Sul cibo di domani sapremo tutto con etichette intelligenti e realtà

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Sul cibo di domani sapremo tutto con etichette intelligenti e realtà
1/4/2015
Sul cibo di domani sapremo tutto con etichette intelligenti e realtà aumentata - La Stampa
Sul cibo di domani sapremo tutto con etichette
intelligenti e realtà aumentata
I dettagli e le filiere complete di ogni prodotto grazie ai banconi ipertecnologici
FABIO POLETTI
26/03/2015
Cosa mangeremo tra un secolo non lo sa nessuno. Come, si può provare ad
immaginarlo. Di sicuro non mangeremo le pillole e gli integratori che già
negli Anni Settanta bollava come improbabili Isaac Asimov, lo scrittore di
fantascienza che pure aveva previsto tutto. Meglio pensare che del nostro
cibo, sia prodotto a chilometri zero sia che provenga da una filiera lunga,
sapremo tanto. Sapremo dove era piantato l’albero da cui quel contadino
raccoglierà la nostra mela. Come è avvenuta la coltivazione nel frutteto, a
quali trattamenti è stato sottoposto il melo, dove e quanto è stato stoccato il
suo frutto, quando è arrivato alla catena di distribuzione e infine sui banchi
di vendita. Tutto attraverso un’etichetta intelligente - a qualcuno interessa
sapere quanto CO
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ha provocato la produzione della nostra mela? - con i dati che viaggiano in
rete e attivabili con un semplice tocco, come su uno schermo touchscreen
degli smartphone di ultima generazione. Sembra un futuro lontano. Tra 36 giorni sarà una realtà visibile e vivibile al
«Future food district» di Expo 2015, un megapadiglione di 6500 metri
quadri tra Decumano e Cardo, le vie che sono la lisca e le branchie del sito
che visto da un drone sembra un pesce. Il padiglione del futuro è stato
studiato dall’architetto Carlo Ratti direttore del Senseable City Lab del Mit
di Boston. I prodotti in vendita saranno oltre 1500 provenienti da fornitori
italiani sotto il marchio Coop. Le «etichette aumentate» che saranno la
carta di identità dei cibi del futuro sono state elaborate da Accenture. ABB
ha costruito il robot YuMi che all’ingresso orienterà i visitatori/consumatori
aiutandoli nelle scelte. Mentre nell’Exhibition Area realizzata in
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collaborazione con la Società Umanitaria, ci saranno modelli e installazioni
interattive per conoscere più a fondo le nuove tecnologie in tema di
agricoltura, produzione di cibo in ambienti ostili ed utilizzo di energie
alternative e rinnovabili. Nel presentare il progetto su cui Coop lavorava da due anni, il docente del
Mit di Boston Carlo Ratti ha spiegato che questo viaggio nel futuro del cibo
sarà un modo per riempire le lacune del passato: «Ogni prodotto ha alle
spalle un racconto preciso. Oggi queste informazioni arrivano al
consumatore in modo parziale. In un prossimo futuro saranno gli stessi
prodotti, attraverso le loro etichette intelligenti, a raccontarci la loro storia».
Marco Pedroni, il presidente di Coop Italia, giura che non sarà solo un
padiglione futuristico: «L’ipertecnologia fine a sè stessa non ci interessa.
Nell’Exhibition Area i prototipi delle fattorie del mare ci faranno riflettere
sui nuovi modelli di agricoltura». Il padiglione studiato a Boston sarà percorribile attraverso cinque vie, che
raccontano altrettante filiere del cibo. I prodotti non saranno ammassati in
cesti e banchi come negli abituali negozi o nelle catene della grande
distribuzione ma saranno appoggiati su tavoli ipertecnologici. Basterà
sfiorare un prodotto perchè sul soffitto appaia la sua storia dal momento
della raccolta fino alla vendita. Ma non solo: perchè ciascuna delle cinque
filiere che come strade dividono il padiglione - latte e derivati, the caffè e
cacao, cereali e birra, carne e pesce, ortofrutta e vino - racconterà una storia
visibile anche senza alcun ausilio tecnologico. I prodotti saranno disposti a
gradoni partendo dall’alimento base fino a scendere ai derivati e ai lavorati.
In cima alla piramide alimentare ci sarà il latte. Più sotto il latte
pastorizzato e lavorato tra intero e parzialmente scremato e ovviamente il
burro. Fino ad arrivare a yogurt e formaggi, i suoi derivati principali. A guidare i visitatori/consumatori nel padiglione del cibo del futuro ci
saranno pannelli elettronici ma pure YuMi, un robot di ultima generazione
dotato di braccia, vista e tatto costruito nei laboratori di ABB. Il robot
YuMi - acronimo di «you and me» a testimoniare il rapporto che si vuole
stretto tra uomo e macchina - sarà in grado di fornire informazioni ma pure
di manipolare le merci in esposizione. Un ausilio alle «etichette aumentate»
studiate da Accenture in grado di fornire tre livelli di informazione diversa
su ogni singolo prodotto alimentare tra i 1500 in esposizione: il primo
livello fornisce le informazioni primarie sul prodotto, il secondo fornisce
dati su eventuali elementi allergizzanti e i valori nutrizionali, il terzo, più
completo, racconterà tutta la storia della filiera di quel cibo. Ma il futuro nasconde più di un’incognita. Nel «Future food district»
qualcuna verrà raccontata. Con lo studio dell’aumento previsto della
popolazione mondiale ad ogni abitante della Terra rimarranno 1,8 metri di
terreno coltivabile per produrre cibo. Le fattorie del mare già in funzione e
che si potranno osservare possono essere un’alternativa. Due i progetti
esposti: la serra modulare galleggiante Jellyfish Barge elaborata
dall’Università di Firenze per dissalare l’acqua marina con una produzione
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giornaliera di almeno 150 litri e Mahre Center dell’Università Milano
Bicocca con i bancali galleggianti chiamati «floating system» per la
produzione di ortaggi. Ma siccome ancora non basterà, specialmente in
quei Paesi a basso sviluppo tecnologico che possono contare su modelli di
produzioni molto basici, nell’Exhibition Area si potrà familiarizzare con
larve, vermi e insetti - oltre 1900 le specie animali a sangue freddo
commestibili - in grado di fornirci, in modo per oggi ancora ritenuto
alternativo alla normale produzione di cibo, proteine, fibre, acidi grassi e
oligoelementi. Di sicuro più nutrienti delle pillole di troppi romanzi di
cattiva fantascienza. Basta abituarsi al futuro. data:text/html;charset=utf-8,%3Cdiv%20class%3D%22ls-articolo%22%20style%3D%22margin%3A%200px%200px%201rem%3B%20padding%3A%200px%…
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