differenze tra lettura e denominazione

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differenze tra lettura e denominazione
Centro di Neuropsicologia Clinica
dell’Età Evolutiva
Via Nanterre 61100 Pesaro
Tel. 0721 424609 Fax 0721 424611
e-mail: [email protected]
DIFFERENZE TRA LETTURA E DENOMINAZIONE:
Un indice quantitativo della “Automatizzazione” dell’abilità di lettura
G. Stella, e E. Savelli
8° Convegnoo Internazionale
Imparare Questo è il Problema
Sistemi Ortografici e Dislessia. Cause e/o effetto
San Marino, 15-16 Settembre 2006
Abilità di Lettura
Fasi iniziali
• Lenta
• Assemblaggio fonologico
• Faticosa
• Denominazione > Lettura
Parola scritta
via Fonologica
Analisi visiva
Sistema Semantico
Lessico Fonologico
di output
Buffer Fonemico
Parola letta
Conversione
Grafema-Fonema
“cane”
Assemblaggio Fonologico
“c-a-n-e”
A…C …E …..N
< CANE >
/ KANE /
k- a - n- e
/ kane /
/A/
…..
/K/
….
/E/
…
/N/
Abilità di Lettura
Fasi iniziali
• Lenta
• Assemblaggio fonologico
• Faticosa
• Denominazione > Lettura
più rapida
DENOMINAZIONE
della
>
LETTURA
LEONE
Abilità di Lettura
Fasi iniziali
Fasi finali
• Lenta
• Veloce
• Assemblaggio fonologico
• Riconoscimento diretto
• Faticosa
• Automatica
• Denominazione > Lettura
• Lettura > Denominazione
Abilità di Lettura
Fasi iniziali
Fasi finali
• Lenta
• Veloce
• Assemblaggio fonologico
• Riconoscimento diretto
• Faticosa
• Automatica
• Denominazione > Lettura
• Lettura > Denominazione
LETTURA
più rapida
della
LEONE
>
DENOMINAZIONE
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (1)
Secondo numerosi autori, il deficit “nucleare” della
Dislessia Evolutiva, consiste in una mancanza di
AUTOMATIZZAZIONE dei processi di “decodifica”
(e, in qualche misura di quelli di “accesso lessicale”)
(Gerson-Wolfensberger & Ruijssenars, 1997;
Stella, 2004; van der Leij & van Daal, 1999)
Parola scritta
via Fonologica
Analisi visiva
Sistema Semantico
Lessico Fonologico
di output
Buffer Fonemico
Parola letta
Conversione
Grafema-Fonema
La ricerca di entrate lessicali nel Lessico Fonologico
L’assemblaggio “on-line” del programma fonologico
prevede l’esecuzione di un algoritmo del tipo:
N=N+1
Buffer Fonemico
es. “cane”
/ _ /+ /C/ = /C/
Lessico Fonologico
amore campo
cane
casa
forza maglione
canapa
cuscino
candela
scimmia
matita giornale chiesa
corvo
cervo tavolo schiera
che consente di indirizzare processi di ricerca all’interno
del Lessico Fonologico…
La ricerca di entrate lessicali nel Lessico Fonologico
L’assemblaggio “on-line” del programma fonologico
prevede l’esecuzione di un algoritmo del tipo:
N=N+1
es. “cane”
Buffer Fonemico
/ _ /+ /C/ = /C/
/C/ + /A/= /CA/
Lessico Fonologico
amore campo
cane
casa
forza maglione
canapa
cuscino
candela
scimmia
matita giornale chiesa
corvo
cervo tavolo schiera
questi processi vengono aggiornati progressivamente
sulla base del segmento fonologico corrente…
La ricerca di entrate lessicali nel Lessico Fonologico
L’assemblaggio “on-line” del programma fonologico
prevede l’esecuzione di un algoritmo del tipo:
N=N+1
es. “cane”
Buffer Fonemico
/ _ /+ /C/ = /C/
/C/ + /A/= /CA/
/CA/ + /N/ = /CAN/
e diventano sempre più mirati e
somiglianti al target…
Lessico Fonologico
amore campo
cane
casa
forza maglione
canapa
cuscino
candela
scimmia
matita giornale chiesa
corvo
cervo tavolo schiera
La ricerca di entrate lessicali nel Lessico Fonologico
L’assemblaggio “on-line” del programma fonologico
prevede l’esecuzione di un algoritmo del tipo:
N=N+1
es. “cane”
Buffer Fonemico
/_/ + /C/ = /C/
/C/ + /A/= /CA/
/CA/ + /N/ = /CAN/
/CAN/ + /E/ = /CANE/
Lessico Fonologico
amore campo
cane
casa
forza maglione
canapa
cuscino
candela
scimmia
giornale
matita
chiesa
corvo
cervo tavolo schiera
fino a raggiungere un “punto di unicità” che a volte
coincide con la corrispondenza perfetta al target
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (2)
Entrambi i processi della Lettura e della Denominazione
condividono uno stesso meccanismo: il rapido accesso ai
codici o rappresentazioni fonologiche mediate da stimoli
visivi, come evidenziato dagli studi sulla R.A.N.
(Catts et al., 2002; Manis et al., 2000; Wolf et al., 2000)
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (3)
Le prove del ruolo critico giocato dal rapido accesso
a codici fonologici nella Dislessia, provengono sia dalla
letteratura sperimentale esistente, sia dalla ricerca in
ambito clinico.
Anche quando, infine, la lettura dei dislessici diventa
abbastanza corretta, essa rimane lenta e faticosa, a causa
di una mancata automatizzazione dei processi di decodifica.
Questo fenomeno è particolarmente evidente nei sistemi
ortografici “trasparenti” come l’Italiano o il Tedesco, e ha
condotto a coniare il nome di “Speed Dyslexia”
(Wimmer, 1993)
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (4)
Nonostante l’importanza del concetto di
“AUTOMATIZZAZIONE” nella recente
letteratura sulla Dislessia, esso rimane
formulato in termini troppo vaghi e non
operazionalizzati per un suo uso diretto
in ambito clinico.
In particolare, non è chiaro come misurare
il grado di automatizzazione nella lettura,
raggiunto da un soggetto durante ogni fase
del processo di acquisizione della lettura.
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (5)
L’“AUTOMATIZZAZIONE” non è un fenomeno
di tipo “tutto o nulla”, ma piuttosto un processo
graduale di padronanza di un’abilità.
Anche nel caso della LETTURA, quindi, è critico
mettere a punto misure quantitative, che siano
sufficientemente sensibili al suo corso evolutivo.
Ciò dovrebbe consentire al clinico di stabilire quale
grado di automatizzazione nella lettura è stato
raggiunto da un soggetto, in ogni fase di acquisizione.
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (6)
Sono state proposte varie misure della
automatizzazione della Lettura:
1. la velocità
(maggiore quanto più automatica)
2. la padronanza con la ripetizione
(maggiore quanto più automatica)
3. la sensibilità agli effetti del carico
(minore quanto più automatica)
4. la sensibilità all’interferenza
(maggiore quanto più automatica)
(Samuels, 1985; van der Leij & van Daal, 1999)
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (7)
La prova di “Stroop” è considerata da vari autori
(Samuels, 1999) un indice privilegiato per misurare
il grado di automatizzazione nei processi di decodifica.
ROSSO
VERDE
GIALLO
BLU
Il soggetto deve dire il colore della parola scritta, ma
questo entra in conflitto con l’elaborazione semantica
della parola scritta che, quanto più è letta rapidamente,
tanto più entra in competizione con il nome del colore.
Quindi se un soggetto non ha automatizzato i processi di
decodifica arriva più lentamente al significato della parola
e non si crea un conflitto tra i due diversi significati.
Il deficit di Automatizzazione
nella Dislessia Evolutiva (7)
In realtà, contrariamente alle attese (Schiller,1966), è stato
trovato in vari studi (Alwitt, 1966; Everatt e al.,1997;
Protopapas e al.,2005) che i soggetti dislessici erano più e
non meno sensibili agli effetti dell’interferenza.
E’ stato ipotizzato (Kelly e al.,1989; Protopapas e al.,2005)
che ciò sia dovuto a una più generale debolezza dei Dislessici
nei “processi esecutivi” (inibizione di risposte).
Nella prova di “Stroop” quindi entrano in gioco altri fattori
di natura “attentiva” che contaminano l’interpretazione dei
risultati relativi all’Automatizzazione dei processi di Lettura.
Progetto di Ricerca
(1)
Lo scopo principale della nostra ricerca
è stato quello di mettere a punto un indice
quantitativo diretto, capace di misurare
il grado di automatizzazione della lettura
che fosse anche di facile e pronto impiego
nell’ambito clinico.
Progetto di Ricerca
(2)
Per realizzare questo indice, abbiamo pensato di
sfruttare un fenomeno ben noto nella letteratura
psicologica, fin dagli studi pionieristici di Cattell (1886),
quello per cui negli adulti la Lettura è più veloce della
Denominazione.
Dal momento che la lettura è un’abilità che viene
acquisita solo dopo l’inizio della scolarizzazione, il
nostro quesito è stato:
ƒQuando, durante l’acquisizione si evidenzia il vantaggio
della Lettura sulla Denominazione?
ƒQuesto vantaggio si evidenzia anche nei dislessici?,
e Quando?
Progetto di Ricerca
(3)
La nostra ipotesi era che:
• il vantaggio della Lettura sulla Denominazione si
sarebbe manifestato abbastanza presto durante la
acquisizione della lettura, per i bambini italiani, proprio
per la trasparenza e la regolarità della nostra lingua
(alcuni dati preliminari di D’Amico et al., 2001 sembrano
indicare che il punto di “svolta” sia in 3^ Elementare).
Latenza nella pronuncia (in millisecondi)
in normo-lettori di 3^Elementare
(D’Amico e al., 2001)
Denominazione
Lettura
1036 ms
1003 ms
Progetto di Ricerca
(3)
La nostra ipotesi era che:
• il vantaggio della Lettura sulla Denominazione si
sarebbe manifestato abbastanza presto durante la
acquisizione della lettura, per i bambini italiani, proprio
per la trasparenza e la regolarità della nostra lingua
(alcuni dati preliminari di D’Amico et al., 2001 sembrano
indicare che il punto di “svolta” è in 3^ Elementare).
• la nostra seconda e principale ipotesi era che questo
punto di “svolta” fosse ritardato nei dislessici, e che il
ritardo fosse direttamente proporzionale alla gravità del
profilo clinico individuale di ogni soggetto
Progetto di Ricerca
(4)
Rispetto alla prima ipotesi abbiamo iniziato
a studiare l’andamento dell’automatizzazione
in gruppi di bambini normali di classe 1^, 2^
e 3^ Elementare, (Flagiello, 2006- tesi di laurea).
In questa prima fase, lo studio si è limitato alle
prime tre classi della scuola elementare, poichè
ci interessava mettere a fuoco il fenomeno del
“viraggio” tra maggiore rapidità nella Lettura
rispetto alla Denominazione, che ci aspettavamo
Potesse avvenire nel passaggio dalla 2^ alla 3^
Elementare.
Progetto di Ricerca
(5)
Rispetto alla seconda ipotesi abbiamo iniziato a studiare
l’andamento dell’automatizzazione in gruppi di dislessici
afferenti al Centro di Neuropsicologia dell’Età Evolutiva
di Pesaro, appartenenti alle classi 2^, 3^, 4^, 5^ Elementare
e 1^ Media (Alessandrini, 2005 - tesi di laurea).
Volevamo verificare se:
1. almeno alcuni di essi avrebbero evidenziato il “viraggio”
tra velocità di Lettura e di Denominazione
2. se vi fosse una relazione lineare tra le misure tradizionali
della velocità di lettura e ampiezza dello scarto tra Lettura
e Denominazione
Progetto di Ricerca
(6)
MATERIALI
• Una serie di 54 immagini colorate, tratte da un
set più ampio di 520 immagini (Bates et al., 2003)
• una serie di 54 parole corrispondenti ai nomi delle
immagini
(i materiali utilizzati per queste ricerche sono stati messi a punto
da Simonetta D’Amico)
LEONE
Progetto di Ricerca
(7)
STRUMENTI
• Un computer portatile, con sistema
operativo Windows XP, e monitor a
colori SVGA
• Cuffie e microfono, predisposti per la
registrazione automatica del tempo di
risposta
• Software SuperLab Pro predisposto per la
gestione automatica della presentazione
degli stimoli (immagini e parole) e del
tempo di risposta (latenza nella pronuncia)
PROCEDURA
•
•
•
•
•
•
Progetto di Ricerca (8)
I soggetti venivano istruiti su come eseguire la prova (rispondere il più
velocemente possibile cercando di essere corretti, e pronunciare solo una
parola per ogni stimolo presentato)
Il test sperimentale era preceduto da una prova di familiarizzazione volta
ad assicurarsi che i soggetti avessero compreso le istruzioni e la natura
del compito
Le Immagini e le Parole erano presentate sullo schermo del computer,
dove persistevano finchè veniva emessa una risposta vocale che agiva su
un dispositivo di “stop-voice” e bloccava il contatore del tempo; il
computer registrava automaticamente il tempo trascorso tra la
presentazione dello stimolo e la risposta vocale ad esso
La sequenza di presentazione sia delle Immagini che delle Parole era
randomizzata per ogni soggetto
L’ordine di esecuzione dei due compiti era bilanciato tra i soggetti, in
modo che metà di essi eseguivano prima la Denominazione e poi la
Lettura e gli altri eseguivano prima la lettura e poi la Denominazione
Gli errori di Denominazione venivano annotati su un’apposita scheda di
registrazione ed esclusi dalle analisi successive
Progetto di Ricerca
(9)
Variabili Dipendenti
I dati raccolti e analizzati per ognuna delle 54
Immagini e Parole corrispondenti riguardavano:
• Gli errori di Denominazione e di Lettura, le risposte
vocali accidentali e quelle che superavano
i 3 sec (nel 1° studio) , o i 5 sec. (nel 2° studio),
venivano escluse dalle analisi successive
• Il Tempo di Risposta: il tempo intercorso tra la
presentazione dello stimolo (immagine o parola) e
l’inizio della risposta verbale ad esso
• Il “delta” (differenza tra latenza della risposta
verbale nella Lettura e nella Denominazione) veniva
calcolato per ogni coppia valida Immagine-Parola,
come la principale variabile dipendente
STUDIO 1
PARTECIPANTI
132 soggetti
frequentanti le classi 1^, 2^ e 3^ Elementare
Classi
1^
2^
3^
Totale
Maschi
23
18
23
64
Femmine
34
20
14
68
Totale
57
38
37
132
RISULTATI
STUDIO 1
(1)
Medie, Dev.Standard e Livello di Significatività dei
tempi Denominazione e di Lettura nelle tre classi
Classi
1^
2^
3^
Denominazione
2334,71
2081,09
2117,92
(Tempo in Msec.)
(232,31)
(373,86)
(251,35)
Lettura
2804,20
2058,24
1557,37
(Tempo in Msec.)
(166,09)
(475,78)
(414,51)
p < .000
p = .71
n.s
p < .000
Livello di
Significatività
STUDIO 1
RISULTATI
(2)
Range dei valori Massimi e Minimi ottenuti dai
bambini, nella Denominazione e nella Lettura
Classi
1^
2^
3^
DENOMINAZIONE
2001,98
2866,03
1113,07
2754,64
1326,44
2652,18
LETTURA
2345,81
3000,00
1142,37
3115,16
1082,13
2671,85
STUDIO 1
RISULTATI
(3)
Percentuale di bambini in cui la latenza nella
Lettura è più breve che nella Denominazione
Classi
1^
2^
3^
Rapporto
2/57
19/38
33/37
%
4%
50%
89%
STUDIO 1
RISULTATI
(4)
Percentuale media di parole in cui la latenza nella
Lettura è più breve che nella Denominazione
Classi
1^
2^
3^
Rapporto
7/54
36/54
47/54
%
13%
67%
87%
PARTECIPANTI
STUDIO 2
10 soggetti :
• Tutti i soggetti erano stati valutati presso il
Centro di Neuropsicologia Clinica
dell’Età Evolutiva di Pesaro
• L’età dei soggetti variava da 7 (2^Elementare)
a 11 anni (1^ Media)
• 8 maschi e 2 femmine
• 8 dislessici (la diagnosi di Disturbo Specifico
di Lettura era effettuata sulla base delle norme
di classificazione dell’ ICD-10, OMS,1992)
• 2 “cattivi” lettori (la cui prestazione si
avvicinava al criterio normativo di –2sd)
STUDIO 2
Soggetti con vantaggio Denominazione > Lettura
Classe Denominazione
II
III
III
IV
IV
V
V
Immagini
Lettura
Parole
Differenze
Lettura/
Denominazione
1277,10
1169,82
1119,65
1117,60
1285,36
1453,18
1201,98
1392,77
1196,46
1283,98
1735,02
2194,80
1481,89
1511,43
-115,67
-26,64
-164,33
-617,42
-909,44
-28,71
-309,45
STUDIO 2
Soggetti con vantaggio Lettura > Denominazione
Classe Denominazione
Immagini
Lettura
Parole
Differenze
Lettura/
Denominazione
V
1263,40
1155,65
107,75
V
1399,75
1191,44
208,31
VI
1152,72
1102,24
50,48
STUDIO 2
Correlazione tra differenza Lettura/Denominazione e
Velocità di lettura in prove standardizzate di Lettura
Punti-Z in una prova
standardizzata di Lettura
Differenza
Lettura/Denominazione
-1,13
208,31
-1,15
-164,33
-1,76
-115,67
-1,99
50,48
-1,99
-309,45
-2,06
107,45
-2,11
-28,71
-2,12
-26,64
-2,49
-617,42
-2,96
-909,44
STUDIO 2
CORRELAZIONE
x = Velocità di lettura in prove
standardizzate
y = Differenza Lettura/Denominazione
Rxy = 0,718 (signif. level, p=0,01)
CONCLUSIONI
(1)
Anche se gli studi sono ancora in una fase
preliminare, i risultati sembrano indicare la
fattibilità e la potenziale utilità di costruire
un indice di Automatizzazione della Lettura
basato sulla discrepanza tra la latenza nella
Lettura e nella Denominazione.
CONCLUSIONI
(2)
La maggioranza dei dislessici del nostro studio,
specialmente quelli nelle prime classi, come atteso,
non evidenziava alcun vantaggio nella Lettura
rispetto alla Denominazione.
Inoltre non vi era alcun vantaggio per le parole a più alta
frequenza rispetto a quelle a più bassa frequenza.
E’ importante notare che la maggior parte dei Dislessici
ha problemi di Accesso Lessicale anche nei semplici
compiti di denominazione di Immagine, ma nonostante
questa lentezza, la Denominazione resta a lungo più
veloce della Lettura, rispetto ai normo-lettori.
ERRORI DI LETTURA
CATEGORIE
TOTALI
Nome target
497
Omissioni o aggiunte
17
Sostituzioni
18
Inversioni o trasposizioni
1
Ripetizioni
6
Risposte non valide
6
ERRORI DI DENOMINAZIONE
CATEGORIE
TOTALI
Nome target
465
Alterazioni morfologiche
10
Sinonimi
6
Altro ( associati semantici,
iponimi…)
Risposte non valide
32
27
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