NOI SIAMO INFINITO pdf - Lo Spettacolo del Veneto
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NOI SIAMO INFINITO pdf - Lo Spettacolo del Veneto
Federazione [email protected] Italiana Cinema d’Essai INTERPRETI: Logan Lerman, Emma Watson, Nina Dobrev, Ezra Miller, Paul Rudd, Dylan McDermott, Mae Whitman, Melanie Lynskey, Kate Walsh, Johnny Simmons, Zane Holtz, Nicholas Braun, Reece Thompson SCENEGGIATURA: Stephen Chbosky FOTOGRAFIA: Andrew Dunn MUSICHE: Michael Brook MONTAGGIO: Mary Jo Markey, Yana Gorskaya SCENOGRAFIA: Inbal Weinberg DISTRIBUZIONE: M2 Pictures NAZIONALITA’: Usa, 2012 DURATA: 102 min. [email protected] wwww.spettacoloveneto.it Associazione Generale Italiana dello Spettacolo di Stephen Chbosky PRESENTAZIONE E CRITICA (…) Al centro della vicenda c’è Charlie, un ragazzo molto timido ed introverso, che osserva il mondo intorno a sé tenendosi in disparte; un’infanzia difficile ed un trauma irrisolto gli creano non pochi problemi a relazionarsi con i nuovi compagni di scuola. Due carismatici ragazzi dell’ultimo anno, la bella Sam e il suo impavido fratellastro Patrick, lo prendono sotto la loro ala protettrice accompagnandolo verso nuove amicizie, il primo amore, il primo bacio, le prime feste, le rappresentazioni del Rocky Horror Picture Show e la ricerca della colonna sonora perfetta della loro vita. Allo stesso tempo, il suo professore di inglese, il sig. Anderson lo introduce al mondo della letteratura, facendo nascere in lui il sogno di diventare scrittore. Tuttavia, nonostante la felicità raggiunta, il passato tormenta ancora Charlie. Quando i suoi amici più grandi si preparano a lasciare il liceo per il college, l’equilibrio precario del ragazzo inizia a sgretolarsi, fino a palesare una dolorosa verità (…). (www.cineblog.it) Struggente racconto epistolare di un anno vissuto pericolosamente che diventa tredici anni dopo un film. E a dirigerlo è quello scrittore che sapeva far vibrare ogni corda, dell'animo e musicale, dei suoi lettori. Risultato: un gioiello, un film che aderisce a tutti e cinque i sensi, perché ti porta, se sei stato Charlie, al profumo della tappezzeria delle feste come a quello del tuo primo amore, alla vista terribile e straordinaria di quella scuola che è tutta contro di te, al gusto che hanno le prime esperienze, anche e soprattutto quelle proibite. All'ascolto della tua musica (da Bowie agli Smiths), quella che tu, ragazzo nato negli anni '70 hai riunito o regalato nelle compilation su audiocassetta, perché eri costretto a scegliere, selezionare, amare non avendo la playlist infinita e troppo facile di un iPod. E aderisce al tatto: perché un tappeto può essere troppo soffice in certe serate. E se sei fortunato, in un tunnel, tutto questo si riassume in pochi, indimenticabili secondi di una canzone che dovrete indovinare senza Shazam. E che è la hit della colonna sonora della vita di questo ragazzo, uno che lega la sua vita precedente e quella attuale con un vinile dei Beatles. Uno giusto, insomma. Charlie vive i suoi 16 anni alla grande e lo deve a Patrick e Sam. Loro sono all'ultimo anno: lui è gay, lei quand'era matricola ha provato ogni esperienza, stupefacente e non. Insieme sono una squadra meravigliosa. In tutti i sensi: perché vuoi loro bene da subito, così fragili e coraggiosi, divertenti e improvvisamente sensibili. Perché i tre attori che li interpretano sono il meglio della loro generazione: l'anticarisma di Logan Lerman è frutto di un talento che passa per i suoi occhi e la sua postura, che magari sbocciano in una festa in cui decide di ballare, eroe di tutti gli sfigati del mondo perché vince la paura, e lo fa perché con lei ci convive ogni giorno. E con lui c'è Ezra Miller, uno che ha tenuto testa a Tilda Swinton in E ora parliamo di Kevin, che si è fatto notare in Afterschool e che qui è straordinario persino quando è la diva del Rocky Horror Picture Show. E che dire di Emma Watson? Con quella dolcezza che non è mai mielosa, ma necessaria, naturale, irresistibile. NOI SIAMO INFINITO è un film d'amore, nel senso più nobile del termine. Di quanto possa far male se dato nel modo sbagliato, di come possa unire anime gemelle e affinità elettive altrimenti destinate a rimanere divise, di quante forme abbia e soprattutto, come dice il prof di ________________________________________________________________________________ di Stephen Chbosky Charlie, un Paul Rudd come sempre perfetto anche in un piccolo ruolo, sul fatto che "accettiamo l'amore che pensiamo e crediamo di meritare". E se sei come Charlie, è sempre troppo poco. Se sei come lui, vivi pensando che lo meritino solo quelli che ami. Ma non il tuo. E quando cerchi di prendertelo o di dare quel sentimento puro (e duro) a qualcuno, lo fai ferendo qualcuno. Perché non sei abituato, perché non sai come essere felice. C'è Alta fedeltà e c'è John Hughes dentro le parole e le immagini di Chbosky, ma c'è anche l'urlo allegro e malinconico di una generazione speciale, che ha vissuto il progresso, la musica a portata di mano, senza perdere quel gusto che la faceva rimanere un privilegio e non qualcosa che potevi avere solo con un clic del dito su una tastiera. Ed è la metafora di quel mondo, di questo cinema, di una storia che racconta che, come tutte le rivoluzioni, ogni adolescenza è diversa e originale, ma allo stesso tempo rimane una malattia endemica ed epidemica. Da cui peraltro, lo dimostrano le lacrime e i sorrisi che dedicherete a questa pellicola, nessuno vuole davvero staccarsi. Pur senza volerci tornare mai. (www.mymovies.it) L'abilità registica di Chbosky è promettente, manca un po' di esperienza, ma nel complesso la scommessa è decisamente vinta, perché, pur soffrendo di qualche difetto di forma, il film è pervaso da un'irresistibile sincerità e da una nostalgia dolceamara che restituirà a molti - quasi tutti, diciamolo - i brividi, lo strazio, le scoperte, il fervore degli anni più intensi e terribili che a un essere umano tocchi affrontare, lasciarsi alle spalle e poi rimpiangere tutta la vita. Perché sui banchi di scuola, più che la grammatica, le lingue straniere, la matematica e la biologia, s'impara a vivere, e si affrontano esami che a volte, è triste cronaca quotidiana, i giovanissimi non sono in grado di superare. Parla anche di questo, NOI SIAMO INFINITO, di suicidio adolescenziale, come parla di droghe, di sesso, e di abusi sui bambini; ma parla soprattutto dell'intimità senza eguali che caratterizza l'amicizia a quell'età in cui non conta altro che la voglia di stare insieme, e lo fa con una credibilità che assai di rado caratterizza i teen movies che riempiono le sale. La devozione e l'impegno profusi da Chbosky nella sua opera si riflettono nelle performance, da quella della soave Miss Watson a quella del versatile Logan Lerman, e soprattutto in quella dell'accattivante e carismatico, attraente e fragile Ezra Miller. (www.movieplayer.it) (…) NOI SIAMO INFINITO è girato interamente nei sobborghi di Pittsburgh, nelle stesse zone in cui Stephen Chbosky è cresciuto ed ha ambientato il romanzo. Prima di cominciare le riprese, il regista ha voluto che i giovani attori del cast, tutti cresciuti sui set, conoscessero i posti da lui frequentati durante gli anni dell'adolescenza per respirarne l'aria e riportarne le atmosfere nel film. Il liceo Peters Township è stato trasformato nel Mill Groove del romanzo e le scene della rappresentazione della versione locale di The Rocky Horror Picture Show sono state ricreate al Dormont Hollywood Theatre. Stephen Chbosky porta sullo schermo una storia tratta dal suo omonimo romanzo epistolare, dopo qualche esperienza in campo cinematografico, ma è prima di tutto uno scrittore e la cosa si evince benissimo dal modo di trattare la materia cinema e di come adattare quella scritta; il risultato è un film che ha molti lati positivi e che sorprenderà non poco il pubblico per la naturalezza e l’incredibile onestà con cui questo autore si rivolge e racconta il mondo adolescenziale (…). THE PERKS OF BEING A WALLFLOWER, letteralmente “Il lato positivo dell’essere timido”, è un ottimo dramma che spazia agilmente e con molta disinvoltura tra i problemi più stereotipati tra i giovani americani (il fatto di essere notati al liceo) per inserirne altri veramente toccanti e suggestivi; grazie alla splendida colonna sonora Chbosky è libero di collocare diverse scene che resteranno scolpite nella mente di chi guarda, come la corsa in macchina all’interno del tunnel con Heroes di David Bowie a tutto volume. Ma quello che stupisce più di tutto è la straordinaria potenza e sincronia di un cast a dir poco perfetto: Logan Lerman, reduce dal disastroso The Three Musketeers, riabilita completamente se stesso nell’interpretazione misurata e insieme dirompente del suo Charlie Kelmeckis. Emma Watson non fa che confermare ulteriormente quanto di buono ci fosse in lei e si lancia definitivamente come star del panorama cinematografico americano. Infine notevole l’apporto caratteristico di Ezra Miller, già notato in We Need to Talk About Kevin. Questo NOI SIAMO INFINITO, come sarà tradotto (anche piuttosto consonamente) dal mercato italiano, è una nuova boccata d’ossigeno per il cinema che parla degli adolescenti, finora spesso imbrigliato da banali stereotipi o digressioni fantasy ridicole e ingenue. (www.filmtv.it) ________________________________________________________________________________