April - May 1996

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April - May 1996
CARMEN STREET anno 1, n. 2
GIORNALINO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE
DI VICOLO MANZONE 7, BRESCIA
HANNO COLLABORATO:
Maga Magari, Marco, Fausto, Silvana, Ersilia, Giovanna, Terry, D.96, Giuliano, Claudia, Imen, Debora,
Nadia, Ilaria, Valentina R., Roberta, Simona, Mattia,
Sara, Houda, Giacomo, Felicia, Katiuscia M., Veronica
O., Natascia, Il Biologo, Walter Satüt, Amici del Quartiere, .....
in qu e st o n u m e r o :
Notizie di redazione
3
AI CONFINI DELLA PADANIA
Finestra sul mondo
4
... IL RAZZISMO AL ROGO
Pensieri e parole
5
CON GLI OCCHI DEL CUORE
Di tutto un po'
6
ANCORA SUL QUARTIERE...
Pensieri e parole
8
I GIOCHI DI UNA VOLTA
Carmen News
10
ATTIVITA' A CARMEN CITY
S.O.S
11
FENOMENO IMMIGRAZIONE
Sognare sognare
12
QUESTA NOTTE HO SOGNATO...
Pensieri e parole
13
CHI E' DIO?
Lettere d'amore
14
CARA...
La pagina della scienza
15
CHE FINE HANNO FATTO...
Racconti
16
SCRITTORI IN ERBA
Racconti
17
ANCORA SCRITTORI IN ERBA
Racconti
18
RIFLESSIONI DI UN VAGABONDO
Maga Magari
19
LE STELLE PREVEDONO
Nonprofit
20
SPAZIO PUBBLICITA'
Conosci te stesso!
21
FEDELI FINO ALLA MORTE?
Una pagina per giocare
22
IL PIACERE DI SCOPRIRLO
Notizie utili
24
CARMENINFORMA
Carmen Street - Bimestrale - N. 2 (aprile) 1996
Registrato presso il Tribunale di Brescia il 26-9-95 n. 32/1995.
Direttore Responsabile Dott.ssa Anna Grasso Rossetti
Redazione e Amministrazione: Vicolo Manzone 7,
25122 Brescia - tel/fax 030/40807
Stampa: Grafiche Opera Pavoniana - BS
2
Due mesi dopo...
Ritorna Carmen Street con un nuovo numero.
Abbiamo ricevuto apprezzamenti, contributi e suggerimenti per
poter migliorare il prodotto. A tutti ne siamo grati: per gli apprezzamenti (perché ci spronano a continuare), per i contributi (che ospitiamo volentieri su queste pagine), per i suggerimenti (che ci aiutano a migliorare, anche se a volte
non è possibile realizzarli subito).
Questo numero presenta alcuni
spazi dedicati appositamente ai più
piccoli amici di Carmen Street: si
tratta di testi che essi hanno appositamente preparato per il giornalino: racconti, sogni, riflessioni...
Anche questo è un contributo molto importante!
Come potranno osservare i nostri
lettori più attenti, abbiamo il ritorno di alcune rubriche, mentre altre
non compaiono. E' un po' il nostro
stile, che rende ogni volta più vario il materiale che presentiamo.
Dobbiamo rivolgere una raccomandazione a quanti ci inoltrano i
loro testi: perché possano essere
pubblicati, bisogna che venga indicato il nome e l'indirizzo dell'autore. La redazione (come finora ha
sempre fatto) assicura l'anonimato
(se richiesto). Non potremo pubblicare materiale non firmato. A
tutti un grazie.
Notizie di redazione
AI CONFINI
DELLA PPADANIA
ADANIA
IL 24 Marzo 1946 pardon 1996 l’équipe prova?), dalle dolci manine di Celestina e pollo alla
fessionale dell’agenzia matrimoniale - cioè di
brace di papà Gennaro: tutti belli pieni e sobri
viaggi - CARMEN TOUrsul “ITALIANO
n’om fat ‘na cantada (vero Debora junior)
CARMELITANO” organizza una spedizione
e ‘na ridida (mamö che mal de pansa!) prima
nella Padania.
di rimetterci in viaggio per... l’ultima tappa...
Pullman gran turismo S.I.A. e sala d’azzardo
SABBIONETA, città rinomata per la dolcezza
incorporato, partenza alle ore 7:001. Tutti pundella pasticceria-gelateria LA SBRISOLONA,
tuali meno i soliti 2 (non facciamo nomi, ma
ma non solo. Dovete sapere che a Sabbioneta ci
cognomi Gandini e Reboldi ).Viaggio tranquillo
sono dei prati immensi nei quali i “vitelli” giocano
tra fumi e nebbie delle campagne.
a calcio, si rotolano, si legano ai pali e si fanno
Prima tappa Busseto, paese natale del nostro
tirare i sassi dalle persone, cercano di pestare il
caro amato e defunto Beppe in
più grosso di
arte Giuseppe Verdi grande D.J.
tutti, e naturaldegli anni ruggenti 1800 e rotti
mente, le
(chi li ha rotti?), dopo una
prendono...
sazievole colazione al bar «La
Così tutti ben
Ida» abbiamo fatto una visitina in
saccagnati e
casa Verdi. Come sospettavafelici tornammo, lui non c’era... ma un gentil
mo in quel di
maggiordomo dell’età preistoriBrescia, con
ca e dai denti da dinosauro ci ha
nel cuore uno
aperto la casa e tutti i segreti
scorcio di
della vita segreta del Verdi sono
quel mondo
venuti a galla: amori, Giuseppina,
perduto oltre
finanziatori, manager di case
i confini della
discografiche, la madre, il padre,
pianura
nonni, zii, parenti: tutto molto inpadana.
teressante...
Al di là degli
Seconda colazione a villa
scherzi che la
Pallavicini: un altro bidone. Luigia
nostra redaera ricoverata in ortopedia per
zione si peruna caduta da cavallo (vedi Ugo
mette di fare,
Foscolo). Guarisci presto, Cicci.
la giornata è
Addentrandoci nell’Ape Nino
stata intensa
mo’ ci troviamo un salamino di
di scoperte
puro suino, prodotto tipico delculturali in un
Ivan "rosso". Ovvero: non so se mi (s)piego
l’economia castell’arquatese.
clima di amiDopo averlo visitato in lungo e in largo m 3x4
cizia: la CARMEN TOUR vi invita a provare
cioè 12 cioè ora di pappatoia, la fame ci chiama
queste emozioni nella prossima esperienza
alla trattoria «La perla del mare» (specialità
che vi comunicheremo al più presto.
tutto pesce)!!!!!!
Perciò occhio al volantino!!!!
Abbuffata di ravioloni fatti in casa, (fuori piove-
3
Finestra sul mondo
CON LA «VECCHIA»
IL RAZZISMO AL ROGO
Nell'ormai tradizionale appunamento di metà quaresima organizzato da alcune scuole della città e da alcuni Centri
(tra cui Carmen Street) con il rogo delle «vecchie» si è voluto bruciare ciò che in ognuno di noi rappresenta il razzismo.
to. Vale la pena di rammentare la funzione
Si è ripresentato l'appuntamento della festa di
storica della campana come strumento di avmezza quaresima che da tempo il Centro diurno
vertimento nei pericoli, di richiamo di decisioni
di via Odorici, la scuola materna Carboni, la
collettive, all'incontro su valori comuni. L'inscuola elementare Calini, la scuola media
gresso del corteo in piazza è stato accolto dal
Mompiani, l'Angolo di vicolo Anguilla, il Cenrullo dei tamburi del gruppo di musica etnica
tro di Pronta Accoglienza di Vicolo Manzone
«Bataxal». Erano inoltre presenti alcune ban[N.d.R..: Carmen Street], la IX Circoscrizione,
carelle di
il circolo
prodotti
Acli-Enars
artigianali
«Quelli di
del Sud del
via Odorici»
mondo.
e
l'Arci
Lo spirito
C e n t r o
dell'iniziatistorico orgava proponizzano insiesta è stato
me.
proprio nel
Ogni anno
restituire
viene scelto
alla piazza
un tema e,
il suo ruolo
dopo essere
di confronstato approto, discusfondito in
sione, declasse, venPiazza Loggia: il ritrovo prima del «rogo»
cisione e
gono simbolicrescita collettiva, incontro fra pari.
camente bruciati con la «vecchia» gli ostacoli
A supporto del percorso didattico gestito dagli
alla sua realizzazione.
insegnanti è stata organizzata, presso il cinema
Il tema scelto quest'anno è quello della
Crocera, la proiezione gratuita di due film:
multiculturalità; quindi al rogo vengono brugiovedì 21 marzo «L'articolo due» di M.
ciati: razzismo, intolleranza, paura.
Zaccaria; giovedì 28 marzo «Lamerica» di G.
Giovedì 14 marzo, il tradizionale corteo delle
Amelio. Sono state inoltre esposte due mostre:
diverse realtà e generazioni (1000 persone
una «Maccaroni vù comprà» sul tema delcirca) si è mosso dal quartiere Carmine alle ore
l'emigrazione e dell'immigrazione nella storia
14,30 preceduto dai campanari di Bergamo e
della società italiana presso l'aula magna della
ha raggiunto Piazza Loggia dove alle 15,45 le
scuola media Mompiani e l'altra «Bianco su
«vecchie» costruite da bambini e anziani sono
nero», di satira e di illustrazione su razzismo e
state bruciate.
antirazzismo presso la saletta Piamarta di via
L'inizio del rogo è stato accompagnato dalle
S. Faustino.
campane delle chiese del centro unite ai
testo tratto dal Giornale di Brescia del 13-3-96
«Campanari di Bergamo» in un unico concer4
Pensieri e parole
CON GLI OCCHI
DEL CUORE
di Natascia E.
Non c'è bisogno di parole per presentare Natascia, essendo stata educatrice a Carmen Street fino alla fine del
1994.Ospitiamo volentieri il suo contributo, nel quale ci racconta della sua nuova esperienza di vita.
Mi piace "comparire " su questo giornalino che
prio qui dove sono sempre stata è da una parte
parla di questo quartiere, che sento profondadifficile e da una parte un'esperienza ricca di
mente mio e che porto sempre nel cuore in
frutti. Il mio essere Postulante trova le sue
maniera speciale. Mi piace l’appartenere ad un
MOTIVAZIONI e le sue RADICI QUI, al
territorio che custodisce un
Carmine, a S. Faustino...
desiderio di comunicazioIn questi mesi mi sento un
ne e di comunione; che non
po' straniera perché lo
si accontenta di essere abisono... ma sento di appartato, ma vuole anche essere
tenere a questa CASA che
vissuto. E la vita fa sempre
amo perché è la mia. Tanti
un po' rumore, dice semmi chiedono perché sono
pre qualcosa. Anch'io mi
entrata in Convento... la
unisco al coro di voci e
mia risposta è molto semd’esperienze che salgono
plice. E' stato il rileggere
da questo centro storico di
la mia storia tutta intera
Brescia e salgono in alto
con gli occhi del cuore e
fino ad inserirsi in una stoquindi della fede, che mi
ria più grande. Questo dice
ha fatto intuire il passaggio
che ognuno di noi ha un
del Signore dentro la mia
posto e un compito nel
esistenza. Un Signore che
mondo e nell’esistenza. Da
mi ha fatto grandi doni prosette mesi appartengo a
prio qui... in queste strade,
questa nostra terra in un
attraverso la gente di quemodo un po' diverso: sono
sto quartiere... e mi vuole
Postu-lante delle Suore
forse un po' per sé in modo
Dorotee in via S. Chiara.
speciale perché io lo serva
Chiariamoci sui termini.
come lui a nutrito me e a
Postulante è la persona che
servito me in questi anni di
compie il primissimo pasvita.
so verso la vita consacraQuesta mia esperienza dice
ta... è un anno di verifica Natascia. Un momento di festa a Carmen Street a me e a tutti noi una cosa
d’accostamento all’istituto e ad un tipo di vita
bella. Il Signore passa nei nostri vicoli, vive nei
un po' diverso; è un anno in cui ci si pone di
nostri angoli bui, a Carmen Street, abita alfronte al Signore e di fronte alla propria vita e
l’oratorio di San Faustino; ha la sua casa nel
società, chiedendo la luce perché la scelta fatta
cuore della nostra città e nel cuore di ognuno...
si fortifichi e trovi il suo compimento ogni
E, allora, veramente nulla, cari amici miei, ci fa
giorno di più. Al termine di questo tempo si
più paura.
decide di entrare o meno in noviziato per conAccompagnatemi sempre perché ne ho bisotinuare il cammino. Vivere da Postulante progno.
5
Di tutto un po'
grandi, giocatori loro stessi, maestri per i loro
appendere una bella cornice che serva da richiafigli, di giochi ricuperati dal bagaglio dei ricordi
mo.
sereni della propria fanciullezza Il gioioso salto
Mi piacerebbe un Sabato pomeriggio o una
con la corda, singolarmente o nel mucchio insieDomenica passare per il Carmine, fresco di
me a tanti altri alla lunga corda girata dai più
bucato e trovare nei vicoli e lungo la Contrada,
robusti del gruppo, nelle quali entrare e uscire
in bella mostra sui marciapiedi, tirati fuori dalle
diverte nbotteghe polvedosi un
rose, mobili e
mondo. E
begli oggetti dei
la vecchia
rigattieri, dei resimpaticisstauratori, degli
sima padoantiquari e nella
vana (mostessa occasione
ndo), da
apprezzare il
giocare
quartiere vestito
saltellando
a festa coi davansu un solo
zali addobbati di
piede con
fiori, anche i più
gli occhi
semplici, anche
ch iu si
l’unica piantina
dopo aver
dell’appartamemorizmento e sul sazato il tracgrato e dentro i
La bancarella di Carmen Street
ciato per
chiostri bellissinon
calpestarlo.
E
il
gioco
delle
biglie,
le vecchie
mi della chiesa, una volta tanto aperti al pubblibelle biglie di terracotta dai colori affascinanti da
co, cesti e vasi di gerani, ranuncoli, tulipani,
guidare nelle buche o spingere a demolire i
giacinti, petunie, primule, begonie che i fiorai
mucchietti e poi ancora bandiera libera e tanti altri
della città vorrebbero sicuramente esporre in
giochi.
una cornice così suggestiva. E poi il Sabato e la
Forse un sogno di inizio primavera ma neanche
Domenica successivi il quartiere trasformato in
tanto impossibile. Se si riesce a S. Faustino a
zona di scambio per i collezionisti, di francoboltenere fuori dal quartiere le macchine, perché non
li, monete, cartoline, figurine, giornali, libri. E
anche le altre Domeniche, oltre tutto per uno
ancora la Domenica che segue, spazio per i
spazio più limitato. E gli scambi per i collezionisti
nostri extracomunitari: marocchini, neri, russi,
e le vendite degli extracomunitari forse non poscinesi, una volta tanto, in santa pace, liberi da
sibili perché non c'è lo scontrino? Ma quanto
tallonamenti, stendere i loro teli e presentarci
potrebbero realizzare in poche ore, sarebbe comercanzie dei loro paesi, parlarci con gli oggetmunque un guadagno più onesto di altri ottenuti
ti, delle loro terre, della loro cultura, della loro
con metodi meno ortodossi. Ed inoltre le feste
arte. E un altro fine settimana, gli artisti giovani
potrebbero attirare persone e permettere ai negozi
e vecchi, scelti nel quartiere gli angoli più
rimasti di lavorare di più, per cui, maggiori ricavi
congeniali, addobbarli con le loro opere, scultumaggiori entrate per il fisco.
re, pitture, disegni, ceramiche dipinte, lavori col
Il quartiere rivivrebbe, tirerebbe un salutare proferro, col legno, e i musicisti, professionisti o
fondo respiro, la presenza di persone serene con la
dilettanti lungo la Contrada e i vicoli allietarci
voglia di vedere, di ascoltare, di giocare, potrebbe
con buona musica. E poi una Domenica dedicaforse tenere lontani i loschi individui che si aggita al gioco. Contrada del Carmine diventata una
rano nei vicoli o forse, chissà, potrebbe suggerire
piazza per i giochi dei bambini, per una volta
loro un diverso modo di vivere.
non relegati in appositi spazi ma in mezzo ai
7
Di tutto un po'
ANCORA SUL QUARTIERE
CARMINE
da parte di Amici del quartiere
L'intervento del numero precedente dedicato al quartiere Carmine ha fatto discutere. Abbiamo ricevuto da parte di
alcuni amici lettori il contributo che qui pubblichiamo.
Passo in vicolo dell’anguilla e assisto a una
derla con richieste e avvisi severi.
scenetta; c’è una ragazzina ad una finestra del
Sono di malumore e vedo tante cose che non
quarto piano e un vigile, da sotto, col braccio
vanno in questo quartiere. Mi mettono tristezza
alzato e la mano a mo’ di forbici le fa segno di
le saracinesche chiuse, qui
togliere il bucato e i fili
c’erano botteghe ben forche lo sostengono. «Pernite; il pollivendolo, il peché? - chiede la ragazzina
scivendolo, il negozio di
- la biancheria è bagnata,
frutta, il droghiere Zubani
deve asciugare». «Non si
dal quale acquistare qualpuò - risponde il vigile siasi prodotto, qualsiasi
perché sta male, la legge
spezia introvabile altrove:
dice che il bucato va steso
non esistono più, non ci
nei cortili, sui poggioli e
sono più luoghi dove inin mancanza di essi, in
contrarsi e scambiar parocasa». La risposta lascia
la coi vicini; al loro posto
perplessi; ma quali corticampeggiano mesti cartelli
li? quali poggioli? e la
affittasi.
casa è modesta, non c’è
Immagino allora un
posto, il bagno poi è tanto
Carmine diverso, ancora
piccino!
vivo, capace di valorizzaA dire il vero a me quel
re quanto di buono resiste.
bucato steso piace un sacLeggo con piacere di tanto
co, mette colore nel vicoin tanto le iniziative dello cupo, sventola festoso,
l’Associazione amici chiefresco e profumato e semsa del Carmine: cori, conbra spingere giù, dentro il
certi, mostre; penso sarebGiovedì grasso 1996 per le vie del quartiere
vicolo angusto l’aria buobe anche il caso di guardare
na che da là in cima, pur se l’orizzonte è stretto,
con interesse agli artigiani e alle loro botteghe
riesce a rubare al cielo.
che per fortuna ancora sopravvivono nella zona.
Mi stupisce il vigile che sta a guardare in alto
Qui è la loro sede naturale, la loro giusta
quando è necessario guardare in basso, soprattutcollocazione, sono qui forse da sempre, sono
to dove si mettono i piedi, visto che uomini e
patrimonio, parte della storia del centro storico.
animali hanno lasciato una sgradevole traccia del
La loro apertura, tanti e tanti anni fa, coincide
loro passaggio. Proseguo e un po’ più avanti, sul
probabilmente con la nascita del quartiere, sono
sagrato della bella chiesa del Carmine, mi prende
una ricchezza, un bene da proteggere, da salvail dubbio di trovarmi in una toilette per cani;
guardare magari usando loro qualche riguardo e
evidentemente i loro accompagnatori non erano
invece, purtroppo, miopi divieti di violazione di
muniti di sacchetto e paletta per la doverosa
suolo pubblico le hanno rese invisibili; non una
pulizia. Penso che è senz’altro il caso di pretensedia fuori dalla bottega, non un chiodo al quale
6
Pensieri e parole
va più lontano; col bastoncino chiamato
cannella si misuravano le distanze ottenute. Si giocava a cicche: ce le scambiavamo per i diversi colori. Pure qui c’erano le differenze: i ricchi avevano le
biglie colorate di vetro, mentre noi avevamo quelle in terracotta. La forza
della ric-chezza si distingueva pure nei
giochi. C'era il gioco della cavalletta
uno faceva la madre (il palo) e gli altri,
uno ad uno, saltavano in groppa finché
tutti erano saliti. La cimbelò ovvero il
nascondino: uno chiudeva gli occhi appoggiato al muro e contava da dieci a
cento intanto gli altri si nascondevano;
poi si andava a scovare: il primo che si
scovava doveva far da palo poi. Mentre
il gioco delle cicche (biglie) era per i
maschi, per noi femmine c’era quello
degli spillini (gucì) con la cappella colorata, che ci scambiavamo per la loro
diversità di forma odi colore. Li mettevamo in terra ammucchiati e, come si fa
ora con il gioco degli sciangai, si alzavano lentamente senza farli muovere,
chi muoveva doveva pagare con pari
numero. I ragazzi poi con le unghie dei
maiali facevano tiretetech. Noi bambine alle nostre bamboline allungavamo
le treccine con mazzetti di lino. Parlando di bambole: le nostre erano di pezza
riempite di crusca e gli occhi erano fatti
con la capocchia degli spilli. In primavera con i fiori del luppolo facevamo
belle ghirlandine che ci trasformavano
in piccole reginette .Voglio anche ricordare i giochi della dama e dell’oca . La
domenica sera con le carte non si poteva
giocare: ci dicevano che era peccato. Ci
riunivamo e facevamo dei bei cori e
delle belle scenette allegre. D’inverno
tiravamo le palle di neve e fuori nel
vicino canale della marcita creavamo
una bella pista: e via a scivolarci sopra
(però senza tute, senza sci né bastoni.
Come ricordo quei bei ruzzoloni e le
belle mangiate di neve con la grana, in
stalla i ragazzi ne portavano dei secchi erano le nostre
merendine (reòte). Ora questi giochi son tutti spariti,
altri più complicati - divertenti se volete, ma a quale
prezzo. Ora l'evolversi dei tempi ha cancellato tutti i
miei giochi. Pazienza! Però quando ne parlo con quelli
della mia età mi viene tanta nostalgia. Ora godo nel
vedere i miei nipotini attorniati da tanti giocattoli, i più
piccoli ed i più grandi equipaggiati per ogni tipo di
sport: chi va a tennis, chi gioca a pallone, chi va a nuoto.
E tutti in ghingheri anche se la nonna non ha mai visto
una piscina, un campo di calcio o di tennis; che volete
ad ogni giorno la sua pena... Io spero di cuore che
quando tornerò ancora giovane avrò tutto... o quasi.
Ora vi mando un bel bacione: giocate, divertitevi
intanto che potete e buona fortuna da NONNA ERSILIA
AL NONO
Sentat zo förô del l'ös
poer nono, co la sô pipô 'n bocô
el vardô 'n git,
e pô 'l suspirô!
Ga ve 'n ment quant l'iô zuen
che 'l ghiô la forsô de liù
envece, ades,
l'è 'ndel balù!
Ogne poch, sô niudì
"Nono, nono, dam de ma!"
Lü 'l sa pröô...
"Come goi de fa?"
"So pö bu de sta gna 'n pé
caro 'l me poer matilì
come foi
a dat ma a te?"
Che bröt paés l'è chel dei vecc!
l'è bröt de förô e bröt de deter
al pröarì
cari i me s'cecc!
IL NONNO
Seduto davanti l'uscio/ povero nonno con la sua pipa in
bocca/ si guarda intorno/ e sospira.// Gli viene in mente
quando era giovane/ quando aveva la forza di un leone/
invece, ora,/ è nel "pallone".// Ogni tanto il nipotino/
"Nonno, nonno, dammi la mano!/ Lui ci si prova.../ "Come
devo fare?"// "Non sono neppure capace a restare in piedi/
caro il mio povero ragazzo/ come faccio/ a darti la mano?"/
/ Che brutto paese è quello dei vecchi!/ è brutto fuori e
dentro/ lo proverete/ cari i miei ragazzi!
9
Pensieri e parole
I GIOCHI
D'UNA VOLTA
di Ersilia Barbieri Petesi
Nonna Ersilia continua a parlarci del passato. Questa volta sono i giochi d'un tempo che ci vengono narrati.
sfrontatezza si invitavano tra di loro, mentre noi
Voglio raccontarvi questa volta come erano i
restavamo col nasino appiccicato alla rete o alle
giochi della mia infanzia. Certo, non alla pari
muraglie che cintavano le loro ville - si fa per
con i vostri, che non avendo a volte larghi spazi,
dire perché di ville avevano solo il nome e
non potete esprimervi alla larga come facevanient’altro, ma erano diverse dalle nostre misemo noi. Per prima cosa, però, voglio dirvi che
re catapecchie.
non facevamo ricreazioLoro sì che avevane a scuola, quindi non
no gli occorrenti per
c’erano tute, borsoni,
i giochi: stanze piescarpette ecc... I più bene di giocattoli, canestanti avevano solo
valli a dondolo, spauna cartella di cartone,
de più o meno di
mentre noi poveri metcompetizione, matevamo il libro, l’astucschere carnevalecio, il quaderno in una
sche, costumi di
specie di sacchetto di juta
Zorro e soldatini di
che la mamma ricamava
piombo. Per loro
con greche colorate tantutto era autentico,
to per darle un po' d’imma per noi solo cose
portanza. Non c’erano
fasulle - però non ci
palestre, nemmeno camfacciamo rodere il
pi da gioco e di divertifegato - eravamo
mento. La corda era l’ogcontenti così. Tutto
getto predominante. Il
per noi era verace e
cerchio, che consisteva
prezioso. In primain una ruota ricuperata
vera sull’aia si dida una vecchia bicicletsegnavano le caselta, lo si guidava nella
le, il mondo, il labicorsa con una piccola
rinto. Le porte per
assicella di legno; venigiocare a pallone
va poi la palla che bene o
erano niente meno
male si poteva avere in
La "Vecchia": una tradizione che si rinnova
che vecchie gabbie
regalo per Santa Lucia o
dismesse, dei polli, ma per noi erano veri moper il compleanno. Anche qui voglio
numenti trasportabili nel prato vicino o dietro la
soffermarmi: come erano i nostri compleanni?
stalla. I ragazzi avevano il ciancol e la cannella
Forse i giorni, le date più drastiche, non dimen(che consistevano in pezzi di legno smussati in
ticate mai lungo il corso dell’anno. Perché,
punta e bastoncini): il ciancol battuto fortedirete voi? E chi di noi l'ha vista mai una torta,
mente sulle punte veniva fatto vibrare e lo si
le pasterelle o almeno un po' di gazzosa? Forse
mandava lontano. Vinceva colui che lo lanciai bimbi dei benestanti che con inaudita
8
Carmen News
ATTIVITA'
A CARMEN CITY
Gita a Castel Arquato e Sabbioneta
e si è voluto indicare con questa rappresentazione che il
razzismo va «bruciato» nella nostra vita quotidiana,
nelle vie in cui abitiamo.
Domenica 24 marzo, con il sopraggiungere del bel
tempo, la Carmen Tour ha ripreso il suo programma di
gite in pullman. Meta, questa volta sono stati i paesi di
Busseto, di Castel Arquato e di Sabbioneta e l'abbazia Pasqua a Treviso
di Chiaravalle della Colomba. Alla partenza ci siamo La carovana di Carmen Street, sempre in movimento,
ritrovati in 49. A Busseto sosta per la colazione. Il approfittando dei giorni di vacanza pasquali, si è trasfegruppo si è diviso in due tronconi: gli interessati alla rita a Ponzano. Partenza il pomeriggio di Pasqua. Due
giorni di relax per
musica si sono digodere della tranretti a visitare la
quillità della camcasa di Verdi, gli
pagna veneta. Gli
altri il Palazzo
accaniti giocatori
Parravi-cino.
di calcio hanno
L'abbazia di Chipotuto sfogarsi
aravalle della Cosull'erba del camlomba, una magnipo, quelli di brifica costruzione
scolone hanno fatcistercense immerto le ore piccole.
sa nella pianura
Il pomeriggio di
piacentina, è stata
paquetta un grupla seconda metà
po si è avventuradella giornata. A
to sulle pendici
Castel Ar-quato
del Montegrappa,
visita per le vie
ma un temporale
medioevali del
Piazza Loggia: festa del giovedì grasso
improvviso li ha
Borgo (qualcuno
ha anche assaggiato i prodotti locali inaffiandoli con il costretti a rientrare presto alla base.
dovuto vinello). Pranzo in trattoria in quel di Vigolo Martedì mattina partenza per quel di Cereda, dove tra
Marchese. Ultima tappa a Sabbioneta, la cinquecente- gli ultimi scampoli di neve una troupe affamata si è
sca «città ideale» fatta costruire da Vespasiano Gonzaga. liberamente sfogata con il pollo alla griglia preparato da
Sulla strada di ritorno abbiamo potuto rivedere sul Gianni.
video alcuni momenti della giornata passata insieme:
l'autista, armato di videocamera, ci ha seguito immorta- Escursione a S. Onofrio
lando le eroiche imprese (Ivan rosso ne sa qualcosa).
La vacanza scolastica in concomitanza con le elezioni
Un'ultima nota: i soliti accaniti giocatori del briscolone è stata occasione di una iniziativa, questa volta sui
hanno giocato per tutto il viaggio. Che altro avrebbero monti di casa nostra. Armati di zainetto (contenenti
potuto fare, se no!
abbondante foraggiamento) un folto gruppo di Carmen
Street (oltre una trentina) si è arrampicato sugli erti colli
La festa di metà quaresima
di Bovezzo. Per sentieri che attraversano il bosco il
Ne abbiamo già dato notizia a pagina 4. Anche quest'an- gruppo si è spinto fin sulla cima, arrivando alla fatidica
no il nostro Centro ha collaborato alla realizzazione meta di S. Onofrio. Un momento di meritato riposo
della festa di metà quaresima, che si è conclusa con il sull'erba del prato per poi riprendere la marcia verso
rogo delle «vecchie» in Piazza Loggia. La «vecchia» nuove mete (alla ricerca, cioè di una fonte d'acqua,
costruita presso il Centro rappresentava la chiesa del avendo esaurito le scorte). L'escursione si è conclusa a
Carmine circondata da un gruppo di persone di colori Bovezzo, ove in un bar, ognuno ha potuto gustarsi un
diversi. Si è presa la chiesa come simbolo del quartiere sospirato gelato.
10
S.O.S.
FENOMENO
IMMIGRAZIONE
L'immigrazione rappresenta un fenomeno complesso. E' importante incominciare a conoscerlo attraverso il dialogo
e l'educazione
PRESENZE REGOLARI
DELINQUENTI?
Secondo il Ministero degli Interni (Viminale)
all'inizio del 1995 i cittadini stranieri, comunitari e non, sono risultati 922.706, esattamente
64.699 in meno rispetto all'anno precedente,
anche se in realtà vi sono stati 70.000 permessi
di soggiorno. Gli stranieri rappresentano l'1,6%
della popolazione residente in Italia. Negli altri
paesi europeri l'incidenza è invece del 4,6%
(con valori tra il 6 e l'8% in Belgio e Francia,
mentre in Svizzera si arriva al 18%).
Alla fine del 1994 i detenuti stranieri sono
risultati 8.438, un quarto del totale. Ma per
comprendere questo dato così alto bisogna
tener conto che quasi mai gli stranieri possono
usufruire delle misure alternative e sostitutive
della detenzione. Bisogna inoltre considerate
le condizioni di disagio sociale in cui essi
vivono, della mancanza di un atteggiamento di
accoglienza e della crescita generalizzata della
criminalità in Italia. Se immigrazione non è
uguale a delinquenza ne va sbrigativamente
giudicata in tal senso, niente però impedisce
che lo Stato sia giustamente severo nei confronti dei delinquenti, anche nell'interesse degli stranieri.
I FLUSSI MIGRATORI
Le regioni del Nord vanno confermandosi come
l'area di maggior inserimento e accolgono ormai più della metà di tutti gli immigrati. La
Lombardia (206.700) ha superato il Lazio
(189.207), anche se la provincia di Roma rimane la capitale dell'immigrazione.
LAVORO
Gli immigrati iscritti al collocamento al 31
dicembre 1994 sono risultati 86.879, per più
della metà concentrati al Nord. Nel 1994 gli
avviamenti al lavoro sono saliti a 99.847, con
un aumento di circa 15.000 unità rispetto all'anno precedente.
GLI IRREGOLARI
Recentemente è stata offerta la possibilità per
molti di loro di regolarizzare la propria posizione. L'ipotesi più fondata per la Caritas italiana
è quella che parla di 300.000 persone fra irregolari e clandestini: circa un terzo rispetto ai
titolari di permesso di soggiorno. Tale dato, se
reale, è sicuramente diminuito nei mesi scorsi,
a seguito della regolarizzazione di molti di
questi. Alcuni parlano di addirittura un milione
di persone irregolari presenti sul territorio nazionale, ma è una ipotesi che non è confermata
da alcun riscontro.
CHI SONO?
DA DOVE VENGONO?
Il 57% degli extra-comunitari sono uomini. Il
40% degli stranieri arriva dall'Europa (metà dai
paesi dell'Est), il 28% dall'Africa (92.617 sono
marocchini, il 10% della presenza straniera in
Italia), il 15% dall'America, il 16% dall'Asia. E'
gente che viene in Italia il 58% per lavoro, il
17% per ricongiungimento familiare, il 6% per
studio, il 6% per motivi religiosi, il 4% per
turismo.
11
Sognare sognare...
QUESTA NOTTE
HO SOGNATO CHE...
Cosa sognano i nostri ragazzi, soprattutto quelli più giovani. Alcuni di loro hanno provato a raccontarcelo...
UNA FAMIGLIA IN OCEANIA (Silvana)
Una notte mentre dormivo ho fatto un sogno:
c'era una famiglia composta da papà - la mamma
era morta - e da due bambini, un maschio e una
femmina, che viveva in Oceania.
Un giorno il padre e i due bambini andarono con
la barca a farsi un giro nell'oceano e videro
un'orca, solo che loro non sapevano che era
assassina e allora scapparono dalla paura che
avevano. Il giorno dopo questa famiglia decise di
ucciderla perché l'orca voleva mangiarseli. I due
bambini e il padre presero una sega per uno e gli
saltarono sopra e iniziarono a tagliarla in due.
Dopo che l'avevano tagliata il sangue schizzò da
tutte le parti e allora vissero felici e contenti.
andò dai due drogati e li gridò perché non mi
lasciavano vivere una vita tranquilla. Per finire
questi drogati se ne andarono per sempre e io
vissi una vita tranquilla.
IL PARADISO (Katiuscia M.)
Una sera mi sono sognata di essere in paradiso,
che era tutto bianco con nuvole e cavalli con ali
lunghissime e argentate. I cavalli mi portavano
dove volevo e mi hanno portato in un altro
paradiso, molto bello e anche in quello c'era la
stessa cosa del primo, soltanto la giostra tutta
bianca che girava ed era bellissima.
Le mie emozioni sono state divertenti, talmente
reali. Mi sembrava di non essere in paradiso, ma
al Luna Park.
MIA NONNA (Silvana)
Una notte mentre dormivo mi sono sognata mia
nonna che era in giardino a raccogliere le ortiche
per fare la frittata. Dopo di che vennero dei
drogati e la presero e la bruciarono tutta. Io dopo
andai giù in cortile a vedere se aveva finito di
raccogliere le ortiche e mi misi ad urlare e dissi:
- Nonna! Nonna! Non andartene via senza di me!
Non lasciarmi!
Io andai da mia sorella E. e non avevo neanche il
coraggio di dirle che i drogati l'avevano bruciata.
PAURA (Veronica O.)
Ho sognato che ero a casa di mia nonna e tutta la
sala era un giardino pieno di fiori, con tante
suore. Mentre stavo per uscire un signore mi
sparò addosso ed era vestito con jeans e un
giubbotto chiodo ed aveva un fucile. Scappavo e
urlavo dalla paura, ma nessuno mi sentiva. Io
piangevo tanto dalla paura. Poi mi sono svegliata.
IL DIAVOLO (Giovanna)
Ho sognato che io ero nella mia camera: è arrivato il diavolo e mi ha tagliato la mano. E subito mi
sono svegliata. Ho urlato e mia mamma mi ha
detto: «Che cosa ti è successo?». «Ho sognato
una cosa brutta!».
IL RAPIMENTO (Silvana)
Questa notte mentre dormivo ho fatto un brutto
sogno: un pomeriggio mentre stavo andando dal
tabacchino per comprare un quaderno due drogati mi inseguirono.
Dopo di che sono uscita e c'erano ancora, mi
circondarono ed io dissi: «chi siete? che cosa
volete da me!». Dopo di che loro avevano proposto un piano per rapirmi ed io furba mi misi a
correre per andare in comunità a dirlo a Padre
Renzo, solo che lui era in riunione, io poi li vidi
ancora. Dopo di che Renzo finì di fare la riunione
e io gli dissi che volevano rapirmi. Renzo dopo
CON GLI 883 (Giovanna)
Io ho sognato che un giorno ero sul palcoscenico
a cantare con gli 883. Ed io ero tutta rossa ed ero
vestita con jeans e maglione corto. Dopo sono
scesa dal palco e con gli 883 siamo andati a fare
un giro in moto. Dopo siamo ritornati sul palco.
Io vorrei che fossero qui vicino a me.
12
Pensieri e parole
CHI E' DIO?
La domanda è stata affrontata da alcuni bambini di Carmen Street. Ecco, senza alcun commento, che cosa hanno scritto
in proposito.
Secondo me Dio è uno spirito che ci vuole molto
bene e ci ama. Poi ha anche creato la natura cioè
gli alberi, margherite, ecc... Se mi capitasse di
vederlo non avrei paura di lui perché per me lui
è buono. Io me lo immagino alto medio ed è di
sesso maschile, nella mia mente parlo con Dio,
però non posso dirlo agli altri perché è un segreto
fra me e lui.
Giacomo
Dio è una persona al di sopra di noi perché è più
grande di noi. Sta sopra di noi perché deve
decidere della nostra vita.
Noi siamo suoi figli nel senso che la prima donna
è stata creata da Dio.
Dio abita in una casetta costruita dagli angeli,
fatta di nuvole.
A volte, quando bestemmio, mi viene in mente
che sto dalla parte del diavolo.
Dio, anche se ha tanti nomi, è sempre un Dio solo
per tutti i popoli.
Houda
Per me Dio è un uomo con i capelli biondi e la
barba bionda e viene da Betlemme. Lui è un
uomo buono ed era povero. Dio tiene alla squadra del Paradiso; di lavoro fa il falegname. Io
vorrei incontrarlo al bar e vorrei parlargli della
mia vita. Per me Dio parla il bresciano; Egli abita
in Paradiso e vuole bene a tutti noi, anche ai suoi
discepoli. Dio ci vede e noi riceviamo il suo
corpo e il suo sangue quando facciamo la Messa.
Per me Dio quando preghiamo ci ascolta con
tutto il suo cuore. Dio ci perdona sempre, e ci
guarda se facciamo i buoni.
Mattia
Dio per me è una persona molto buona ed è anche
nostro papà perché ci ha creato. Dio abita nel
cielo e mangia delle cose che sono molto diverse.
Io vorrei vederlo in faccia. Per me ha i capelli
corti e neri e gli occhi marroni ed è molto magro;
ha il naso schiacciato, la bocca lunga, dita molto
lunghe e delle gambe lunghe. Secondo me non
lavora tutto il giorno, invece resta a guardare cosa
facciamo noi.
Io, certe volte, quando faccio una preghiera, mi
sembra di vederlo, però non lo vedo.
Imen
Dio è un uomo che nessuno vede, ma è qui, vicino
a noi. E' nato a Betlemme.
Dio è buono.
Il giorno guarda in basso per vedere se ci comportiamo bene,
Dio, ti vorrei fare un domanda: perché non vieni
qui con me a fare due chiacchiere, così ho il
tempo di confessarmi? Io so tutta la tua storia
perché vado a catechismo. Vorrei da te una cosa:
che tu venissi da noi per fare in modo che tutti
siano amici al mondo. Voglio che tutti i malati
guariscano al più presto, che i bambini malati
guariscano e che quelli poveri abbiano una casa,
un po' di cibo e dei soldi.
Dio, Tu hai degli angeli accanto che ti vogliono
bene tanto. Gli angeli stanno da tutte le parti.
Vorrei chiederti se puoi portare degli angioletti
piccoli da noi, per poter giocare con loro.
Dio per me è uno spirito e vede me.
Dio è anche grande e vorrei che stesse vicino a me
e dormisse con me, che mangiasse anche con me.
Vorrei che lui mi stesse vicino e se mi capitasse
di vederlo non avrei paura.
Dio per me è buono; per esempio, quando siamo
ammalati, lui ci fa guarire.
Alcune persone dicono che è cattivo, ma per me
no. Dio prega per tutti noi e si preoccupa per noi.
Per me Dio è divertente perché gioca con i
bambini, ci prende in braccio e io sono felice che
lui faccia queste cose con noi.
Per me Dio è unico.
Felicia
Sara
13
Lettere d'amore
CARA...
Nell'epoca del telefono, del fax e di Internet, c'è ancora spazio per le lettere d'amore? Forse. Rispettando rigorosamente l'anonimato Carmen Street inizia a dare spazio anche a questo genere letterario che, fortunatamente, resiste
nonostante milioni di fotocopie, di scatti telefonici e di baud teletrasmessi.
Ci siamo appena lasciati ed il cielo manda ancora
pioggia, cammino sotto l’acqua e penso ancora
all’ultimo sorriso fra noi due. Oggi mi stavo proprio annoiando! Fortuna che ho incontrato voi due.
La tua amica è carina, ma non è il mio tipo! cioè non
penso che staremmo bene insieme. Sai, mi piace
molto parlare con te e penso che anche per te sia la
stessa cosa, no? Sei molto riflessiva nelle risposte
che dai ed ho notato che sei molto dolce! (una
cerbiattina!!!).
Con la H. non è mai stato così, non abbiamo mai
parlato troppo.
Insomma, devo rivederti, C., voglio ancora
passare dei bei momenti con te, sempre se
ti va! Se devo essere sincero, con H. non
funziona più, non so cosa ci sia ancora fra
noi due. Con lei non provo più niente,
credo che sia finita.
Ho pianto ascoltando Baglioni, troppo
belle le sue canzoni! Vuol dire che te
dedicherò qualcuna, OK? Non so se le
conosci queste canzoni però! Per esempio ti dedicherei ‘‘Con tutto l’amore che
posso’’ oppure ‘‘Quanto ti voglio’’. Sono molto
belle, sai?
Spero che la C. che ho conosciuto oggi non
cambi mai. Chi lo sa!
Claudio mi fa morire! ‘‘... la vita è adesso...’’.
Non più come prima, il cielo è blu, l’acqua
finisce, ma noi incominciamo adesso.
Ma noi... ci si conosce, senza nessun secondo fine.
Da dove viene questo cinguettio? che bello!!! un
uccellino! Probabilmente aveva freddo ed ha trovato riparo qui. Deve essere ancora un cucciolo perché è piccolo.
Il cielo è ancora scuro quindi PIOGGIA! Speriamo
di no, è così bello quando tira quella brezza estiva.
Sai, dalle finestre di camera mia vedo la chiesa e il
campanile del Carmine pieno di rondini.
Piove ma fa molto caldo e sto sudando, che noia!
Domani, sempre se posso, ti telefono così parliamo
un po’. Ti va?
Chissà cosa starai pensando in questo istante. Non
la senti tu questa canzone, Claudio canta ed io mi
abbandono su questi fogli. I minuti passano veloci
e vorrei telefonarti, sentirti, parlare con te. Ti
conosco da poche ore, ma ho voglia di conoscerti
sempre di più fino a sapere tutto di te!
Sta scendendo la sera ed è tutto calmo e silenzioso,
solo la mia radio diffonde note per aria rompendo
questa magica atmosfera.
Cosa fai? dove sei in questo momento? non lo senti
che qualcuno ti pensa? Se ti concentri bene e lasci
che tutto si calmi puoi sentire il rumore della mia
penna che danza per parlare con te!
Se ti stai chiedendo se faccio così con tutte la
risposta è negativa! Si può parlare così con
quelle ragazze che possono capirti o che
sanno raccogliere la verità anche in mezzo
ad una bugia?
Noi, poveri ed assurdi ragazzi che cerchiamo in voi un ideale astratto e perfetto.
Eppure volersi bene è anche nascosto nei
più piccoli gesti, come tenersi per mano o
farsi una carezza.
Spero con tutto il cuore che anche tu la
pensi come me. In fondo all’Anima di
ognuno di noi si nasconde la propria
personalità eppure c’è chi la fa risaltare o
chi non ne fa mostra. Non è difficile da
capire, basta uno sguardo o un movimento perché anche la serata più noiosa cominci per caso ad accendersi.
Ti ricordi la metafora delle confezioni colorate? Bene! se sei intelligente (NON C’E’ DUBBIO)
e l’hai capita mettila in pratica e quello sarà vero
AMORE!
Quando capirai che il bene più profondo sta nel
cuore e non nel fisico allora saprai cosa significa
apprezzare in ogni piccolo difetto la persona che tu
ami.
E’ tardi e sicuramente starai già facendo le nannine!
Ora sarà meglio che io vada a dormire.
Buona notte, stella, e ricorda che parlarti di me
apertamente e lealmente è stata la manifestazione
più alta del mio piccolo e grande coraggio.
Con affetto W.
14
La pagina della scienza
CHE FINE HANNO FATTO
I COW-BOY?
di Il Biologo
Ritorna la pagina del nostro esperto scientifico. Sempre alle prese con un problema attuale e scottante.
Vacca pazza non è il nome della squaw di Toro
Seduto. E neanche il soprannome di qualche giovane nostrana che gioca a fare l’indiana metropolitana.
Non si tratta neppure di una colorita esclamazione/
imprecazione che a certuni capita pronunziare dopo
aver ruzzolato per le scale di casa o aver sbattuto la
faccia contro ad una invisibile porta a vetri.
Basta leggere i giornali di queste ultimi settimane
per capire cosa realmente si intenda. E probabilmente anche quelli che il giornale non lo usano
neppure nei momenti più intimi e privati
(leggasi: al cesso) sanno che da
qualche parte - forse là in Inghilterra o anche qui in qualche
fattoria della Padania - esiste un
morbo indicibile, tormentoso e
spaventevole che fa impazzire i
bovini in generale e le mucche
in particolare. E così mentre gli
anni '80 hanno visto comparire
la paura dell’AIDS, gli anni '90
si chiudono con la comparsa di
un’altra temibile paura, quella prodotta
dalla encefalopatia
spongiforme. Sebbene gli scienziati
discutono e continueranno a discutere sulla reale,
effettiva relazione tra il morbo di Creutzfeld-Jacob
che colpisce il genere umano e il morbo della mucca
pazza, quel che è certo è il fatto che una febbrile
paura dalle camere da letto si è trasferita anche nelle
cucine e nelle sale da pranzo. Può facilmente succedere che una semplice, invitante sogliola impanata
essendo portata in tavola possa far sudare freddo al
marito sospettoso che subito comincia a rimuginare:
«Stai attento, non ti fidare... con un perfido trucco
la mogliettina vuole farmi diventare matto».
I macellai ne sanno qualcosa. Le vendite di filetti e
di bistecche, di sottossi e di ossibuchi, di fese e di
noci, di lingue e di fegati sono ricordi di tempi
migliori. Il consumo di carne bovina si è
drasticamente ridotto e le casse dei macellai quando
vengono aperte non producono più un suono squillante come una volta. Se per caso conoscete qualche
appartenente della categoria (intendiamo dire ovviamente dei macellai, non delle mucche pazze) non
vi sarà sfuggito che ora si aggirano con facce pallide
ed emaciate. A noi, quando ne vediamo qualcuno
perso dietro al suo banco, viene da pensare: «Povero
Popi!» e non sappiamo spiegarcene il motivo.
Voi direte quel che vorrete, ma è un dramma. Per gli
allevatori, che non sanno cosa farsene delle loro
mucche pazze. Non sanno se ammazzarle (cosa
guadagnano, poi?) o
se rifilarle a qualcun
altro. Per i macellai
(chi compra più la
loro carne?): non
possono vivere continuando a vendere ali di pollo e
cosce di coniglio. E, soprattutto, per
gli implacabili consumatori di carne
fresca (come sapranno sopravvivere senza la loro fiorentina quotidiana?).
Gli antichi greci narravano
la storia di un certo Glauco.
Sembra che costui preferisse nutrire i propri cavalli piuttosto che con la solita, venale biada, con la ben più preziosa carne
umana. Ma alla fine i cavalli di Gluaco, nel corso di
una manifestazione ludica, impazzirono e trucidarono il loro padrone. Gli allevatori inglesi non sono
certo familiari con i classici dell’antica Ellade. Se lo
fossero, forse si sarebbero posti qualche domanda
sulla validità di allevare animali erbivori con carne
polverizzata.
Non ci resta che abituarci allora all’idea di convivere con
questa nuova paura? Lasciamo a voi la libertà di rispondere. Per quanto ci riguarda, non sia mai. Perché di
questo passo entro breve tempo non ci resterà neppure
la possibilità di berci in tranquillità una sorsata d’acqua
o di respirare a pieni polmoni la fresca aria del mattino
o di fermarci ad osservare le stelle...
Porca vacca! che fine avranno fatto i cow-boy?
15
Racconti
SCRITTORI
IN ERBA
Carmen Street offre, naturalmente, alcuni racconti. Autori sono, in questa occasione, i più piccoli.
MAGIA DI UN'AMICIZIA
trarsi gli animali feroci. Un brutto giorno arrivarono inferociti un gruppo di animali tra cui il
Lupo, la Volpe, un Orso e i Leoni che volevano
bere al ruscello per
la gran sete.
Se avessero bevuto
insieme il ruscello si
sarebbe prosciugato
danneggiando così il
bosco. Infatti il ruscello essendo incantato dava
vita a tutto il bosco. Il ruscello,
temendo di essere prosciugato, trasmise le energie ai suoi amici. Gli
animali si avvicinarono sempre
di più. I poteri trasmessi dal ruscello avevano fatto sì che Ariel
facesse diventare la sua pinna di colore verde
fosforescente, il fiore Rosa divenne giallo color
del sole abbagliante, Tomas divenne rosso intenso color del fuoco.
Gli animali davanti a questi colori ne rimasero
stupiti e un po' spaventati.
I colori abbaglianti diventavano man mano
sempre più forti a tal punto da accecare gli
animali.
Questi, colpiti dai bagliori cercarono subito di scappare, di tornare indietro e si resero
conto che mentre fuggivano ricuperavano
la vista. Così decisero di non tornare mai
più nel bosco e di cercarsi l'acqua da un'altra
parte.
I tre amici ripresero la vita di prima e passarono
le loro giornate allegramente. La sirena poi non
era più infelice perché si rese conto che i suoi
amici erano molto importanti ed era rimasta
entusiasta per aver collaborato anche lei ad
aiutare la loro vita del bosco.
Vissero così felici e contenti.
Valentina R. / Roberta / Simona
C'era una volta in un bosco lontano, un ruscello
incantato che aveva delle acque limpide in
cui regnava una bellissima sirena, di nome
Ariel.
Ella aveva mezzo corpo umano, il resto era
una pinna. Aveva occhi azzurri e lunghi
capelli dorati.
Era molto triste, così la sera emergeva
sugli scogli e cantava dolci melodie, qualche volta piangeva perché non aveva una
compagna per passare le giornate.
Vicino alla riva del ruscello viveva un
fungo parlante di nome Tomas. Era molto magro, alto, allegro e bello. Si divertiva a
parlare con la sirena Ariel che cantava e a lui
piaceva molto ascoltarla.
Oltre al fungo Tomas, sulla riva del ruscello
viveva anche un Fiore parlante di nome Rosa,
aveva bei petali profumati, di colore fucsia. A
fiore Rosa piaceva la compagnia di Tomas.
Un giorno Tomas e
Rosa andarono nell'acqua da Ariel,
per vedere come
era la vita in acqua.
Però non potendo respirare
come la sirena,
potevano fermarsi
solo per poco tempo.
Tomas, Ariel e Rosa,
andarono molto d'accordo perché si conoscevano da ben cinque anni e avevano trovato
il metodo per stare insieme allegramente.
Il ruscello incantato impediva agli esseri umani
di penetrare nel bosco, però potevano adden16
Racconti
I RAGNETTI
puoi spiegare?». E la fatina iniziò.
«Stanotte entrerai nella stanza del mago di corte
e gli ruberai un liquido verde acido; lo berrai
subito e diventerai bella e guarirai per sempre...
Ma sta attenta alla scimmia di bronzo con gli
occhi di diamante. Per sfuggirle dovrai
dire che sei Fluito, il figlio del mago».
Gastrointerite seguì i consigli della
fatina, ma... il vero Fluito arrivò e svegliò il mago suo padre, e lui la trasformò in una statua di cristallo.
Fluito però pian piano si innamorò di
Gastrointerite e ruppe l'anello magico di suo
padre che ruppe l'incantesimo.
Gastrointerite ringraziò Fluito, ma purtroppo
non si innamorò di lui.
Lei si sposò con il Principe della Sanità. Ma
Fluito si arrabbiò e li fece morire tutti di
gastrointerite.
Ilaria
C'era una volta un ragno che si era sposato con
Carletta ragnetta e questi due sposini non
litigavano mai perché andavano d'accordissimo. Una volta erano stati invitati a cena. Si
erano vestiti benissimo. Quando
sono arrivati lì a casa di
Cicciottola hanno mangiato le lasagne. Dopo un
mese è nato un figlio.
Il ragnetto birichino aveva
combinato un pasticcio: aveva preso un accendino e una carta e si era
incendiata la casa. Un amico del papà salvò il
bambino. Intanto la mamma era al panificio a
comprare il pane per Popo, che era il figlio.
Finito tutto sono arrivati i pompieri e hanno
spento il fuoco e dopo ancora è arrivata la
mamma e si sono abbracciati.
Imen
VERRÀ UN GIORNO
LA STORIA DEI PUFFI
Verrà un giorno
in cui gli uomini si vergogneranno
di tutto quello che hanno fatto
C'era una volta Puffetta che si era messa nei
pasticci come il solito. Però questi erano pasticci gravini. Perché si era persa nel Bosco
buio e nero e si era messa a piangere. Però i suoi
amici sentirono un lamento e trovarono Puffetta
prima che la trovasse Gargamella e Birba.
Gargamella, saputa questa storia, diventò rosso per la cattiveria. Mentre i
puffi fecero una festa più grande di quella che avevano fatto
in vita loro.
Imen
Verrà un giorno
in cui gli uomini vedranno oltre
il colore della pelle
Verrà un giorno
in cui la differenza sarà ricchezza
e non motivo di violenza
Verrà un giorno
in cui le persone vivranno insieme
senza nessun odio
LA STORIA DI GASTROINTERITE
Vorrei che quel giorno
fosse oggi
C'era una volta una piccola principessa che si chiamava Gastrointerite
perché aveva sempre il mal di pancia.
Un giorno una fatina che si chiamava
Delly entrò nella stanza e gli disse:
«Perché non cerchi di guarire?» e
Gastrointerite rispose piangendo:
«Perché non so come si fa!... Me lo
Nadia
17
Racconti
RIFLESSIONI
DI UN VAGABONDO
di D. 96
Un racconto o alcune riflessioni scritte in punta di penna?
appestato o pericoloso criminale o folle fuggito
dall’ospedale psichiatrico. So capire subito,
anche dietro ad un sorriso che nasconde, i reali
sentimenti di una persona che mi stia reputando
degno soltanto del suo disprezzo.
Il dolore è il mio pane. La felicità, la metà dei
miei giorni. Conosco il sapore dell’acqua e lo
stordimento che all’alba si conquista camminando a piedi nudi nell’erba ebbra di rugiada.
Della notte conosco le sue pieghe e i silenzi che
a volte squarciano ferite nel profondo del cuore.
Del giorno rincorro i colori, la luce del sole mi
abbraccia col suo manto che riscalda. So ringraziare per un nonnulla, ma sono esigente fino
all’inverosimile.
Ho conosciuto il rifiuto e non per questo ho
detto: «Basta!». Ed ogni saluto per me ha sempre la fragranza di un arrivederci e non contiene
mai il disagio degli addii. Nella mia
sacca tengo celato un libricino di
poesie e a volte ne regalo un frammento a chi ha pazienza a starsene
in ascolto.
Dell’amore non so che dire: tutti ne
parlano! ed io me ne sto confuso,
deluso della pletora di parole che
potremmo seppellire con una carezza, con un lieve gesto di tenerezza.
Non ho paura di questo tempo, che è il mio
tempo, nonostante gli innumerevoli profeti di
sventura che non sanno chinarsi sul fragile
profumo di un croco in fiore - sul dolore dell’uomo. In esso abito, in questa meraviglia che
è la vita.
E rido e canto. E cammino tra la gente con il
cuore nella mano.
Andando per paesi e città - per mari e per monti
- in quella che è stata la mia prolungata e
irrequieta adolescenza vagabonda ho avuto in
sorte di vivere esperienze le più diverse. Ho
esercitato vari mestieri per racimolare quel po’ di denaro che
concedesse attimi di tregua ad una fame mai sufficientemente saziata.
Mestieri che duravano poco,
un pomeriggio, una settimana, qualche mese al massimo. Manovale in cantieri
abusivi e raccoglitore di
mele in una valle del
Trentino o di pomodori
sotto il sole cocente della
pianura padana; scaricatore ai magazzini generali o
al mercato ortofrutticolo e
distributore di volantini per
un negozio che propone
svendite promozionali; strillone di giornali e commesso di negozi per recapitare
merce presso l'abitazione
dei clienti ...
Ho venduto lacci di scarpe, fazzoletti, rose e coni di gelato agli angoli
della strada. Ho dormito sotto ponti e tra lo
sferragliare dei treni in lontane stazioni. Ho
percorso a piedi strade che sembravano giungere fino ai bordi del cielo e mi sono steso sulle
erbe dei prati per rinvenire il senso del moto
delle stelle.
La giacca rattoppata sui gomiti o le scarpe
scalcagnate non sono mai state per me un problema. Né ho dato peso alla diffidenza che a
volte mi circonda, quasi fossi una specie di
18
Maga Magari
LE STELLE
PREVEDONO
L'arte dell'indovinare è la mia specialità,l'unico mio modo di interpretare la mia esistenza. Prevedo ciò che vedo e
vedo ciò che prevedo. Quello che nessuno ti potrà dire - o avrà il coraggio di dire - Maga Magari te lo dirà.Quando
il semplice oroscopo non basta più e vuoi saperne di più, se vuoi una maga per amica, ricorri a Maga Magari.
ARIETE: (21/3, 20/4) Avete delle belle pretese: vorreste che la vostra vita fosse un ascensore,
ma rassegnatevi a salire e a scendere le scale (anche con la capoccia, tanto è sufficientemente
dura). L'influsso della luna sul vostro segno conferma che nella vita conteranno le solite cose,
tutto andrà come è sempre andato e tutto sarà come è sempre stato.
TORO: (21/4, 20/5) Finirete in serie B, con somma gioia dei vostri tifosi. L’anno prossimo
potrà essere quello del riscatto, ma non disperate: al peggio non c’è mai fine.
GEMELLI: (21/5, 21/6) Il gioco degli specchi è la vostra specialità, legare gli altri con doppio
filo vi rende importanti, il tennis è lo sport che potete praticare senza problemi. Sdoppiatevi
e moltiplicherete le occasioni.
CANCRO: (22/6, 22/7) L’ombra della morte incombe su di voi come un falco rapace. Suvvia,
se sopravvivete, non disperate, potrete sempre soccombere alla prossima imminente occasione.
LEONE: (23/7, 23/8) Siete rimasti gli unici ancora a credere negli oroscopi: complimenti!
rischiate così di essere scambiati per conigli, visto che non muovete zampa senza aver prima
scrutato nel vostro futuro.
VERGINE: (24/8, 22/9) Giustamente siete stanchi/e delle continue battute che si fanno sul
vostro segno, che vi regalino sempre una felpa di pura lana per il vostro compleanno e che non
vi possiate condire una semplice insalata con olio extra. Portate pazienza o cambiate segno.
BILANCIA: (23/9, 22/10) Potreste star bene e anche star male, vivere a lungo o morire subito,
piangere o ridere, soffrire o gioire, partire o restare, dormire o vegliare... ma poiché siete gente
sempre in equilibrio siete anche indecisi sul da farsi.
SCORPIONE: (23/10, 22/11) Poiché tutti hanno imparato a diffidare di voi, ultimamente vi
fate passare per lucertole, raganelle e scoiattoli dalla coda appuntita. Ma la tuta mimetica non
basta a far di voi una persona diversa e onesta. Continuate ad essere pungenti come lo siete
sempre stati e ciò è angosciante (per chi vi sta intorno).
SAGITTARIO: (23/11,21/12) Dopo aver letto questo oroscopo mettetevi subito a letto e
chiamate un veterinario a visitarvi. Siete gravemente ammalati: la sindrome della mucca pazza
ha colpito anche voi.
CAPRICORNO: (22/12, 20/1) Avete amanti fedeli - così almeno lo credete - e ciò vi sembra
sufficiente per guardare il mondo in modo diverso. Ma non vi siete ancora accorti che tutto
il mondo vi guarda!
ACQUARIO: (21/1, 20/2) La luna in Marte vi suggerisce di cambiare l’acqua, Saturno in
Venere presuppone che la manteniate, Giove in bestia vi bagna anche la testa. Così è, se vi pare.
Se no vi pare, fa lo stesso.
PESCI: (21/2, 20/3) Siete sopravvissuti agli scherzi del primo di aprile, pur avendo abboccato
in continuazione. Avete imparato bene l’arte della sopravvivenza facendo buon viso a cattiva
sorte. Continuate così, se non volete cadere a friggere in padella.
19
Nonprofit
SPAZIO
PUBBLICITA'
Una pagina per chi vuole informare senza scopo di lucro e per gli auguri di Carmen Street
Ogni lunedì sera, ore 20.00
presso il
Centro Aggregazione
Carmen Street
in Vicolo Manzone 7 - tel. 40807
(dietro alla Chiesa del Carmine)
E' APERTO
Un recapito sindacale della C.I.S.L. di Brescia
per informazione relative a:
Pratiche malattie, infortuni, pensioni;
Controllo buste paga, T.F.R.; dichiarazione redditi; ecc.
BUON COMPLEANNO A...
Carmen Street avvia questo spazio facendo gli auguri a tutti quanti compiranno gli
anni nei prossimi due mesi. Naturalmente
ci sono delle dimenticanze. Perciò proponiamo di farci pervenire per tempo nome
e data degli interessati (per il prossimo
numero sono quelli che compiranno gli
anni nei mesi di luglio e agosto).
Massimiliano Cenacchi
Tatiana Galopini
Imen About
Alessandro Bastone
Katiuscia Buratti
Ilaria Dell'Aversana
Debora Reboldi
Franco Galupini
Giusy Mazzucchelli
Marco Ferrari
Claudia Rossini
Jammin Ferreiro
Emma Bonetti
Meho Bajric
Francesca Mori
Nicole Peroni
Gianni Zampedri
Lory Venturini
Elena Beni
Ivan Beni
... e a tutti gli altri
dei quali non
conosciamo
la data: auguri!!!
1-5
2-5
4-5
8-5
12-5
16-5
17-5
17-5
17-5
19-5
20-5
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1-6
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16-6
22-6
MAMANDACARU'
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solidarietà con il Brasile
Non gettare gli indumenti usati nei cassonetti
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in Via Bertoli, 4 - Brescia - te. 030/2301889
20
Conosci te stesso!
FEDELI
FINO ALLA MORTE?
di W. Satüt
In questo numero l’esimio professor Walter Satut ci guida attraverso la scoperta del mondo della fedeltà.
1- Per voi il cane è :
a) un animale terribilmente peloso che se non morde abbaia
b) un fulgido esempio di nobili sentimenti, pronto ad immolarsi nella sua estrema fedeltà all’uomo
c) un coso abbaioso terribilmente sporco
d) un animale che non ha capito niente
e) un animale che terrei volentieri in camera, se riuscissi a convincere mio fratello a dormire nella cuccia
2- Dopo un naufragio vi trovate solo/a su un isola deserta con Sharon Stone/Richard Gere; il
vostro lui/lei è a 6000 KM di distanza:
a) lei/lui si avvicina sensuale e voi prontamente tirate fuori il vostro mazzo di carte bresciane
e proponete una casta partita a quattro in tavola
b) voi vi avvicinate sensuali, i vostri sguardi si incrociano, ma a venti centimetri vi ritraete
inorriditi: porta una terribile dentiera gialla e voi non ve ne eravate accorti.
c) vi prendete per mano e fuggite dietro la prima palma: vi svegliate e scoprite che era solo un sogno
d) aiuto! qualcuno mi aiuti, la mamma non mi ha mai spiegato niente
e) signorina mi dispiace, la mia morosa non vuole
3- La patata è:
a) un tubero fortemente passionale e tutte le volte che lo vedo sono
colto/a da moti infedeli dell’anima
b) è la parafrasi agricola dell’evoluzione dell’uomo
c) è correttamente cucinata in una teglia pirofila, con una noce di burro, un ramo di rosmarino e una
manciata di sale fino; il tempo medio di cottura è di circa trenta minuti
d) dalla sua introduzione in Europa, ha decretato il progressivo oblio della farina; ciò ha determinato
l’attuale forte gelosia nei suoi confronti da parte del segale, dell’orzo e del frumento
e) quando vedo le patate nasce in me forte il desiderio del ketchup con grossa rabbia del mio partner
che preferisce la maionese
4- Da piccolo:
a) volevo la mamma tutta per me ma non me la lasciavano mai
b) volevo la nonna tutta per me, ma eravamo in troppi e tutti con le stesso problema
c) quando toccavano la mia pecorina di peluche mi arrabbiavo proprio tanto
d) mi hanno rubato la pecorina di peluche e da allora sono rimasto traumatizzato:
nelle notti di luna piena salgo sui tetti a belare
e) alla mamma ho sempre preferito la sua amica (al papà l’amico)
5- I miei giochi:
a) non li ho mai traditi: quando ho tempo vado a trovarli e ci salutiamo sempre molto volentieri
b) da piccolo/a giocavo sempre con le bambole, crescendo ho capito che sono meglio i trenini
c) da quando il soldatino di piombo è fuggito con cicciobello sono rimasto traumatizzato; ancora oggi
sono in cura dallo psicologo
d) a quattro anni ho avuto una relazione sentimentale con cicciobello, dai cinque ai sette sono stato
legato/a a barbi verso gli otto ho iniziato a uscire con l’orsacchiotto; oggi convivo felicemente con
la pecorina di peluche
e) io da piccolo non ho mai giocato
risposta
a
b
c
d
e
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3
5
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2
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4
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1
3
5 punti: più che problemi di fedeltà avete gravi problemi in qualche modo collegati ai traumi infantili: nel
vostro caso molto gioverebbero delle sane partite a risiko o a qualsiasi altro gioco in grado di risvegliare in
voi un briciolo di aggressività; in ogni caso lasciate stare le pecore. Si consiglia inoltre un ciclo di ripetizioni
da un pastore tedesco: sui tetti si va per ululare, non per belare.
da 6 a 24 punti: siete i soliti noiosi che cercano sempre la risposta più razionale e in questo siete terribilmente
fedeli alla vostra immagine; ma sotto sotto emergono i problemi insoluti della vostra infanzia: a Sharon Stone
o Richard Gere preferite una pecora; forse perché la mamma non vi ha mai detto niente?
25 punti: siete fedeli a voi stessi e sapete trasporre questa qualità sugli altri; se non sporcate, siete vaccinati
e non mordete ho una calda cuccia per voi: il pranzo è garantito, avrete patate tutti i giorni!
21
Una pagina per giocare
IL PIACERE
DI SCOPRIRLO
TRAME DI FILM
IL CRUCIVERBA
1
2
3
4
5
6
7
1. Il sodato Houns e Ketty sono gli unici scampati ad un
attaccoindiano.Kettyèunabiancacheera statacatturata
dai Cheyenne mentre cercava di raggiungere il proprio
fidanzato. Inizia per loro una odissea, ora umoristica e
ora drammatica, dominata dalla figura di Ketty che si
comporta comeun soldataccio,ma che haappreso dagli
indiani l'arte della sopravvivenza...
16
2. Lui è un tranquillo impiegato in una agenzia marginale della Cia che ha il compito di "leggere". Deve
leggere i romanzi di spionaggi e trasferire nel computer
i dati di ciò che può essere interessante per il Servizio
Segreto. Ma una mattina rientrando in ufficio trova tutti
i suoi colleghi uccisi. Da questo momento si sente
braccato, deve fuggire. Le storie che prima leggeva
soltanto ora si trova a viverle...
8
9
10
11
12
13
14
15
17
18
19
20
Orizzontali: 1. Frutto dell'orto - 8. Concerne certi tempi
stabiliti - 9. Lo presenta l'oste - 10. Torino - 11. Alessandria
-12.Bari -13.Dimenticare -17.Pietra durissima -18.Nome
proprio-19.Duri,compatti-20.EnteNazionaleIdrocarburi.
3. Il film parla di tangenti, ma non siamo in Italia. Un
personaggio reale, un poliziotto che vive il suo mestiere
come missione. Veste hippie, bazzica per Greenwich
Village e i suoi colleghi corrotti lo considerano una
peste. Si ostina a investigare sulla polizia corrotta, ma
alla fine chi pagherà?
Verticali: 1. Non molta - 2. Di solito si tiene al polso
- 3. Isola atlantica - 4. Producono verdura - 5. L'Essere
supremo - 6. Doppio zero - 7. Metallo prezioso - 10.
Pavimento per palestre - 12. Isola Centro americana - 14.
Max, personaggio fumettistico - 15. Istituto Nazionale per
l'Assistenza - 16. Per i neoplatonici erano esseri eterni - 18.
Gruppo Sportivo.
Sapreste dire di che film si tratta?
E - se siete propri bravi - quali sono i rispettivi
registi e gliattori protagonisti?
REBUS (frase: 4,10)
M
REBUS (frase: 7,6)
R
*
GLI
MOSCA
22
Un'altra pagina per giocare
LE SOLUZIONI DEL NUMERO
PRECEDENTE
1
3
2
4
P E N S
5
I
IL PAROLIERE
E’ un gioco che i lettori di Carmen Street conoscono ormai bene.
Bisogna, nei due schemi proposti, individuare un certo numero di
parole di senso compiuto, osservando le seguenti regole:
- per ciascuna parola che si trova le lettere dello schema si
utilizzano una sola volta;
- queste lettere utilizzate devono essere sempre in caselle contigue.
Per esempio, nel primo schema, la parola TASSA è corretta (le
lettere sono in caselle contigue ed usate una sola volta), mentre la
parola TASTO non è valida (la S non è contigua alla T).
Riuscite ad individuare, tra le tante parole, in ciascun schema la
6
E R O
7
A M A T O
P
8
N A T U R 9 A 10L I
11
E T
13
P
14
N I
O M E
15
U M A N
I
16
17
S I
I
frase misteriosa che utilizza tutte le lettere?
12
R I
N
U
A
T
C O
T A
D D A R T A
18
I
O
A
S
S
U
S
I
V
A
T
O
R
I
E
R
A
P
P
C
E
M
O
R
O
U
C
O
N
S
19
A A
LA FRASE MISTERIOSA
REBUS (frase 9, 10)
Madrigali medioevali.
IL PAROLIERE
1 Schema: Rimescolato, Rimontata, Toscolane, mescolata, Rimenata, Rimescolatamento! (e molte altre ancora...).
2 Schema: Specificate, Faticante, Tenacità, Specifica,
Fiatante, Specificatamente! (e molte altre ancora...).
Possono esserci stelle di vari tipi. Osservate bene
quelle che compaiono qui sotto e cercate di decifrare
il messaggio nascosto.
TRAME DI FILM
I tre film (con rispettivi registi e attori protagonisti) sono:
1. Il piccolo grande uomo di A. Penn, con D. Hoffman.
2. Il grande freddo di L. Kasdan, con W. Hurt.
3. Frankestein junior di M. Brooks, con G. Wilder e M.
Feldman.
Se non li avete ancora visti, potreste farlo!!!




LA FRASE MISTERIOSA
Le stelle nascondevano il seguente messaggio:
Il mio nome sia Gantenbein. E' il titolo di un romanzo
dello scrittore svizzero M. Frisch.
Eravamo sicuri che si trattava di un gioco per niente facile.
La soluzione si è fatta ancor più problematica perché per
un errore tipografico è scomparsa al momento della stampa l'ultima stella. Chiediamo venia ai nostri lettori e ci
complimentiamo con quanti sono riusciti a risolvere il
gioco nonostante il piccolo errore.
I CALCIATORI
Enrico, accanito giocatore di calcio, fa una scommessa singolare con Eros: pagherà 5.000 lire per ogni rigore sbagliato,
mentre riceverà 4.000 lire per ogni rigore segnato. Dopo 12 tiri
dal dischetto Enrico si trova ad essere in credito di 12.000 lire
con Eros. Quanti tiri ha sbagliato?
23
TROVA I NOMI!
Usando le sillabe che trovi qui sotto, ricomponi i nomi
di 10 persone di Carmen Street. Resteranno dodici
lettere: rimescolatele tra di loro e scoprirete il nome.
BO - CA - CO - CO - DE - EN - GIA - GIU - KA
- LA - LA - LIA - MA - MIL - MO - MO - NA
- NA - NA - NEC - NO - RA - RAM - RI - RIEL
- RO - SAN - SCIA - SI - SIL - STE - TIU - TRE
- VA.
LE ETÀ
Il nonno ha 5 volte gli anni miei. Medesima è l'età che
separa il papa dal nonno e da me. Tra 12 anni io avrò
la metà degli anni del papà e un terzo di quelli del
nonno. Quanti anni ho?
Notizie utili
CARMENINFORMA
NUMERI UTILI
Attività:
Continuano le attività del
terzo periodo (mesi marzo-maggio) del Centro
Carmen Street.
- Fascia pomeridiana (6-15 anni):
equitazione: mercoledì ore 17-19, sabato ore
9,30-12
bricolage: mercoledì, giovedì ore 17-18,30
falegnameria: giovedì ore 17-18,30
pattinaggio: venerdì ore 17-18,30
fotografia: giovedì ore 17-18
giardinaggio: martedì ore 17-19
bicicletta: mercoledì ore 17-18
ginnastica: venerdì ore 17-18,30
piscina: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì
ore 18-20
e in più... attività varie il lunedì ed il venerdì:
giochi di gruppo, gite, film e momenti di
incontro e culturali
lunedì: riunione di verifica e programmazione
ore 17.
- Fascia serale (per tutti gli altri):
Giornalino: lunedì, martedì, mercoledì e giovedì
Calcio: lunedì, mercoledì e venerdì ore 21-22
presso il campo dell'Oratorio di S. Faustino.
Pallavolo: mercoledì ore 20-21 presso la palestra della scuola elementare "Calini".
Ginnastica: lunedì ore 20,30-21,30.
Martedì: riunione (serata dedicata ad incontri,
discussioni, programmazione, chiacchiere...
spaghetti etc...).
Lunedì, Mercoledì e Venerdì: ore 20,3021,30 compiti per i bambini con l’aiuto di
persone preparate.
Altre attività:
- e inoltre... consulenza sindacale: il lunedì
ore 20,30-22 presso il Centro l'operatore sindacale Giancarlo Bui è a disposizione di chiunque voglia avere informazioni.
Orari S. Messe
Presso la Chiesa del Carmine
ingresso da Via Carmine o da Vic. Manzone 7
Da lunedì a sabato ore 8.00
Domenica ore 9.00
EMERGENZE
Brescia soccorso
Polizia
Soccorso ACI
Carabinieri
Vigili del fuoco
Croce verde
Croce bianca
Polizia municipale
Croce Rossa Italiana
Radio taxi
118
113
116
112
115
222242
44244
45001
3532932
44461
- Cittadinanza
- Esistenza in vita
- Godimento dei diritti politici e iscrizio ne liste elettorali
- Iscrizione liste di leva
- Libretto di lavoro
- Matrimonio
- Morte
- Nascita
- Residenza
- Stato di famiglia
- Stato libero
OSPEDALI
S.O.S.
Telebimbo: "Pronto ti ascolto"
Servizio pubblico a tutela dei minori;
via Galilei, 20 dalle ore 9 alle 23 tutti i
giorni. Tel. 399022
Telefono amico: Tel. 3755555 in funzione ogni giorno dalle 18 alle 24.
Telefono azzurro-rosa: contro ogni tipo
di violenza su minori e donne
Tel.236363-2420845 dalle 18 alle 24.
Croce Blu: Servizio gratuito farmaci a
domicilio per persone inabili, via Raffaello 167 Tel. 2310094
Nucleo operativo tossicodipendenze
USL 41: via Cipro 9, Tel. 2421661
Associazione alcolisti anonimi:
TEL. 318846-801101-220450
SERVIZI
Ufficio passaporti: martedì, giovedì,
Sabato ore 9,30-13
Ferrovie: informazioni: ore 8-12 e 1519; Tel. 3752449
Anagrafe: Tel. 29831: lunedì - venerdì
ore 8,30-13,30
sabato 8,30-12,15
Ufficio pensioni, libretto di lavoro: da
lunedì a sabato ore 8.30-13.30; Tel.
2983275
IX Circoscrizione Via F. Borgondio,
29 - Tel. 56354 - Fax 3772565; da lunedì
a giovedì dalle 8 alle 17; venerdì ore 8-14
- Servizio autentica firme, fotocopie e atti
notori; da lunedì a venerdì ore 10-12
- Raccolta domande soggiorni climatici per
anziani nei periodi stabiliti dal settore Servizi
Sociali: da lunedì a venerdì ore 9-12
Documenti rilasciati dal comune:
- Atti notori e dichiarazioni sostitutive
di atti notori
- Autentica copie documenti
- Autentica firme e foto
- Carta d’identità
24
Ospedale Civile: Piazzale Ospedali Civili, 1 Tel. 39951
Feriale: 13,15-14,15 e 18,45-20,00
Festivo: 10-11 e 19-20
Divisione infettivi: (c/o Ospedale Civile)
Festivo: 10-11 e 19-20,15
Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00
Ospedale dei bambini: V. Vitt. Emanuele II, 50 :Tel. 293261
Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00
Festivo: 10-11 e 19-20,00
Ronchettino: Tel. 399066
Feriale: 13,15-14,15 e 19,15-20,15
Festivo: 10-11 e 19-20
Ospedale S. Orsola : V. Vittorio Emanuele II, 27 Tel. 29711
Feriale: 13,00-15,00 e 19,15-20,15
Festivo: 10-11; 13-15 e 19-20
Centro psichiatrico residenziale: V.le
Duca d. Abruzzi, 15 Tel. 58172.
Orario 10-11,30 e 15-17
SOLIDARIETÀ
Centro Affidi Familiari: Brescia, via
Ferri 91, Tel. 2306869
AIDO (associazione italiana donatori organi): Brescia, via Monte Grappa 7, Tel.
383703.
Da Lunedì a Venerdì ore 14,00-16,00
AVIS comunale centro prelievi:
Brescia, via Balestieri 7.
Apertura: Lunedì, Mercoledì e Venerdì
dalle ore 8,00 alle ore 10,00.
Operatori di strada: Brescia, vic. dell’Angelo, Tel 3750101.
Centro aperto per anziani (mensa):
Brescia, via Odorici 4, Tel. 3757908
LA RETE cooperativa di solidarietà
sociale, centro diurno l’Angolo:
Accoglienza per i senza fissa dimora,
Brescia, vic. Anguilla 6, Tel 46309.