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Camera dei Deputati – 3-01702 – Interrogazione a risposta immediata in
Assemblea presentata dall’On. Brunetta (FI-PDL) ed altri il 16 settembre
2015. (Risposta in Aula del 16 settembre 2015) Pagina | 1
Camera dei Deputati – 3-01702 – Interrogazione a risposta
immediata in Assemblea presentata dall’On. Brunetta (FI-PDL) ed
altri il 16 settembre 2015. (Risposta in Aula del 16 settembre 2015)
BRUNETTA, PALESE e OCCHIUTO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
il Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ha affermato in più occasioni che, dopo il semestre italiano di presidenza
dell'Unione europea, il Governo ha ottenuto di poter fare fino a 17 miliardi di deficit in più, pari a oltre un punto di prodotto interno
lordo;
quanto sostenuto da Renzi vuol dire secondo gli interroganti che l'Italia, che avrebbe dovuto chiudere il 2016 con un rapporto
deficit/prodotto interno lordo pari a -1,8 per cento, veleggerà, con il consenso europeo, serenamente verso il 3 per cento, e
probabilmente anche oltre;
quanto sostenuto da Renzi significa, di fatto, sforare, tanto l'obiettivo dell'1,8 per cento fissato nel documento di economia e finanza
di aprile 2015, quanto il 3 per cento previsto dal «Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione
economica e monetaria» (cosiddetto Fiscal compact o Patto di bilancio);
quanto sostenuto da Renzi significa non rispettare, senza giustificazione alcuna (nessuna circostanza eccezionale potrebbe essere
eccepita), i vincoli e gli obiettivi di Bruxelles. Il tutto per fare tagli strutturali di tasse attraverso l'aumento del deficit. Cosa mai vista,
inaccettabile tanto per le regole europee quanto per quelle di finanza pubblica italiane;
l'Italia non ha ancora presentato alla Commissione europea né la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, il cui
termine previsto dal semestre europeo è il 20 settembre 2015, né il disegno di legge di stabilità per il 2016, il cui termine è il 15
ottobre 2015: unici documenti su cui la Commissione europea è chiamata a pronunciarsi;
le previsioni di crescita del prodotto interno lordo, ancorché modeste, fanno decadere la possibilità per il nostro Paese di eccepire le
«circostanze eccezionali» di cui all'articolo 3, comma 3, lettera b), del Fiscal compact;
pur aumentando la crescita reale del prodotto interno lordo da +0,7 per cento a +0,9 per cento nel 2015 e da +1,4 per cento a +1,6
per cento nel 2016, la crescita in termini nominali risulta più bassa di 0,3 punti nel 2015 e tra 0,3 e 0,5 punti nel 2016, in quanto
l'inflazione in Italia nel 2015 si attesta a 0,2 per cento contro lo 0,7 per cento contenuto nel documento di economia e finanza di
aprile 2015 e, ragionevolmente, nel 2016 non raggiungerà l'1,2 per cento previsto dal Governo –:
se confermi oppure smentisca il quadro descritto in premessa. (3-01702)
CAMERA DEI DEPUTATI
AULA DEL 16 SETTEMBRE 2015
Chiarimenti in merito ad asseriti margini di flessibilità, concordati in sede europea, relativi al deficit dell'Italia –
n. 3-01702
PRESIDENTE. Il deputato Brunetta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01702, concernente chiarimenti in merito ad
asseriti margini di flessibilità, concordati in sede europea, relativi al deficit dell'Italia (Vedi l'allegato A – Interrogazioni a risposta
immediata), per un minuto.
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Camera dei Deputati – 3-01702 – Interrogazione a risposta immediata in Assemblea presentata dall’On. Brunetta (FI-PDL) ed altri il 16 settembre
2015. (Risposta in Aula del 16 settembre 2015) Pagina | 1
Camera dei Deputati – 3-01702 – Interrogazione a risposta immediata in
Assemblea presentata dall’On. Brunetta (FI-PDL) ed altri il 16 settembre
2015. (Risposta in Aula del 16 settembre 2015) Pagina | 2
RENATO BRUNETTA. Grazie signor Presidente, signor Ministro, nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Renzi ha affermato in più
occasioni che il suo Governo avrebbe ottenuto dall'Unione europea un margine di flessibilità pari a 17 miliardi di euro; flessibilità che
vuol dire fare più deficit rispetto agli obiettivi definiti. Lei può confermare o smentire questa notizia che io considero importante, ma
anche sconcertante, visto il fatto che non ne abbiamo saputo assolutamente nulla, che in nessuna sede europea, che in nessuna
Ecofin, che in nessuna riunione è stata mai indicata questa flessibilità per l'Italia. Sì o no, signor Ministro ? Conferma o smentisce ?
PRESIDENTE. Il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha facoltà di rispondere.
PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie Presidente, innanzitutto confermo che la Nota di aggiornamento
al DEF sarà presentata e discussa al Governo questo venerdì per poi essere trasmessa al Parlamento. Riguardo ai grandi orientamenti
della finanza pubblica, posso smentire un'affermazione che l'onorevole Brunetta contiene nella sua domanda scritta, ma non ha
menzionato adesso, ossia che non c’è nessuna intenzione del Governo di far crescere l'indebitamento e di farlo veleggiare verso il 3
per cento. L'indebitamento si collocherà quest'anno al 2,6 per cento e continuerà a scendere negli anni successivi.
In secondo luogo, riguardo alla «clausola delle riforme», il Governo ha già richiesto e ottenuto da parte della Commissione europea
una validazione riguardo alla cosiddetta «clausola di riforme strutturali» equivalente a uno 0,4 per cento, che è al di sotto della totale
ammissibilità prevista da questa clausola, e non ha ancora utilizzato i margini previsti dalla cosiddetta «clausola degli investimenti».
Il Governo sta valutando il modo più efficace per ottenere ulteriori margini di flessibilità previsti dalle regole europee sia in termini di
sforzo di riforme strutturali, che viene ampiamente riconosciuto, sia in termini di contributi agli investimenti. Quindi tutto questo
servirà a costruire una legge di stabilità, che evidentemente sarà presentata al Parlamento il 15 ottobre, che faciliterà l'ulteriore e
definitiva uscita da una fase prolungata di recessione e, quindi, non semplicemente un'uscita ciclica ma un'uscita strutturale che
richiede appropriati sforzi.
PRESIDENTE. Il collega Brunetta ha facoltà di replicare.
RENATO BRUNETTA. Non imbrogli, signor Ministro. Io ho chiesto se confermava o smentiva che la Commissione europea avesse
consentito, dato, concesso al Governo italiano o al suo Presidente Renzi 17 miliardi di flessibilità: li ha dati o non li ha dati ? E, se li ha
dati, quando ? Sulla base di quali documenti, sulla base di quali valutazioni economiche ? Lei ha fatto tutto un discorso e ha dato una
smentita di che cosa ? Di una mia affermazione, ma io le ho chiesto un'altra cosa, professor Padoan: se lei confermava o smentiva i
17 miliardi dati per acquisiti dal suo Presidente del Consiglio e dichiarati in un'intervista e in televisione ! Questa è manipolazione del
mercato ! Questo è un reato, signor Ministro ! Non è possibile che un Presidente del Consiglio si inventi questi numeri ! Lei ha detto
«auspici», «valuteremo», «indicheremo»: condivisibile. State lavorando, benissimo. Ma come fa il suo Presidente del Consiglio a
dichiarare in televisione che ha acquisito 17 miliardi di flessibilità in deficit per fare le sue politiche ? Questo si chiama imbroglio,
imbrogliare la gente ! Signor professor Padoan, questo è inaccettabile ! Le avevo chiesto di rispondere alle mie richieste di
chiarimento, lei oggi non lo ha fatto e si è reso complice del suo Presidente del Consiglio di imbrogliare i mercati, di imbrogliare gli
italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente) !
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,10 con il seguito della discussione del disegno di legge recante modifiche al codice
penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché
all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.
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