The Hours - Liceo classico Scaduto

Transcript

The Hours - Liceo classico Scaduto
Liceo Classico “F.Scaduto” – Bagheria
Storia Del Cinema – Prof. Domenico Aiello
SCHEDA DI ANALISI DEL FILM
Classe III C
alunno/a Marta La Mantia
data
Aggiornato dall’alunno/a Ida Carlino IC giorno 4/04/2011
1. Il film
1.1. Compila la seguente scheda riassuntiva delle informazioni più importanti
che servono per precisare le varie componenti del film che devi analizzare
Componenti
Informazioni
Titolo
The Hours
Titolo originale
The Hours
Regista
Stephen Daldry
Genere
Attori principali
Drammatico
Nicole Kidman, Julianne Moore, Meryl Streep, John C.Reilly, Ed
Harris, Stephen Dillane, Claire Danes, Jack Rovello, Miranda
Richardson, Allison Janney
Sceneggiatura
David Hare
Fotografia
Seamus McGarvey
Musica
Philip Glass, Burkhard von Dallwitz
Durata
114 min
Data di produzione
2002
Paese/i di produzione
USA
Note particolari
Premi
1.2
- Premi Oscar 2003 (su 9 nominations): miglior attrice protagonista
(Nicole Kidman)
- 2 Golden Globe 2003 (su 7 nominations ): miglior film drammatico,
miglior attrice in un film drammatico (Nicole Kidman)
- 2 Premi BAFTA 2003: miglior attrice protagonista (Nicole
Kidman), miglior colonna sonora
- Festival di Berlino: Orso d'Argento per la migliore attrice
(Nicole Kidman, Meryl Streep, Julianne Moore)
- 5 Ioma 2003: migliore attrice protagonista (Nicole Kidman),
migliore attrice non protagonista (Julianne Moore), migliore
attore non protagonista (Ed Harris), miglior cast, miglior
sceneggiatura
- 2 Las Vegas Film Critics Society Awards 2002: miglior attrice
(Nicole Kidman), miglior attore non protagonista (John C. Reilly)
La sceneggiatura del film è originale oppure è tratta dalla letteratura o
da qualche libro, inchiesta, saggio, biografia, etc.?
La sceneggiatura non è originale: il film è tratto dall'omonimo romanzo di Michael
Cunningham.
2. La storia, la struttura narrativa e i personaggi
2.1. Riassumi brevemente la storia che il film racconta, badando ad indicare
l’inizio (la situazione iniziale e le condizioni che rendono possibile lo
svolgimento delle vicende successive), lo svolgimento (sintesi delle vicende
principali attraverso le quali si passa dalla situazione iniziale a quella
finale) e il finale (come si concludono le vicende).
La vicenda del film è molto complessa perché in realtà si tratta di tre vicende diverse
abilmente intrecciate dal regista.
La prima scena del film comincia con l’immagine di
Virginia Woolf (interpretata dalla bravissima Nicole
Kidman) che riempie le tasche di pietre e lentamente si
immerge nel lago per suicidarsi; intanto il marito Leonard
trova una lettera in casa, la legge e corre a cercarla. Nel
momento in cui esce di casa Virginia si immerge totalmente
nel lago. Questa è la scena iniziale e finale del film. Inizia
adesso la vicenda vera e propria.
Le tre protagoniste sono ritratte in epoche e ambienti diversi
(Inghilterra, Los Angeles, New York) mentre compiono le
stesse azioni: sono tutte e tre a letto nel momento in cui
suona la sveglia, ma nessuna delle tre si alza in modo
scattante, tutte hanno quasi uno sguardo assente. Laura
Brown (interpretata da Julianne Moore) si alza e comincia a leggere il libro di
Virginia Woolf (Mrs Dalloway), mentre intanto Clarissa Dalloway nella New York del
2001 si lega i capelli in modo analogo a quanto fa Virginia nel 1941. Le tre donne sono
nervose e pensierose e in tutte e tre le case c’è qualcuno che sistema un vaso di fiori.
Virginia intenta a scrivere il suo romanzo dice ad alta voce " La signora Dalloway disse
che avrebbe comprato lei i fiori", Laura Brown intenta a
leggere sussurra le stesse parole e Clarissa esclama "
Li compro io i fiori".
E’ il compleanno del marito di Laura che, come tutte
le mattine, esce contento e orgoglioso di avere una casa
e una famiglia "perfette" e Laura decide insieme al
figlio di cinque anni di fare una torta per l’occasione.
Intanto Clarissa, come nel libro di Virginia Woolf (Mrs
Dalloway ), va a comprare i fiori per la festa che sta
organizzando quella sera in onore dell'amico scrittore
Richard ha vinto un importantissimo premio per la
poesia.
Intanto nell’Inghilterra del 1941 Virginia scrive: "L'intera vita di una donna in un solo
giorno e in quel giorno tutta la sua vita ".
Clarissa arriva a casa di Richard malato di AIDS e, come ormai faceva da tanti anni,
sistema il mazzo di fiori, pulisce e si prende cura di lui, se ha mangiato o se non ha
preso le medicine. Ovviamente Richard non vuole andare né alla premiazione né alla
festa in suo onore perché pensa che gli abbiano dato il premio solo per la sua malattia e
dice a Clarissa "Signora Dalloway fai sempre feste per coprire il silenzio".
Intanto Virginia accende un'altra sigaretta e pensa "Lei morirà, morirà per qualcosa che
sembra poco importante ".
Subito dopo Laura e il figlio preparano la torta e arriva la sua vicina Kitty che le confessa
di essere malata, mentre Laura l’abbraccia e la consola le due si baciano e, subito dopo
Kitty va via. Laura butta la torta perché è venuta male e ne fa un'altra.
A casa di Virginia arriva la sorella Vanessa, mentre a casa di Clarissa arriva Luis in
anticipo per la festa; Luis è un ex fidanzato di Richard. Clarissa ha un crollo emotivo
e scoppia in un pianto disperato dichiarando che é da anni che ogni giorno lei si prende
cura di Richard mentre lui la ha abbandonata, preferendo la libertà e viaggiando per il
mondo. Laura finisce la torta, pulisce tutto in modo impeccabile, lascia il bambino da una
vicina e va in albergo con l’intenzione di togliersi la vita prendendo dei farmaci.
Virginia, mentre parla con la sorella e i nipoti, si assenta e quando la nipotina le chiede a
che pensi lei risponde "Stavo facendo morire la mia eroina ma sono costretta a far
morire qualcun altro". Laura si alza dal letto dell'albergo e dice "Non ci riesco".
Intanto Clarissa parla con la figlia piangendo perché Richard la fa sentire frivola e
afferma di sentirsi viva, solo quando é con lui e di essere stata felice solo quando da
giovane non sapeva di essere cosi felice.
Virginia scappa di nascosto alla stazione e Leonard la va a cercare e la trova su una
panchina decisa a tornare a Londra. Dopo un dialogo commovente tra i due Leonard dice "E
Londra sia ".
Laura torna a prendere il bambino e insieme si recano a casa. Richard, piangendo guarda
una foto della madre il giorno del matrimonio: da qui si capisce che Richard non é altro
che il figlio di Laura diventato adulto. Clarissa va a casa di Richard per aiutarlo a
vestirsi per la festa ma lui, avendo preso più farmaci del dovuto, comincia a delirare,
a buttare tutto per terra e si siede sul davanzale della finestra.
Richard le dice "Io sono vivo per te però adesso devi
lasciarmi andare, raccontami una storia ". Clarissa
spaventata comincia balbettando e gli racconta la
sua giornata. Richard dice: "Avevo 19 anni, non avevo
visto niente di simile, tu che uscivi da una porta a vetro
nella casa estiva. Sei stata così buona, non credo che
due persone potessero essere più felici di noi due: Ti
amo" e si butta giù dalla finestra. A casa di Clarissa
non ci fu nessuna festa quella sera.
Inaspettatamente arriva la madre di Richard, Laura Brown invecchiata dopo aver
abbandonato il figlio ancora piccolo. Lei racconta a Clarissa " Ci sono momenti in cui ti
senti vuota e vuoi farla finita cosi ho deciso che un giorno sarei scappata, in quella vita
c’era la morte e io ho scelto la vita ".
Virginia si immerge nel lago.
2.2. Analizza la struttura narrativa completando il seguente schema
TEMPO E AMBIENTE
a) Periodo storico delle vicende narrate
Ci sono tre periodi storici, il 1941, 1951 e il 2001.
b) Ambienti e luoghi principali
La casa in campagna di Virginia, un posto isolato e tranquillo; il quartiere per bene di Los
Angelos, con i giardini puliti e le rose potate, le macchine posteggiate e una pulizia quasi
maniacale; la caotica Londra attuale; la squallida casa di Richard triste cupa e buia.
c) Arco di tempo in cui si svolge la storia
La storia si sviluppa nell'arco di una sola giornata come nel libro di Mrs Dalloway.
PERSONAGGI
Le tre figure protagoniste sono figure emblematiche: Virginia è il burattinaio degli altri
personaggi, decide lei chi far morire o chi salvare.
La Kidman interpreta benissimo il ruolo di questa donna, di questa grande artista. Virginia
soffriva di depressione, fortissime emicranie e sentiva delle voci che la tormentavano
anche di notte. La sua instabilità e fragilità emotiva sconvolgevano la vita di Leonard,
profondamente innamorato, pronto a prendersi cura di lei nonostante questo rendesse la
sua vita un vero inferno. La personalità di Leonard emerge soprattutto nella scena in cui
cerca Virginia alla stazione. Per un momento lui la aggredisce, le rinfaccia di essersi
trasferito in campagna, sotto il consiglio dei dottori, per lei e ora lei decide di
tornare a Londra. La definisce un’ingrata e lei dice "I dottori non possono sapere
quello che è meglio per me, mi è stata strappata la vita, tu mi fai vivere una vita che
non ho voglia di vivere, io sola conosco la mia vera condizione di oscurità".
Leonard piange distrutto dalla paura di perdere Virginia da un momento all' altro ma
alla fine, per amore illimitato, la accontenta e le dice che torneranno a Londra.
Stesso discorso si può fare per i personaggi di Clarissa e Richard, nel primo incontro della
giornata lui le dice " rimarrei vivo solo per fare contenta te " e lei risponde " è cosi che
si fa, tutti restano vivi per gli altri". Nella lettera che Virginia scrive a Leonard prima
di suicidarsi, scrive le stesse parole che Richard dirà a Clarissa prima di buttarsi dalla
finestra: "tu mi hai dato la più grande possibilità di vivere, devo a te tutta la mia felicità,
tutto mi ha abbandonato tranne la certezza della tua bontà. Non credo che due persone
possano essere più felici di quanto lo siamo stati noi". Esiste quindi questa analogia tra
Clarissa e Leonard, entrambi dedicano la propria vita aiutando le persone che amano e
soffrono con loro, perché quando le persone che si amano soffrono l’unica cosa che si può, e si
deve fare (se l’amore è vero e incondizionato), è prendere parte di quella sofferenza e farla
nostra.
Un'altra analogia è tra Virginia e Richard entrambi malati, entrambi contro i medici,
entrambi si toglieranno la vita. Tutti i personaggi hanno un sensibilità che trapela anche
dagli sguardi, dalle espressioni degli attori.
Laura Brown è una donna con lo sguardo sempre assente, persa nel libro che sta leggendo
che vuole evadere da un mondo futile, vuoto, pulito che tutto è tranne che perfetto, una
perfezione apparente che svela il dolore della consapevolezza del vuoto. Alla fine lei afferma
di aver scelto la vita, abbandonando i figli e il marito, e non avrà il coraggio di uccidersi. E’
anche egoista, perché non ha dedicato la vita ai figli, non li ha amati, ha dato più importanza al
suo dolore e non a quello altrui. Nonostante la sua scelta sia stata dolorosa, alla fine del film,
non afferma di essersene pentita, afferma solamente che non aveva altra scelta tra la vita e
la morte e un'altra vita era possibile solo lasciando il suo vuoto.
Sia Richard che Virginia si sentono un peso e Richard dirà a Clarissa "Quando sarò morto
dovrai pensare solo a te stessa" e mentre Virginia parla ad alta voce dicendo "Il poeta deve
morire ", Leonard le chiede "Perche deve per forza morire qualcuno nel tuo libro?" e lei
risponde "Perche la morte di qualcuno fa apprezzare di più agli altri il valore della vita"!
Clarissa è un altro emblematico personaggio: mentre Laura parla con la vicina Kitty, questa le
chiede di cosa parlasse il libro che stava leggendo e lei risponde "Parla si una donna che
sembra forte ma nessuno si accorge di quanto in realtà stia soffrendo." Clarissa si occupa
della festa, dei fiori, del pasticcio di granchio, di come posizionare le persone ai tavoli, ma in
realtà nonostante stia da dieci anni con un'altra donna il suo più grande amore è Richard
con il quale ha avuto una storia da ragazza ma che resta suo amico, suo ricordo prezioso,
suo tesoro, verso il quale si sente obbligata a prendersene cura: un obbligo dettato
semplicemente dall'amore.
II marito di Laura invece sembra non
conoscere la moglie, è una persona tranquilla
che gode delle piccole gioie della vita come la
torta per il suo compleanno. Il bambino
invece soffre la tristezza della madre,
soffre quando lo lascia dalla vicina, insegue
la macchina, ma la madre non si cura dei
dolori del figlio, troppo accecata dal suo
dolore. Per tutta la vita Richard soffrirà
quell'abbandono
ingiusto.
E’
stato
abbandonato dall'ex Luis; l’unica che non lo ha
abbandonato è stata Clarissa, per questo motivo i baci tra i due sembrano essere
manifestazione dell'amore materno, dell'amore di una passione passata e ancora dell'amore
tra amici.
3. Significato globale del film
3.1. Sapresti indicare brevemente qual è il messaggio più significativo del
film?
Il film è, come dice il regista " un film su come l'arte influenzi la vita". E’ la scrittrice a
giocare con i ruoli dei personaggi. Lei ha due vite, una è quella che conduce, un’altra
è quella che sta scrivendo; è un film talmente sensibile che dopo averlo visto per la
prima volta si rimane scossi. È un film sull'arte ma anche sull'amore visto nel suo aspetto
più profondo e più doloroso: un aspetto che ho notato è quello dei baci. Ci sono all'interno
del film in tutto quattro baci innocenti: il primo, di cui ho già parlato, è tra Clarissa e
Richard, l'altro è tra Vanessa e Virginia, una manifestazione dell'amore che lega
queste due sorelle e ancora quello tra Kitty e Laura. Kitty ha bisogno di dolcezza e di
consolazione mentre per Laura è stato un modo per combattere il suo vuoto. Non c’è
nessuna scena di sesso in questo film nonostante l’amore sia uno dei temi centrali.
Secondo me il regista tratta, con una sensibilità che mi fa venire i brividi, l’amore
nell'aspetto più profondo; le persone stanno accanto alle persone amate vivendo in
maniera simbiotica il loro dolore, vivono nella continua ricerca di fare qualcosa per fare
stare bene gli altri. Tra Leonard e Virginia non c’è neanche l’ombra di un contatto fisico,
neanche un abbraccio ma l’amore è inteso come sacrificio, come totale dedizione nella cura
dell'altro; anche il suicidio di Virginia apparentemente sembra un gesto egoista e in parte lo
è, ma dobbiamo pure intenderlo come un gesto d'amore, perché secondo il suo pensiero
Virginia voleva liberare Leonard dalla propria malattia, voleva che vivesse per lui stesso e
non per lei, non in funzione di lei. Pensava che con la sua morte Leonard potesse apprezzare
di più la vita, la sua vita, ed è un pò lo stesso discorso che fa Richard a Clarissa " io sono
rimasto vivo per te ma ora devi lasciarmi andare". Per entrambi vivere era un sacrificio
fatto per non recare dolore agli altri.
L’unico personaggio negativo è quindi Laura che se non si uccide è perché non ci riesce e
non perché è preoccupata per gli altri.
Nel film si parla di felicità, di una felicità legata alla nostalgia dei tempi felici dei
personaggi, di un amore passato. L’amore è essere felici, vivere nella completezza con gli
altri ma, troppo spesso, vuol dire soffrire immensamente, avere un peso enorme allo
stomaco e morire in assenza della persona che si ama.
Lungi dall'essere un film languido e sentimentale questo film è crudelmente vero nel
descrivere il dolore e l’amore che restano purtroppo parte complementare l’uno con l’altro,
inevitabilmente legati per sempre.
L'altro aspetto del film è l'arte, la nostra vita può essere come un libro, un libro che può
sembrare pura fantasia ma che diventa realtà. La nostra vita è una vera opera d’arte perché a
mio parere l’arte non è altro che un insieme di sentimenti e gesti irrazionali, è la penna dello
scrittore che scivola su un foglio dolcemente, è la sua angoscia, la sua profondità; la nostra
vita è uno scivolare continuo, un insieme di parole articolate che formano una meravigliosa
melodia.
3.2. Prova ad indicare quali sono i temi che il film affronta, aiutandoti con
quelli proposti e aggiungendovene eventualmente degli altri:
X l’amore
□ la guerra
□ l’incomprensione
□ la giustizia
□ la giovinezza
□ il desiderio di successo
□ l’ambizione personale
□ la violenza
□ le istituzioni sociali
□ il lavoro
□ la vecchiaia
X il destino
□ la famiglia
□ la natura
□ il futuro
Altro tema affrontato nel film è: l’importanza dell’arte nella vita delle persone.
4. Giudizio personale
4.1. Spiega se e perché ti è piaciuto il film (o non ti è piaciuto) tenendo
conto del modo in cui è stato realizzato (interesse per la storia narrata,
recitazione, fotografia, costumi, musica, etc.)
The Hours è uno dei film più belli che abbia mai visto: la prima volta lo abbiamo visto a
scuola e ogni bacio tra le due donne suscitava un "che schifo "o un "bleeea" del resto della
classe. Questo atteggiamento mi innervosiva perché io stavo incollata allo schermo e
avevo la pelle d oca ad ogni nota di quella meravigliosa colonna sonora e ogni stupido
commento mi sembrava un'offesa alla sensibilità, alla profondità del regista, alla profondità
di quei baci tremanti di dolore. Penso che quando un film ti rimane dentro e ti fa crollare
psicologicamente, come è successo a me, e ti fa scoppiare in un pianto immotivato allora
significa che quello è un bellissimo film: un vero film.
Sono rimasta incantata dalla musica, da come il regista ha saputo abilmente mantenere
intrecciate le tre vicende con analogie di montaggio che ho notato rivedendo da sola il film,
oppure collegando una scena ad un’altra con le frasi di Virginia, sembra lei la sceneggiatrice
del film. E’ meraviglioso come l’angoscia delle tre donne entra anche dentro di te e ti rimane
dentro per ore anche a film finito.
Non ci sono scene staccate tra loro, perché è tutto così fluido, è un flusso di coscienza, è
come il flusso della vita che ci trasporta, è come il dolore quando lo sentiamo dentro, è un
flusso immenso d’amore legato dalle note di una musica stupenda, è il flusso del lago che
accompagna Virginia nella sua attesa speranza di pace.
Il film mi è piaciuto tantissimo, ogni volta che lo guardo trovo nuovi particolari e minuscoli
dettagli che ne svelano i segreti. La recitazione penso sia ineccepibile, tutti i personaggi
trasmettono perfettamente quello che dovrebbero trasmettere: Virginia ci
suggerisce la sensazione di inquietudine, instabilità , angoscia; Laura invece oltre all'
angoscia anche la tristezza del vuoto, con la sua voce sempre pacata quasi spenta; Clarissa
tutta presa dagli affanni della vita quotidiana ci fa crollare con il suo nervosismo , la sua
nostalgia e i suoi abissi psicologici. Il tutto è anche merito della gestualità delle attrici
(di come Meryl Streep nervosamente rompe le uova ) talmente compenetrate nella
parte tanto da farci sentire parte del loro dolore e delle loro vite incrociate.
4.2. A tuo parere è un film adatto ai ragazzi della tua età? Motiva la
risposta
Il film non è adatto alle Età ma alle Sensibilità. I ragazzi della mia età possono fare
commenti stupidi che spezzano quel flusso continuo di "ore". Un ragazzo o un adulto può
vedere questo film se non si scandalizza alla vista UN BACIO TRA DUE DONNE. Se fosse
così mentalmente chiuso non potrà comunque apprezzare il film.
5. Il linguaggio del cinema
5.1. Riconosci se il narratore è:
□ Interno
□ Esterno
X Assente
5.2. Il ritmo del montaggio è:
□ Lento
□ Rapido
X Alternato
□
5.3. Considera gli effetti di luce e l’uso del colore. Rivestono particolare
importanza? Quali scene ne risultano poste in evidenza?
Troviamo spazi luminosi a casa di Laura Brown, nella cui vita non c’è niente di
luminoso, che secondo me è sinonimo dell'ipocrisia di una bella casa luminosa, grande e
pulita ma vuota , non accogliente e senza amore. A casa di Richard c’è buio e Clarissa
aprirà tutte le finestre per fare entrare la luce. Penso che una delle scene in cui la luce
abbia più significato è quella in cui Richard prima di buttarsi dalla finestra apre tutto per
fare entrate la luce ma la luce sarà poi la morte, vista come fine della sofferenza.
5.4. Prendi in esame la colonna sonora:
Come avevo già detto prima la colonna sonora è una delle cose che rende il film così
meraviglioso. Il regista afferma di aver a lungo cercato una musica che ben si adattasse al
film; nessuna musica riusciva a rendere bene l’effetto e il significato del film.
La scelta della musica è stata così difficile perché il film non apparteneva a nessun
genere, ogni musica era troppo languida e, dopo accurate ricerche fu scelto un
compositore che non scrivesse colonne sonore: il compito spettò a Philip Glass.
La musica è un continuo flusso di coscienza che lega le tre protagoniste e le tre vicende in
modo sorprendente. Se non ci accorgiamo del distacco tra una scena e la successiva non è
a causa del montaggio esemplare ma anche e soprattutto per la musica che fa da filo
conduttore, diventa un personaggio del film, potremmo anche dire che sembra incarnare i
fili invisibili con i quali Virginia muove i suoi personaggi. Si è inoltre scelto di non usare
tre musiche diverse per le tre epoche ma una che le unisse; per ogni cambio scena, per
ogni cambio epoca, la musica subisce leggere variazioni. Philip Glass ha scelto il pianoforte,
perché è lo strumento più personale, poi ha deciso di accompagnarlo con gli archi per
rafforzare la musica. E’ anche la musica che ci trasmette quello scuotimento interiore di
cui parlavo; sentendola mi sembra di danzare in una magnifica danza delle "ore".
5.5. Rintraccia le scene in cui gli effetti sonori, musicali, di luce e colore sono
complementari e funzionali ad ottenere particolari risultati
Tutte le scene sono basate sugli effetti sonori, montaggi per analogia, e l’espressività dei
personaggi: ogni sguardo o ogni sospiro corrisponde ad una determinata nota.
5.6. Prendi in esame le tecniche cinematografiche ed in particolare: l’uso
degli effetti speciali, i movimenti di macchina più significativi, l’uso delle
inquadrature
Nel film ci sono moltissimi primi piani fatti alle protagoniste, ai loro sguardi persi nel
vuoto o preoccupati, agli occhi azzurri del bambino e a quelli dolci e sofferenti di Richard.
Una scena molto significativa è quella in cui Virginia guarda fisso gli occhi di un uccellino
morto in primo piano e scruta attraverso gli occhi neri dell’animale il segreto della morte.
5.7. Considera la recitazione degli attori e chiarisci se è:
□ naturale
□ enfatica
X ad effetto
□ meccanica
□ teatrale
□
□ trasandata
5.8. Parla della sequenza, a tuo avviso, importante e/o particolarmente
significativa, indimenticabile ….
Ci sono moltissime scene che mi hanno sorpresa, come quella in cui Richard si suicida agli
occhi increduli di Clarissa o quando Leonard e la moglie parlano alla stazione. E’ in queste
scene che inevitabilmente piangi senza volerlo; sono significative per i dialoghi , per la
recitazione e per la musica ovviamente: un esempio è la scena finale in cui Virginia si sta
immergendo nel lago e intanto, la sua voce, e non quella della sua malattia recita dolcemente
"Guardare la vita in faccia e conoscerla per quello che è , e alla fine conoscerla e amarla per
quella che è , e poi metterla da parte, Leonard per sempre gli anni , per sempre l’amore ,
per sempre le ore".
6. Storia del cinema
6.1. Chi è il regista? Aggiungi altre informazioni e la filmografia essenziale
Britannico, Stephen Daldry è
figlio di un direttore di banca
e di un'artista di cabaret. Dopo
il diploma in Arte Drammatica
ottenuto presso la Sheffield
University, si unisce per
qualche tempo ad un circo
italiano. Poi comincia a
lavorare per il teatro e a soli
32 anni diventa direttore
artistico del Royal Court. Ben
presto è acclamato come l'astro nascente del teatro londinese, grazie alle sue ottime regie
e alla produzione di circa un centinaio di nuovi spettacoli.
Nel 1999 Daldry si avvicina al cinema e realizza un
cortometraggio, “Eight”, che ottiene subito una candidatura al
BAFTA. L'anno successivo, con la casa di produzione Working
Title, dirige il suo primo lungometraggio, Billy Elliot,
appassionante avventura di un ragazzino inglese folgorato dalla
danza classica, che difficilmente riesce a conciliare la passione
per l'arte con l'ambiente duro della miniera a cui appartengono
suo padre e il fratello maggiore. Il film ottiene un enorme
successo di pubblico e conquista una nomination all'Oscar per
la miglior regia.
Nel 2002 Daldry dirige The Hours, la storia di tre donne che
vivono in epoche e situazioni diverse, stranamente unite tra
loro dal romanzo 'Mrs Dalloway' di Virginia Wolf. Interpretato
da Nicole Kidman (premio Oscar), Julianne Moore e Meryl
Streep, The Hours partecipa alla Mostra di Venezia oltre che
alla Notte delle Stelle in diverse categorie.
Nel 2009, dopo una lunga pausa dai set Daldry torna alla ribalta con il film The reader,
storia di una relazione impossibile fra una donna e un
quindicenne sullo sfondo della Germania post-nazista alle
prese con il proprio passato. Il film è candidato all'Oscar per
la migliore pellicola dell'anno, per la regia e l'interpretazione
della bravissima Kate Winslet.