Edizione n°5 - SESTOUNOnews

Transcript

Edizione n°5 - SESTOUNOnews
Per la pubblicità su
SESTOUNOnews
telefonate al
mobile phone:
3394184896
Anno VI - N. 5
14 giugno 2008
SESTOUNOnews
PERIODICO DI ATTUALITÀ, CULTURA, POLITICA E CRONACA
DIRETTORE RESPONSABILE: Alessandro Fede Pellone
DIRETTORE DI REDAZIONE: Pino Cappellani
REDAZIONE: Mariuccia Scarano, Roberto Vaini
L’EDITORIALE
DIRETTORE EDITORIALE: Marialuisa Scaletti
STAMPA: Tipografica Sociale - Viale Europa 12, Monza
TIRATURA: 35.500 copie
iviamo in un momento di
generale pessimismo. Gli
italiani sono scontenti, critici, negativi.
La resistenza di molti viene fiaccata e non pochi si lasciano cogliere dalla depressione, perdono
la speranza nel futuro e la forza di
reagire.
I giovani, poi, si fanno irretire da
alcool, droga e “sballi” d’ogni genere, che forniscono loro l’anestesia alla disperazione, all’incertezza, al sentirsi deboli e spaventati di fronte alla vita.
Però è necessario reagire e cercare
di guardare alla vita con ottimismo. La speranza è il filo a cui attaccarsi, perché ci sostiene e ci fa
vedere la luce in fondo al tunnel.
E’ un filo sottile che si può trovare
nelle piccole, ma grandi, cose della
vita: negli occhi di nostro figlio, in
un amore nascente, nella fede che
seguiamo, nella casa che stiamo
costruendo, negli studi che preparano il nostro futuro, nel lavoro finalmente conquistato, nelle cure
che vorremmo vincenti sulle malattie terribili. Lo sguardo va rivolto verso il futuro per vedere ciò
che già nel presente le nostre mani
e la nostra volontà devono iniziare
a costruire. Auguriamoci che la
nostra speranza sia forte come un
filo di seta.
V
N
ei giorni scorsi si è tenuto, a Napoli, il primo
Consiglio dei Ministri
del nuovo Governo Berlusconi:
se, come dice il proverbio, il
buongiorno si vede dal mattino,
possiamo davvero pensare che
la giornata sarà splendida!
Sono stati affrontate in maniera
seria, approfondita,ma soprattutto operativa, alcune delle
tante emergenze che il governo
Prodi ha lasciato aperte nel nostro Paese. In primo luogo,
l'emergenza sicurezza: è stato
presentato un articolato pacchetto di interventi che mirano
Franca Landucci
non a penalizzare coloro che in
Italia vogliono lavorare e integrarsi, ma a punire e a cacciare
tutti coloro che si sono illusi di
poter delinquere liberamente,
vivendo, nel migliore dei casi,
di espedienti e, nel peggiore,
della più brutale delinquenza.
In secondo luogo, l'emergenza
tasse: grazie (si fa per dire) ai
provvedimenti delle finanziarie
di Prodi, gli stipendi dei lavoratori italiani sono falcidiati dalle
tasse, mentre i mutui sono terribilmente aumentati a causa
dell'incremento dei tassi di interesse. Per questo, il Governo
ha deciso non solo di detassare
gli straordinari per i lavoratori
a basso reddito, ma anche di alleggerire il carico fiscale sui
mutui e di favorire il passaggio
dei mutui stessi da tasso variabile a tasso fisso.
CONTINUA A PAGINA 10
Beata Giovinezza
Rispetto della legalità e immigrazione clandestina non possono convivere
di Alessandra Tabacco*
capito forse meglio di chi amministra Sesto, che
l’immigrazione irregolare non si affronta né con
l nostro Sindaco, su Nuovasesto del 5 mag- gli indulti né con lassismi. L’interesse dei nostri
gio scorso, affrontando il problema della si- concittadini, ossia l’assistenza sanitaria gratuita
curezza, afferma che la Lega Nord è riuscita ai nostri anziani, un’abitazione decorosa per i
a capire i problemi veri dei cittadini, e per questo nostri sfrattati e un lavoro sicuro per i nostri diha più che raddoppiato i voti, ma che le risposte soccupati, non possono venir dopo gli interessi
che la Lega propone, come quelle sulla sicurezza degli extracomunitari. Inoltre troppe volte dalla
non sempre sono condivisiSinistra abbiamo sentito che
bili. Mi domando, prima di
ad esempio nella nostra Città
tutto come cittadina sestese,
non esiste il problema della
se sia possibile far convivere
sicurezza in se ma solo
il rispetto della legalità,
quello della percezione della
come sostiene il Sindaco,
sicurezza da parte dei secon l’immigrazione clandestesi. Mi sembra che afferstina, la tolleranza e l’accomazioni simili denotano una
glienza, dato che legalità e
superficiale
conoscenza
clandestinità sono due condella realtà sestese e dei procetti evidentemente contrapblemi denunciati dalla gente.
posti. I cittadini sestesi e gli
Noi invece abbiamo idee
Alessandra Tabacco
Italiani hanno sicuramente
chiare in proposito, sugge-
I
Associato ANACI n° 1909
Amministrazione immobili e Consulenze
Via Dante, 105 - 20099 Sesto San Giovanni (Milano)
Tel. 02-24.40.03.43 - Fax. 02-26.22.57.87
e-mail: [email protected]
telefonate al
mobile phone:
3394184896
REGISTRAZIONE: Tribunale di Milano - n. 630 del 3.11.2003
REDAZIONE: Via Saint Denis, 9 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)
[email protected] - www.sestounonews.com
di Mariuccia Scarano
Forte come
un filo di seta
SESTOUNOnews
FONDATO NEL 2003
Cenni di politica nazionale e cittadina
di Franca Landucci
Per la pubblicità su
rite proprio dal buonsenso della nostra gente:
combattere anzitutto l’immigrazione clandestina
rendendola un reato; espellere i clandestini e garantire la sicurezza e la legalità con azioni molto
ferme. Del resto anche in Gran Bretagna o in
altri Paesi europei, quali ad esempio la Francia
e la Germania, l’immigrazione clandestina già
da tempo è considerata un reato. In Italia invece
la Sinistra pensa di risolvere il problema con
l’accoglienza e la tolleranza, a scapito di legalità
e sicurezza. Non è un caso quindi se alle ultime
elezioni politiche la gente ha dato un segnale
molto chiaro di cambiamento ai governanti.
Credo perciò che a Sesto, come nel Paese, non
sia più possibile fare dell’inutile demagogia, ma
viceversa sia necessario mettere finalmente in
atto tutte quelle azioni per garantire la sicurezza,
la legalità e quindi il miglioramento della qualità
della nostra vita e dei servizi da rendere ai sestesi.
* Capogruppo della Lega Nord
Spedizione in abb. postale
art. 2 comma 20/c legge 662/96
COPIA GRATUITA
La febbre
del sabato sera
di Mariella Bocciardo
L
ui, John Travolta, capelli brillantinati, ciuffo
con piega provocatoria,
fisico dinoccolato.
Una vita squallida e monotona.
La vita di Tony Manero, il
commesso in un negozio di
vernici a Brooklyn, che sul finire della settimana vive
un’esplosione di vitalità, su
una pista da ballo, al ritmo di
una musica indimenticabile.
Ecco com’era la febbre del sabato sera. Un film indimenticabile.
Un modello di trent’anni fa,
quando la trasgressione si consumava in un ballo sfrenato, liberatorio, senza fine.
L’alternativa alle tormentate
inquietudini del James Dean di
“Gioventù bruciata”, che sembravano più profetiche, e infatti lo sono state. Oggi quella
“febbre” si chiama “binge
drinking”. E’ la “bevuta da
sballo”. Bere per ubriacarsi.
Alcol, pasticche, fumo. Il ritorno a casa, all’alba. La macchina che corre velocissima.
Non ci sono regole. Non ci sono
ostacoli. Ma dietro una curva, lei
ha il mantello nero, ti aspetta
beffarda, con la sua falce tagliente e impietosa. La morte del
sabato sera, o meglio della domenica all’alba, per un giovane
di oggi.
CONTINUA A PAGINA 3
SOMMARIO
Esteri
Il Libano,
un paradiso invidiato
A pagina 4
Sesto flash
Istantanee
A pagina 5
Ultimissime
Rom e dintorni
A pagina 5
Sicurezza
Dal benessere alla paura,
la genesi del terrorismo
A pagina 12
RICERCA PERDITE con
Assistenza e consulenza a gestori, studi tecnici ed Amministratori di fabbricati
e condomini per la ricerca ed individuazione immediata di perdite da tubazioni
ed infiltrazioni in genere su terrazzi e balconi con tecnologia all’infrarosso.
REMI snc - Via Puricelli Guerra, 209 - 20099 Sesto S. Giovanni (Mi)
Tel: 02-22.47.16.05 - 347-07.26.184 - e- mail: [email protected]
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 2
Hans Kung parla della speranza nel dialogo ecumenico e della necessità di un rinnovamento nella Chiesa
di Mariuccia Scarano
H
ans Kung, conosciuto e discusso teologo svizzero, è recentemente venuto
in Italia e ha tenuto una conferenza
presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha parlato di sé e dell’autobiografia
che sta scrivendo, della quale è appena stato
pubblicato il primo volume. Definisce la sua
vita come “il lungo e sassoso cammino di un
ragazzo svizzero, proveniente da un’enclave
conservatrice, che diverrà un contadino cosmopolitano e un teologo critico”.
Kung studiò a Roma fino alla laurea in teologia e filosofia presso la pontificia Università
Gregoriana e in quella città venne consacrato
sacerdote nella basilica di S. Pietro. A trentadue anni diverrà professore di teologia all’Università di Tubinga. Papa Giovanni XXIII
lo convocherà a partecipare, dal 1962 al 1965,
al Concilio Vaticano II in qualità di esperto.
Allora conobbe Joseph Ratzinger, che era presente in veste di consigliere teologico del vescovo di Colonia, e lo apprezzò a tal punto
che caldeggiò la sua assunzione presso l’ateneo di Tubinga. Iniziò così tra loro una colla-
borazione che terminò nel
Chiesa e sostiene che non
1969, quando l’attuale Papa
vi è opposizione tra liBenedetto XVI lasciò
bertà e verità e che la sequell’università, dopo le
conda non può esistere
violente manifestazioni stusenza la prima. E’ facile
dentesche del ’68, per
dedurre che Kung abbia
quella più tranquilla di Ratiuna visione dell’Uomo
sbona.
come coscienza pensante
Kung si è sempre messo in
e volitiva, che eserciti il liluce per la sua riflessione
bero arbitrio. E’ grande
Hans Kung durante una
critica spesso giudicata
sostenitore dell’esigenza
conferenza al Cairo
troppo spinta e in antitesi
di un’etica mondiale, che
con il pensiero della Curia
promulghi e faciliti la soRomana. Infatti fu il primo teologo cattolico lidarietà e l’interazione tra tutti i popoli della
a mettere in dubbio il dogma dell’infallibilità Terra e ha creato la fondazione Weltethos,
papale e ciò indusse il pontefice Giovanni fautrice della cooperazione tra religioni grazie
Paolo II a revocargli nel 1979 l’autorizzazione al riconoscimento dei valori comuni. Nel
all’insegnamento della teologia cattolica. corso della conferenza ha dichiarato di aver
Grande è il suo impegno civile e la sua sotto- analizzato le fedi monoteiste e di giudicare
lineatura del valore della libertà, che implica importantissimo e necessario nel mondo confedeltà a se stessi e alla propria fede. L’espe- temporaneo il dialogo tra Cattolicesimo,
rienza del fascismo e del nazismo ha fatto na- Ebraismo e Islamismo, allargato anche al
scere in lui il culto per la libertà, di pensiero e Buddismo, per la promozione della cultura
di coscienza, che poi percepì minacciata della pace e il superamento di pregiudizi inveanche all’inizio del Concilio Vaticano II. Si terati. A tal fine ottime armi di cui servirsi
batte quindi per la libertà della teologia e della sono l’autocritica e la cultura. Ha ricordato
che l’apertura fraterna tra le religioni fu tema
caro a Giovanni XXIII, che la introdusse nel
Concilio Vaticano II. Kung definisce quel
Concilio come avvenimento epocale per la religione cattolica. Papa Giovanni XXIII fu a
sorpresa uomo di rinnovamento, come nessuno avrebbe mai creduto, e guidò la Chiesa
verso un nuovo periodo.
Il teologo ha affermato di essere portatore del
pensiero cattolico liberale e convinto fautore
dell’impegno dei cattolici nella società. Invitato ad esprimersi sul futuro della Chiesa cattolica e sulla sua evoluzione, ha dichiarato
che la Chiesa è più progressista della Curia
Romana. Ha elencato i temi scottanti sui quali
la Curia conserva un atteggiamento a suo dire
obsoleto, a distanza di sessant’anni dal Concilio: il controllo delle nascite, i matrimoni
misti, il celibato dei sacerdoti, la riforma strutturale della Curia Romana stessa, la riforma
dell’abito e dei titoli dei prelati. Ha definito
necessario il rinnovamento dottrinale e l’apertura alla partecipazione dei laici, citando
l’esempio di quanto accade in Austria, dove la
penuria di preti ha fatto sì che oggi i laici, debitamente preparati, dirigano le parrocchie.
...segue dalla prima
Università della Terza Età: le ragioni del suo sviluppo
di Ezio Anzelmo*
N
el precedente articolo,
pubblicato il 12 maggio
scorso, definivo l’Università della Terza Età (UTE) un
prezioso patrimonio di tutti i sestesi, indipendentemente dalle
preferenze politiche dei singoli.
Osservavo che, nel vasto panorama delle associazioni culturali
sestesi, l’UTE fosse tra le poche
a non emanare il profumo dell’appartenenza ad una rete specifica di relazioni politiche: in
Sesto abbondano quelle promosse o figlie della ultracinquantennale amministrazione “red
colored”.
D’altra parte poteva accadere
qualcosa di diverso, in una città
che all’inizio degli anni settanta
organizzava manifestazioni sportive e culturali in collaborazione
con la Germania dell’Est, l’Ungheria, la Cecoslovacchia, etc.?
Rompendo decisamente con il
clima ammuffito del panorama
culturale di fine prima repubblica, i Lions Club di Sesto
hanno fondato l’UTE fra le mille
difficoltà tipiche di tutti gli inizi e
le resistenze dell’ambiente politico e sociale.
Mentre il clima politico nazionale dava segni, spesso contrad-
dittori, di qualche cambiamento
verso una apertura delle gabbie
ideologiche preesistenti, il clima
politico sestese rimaneva invece
sostanzialmente statico; solo ora
dopo il recente scossone nazionale, anche il mondo sestese potrebbe uscire “ a veder le stelle”.
L’ambiente politico non era ancora favorevole alla nascita
dell’UTE, ma era in atto un cambiamento sociale che favoriva il
suo avvio e il successivo consolidamento: la crescita della popolazione ritirata dal lavoro per la
progressiva chiusura delle industrie sestesi di base (acciaierie,
elettromeccaniche, meccaniche,
etc.) e l’emergente bisogno da un
lato di riempire il tempo “liberato” con domanda di cultura ripulita dalle ideologie dei partiti
di massa, dall’altro di aprirsi alla
vita di relazione.
L’UTE è quindi riuscita a conseguire due obiettivi fondamentali
al servizio dei cittadini :
diffondere la cultura relativa alle
due aree principali, umanistica e
scientifica; essere un “luogo” antropologico dove le persone possono realizzare la propria vita in
rapporto a quella degli altri, risolvendo il bisogno sociale di aggregazione.
Il primo obiettivo è stato perse-
guito con il progressivo sviluppo
quali-quantitativo dei corsi semestrali e annuali che nell’ambito
delle aree umanistica e scientifica
affrontano materie che riguardano ad esempio: le letterature
(italiana, russa, latino-americana), la storia italiana di alcuni
periodi o di alcune aree culturali,
narrata attraverso percorsi e paesaggi tipici, la storia della filosofia, la storia delle religioni
dell’umanità, la storia del teatro
da quello greco a quello moderno, storia e cultura dei popoli
antichi: Egizi, Maya, Inca, etc.
Nell’area scientifica e tecnologica i corsi offerti ai non più giovani “scolari” spaziano dalla
storia delle scoperte scientifiche,
alla fisica dimostrata sul campo,
alla matematica per nonni, alla
meteorologia e su… su, fino alle
vette della cosmologia.
Negli ultimi anni sono stati affrontati anche alcuni temi per
aspetti diversi alla moda: il fenomeno della globalizzazione : la
cultura , l’economia e lo sviluppo della Cina; un tema che
per due anni ha attratto centinaia
di persone curiose di conoscere
qualcosa di più del nostro “vicino” cinese: pillole di Cina,
come dice il prof. Dario Cosi docente universitario di storia delle
religioni, impegnato anche nello
sviluppo dell’UTE; il rapporto
tra due problematiche della vita
umana: la creazione e l’evoluzione; un tema arduo, scottante e
irrisolto che ha affascinato i corsisti dell’UTE, consci delle difficoltà affrontate a viso aperto dai
docenti di lettorato ebraico e di
paleontologia. Agli organi diret-
tivi dell’UTE si presenta ora un
nuovo problema: quello di prepararsi al cambiamento della composizione sociale e del livello
culturale di base dei futuri allievi
sestesi, mantenendo l’approccio
non ideologico che ne ha finora
caratterizzato lo sviluppo e il successo.
*Past rettore dell’UTE
Il parere
dell’avvocato
Risponde Francesco L. Cerchia
ono una ragazza di venticinque anni ed alcuni mesi fa mi
sono sottoposta ad un intervento di chirurgia estetica per l’ingrandimento del seno. Prima dell’operazione il chirurgo mi
aveva assicurato che non avrebbe lasciato nessuna cicatrice visibile. L’esito dell’intervento però non è stato quello da me immaginato ed ora mi trovo delle bruttissime cicatrici. Nei colloqui e nel
consenso che mi è stato fatto sottoscrivere non si parlava di questa
eventualità ed infatti, se fossi stata a conoscenza di questo possibile esito, non mi sarei sottoposta all’operazione. Ho diritto ad
avere un risarcimento per quel che mi è capitato?
S
Cara lettrice, se le cicatrici sono state causate da imperizia o negligenza del chirurgo che ha effettuato l’intervento Lei avrà certamente diritto ad essere risarcita per i danni subiti. Nel suo caso vi
è anche una questione ulteriore, relativa alla mancata consapevolezza delle possibili conseguenze dell’intervento e quindi alla validità del consenso prestato nel momento in cui ha scelto di essere
operata. Riferisce di non era stata messa a conoscenza della possibilità che l’intervento le lasciasse delle cicatrici né dal chirurgo
durante i colloqui preoperatori e neppure dal così detto “consenso
informato” cioè quel foglio che ha sottoscritto prima dell’operazione. In base a queste circostanze potrà agire in giudizio contro il
chirurgo che è stato inadempiente nei suoi confronti per chiedere il
risarcimento dei danni anche se l’intervento sia stato eseguito correttamente e manchi quindi l’imperizia e la negligenza di cui parlavo. Qualora invece l’intervento fosse stato eseguito a regola d’arte
e la possibilità del permanere di esiti cicatrizzanti permanenti fosse
stato inserito tra i possibili effetti all’interno del consenso informato
(come generalmente avviene per gli interventi di mastoplastica additiva al seno) da lei sottoscritto, non vi sarebbe alcun tipo di responsabilità da parte del medico.
e-mail: [email protected]
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 3
Grande festa per i 20 anni della CRI Sestese
I
volontari della Croce Rossa di Sesto San
Giovanni, guidati dall’attivo Presidente
Orles Michelini, hanno festeggiato,
presso i locali di Spazio Arte, lo scorso 18
Maggio, i primi 20 anni di attività di volontariato e di presenza al servizio della nostra
città. Un evento che ha consentito di mettere
in risalto il prezioso ed encomiabile contributo offerto alla comunità dai volontari della
CRI sestese che si sono dedicati, con slancio
e passione, nel servizio di soccorso e nell’assistenza alle persone senza fissa dimora. Il
“compleanno”, nonostante il tempo poco clemente, si è articolato in tre giorni di festeggiamenti e di iniziative culminati con la
consegna, alla presenza delle Autorità cittadine, delle Stelle D’Oro a coloro che si sono
maggiormente distinti nel mondo del volontariato e con l’inaugurazione di una nuova
unità mobile di rianimazione donata dalla signora Roberta Mangili.
La Stella D’Oro è stata consegnata
a volontari espressione delle realtà
associative volontaristiche premiati
per il loro prezioso e costante impegno: Giuseppe Rivolta e Corrado
Biondi della S.O.S., Carla Reale
della Caritas, Ede Succi responsabile del volontariato Avo, Elio Ponticchia dell’Avis, Genoveffa Stucchi
dell’Auser, Nicoletta Gobbi della
CRI e Angela Bugatti del Centro
Famiglia.
Tra i premiati con la Stella D’Oro
anche l’avvocato Gianpaolo Caponi
per la costante e concreta presenza
nel mondo del volontariato da più
di 25 anni, impegno che ha spaziato,
tra le tante attività svolte a favore
L’avv. Gianpaolo Caponi, volontario da 25 anni
del prossimo, dalla esperienza de-
di Mariella Bocciardo*
La Febbre del sabato sera
E
’ accaduto a più di 7mila
ragazzi negli ultimi dieci
anni. E ogni anno il numero aumenta.
Un giovane, oggi, al sabato sera,
si scola non meno di 4 bicchieri
di alcol, tra breezer, birra e superalcolici. Questo è l’identikit del
ragazzo medio italiano in discoteca, disegnato dall’Osservatorio
Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’aprile
scorso, alla fine di un’approfondita indagine dal titolo “Il Pilota”.
Un ritratto impietoso e inquietante che coinvolge anche le ragazze. Le pari opportunità si
realizzano anche in discoteca.
Appena un bicchiere in meno. Ma
lo “sballo” è lo stesso.
Dall’indagine emerge che in una
serata tipica da discoteca il 35,7
per cento dei giovani consuma
fino a 2 bicchieri di alcol, il 27,8
per cento tra i 3 e i 5 bicchieri, il
20 per cento va oltre i sei e si
ubriaca. Il dato più preoccupante
è nella quota rilevante (circa il 67
per cento) di giovani al di sotto
dell’età legale che dichiara di
bere alcol. E tra i minorenni, bevono di più le ragazzine, il 31 per
cento contro il 25. Il picco di
abuso si verifica tra i 19 e i 24
anni. Poi, per fortuna, il consumo
generalmente diminuisce, dipende dalle situazioni sociali, il
lavoro, una famiglia, diventare
genitori. L’abuso di alcol tra i giovani è un fenomeno che preoccupa sempre di più. Istituzioni
mondiali, europee e nazionali elaborano programmi di prevenzione e si danno obiettivi.
Qualcuno si augura che entro il
2010 nessun ragazzo sotto i 15
Tutti i premiati durante la festa del ventennale della CRI Sestese
cennale nella S.O.S. alla partecipazione a
gruppi di sostegno e di aiuto per disabili e anziani per poi proseguire, nell’ambito dell’attività professionale, con azioni a tutela di
vittime del racket dell’usura fino a farsi partecipe di casi riguardanti disagi famigliari con
minori vittime di maltrattamenti; non ultimo,
ha partecipato e sostenuto iniziative di carattere umanitario attive nel Terzo Mondo.
La giornata della premiazione si è conclusa
con una toccante e commovente inaugura-
zione dell’unità mobile di rianimazione donata dalla sig.ra Roberta Mangili in memoria
del proprio marito, scomparso pochi anni fà,
amante di farfalle; sul mezzo donato spicca,
infatti, una farfalla e una scritta “e ora vola e
salva una vita!”.
Un targa di riconoscimento, infine, è stata
consegnata al Presidente della CRI, Orles Michelini per la passione con cui ha guidato, in
questi anni, il meraviglioso gruppo della CRI
Sestese.
Segue dalla prima
anni assaggi una
“sballo” del sagoccia d’alcol.
bato sera sia solQualcuno,
di
tanto
la
fronte a queste
conseguenza di
previsioni, soruna noia diffusa.
ride. Le leggi
E’ qualcosa di più
contano, ma da
profondo. E’ una
sole
non
provocazione. E’
bastano. Ancora
una
sfida
al
più importante è
mondo
degli
capire come si
adulti e della sotrasforma una
cietà. Un cocktail
cultura del commicidiale in cui si
portamento.
mescolano i piaCome si radica.
ceri delle forti
Come è possibile
emozioni, l’attraMariella Bocciardo
modificarla. Un
zione del brivido e
tempo si beveva in famiglia, so- del rischio, la ribellione e la proprattutto vino. Oggi, la famiglia testa. Il sentirsi parte del gruppo
scompare e prevale il gruppo. E e nello stesso tempo un leader,
all’interno del gruppo scatta la di- quasi un eroe. Lo “sballo” per
sperata ricerca di una identità in farsi accettare e per emergere.
una società orientata all’omolo- Alle spalle, c’è probabilmente o
gazione dei valori. Questa ricerca una famiglia iperprotettiva, che
di identità si trasforma spesso in cerca di azzerare ogni conflitto, o
una sfida. Non si pensi che lo una famiglia lacerata da tensioni
psico-sociali dove la comunicazione tra genitori e figli non esiste
più.Cambiare una cultura di vita.
Solo così si può sperare nel successo di ogni lotta contro abuso di
alcol, tabacco e droga. Ma è nell’infanzia che si radicano modelli,
suggestioni, giudizi, comportamenti. In questa fascia di età si
devono concentrare gli sforzi
degli educatori.
Ecco perché è importante la comunicazione nei confronti dei minori. Ecco perché è importante
una buona scuola. Ecco perché la
famiglia deve essere al centro di
ogni intervento economico e sociale. Ecco perché la politica e
l’infanzia devono cominciare a
camminare insieme.
* Onorevole del PdL, Membro
della Commissione Affari Sociali
Camera dei Deputati, Membro
della Commissione Parlamentare
per L’infanzia
SESTOUNOnews
di Walter Muci
I
l Libano è un piccolo Stato, esteso quasi
quanto il Lazio, affacciato sul Mediterraneo orientale, popolato da quasi quattro
milioni di abitanti, di cui due milioni e duecentomila concentrati nella capitale Beirut.
Ha una storia antichissima e viene chiamato
‘il Paese dei Cedri’, perché vi allignano i maestosi cedri. Viene considerato la “cerniera” tra
Oriente e Occidente, con tutte le implicazioni
che questo comporta.
Il Libano moderno nasce dalle macerie dell’Impero ottomano (così come tutti gli attuali
Stati del vicino Oriente) ed è divenuto protettorato della Francia, dalla quale ottenne faticosamente l’indipendenza nel 1941. La sua
popolazione professa diverse fedi e nazionalità: cristiani di riti differenti tra loro, islamici
anch’essi di riti diversi, etnie immigrate (circa
500mila Palestinesi), lavoratori dalla vicina
Guido Podestà nuovo
coordinatore regionale
della Lombardia
L
’On. Guido
Podestà, ex
vice Presidente del Parlamento Europeo, è
stato nominato da
Silvio Berlusconi
Coordinatore Regionale della Lombardia di Forza Italia e rivestirà questa
carica anche nella prossima primavera per
il Popolo della Libertà.
14 giugno 2008 - pagina 4
Il Libano, un paradiso invidiato
Siria (1 milione), ed ovviamente le numerose
‘minoranze’ sono spesso in conflitto tra loro.
Il governo era, però, riuscito, il più delle volte,
a mantenere un equilibrio pacifico. La sua
cultura si è arricchita nei secoli degli apporti
dei partecipanti alle Crociate, degli Italiani
delle Repubbliche Marinare, dei carovanieri
provenienti da tutto l’Oriente e dall’Africa. Il
Libano ha acquisito la tolleranza, che è alla
base di ogni trattativa commerciale: poco importa il colore delle pelle e la confessione religiosa quando di mezzo vi è lo scambio di
merci. Non per nulla fu definito la “Svizzera
del Medio Oriente”. Nella sua capitale Beirut,
durante il periodo aureo che precedette la
lunga e devastante guerra civile iniziata nel
1975, si viveva come in Svizzera appunto,
con in più il vantaggio di vivere in un paese
dal clima dolce e dalle bellezze senza con-
di Vincenzo Di Cristo
C
on un comunicato stampa nel mese di
Maggio, il Comune di Sesto ha reso
noto di aver stipulato con una società
di Torino un contratto per ripulire le mura di
alcuni edifici pubblici (palazzo del Comune,
MIL, Spazioarte e Villa Mylius), prevedendo
l’eventuale estensione del medesimo servizio
ai privati, a prezzi in convenzione. L’iniziativa
è sicuramente degna di nota, in quanto permette finalmente ai cittadini sestesi, per ora
limitatamente ai predetti edifici, di godere
della vista di muri non imbrattati da “tag”
(sorte di sigle), insulti e scarabocchi. Per inciso, ai writers sono stati concessi spazi appositi – muri della ex Falck – per esprimere le
loro doti, a volte anche discrete. E’ lecito però
fronti, ove da secoli esiste il culto della ospitalità. Cosa ha prodotto la distruzione di questo incantesimo? Forse proprio il fatto di
godere di tali fortune! Forse a qualcuno non
piaceva e non piace una filosofia che preferisce il dialogo e la reciproca comprensione,
che adotta la Parola per la
soluzione delle controversie
anziché la forza, traendone
pace e prosperità!
Tutti i Paesi confinanti
hanno infatti delle “buone
ragioni”, che diventano preponderanti e sorde ad ogni
richiamo, per desiderare un
Libano che graviti nella loro
orbita e faccia il loro interesse. Per quanto il Governo
centrale compia ogni sforzo
per giungere a soluzioni che compongano
controversie spesso artate, se non ci sarà la
ferma e buona volontà di tutti quei Paesi, e
dietro di questi l’Occidente (e non solo!), ci
sarà sempre chi imbraccerà di nuovo le armi
e ricomincerà a nuocere alla sua Pace.
Beirut City
Guerra ai graffiti
blemi spesso non vengono anadomandarsi perché il medesimo
lizzati nella loro sostanza, ma liproblema posto all’attenzione
quidati in maniera sommaria,
dell’amministrazione comunale
giungendo a negarne addirittura
parecchi mesi orsono tramite interl’esistenza. Quando, in seguito, i
rogazione di alcuni Consiglieri
problemi si aggravano e raggiundell’opposizione, sia stato sbrigagono il limite del civico livello di
tivamente liquidato dal Sindaco, il
sopportazione, ecco che la macquale in quella circostanza aveva
addirittura giustificato gli imbrat- Vincenzo Di Cristo china comunale si attiva e si presenta alla cittadinanza come un
tatori di muri, invitando alla tolleranza e ricordando come egli stesso da genio della lampada. Agli imbrattatori di muri
giovane sia stato un “writer”. Forse perché va ricordato, comunque, che la loro libertà di
siamo alle solite: se è la parte politica dell’op- espressione non deve pregiudicare e prevariposizione a segnalare i disservizi della città e care il diritto dei proprietari delle abitazioni e
a riportare i malumori e le osservazioni dei dei cittadinanza di godere della vista di muri,
cittadini in Palazzo, gli stessi disservizi e pro- forse anonimi, ma puliti.
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 5
Sesto Flash
seguito dei controlli sulle generalità, alcuni
sono stati accompagnati in questura in quanto
non in regola. Evacuati i rom, sono entrate le
ruspe che hanno abbattuto il muro lungo via
Trento, in modo da poter far partire i lavori,
prima delimitando l’area e successivamente
iniziando la bonifica del terreno. Verrà abbattuto l’intero villaggio abusivo per realizzare,
secondo il progetto del Gruppo Caltagirone,
un quartiere che potrà ospitare 2000 persone.
* EX AREE FALK:
L’ARCHITETTO SE N’E’ ANDATO
Dopo solo 3 settimane dall’incarico fiduciario che il Sindaco aveva conferito all’architetto Giorgio Majoli, per seguire gli atti
relativi al Piano di governo del territorio
(PGT) e la trasformazione urbanistica delle ex
aree Falk, lo stesso si è dimesso. Il fatto grave
ha comportato un’interrogazione del capogruppo di AN, Antonio Lamiranda il quale,
oltre a sollevare sospetti su questa decisione,
ha chiesto spiegazioni. L’assessore all’urbanistica Morabito ha semplicemente risposto che
l’architetto, analizzati i progetti, non si sentiva
la persona idonea in quanto, essendo un pianificatore, la pianificazione era già stata fatta.
* LA LAUREA DEL COMANDANTE
Durante il Consiglio Comunale, il capogruppo
di AN A. Lamiranda ha informato di aver depositato ricorso alla Corte dei Conti contro il
bando di concorso per il Comandante della
polizia locale. Aveva già formulato un’interrogazione per le metodologie adottate per la
selezione pubblica e per l’equiparazione della
laurea tradizionale con quella triennale, ma
non essendo soddisfatto delle risposte ricevute
dal Sindaco e dal Difensore Civico si è rivolto
alla Corte per il controllo di legittimità dell’atto.
dalle prime parole della gente non sembra che
trovi molto consenso: vi è una forte preoccupazione che i mezzi pubblici gratuiti siano
scarsi, che le corse non siano fequenti e che i
parcheggi del centro, già limitati, se messi a
pagamento rischino di alimentare la sosta selvaggia, aggravando la situazione.
Dai banchi di Forza Italia, la capogruppo
Franca Landucci rileva che questo Piano,
come tutti gli altri del Comune, sembri opera
di una persona che a Sesto San Giovanni non
ha mai messo piede, perché prevede soluzioni
arzigogolate e poco attuabili nelle vie strette
della città. È invece necessario prevedere un
potenziamento dei trasposti pubblici, con navette di collegamento alla metropolitana e alla
ferrovia, un contributo per la differenza di biglietto tra urbano ed extraurbano, il completamento della circonvallazione pubblici, con
navette di collegamento alla metropolitana e
alla ferrovia, un contributo per la differenza di
biglietto tra urbano ed extraurbano, il completamento della circonvallazione sia a nord che
a sud, pensando anche ad un tunnel di collegamento tra viale Edison, dove è previsto che
confluirà tutto il traffico sestese, la Bicocca e
Viale Testi. Molti interrogativi anche sulla prevista abolizione di circa 300 parcheggi gratuiti
e l’estensione alla maggior parte della città di
parcheggi a pagamento.
* IL PUT NON PIACE
Le prime reazioni dei cittadini per il nuovo
Piano Urbano del traffico non sono state
delle più entusiaste: parcheggi a pagamento,
zone a traffico limitato, nuovi sensi unici per
fare spazio ad autobus e piste ciclabili, mezzi
pubblici gratuiti. Questo è in sintesi quanto
prevede il PUT presentato dal Comune che sta
facendo il giro nelle assemblee di quartiere ma
* DEMOLITO IL CAMPO ROM ABUSIVO
A seguito del recente sgombero effettuato
dalle forze dell’ordine nell’ex area Falk/Vulcano, finalmente sono arrivate le ruspe che
hanno raso al suolo le baracche presenti lungo
il muro di confine con lo scalo ferroviario.
All’arrivo delle forze dell’ordine delle 300
persone che alloggiavano nel campo rom
abusivo ne erano presenti solo una decina e, a
* ROM SELF SERVICE
Il problema dei rifiuti, già all’ordine del
giorno, è ulteriormente alimentato dai problemi delle incursioni alla piattaforma ecologica da parte dei rom, che vi entrano di
giorno e di notte per portare via tutto quello
che per loro può avere un valore. Le incursione avvengono in modo prepotente, con
spintoni e battibecchi con gli addetti dell’impianto e anche con i cittadini, in quanto i nomadi si avvicinano alle auto per chiedere di
poter frugare tra gli oggetti da buttare e scegliere direttamente cosa portarsi via. Si tenta di
arginare il problema con il ricorso alla vigilanza privata e, nei casi più gravi, alle forze
dell’ordine.
* CC SEQUESTRANO 6 CHILI DI MARIJUANA
I Carabinieri hanno arrestato il 20 maggio
scorso un albanese irregolare che, insieme a
un connazionale, che è riuscito a fuggire gettandosi dal secondo piano di uno stabile all’inizio di viale Monza, gestiva in un
appartamento un laboratorio per il confezionamento della marijuana in dosi. Sono stati sequestrati sei chilogrammi di droga, in
confezioni da un chilo ciascuna.
Savi;
quartiere 4: Pelucca, Italia, Arno e Muggiasca;quartiere 5: Rimembranze, Pace, Chiverni, Volontari del Sangue, Molino Tuono e
Marx.
* ACCORATI PER LA CO.RE
Da Destra e da Sinistra arriva un netto malcontento per il lavoro del Co.re, per la poca
raccolta differenziata, per la pulizia della città
e dei marciapiedi assolutamente insufficiente.
Per la Capogruppo di FI, Franca Landucci, nonostante il cambio di gestore, “la città era
sporca e sporca è rimasta”.
Durante il Consiglio Comunale sono stati accolti due ordini del giorno aggiuntivi, uno di
maggioranza e uno di opposizione, nei quali
vengono chiesti l’aumento della raccolta differenziata dall’attuale 40% sino al 50-55%, che
è la media regionale, la riorganizzazione del
servizio di pulizia e i controlli sul termovalorizzatore attuale, valutando se riqualificarlo,
ingrandirlo o sostituirlo con altro impianto.
* L’ACQUA “RIPULITA” CI FARA’ RISPARMIARE
Il Ministero dell’Ambiente ha affidato al Comune la gestione dei lavori per la bonifica dei
terreni e dell’acqua. Il 96% delle società proprietarie dei terreni coinvolti nella bonifica
hanno già aderito.
Con la bonifica dell’acqua di prima falda, che
si realizzerà in 14 anni, si avrà, oltre ad un risanamento ambientale, anche un risparmio
energetico, stimato del 40/50%, in quanto l’acqua ripulita sarà utilizzata per produrre energia
termica ed elettrica.
* ASPETTANDO CHE SPIOVA
Slitta ancora la consegna del sottopasso che
collega Via Marelli con Via Roma: la causa
di questo ritardo è da imputarsi al maltempo,
in quanto i ripetuti giorni di pioggia hanno interrotto il lavoro del cantiere.
* ALLARME AGLI ALLOGGI ALER
Negli alloggi Aler di Viale Edison 448 un
uomo ha tentato di occupare abusivamente
un appartamento, ma è stato bloccato grazie
ad un inquilino che, sentendo dei rumori sospetti, ha chiamato la Polizia che ha constatato
il tentativo di effrazione.
L’uomo però si era dato alla fuga. L’ufficio
Aler Emergenza-occupazione alloggi ha provveduto a risigillare l’appartamento.
* NUOVO LOOK ALL’ASFALTO
Terminate le scuole, apriranno i cantieri nella
città. Ecco la mappa delle 80 strade che saranno prossimamente interessate dai lavori di
riasfaltatura: quartiere 1: Confalonieri, Risorgimento, Magenta, Battisti, Rovani, Saint
Denis, La Fratta, Matteotti, Gramsci, Chiesa,
Po, D’Assisi, Marconi, Pirandello e Balilla;
quartiere 2: Timavo, Sicilia, Da Vinci, Leopardi, Gioberti, Bellini, Ariosto, Petrarca, Picardi, Parma, De Zorzi, Foscolo, Casiraghi,
Toti, Verga, Puccini, Masaniello, Palermo,
Corridoni, Podgora, Galilei e Grugnola; quartiere 3: Piave, piazza Repubblica, Cesare da
Sesto, Oriani, Cavallotti, Fermi, Tolmino, San
Marco, Volta, Ravasi, Fiorani, Martiri della Libertà, Cadorna, Garibaldi, Modena, Villa e
* NESSUN DORMA: SIAMO GIOVANI!
ATTO 2°
Nello scorso numero è apparso l’articolo
“Nessun dorma: siamo giovani!”, sul notevole disturbo lamentato nelle ore notturne
dai residenti nella zona del giardino di via Pisacane – angolo via Rovani, nel Quartiere 1.
Vi comunichiamo che i giovani che lì si ritrovavano ed erano responsabili degli schiamazzi, come avevano promesso e concordato
con il Comune, ora si radunano nell’area
verde di fronte alla scuola elementare di via
Nino Bixio. Ancora una volta è stato dimostrato che i problemi si possono risolvere tramite la conciliazione, grazie al dialogo tra le
parti, come è avvenuto nell’assemblea pubblica del 22 aprile scorso.
Rom e dintorni
D
urante il Consiglio comunale di mercoledì 11
giugno, il sindaco dr. Giorgio Oldrini, affrontando il problema dei campi rom, ha detto che
“Il Governo Berlusconi predica il federalismo e poi
conferisce al commissario, cioè al Prefetto, per
l’emergenza rom il potere di insediare campi di accoglienza nei comuni senza bisogno di confrontarsi con
gli Enti” e ha aggiunto “Non solo il Commissario,
cioè il Prefetto, può chiedere agli enti locali il personale per realizzare la struttura d’accoglienza e i fondi
per la gestione della stessa”
.
Quanto affermato dal sindaco ci fa nascere il sospetto
che siano esternazioni scaturite dal desiderio di scagliarsi contro il Governo appena insediato. In realtà il
Prefetto non ha avuto il mandato di impiantare senza
contradditorio, un campo rom in piazza Duomo a Milano o al Rondò di Sesto, ma di collaborare con gli
Enti, Provincia e Comuni per affrontare un’emergenza
che si trascina da anni, proprio come tutti gli italiani
e come per i sestesi, chiedono a gran voce.
Vaini Ercole Roberto
Consigliere comunale
Il dr.
Giorgio
Oldrini,
Sindaco
di Sesto
San
Giovanni
SESTOUNOnews
di Stefano Maullu
14 giugno 2008 - pagina 6
“Banche e petrolieri sostengano i maggiori sacrifici”
Liberiamo le spalle dei cittadini dai fardelli finanziari
S
ono completamente d’accordo con le
prossime mosse anticipate dal neo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti:
liberare le spalle degli italiani da tanti fardelli
di tipo finanziario. Queste sono le sue intenzioni, dettate da una motivazione che si potrebbe semplificare così:
E’ arrivato il momento di destinare i maggiori sacrifici economici ai soggetti
più forti, come le banche e i petroliferi
è ora di destinare la maggior parte
dei sacrifici ai soggetti più forti,
così da risparmiare ai più deboli
alcune conseguenze di una fase
economica negativa. È tempo,
insomma, di cambiare musica.
Secondo il principio dei vasi comunicanti, il liquido che defluisce da un recipiente si distribuisce
uniformemente in quello vicino,
ad esso collegato. E, ora, in base alla proposta
di Tremonti, i “liquidi” (da sborsare) che pesano addosso ai cittadini si riverseranno nei
contenitori-istituti di credito e compagnie petrolifere. I primi sarebbero destinati a pagare
se i costi dei mutui non verranno ridotti; i secondi, che incassano le rendite dell’oro nero,
potrebbero dover preparare il portafoglio per
via dell’incremento del prezzo del greggio. Il
Ministro, insomma, auspica che siano banche
e petrolieri ad accollarsi le spese principali, e questa strada non può che trovarmi d’accordo.
Quest’idea sarà presentata al
prossimo Consiglio dei Ministri, in programma per il
21 Maggio
Stefano Maullu
di Antonino Filippelli
N
el primo Consiglio dei Ministri è
stato affrontato con fermezza il
problema della sicurezza. Sono
noti a tutti e, purtroppo, sempre più protagonisti della cronaca i drammatici episodi di violenza e di prepotenza, gli
sbarchi dei clandestini lungo le nostre
coste, gli incidenti stradali provocati da
ubriachi o tossicodipendenti alla guida,
gli insediamenti di campi rom abusivi.
Tale clima di illegalità non ha lasciato
esente neppure Sesto San Giovanni,
come ben sappiamo.
E’ ormai assolutamente prioritario ripristinare l’ordine e la sicurezza nelle città e
nei piccoli centri. I cittadini chiedono di
ritornare a sentirsi sicuri di poter uscire
per strada senza timore di essere aggrediti
Adesso, questa idea di Tremonti verrà discussa dal
Consiglio dei Ministri a
Napoli il 21 maggio, in-
sieme al taglio dell’Ici e alla detassazione
sugli straordinari.
Un’aria che si era cominciata a respirare già
dopo la vittoria elettorale, quando si parlava di
escludere i servizi di credito dal taglio dell’Ires (Imposta sul reddito delle società; ex
Irpeg, imposta sul reddito delle persone giuridiche). Gli indiscussi vantaggi per i consumatori, evidenzia qualcuno, potrebbero però
trovare un limite se il provvedimento frenerà,
come effetto collaterale, il processo di liberalizzazione delle banche. Ma al di là delle possibili ripercussioni negative, e comunque lievi
se paragonate al beneficio che gli italiani potrebbero ottenere, bisogna a mio giudizio riflettere su ciò che spinge ad agire. Perché, a
monte, c’è la considerazione di un dato di
fatto: molte famiglie non ce la fanno ad andare avanti e hanno bisogno di un aiuto. Ben
venga, dunque, ogni decisione volta a dare
loro una mano.
Il mio progetto di legge a sostegno di chi
La Chiesa Copta-Ortodossa a Sesto
F
orse non tutti sanno che a
Sesto San Giovanni è presente una Chiesa antichissima quella Copta/Ortodossa
egiziana: “Copto” è la forma araba
del termine greco e sta per egiziano
(in arabo qubt).
Infatti gli egiziani, sfatando un
luogo comune, non sono tutti di
fede islamica, ma una parte considerevole di loro è cristiana, circa il
15%, che in tutto l’Egitto significa
ben 12 milioni di persone. I fedeli copti/ortodossi, fanno
capo al patriarcato di Alessandria, fondato nel I° secolo
d.C. dalla predicazione di San Marco l’evangelista, il
loro capo spirituale è Sua Santità Shenouda III Papa di
Alessandria, il titolo di Papa venne acquisito nel IV secolo d.C.
L’età delle migrazioni porta con sé delle necessità spirituali, la comunità copta/egiziana è presente nel milanese dagli anni ottanta, attualmente consta di circa
12.000 fedeli, di cui 1.500 circa a Sesto San Giovanni.
Ecco quindi il perché del sorgere del loro edificio di
culto, in Via Fratelli Picardi 17, la chiesa è dedicata a
San Giovanni Battista il Parroco è il Rev. Padre
(Abouna) Arsenio, a Cinisello B. risiede il vescovo del
Nord Italia, Sua Eminenza Anba Kirollos. La Divina
Liturgia (la S.Messa) che si svolge dalle 7.00 alle 10.00,
tutte le domeniche. La separazione dei Copti/Ordodossi
dalla Chiesa Cattolica, avvenne nel 451 d.C. durante il
IV Concilio Ecumenico di Calcedonia, località in Asia
Quello di Tremonti è lo stesso orizzonte a cui
punta il sottoscritto. Solo parlando dell’argomento mutuo, la spesa che in percentuale infierisce di più sulle tasche della gente
comune, si può notare il mio impegno. Innanzitutto, sto portando avanti una proposta di
legge che prevede di riservare tre milioni di
euro del bilancio regionale ai nuclei in difficoltà a causa delle rate per l’acquisto della
casa. Poi sto organizzando una serie di incontri informativi sul tema, perché molti sono
poco informati, non sapendo, ad esempio, che
gli accordi presi possono essere rinegoziati o
che si può cambiare banca. Visitando il mio
sito internet www.maullu.it si possono trovare
tutte le informazioni sulle mie iniziative in
corso. Proseguendo nelle mie attività, lancio
al nuovo Ministro un grande in bocca al lupo!
Illegalità? No, grazie!
zione multirazziale” non poso derubati, di poter porsono e non devono essere contare i loro figli al parco o
fusi con l’accettazione della
a scuola senza la paura
prepotenza altrui. Ed è altretche vengano rapiti o motanto chiaro che il termine “clanlestati, di poter rincasare
destino” o “extracomunitario”
anche tardi la sera senza
non ha una connotazione razziil terrore di essere viosta, ma si riferisce semplicelentati.
mente a tutti coloro che non
E appunto in tal senso, si
possiedono i requisiti legali stainquadra l’intervento del
biliti per poter soggiornare nel
Governo che ha a cuore
Antonino Filippelli
nostro Paese.
la sicurezza di tutti, nella
Si auspica che a Sesto San Gioconsapevolezza che essa
passi necessariamente attraverso la re- vanni vengano tutelati l’ordine e la legapressione e la censura di ogni condotta il- lità, anche mediante la collaborazione
legale. Il Governo ha dimostrato di aver con l’Ufficio del Prefetto di Milano, cui
ben chiaro che i concetti di “tolleranza”, sono stati attribuiti poteri straordinari in
di “non discriminazione” e di “integra- materia di sicurezza.
di Vittorio Rossin
non riesce a pagare il proprio mutuo e la
serie di iniziative sul territorio sullo stesso
tema, si inseriscono nel solco scavato dal
Ministro Tremonti
Minore, nella sponda opposta di Costantinopoli, oggi Turchia. Il motivo
concerneva la divergenza sulla natura
del Cristo, superata in epoca recente
con una dichiarazione cristologica comune firmata il 12/02/1988.
Naturalmente sono più le cose che ci
uniscono, oltre che la stessa fede e la
stessa radice, per esempio il sacramento del Battesimo Cattolico è riconosciuto valido pienamente.
Il 2008 ha visto celebrare la Santa Pasqua, da parte dei Cristiani Copto Ortodossi il 27 aprile, la Pasqua ortodossa
non coincide sempre con quella cattolica perché la
chiesa ortodossa per i suoi conti utilizza il calendario
giuliano (il vecchio calendario di Giulio Cesare), anziché quello gregoriano e i copti ortodossi il vecchio calendario liturgico egiziano.
L’anno liturgico per i Copti Ortodossi non è il 2008, ma
il 1724 dal 284 d.C. l’anno dei Martiri l’anno in cui Diocleziano, aborrito tiranno, divenne imperatore.
Per gli ortodossi La Pasqua è la festa per eccellenza, da
trascorrere insieme alla famiglia, agli amici, agli affetti
più cari, come per i cattolici il Natale. Il venerdì santo,
un ufficio assai lungo, che dura quasi tutta la giornata,
vi si leggono il salterio e i quattro vangeli della Passione.
La Santa Messa notturna di Pasqua comincia verso le
ore 18; estremamente lunga e solenne , comprende la
lettura del vangelo di Giovanni per intero, liturgia eucaristica e processione con l’icona della Resurrezione fino
alla proclamazione, da parte del sacerdote, del “Cristo
è risorto” (Christos anesti).
I gruppi di opposizione hanno ripetutamente sollecitato la Giunta Comunale anche con mozioni e interrogazioni presentate dallo stesso scrivente - concreti
interventi in materia sicurezza, in particolare ai campi rom presenti nella nostra
città. E’ stato, infatti, chiesto di provvedere a far allontanare gli occupanti di tali
insediamenti abusivi che, oltre a costituire rischi seri per l’igiene, sono d’ostacolo all’ordine pubblico, poiché si
verificano furti in appartamenti nonché
molestie ed atti di violenza su donne e
giovani sestesi ad opera dei rom.
C’è da lavorare molto e speriamo che con
norme sicure e certe si possa tornare ad
avere un Paese tranquillo e vivibile pacificamente.
Congratulazioni
al nostro direttore!
AVVICENDAMENTO SUGLI
SCRANNI DEL CONSIGLIO
COMUNALE DI MILANO
I
l direttore del nostro giornale, Alessandro Fede Pellone, ha
assunto la carica di Consigliere del Comune di Milano a seguito della rinuncia di Silvio Berlusconi.
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 7
Sesto San Giovanni celebra il 60° anniversario della Costituzione
Nostro servizio
S
esto ha solennizzato il 60° anniversario della Costituzione Italiana nel
corso di una serata a cui hanno partecipato il Sindaco,Giorgio Oldrini, il presidente del Consiglio Comunale, Felice
Cagliani, Giorgio Ceretti, presidente della
Fondazione ISEC (Istituto per la storia
dell’età contemporanea) e, quale ospite
d’eccezione, Valerio Onida, Presidente
Emerito della Corte Costituzionale e docente di Diritto Costituzionale, nella sala
consiliare del Comune, che ospita sulle pareti pannelli che riportano alcuni degli articoli della Costituzione. In apertura e in
chiusura dell’evento, alcuni allievi della Civica Scuola di Musica “Donizetti” si sono
prodotti nell’esecuzione con flauto e chitarra
di piacevolissimi brani classici.
Il Sindaco ha definito Sesto come una città
che ha sempre sentito profondamente i valori civili e ha ricordato le parole di Giorgio
La Pira ”I Comuni sono venuti prima delle
nazioni”, mentre Cagliani ha definito i primi
Umberto Terracini, presidente della Assemblea Costiuente,
tra i firmatari assieme ad Alcide De Gasperi, presidente del consiglio
e da Enrico De Nicola, presidente della Repubblica
12 articoli assolutamente basilari e non modificabili, in quanto fissano le norme della
vita comunitaria del Paese. L’art. 11 è stato
Togliamoci uno sfizio
Per evitare gli sprechi
La certificazione
energetica degli edifici
di Giorgio Bonavitacola*
La mancanza del documento
rende impossibile la compravendita
La direttiva CEE 2002/91, adottata dall’Italia tramite i D.lgs
192/05 e 311/06, sancisce l’obbligo della Certificazione Energetica degli edifici. Trattasi
sostanzialmente di una di-chiarazione rilasciata, dopo opportuni
accertamenti, da un soggetto qualificato in grado di attestare il
consumo ed il grado di dispersione delle strutture dei palazzi.
Il professionista, che dovrà essere
accreditato dalla Regione Lombardia con apposito numero di
Albo avendo sostenuto specifici
corsi di preparazione, dovrà essere estraneo alla proprietà, alla
progettazione o alla realizzazione
dell’edificio.
La certificazione verte a quantificare il consumo energetico ed
ottimizzare lo spreco, col fine di
salvaguardare l’ambiente e le sue
risorse. I noti problemi legali al
superamento, pressoché sistematico, dei livelli di smog fissati
dalla CEE, hanno portato la Regione Lombardia ad anticipare i
tempi previsti dal Decreto e, tramite una propria Legge Regionale n° 5773 del 31.10.2007, a
disporre l’obbligatorietà della
Certificazione Energetica degli
edifici fin dal 1° gennaio 2008.
Non in tutti i casi, però. Il termine
riguarda gli stabili, pubblici o privati, dotati di contratti di “servizio energia”, nuovi o rinnovati.
E’ stato ormai chiarito che tra di
essi rientrano anche gli edifici dotati di impianto comune di teleriscaldamento. Di conseguenza,
moltissimi condomìni di Sesto si
dovranno dotare di questo importante documento che definisce i
valori dell’energia impiegata per
il riscaldamento invernale e, esattamente come avviene ormai da
anni per gli elettrodomestici,
classifica l’edificio in base alla
propria efficienza energetica.
Le case in vendita avranno quindi
l’attestato, senza il quale i notai
non possono procedere al rogito,
e saranno suddivise per classi. Gli
amministratori saranno pertanto
impegnati, oltre che nel coordinamento della pratica, anche
nell’invio ai condomini della certificazione che, avendo una durata decennale, dovrà essere
accuratamente conservata da ciascun proprietario nel proprio rogito. L’obbligo di avere l’attestato
di Certificazione Energetica decorrerà dal 1° luglio 2009 anche
per gli edifici che hanno il riscaldamento centralizzato a metano
o gasolio, salvo nel caso abbiano
un contratto “servizio energia”,
per il quale l’obbligo è già in essere come spiegato in precedenza. Attenzione, quindi, alle
compravendite delle singole
unità immobiliari. Infatti, a differenza delle ‘certificazioni’ degli
impianti di casa ( D.M. 37/08 ),
in mancanza delle quali esiste comunque il modo di portare a termine il trasferimento del bene
riducendo le pretese economiche,
il non avere la Certificazione
Energetica impedisce di fatto di
perfezionare la compravendita.
Il termine del 1° luglio 2010 sancisce, infine, l’obbligatorietà
della Certificazione Energetica
anche per la locazione delle singole unità immobiliari o dell’intero edificio.
*Amministratore Associato
ANACI n° 1909
più volte citato per la sua rilevante e attuale
importanza: l’Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà dei popoli.
Ceretti ha sottolineato la grande capacità di
dialogo di cui hanno dato prova i membri
dell’Assemblea Costituente nel corso dei
lavori di stesura e Onida ha fatto riferimento a Piero Calamandrei, membro dell’Assemblea Costituente, che nel 1955
dichiarò che la nostra Costituzione riecheggia la storia d’Italia, poiché vi sono rispecchiati il pensiero di Mazzini, Cavour,
Garibaldi e i valori della Resistenza. Oggi si
può affermare che le sue radici vanno rintracciate al di fuori dei confini del nostro
Paese, poichè il costituzionalismo contemporaneo vide la luce nel 1700 in Francia e
in Inghilterra e raggiunse l’America, dove
venne stilata la Costituzione degli Stati
Uniti nel 1787. I principi che la informano
sono universali, anche se vengono declinati
in modi diversi nelle singole nazioni, e si
ricollegano anche alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, nella quale
pace, uguaglianza, libertà vengono sancite
come valori sempre fondamentali per la
convivenza sia tra cittadini di uno stesso
Stato che fra Stati.
La drogheria Egidi in Via Dante
L
’odore particolare e composito delle drogherie di un tempo fa comprendere subito che
Egidi è un negozio particolare. Di fianco all’entrata una cassa demodè fa da trono alla signora
Fernanda, simpatica e volitiva, madre di Domenico,
l’attuale gestore, il cui padre aprì l’attività nel 1932,
in via Dante, che allora si chiamava via Vittorio
Emanuele. Questo è uno dei pochi esercizi commerciali sestesi che vantano lunga vita e tradizione.
Domenico, vero cultore della qualità e raffinato conoscitore di delicatessen, dà battaglia a supermercati
ed ipermercati curando e coccolando i clienti, offrendo loro prodotti di qualità, che la standardizzazione dell’offerta ha reso ormai quasi introvabili e
che, spesso, ricerca personalmente. Qui è possibile
trovare la vecchia lisciva per bucato, che è biologica
e biodegradabile al 100%, il carburo per le lampade,
che viene acquistato da acquirenti provenienti da
tutta la Lombardia, la storica cera carnauba, che ha
la prerogativa di essere autolucidante, e il gesso per mantenere asciutte le mani dei
ginnasti.
Sugli scaffali ancora volutamente d’antan noto un’infinità
di prodotti di nicchia squisiti e,
fra di essi, il fois gras al Sauterne con fichi del Perigaux
francese, il torrone sardo di
Maria De Murtis in barrette
alte decorate in superficie dalle
stesse noci, oppure nocciole o
mandorle inserite nell’impasto
e, allineati per tentarmi, i ba-
stoncini di zucchero bianco a righe rosse, blu e
gialle, che ormai si vedono solo nelle illustrazioni
dei libri di almeno sessant’anni fa, e i tubetti contenenti autentica crema di gianduiotto (spremi, spalmi
sul pane e … ti lecchi i baffi!). Una scoperta dopo
l’altra. Nella cantinetta accogliente, l’assortimento
di vini è volutamente controcorrente. Una delle recenti scoperte di Domenico è il vino di Terracina,
nel Lazio: lo spumante secco Oppidum, nella versione fermo e fermentato, eccellente e particolare,
perché prodotto con uve moscato. Su un ripiano
poco distante avvisto le scatole di alcune bottiglie di
cognac Corvoisier, direi ormai uniche, perché disegnate, etichette comprese, dallo stilista Ertè. Ho deciso: scelgo una confezione di energetiche fave di
cacao da sgranocchiare, un vasetto di marmellata di
mandarini dell’Etna e uno di pesto di pistacchi, che
stasera userò come condimento per le linguine! Ma
questo è il Paese di Bengodi!
SESTOUNOnews
visibile on-line sul sito www.sestounonews.com
Tiratura di 35.500 copie
distribuite a Sesto San Giovanni nelle nostre case.
Per pubblicare la vostra pubblicità su SESTOUNOnews:
telefonate allo 02.22478801
inviate una mail a [email protected]
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 8
Residenze Heliopolis
Centri Riabilitativi e Geriatrici
Via Strada Cerca, Binasco (MI) - Telefono 02/900351 Fax 02/90094243
e-mail [email protected]
I
l 5 giugno 2007, dopo quattro anni
di lavoro, è stato inaugurato a Binasco, nel sud Milano, il Centro
Riabilitativo e Geriatrico RESIDENZE HELIOPOLIS, l’esempio più
significativo tra le RSA (Residenze
Sanitarie Assistenziali) di nuova concezione, strutture innovative che da
poco tempo stanno sorgendo anche in
Italia, ben diverse - per concezione e
per servizi offerti - dalle tante “case
per anziani” sorte in questi anni nel
nostro Paese.
HELIOPOLIS, iniziativa interamente
finanziata da capitali privati, si trova a
15 km dal centro di Milano e ad altrettanti da quello di Pavia; è adiacente al
casello autostradale di Binasco, al km
10 della Milano - Genova, facilmente
raggiungibile sia con i mezzi pubblici,
sia con il servizio di navetta
privato.
Circondata da sempreverdi,
alberi a foglia caduca e da
arbusti fioriti, Residenze
Heliopolis può sembrare un
castello, con la sua corte ed
il suo parco, con la sua fontana, la sua chiesetta e la
sala delle feste: una grande
casa in cui ogni ospite può
trascorrere molte ore della
giornata con nuove conoscenze ed anche con la propria famiglia.
Heliopolis è una Residenza
ampia, accogliente, ariosa,
piena di luce e di colori;
pensata per far sentire
l’ospite come a casa propria,
pur trattandosi di una casa
particolare, dotata di tutti i
presidi sanitari necessari per
garantire serenità e sicurezza anche nell’età avanzata.
L’organizzazione della vita
quotidiana consente ad ogni
Ospite di sentirsi al centro dell’attenzione di tutto il personale, dei medici,
degli specialisti, degli animatori, dei
cuochi.
Di chi lo accompagna a passeggiare, lo
intrattiene con le letture e con la musica
dal vivo, lo sorveglia e ne rispetta il
sonno. L’attenzione di chi lo cura, lo
consola, lo conforta, lo rallegra; di chi
cerca di esaudirne i desideri, di mantenerne il vigore residuo, di fargli recuperare calore, benessere, serenità e salute.
L’impegno di chi vi opera, professionalmente o come volontario, è quello di coniugare
sensibilità
umana
e
professionalità, che si ritrovano insieme
nell’ospitalità e nella quotidiana pratica
della scienza medica.
La direzione scientifica è stata affidata
al professor Orso Bugiani, uno dei neurologi italiani più apprezzati a livello internazionale, mentre la direzione
sanitaria è stata assunta dalla dottoressa
Cristina Colombo, oncologa, professionista di provata esperienza dirigenziale
e gestionale. Nella equipe medica sono
operativi, tra gli altri, due geriatri, un
neurologo, un cardiologo, un pneumologo, un reumatologo, un fisiatra, un internista, specialisti che collaborano con
due psicologhe, con gli educatori sociali
oltre che con i fisioterapisti, gli animatori, gli infermieri professionali e gli
operatori assistenziali.
Medico e infermieri sono presenti nella
struttura 24 ore su 24.
Residenze Heliopolis, oltre a ospitare
persone anziane, autosufficienti e non,
all’interno delle due RSA già in funzione, si appresta ad accogliere, in uno
specifico reparto, persone in stato vegetativo. Inoltre, è stata realizzata una
CREARE un sereno e rassicurante
contesto alberghiero rispondente efficacemente anche alle esigenze di ospiti
con gravi difficoltà alla deambulazione
o con gravi problemi psichici;
PUNTARE sulla qualità di un servizio
personalizzato per ogni ospite nell’am-
terza RSA dedicata alle persone affette
dal Morbo di Alzheimer, dotata di un
proprio giardino esclusivo e, separatamente, un Centro di Riabilitazione Psichiatrica, a media intensità di cura, per
altri 20 ospiti.
HELIOPOLIS comprende anche un Resort, con 64 appartamenti, destinato ad
accogliere coppie (coniugi, genitore e
figlio, fratelli) nelle quali almeno un
membro necessiti di vivere in una struttura protetta, con presenza di medico e
di personale infermieristico, 24 ore su
24. Coppie che abbiano il desiderio di
continuare a vivere insieme, in un proprio appartamento, sia pure all’interno
di una accogliente struttura protetta, dotata di soggiorni e di altri spazi comuni
di socializzazione, sia all’interno che all’aperto. Il Resort presta servizi alberghieri, senza alcuna restrizione di orario
e, al tempo stesso, offre l’appoggio di
bito di un contesto “umano“ e sereno.
Per questo, le RSA ed il Resort sono
stati concepiti come dimore dove sia
davvero possibile rilassarsi e valorizzare al meglio il patrimonio della terza
età;
STIMOLARE la socializzazione degli
ospiti tra loro e con l’ambiente esterno,
attraverso la riscoperta di interessi, passioni e attività;
OFFRIRE una cucina moderna e funzionale, con menù personalizzati attenta
alle diverse e specifiche esigenze nutrizionali;
RIVOLGERE l’attenzione all’anziano
non autosufficiente e/o portatore di
gravi disabilità psicosomatiche ( es.: demenze), con l’obiettivo di conseguire
sempre la massima efficienza nell’organizzazione quotidiana dell’attività di assistenza, praticando attività di recupero
psicomotorio, in relazione alle capacità
una struttura sanitaria specializzata per
la condizione delle persone anziane o
non autosufficienti.
Heliopolis, consapevole del grande valore dell’anziano nella società moderna,
ha voluto indirizzare la sua attività
verso il rispetto della dignità personale
dell’anziano, elevando a fine ultimo e,
quindi, eleggendo a suo obiettivo la
centralità della persona anziana.
Per questo Residenze Heliopolis s’impegna quotidianamente a:
residue e alle patologie dell’ospite;
TUTELARE la sicurezza di tutti gli
ospiti con sistemi di chiamata ad emergenza che consentono di documentare
le chiamate ed i tempi di risposta da
parte del personale, porte ad apertura a
codice, percorsi all’aria aperta protetti,
una rete di videosorveglianza esterna;
INVESTIRE su un’assistenza sanitaria
a vari livelli di intensità, che si sviluppi
attraverso la stesura di specifici piani di
assistenza individuali (PAI) da parte
dell’equipe multidisciplinare (medico,
I.P., fisioterapista, ASA, animatore). Attraverso un percorso di individuazione
dei problemi e disponibilità di strumenti, si propongono e, se possibile, si
raggiungono obiettivi di recupero della
persona (non solo a livello motorio ma
anche psichico e di relazione);
STIMOLARE la famiglia
ad essere presente nella Residenza, per far mantenere
alla persona anziana i rapporti con il passato ed evitare la sensazione di
“abbandono” ;
EDUCARE tutto il personale con corsi di formazione a vari livelli,
puntando sullo sviluppo
professionale e sulle qualità
individuali, motivando e
valorizzando il lavoro di
ognuno, anche con riconoscimenti e garanzie di sicurezza lavorativa, facendo
concretamente maturare la
convinzione di partecipare
alla costruzione di un progetto comune;
FAVORIRE un’apertura
sul territorio, creando una
rete di alleanze (enti locali,
ospedali, ASL, associazioni
di volontariato, etc.) per una
collaborazione seria e proficua a livello sociale e sanitario, mettendo a disposizione le
strutture della Residenza anche per
eventi culturali;
SOSTENERE la ricerca scientifica
coinvolgendo giovani medici, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati ed
assicurare una maggior qualificazione e
il riconoscimento a livello nazionale ed
europeo con pubblicazioni, congressi e
corsi di formazione;
CREARE una rete di contatti privilegiati con gli ospedali per “facilitare l’ingresso dell’anziano tramite vie
personalizzate“, al fine di evitare lunghe
code e/o ore di attesa, soprattutto in condizioni di precarietà clinica.
Questo e molto altro, oggi è dato da Residenze Heliopolis.
Per chiedere ulteriori informazioni o per
concordare una visita, si consiglia di fissare un appuntamento telefonando al seguente numero: 02/900351.
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 9
E se lui fosse metalmeccanico?
... sarà vero amore
di Diletta Mazzitelli
L
ei, anni 30, professione show girl (!); Lui, anni
55, professione imprenditore, manager e chissà
cos’altro: fra loro l’amore più puro, sincero e disinteressato. Li accomunano interessi, esperienze, il progetto di una lunga vita insieme.
E se lui fosse stato un metalmeccanico che lavorava in
una azienda di trattori invece di essere l’uomo d’affari
famoso, siamo sicuri che lei l’avrebbe trovato affascinante?
E’ dalla notte dei tempi che il ruolo della donna è stato
principalmente quello di occuparsi della prole e della
maggior parte delle questioni domestiche , a causa delle
lunghe e continue cure che l’allevamento dei cuccioli
d’uomo richiedeva, mentre l’uomo aveva il ruolo di procurare quanto serviva per vivere con la caccia e di edificare le abitazioni.
Lo stratagemma della natura chiamato amore serviva
come collante per tenere unita la coppia e difendere
l’uomo dalle eventualità che nella sua assenza qualcun
altro attribuisse il suo patrimonio genetico alla prole e
la donna dal rischio che l’uomo rinunciasse a lavorare
per procurare ciò che serviva per il suo sostentamento
o lo facesse per qualcun’altra.
Sono passati migliaia di anni, ma al fondo dell’attrazione fra uomo e donna non è cambiato molto: le caratteristiche del maschio che in varie forme colpiscono le
donne sono tutte quelle che definiscono un qualche privilegio nella scala sociale che le garantisca la sicurezza
dei mezzi di sostentamento: l’agiatezza economica, il
potere politico o sociale, alcuni talenti (sportivi, artistici, musicali ecc.) Solo in alcune società e negli ultimi
anni, con il progredire della indipendenza delle donne
e della aumentata complessità dei ruoli sociali, le
donne hanno inserito tra le caratteristiche ricercate in
un uomo l’spetto fisico, la giovinezza e un carattere
amabile e leale, talvolta anche a scapito di potere e posizione economica.
Allora, cari Lei e Lui, auguri tantissimi! Dalla preistoria a voi non è passato poi così tanto tempo…
GIULIO TREMONTI
“LA PAURA E LA SPERANZA”
Mondadori, pagine 110, Euro 16,00
di Paola Paleari
“Stiamo perdendo la speranza. Abbiamo i telefonini, ma non
abbiamo più i bambini. Non solo, in un mondo rovesciato,
oggi il superfluo costa meno del necessario. Vai a Londra
con 20 Euro, ma per fare la spesa al supermercato te ne servono almeno 40. Sale il costo della vita, dal pane alle bollette; stiamo consumando le risorse del pianeta; e dal mondo
non vengono segnali di pace…” In queste frasi tratte dal suo
nuovo libro “La paura e la speranza”, Giulio Tremonti, professore universitario, ministro dell’Economia per ben due
volte e vicepremier nei governi Berlusconi, continua la riflessione iniziata nei i suoi precedenti scritti, “Il fantasma
della povertà” (1995) e “Rischi fatali” (2005), in cui criticava la visione falsamente idilliaca della globalizzazione.
Tremonti analizza, nella prima parte del libro - “La paura”
- la crisi planetaria attraverso la denuncia della globalizzazione, all’inizio appunto tanto celebrata, ma a suo dire, causa
di carovita, disastri ambientali e geopolitici, nonché delle
devastanti conseguenze per i Paesi del “primo mondo” (Europa e Stati Uniti), derivanti dall’ingresso nel mercato di
nuove e potenti economie, come la Cina e l’India. E’ una
voce privilegiata la sua che, seppure senza troppi allarmismi,
descrive come l’ideologia del “mercatismo”, degenerazione
del “liberismo”, si riveli fallimentare e faccia sì che l’Europa fatichi a difendere le proprie posizioni economiche, politiche e di identità sociale.
Non dimentica però, nella seconda parte del libro, dedicata
alla speranza, di proporre una soluzione per fronteggiare
questa crisi attraverso le sette “parole d’ordine”: valori, famiglia, identità, autorità, ordine, responsabilità e federalismo. Esse sono la chiave per vincere la paura e tornare a
sperare!
LE GIOVANI COPPIE E IL RISPARMIO
I suggerimenti della Casa del Consumatore
L
a valorizzazione della famiglia rappresenta un
obiettivo da perseguire
mettendo in atto misure idonee a
incentivare la formazione di
nuovi nuclei familiari.
Per tale motivo La Casa del Consumatore ha realizzato il Progetto“Nuove famiglie: interventi
a sostegno delle giovani coppie
di sposi”, attivato a Milano
presso la sede di Via Bobbio n° 6
per fornire utili consigli e informazioni per aiutare le giovani
coppie a rimuovere i principali
impedimenti economici alla costituzione di nuovi nuclei familiari, favorendo in tal modo
l’acquisizione in proprietà o in
affitto della casa coniugale da
parte di coppie sposate o in procinto di unirsi in matrimonio.
Vengono offerti consigli, suggerimenti e spiegazioni su come ottenere eventuali finanziamenti,
contributi o agevolazioni che le
Regioni stanziano attraverso specifici bandi per l’acquisto della
prima casa.
Le spese e i problemi economici
che le giovani coppie devono affrontare oggi giorno, sono tanti,
e diventa sempre più difficoltoso
riuscire a far quadrare i conti. A
tal proposito la nostra Associazione ha creato degli opuscoli informativi da distribuire alle
famiglie per educarle al rispar-
mio e alla gestione efficace del
proprio patrimonio. Il risparmio
accumulato deve infatti essere tutelato, per tale motivo è necessario rendere consapevoli le
giovani famiglie dei rischi che un
investimento non corretto può
comportare.
Gli opuscoli realizzati rappresentano, quindi, un utile strumento
attraverso cui comprendere meglio e chiarire eventuali dubbi
inerenti il mondo dell’investimento, avendo sempre ben
chiaro che esiste un investimento
totalmente privo di rischi. Per
tale motivo è bene evitare investimenti che possono rivelarsi rischiosi: un investimento ad alto
rendimento può dare la possibilità di un buon guadagno, ma allo
stesso tempo può anche comportare una pericolosa perdita.
Un efficace metodo per tenere
sotto controllo le proprie finanze,
al fine di valutare in modo attento quanto e come vengono
spese le proprie risorse familiari,
può essere rappresentato dalla
stesura di un bilancio familiare
relativo alle spese sostenute.
Questa è un’attività molto semplice e pratica, che permette di
controllare in modo costante la
tipologia e l’ammontare delle
uscite che le giovani coppie sostengono durante un determinato
arco temporale. Il bilancio è co-
stituito da una tabella in cui annotare settimanalmente o mensilmente le entrate familiari,
costituite da reddito derivante da
attività lavorativa o eventualmente dalla rendita di un patrimonio o da capitale investito, e
le uscite derivanti da acquisti per
l’alimentazione, per la casa, per
le bollette, per il tempo libero,
ecc…
Essere diligenti nella registrazione del proprio bilancio familiare permette di valutare
efficacemente e con immediatezza se e dove è necessario ap-
portare eventuali correzioni relativamente alle spese superflue.
Infine, un altro utile suggerimento per risparmiare all’interno
delle proprie abitazioni riguarda
il consumo corretto e attento
delle risorse a nostra disposizione come acqua, gas, energia
elettrica. Da recenti indagini, infatti, si è constato che l’installazione dei doppi vetri, di nuove
caldaie o l’utilizzo di lampadine
a basso consumo, riducono i consumi e di conseguenza anche le
spese.
Non lasciare lo stereo, il televi-
sore, il computer e il videoregistratore in standby, chiudere
sempre lo sportello del frigorifero dopo averlo utilizzato, tenere sempre chiuse le finestre
quando il riscaldamento è in funzione, mantenere la temperatura
della propria abitazione ad un livello di circa 20°C, non sprecare
inutilmente l’acqua dei rubinetti:
tutti questi sono piccoli accorgimenti, che però possono migliorare le nostre condizioni di vita e
ridurre le spese che ogni giorno
gravano sulle nostre finanze.
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 10
I City Angels
Erano in quattro gatti, e adesso...
persone scomparse; sventano scippi e aggressioni. Si
rano proprio in quatoccupano di segretariato sotro gatti Mario Furciale, mediazione culturale
lan, suo cugino e due
per gli stranieri e assistenza
amiche quando, nel 1994,
legale, medica e psicolodecisero di offrire aiuto e
gica. Contattano le prostiprotezione ai più deboli per le strade di Mi- tute, cercando di toglierle dalla strada e di
lano. In cinquanta si sono uniti a
sottrarle al racket. Scortano persone
loro e altri nuclei si sono formati a
sole, assistono i detenuti, promuoVarese, Torino, Bologna, Terni,
vono iniziative umanitarie e orgaRoma e Tirana.
nizzano dibattiti. Collaborano
Sono i City Angels: fanno voloncon le istituzioni e il Comune di
tariato di strada in divisa – giubMilano ha loro affidato la vigibino rosso e basco blu – in
lanza nella zona della Stazione
controtendenza con il progresCentrale, di piazzale Loreto
sivo sbiadire, oggigiorno,
e viale Padova.
della coscienza morale e
Hanno creato Casa
civica. Il loro operato
Silvana, la cifra emrichiama veramente,
blematica dello spie oltre ogni retorito che li muove:
rica, l’immagine
un dormitorio
del buon Samaaperto
ogni
ritano.
notte per accoSi attivano per
gliere le donne
aiutare anziani,
clochard insenzatetto, immisieme ai mariti
grati, profughi, toso compagni, ai
sicodipendenti.
figli ed anche ai
Prestano
soccorso
loro cani. Accod’emergenza anche agli aniglienza per tutti, garanMario Furlan, fondatore
mali maltrattati, ricercano
zia di mantenimento
Nostro servizio
E
di Daniela Mancini
del calore affettivo, l’unica ricchezza che
queste persone possiedono.
Arrivo nella loro sede milanese di via Vallazze e vedo tutti indaffarati, come in un
vero quartier generale, da Klaus, vicepresidente e amministratore, alle numerose signore che svolgono compiti diversi, ma
sinergici. Godono, mentre lavorano, della
compagnia dei loro cani, uno per stanza.
Tutti sono legati dall’amicizia e dalla concretezza operativa, sempre pronti ad offrirle a chi ne ha bisogno.
Quando arriva Mario Furlan, il presidente,
saluta tutti con affetto, si dà da fare, entra
e esce dalle stanze dell’appartamento. Ha
fretta. E’ lì, ma sta già per fare altre dieci
cose e andare in altri due o tre posti.
Intervistarlo vuol dire uscire subito dagli
schemi consueti, non può essere una chiacchierata domanda e risposta. Si entra in una
dimensione immediatamente amicale,
franca e diretta. E’ molto concreto e ha un
forte carisma, sembra possedere un’umanità quasi francescana. Con lui si possono
subito progettare interventi per situazioni
difficili e allora gli brillano gli occhi, perchè ama le sfide.
E quando ci salutiamo, ci scambiamo un
bacio fraterno.
TI VA L’IDEA DI CREARE UN GRUPPO
DI CITY ANGELS A SESTO ?
TI PIACEREBBE DIVENTARE UNO DI LORO ?
FA CIRCOLARE LA PROPOSTA TRA I TUOI CONOSCENTI,
SENZA LIMITI DI ETA’
Consulta il sito www. cityangels.it
Mettiti subito in contatto con
la redazione di “Sestounonews”
[email protected]
La scarica dei 101 e i marciapiedi sestesi
L
a credenza popolare tramanda che
pestare una “cacca di cane” porti fortuna. Ma a quanti di noi, passeggiando sui marciapiedi della nostra città, non
è capitato di incorrere in questo pasticcio ed
esclamare “Accidenti, che sfortuna!”. Tralasciando le superstizioni, il problema c’è e si
tocca con mano, anzi no, si calpesta con i
piedi, tanto che, considerato lo stato già discutibile dei nostri marciapiedi, il Comune
ha pensato bene di iniziare una distribuzione
gratuita presso le sedi delle Circoscrizioni di
kit per la raccolta delle deiezioni canine.
Nelle metropoli, ma anche nelle cittadine, la
convivenza tra uomini e cani sta diventando
sempre più complicata: mancano gli spazi e
le poche aree verdi sono contese tra pensionati, mamme con bambini e proprietari di
quattro zampe, tutti alla ricerca di una striscia di verde dove poter riposare, scambiare
quattro parole all’aria aperta, giocare e, perché no, fare passeggiare Fido.
Purtroppo per quanto riguarda Fido, in mancanza
di aree verdi, non potendo
andare al circolino sotto
casa o nell’area giochi attrezzata dell’Ikea, non
resta altro che il fatidico
marciapiede. Nulla da eccepire su questa azione
comunale, anzi mi trova
pienamente d’accordo, considerato il fatto
che ormai tantissimi Comuni hanno provveduto a questa iniziativa. Senza voler entrare
nel merito di quanto viene fatto o non fatto
per la pulizia della città, posso tranquillamente affermare, come proprietaria di cane,
che la gestione di un animale domestico non
è delle più semplici.
I nostri marciapiedi, quando va bene sono
pieni di cartacce e cartoni e nei casi limite è
necessario fare lo slalom tra cocci di bottiglie, specchietti e vetri delle auto rotti dai
vandali nelle ore notturne, rottami, batterie per autovetture
lasciate ai bordi della strada,
parti di mobili ecc.
Ah, dimenticavo, tutto questo
vale per le zone periferiche
della città e io, abitando in
Viale Italia - zona Sesto Marelli, patisco questo problema
(…ma con il Progetto Piano diverrà la Rambla di Sesto, tutto si sistemerà!).
Fortunatamente l’uomo usa le scarpe, ma il
nostro amico Fido ha le zampe con i polpastrelli abbastanza delicati e, se malauguratamente finisce su un vetro e si ferisce oltre al
problema del sanguinamento c’è da sperare
che non prenda qualche infezione.
Vero è che a due passi da casa mia c’è
un’area verde, che non eccelle per pulizia,
ma quanto meno ha una zona per i cani; però
anche qui, purtroppo, vi è un altro piccolo
problema: quest’area è perennemente occu-
pata da coloro che l’hanno fatta propria. In 6
anni che abito lì ho usufruito di quest’area 5
volte, andando chiaramente in orari impropri, come ad esempio in orario di pranzo o
cena.
Inoltre, soprattutto dalla primavera all’autunno, può capitare a chi ha un piccolo cane
di non trovarlo più, perchè l’erba, prima che
venga tagliata, arriva anche ai 70 cm. di altezza. Alla fine per il mio povero cane non
resta che il pericolosissimo marciapiede e
per me non resta che “paletta e secchiello” e
la speranza di trovare un cestino libero dove
poi buttare il sacchetto.
Non sono ancora passata dalla sede della mia
Circoscrizione a ritirare il kit perché so già
che nel mio caso non mi servirà: infatti, da
esperienze pregresse, i bei sacchettini che
vengono forniti vengono sempre creati pensando che si possegga un chihuahua. Dovrebbero essere pensati, invece, di misura
maggiore.
Segue dalla prima
Cenni di politica nazionale e cittadina
di Franca Landucci*
In terzo luogo, l’emergenza rifiuti napoletana, causata da governi locali tanto
sciagurati quanto rossi (di vergogna?): il
Governo ha dettato le linee di un piano
che prevede in un breve arco di tempo la
messa in opera del termovalorizzatore di
Acerra, in via di finitura, e in pochi anni
la costruzione di tre nuovi termovalorizzatori, unico modo per eliminare l’emergenza rifiuti.
Del tutto condivisibile anche il giro di vite
contro i fomentatori di disordini! E’ intol-
lerabile che a Napoli e dintorni siano in
servizio permanente effettivo gruppi di facinorosi di chiara matrice camorrista,
pronti a tutto pur di fomentare il caos!!!!
Non possiamo dunque che augurare buon
lavoro a un Governo che si presenta agli
Italiani con le migliori credenziali, sperando davvero che questa ‘aria nuova’
prima o poi riesca ad arrivare anche a
Sesto, dove, nel frattempo, continua a governare la vecchia nomenklatura, ancora
terribilmente legata, a mio avviso, alle sue
antiche radici ideologiche vetero-marxiste. A dimostrazione di quanto ho appena
detto, basti pensare a quello che sta accadendo con il progetto di riqualificazione
delle aree Falck, con la presentazione del
Piano urbano del traffico e con il progetto
di apertura della seconda casa di riposo in
via Boccaccio.
In tutti e tre i casi la giunta Oldrini, sempre più ripiegata su stessa, rifiuta di ascoltare le proposte della opposizione,
proposte che raccolgono le osservazioni, i
timori e le speranze della cittadinanza di
Sesto per un futuro migliore. E’ tale la
confusione che regna nel palazzo comunale che molti architetti dell’Ufficio urba-
nistica stanno letteralmente ‘scappando’
da Sesto: l’arch. Capurro e l’arch. Indovini, che, di fatto,‘governavano’ l’Ufficio,
hanno chiesto (e ottenuto) il trasferimento
ad altra amministrazione, un altro architetto, appena chiamato, con un contratto
di consulenza, da Monza, ha dato le dimissioni dopo neanche tre settimane, accampando improbabili scuse!
Ormai la desertificazione dell’Ufficio urbanistica è in via di realizzazione!!! Chi
si occuperà del Progetto Piano? Resta
solo l’architetto Delfino, consulente voluta da Oldrini e ormai padrona del
campo. Dio ce la mandi buona!!!
*Capogruppo di Forza Italia
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 12
Dal benessere alla paura. La genesi del terrorismo
di Carlo Cattaneo
N
el 1989 Sergio Zavoli, grande giornalista, già Presidente della Rai e
successivamente senatore del centro
sinistra, presenta un programma dal titolo “La
notte della repubblica”.
E’ uno spaccato arguto e critico degli anni ’70.
Quelli che furono tristemente chiamati gli
“anni di piombo”. A molti anni di distanza è
giusto chiedersi cosa sia rimasto, di quel periodo, nelle coscienze degli italiani e cosa sia
giusto trasferire alle nuove generazioni in termini di esperienze sociali e culturali.
Alla fine del secondo conflitto bellico, l’Italia,
è un paese distrutto e affamato da una dittatura entrata nell’epidermide del paese, con
un’economia bloccata e arretrata e una forte
disuguaglianza sociale e culturale fra nord e
sud. Un Paese, però, vivo, capace di reagire
agli orrori della guerra e compiere una vera e
propria svolta in poco più di due lustri.
L’Italia del “boom economico” diventa fatto
compiuto. Oggettivo. Al culmine di questo
stato di benessere, incombe l’ombra cupa del
’68. Nessuno è in grado chi capirne il peso, la
portata politica e quanto il futuro di una intera
generazione ne resterà influenzato. Irrimediabilmente. Le rivendicazioni sindacali e i
“cambiamenti” voluti dal mondo accademico
travolgono una classe dirigente troppo attenta
agli interessi individuali
Aldo Moro. In Italia
per pensare di poter risolaccade anche questo.
vere quelli collettivi di
Che un Presidente del
una classe operaia sempre
Consiglio pronto a ripiù importante nella locevere la fiducia del
gica di una costante creParlamento, venga
scita produttiva.
rapito e ucciso 55
E’ da questa insoddisfagiorni dopo.
zione, dalla paura di una
Giorgio Bocca di
deriva militare di stampo
quegli anni scrisse:
golpista, da un’economia
”In quegli anni anni
che improvvisamente ralnessuno sa bene se
lenta, anche a causa della
stia nascendo un
crisi petrolifera che colpimondo nuovo o se si
sce senza distinzioni tutta
affondi nell’antica
l’Europa, che il germe del
barbarie, ma tutti
Carlo Cattaneo
terrorismo prende forma e
sanno che è il tempo
si insinua nelle scuole,
della morte e sono in
nelle università, nelle fabbriche. Lo sposta- molti ad accontentarsi di questa risposta: ci
mento dell’asse politico a sinistra comporta, fu un tempo in cui arrivarono, i giorni del latempestivamente, una reazione degli am- birinto e poi quei giorni si dileguarono, quel
bienti neofascisti ancora legati al recente pas- buio scomparve. Niente altro”
sato. E’ l’inizio della strategia della tensione. Non sono d’accordo.
In questi anni l’Italia è travolta da fatti san- Credo che l’omicidio della memoria sia l’atto
guinosi terribili, molto dei quali impuniti an- “criminale” più cinico e subdolo da proporre
cora oggi, firmati da sigle legate all’eversione alle nuove generazioni che di quegli eventi
sia “rossa” che “nera”. Piazza Fontana, l’omi- conoscono, nella migliore delle ipotesi, solo
cidio Calabresi, Piazza della Loggia, sino al delle immagini in bianco e nero. Non esiste
culmine del rapimento e assassinio dell’On. analisi ideologica che regga di fronte all’or-
rore fanatico di quegli anni se non si riconosce, senza fraintendimento, l’offesa e i danni
arrecati ai parenti delle vittime e alla parte
sana e democratica della nazione.
Complici di questa infamia furono coloro i
quali che, delle azioni del brigatismo rosso e
di tutta quell’area extraparlamentare di sinistra, parlarono di terrorismo di stampo fascista. Altri, più indulgenti, li definirono
“compagni che sbagliavano”.
Dovevano portare in “paradiso la classe operaia” (per la gioia di Elio Petri) ed invece
hanno prodotto il nulla.
Combattevano, nelle farneticanti rivendicazioni, il SIM (Stato Imperialista delle Multinazionali) e l’odioso capitalismo. Invece, a
morire, come giustamente più volte ha criticamente sottolineato Giampaolo Pansa, furono
guardie, agenti, professionisti, giornalisti, sindacalisti e operai. In questo vortice di sangue
son finiti anche loro. Più proletari dei loro assassini.
I giovani d’oggi non dimentichino mai cosa
Leonardo Sciascia scrisse di questi signori:
“Le Brigate Rosse avranno studiato ogni possibile manuale di guerriglia, ma nella loro organizzazione e nelle loro azioni c’è qualcosa
che appartiene al manuale non scritto della
mafia”.
Anche a Sesto la prima fontana per la cittadinanza
di Daniela Mancini
Domenica 25 maggio, in presenza del
Sindaco, dell’Assessore all’Ambiente e
del Presidente del Consorzio Acqua Potabile, si è svolta presso il rinnovato
Spazio Arte, nonostante la giornata
molto “acquosa”, l’inaugurazione della
prima fontana pubblica di Sesto San
Giovanni.
Come recitava l’invito, questa fontana
erogherà gratuitamente acqua da tre rubinetti, due per quella gassata e uno per
quella naturale.
L’Assessore Valeriano ha spiegato che
anche questa fontana darà un contributo
alla salvaguardia dell’ambiente. Infatti
utilizzando i nostri contenitori per approvvigionarci, produrremo meno bottiglie di plastica poi come rifiuti; inoltre
l’acqua gassata erogata è identica a
quella che compriamo al supermercato,
anzi è più controllata (v. etichetta dell’acqua del rubinetto di Sesto).
L’impegno dell’Amministrazione, qualora l’iniziativa riscuotesse successo,
come è avvenuto in altri Comuni della
L’etichetta dell’acqua del rubinetto
Provincia di Milano, è di collocarne
altre, magari una per ogni circoscri- Acquedotto di Sesto Valori di legge Acque minerali
Parametri
Valori
Valori
zione.
D.lgs. 31/2001
mg/l
(min-max)*
(min-max)**
Il Presidente del Consorzio Acqua Po1 - 380
Calcio
85 - 110
non previsto
tabile Gatti ha anche sottolineato come
Cloruri
0 - 304
18
30
250
Sesto sia sempre stato uno dei Co18 - 29
Magnesio
non previsto
0.3 - 76
muni più sensibili alle tematiche
50
0 - 45
35 - 45
Nitrati
del risparmio dell’acqua e del riutiPotassio
non previsto
<1-1
0 - 57
lizzo dell’acqua di prima falda, in Residuo secco 363 - 500
1500
20
- 1800
a 180°
modo da abbassare il consumo pro
0 - 320
7 - 16
200
Sodio
capite di 340 litri al giorno.
32 - 53
1 - 476
Solfati
250
Un’avvertenza per tutti coloro che Durezza (°F) 29 - 40
0.4 - 118
15 - 50
vogliono beneficiare di questa bella
iniziativa: non è necessario fare * I dati corrispondono ai valori minimi e massimi significativi, rilevati dal laboratorio aziendale nell’ultimo semestre.
grandi scorte ed è meglio bere quest’acqua fresca, perché dopo qual- ** Valori rilevati da etichette di una cinquantina di acque in
che giorno dall’imbottigliamento si commercio, che rientrano nei limiti delle norme specifiche per
le acque minerali (DM Salute 29/12/2003), diverse da quelle
potrebbero formare dei batteri che
per l’acqua potabile.
ne altererebbero la qualità.
24 maggio, ricordo di un’Italia in guerra
Il mondo è una polveriera
di Francesco Cau
Forse pochi di noi ci avevano
fatto caso, ma dando uno
sguardo al calendario non si
poteva non notare “sabato 24
maggio”, una data cruciale
per la storia italiana, almeno
per gli appassionati di storia
contemporanea. Questo dicono i libri di storia: “Dopo una prima fase
di neutralità e il ripudio della Triplice alleanza con Austria e Germania, l’Italia fa il
suo ingresso in scena nella Prima guerra
mondiale a fianco delle potenze dell’Intesa, Gran Bretagna, Francia e Russia degli
zar, il 24 maggio 1915. Dopo quattro anni
di ostilità molto cruente, novant’anni fa si
concludeva così la prima guerra globale, il
primo vero conflitto armato della storia.
Era esattamente l’11 novembre del 1918
quando la Germania firmò l’armistizio con
le forze dell’Intesa. La guerra era stata di-
chiarata il 28 luglio 1914: la scintilla che gio 1915, con la presa di posizione dell’al- lampo“ (o guerra di movimento), ma che
diede il via ai combatti- lora presidente del Consiglio, Antonio Sa- poi si trasformò ben presto in una rovinosa
menti fu l’assassinio del- landra, che dichiarò guerra agli Austro “guerra di posizione, di trincea o di logoral’arciduca
Francesco Ungarici. Dapprima la guerra contro l’Au- mento” con artiglieria pesante, mitragliaFerdinando, erede al trono stria era stata progettata come una “guerra trici, carri armati, gas velenosi ed altro.
dell’impero austro
Scopo dell’entrata in guerra dell’Itaungarico,
comlia: liberare le terre irredente del Nord
piuto a Sarajevo,
Est d’Italia e l’affrancamento dagli
in Bosnia, il 28
imperi centrali per rivendicare una
giugno dello stesso
propria autonomia internazionale.” E
anno. La guerra fu nello stesso
proprio pochi giorni fa è stato ricortempo l’ultimo conflitto del pasdato il novantatreesimo anniversario
sato (guerra di trincea e lenta nel
da quando la nostra Nazione entrò nel
suo sviluppo), ma anche il primo
conflitto mondiale. E’ trascorso quasi
grande conflitto in cui si usarono
un secolo da quel terribile evento, ma
appieno tutti i mezzi moderni,
pare che l’uomo non abbia ancora imcome aeroplani, mezzi corazzati,
parato nulla, o poco, dai propri sbagli.
sommergibili e le armi chimiche,
Il mondo continua ad essere minactra cui il gas iprite, che prende il
ciato in più punti del suo globo:
nome dalla città di Ypres (Belgio),
l’animo umano difficilmente si acdove fu utilizzato per la prima
contenta e la sua fame di potere lo
volta per iniziativa dei tedeschi.
spinge verso situazionidi tensione e
L’Italia entrò in guerra il 24 magLa celeberrima pagina del Corriere del 24 maggio 1915
di conflitto.
SESTOUNOnews
di Pietro Nunno
14 giugno 2008 - pagina 13
Specchio delle mie brame
La TV mezzo per diffondere valori corretti o per azzerarli
S
ono i mezzi di comunicazione – televisione su tutti – a condizionare la società
o, viceversa, essi propongono l’immagine riflessa della società?
Dare risposta certa a questo interrogativo rappresenta ancora oggi una missione quasi impossibile, nonostante da settant’anni, a partire
dagli Stati Uniti, sociologi e massmediologi
studino a fondo le dinamiche relazionali esistenti tra produttori e fruitori di informazione
e opinione. Per analizzare questo fenomeno
dobbiamo quantomeno trovare un valido
punto di partenza: la televisione riveste una
funzione educativa. Questo è vero, a prescindere dal fatto che essa possa formarci a logiche e comportamenti di consumo,
imponendoci stili di vita dediti all’Avere, piuttosto che operare una tras-missione di valori
rivolti all’Essere. Vanno in quest’ultima direzione i tentativi sempre più influenti di pervenire ad una etica dell’informazione,
l’infoetica, per cui le comunicazioni sociali
difendano la persona e ne rispettino la dignità,
così come esiste la bio-etica nel campo della
medicina e della ricerca scientifica legata alla
Vita. Nella ricorrenza della 42^ Giornata
Mondiale delle comunicazioni sociali, Papa
Benedetto XVI ha constatato come “oggi, in
modo sempre più marcato, la comunicazione
sembra avere talora la pretesa non solo di rappresentare la realtà, ma di determinarla grazie
al potere e alla forza di suggestione che possiede. Su talune vicende i media non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione,
ma per creare gli eventi stessi.”.
Ricordo che una famosa educatrice italiana di
inizio Novecento, Maria Montessori, correg-
geva i propri alunni dalle cattive maniere mettendoli davanti ad uno specchio.
La nostra società riflette molto sé stessa ma
molto poco su sé stessa e davanti allo specchio si chiede chi sia la più bella del reame,
non la più brava, buona, meritevole, giusta o
solidale. E’ in corso una profonda crisi esistenziale di famiglia, scuola, giustizia, Stato,
che sono tutte agenzie responsabili dell’educazione. Non possiamo, né vogliamo credere
che ciò sia attribuibile esclusivamente alle responsabilità derivanti da un cattivo utilizzo
dei mezzi di comunicazione o all’imposizione
di format televisivi. Più semplicemente,
e drammaticamente, la televisione si aggiunge
agli altri attori sociali deputati alla funzione
educativa. Programmi TV di autentica educazione sociale ce ne sono pochi. Per favorire
gli ascolti, la cosiddetta audience, con frequenza non si esita a inserire grandi pennellate di trasgressione, volgarità e violenza,
tanto presenti oggi nel nostro vivere quotidiano. I modelli televisivi e quelli sociali si
alimentano a vicenda e si sintonizzano sul
medesimo canale di bassa, molto bassa frequenza.
I molti – troppi – reality che ci vengono propinati sono delle favole moderne per adulti,
seguitissime da frotte di fedelissimi spettatori,
di cui stimolano l’immaginazione e cullano i
sogni più inverosimili. Mentre un tempo le favole servivano proprio per educare in senso
positivo, oggi, purtroppo, diseducano alla
grande, azzerando tutti i valori morali e facendo perdere il senso della realtà, esito questo gravissimo. L’occhio del Grande Fratello
è lo specchio della sua anima, e dallo specchio
La visita di Papa Benedetto XVI
durante la 42° Giornata Mondiale
delle Comunicazioni Sociali
allo spettro il passo è breve.
Riprendendo alcune considerazioni del Santo
Padre, possiamo affermare che i mezzi di comunicazione sociale sono giunti al bivio tra
protagonismo e servizio. Possono essere asserviti ai manipolatori di coscienze o utilizzati
al servizio della persona e del bene comune
per la formazione etica dell’Uomo, per la crescita della sua interiorità e per soddisfare la
sua sete di Verità: sono dei mezzi e, come tali,
possono essere usati a fin di bene, ma anche
per il male. E’ l’uomo che decide e sceglie
come farne uso: sua è la responsabilità.
Resto personalmente convinto che la vicendevole contaminazione tra i due fattori, realtà
e tele-visione della realtà, rimane l’ipotesi più
prossima al vero. Una società più autentica e
meno incline alle falsificazioni renderebbe
più agevole l’oneroso compito trasmissivo
che spetta agli organi di informazione, che a
loro volta dovrebbero informare ed educare
non solo prendendo come punto di riferimento il bello ma anche il giusto. L’interpretazione arbitraria e interessata dei fatti rimane
il limite più ostico da valicare, sia nella società
che nei media. Oggettività e immagine, conoscenza e spiritualità possono migliorare a
partire da un Uomo diverso, più onesto con
sé stesso, che nello specchio veda il proprio riflesso migliore rispetto a quello che vede
oggi, appannato e fortemente condizionato da
un’immaginazione spersonalizzante.
SESTOUNOnews
14 giugno 2008 - pagina 14
La crisi della società contemporanea
Nostra intervista a Don Mazzi
D
on Antonio Mazzi, fondatore
della Comunità Exodus, ci ha
gentilmente concesso un’inter-
vista.
Un tempo si parlava di crisi dei valori;
oggi siamo di fronte a una vera e proprio
perdita dei valori. Perchè le famiglie non
trasmettono più gli insegnamenti morali
e sociali fondamentali?
Tutta l’impalcatura morale ha ceduto perché è saltato il valore fondante: quello
della persona, con la sua dignità. La persona è stata banalizzata nei connotati che
le annettono importanza: ora sono il denaro, il possesso degli status symbol,
come auto, abiti costosi, viaggi e vacanze, un fisico palestrato. Non si ritengono importanti la cura e il rispetto di
bambini, anziani, disabili, persone bisognose, perché non si avverte come doveroso e necessario l’aiuto e l’impegno
verso chi è più debole e deve essere tutelato.
Come vede la nostra società, quindi?
E’ una società senza progetti, senza speranze, perché non ha più i valori che la
guidano verso il futuro e la fanno essere
“costruttiva”.
Quale rimedio per poterla risanare?
Occorre porsi la domanda “quale tipo di
uomini vogliamo essere?” e avere il coraggio di rivoluzionare la nostra vita e la
società, di sgobbare per riappropriarsi
della visione corretta e morale dell’uomo.
Solo così si potrà seminare su un terreno
fertile, mentre ora chi insegna l’onestà, il
rispetto, la dignità, l’impegno semina sull’asfalto. Anche la Chiesa si trova in questa situazione e non può incidere più di
tanto sulle coscienze, che restano sorde.
Si critica molto la scuola, perché non sa
affrontare con piglio deciso lo sbandamento degli adolescenti e dei giovani. Lei
come la giudica?
Anche la scuola è frutto della società e
perciò in crisi. Sarebbe molto utile che la
scuola e la famiglia cominciassero a collaborare, senza schierarsi l’una contro
l’altra: si inizierebbe così a far crescere
bene la gioventù e meglio ancora sarebbe
se si coinvolgessero politica e Chiesa nel
medesimo progetto, con la stessa finalità.
Lei crede che anche lo
Stato sia insufficientemente garante rispetto
alla formazione morale e
civica del cittadino?
Lo Stato è impegnato su
altri fronti, la finanza ad
esempio, e investe poco
nella scuola, che quindi
non ha supporti economici
per incidere veramente ed
esercitare proficuamente il
suo
importantissimo
ruolo. La cultura è un bene
a cui lo Stato non dà priorità. Aiuta poco
anche le famiglie: come possono fare ad
allevare bene e a sostenere le molte spese
per crescere ed educare i figli se i salari
sono insufficienti, gli assegni familiari
sono ridicoli e i libri scolatici sono tanto
costosi, il problema della casa - affitti e
mutui - è ormai straziante? I bambini, i
ragazzi di oggi sono il futuro della nostra
società, ma sembra che ciò importi poco.
Il suo ultimo libro “Stop ai bulli” affronta un’altra criticità della nostra so-
cietà, il bullismo.
Oggi gli adolescenti sono precoci e
hanno fisici robusti; accumulano energia
e aggressività e avrebbero la necessità di
scaricarle correndo, giocando, sudando,
come si faceva un tempo nella strada, nei
cortili, nei prati. In realtà non devono correre, far rumore e giocare a pallone perché nei condomini non si può, non
devono sudare perché le mamme si preoccupano, devono stare tutto il giorno seduti nel banco a scuola. Come possono
scaricarsi? Tutta la loro energia a volte si
trasforma in aggressività cattiva ed ecco il
bullismo, con atteggiamenti che magari nascono per gioco e poi
travalicano gravemente
questo limite. La scuola
dovrebbe avere il coraggio di cambiare i
programmi e inserire
ogni giorno educazione
fisica, musicale e artistica per convogliare e
far scaricare le loro
energie e i loro sogni, per addolcire e
umanizzare le loro pulsioni, per fargli
provare la gioia di produrre e creare qualcosa di bello. Ed occorre che i padri si
riapproprino del loro ruolo: che la smettano di essere “mammi” e che siano
molto più presenti. Devono tornare ad essere figure importanti per i figli e la famiglia. I ragazzi non devono essere
lasciati soli e la famiglia deve riconquistare il suo ruolo educativo, come aveva
un tempo.
Io di professione
faccio il ladro
di Eugenio Fazzoletti
Io di professione faccio il
ladro. Rubo nelle case degli
altri non per necessità ma per
curiosità: mi piace vedere cosa
provano le persone quando
sono private di qualcosa a cui
tengono. Da piccolo mi leggevano spesso le avventure di
Robin Hood, il principe dei
ladri, ma non le capivo, mancava qualcosa di molto prezioso… e non sono i gioielli che rivendo smembrati a
un vecchietto senza un occhio nel retro di una gioielleria.
No. Io rubo di tutto ma tengo per me solamente i diari.
Le pagine scritte a mano da uno sconosciuto, nella cui
mente mi infilo come la gamba di una donna in una calzamaglia scura, con lentezza e sensualità. Rubo diari
scolastici, diari segreti con lucchetto o senza, agende o
calendari con appuntamenti appuntati sopra. Poi vado a
casa e sfilata la tuta nera da fumetto, leggo. Se vi chiedete come io sia arrivato a una occupazione simile, o
passione che dir si voglia, fatevi un’altra domanda prima.
Cosa ruba un ladro? Di sicuro pochi Lupin sono attratti
dal mobilio dell’Ikea o della bigiotteria luccicante… no,
no… prendono qualcosa che non hanno, o hanno scialacquato al tavolo da gioco o vogliono in dimensioni amcora maggiori. Adesso potete chiedervi come io sia
arrivato fin qui. Il mio “qualcosa” più ultimo è l’emozione. Esauriti tutti i libri, parlato con tutti gli uomini e
le donne che conosco, svelato il loro intimo dubbio, non
ne rimaneva nulla. Erano belle pelli traslucide, lisce e
plasticose che già conoscevo, che già avevo accarezzato,
mentre i libri si ripetevano nei loro temi sempre un po’
castigati e censurati. Il diario invece no; il diario è sanguinolento e pudico…
SESTOUNOnews
di Fabio Zucchetti*
14 giugno 2008 - pagina 15
Valore degli immobili: in calo gli affitti, tengono le vendite
Ancora alti i prezzi delle compravendite: effetto Expo ?
P
eriodo poco favorevole per i proprietari di alloggi nell’area milanese: i
ribassi dei canoni di locazione sono
notevoli. Per un monolocale si è giunti alla
riduzione del 15%, di meno del 12% per
un bilocale e quasi del 10% per un alloggio
di tre vani. Questo ha rilevato l’Osservatorio dei Prezzi Immobiliari della FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari
Professionali). Ma il rendimento netto su
case da concedere in affitto (in media il
4%) è comunque superiore ad altri investimenti finanziari: Bot, Cct o titoli analoghi
offrono un utile massimo del 2,5/3%.
Le cause di questo ribasso sono facilmente
individuabili: rispetto al periodo
2005/2007 sono notevolmente diminuite le
richieste di case in locazione e sono aumentate invece esponenzialmente le offerte
di alloggi sul mercato. Risentono maggiormente del calo gli immobili di scarsa qualità o posizionati in zone periferiche, poco
servite dai mezzi pubblici. Per gli immobili
di pregio e per quelli ubicati in centro si registra, invece, una solida tenuta delle quotazioni. Le prospettive per il prossimo
futuro sono moderatamente positive per il
mercato degli affitti, almeno fino a quando
i tassi di interesse dei mutui rimarranno ai
livelli attuali. Sostenere un prestito per
l’acquisto di un alloggio risulta essere proibitivo per la maggioranza dei giovani e
delle famiglie monoreddito, che preferiscono prendere casa in affitto.
Discorso a parte per le compravendite: i
prezzi permangono alti e in sostanziale tenuta rispetto agli anni passati. Anche a Milano e provincia diminuisce il numero
totale delle transazioni (meno 10/12%), allungando così il periodo necessario per
vendere l’immobile posto sul mercato (da
¾ mesi del 2006 a circa 9 mesi attuali).
Così, come per le locazioni, immobili di
pregio e alloggi posti in centro non risentono del calo di interesse degli acquirenti.
Sono invece le abitazioni di tipo civile o di
scarsa qualità che riscontrano un minor
grado di appetibilità. Dopo i numerosi acquisti effettuati negli anni di boom, la platea dei potenziali acquirenti è sicuramente
più contenuta e selettiva. Oggi si acquista
un immobile prevalentemente per esigenze
Collaboratori:
Ezio Anzelmo, Carlo Cattaneo, Vincenzo di Cristo,
Antonino Filippelli, Daniela Mancini, Pietro Nunno
Stefania Notarnicola, Umberto Profilil, G.Venturini
Redazione:
Via Saint Denis, 9 - 20099 Sesto San Giovanni MI
Tel-Fax 02.37011167 - Mobile phone: 3394184896
[email protected]
www.sestounonews.com
Chiuso in redazione 12.6.08
Tiratura 35.500 copie
di tassi di interesse, che sono la causa della
stagnazione delle compravendite. La BCE,
interessata al contenimento dell’inflazione,
non accenna ad abbassare i tassi, impedendo così la ripresa dei consumi e delle
compravendite immobiliari. L’America, in
questo caso, insegna.
*Delegato provinciale FIAIP
Pubbliredazionale
SESTOUNOnews
Registrazione Tribunale Milano
n. 630 del 3.11.2003
Anno VI - n.5
Direttore Editoriale: Marialuisa Scaletti
Direttore Responsabile: Alessandro Fede Pellone
Direttore di Redazione: Pino Cappellani
Redattori: Mariuccia Scarano e Roberto Vaini
abitative e meno per investimento o mera
speculazione. Infatti, vista l’abbondante
offerta sul mercato, si ha la possibilità di
scegliere l’alloggio con le migliori caratteristiche e con il rapporto qualità/prezzo più
conveniente. La scelta, però, è spesso determinata dal budget a disposizione e dalla
rata che si dovrà sostenere per rimborsare
il mutuo bancario.
E l’effetto Expo? Secondo la maggioranza degli analisti immobiliari,
l’effetto Expo costituisce una
spinta per la ripresa del mercato
immobiliare soprattutto per le aree
interessate dall’esposizione del
2015, ma anche per le altre zone di
Milano e provincia. Una buona notizia per i proprietari di immobili e
gli operatori di settore, un po’
meno per i futuri acquirenti, che
non potranno sperare in un ribasso
delle quotazioni. Ma la vera ripresa
del mercato immobiliare sarà possibile solo grazie ad una convincente politica economica della
Banca Centrale Europea in termini
La sauna anche in casa. È possibile
È
il piacere di un momento in
compagnia di se stessi, o insieme ad altri.
È concedersi una pausa nel benessere
per ritrovare e mantenere forma e bellezza.
Basta un semplice bagno di calore per
far traspirare e far eliminare, attraverso
il sudore, le tossine e i rifiuti della
pelle. E questo procedimento termico
è tra i più antichi e conosciuti del
mondo. Pare, infatti, che già negli antichi insediamenti aztechi, le donne partorissero in una sorta di capanna
“sudatoria”, così da poter beneficiare
del calore lenitivo e rilassante per alleggerire le doglie.
Ma, accanto alle proprietà terapeuti-
che, per molti popoli, tra cui gli indiani
sioux, il bagno di sudore rappresentava
anche una funzione di purificazione.
Le tradizioni della sauna si sono conservate e perfezionate soprattutto in
Finlandia e in Russia: non è
raro scorgere, sulle rive dei
laghi e dei fiumi, casette di
legno costruite a questo
scopo.
Nell’immediato
dopoguerra, la moda della sauna
finlandese si è diffusa anche
in Europa e negli Stati Uniti
grazie al fatto che, tra l’altro, viene considerata un ottimo metodo per rilassarsi e
favorire un sonno salutare.
Le saune “ prefabbricate” si possono
istallare in quasi tutti i bagni, apportando alcune modifiche per i collegamenti idrici e di scarico.
I prezzi sul mercato, iniziano ad essere
abbordabili ed avvicinabili
ad un sempre maggior numero di famiglie.
Per ricevere materiale illustrativo al riguardo scrivete al seguente indirizzo
e.mail. [email protected] /
potete altresì chiedere dettagliate informazioni telefonando alla s.n.c REMI di
Sesto San Giovanni via Puricelli Guerra 209 mobile
phone 3470726184.
La pasticceria Camozzi
L
a pasticceria Camozzi è
stata aperta nel 1959 e ancora oggi, caso raro in tutta
la Lombardia, è ancora gestita
dalla stessa famiglia, che si è premurata di mantenere l’arredo in
stile Liberty per caratterizzarla.
Che cosa provare da loro?
Assolutamente invitante è l’esclusivo e unico strudel tondo, chiamato
“Hatshepsut Strudel”,
dedicato all’omonima Faraona
egiziana, su suggerimento di una
cara amica egittologa. Vista e olfatto sono particolarmente blanditi con questa specialità! E’ da
provare.
Ma il richiamo all’Egitto ha
spinto la creatività dei Camozzi
ad inventare anche un cioccolatino a forma di piramide, originalissimo: cioccolato fondente con
un cuore di cremino. Commento
solo dicendo: cioccolatino da meditazione. E chi vuole essere più
morigerato con le calorie e con la
spesa può pensare alla prima colazione e provare i loro biscotti,
tutti in confezioni da 500 gr..
Si può scegliere tra le “Ciambelline Rondinella”, volute dal fondatore sig. Renato con il gusto
delle ciambelle di una volta, ma in
forma di biscotto allungato, e i
“Burro e Uova”, biscotti tondi e
piatti, secchi ma non troppo, leggerissimi non solo nel peso, ma
anche perché non si avverte la
presenza del burro e quindi mangiabili senza problemi. Un modo
per fare una signora colazione
senza spendere troppo e con prodotti garantiti di pasticceria.
Pasticceria Camozzi
v. Picardi, 152 – tel. 022476756