La voce delle conchiglie: echi di popoli, culture

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La voce delle conchiglie: echi di popoli, culture
La voce delle conchiglie: echi di popoli, culture, arte
Il progetto si colloca nel contesto di MAP for ID e del Lifelong Learning Progamme dell’Unione Europea ed
è stato ideato e realizzato dai Servizi Educativi della Fondazione Torino Musei: GAM – Galleria Civica
d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e Borgo Medievale in
partenariato con i CTP Braccini e Drovetti e con le scuole secondarie di secondo grado Levi (To) e
Avogadro (Vc). La partecipazione a MAP for ID ha significato per i tre musei elaborare un progetto con una
tematica trasversale sperimentando inconsuete modalità d’uso delle Collezioni Civiche per favorire il dialogo
interculturale e la promozione di un impegno più attivo verso i cittadini stranieri presenti sul territorio. La
proposta per rispondere alle esigenze dei numerosi iscritti si è sviluppata secondo un’impostazione flessibile
coinvolgendo 6 gruppi molto eterogenei composti di 123 persone provenienti da 20 nazionalità diverse:
Albania, Argentina, Brasile, Camerun, Colombia, Cuba, Egitto, Germania, Ghana, Giappone, Italia,
Marocco, Moldavia, Pakistan, Perù, Repubblica Popolare Cinese, Romania, Russia, Somalia e
Ucraina. Attualmente si sono svolti 40 incontri nei musei per un totale di oltre 100 ore d’attività gratuita;
26 incontri sono stati organizzati per le attività alla GAM, 10 incontri per Palazzo Madama con 5
aperture serali, 4 incontri al Borgo Medievale con 2 aperture serali.
Descrizione
Il progetto ha preso spunto dalle conchiglie della decorazione Barocca di Palazzo Madama cui hanno fatto da
contrappunto, in GAM, le metafisiche nature morte con conchiglie di Filippo de Pisis per approdare allo
stemma dipinto sulla facciata dell’Albergo dei Pellegrini al Borgo Medievale.
Transitando dal significato artistico a quello metaforico è stata avviata un’esperienza estetica, un confronto
di punti di vista e ricordi personali che hanno offerto lo spunto per attività di narrazione orale e scritta, giochi
proiettivi, ascolti musicali, laboratori espressivi, fotografici e pittorici centrati sulla relazione tra arte e
persone. Il tema delle conchiglie, rintracciato nella decorazione di PalazzoMadama, del Borgo Medievale e
nelle nature morte della GAM ha suscitato il ricordo di luoghi e di vicende lontane espresso attraverso
racconti di forte impatto emotivo, mentre il confronto autobiografico si è sviluppato nei focus group, nei
momenti di scrittura creativa e nella realizzazione di composizioni fotografiche con oggetti d’affezione sul
genere “still life”. Tutto il processo di stimolazione plurisensoriale, d’interazione tra persone e opere d’arte è
stato documentato con circa 1500 fotografie e sono stati prodotti grandi pannelli di cartone dipinti dai
partecipanti. Le geometrie scomposte, eppure logiche del vissuto di questa esperienza, sono state ricucite in
una grande installazione collettiva uno “spazio melodrammatico esplorabile”popolato d’immagini evocative
non solo di un fare ma anche di un sentire condiviso. Una selezione delle immagini, invece, è stata prelevata
per la realizzazione di un diaporama che sarà duplicato e utilizzato per diffondere il progetto.
Per far incontrare nuovi e vecchi cittadini Sabato 6 giugno alle 16 alla GAM sarà presentata l’installazione
Le conchiglie crescono: storie intrecciate prodotta dai partecipanti al progetto e sarà proiettato anche il
diaporama di documentazione dell’intera esperienza. Si vuole rendere pubblico l’avvio di un processo
interattivo che si concretizza nel creare opportunità rivolte a persone afferenti a culture diverse per imparare,
attraverso l’arte, a vedere, ad ascoltare, a riconoscere, a emozionarsi, a sviluppare sensibilità, competenze e
motivazioni per una convivenza civile. L’installazione, che ha assunto grandi dimensioni vuole essere una
presenza ineludibile nel museo, una forma in espansione che si apre a spirale, alla quale abbiamo attribuito
diversi significati: quello evocativo del tema del progetto, ma soprattutto il valore testimoniale delle
immagini di un vissuto collettivo nei musei molto ricco e coinvolgente. Si auspica che l’esperienza non
rappresenti un episodio concluso, ma un percorso aperto alla sperimentazione di buone pratiche legate
all’apprendimento in età adulta, fondate sul patrimonio inteso come un insieme di beni da condividere e
ricollocare in uno spazio sociale di scambio tra la popolazione autoctona e i nuovi cittadini.
Informazioni Flavia Barbaro – Responsabile Servizi Educativi Fondazione Torino Musei e GAM
tel.0114429544 [email protected],
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