tuck andress style 1
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TUCK ANDRESS' STYLE A c A cura di Paolo Lo Re (prima puntata) Suggerimenti ed altre amenità per chi voglia intraprendere la carriera dell’One Man Rhythm Band: ovvero come districarsi tra walkin bass, indipendenza tra le parti, chord melody, back beat … Da oggi inizia una nuova rubrica dedicata all’innovativo modo di suonare la chitarra elettrica del sommo Tuck Andress del duo Tuck & Patti, universalmente rinomato come l’uomo che, da solo, fa contemporaneamente basso, batteria, accordi e solista con la sua fida Gibson L5 CES. Approfondiremo le tecniche da lui utilizzate e avremo modo di conoscere le sue idee riguardo la chitarra e la musica in generale. Per i chitarristi che ancora non lo conoscono suggerisco di correre immediatamente ad acquistare un CD della discografia di Tuck & Patti. Se siete fortunati potrete anche trovare uno dei due dischi che ha registrato da solo: si intitola “Reckless Precision” (Windham Hill Jazz) ed è stupefacente. Per coloro che lo conoscono è superfluo aggiungere altro, già sanno. La prima volta che ho ascoltato Tuck, circa otto anni fa (un po’ tardi per la verità…ma ho cercato di recuperare) sono rimasto letteralmente www.paoloegiuly.com folgorato sulla via di Damasco. Mi sono detto: “è così che voglio suonare da grande! “ Sono così iniziati anni di ascolto, di studio, di duro lavoro per cercare di assimilare nota dopo nota il suo stile riproponendo alcuni brani del celebre duo durante le serate effettuate con la mia partner. Nel 1999, dopo aver assistito per la prima volta ad un loro concerto dal vivo ad Imola, la mia ammirazione, dopo averlo conosciuto personalmente, si è tramutata in devozione., TUCK ANDRESS' STYLE Page 2 of 3 A cura di Paolo Lo Re (prima puntata) Ho capito che mi trovavo di fronte ad una persona speciale: grande chitarrista, grande musicista e uomo illuminato, sempre disponibile e prodigo di consigli per chi, come me, cercava e cerca tuttora di districarsi con le problematiche connesse al suo modo di suonare. Dopo quella volta ci siamo incontrati molte altre volte sia in Italia che negli USA dove ho avuto modo (nel giugno 2001) di studiare con lui nel corso del Jazz Camp West tenutosi a La Honda in California. Siamo così diventati grandi amici al punto tale che lui mi considera, immeritatamente, “il suo discepolo e fratello italiano”.Ho voluto scrivere questa introduzione a commento del sottotitolo di questa rubrica. Non considero lezioni ciò che mi accingo a scrivere, piuttosto suggerimenti e consigli tratti dalla mia esperienza di esecutore del Tuck’s style e dalla conoscenza diretta del suo inventore. Se dovessi stilare una graduatoria delle domande che mi vengono poste più frequentemente circa il Tuck’s Style senza dubbio l’argomento più gettonato è il “Walking bass” ovvero il “basso che cammina”, struttura ritmica portante che dà “swing”a qualsiasi brano. A tale proposito suggerisco di andare ad ascoltarsi i cari vecchi dischi del duo Joe Pass-Ella Fitzgerald. Proprio così!!! Essi sono degli ottimi www.paoloegiuly.com esempi di accompagnamento (accordi) e linea di basso. Joe iniziò a sviluppare questa tecnica da teenager quando suonava in una band da ballo in Pennsylvania. Il leader della band era spesso senza bassista e Joe doveva suonare le linee di basso con la chitarra. Prova ad ascoltarli e a riprodurli. Ricorda che l’ascolto è fondamentale per l’apprendimento di qualsiasi stile ed in particolar modo per questo. Inizia con cose semplici, in modo da riuscire a suonarle. Non iniziare a studiare qualcosa di difficile da non poterlo realizzare. TUCK ANDRESS' STYLE Page 3 of 3 A cura di Paolo Lo Re (prima puntata) Ricordo, a tale proposito, una citazione del grande Joe: “SE NON SEI CAPACE DI SUONARE UNA LINEA DI BASSO CHE SIA MUSICALE, NON HAI IL PERMESSO DI SUONARE IN QUESTO MODO!” Tuck stesso all’inizio della sua carriera con Patti riproponeva interi album del duo Pass /Fitzgerald durante le loro gigs nei locali. Questo ha avuto un’influenza notevole sul modo di suonare di Tuck. Il secondo step è quello di iniziare ad ascoltare i bassisti: apprenderai tale tecnica più velocemente ascoltando le registrazioni dei grandi esecutori, estrapolando parti delle loro linee di basso e confrontando come tali linee si rapportino con gli accordi sottesi. Poi applica i principi che hai trovato alle tue linee. Ah! Dimenticavo! Per suonare questo stile bisogna usare solo le dita e dimenticare il plettro nel cassetto… Se siete già esperti nel suonare con le dita, su qualsiasi tipo di chitarra, sarete avvantaggiati. Se non avete mai provato questa è una buona occasione per iniziare. Appuntamento alla prossima puntata per approfondire questo argomento! Groove to the music! Paolo www.paoloegiuly.com