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Carta
Corrente
GIUSEPPE
TORNATORE
NICOLA
PIOVANI
FRANCESCO
GUCCINI
VITTORINO
ANDREOLI
CHIARA
GAMBERALE
GIULIO
SCARPATI
AUTOSTRADA DEL SOLE
USCITA MODENA NORD
Da MILANO e BOLOGNA (Autostrada):
Usciti dal casello di Modena Nord, alla prima rotonda, proseguire seguendo la direzione
“Centro, Tutte le direzioni”. Al bivio successivo tenere la destra in direzione “Abetone, Sassuolo,
Modena Ovest”, immettendosi quindi in Tangenziale Sud. Imboccata la Tangenziale Sud, uscire
al quarto svincolo “Modena Centro - Via Giardini” (17B).
Da REGGIO EMILIA (via Emilia Ovest):
Provenendo dalla Via Emilia, superare il ponte dell’autostrada, 100 metri dopo sulla destra
imboccare la “Tangenziale Sud-Sassuolo”. Imboccata la Tangenziale Sud, uscire al quarto
svincolo “Modena Centro - Via Giardini” (17B).
Da BOLOGNA (via Emilia Est):
Alla prima rotatoria prendere la Tangenziale in direzione MILANO-VERONA.
Percorrere tutta la Tangenziale (circa 12 km) e uscire allo svincolo “Modena Centro - Via
Giardini” (17B).
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con la semplicità di una carta. Puoi
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12 AOPRREI 1L 8E . 3 0
GIUSEPPE TORNATORE
CHIARA GAMBERALE
VITTORINO ANDREOLI
Giuseppe Tornatore (Bagheria, 1956) è un regista,
sceneggiatore, produttore cinematografico di numerose
pellicole che hanno riscosso notevole successo anche
all’estero. Oltre all’Oscar come miglior film straniero
(Nuovo Cinema Paradiso, 1990), ha ottenuto quattro
David di Donatello.
Chiara Gamberale (Roma, 1977) è autrice e conduttrice di
programmi televisivi e radiofonici. Collabora con “Vanity
Fair” e “Donna Moderna” e tiene un blog sul sito di “Io
Donna” del Corriere della Sera. Ha esordito nel 1999 con
Una vita sottile, seguito da Color Lucciola (2001), Arrivano
i pagliacci (2003), La zona cieca (2008, premio selezione
Campiello), Le luci nelle case degli altri (2010), L’amore,
quando c’era (2012) e Quattro etti d’amore, grazie (2013).
Vittorino Andreoli (Verona, 1940) è uno dei maggiori
psichiatri italiani. È autore di libri che spaziano dalla
medicina, alla letteratura, alla poesia; collabora
con la rivista Mente e Cervello e con il giornale
Avvenire. Le sue ultime opere saggistiche pubblicate
per Rizzoli sono: La fatica di crescere (2009), Le
nostre paure (2010), Il denaro in testa (2011), L’uomo
di superficie (2012) e I segreti della mente (2013).
I baci più famosi del cinema raccontati da manifesti e locandine
originali di grandi capolavori internazionali.
Un inaspettato viaggio nella storia del cinema attraverso un
percorso che ha nel bacio il suo filo conduttore, elemento
immancabile in ogni pellicola. Appassionato o buffo, impacciato
o sensuale, rubato o conquistato, casuale o cercato, il bacio è
elemento immancabile in ogni film. Non vi è infatti pellicola
in cui non venga dato un bacio, come promessa d’amore o
simpatico gesto d’amicizia, stima o pacifica riconciliazione.
Giuseppe Tornatore, regista di Nuovo Cinema Paradiso,
ideatore della sequenza finale del film che resta forse il più
emozionante tributo che il cinema abbia mai dedicato al bacio,
seleziona e commenta 150 immagini di manifesti e fotogrammi
di baci nei film.
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per
fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti
schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto
quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non
esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno
di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei
cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si
fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha
niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno,
per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai
fatta prima. Con la profonda originalità che la contraddistingue,
Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia
spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per
volta, sia possibile tornare a vivere.
Maleducati. Trasgressivi. Immaturi. Le ricette salva figli sono
ormai diventate argomento quotidiano di discussione e
confronto fra genitori in crisi e insegnanti rinunciatari. C’è
chi grida alla sconfitta dell’antiautoritarismo. Chi invoca un
ritorno alla disciplina tra le mura domestiche. Chi accusa
la scuola di aver abbandonato il suo ruolo pedagogico. Per
Vittorino Andreoli, da sempre attento osservatore del disagio
psicologico degli adolescenti e dei loro compagni più adulti,
invece, il fallimento educativo è un malessere profondo che
riguarda tutti, genitori e no, e che può essere risolto solo con
uno sforzo comune. Educare vuol dire trasformare un figlio in
un uomo o una donna capaci a loro volta di diventare padri
e madri. E per farlo dobbiamo tener conto dei sentimenti che
sono parte indispensabile di ogni processo di crescita.
15 MO RA ERZO1 7 . 3 0
Il Collezionista di Baci - Mondadori Electa
Per dieci minuti - Feltrinelli
L’educazione (im)possibile - Rizzoli
22 MO RA ERZO1 7 . 3 0
05 AOPRREI 1L 7E . 3 0
16 AOPRREI 2L 1E . 0 0
FRANCESCO GUCCINI
NICOLA PIOVANI
GIULIO SCARPATI
Francesco Guccini (Modena, 1940) è un musicista e
cantautore; ha pubblicato dalla metà degli anni Sessanta
ad oggi diciotto album. E’ anche scrittore, autore di
colonne sonore e fumetti. E’ esperto di lessicologia,
etimologia e glottologia; ha insegnato lingua italiana
al Dickinson College a Bologna. E’ ritenuto uno degli
esponenti di spicco della musica d’autore italiana.
Nicola Piovani (Roma, 1946) è conosciuto nel mondo
soprattutto per la sua attività di musicista e compositore
delle più note colonne sonore degli ultimi quarant’anni di
storia del cinema. Nel 1999 ha vinto l’Oscar per la musica
di “La vita è bella”. Nel 2008 è stato nominato Chevalier
dans l’ordre des Arts et des Lettres dal Ministro Francese
della Cultura.
Giulio Scarpati (Roma, 1956) è attore dal 1968, anno
del suo debutto in teatro. Nella sua carriera tanto
palcoscenico (Il trionfo dell’amore, Prima del silenzio,
Lorenzaccio, Orfani, Ifigenia, L’idiota...), tanto cinema
(Il giudice ragazzino, Pasolini, Chiedi la luna, Cuori al
verde, Italiani, Mario Maria e Mario...) e tanta televisione
(Cuore, L’ultima pallottola, La casa bruciata, Un medico
in famiglia, Di Liegro, Resurrezione, Don Zeno...).
Da quando è uscito il primo Dizionario delle cose perdute,
Francesco Guccini non può fare un passo per strada senza
che qualcuno lo fermi per suggerirgli con entusiasmo e
commozione qualche oggetto “del tempo andato” che merita
di essere ripescato dal veloce oblio dei nostri anni e celebrato
dalla sua penna. Con questo suo catalogo delle cose perdute,
Francesco Guccini dà vita a un personalissimo genere letterario
nel quale l’estro del cantautore – capace di condensare in
poche strofe un universo intero di emozioni – la sua passione
storica e filologica e la sua vena poetica trovano sintesi piena,
regalandoci pagine in cui ogni oggetto, ogni situazione, suscita
intorno a sé un intero mondo sempre illuminato dalla luce di
un’insuperabile ironia.
Quella di Nicola Piovani è una vita nel segno della musica e degli
incontri che la musica ha reso possibili: con Ennio Morricone,
Manos Hadjidakis; con il pubblico negli auditorium, nei teatri, nei
cabaret; con i registi come Fellini e Monicelli per i quali ha scritto
alcune delle colonne sonore che hanno segnato quarant’anni
di cinema. In queste pagine, Piovani ricorda com’è cambiata la
sua vita con l’arrivo in casa della rivoluzionaria Lesaphon Perla,
la fonovaligia acquistata per le feste di suo fratello e su cui lui
ascoltava insaziabilmente Bach e Beethoven. Racconta come
sono nate molte delle sue musiche prendendo ispirazione anche
dalla sua infanzia. Prende forma così una “vita cantabile” dove la
musica diventa un pretesto per parlare della vita, e dove la vita
si lascia agganciare proprio in quei momenti in cui un’aria, una
combinazione di suoni, il fragore di una banda o l’audacia di
un’orchestra hanno saputo toccarci il cuore e dirci qualcosa di più
su questa avventura di essere musicalmente al mondo.
Mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non
fa che ricordare, anzi impara a ricordare. Il racconto della Casa
Rossa è questo emozionante e poetico viaggio inversamente
proporzionale, perché ora il tempo non fa più da fissativo ma
da solvente: il dissolversi delle memorie della madre è il set dei
ricordi del figlio. Nell’itinerario percorso in direzioni contrarie
c’è la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di
incontrarsi in qualche fortunato luogo dell’anima. Come la Casa
Rossa, nel Cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme
autentiche e mitiche, di una famiglia. Risalendo di ricordo in
ricordo, Giulio Scarpati “riracconta” alla madre, affetta dal morbo
di Alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe
del consueto viaggio a Licosa, per anni loro meta estiva e luogo a
lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che
era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla
reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera.
Nuovo dizionario delle cose perdute - Mondadori
La musica è pericolosa- Rizzoli
Ti ricordi la Casa Rossa? - Mondadori