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Nella foto il Presidente e il Vice Presidente dell’Associazione Bresciana Famigliari vittime della strada Sig. Roberto Merli e Sig. Antonio Savoldi Sabato 26 Novembre gli alunni delle classi seconde Agraria hanno partecipato ad un significativo incontro con l’Associazione Bresciana CON-DIVIDERE LA STRADA DELLA VITA, con il Sig. Roberto Merli, referente per la provincia di Brescia dell’Associazione Italiani Familiari e vittime della strada e il Sig. Antonio Savoldi, vice Presidente dell’Associazione Con-dividere la strada della vita e autore di due significativi libri, come “ La folle corsa” dedicato ai famigliari, parenti ed amici delle Vittime della strada. Gli argomenti trattati, hanno veramente zittito e coinvolto i ragazzi, che non hanno nascosto una sorta di commozione e stupore difronte alla visione di certi filmati e all’ascolto di alcun i racconti. I relatori infatti hanno cercato di illustrare il motivo o motivi che hanno portato alla nascita di questa Associazione, cioè il bisogno di condividere un dolore immenso e indelebile come quello della perdita di un figlio, il bisogno di rielaborare per imparare a conivivere con qualcosa di più grande che non riusciamo a significare più.. Tante sono le vittime delle strade italiane, i feriti, ed i disabili gravi, prodotti da questa guerra non dichiarata. Dopo ogni incidente grave, inizia un doloroso ed estenuante iter legale che dovrebbe portare alla individuazione delle responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla gravità dei loro reati e ad assicurare alle vittime o ai loro familiari un risarcimento equo che non calpesti la dignità dell’uomo e quei valori che la nostra costituzione dovrebbe tutelare. I problemi della sicurezza stradale e della giustizia riguardano tutti, nessuno escluso. I Relatori, hanno però, insistito molto anche sulle cause degli incidenti stradali, distrazione, non rispetto della segnaletica, ma più di tutto abuso di alcool e droghe, che provocano problemi visivi, rallentamento dei tempi di reazione, minore concentrazione e riduzione della capacità di giudizio e anche l’uso dei cellulari. Hanno insiostito molto sul senso di responsabilità che ogni uno dovrebbe avere nella scelte e nelle azioni e di quanto sia fondamentale in particolare la responsabilità della famigli, dei genitori che sono i primi educatori che sono il primo esempio di un comportamento civile nel rispetto della vita degli altri. Ci sono pesanti sanzioni per chi guida in modo scorretto ma questo non dovrebbe essere il motivo primo per non mettersi alla guida, magari con il cellulare in m ano o dopo aver bevuto o assunto droghe…il motivo vero è di ordine etico e morale, perché tu metti a rischio la tua vita, ma della tua vita decidi tu!! Ma metti a rischio la vita di altre persone! E tu non hai diritto di decidere per vita degli altri!! I giovani hanno bisogno di buoni esempi e norme valide per tutti e severamente applicate! Anche la “sobrietà” di chi guida, non è un lascia passare per i passeggeri, perché potrebbe indurre anche il conducente a sottovalutare i rischi della strada. La speranza, dicono i relatori, è che si contribuisca a cambiare le cattive abitudini degli automobilisti nella consapevolezza che potremmo togliere la vita a persone contro la loro volontà, persone a cui sono stati rubati sogni, aspettative, affetti e desideri e più di tutto la loro voglia di amare la vita.