata a conoscenza di questo possibile esito, non mi sarei sottoposta all’operazione. Ho diritto ad avere un risarcimento per quel che mi è capitato? S Cara lettrice, se le cicatrici sono state causate da imperizia o negligenza del chirurgo che ha effettuato l’intervento Lei avrà certamente diritto ad essere risarcita per i danni subiti. Nel suo caso vi è anche una questione ulteriore, relativa alla mancata consapevolezza delle possibili conseguenze dell’intervento e quindi alla validità del consenso prestato nel momento in cui ha scelto di essere operata. Riferisce di non era stata messa a conoscenza della possibilità che l’intervento le lasciasse delle cicatrici né dal chirurgo durante i colloqui preoperatori e neppure dal così detto “consenso informato” cioè quel foglio che ha sottoscritto prima dell’operazione. In base a queste circostanze potrà agire in giudizio contro il chirurgo che è stato inadempiente nei suoi confronti per chiedere il risarcimento dei danni anche se l’intervento sia stato eseguito correttamente e manchi quindi l’imperizia e la negligenza di cui parlavo. Qualora invece l’intervento fosse stato eseguito a regola d’arte e la possibilità del permanere di esiti cicatrizzanti permanenti fosse stato inserito tra i possibili effetti all’interno del consenso informato (come generalmente avviene per gli interventi di mastoplastica additiva al seno) da lei sottoscritto, non vi sarebbe alcun tipo di responsabilità da parte del medico. e-mail: [email protected] SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 3 Grande festa per i 20 anni della CRI Sestese I volontari della Croce Rossa di Sesto San Giovanni, guidati dall’attivo Presidente Orles Michelini, hanno festeggiato, presso i locali di Spazio Arte, lo scorso 18 Maggio, i primi 20 anni di attività di volontariato e di presenza al servizio della nostra città. Un evento che ha consentito di mettere in risalto il prezioso ed encomiabile contributo offerto alla comunità dai volontari della CRI sestese che si sono dedicati, con slancio e passione, nel servizio di soccorso e nell’assistenza alle persone senza fissa dimora. Il “compleanno”, nonostante il tempo poco clemente, si è articolato in tre giorni di festeggiamenti e di iniziative culminati con la consegna, alla presenza delle Autorità cittadine, delle Stelle D’Oro a coloro che si sono maggiormente distinti nel mondo del volontariato e con l’inaugurazione di una nuova unità mobile di rianimazione donata dalla signora Roberta Mangili. La Stella D’Oro è stata consegnata a volontari espressione delle realtà associative volontaristiche premiati per il loro prezioso e costante impegno: Giuseppe Rivolta e Corrado Biondi della S.O.S., Carla Reale della Caritas, Ede Succi responsabile del volontariato Avo, Elio Ponticchia dell’Avis, Genoveffa Stucchi dell’Auser, Nicoletta Gobbi della CRI e Angela Bugatti del Centro Famiglia. Tra i premiati con la Stella D’Oro anche l’avvocato Gianpaolo Caponi per la costante e concreta presenza nel mondo del volontariato da più di 25 anni, impegno che ha spaziato, tra le tante attività svolte a favore L’avv. Gianpaolo Caponi, volontario da 25 anni del prossimo, dalla esperienza de- di Mariella Bocciardo* La Febbre del sabato sera E ’ accaduto a più di 7mila ragazzi negli ultimi dieci anni. E ogni anno il numero aumenta. Un giovane, oggi, al sabato sera, si scola non meno di 4 bicchieri di alcol, tra breezer, birra e superalcolici. Questo è l’identikit del ragazzo medio italiano in discoteca, disegnato dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’aprile scorso, alla fine di un’approfondita indagine dal titolo “Il Pilota”. Un ritratto impietoso e inquietante che coinvolge anche le ragazze. Le pari opportunità si realizzano anche in discoteca. Appena un bicchiere in meno. Ma lo “sballo” è lo stesso. Dall’indagine emerge che in una serata tipica da discoteca il 35,7 per cento dei giovani consuma fino a 2 bicchieri di alcol, il 27,8 per cento tra i 3 e i 5 bicchieri, il 20 per cento va oltre i sei e si ubriaca. Il dato più preoccupante è nella quota rilevante (circa il 67 per cento) di giovani al di sotto dell’età legale che dichiara di bere alcol. E tra i minorenni, bevono di più le ragazzine, il 31 per cento contro il 25. Il picco di abuso si verifica tra i 19 e i 24 anni. Poi, per fortuna, il consumo generalmente diminuisce, dipende dalle situazioni sociali, il lavoro, una famiglia, diventare genitori. L’abuso di alcol tra i giovani è un fenomeno che preoccupa sempre di più. Istituzioni mondiali, europee e nazionali elaborano programmi di prevenzione e si danno obiettivi. Qualcuno si augura che entro il 2010 nessun ragazzo sotto i 15 Tutti i premiati durante la festa del ventennale della CRI Sestese cennale nella S.O.S. alla partecipazione a gruppi di sostegno e di aiuto per disabili e anziani per poi proseguire, nell’ambito dell’attività professionale, con azioni a tutela di vittime del racket dell’usura fino a farsi partecipe di casi riguardanti disagi famigliari con minori vittime di maltrattamenti; non ultimo, ha partecipato e sostenuto iniziative di carattere umanitario attive nel Terzo Mondo. La giornata della premiazione si è conclusa con una toccante e commovente inaugura- zione dell’unità mobile di rianimazione donata dalla sig.ra Roberta Mangili in memoria del proprio marito, scomparso pochi anni fà, amante di farfalle; sul mezzo donato spicca, infatti, una farfalla e una scritta “e ora vola e salva una vita!”. Un targa di riconoscimento, infine, è stata consegnata al Presidente della CRI, Orles Michelini per la passione con cui ha guidato, in questi anni, il meraviglioso gruppo della CRI Sestese. Segue dalla prima anni assaggi una “sballo” del sagoccia d’alcol. bato sera sia solQualcuno, di tanto la fronte a queste conseguenza di previsioni, soruna noia diffusa. ride. Le leggi E’ qualcosa di più contano, ma da profondo. E’ una sole non provocazione. E’ bastano. Ancora una sfida al più importante è mondo degli capire come si adulti e della sotrasforma una cietà. Un cocktail cultura del commicidiale in cui si portamento. mescolano i piaCome si radica. ceri delle forti Come è possibile emozioni, l’attraMariella Bocciardo modificarla. Un zione del brivido e tempo si beveva in famiglia, so- del rischio, la ribellione e la proprattutto vino. Oggi, la famiglia testa. Il sentirsi parte del gruppo scompare e prevale il gruppo. E e nello stesso tempo un leader, all’interno del gruppo scatta la di- quasi un eroe. Lo “sballo” per sperata ricerca di una identità in farsi accettare e per emergere. una società orientata all’omolo- Alle spalle, c’è probabilmente o gazione dei valori. Questa ricerca una famiglia iperprotettiva, che di identità si trasforma spesso in cerca di azzerare ogni conflitto, o una sfida. Non si pensi che lo una famiglia lacerata da tensioni psico-sociali dove la comunicazione tra genitori e figli non esiste più.Cambiare una cultura di vita. Solo così si può sperare nel successo di ogni lotta contro abuso di alcol, tabacco e droga. Ma è nell’infanzia che si radicano modelli, suggestioni, giudizi, comportamenti. In questa fascia di età si devono concentrare gli sforzi degli educatori. Ecco perché è importante la comunicazione nei confronti dei minori. Ecco perché è importante una buona scuola. Ecco perché la famiglia deve essere al centro di ogni intervento economico e sociale. Ecco perché la politica e l’infanzia devono cominciare a camminare insieme. * Onorevole del PdL, Membro della Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati, Membro della Commissione Parlamentare per L’infanzia SESTOUNOnews di Walter Muci I l Libano è un piccolo Stato, esteso quasi quanto il Lazio, affacciato sul Mediterraneo orientale, popolato da quasi quattro milioni di abitanti, di cui due milioni e duecentomila concentrati nella capitale Beirut. Ha una storia antichissima e viene chiamato ‘il Paese dei Cedri’, perché vi allignano i maestosi cedri. Viene considerato la “cerniera” tra Oriente e Occidente, con tutte le implicazioni che questo comporta. Il Libano moderno nasce dalle macerie dell’Impero ottomano (così come tutti gli attuali Stati del vicino Oriente) ed è divenuto protettorato della Francia, dalla quale ottenne faticosamente l’indipendenza nel 1941. La sua popolazione professa diverse fedi e nazionalità: cristiani di riti differenti tra loro, islamici anch’essi di riti diversi, etnie immigrate (circa 500mila Palestinesi), lavoratori dalla vicina Guido Podestà nuovo coordinatore regionale della Lombardia L ’On. Guido Podestà, ex vice Presidente del Parlamento Europeo, è stato nominato da Silvio Berlusconi Coordinatore Regionale della Lombardia di Forza Italia e rivestirà questa carica anche nella prossima primavera per il Popolo della Libertà. 14 giugno 2008 - pagina 4 Il Libano, un paradiso invidiato Siria (1 milione), ed ovviamente le numerose ‘minoranze’ sono spesso in conflitto tra loro. Il governo era, però, riuscito, il più delle volte, a mantenere un equilibrio pacifico. La sua cultura si è arricchita nei secoli degli apporti dei partecipanti alle Crociate, degli Italiani delle Repubbliche Marinare, dei carovanieri provenienti da tutto l’Oriente e dall’Africa. Il Libano ha acquisito la tolleranza, che è alla base di ogni trattativa commerciale: poco importa il colore delle pelle e la confessione religiosa quando di mezzo vi è lo scambio di merci. Non per nulla fu definito la “Svizzera del Medio Oriente”. Nella sua capitale Beirut, durante il periodo aureo che precedette la lunga e devastante guerra civile iniziata nel 1975, si viveva come in Svizzera appunto, con in più il vantaggio di vivere in un paese dal clima dolce e dalle bellezze senza con- di Vincenzo Di Cristo C on un comunicato stampa nel mese di Maggio, il Comune di Sesto ha reso noto di aver stipulato con una società di Torino un contratto per ripulire le mura di alcuni edifici pubblici (palazzo del Comune, MIL, Spazioarte e Villa Mylius), prevedendo l’eventuale estensione del medesimo servizio ai privati, a prezzi in convenzione. L’iniziativa è sicuramente degna di nota, in quanto permette finalmente ai cittadini sestesi, per ora limitatamente ai predetti edifici, di godere della vista di muri non imbrattati da “tag” (sorte di sigle), insulti e scarabocchi. Per inciso, ai writers sono stati concessi spazi appositi – muri della ex Falck – per esprimere le loro doti, a volte anche discrete. E’ lecito però fronti, ove da secoli esiste il culto della ospitalità. Cosa ha prodotto la distruzione di questo incantesimo? Forse proprio il fatto di godere di tali fortune! Forse a qualcuno non piaceva e non piace una filosofia che preferisce il dialogo e la reciproca comprensione, che adotta la Parola per la soluzione delle controversie anziché la forza, traendone pace e prosperità! Tutti i Paesi confinanti hanno infatti delle “buone ragioni”, che diventano preponderanti e sorde ad ogni richiamo, per desiderare un Libano che graviti nella loro orbita e faccia il loro interesse. Per quanto il Governo centrale compia ogni sforzo per giungere a soluzioni che compongano controversie spesso artate, se non ci sarà la ferma e buona volontà di tutti quei Paesi, e dietro di questi l’Occidente (e non solo!), ci sarà sempre chi imbraccerà di nuovo le armi e ricomincerà a nuocere alla sua Pace. Beirut City Guerra ai graffiti blemi spesso non vengono anadomandarsi perché il medesimo lizzati nella loro sostanza, ma liproblema posto all’attenzione quidati in maniera sommaria, dell’amministrazione comunale giungendo a negarne addirittura parecchi mesi orsono tramite interl’esistenza. Quando, in seguito, i rogazione di alcuni Consiglieri problemi si aggravano e raggiundell’opposizione, sia stato sbrigagono il limite del civico livello di tivamente liquidato dal Sindaco, il sopportazione, ecco che la macquale in quella circostanza aveva addirittura giustificato gli imbrat- Vincenzo Di Cristo china comunale si attiva e si presenta alla cittadinanza come un tatori di muri, invitando alla tolleranza e ricordando come egli stesso da genio della lampada. Agli imbrattatori di muri giovane sia stato un “writer”. Forse perché va ricordato, comunque, che la loro libertà di siamo alle solite: se è la parte politica dell’op- espressione non deve pregiudicare e prevariposizione a segnalare i disservizi della città e care il diritto dei proprietari delle abitazioni e a riportare i malumori e le osservazioni dei dei cittadinanza di godere della vista di muri, cittadini in Palazzo, gli stessi disservizi e pro- forse anonimi, ma puliti. SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 5 Sesto Flash seguito dei controlli sulle generalità, alcuni sono stati accompagnati in questura in quanto non in regola. Evacuati i rom, sono entrate le ruspe che hanno abbattuto il muro lungo via Trento, in modo da poter far partire i lavori, prima delimitando l’area e successivamente iniziando la bonifica del terreno. Verrà abbattuto l’intero villaggio abusivo per realizzare, secondo il progetto del Gruppo Caltagirone, un quartiere che potrà ospitare 2000 persone. * EX AREE FALK: L’ARCHITETTO SE N’E’ ANDATO Dopo solo 3 settimane dall’incarico fiduciario che il Sindaco aveva conferito all’architetto Giorgio Majoli, per seguire gli atti relativi al Piano di governo del territorio (PGT) e la trasformazione urbanistica delle ex aree Falk, lo stesso si è dimesso. Il fatto grave ha comportato un’interrogazione del capogruppo di AN, Antonio Lamiranda il quale, oltre a sollevare sospetti su questa decisione, ha chiesto spiegazioni. L’assessore all’urbanistica Morabito ha semplicemente risposto che l’architetto, analizzati i progetti, non si sentiva la persona idonea in quanto, essendo un pianificatore, la pianificazione era già stata fatta. * LA LAUREA DEL COMANDANTE Durante il Consiglio Comunale, il capogruppo di AN A. Lamiranda ha informato di aver depositato ricorso alla Corte dei Conti contro il bando di concorso per il Comandante della polizia locale. Aveva già formulato un’interrogazione per le metodologie adottate per la selezione pubblica e per l’equiparazione della laurea tradizionale con quella triennale, ma non essendo soddisfatto delle risposte ricevute dal Sindaco e dal Difensore Civico si è rivolto alla Corte per il controllo di legittimità dell’atto. dalle prime parole della gente non sembra che trovi molto consenso: vi è una forte preoccupazione che i mezzi pubblici gratuiti siano scarsi, che le corse non siano fequenti e che i parcheggi del centro, già limitati, se messi a pagamento rischino di alimentare la sosta selvaggia, aggravando la situazione. Dai banchi di Forza Italia, la capogruppo Franca Landucci rileva che questo Piano, come tutti gli altri del Comune, sembri opera di una persona che a Sesto San Giovanni non ha mai messo piede, perché prevede soluzioni arzigogolate e poco attuabili nelle vie strette della città. È invece necessario prevedere un potenziamento dei trasposti pubblici, con navette di collegamento alla metropolitana e alla ferrovia, un contributo per la differenza di biglietto tra urbano ed extraurbano, il completamento della circonvallazione pubblici, con navette di collegamento alla metropolitana e alla ferrovia, un contributo per la differenza di biglietto tra urbano ed extraurbano, il completamento della circonvallazione sia a nord che a sud, pensando anche ad un tunnel di collegamento tra viale Edison, dove è previsto che confluirà tutto il traffico sestese, la Bicocca e Viale Testi. Molti interrogativi anche sulla prevista abolizione di circa 300 parcheggi gratuiti e l’estensione alla maggior parte della città di parcheggi a pagamento. * IL PUT NON PIACE Le prime reazioni dei cittadini per il nuovo Piano Urbano del traffico non sono state delle più entusiaste: parcheggi a pagamento, zone a traffico limitato, nuovi sensi unici per fare spazio ad autobus e piste ciclabili, mezzi pubblici gratuiti. Questo è in sintesi quanto prevede il PUT presentato dal Comune che sta facendo il giro nelle assemblee di quartiere ma * DEMOLITO IL CAMPO ROM ABUSIVO A seguito del recente sgombero effettuato dalle forze dell’ordine nell’ex area Falk/Vulcano, finalmente sono arrivate le ruspe che hanno raso al suolo le baracche presenti lungo il muro di confine con lo scalo ferroviario. All’arrivo delle forze dell’ordine delle 300 persone che alloggiavano nel campo rom abusivo ne erano presenti solo una decina e, a * ROM SELF SERVICE Il problema dei rifiuti, già all’ordine del giorno, è ulteriormente alimentato dai problemi delle incursioni alla piattaforma ecologica da parte dei rom, che vi entrano di giorno e di notte per portare via tutto quello che per loro può avere un valore. Le incursione avvengono in modo prepotente, con spintoni e battibecchi con gli addetti dell’impianto e anche con i cittadini, in quanto i nomadi si avvicinano alle auto per chiedere di poter frugare tra gli oggetti da buttare e scegliere direttamente cosa portarsi via. Si tenta di arginare il problema con il ricorso alla vigilanza privata e, nei casi più gravi, alle forze dell’ordine. * CC SEQUESTRANO 6 CHILI DI MARIJUANA I Carabinieri hanno arrestato il 20 maggio scorso un albanese irregolare che, insieme a un connazionale, che è riuscito a fuggire gettandosi dal secondo piano di uno stabile all’inizio di viale Monza, gestiva in un appartamento un laboratorio per il confezionamento della marijuana in dosi. Sono stati sequestrati sei chilogrammi di droga, in confezioni da un chilo ciascuna. Savi; quartiere 4: Pelucca, Italia, Arno e Muggiasca;quartiere 5: Rimembranze, Pace, Chiverni, Volontari del Sangue, Molino Tuono e Marx. * ACCORATI PER LA CO.RE Da Destra e da Sinistra arriva un netto malcontento per il lavoro del Co.re, per la poca raccolta differenziata, per la pulizia della città e dei marciapiedi assolutamente insufficiente. Per la Capogruppo di FI, Franca Landucci, nonostante il cambio di gestore, “la città era sporca e sporca è rimasta”. Durante il Consiglio Comunale sono stati accolti due ordini del giorno aggiuntivi, uno di maggioranza e uno di opposizione, nei quali vengono chiesti l’aumento della raccolta differenziata dall’attuale 40% sino al 50-55%, che è la media regionale, la riorganizzazione del servizio di pulizia e i controlli sul termovalorizzatore attuale, valutando se riqualificarlo, ingrandirlo o sostituirlo con altro impianto. * L’ACQUA “RIPULITA” CI FARA’ RISPARMIARE Il Ministero dell’Ambiente ha affidato al Comune la gestione dei lavori per la bonifica dei terreni e dell’acqua. Il 96% delle società proprietarie dei terreni coinvolti nella bonifica hanno già aderito. Con la bonifica dell’acqua di prima falda, che si realizzerà in 14 anni, si avrà, oltre ad un risanamento ambientale, anche un risparmio energetico, stimato del 40/50%, in quanto l’acqua ripulita sarà utilizzata per produrre energia termica ed elettrica. * ASPETTANDO CHE SPIOVA Slitta ancora la consegna del sottopasso che collega Via Marelli con Via Roma: la causa di questo ritardo è da imputarsi al maltempo, in quanto i ripetuti giorni di pioggia hanno interrotto il lavoro del cantiere. * ALLARME AGLI ALLOGGI ALER Negli alloggi Aler di Viale Edison 448 un uomo ha tentato di occupare abusivamente un appartamento, ma è stato bloccato grazie ad un inquilino che, sentendo dei rumori sospetti, ha chiamato la Polizia che ha constatato il tentativo di effrazione. L’uomo però si era dato alla fuga. L’ufficio Aler Emergenza-occupazione alloggi ha provveduto a risigillare l’appartamento. * NUOVO LOOK ALL’ASFALTO Terminate le scuole, apriranno i cantieri nella città. Ecco la mappa delle 80 strade che saranno prossimamente interessate dai lavori di riasfaltatura: quartiere 1: Confalonieri, Risorgimento, Magenta, Battisti, Rovani, Saint Denis, La Fratta, Matteotti, Gramsci, Chiesa, Po, D’Assisi, Marconi, Pirandello e Balilla; quartiere 2: Timavo, Sicilia, Da Vinci, Leopardi, Gioberti, Bellini, Ariosto, Petrarca, Picardi, Parma, De Zorzi, Foscolo, Casiraghi, Toti, Verga, Puccini, Masaniello, Palermo, Corridoni, Podgora, Galilei e Grugnola; quartiere 3: Piave, piazza Repubblica, Cesare da Sesto, Oriani, Cavallotti, Fermi, Tolmino, San Marco, Volta, Ravasi, Fiorani, Martiri della Libertà, Cadorna, Garibaldi, Modena, Villa e * NESSUN DORMA: SIAMO GIOVANI! ATTO 2° Nello scorso numero è apparso l’articolo “Nessun dorma: siamo giovani!”, sul notevole disturbo lamentato nelle ore notturne dai residenti nella zona del giardino di via Pisacane – angolo via Rovani, nel Quartiere 1. Vi comunichiamo che i giovani che lì si ritrovavano ed erano responsabili degli schiamazzi, come avevano promesso e concordato con il Comune, ora si radunano nell’area verde di fronte alla scuola elementare di via Nino Bixio. Ancora una volta è stato dimostrato che i problemi si possono risolvere tramite la conciliazione, grazie al dialogo tra le parti, come è avvenuto nell’assemblea pubblica del 22 aprile scorso. Rom e dintorni D urante il Consiglio comunale di mercoledì 11 giugno, il sindaco dr. Giorgio Oldrini, affrontando il problema dei campi rom, ha detto che “Il Governo Berlusconi predica il federalismo e poi conferisce al commissario, cioè al Prefetto, per l’emergenza rom il potere di insediare campi di accoglienza nei comuni senza bisogno di confrontarsi con gli Enti” e ha aggiunto “Non solo il Commissario, cioè il Prefetto, può chiedere agli enti locali il personale per realizzare la struttura d’accoglienza e i fondi per la gestione della stessa” . Quanto affermato dal sindaco ci fa nascere il sospetto che siano esternazioni scaturite dal desiderio di scagliarsi contro il Governo appena insediato. In realtà il Prefetto non ha avuto il mandato di impiantare senza contradditorio, un campo rom in piazza Duomo a Milano o al Rondò di Sesto, ma di collaborare con gli Enti, Provincia e Comuni per affrontare un’emergenza che si trascina da anni, proprio come tutti gli italiani e come per i sestesi, chiedono a gran voce. Vaini Ercole Roberto Consigliere comunale Il dr. Giorgio Oldrini, Sindaco di Sesto San Giovanni SESTOUNOnews di Stefano Maullu 14 giugno 2008 - pagina 6 “Banche e petrolieri sostengano i maggiori sacrifici” Liberiamo le spalle dei cittadini dai fardelli finanziari S ono completamente d’accordo con le prossime mosse anticipate dal neo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: liberare le spalle degli italiani da tanti fardelli di tipo finanziario. Queste sono le sue intenzioni, dettate da una motivazione che si potrebbe semplificare così: E’ arrivato il momento di destinare i maggiori sacrifici economici ai soggetti più forti, come le banche e i petroliferi è ora di destinare la maggior parte dei sacrifici ai soggetti più forti, così da risparmiare ai più deboli alcune conseguenze di una fase economica negativa. È tempo, insomma, di cambiare musica. Secondo il principio dei vasi comunicanti, il liquido che defluisce da un recipiente si distribuisce uniformemente in quello vicino, ad esso collegato. E, ora, in base alla proposta di Tremonti, i “liquidi” (da sborsare) che pesano addosso ai cittadini si riverseranno nei contenitori-istituti di credito e compagnie petrolifere. I primi sarebbero destinati a pagare se i costi dei mutui non verranno ridotti; i secondi, che incassano le rendite dell’oro nero, potrebbero dover preparare il portafoglio per via dell’incremento del prezzo del greggio. Il Ministro, insomma, auspica che siano banche e petrolieri ad accollarsi le spese principali, e questa strada non può che trovarmi d’accordo. Quest’idea sarà presentata al prossimo Consiglio dei Ministri, in programma per il 21 Maggio Stefano Maullu di Antonino Filippelli N el primo Consiglio dei Ministri è stato affrontato con fermezza il problema della sicurezza. Sono noti a tutti e, purtroppo, sempre più protagonisti della cronaca i drammatici episodi di violenza e di prepotenza, gli sbarchi dei clandestini lungo le nostre coste, gli incidenti stradali provocati da ubriachi o tossicodipendenti alla guida, gli insediamenti di campi rom abusivi. Tale clima di illegalità non ha lasciato esente neppure Sesto San Giovanni, come ben sappiamo. E’ ormai assolutamente prioritario ripristinare l’ordine e la sicurezza nelle città e nei piccoli centri. I cittadini chiedono di ritornare a sentirsi sicuri di poter uscire per strada senza timore di essere aggrediti Adesso, questa idea di Tremonti verrà discussa dal Consiglio dei Ministri a Napoli il 21 maggio, in- sieme al taglio dell’Ici e alla detassazione sugli straordinari. Un’aria che si era cominciata a respirare già dopo la vittoria elettorale, quando si parlava di escludere i servizi di credito dal taglio dell’Ires (Imposta sul reddito delle società; ex Irpeg, imposta sul reddito delle persone giuridiche). Gli indiscussi vantaggi per i consumatori, evidenzia qualcuno, potrebbero però trovare un limite se il provvedimento frenerà, come effetto collaterale, il processo di liberalizzazione delle banche. Ma al di là delle possibili ripercussioni negative, e comunque lievi se paragonate al beneficio che gli italiani potrebbero ottenere, bisogna a mio giudizio riflettere su ciò che spinge ad agire. Perché, a monte, c’è la considerazione di un dato di fatto: molte famiglie non ce la fanno ad andare avanti e hanno bisogno di un aiuto. Ben venga, dunque, ogni decisione volta a dare loro una mano. Il mio progetto di legge a sostegno di chi La Chiesa Copta-Ortodossa a Sesto F orse non tutti sanno che a Sesto San Giovanni è presente una Chiesa antichissima quella Copta/Ortodossa egiziana: “Copto” è la forma araba del termine greco e sta per egiziano (in arabo qubt). Infatti gli egiziani, sfatando un luogo comune, non sono tutti di fede islamica, ma una parte considerevole di loro è cristiana, circa il 15%, che in tutto l’Egitto significa ben 12 milioni di persone. I fedeli copti/ortodossi, fanno capo al patriarcato di Alessandria, fondato nel I° secolo d.C. dalla predicazione di San Marco l’evangelista, il loro capo spirituale è Sua Santità Shenouda III Papa di Alessandria, il titolo di Papa venne acquisito nel IV secolo d.C. L’età delle migrazioni porta con sé delle necessità spirituali, la comunità copta/egiziana è presente nel milanese dagli anni ottanta, attualmente consta di circa 12.000 fedeli, di cui 1.500 circa a Sesto San Giovanni. Ecco quindi il perché del sorgere del loro edificio di culto, in Via Fratelli Picardi 17, la chiesa è dedicata a San Giovanni Battista il Parroco è il Rev. Padre (Abouna) Arsenio, a Cinisello B. risiede il vescovo del Nord Italia, Sua Eminenza Anba Kirollos. La Divina Liturgia (la S.Messa) che si svolge dalle 7.00 alle 10.00, tutte le domeniche. La separazione dei Copti/Ordodossi dalla Chiesa Cattolica, avvenne nel 451 d.C. durante il IV Concilio Ecumenico di Calcedonia, località in Asia Quello di Tremonti è lo stesso orizzonte a cui punta il sottoscritto. Solo parlando dell’argomento mutuo, la spesa che in percentuale infierisce di più sulle tasche della gente comune, si può notare il mio impegno. Innanzitutto, sto portando avanti una proposta di legge che prevede di riservare tre milioni di euro del bilancio regionale ai nuclei in difficoltà a causa delle rate per l’acquisto della casa. Poi sto organizzando una serie di incontri informativi sul tema, perché molti sono poco informati, non sapendo, ad esempio, che gli accordi presi possono essere rinegoziati o che si può cambiare banca. Visitando il mio sito internet www.maullu.it si possono trovare tutte le informazioni sulle mie iniziative in corso. Proseguendo nelle mie attività, lancio al nuovo Ministro un grande in bocca al lupo! Illegalità? No, grazie! zione multirazziale” non poso derubati, di poter porsono e non devono essere contare i loro figli al parco o fusi con l’accettazione della a scuola senza la paura prepotenza altrui. Ed è altretche vengano rapiti o motanto chiaro che il termine “clanlestati, di poter rincasare destino” o “extracomunitario” anche tardi la sera senza non ha una connotazione razziil terrore di essere viosta, ma si riferisce semplicelentati. mente a tutti coloro che non E appunto in tal senso, si possiedono i requisiti legali stainquadra l’intervento del biliti per poter soggiornare nel Governo che ha a cuore Antonino Filippelli nostro Paese. la sicurezza di tutti, nella Si auspica che a Sesto San Gioconsapevolezza che essa passi necessariamente attraverso la re- vanni vengano tutelati l’ordine e la legapressione e la censura di ogni condotta il- lità, anche mediante la collaborazione legale. Il Governo ha dimostrato di aver con l’Ufficio del Prefetto di Milano, cui ben chiaro che i concetti di “tolleranza”, sono stati attribuiti poteri straordinari in di “non discriminazione” e di “integra- materia di sicurezza. di Vittorio Rossin non riesce a pagare il proprio mutuo e la serie di iniziative sul territorio sullo stesso tema, si inseriscono nel solco scavato dal Ministro Tremonti Minore, nella sponda opposta di Costantinopoli, oggi Turchia. Il motivo concerneva la divergenza sulla natura del Cristo, superata in epoca recente con una dichiarazione cristologica comune firmata il 12/02/1988. Naturalmente sono più le cose che ci uniscono, oltre che la stessa fede e la stessa radice, per esempio il sacramento del Battesimo Cattolico è riconosciuto valido pienamente. Il 2008 ha visto celebrare la Santa Pasqua, da parte dei Cristiani Copto Ortodossi il 27 aprile, la Pasqua ortodossa non coincide sempre con quella cattolica perché la chiesa ortodossa per i suoi conti utilizza il calendario giuliano (il vecchio calendario di Giulio Cesare), anziché quello gregoriano e i copti ortodossi il vecchio calendario liturgico egiziano. L’anno liturgico per i Copti Ortodossi non è il 2008, ma il 1724 dal 284 d.C. l’anno dei Martiri l’anno in cui Diocleziano, aborrito tiranno, divenne imperatore. Per gli ortodossi La Pasqua è la festa per eccellenza, da trascorrere insieme alla famiglia, agli amici, agli affetti più cari, come per i cattolici il Natale. Il venerdì santo, un ufficio assai lungo, che dura quasi tutta la giornata, vi si leggono il salterio e i quattro vangeli della Passione. La Santa Messa notturna di Pasqua comincia verso le ore 18; estremamente lunga e solenne , comprende la lettura del vangelo di Giovanni per intero, liturgia eucaristica e processione con l’icona della Resurrezione fino alla proclamazione, da parte del sacerdote, del “Cristo è risorto” (Christos anesti). I gruppi di opposizione hanno ripetutamente sollecitato la Giunta Comunale anche con mozioni e interrogazioni presentate dallo stesso scrivente - concreti interventi in materia sicurezza, in particolare ai campi rom presenti nella nostra città. E’ stato, infatti, chiesto di provvedere a far allontanare gli occupanti di tali insediamenti abusivi che, oltre a costituire rischi seri per l’igiene, sono d’ostacolo all’ordine pubblico, poiché si verificano furti in appartamenti nonché molestie ed atti di violenza su donne e giovani sestesi ad opera dei rom. C’è da lavorare molto e speriamo che con norme sicure e certe si possa tornare ad avere un Paese tranquillo e vivibile pacificamente. Congratulazioni al nostro direttore! AVVICENDAMENTO SUGLI SCRANNI DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO I l direttore del nostro giornale, Alessandro Fede Pellone, ha assunto la carica di Consigliere del Comune di Milano a seguito della rinuncia di Silvio Berlusconi. SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 7 Sesto San Giovanni celebra il 60° anniversario della Costituzione Nostro servizio S esto ha solennizzato il 60° anniversario della Costituzione Italiana nel corso di una serata a cui hanno partecipato il Sindaco,Giorgio Oldrini, il presidente del Consiglio Comunale, Felice Cagliani, Giorgio Ceretti, presidente della Fondazione ISEC (Istituto per la storia dell’età contemporanea) e, quale ospite d’eccezione, Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e docente di Diritto Costituzionale, nella sala consiliare del Comune, che ospita sulle pareti pannelli che riportano alcuni degli articoli della Costituzione. In apertura e in chiusura dell’evento, alcuni allievi della Civica Scuola di Musica “Donizetti” si sono prodotti nell’esecuzione con flauto e chitarra di piacevolissimi brani classici. Il Sindaco ha definito Sesto come una città che ha sempre sentito profondamente i valori civili e ha ricordato le parole di Giorgio La Pira ”I Comuni sono venuti prima delle nazioni”, mentre Cagliani ha definito i primi Umberto Terracini, presidente della Assemblea Costiuente, tra i firmatari assieme ad Alcide De Gasperi, presidente del consiglio e da Enrico De Nicola, presidente della Repubblica 12 articoli assolutamente basilari e non modificabili, in quanto fissano le norme della vita comunitaria del Paese. L’art. 11 è stato Togliamoci uno sfizio Per evitare gli sprechi La certificazione energetica degli edifici di Giorgio Bonavitacola* La mancanza del documento rende impossibile la compravendita La direttiva CEE 2002/91, adottata dall’Italia tramite i D.lgs 192/05 e 311/06, sancisce l’obbligo della Certificazione Energetica degli edifici. Trattasi sostanzialmente di una di-chiarazione rilasciata, dopo opportuni accertamenti, da un soggetto qualificato in grado di attestare il consumo ed il grado di dispersione delle strutture dei palazzi. Il professionista, che dovrà essere accreditato dalla Regione Lombardia con apposito numero di Albo avendo sostenuto specifici corsi di preparazione, dovrà essere estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell’edificio. La certificazione verte a quantificare il consumo energetico ed ottimizzare lo spreco, col fine di salvaguardare l’ambiente e le sue risorse. I noti problemi legali al superamento, pressoché sistematico, dei livelli di smog fissati dalla CEE, hanno portato la Regione Lombardia ad anticipare i tempi previsti dal Decreto e, tramite una propria Legge Regionale n° 5773 del 31.10.2007, a disporre l’obbligatorietà della Certificazione Energetica degli edifici fin dal 1° gennaio 2008. Non in tutti i casi, però. Il termine riguarda gli stabili, pubblici o privati, dotati di contratti di “servizio energia”, nuovi o rinnovati. E’ stato ormai chiarito che tra di essi rientrano anche gli edifici dotati di impianto comune di teleriscaldamento. Di conseguenza, moltissimi condomìni di Sesto si dovranno dotare di questo importante documento che definisce i valori dell’energia impiegata per il riscaldamento invernale e, esattamente come avviene ormai da anni per gli elettrodomestici, classifica l’edificio in base alla propria efficienza energetica. Le case in vendita avranno quindi l’attestato, senza il quale i notai non possono procedere al rogito, e saranno suddivise per classi. Gli amministratori saranno pertanto impegnati, oltre che nel coordinamento della pratica, anche nell’invio ai condomini della certificazione che, avendo una durata decennale, dovrà essere accuratamente conservata da ciascun proprietario nel proprio rogito. L’obbligo di avere l’attestato di Certificazione Energetica decorrerà dal 1° luglio 2009 anche per gli edifici che hanno il riscaldamento centralizzato a metano o gasolio, salvo nel caso abbiano un contratto “servizio energia”, per il quale l’obbligo è già in essere come spiegato in precedenza. Attenzione, quindi, alle compravendite delle singole unità immobiliari. Infatti, a differenza delle ‘certificazioni’ degli impianti di casa ( D.M. 37/08 ), in mancanza delle quali esiste comunque il modo di portare a termine il trasferimento del bene riducendo le pretese economiche, il non avere la Certificazione Energetica impedisce di fatto di perfezionare la compravendita. Il termine del 1° luglio 2010 sancisce, infine, l’obbligatorietà della Certificazione Energetica anche per la locazione delle singole unità immobiliari o dell’intero edificio. *Amministratore Associato ANACI n° 1909 più volte citato per la sua rilevante e attuale importanza: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli. Ceretti ha sottolineato la grande capacità di dialogo di cui hanno dato prova i membri dell’Assemblea Costituente nel corso dei lavori di stesura e Onida ha fatto riferimento a Piero Calamandrei, membro dell’Assemblea Costituente, che nel 1955 dichiarò che la nostra Costituzione riecheggia la storia d’Italia, poiché vi sono rispecchiati il pensiero di Mazzini, Cavour, Garibaldi e i valori della Resistenza. Oggi si può affermare che le sue radici vanno rintracciate al di fuori dei confini del nostro Paese, poichè il costituzionalismo contemporaneo vide la luce nel 1700 in Francia e in Inghilterra e raggiunse l’America, dove venne stilata la Costituzione degli Stati Uniti nel 1787. I principi che la informano sono universali, anche se vengono declinati in modi diversi nelle singole nazioni, e si ricollegano anche alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, nella quale pace, uguaglianza, libertà vengono sancite come valori sempre fondamentali per la convivenza sia tra cittadini di uno stesso Stato che fra Stati. La drogheria Egidi in Via Dante L ’odore particolare e composito delle drogherie di un tempo fa comprendere subito che Egidi è un negozio particolare. Di fianco all’entrata una cassa demodè fa da trono alla signora Fernanda, simpatica e volitiva, madre di Domenico, l’attuale gestore, il cui padre aprì l’attività nel 1932, in via Dante, che allora si chiamava via Vittorio Emanuele. Questo è uno dei pochi esercizi commerciali sestesi che vantano lunga vita e tradizione. Domenico, vero cultore della qualità e raffinato conoscitore di delicatessen, dà battaglia a supermercati ed ipermercati curando e coccolando i clienti, offrendo loro prodotti di qualità, che la standardizzazione dell’offerta ha reso ormai quasi introvabili e che, spesso, ricerca personalmente. Qui è possibile trovare la vecchia lisciva per bucato, che è biologica e biodegradabile al 100%, il carburo per le lampade, che viene acquistato da acquirenti provenienti da tutta la Lombardia, la storica cera carnauba, che ha la prerogativa di essere autolucidante, e il gesso per mantenere asciutte le mani dei ginnasti. Sugli scaffali ancora volutamente d’antan noto un’infinità di prodotti di nicchia squisiti e, fra di essi, il fois gras al Sauterne con fichi del Perigaux francese, il torrone sardo di Maria De Murtis in barrette alte decorate in superficie dalle stesse noci, oppure nocciole o mandorle inserite nell’impasto e, allineati per tentarmi, i ba- stoncini di zucchero bianco a righe rosse, blu e gialle, che ormai si vedono solo nelle illustrazioni dei libri di almeno sessant’anni fa, e i tubetti contenenti autentica crema di gianduiotto (spremi, spalmi sul pane e … ti lecchi i baffi!). Una scoperta dopo l’altra. Nella cantinetta accogliente, l’assortimento di vini è volutamente controcorrente. Una delle recenti scoperte di Domenico è il vino di Terracina, nel Lazio: lo spumante secco Oppidum, nella versione fermo e fermentato, eccellente e particolare, perché prodotto con uve moscato. Su un ripiano poco distante avvisto le scatole di alcune bottiglie di cognac Corvoisier, direi ormai uniche, perché disegnate, etichette comprese, dallo stilista Ertè. Ho deciso: scelgo una confezione di energetiche fave di cacao da sgranocchiare, un vasetto di marmellata di mandarini dell’Etna e uno di pesto di pistacchi, che stasera userò come condimento per le linguine! Ma questo è il Paese di Bengodi! SESTOUNOnews visibile on-line sul sito www.sestounonews.com Tiratura di 35.500 copie distribuite a Sesto San Giovanni nelle nostre case. Per pubblicare la vostra pubblicità su SESTOUNOnews: telefonate allo 02.22478801 inviate una mail a [email protected] SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 8 Residenze Heliopolis Centri Riabilitativi e Geriatrici Via Strada Cerca, Binasco (MI) - Telefono 02/900351 Fax 02/90094243 e-mail [email protected] I l 5 giugno 2007, dopo quattro anni di lavoro, è stato inaugurato a Binasco, nel sud Milano, il Centro Riabilitativo e Geriatrico RESIDENZE HELIOPOLIS, l’esempio più significativo tra le RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) di nuova concezione, strutture innovative che da poco tempo stanno sorgendo anche in Italia, ben diverse - per concezione e per servizi offerti - dalle tante “case per anziani” sorte in questi anni nel nostro Paese. HELIOPOLIS, iniziativa interamente finanziata da capitali privati, si trova a 15 km dal centro di Milano e ad altrettanti da quello di Pavia; è adiacente al casello autostradale di Binasco, al km 10 della Milano - Genova, facilmente raggiungibile sia con i mezzi pubblici, sia con il servizio di navetta privato. Circondata da sempreverdi, alberi a foglia caduca e da arbusti fioriti, Residenze Heliopolis può sembrare un castello, con la sua corte ed il suo parco, con la sua fontana, la sua chiesetta e la sala delle feste: una grande casa in cui ogni ospite può trascorrere molte ore della giornata con nuove conoscenze ed anche con la propria famiglia. Heliopolis è una Residenza ampia, accogliente, ariosa, piena di luce e di colori; pensata per far sentire l’ospite come a casa propria, pur trattandosi di una casa particolare, dotata di tutti i presidi sanitari necessari per garantire serenità e sicurezza anche nell’età avanzata. L’organizzazione della vita quotidiana consente ad ogni Ospite di sentirsi al centro dell’attenzione di tutto il personale, dei medici, degli specialisti, degli animatori, dei cuochi. Di chi lo accompagna a passeggiare, lo intrattiene con le letture e con la musica dal vivo, lo sorveglia e ne rispetta il sonno. L’attenzione di chi lo cura, lo consola, lo conforta, lo rallegra; di chi cerca di esaudirne i desideri, di mantenerne il vigore residuo, di fargli recuperare calore, benessere, serenità e salute. L’impegno di chi vi opera, professionalmente o come volontario, è quello di coniugare sensibilità umana e professionalità, che si ritrovano insieme nell’ospitalità e nella quotidiana pratica della scienza medica. La direzione scientifica è stata affidata al professor Orso Bugiani, uno dei neurologi italiani più apprezzati a livello internazionale, mentre la direzione sanitaria è stata assunta dalla dottoressa Cristina Colombo, oncologa, professionista di provata esperienza dirigenziale e gestionale. Nella equipe medica sono operativi, tra gli altri, due geriatri, un neurologo, un cardiologo, un pneumologo, un reumatologo, un fisiatra, un internista, specialisti che collaborano con due psicologhe, con gli educatori sociali oltre che con i fisioterapisti, gli animatori, gli infermieri professionali e gli operatori assistenziali. Medico e infermieri sono presenti nella struttura 24 ore su 24. Residenze Heliopolis, oltre a ospitare persone anziane, autosufficienti e non, all’interno delle due RSA già in funzione, si appresta ad accogliere, in uno specifico reparto, persone in stato vegetativo. Inoltre, è stata realizzata una CREARE un sereno e rassicurante contesto alberghiero rispondente efficacemente anche alle esigenze di ospiti con gravi difficoltà alla deambulazione o con gravi problemi psichici; PUNTARE sulla qualità di un servizio personalizzato per ogni ospite nell’am- terza RSA dedicata alle persone affette dal Morbo di Alzheimer, dotata di un proprio giardino esclusivo e, separatamente, un Centro di Riabilitazione Psichiatrica, a media intensità di cura, per altri 20 ospiti. HELIOPOLIS comprende anche un Resort, con 64 appartamenti, destinato ad accogliere coppie (coniugi, genitore e figlio, fratelli) nelle quali almeno un membro necessiti di vivere in una struttura protetta, con presenza di medico e di personale infermieristico, 24 ore su 24. Coppie che abbiano il desiderio di continuare a vivere insieme, in un proprio appartamento, sia pure all’interno di una accogliente struttura protetta, dotata di soggiorni e di altri spazi comuni di socializzazione, sia all’interno che all’aperto. Il Resort presta servizi alberghieri, senza alcuna restrizione di orario e, al tempo stesso, offre l’appoggio di bito di un contesto “umano“ e sereno. Per questo, le RSA ed il Resort sono stati concepiti come dimore dove sia davvero possibile rilassarsi e valorizzare al meglio il patrimonio della terza età; STIMOLARE la socializzazione degli ospiti tra loro e con l’ambiente esterno, attraverso la riscoperta di interessi, passioni e attività; OFFRIRE una cucina moderna e funzionale, con menù personalizzati attenta alle diverse e specifiche esigenze nutrizionali; RIVOLGERE l’attenzione all’anziano non autosufficiente e/o portatore di gravi disabilità psicosomatiche ( es.: demenze), con l’obiettivo di conseguire sempre la massima efficienza nell’organizzazione quotidiana dell’attività di assistenza, praticando attività di recupero psicomotorio, in relazione alle capacità una struttura sanitaria specializzata per la condizione delle persone anziane o non autosufficienti. Heliopolis, consapevole del grande valore dell’anziano nella società moderna, ha voluto indirizzare la sua attività verso il rispetto della dignità personale dell’anziano, elevando a fine ultimo e, quindi, eleggendo a suo obiettivo la centralità della persona anziana. Per questo Residenze Heliopolis s’impegna quotidianamente a: residue e alle patologie dell’ospite; TUTELARE la sicurezza di tutti gli ospiti con sistemi di chiamata ad emergenza che consentono di documentare le chiamate ed i tempi di risposta da parte del personale, porte ad apertura a codice, percorsi all’aria aperta protetti, una rete di videosorveglianza esterna; INVESTIRE su un’assistenza sanitaria a vari livelli di intensità, che si sviluppi attraverso la stesura di specifici piani di assistenza individuali (PAI) da parte dell’equipe multidisciplinare (medico, I.P., fisioterapista, ASA, animatore). Attraverso un percorso di individuazione dei problemi e disponibilità di strumenti, si propongono e, se possibile, si raggiungono obiettivi di recupero della persona (non solo a livello motorio ma anche psichico e di relazione); STIMOLARE la famiglia ad essere presente nella Residenza, per far mantenere alla persona anziana i rapporti con il passato ed evitare la sensazione di “abbandono” ; EDUCARE tutto il personale con corsi di formazione a vari livelli, puntando sullo sviluppo professionale e sulle qualità individuali, motivando e valorizzando il lavoro di ognuno, anche con riconoscimenti e garanzie di sicurezza lavorativa, facendo concretamente maturare la convinzione di partecipare alla costruzione di un progetto comune; FAVORIRE un’apertura sul territorio, creando una rete di alleanze (enti locali, ospedali, ASL, associazioni di volontariato, etc.) per una collaborazione seria e proficua a livello sociale e sanitario, mettendo a disposizione le strutture della Residenza anche per eventi culturali; SOSTENERE la ricerca scientifica coinvolgendo giovani medici, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ed assicurare una maggior qualificazione e il riconoscimento a livello nazionale ed europeo con pubblicazioni, congressi e corsi di formazione; CREARE una rete di contatti privilegiati con gli ospedali per “facilitare l’ingresso dell’anziano tramite vie personalizzate“, al fine di evitare lunghe code e/o ore di attesa, soprattutto in condizioni di precarietà clinica. Questo e molto altro, oggi è dato da Residenze Heliopolis. Per chiedere ulteriori informazioni o per concordare una visita, si consiglia di fissare un appuntamento telefonando al seguente numero: 02/900351. SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 9 E se lui fosse metalmeccanico? ... sarà vero amore di Diletta Mazzitelli L ei, anni 30, professione show girl (!); Lui, anni 55, professione imprenditore, manager e chissà cos’altro: fra loro l’amore più puro, sincero e disinteressato. Li accomunano interessi, esperienze, il progetto di una lunga vita insieme. E se lui fosse stato un metalmeccanico che lavorava in una azienda di trattori invece di essere l’uomo d’affari famoso, siamo sicuri che lei l’avrebbe trovato affascinante? E’ dalla notte dei tempi che il ruolo della donna è stato principalmente quello di occuparsi della prole e della maggior parte delle questioni domestiche , a causa delle lunghe e continue cure che l’allevamento dei cuccioli d’uomo richiedeva, mentre l’uomo aveva il ruolo di procurare quanto serviva per vivere con la caccia e di edificare le abitazioni. Lo stratagemma della natura chiamato amore serviva come collante per tenere unita la coppia e difendere l’uomo dalle eventualità che nella sua assenza qualcun altro attribuisse il suo patrimonio genetico alla prole e la donna dal rischio che l’uomo rinunciasse a lavorare per procurare ciò che serviva per il suo sostentamento o lo facesse per qualcun’altra. Sono passati migliaia di anni, ma al fondo dell’attrazione fra uomo e donna non è cambiato molto: le caratteristiche del maschio che in varie forme colpiscono le donne sono tutte quelle che definiscono un qualche privilegio nella scala sociale che le garantisca la sicurezza dei mezzi di sostentamento: l’agiatezza economica, il potere politico o sociale, alcuni talenti (sportivi, artistici, musicali ecc.) Solo in alcune società e negli ultimi anni, con il progredire della indipendenza delle donne e della aumentata complessità dei ruoli sociali, le donne hanno inserito tra le caratteristiche ricercate in un uomo l’spetto fisico, la giovinezza e un carattere amabile e leale, talvolta anche a scapito di potere e posizione economica. Allora, cari Lei e Lui, auguri tantissimi! Dalla preistoria a voi non è passato poi così tanto tempo… GIULIO TREMONTI “LA PAURA E LA SPERANZA” Mondadori, pagine 110, Euro 16,00 di Paola Paleari “Stiamo perdendo la speranza. Abbiamo i telefonini, ma non abbiamo più i bambini. Non solo, in un mondo rovesciato, oggi il superfluo costa meno del necessario. Vai a Londra con 20 Euro, ma per fare la spesa al supermercato te ne servono almeno 40. Sale il costo della vita, dal pane alle bollette; stiamo consumando le risorse del pianeta; e dal mondo non vengono segnali di pace…” In queste frasi tratte dal suo nuovo libro “La paura e la speranza”, Giulio Tremonti, professore universitario, ministro dell’Economia per ben due volte e vicepremier nei governi Berlusconi, continua la riflessione iniziata nei i suoi precedenti scritti, “Il fantasma della povertà” (1995) e “Rischi fatali” (2005), in cui criticava la visione falsamente idilliaca della globalizzazione. Tremonti analizza, nella prima parte del libro - “La paura” - la crisi planetaria attraverso la denuncia della globalizzazione, all’inizio appunto tanto celebrata, ma a suo dire, causa di carovita, disastri ambientali e geopolitici, nonché delle devastanti conseguenze per i Paesi del “primo mondo” (Europa e Stati Uniti), derivanti dall’ingresso nel mercato di nuove e potenti economie, come la Cina e l’India. E’ una voce privilegiata la sua che, seppure senza troppi allarmismi, descrive come l’ideologia del “mercatismo”, degenerazione del “liberismo”, si riveli fallimentare e faccia sì che l’Europa fatichi a difendere le proprie posizioni economiche, politiche e di identità sociale. Non dimentica però, nella seconda parte del libro, dedicata alla speranza, di proporre una soluzione per fronteggiare questa crisi attraverso le sette “parole d’ordine”: valori, famiglia, identità, autorità, ordine, responsabilità e federalismo. Esse sono la chiave per vincere la paura e tornare a sperare! LE GIOVANI COPPIE E IL RISPARMIO I suggerimenti della Casa del Consumatore L a valorizzazione della famiglia rappresenta un obiettivo da perseguire mettendo in atto misure idonee a incentivare la formazione di nuovi nuclei familiari. Per tale motivo La Casa del Consumatore ha realizzato il Progetto“Nuove famiglie: interventi a sostegno delle giovani coppie di sposi”, attivato a Milano presso la sede di Via Bobbio n° 6 per fornire utili consigli e informazioni per aiutare le giovani coppie a rimuovere i principali impedimenti economici alla costituzione di nuovi nuclei familiari, favorendo in tal modo l’acquisizione in proprietà o in affitto della casa coniugale da parte di coppie sposate o in procinto di unirsi in matrimonio. Vengono offerti consigli, suggerimenti e spiegazioni su come ottenere eventuali finanziamenti, contributi o agevolazioni che le Regioni stanziano attraverso specifici bandi per l’acquisto della prima casa. Le spese e i problemi economici che le giovani coppie devono affrontare oggi giorno, sono tanti, e diventa sempre più difficoltoso riuscire a far quadrare i conti. A tal proposito la nostra Associazione ha creato degli opuscoli informativi da distribuire alle famiglie per educarle al rispar- mio e alla gestione efficace del proprio patrimonio. Il risparmio accumulato deve infatti essere tutelato, per tale motivo è necessario rendere consapevoli le giovani famiglie dei rischi che un investimento non corretto può comportare. Gli opuscoli realizzati rappresentano, quindi, un utile strumento attraverso cui comprendere meglio e chiarire eventuali dubbi inerenti il mondo dell’investimento, avendo sempre ben chiaro che esiste un investimento totalmente privo di rischi. Per tale motivo è bene evitare investimenti che possono rivelarsi rischiosi: un investimento ad alto rendimento può dare la possibilità di un buon guadagno, ma allo stesso tempo può anche comportare una pericolosa perdita. Un efficace metodo per tenere sotto controllo le proprie finanze, al fine di valutare in modo attento quanto e come vengono spese le proprie risorse familiari, può essere rappresentato dalla stesura di un bilancio familiare relativo alle spese sostenute. Questa è un’attività molto semplice e pratica, che permette di controllare in modo costante la tipologia e l’ammontare delle uscite che le giovani coppie sostengono durante un determinato arco temporale. Il bilancio è co- stituito da una tabella in cui annotare settimanalmente o mensilmente le entrate familiari, costituite da reddito derivante da attività lavorativa o eventualmente dalla rendita di un patrimonio o da capitale investito, e le uscite derivanti da acquisti per l’alimentazione, per la casa, per le bollette, per il tempo libero, ecc… Essere diligenti nella registrazione del proprio bilancio familiare permette di valutare efficacemente e con immediatezza se e dove è necessario ap- portare eventuali correzioni relativamente alle spese superflue. Infine, un altro utile suggerimento per risparmiare all’interno delle proprie abitazioni riguarda il consumo corretto e attento delle risorse a nostra disposizione come acqua, gas, energia elettrica. Da recenti indagini, infatti, si è constato che l’installazione dei doppi vetri, di nuove caldaie o l’utilizzo di lampadine a basso consumo, riducono i consumi e di conseguenza anche le spese. Non lasciare lo stereo, il televi- sore, il computer e il videoregistratore in standby, chiudere sempre lo sportello del frigorifero dopo averlo utilizzato, tenere sempre chiuse le finestre quando il riscaldamento è in funzione, mantenere la temperatura della propria abitazione ad un livello di circa 20°C, non sprecare inutilmente l’acqua dei rubinetti: tutti questi sono piccoli accorgimenti, che però possono migliorare le nostre condizioni di vita e ridurre le spese che ogni giorno gravano sulle nostre finanze. SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 10 I City Angels Erano in quattro gatti, e adesso... persone scomparse; sventano scippi e aggressioni. Si rano proprio in quatoccupano di segretariato sotro gatti Mario Furciale, mediazione culturale lan, suo cugino e due per gli stranieri e assistenza amiche quando, nel 1994, legale, medica e psicolodecisero di offrire aiuto e gica. Contattano le prostiprotezione ai più deboli per le strade di Mi- tute, cercando di toglierle dalla strada e di lano. In cinquanta si sono uniti a sottrarle al racket. Scortano persone loro e altri nuclei si sono formati a sole, assistono i detenuti, promuoVarese, Torino, Bologna, Terni, vono iniziative umanitarie e orgaRoma e Tirana. nizzano dibattiti. Collaborano Sono i City Angels: fanno voloncon le istituzioni e il Comune di tariato di strada in divisa – giubMilano ha loro affidato la vigibino rosso e basco blu – in lanza nella zona della Stazione controtendenza con il progresCentrale, di piazzale Loreto sivo sbiadire, oggigiorno, e viale Padova. della coscienza morale e Hanno creato Casa civica. Il loro operato Silvana, la cifra emrichiama veramente, blematica dello spie oltre ogni retorito che li muove: rica, l’immagine un dormitorio del buon Samaaperto ogni ritano. notte per accoSi attivano per gliere le donne aiutare anziani, clochard insenzatetto, immisieme ai mariti grati, profughi, toso compagni, ai sicodipendenti. figli ed anche ai Prestano soccorso loro cani. Accod’emergenza anche agli aniglienza per tutti, garanMario Furlan, fondatore mali maltrattati, ricercano zia di mantenimento Nostro servizio E di Daniela Mancini del calore affettivo, l’unica ricchezza che queste persone possiedono. Arrivo nella loro sede milanese di via Vallazze e vedo tutti indaffarati, come in un vero quartier generale, da Klaus, vicepresidente e amministratore, alle numerose signore che svolgono compiti diversi, ma sinergici. Godono, mentre lavorano, della compagnia dei loro cani, uno per stanza. Tutti sono legati dall’amicizia e dalla concretezza operativa, sempre pronti ad offrirle a chi ne ha bisogno. Quando arriva Mario Furlan, il presidente, saluta tutti con affetto, si dà da fare, entra e esce dalle stanze dell’appartamento. Ha fretta. E’ lì, ma sta già per fare altre dieci cose e andare in altri due o tre posti. Intervistarlo vuol dire uscire subito dagli schemi consueti, non può essere una chiacchierata domanda e risposta. Si entra in una dimensione immediatamente amicale, franca e diretta. E’ molto concreto e ha un forte carisma, sembra possedere un’umanità quasi francescana. Con lui si possono subito progettare interventi per situazioni difficili e allora gli brillano gli occhi, perchè ama le sfide. E quando ci salutiamo, ci scambiamo un bacio fraterno. TI VA L’IDEA DI CREARE UN GRUPPO DI CITY ANGELS A SESTO ? TI PIACEREBBE DIVENTARE UNO DI LORO ? FA CIRCOLARE LA PROPOSTA TRA I TUOI CONOSCENTI, SENZA LIMITI DI ETA’ Consulta il sito www. cityangels.it Mettiti subito in contatto con la redazione di “Sestounonews” [email protected] La scarica dei 101 e i marciapiedi sestesi L a credenza popolare tramanda che pestare una “cacca di cane” porti fortuna. Ma a quanti di noi, passeggiando sui marciapiedi della nostra città, non è capitato di incorrere in questo pasticcio ed esclamare “Accidenti, che sfortuna!”. Tralasciando le superstizioni, il problema c’è e si tocca con mano, anzi no, si calpesta con i piedi, tanto che, considerato lo stato già discutibile dei nostri marciapiedi, il Comune ha pensato bene di iniziare una distribuzione gratuita presso le sedi delle Circoscrizioni di kit per la raccolta delle deiezioni canine. Nelle metropoli, ma anche nelle cittadine, la convivenza tra uomini e cani sta diventando sempre più complicata: mancano gli spazi e le poche aree verdi sono contese tra pensionati, mamme con bambini e proprietari di quattro zampe, tutti alla ricerca di una striscia di verde dove poter riposare, scambiare quattro parole all’aria aperta, giocare e, perché no, fare passeggiare Fido. Purtroppo per quanto riguarda Fido, in mancanza di aree verdi, non potendo andare al circolino sotto casa o nell’area giochi attrezzata dell’Ikea, non resta altro che il fatidico marciapiede. Nulla da eccepire su questa azione comunale, anzi mi trova pienamente d’accordo, considerato il fatto che ormai tantissimi Comuni hanno provveduto a questa iniziativa. Senza voler entrare nel merito di quanto viene fatto o non fatto per la pulizia della città, posso tranquillamente affermare, come proprietaria di cane, che la gestione di un animale domestico non è delle più semplici. I nostri marciapiedi, quando va bene sono pieni di cartacce e cartoni e nei casi limite è necessario fare lo slalom tra cocci di bottiglie, specchietti e vetri delle auto rotti dai vandali nelle ore notturne, rottami, batterie per autovetture lasciate ai bordi della strada, parti di mobili ecc. Ah, dimenticavo, tutto questo vale per le zone periferiche della città e io, abitando in Viale Italia - zona Sesto Marelli, patisco questo problema (…ma con il Progetto Piano diverrà la Rambla di Sesto, tutto si sistemerà!). Fortunatamente l’uomo usa le scarpe, ma il nostro amico Fido ha le zampe con i polpastrelli abbastanza delicati e, se malauguratamente finisce su un vetro e si ferisce oltre al problema del sanguinamento c’è da sperare che non prenda qualche infezione. Vero è che a due passi da casa mia c’è un’area verde, che non eccelle per pulizia, ma quanto meno ha una zona per i cani; però anche qui, purtroppo, vi è un altro piccolo problema: quest’area è perennemente occu- pata da coloro che l’hanno fatta propria. In 6 anni che abito lì ho usufruito di quest’area 5 volte, andando chiaramente in orari impropri, come ad esempio in orario di pranzo o cena. Inoltre, soprattutto dalla primavera all’autunno, può capitare a chi ha un piccolo cane di non trovarlo più, perchè l’erba, prima che venga tagliata, arriva anche ai 70 cm. di altezza. Alla fine per il mio povero cane non resta che il pericolosissimo marciapiede e per me non resta che “paletta e secchiello” e la speranza di trovare un cestino libero dove poi buttare il sacchetto. Non sono ancora passata dalla sede della mia Circoscrizione a ritirare il kit perché so già che nel mio caso non mi servirà: infatti, da esperienze pregresse, i bei sacchettini che vengono forniti vengono sempre creati pensando che si possegga un chihuahua. Dovrebbero essere pensati, invece, di misura maggiore. Segue dalla prima Cenni di politica nazionale e cittadina di Franca Landucci* In terzo luogo, l’emergenza rifiuti napoletana, causata da governi locali tanto sciagurati quanto rossi (di vergogna?): il Governo ha dettato le linee di un piano che prevede in un breve arco di tempo la messa in opera del termovalorizzatore di Acerra, in via di finitura, e in pochi anni la costruzione di tre nuovi termovalorizzatori, unico modo per eliminare l’emergenza rifiuti. Del tutto condivisibile anche il giro di vite contro i fomentatori di disordini! E’ intol- lerabile che a Napoli e dintorni siano in servizio permanente effettivo gruppi di facinorosi di chiara matrice camorrista, pronti a tutto pur di fomentare il caos!!!! Non possiamo dunque che augurare buon lavoro a un Governo che si presenta agli Italiani con le migliori credenziali, sperando davvero che questa ‘aria nuova’ prima o poi riesca ad arrivare anche a Sesto, dove, nel frattempo, continua a governare la vecchia nomenklatura, ancora terribilmente legata, a mio avviso, alle sue antiche radici ideologiche vetero-marxiste. A dimostrazione di quanto ho appena detto, basti pensare a quello che sta accadendo con il progetto di riqualificazione delle aree Falck, con la presentazione del Piano urbano del traffico e con il progetto di apertura della seconda casa di riposo in via Boccaccio. In tutti e tre i casi la giunta Oldrini, sempre più ripiegata su stessa, rifiuta di ascoltare le proposte della opposizione, proposte che raccolgono le osservazioni, i timori e le speranze della cittadinanza di Sesto per un futuro migliore. E’ tale la confusione che regna nel palazzo comunale che molti architetti dell’Ufficio urba- nistica stanno letteralmente ‘scappando’ da Sesto: l’arch. Capurro e l’arch. Indovini, che, di fatto,‘governavano’ l’Ufficio, hanno chiesto (e ottenuto) il trasferimento ad altra amministrazione, un altro architetto, appena chiamato, con un contratto di consulenza, da Monza, ha dato le dimissioni dopo neanche tre settimane, accampando improbabili scuse! Ormai la desertificazione dell’Ufficio urbanistica è in via di realizzazione!!! Chi si occuperà del Progetto Piano? Resta solo l’architetto Delfino, consulente voluta da Oldrini e ormai padrona del campo. Dio ce la mandi buona!!! *Capogruppo di Forza Italia SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 12 Dal benessere alla paura. La genesi del terrorismo di Carlo Cattaneo N el 1989 Sergio Zavoli, grande giornalista, già Presidente della Rai e successivamente senatore del centro sinistra, presenta un programma dal titolo “La notte della repubblica”. E’ uno spaccato arguto e critico degli anni ’70. Quelli che furono tristemente chiamati gli “anni di piombo”. A molti anni di distanza è giusto chiedersi cosa sia rimasto, di quel periodo, nelle coscienze degli italiani e cosa sia giusto trasferire alle nuove generazioni in termini di esperienze sociali e culturali. Alla fine del secondo conflitto bellico, l’Italia, è un paese distrutto e affamato da una dittatura entrata nell’epidermide del paese, con un’economia bloccata e arretrata e una forte disuguaglianza sociale e culturale fra nord e sud. Un Paese, però, vivo, capace di reagire agli orrori della guerra e compiere una vera e propria svolta in poco più di due lustri. L’Italia del “boom economico” diventa fatto compiuto. Oggettivo. Al culmine di questo stato di benessere, incombe l’ombra cupa del ’68. Nessuno è in grado chi capirne il peso, la portata politica e quanto il futuro di una intera generazione ne resterà influenzato. Irrimediabilmente. Le rivendicazioni sindacali e i “cambiamenti” voluti dal mondo accademico travolgono una classe dirigente troppo attenta agli interessi individuali Aldo Moro. In Italia per pensare di poter risolaccade anche questo. vere quelli collettivi di Che un Presidente del una classe operaia sempre Consiglio pronto a ripiù importante nella locevere la fiducia del gica di una costante creParlamento, venga scita produttiva. rapito e ucciso 55 E’ da questa insoddisfagiorni dopo. zione, dalla paura di una Giorgio Bocca di deriva militare di stampo quegli anni scrisse: golpista, da un’economia ”In quegli anni anni che improvvisamente ralnessuno sa bene se lenta, anche a causa della stia nascendo un crisi petrolifera che colpimondo nuovo o se si sce senza distinzioni tutta affondi nell’antica l’Europa, che il germe del barbarie, ma tutti Carlo Cattaneo terrorismo prende forma e sanno che è il tempo si insinua nelle scuole, della morte e sono in nelle università, nelle fabbriche. Lo sposta- molti ad accontentarsi di questa risposta: ci mento dell’asse politico a sinistra comporta, fu un tempo in cui arrivarono, i giorni del latempestivamente, una reazione degli am- birinto e poi quei giorni si dileguarono, quel bienti neofascisti ancora legati al recente pas- buio scomparve. Niente altro” sato. E’ l’inizio della strategia della tensione. Non sono d’accordo. In questi anni l’Italia è travolta da fatti san- Credo che l’omicidio della memoria sia l’atto guinosi terribili, molto dei quali impuniti an- “criminale” più cinico e subdolo da proporre cora oggi, firmati da sigle legate all’eversione alle nuove generazioni che di quegli eventi sia “rossa” che “nera”. Piazza Fontana, l’omi- conoscono, nella migliore delle ipotesi, solo cidio Calabresi, Piazza della Loggia, sino al delle immagini in bianco e nero. Non esiste culmine del rapimento e assassinio dell’On. analisi ideologica che regga di fronte all’or- rore fanatico di quegli anni se non si riconosce, senza fraintendimento, l’offesa e i danni arrecati ai parenti delle vittime e alla parte sana e democratica della nazione. Complici di questa infamia furono coloro i quali che, delle azioni del brigatismo rosso e di tutta quell’area extraparlamentare di sinistra, parlarono di terrorismo di stampo fascista. Altri, più indulgenti, li definirono “compagni che sbagliavano”. Dovevano portare in “paradiso la classe operaia” (per la gioia di Elio Petri) ed invece hanno prodotto il nulla. Combattevano, nelle farneticanti rivendicazioni, il SIM (Stato Imperialista delle Multinazionali) e l’odioso capitalismo. Invece, a morire, come giustamente più volte ha criticamente sottolineato Giampaolo Pansa, furono guardie, agenti, professionisti, giornalisti, sindacalisti e operai. In questo vortice di sangue son finiti anche loro. Più proletari dei loro assassini. I giovani d’oggi non dimentichino mai cosa Leonardo Sciascia scrisse di questi signori: “Le Brigate Rosse avranno studiato ogni possibile manuale di guerriglia, ma nella loro organizzazione e nelle loro azioni c’è qualcosa che appartiene al manuale non scritto della mafia”. Anche a Sesto la prima fontana per la cittadinanza di Daniela Mancini Domenica 25 maggio, in presenza del Sindaco, dell’Assessore all’Ambiente e del Presidente del Consorzio Acqua Potabile, si è svolta presso il rinnovato Spazio Arte, nonostante la giornata molto “acquosa”, l’inaugurazione della prima fontana pubblica di Sesto San Giovanni. Come recitava l’invito, questa fontana erogherà gratuitamente acqua da tre rubinetti, due per quella gassata e uno per quella naturale. L’Assessore Valeriano ha spiegato che anche questa fontana darà un contributo alla salvaguardia dell’ambiente. Infatti utilizzando i nostri contenitori per approvvigionarci, produrremo meno bottiglie di plastica poi come rifiuti; inoltre l’acqua gassata erogata è identica a quella che compriamo al supermercato, anzi è più controllata (v. etichetta dell’acqua del rubinetto di Sesto). L’impegno dell’Amministrazione, qualora l’iniziativa riscuotesse successo, come è avvenuto in altri Comuni della L’etichetta dell’acqua del rubinetto Provincia di Milano, è di collocarne altre, magari una per ogni circoscri- Acquedotto di Sesto Valori di legge Acque minerali Parametri Valori Valori zione. D.lgs. 31/2001 mg/l (min-max)* (min-max)** Il Presidente del Consorzio Acqua Po1 - 380 Calcio 85 - 110 non previsto tabile Gatti ha anche sottolineato come Cloruri 0 - 304 18 30 250 Sesto sia sempre stato uno dei Co18 - 29 Magnesio non previsto 0.3 - 76 muni più sensibili alle tematiche 50 0 - 45 35 - 45 Nitrati del risparmio dell’acqua e del riutiPotassio non previsto <1-1 0 - 57 lizzo dell’acqua di prima falda, in Residuo secco 363 - 500 1500 20 - 1800 a 180° modo da abbassare il consumo pro 0 - 320 7 - 16 200 Sodio capite di 340 litri al giorno. 32 - 53 1 - 476 Solfati 250 Un’avvertenza per tutti coloro che Durezza (°F) 29 - 40 0.4 - 118 15 - 50 vogliono beneficiare di questa bella iniziativa: non è necessario fare * I dati corrispondono ai valori minimi e massimi significativi, rilevati dal laboratorio aziendale nell’ultimo semestre. grandi scorte ed è meglio bere quest’acqua fresca, perché dopo qual- ** Valori rilevati da etichette di una cinquantina di acque in che giorno dall’imbottigliamento si commercio, che rientrano nei limiti delle norme specifiche per le acque minerali (DM Salute 29/12/2003), diverse da quelle potrebbero formare dei batteri che per l’acqua potabile. ne altererebbero la qualità. 24 maggio, ricordo di un’Italia in guerra Il mondo è una polveriera di Francesco Cau Forse pochi di noi ci avevano fatto caso, ma dando uno sguardo al calendario non si poteva non notare “sabato 24 maggio”, una data cruciale per la storia italiana, almeno per gli appassionati di storia contemporanea. Questo dicono i libri di storia: “Dopo una prima fase di neutralità e il ripudio della Triplice alleanza con Austria e Germania, l’Italia fa il suo ingresso in scena nella Prima guerra mondiale a fianco delle potenze dell’Intesa, Gran Bretagna, Francia e Russia degli zar, il 24 maggio 1915. Dopo quattro anni di ostilità molto cruente, novant’anni fa si concludeva così la prima guerra globale, il primo vero conflitto armato della storia. Era esattamente l’11 novembre del 1918 quando la Germania firmò l’armistizio con le forze dell’Intesa. La guerra era stata di- chiarata il 28 luglio 1914: la scintilla che gio 1915, con la presa di posizione dell’al- lampo“ (o guerra di movimento), ma che diede il via ai combatti- lora presidente del Consiglio, Antonio Sa- poi si trasformò ben presto in una rovinosa menti fu l’assassinio del- landra, che dichiarò guerra agli Austro “guerra di posizione, di trincea o di logoral’arciduca Francesco Ungarici. Dapprima la guerra contro l’Au- mento” con artiglieria pesante, mitragliaFerdinando, erede al trono stria era stata progettata come una “guerra trici, carri armati, gas velenosi ed altro. dell’impero austro Scopo dell’entrata in guerra dell’Itaungarico, comlia: liberare le terre irredente del Nord piuto a Sarajevo, Est d’Italia e l’affrancamento dagli in Bosnia, il 28 imperi centrali per rivendicare una giugno dello stesso propria autonomia internazionale.” E anno. La guerra fu nello stesso proprio pochi giorni fa è stato ricortempo l’ultimo conflitto del pasdato il novantatreesimo anniversario sato (guerra di trincea e lenta nel da quando la nostra Nazione entrò nel suo sviluppo), ma anche il primo conflitto mondiale. E’ trascorso quasi grande conflitto in cui si usarono un secolo da quel terribile evento, ma appieno tutti i mezzi moderni, pare che l’uomo non abbia ancora imcome aeroplani, mezzi corazzati, parato nulla, o poco, dai propri sbagli. sommergibili e le armi chimiche, Il mondo continua ad essere minactra cui il gas iprite, che prende il ciato in più punti del suo globo: nome dalla città di Ypres (Belgio), l’animo umano difficilmente si acdove fu utilizzato per la prima contenta e la sua fame di potere lo volta per iniziativa dei tedeschi. spinge verso situazionidi tensione e L’Italia entrò in guerra il 24 magLa celeberrima pagina del Corriere del 24 maggio 1915 di conflitto. SESTOUNOnews di Pietro Nunno 14 giugno 2008 - pagina 13 Specchio delle mie brame La TV mezzo per diffondere valori corretti o per azzerarli S ono i mezzi di comunicazione – televisione su tutti – a condizionare la società o, viceversa, essi propongono l’immagine riflessa della società? Dare risposta certa a questo interrogativo rappresenta ancora oggi una missione quasi impossibile, nonostante da settant’anni, a partire dagli Stati Uniti, sociologi e massmediologi studino a fondo le dinamiche relazionali esistenti tra produttori e fruitori di informazione e opinione. Per analizzare questo fenomeno dobbiamo quantomeno trovare un valido punto di partenza: la televisione riveste una funzione educativa. Questo è vero, a prescindere dal fatto che essa possa formarci a logiche e comportamenti di consumo, imponendoci stili di vita dediti all’Avere, piuttosto che operare una tras-missione di valori rivolti all’Essere. Vanno in quest’ultima direzione i tentativi sempre più influenti di pervenire ad una etica dell’informazione, l’infoetica, per cui le comunicazioni sociali difendano la persona e ne rispettino la dignità, così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla Vita. Nella ricorrenza della 42^ Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, Papa Benedetto XVI ha constatato come “oggi, in modo sempre più marcato, la comunicazione sembra avere talora la pretesa non solo di rappresentare la realtà, ma di determinarla grazie al potere e alla forza di suggestione che possiede. Su talune vicende i media non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione, ma per creare gli eventi stessi.”. Ricordo che una famosa educatrice italiana di inizio Novecento, Maria Montessori, correg- geva i propri alunni dalle cattive maniere mettendoli davanti ad uno specchio. La nostra società riflette molto sé stessa ma molto poco su sé stessa e davanti allo specchio si chiede chi sia la più bella del reame, non la più brava, buona, meritevole, giusta o solidale. E’ in corso una profonda crisi esistenziale di famiglia, scuola, giustizia, Stato, che sono tutte agenzie responsabili dell’educazione. Non possiamo, né vogliamo credere che ciò sia attribuibile esclusivamente alle responsabilità derivanti da un cattivo utilizzo dei mezzi di comunicazione o all’imposizione di format televisivi. Più semplicemente, e drammaticamente, la televisione si aggiunge agli altri attori sociali deputati alla funzione educativa. Programmi TV di autentica educazione sociale ce ne sono pochi. Per favorire gli ascolti, la cosiddetta audience, con frequenza non si esita a inserire grandi pennellate di trasgressione, volgarità e violenza, tanto presenti oggi nel nostro vivere quotidiano. I modelli televisivi e quelli sociali si alimentano a vicenda e si sintonizzano sul medesimo canale di bassa, molto bassa frequenza. I molti – troppi – reality che ci vengono propinati sono delle favole moderne per adulti, seguitissime da frotte di fedelissimi spettatori, di cui stimolano l’immaginazione e cullano i sogni più inverosimili. Mentre un tempo le favole servivano proprio per educare in senso positivo, oggi, purtroppo, diseducano alla grande, azzerando tutti i valori morali e facendo perdere il senso della realtà, esito questo gravissimo. L’occhio del Grande Fratello è lo specchio della sua anima, e dallo specchio La visita di Papa Benedetto XVI durante la 42° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali allo spettro il passo è breve. Riprendendo alcune considerazioni del Santo Padre, possiamo affermare che i mezzi di comunicazione sociale sono giunti al bivio tra protagonismo e servizio. Possono essere asserviti ai manipolatori di coscienze o utilizzati al servizio della persona e del bene comune per la formazione etica dell’Uomo, per la crescita della sua interiorità e per soddisfare la sua sete di Verità: sono dei mezzi e, come tali, possono essere usati a fin di bene, ma anche per il male. E’ l’uomo che decide e sceglie come farne uso: sua è la responsabilità. Resto personalmente convinto che la vicendevole contaminazione tra i due fattori, realtà e tele-visione della realtà, rimane l’ipotesi più prossima al vero. Una società più autentica e meno incline alle falsificazioni renderebbe più agevole l’oneroso compito trasmissivo che spetta agli organi di informazione, che a loro volta dovrebbero informare ed educare non solo prendendo come punto di riferimento il bello ma anche il giusto. L’interpretazione arbitraria e interessata dei fatti rimane il limite più ostico da valicare, sia nella società che nei media. Oggettività e immagine, conoscenza e spiritualità possono migliorare a partire da un Uomo diverso, più onesto con sé stesso, che nello specchio veda il proprio riflesso migliore rispetto a quello che vede oggi, appannato e fortemente condizionato da un’immaginazione spersonalizzante. SESTOUNOnews 14 giugno 2008 - pagina 14 La crisi della società contemporanea Nostra intervista a Don Mazzi D on Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus, ci ha gentilmente concesso un’inter- vista. Un tempo si parlava di crisi dei valori; oggi siamo di fronte a una vera e proprio perdita dei valori. Perchè le famiglie non trasmettono più gli insegnamenti morali e sociali fondamentali? Tutta l’impalcatura morale ha ceduto perché è saltato il valore fondante: quello della persona, con la sua dignità. La persona è stata banalizzata nei connotati che le annettono importanza: ora sono il denaro, il possesso degli status symbol, come auto, abiti costosi, viaggi e vacanze, un fisico palestrato. Non si ritengono importanti la cura e il rispetto di bambini, anziani, disabili, persone bisognose, perché non si avverte come doveroso e necessario l’aiuto e l’impegno verso chi è più debole e deve essere tutelato. Come vede la nostra società, quindi? E’ una società senza progetti, senza speranze, perché non ha più i valori che la guidano verso il futuro e la fanno essere “costruttiva”. Quale rimedio per poterla risanare? Occorre porsi la domanda “quale tipo di uomini vogliamo essere?” e avere il coraggio di rivoluzionare la nostra vita e la società, di sgobbare per riappropriarsi della visione corretta e morale dell’uomo. Solo così si potrà seminare su un terreno fertile, mentre ora chi insegna l’onestà, il rispetto, la dignità, l’impegno semina sull’asfalto. Anche la Chiesa si trova in questa situazione e non può incidere più di tanto sulle coscienze, che restano sorde. Si critica molto la scuola, perché non sa affrontare con piglio deciso lo sbandamento degli adolescenti e dei giovani. Lei come la giudica? Anche la scuola è frutto della società e perciò in crisi. Sarebbe molto utile che la scuola e la famiglia cominciassero a collaborare, senza schierarsi l’una contro l’altra: si inizierebbe così a far crescere bene la gioventù e meglio ancora sarebbe se si coinvolgessero politica e Chiesa nel medesimo progetto, con la stessa finalità. Lei crede che anche lo Stato sia insufficientemente garante rispetto alla formazione morale e civica del cittadino? Lo Stato è impegnato su altri fronti, la finanza ad esempio, e investe poco nella scuola, che quindi non ha supporti economici per incidere veramente ed esercitare proficuamente il suo importantissimo ruolo. La cultura è un bene a cui lo Stato non dà priorità. Aiuta poco anche le famiglie: come possono fare ad allevare bene e a sostenere le molte spese per crescere ed educare i figli se i salari sono insufficienti, gli assegni familiari sono ridicoli e i libri scolatici sono tanto costosi, il problema della casa - affitti e mutui - è ormai straziante? I bambini, i ragazzi di oggi sono il futuro della nostra società, ma sembra che ciò importi poco. Il suo ultimo libro “Stop ai bulli” affronta un’altra criticità della nostra so- cietà, il bullismo. Oggi gli adolescenti sono precoci e hanno fisici robusti; accumulano energia e aggressività e avrebbero la necessità di scaricarle correndo, giocando, sudando, come si faceva un tempo nella strada, nei cortili, nei prati. In realtà non devono correre, far rumore e giocare a pallone perché nei condomini non si può, non devono sudare perché le mamme si preoccupano, devono stare tutto il giorno seduti nel banco a scuola. Come possono scaricarsi? Tutta la loro energia a volte si trasforma in aggressività cattiva ed ecco il bullismo, con atteggiamenti che magari nascono per gioco e poi travalicano gravemente questo limite. La scuola dovrebbe avere il coraggio di cambiare i programmi e inserire ogni giorno educazione fisica, musicale e artistica per convogliare e far scaricare le loro energie e i loro sogni, per addolcire e umanizzare le loro pulsioni, per fargli provare la gioia di produrre e creare qualcosa di bello. Ed occorre che i padri si riapproprino del loro ruolo: che la smettano di essere “mammi” e che siano molto più presenti. Devono tornare ad essere figure importanti per i figli e la famiglia. I ragazzi non devono essere lasciati soli e la famiglia deve riconquistare il suo ruolo educativo, come aveva un tempo. Io di professione faccio il ladro di Eugenio Fazzoletti Io di professione faccio il ladro. Rubo nelle case degli altri non per necessità ma per curiosità: mi piace vedere cosa provano le persone quando sono private di qualcosa a cui tengono. Da piccolo mi leggevano spesso le avventure di Robin Hood, il principe dei ladri, ma non le capivo, mancava qualcosa di molto prezioso… e non sono i gioielli che rivendo smembrati a un vecchietto senza un occhio nel retro di una gioielleria. No. Io rubo di tutto ma tengo per me solamente i diari. Le pagine scritte a mano da uno sconosciuto, nella cui mente mi infilo come la gamba di una donna in una calzamaglia scura, con lentezza e sensualità. Rubo diari scolastici, diari segreti con lucchetto o senza, agende o calendari con appuntamenti appuntati sopra. Poi vado a casa e sfilata la tuta nera da fumetto, leggo. Se vi chiedete come io sia arrivato a una occupazione simile, o passione che dir si voglia, fatevi un’altra domanda prima. Cosa ruba un ladro? Di sicuro pochi Lupin sono attratti dal mobilio dell’Ikea o della bigiotteria luccicante… no, no… prendono qualcosa che non hanno, o hanno scialacquato al tavolo da gioco o vogliono in dimensioni amcora maggiori. Adesso potete chiedervi come io sia arrivato fin qui. Il mio “qualcosa” più ultimo è l’emozione. Esauriti tutti i libri, parlato con tutti gli uomini e le donne che conosco, svelato il loro intimo dubbio, non ne rimaneva nulla. Erano belle pelli traslucide, lisce e plasticose che già conoscevo, che già avevo accarezzato, mentre i libri si ripetevano nei loro temi sempre un po’ castigati e censurati. Il diario invece no; il diario è sanguinolento e pudico… SESTOUNOnews di Fabio Zucchetti* 14 giugno 2008 - pagina 15 Valore degli immobili: in calo gli affitti, tengono le vendite Ancora alti i prezzi delle compravendite: effetto Expo ? P eriodo poco favorevole per i proprietari di alloggi nell’area milanese: i ribassi dei canoni di locazione sono notevoli. Per un monolocale si è giunti alla riduzione del 15%, di meno del 12% per un bilocale e quasi del 10% per un alloggio di tre vani. Questo ha rilevato l’Osservatorio dei Prezzi Immobiliari della FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali). Ma il rendimento netto su case da concedere in affitto (in media il 4%) è comunque superiore ad altri investimenti finanziari: Bot, Cct o titoli analoghi offrono un utile massimo del 2,5/3%. Le cause di questo ribasso sono facilmente individuabili: rispetto al periodo 2005/2007 sono notevolmente diminuite le richieste di case in locazione e sono aumentate invece esponenzialmente le offerte di alloggi sul mercato. Risentono maggiormente del calo gli immobili di scarsa qualità o posizionati in zone periferiche, poco servite dai mezzi pubblici. Per gli immobili di pregio e per quelli ubicati in centro si registra, invece, una solida tenuta delle quotazioni. Le prospettive per il prossimo futuro sono moderatamente positive per il mercato degli affitti, almeno fino a quando i tassi di interesse dei mutui rimarranno ai livelli attuali. Sostenere un prestito per l’acquisto di un alloggio risulta essere proibitivo per la maggioranza dei giovani e delle famiglie monoreddito, che preferiscono prendere casa in affitto. Discorso a parte per le compravendite: i prezzi permangono alti e in sostanziale tenuta rispetto agli anni passati. Anche a Milano e provincia diminuisce il numero totale delle transazioni (meno 10/12%), allungando così il periodo necessario per vendere l’immobile posto sul mercato (da ¾ mesi del 2006 a circa 9 mesi attuali). Così, come per le locazioni, immobili di pregio e alloggi posti in centro non risentono del calo di interesse degli acquirenti. Sono invece le abitazioni di tipo civile o di scarsa qualità che riscontrano un minor grado di appetibilità. Dopo i numerosi acquisti effettuati negli anni di boom, la platea dei potenziali acquirenti è sicuramente più contenuta e selettiva. Oggi si acquista un immobile prevalentemente per esigenze Collaboratori: Ezio Anzelmo, Carlo Cattaneo, Vincenzo di Cristo, Antonino Filippelli, Daniela Mancini, Pietro Nunno Stefania Notarnicola, Umberto Profilil, G.Venturini Redazione: Via Saint Denis, 9 - 20099 Sesto San Giovanni MI Tel-Fax 02.37011167 - Mobile phone: 3394184896 [email protected] www.sestounonews.com Chiuso in redazione 12.6.08 Tiratura 35.500 copie di tassi di interesse, che sono la causa della stagnazione delle compravendite. La BCE, interessata al contenimento dell’inflazione, non accenna ad abbassare i tassi, impedendo così la ripresa dei consumi e delle compravendite immobiliari. L’America, in questo caso, insegna. *Delegato provinciale FIAIP Pubbliredazionale SESTOUNOnews Registrazione Tribunale Milano n. 630 del 3.11.2003 Anno VI - n.5 Direttore Editoriale: Marialuisa Scaletti Direttore Responsabile: Alessandro Fede Pellone Direttore di Redazione: Pino Cappellani Redattori: Mariuccia Scarano e Roberto Vaini abitative e meno per investimento o mera speculazione. Infatti, vista l’abbondante offerta sul mercato, si ha la possibilità di scegliere l’alloggio con le migliori caratteristiche e con il rapporto qualità/prezzo più conveniente. La scelta, però, è spesso determinata dal budget a disposizione e dalla rata che si dovrà sostenere per rimborsare il mutuo bancario. E l’effetto Expo? Secondo la maggioranza degli analisti immobiliari, l’effetto Expo costituisce una spinta per la ripresa del mercato immobiliare soprattutto per le aree interessate dall’esposizione del 2015, ma anche per le altre zone di Milano e provincia. Una buona notizia per i proprietari di immobili e gli operatori di settore, un po’ meno per i futuri acquirenti, che non potranno sperare in un ribasso delle quotazioni. Ma la vera ripresa del mercato immobiliare sarà possibile solo grazie ad una convincente politica economica della Banca Centrale Europea in termini La sauna anche in casa. È possibile È il piacere di un momento in compagnia di se stessi, o insieme ad altri. È concedersi una pausa nel benessere per ritrovare e mantenere forma e bellezza. Basta un semplice bagno di calore per far traspirare e far eliminare, attraverso il sudore, le tossine e i rifiuti della pelle. E questo procedimento termico è tra i più antichi e conosciuti del mondo. Pare, infatti, che già negli antichi insediamenti aztechi, le donne partorissero in una sorta di capanna “sudatoria”, così da poter beneficiare del calore lenitivo e rilassante per alleggerire le doglie. Ma, accanto alle proprietà terapeuti- che, per molti popoli, tra cui gli indiani sioux, il bagno di sudore rappresentava anche una funzione di purificazione. Le tradizioni della sauna si sono conservate e perfezionate soprattutto in Finlandia e in Russia: non è raro scorgere, sulle rive dei laghi e dei fiumi, casette di legno costruite a questo scopo. Nell’immediato dopoguerra, la moda della sauna finlandese si è diffusa anche in Europa e negli Stati Uniti grazie al fatto che, tra l’altro, viene considerata un ottimo metodo per rilassarsi e favorire un sonno salutare. Le saune “ prefabbricate” si possono istallare in quasi tutti i bagni, apportando alcune modifiche per i collegamenti idrici e di scarico. I prezzi sul mercato, iniziano ad essere abbordabili ed avvicinabili ad un sempre maggior numero di famiglie. Per ricevere materiale illustrativo al riguardo scrivete al seguente indirizzo e.mail. [email protected] / potete altresì chiedere dettagliate informazioni telefonando alla s.n.c REMI di Sesto San Giovanni via Puricelli Guerra 209 mobile phone 3470726184. La pasticceria Camozzi L a pasticceria Camozzi è stata aperta nel 1959 e ancora oggi, caso raro in tutta la Lombardia, è ancora gestita dalla stessa famiglia, che si è premurata di mantenere l’arredo in stile Liberty per caratterizzarla. Che cosa provare da loro? Assolutamente invitante è l’esclusivo e unico strudel tondo, chiamato “Hatshepsut Strudel”, dedicato all’omonima Faraona egiziana, su suggerimento di una cara amica egittologa. Vista e olfatto sono particolarmente blanditi con questa specialità! E’ da provare. Ma il richiamo all’Egitto ha spinto la creatività dei Camozzi ad inventare anche un cioccolatino a forma di piramide, originalissimo: cioccolato fondente con un cuore di cremino. Commento solo dicendo: cioccolatino da meditazione. E chi vuole essere più morigerato con le calorie e con la spesa può pensare alla prima colazione e provare i loro biscotti, tutti in confezioni da 500 gr.. Si può scegliere tra le “Ciambelline Rondinella”, volute dal fondatore sig. Renato con il gusto delle ciambelle di una volta, ma in forma di biscotto allungato, e i “Burro e Uova”, biscotti tondi e piatti, secchi ma non troppo, leggerissimi non solo nel peso, ma anche perché non si avverte la presenza del burro e quindi mangiabili senza problemi. Un modo per fare una signora colazione senza spendere troppo e con prodotti garantiti di pasticceria. Pasticceria Camozzi v. Picardi, 152 – tel. 022476756