Correndo con le forbici in mano

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Correndo con le forbici in mano
Movie Forum - Analisi e discussioni sul mondo del cinema
Correndo con le forbici in mano
Inviato da Catello Masullo
martedì 13 marzo 2007
Ultimo aggiornamento venerdì 23 marzo 2007
Correndo Con Le Forbici In Mano (Running With Scissors)
Regia: Ryan Murphy
Interpreti Principali: Annette Bening, Jill Clayburgh, Brian Cox, Alec Baldwin, Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Joseph
Cross, Evan Rachel Wood
Origine: Usa
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Durata: 120'
Un adolescente (Joseph Cross) vive con la madre (Annette Bening), poetessa mancata e frustrata, ed il padre (Alec
Baldwin), professore di matematica, alcolizzato e manesco. Quando i genitori vanno definitivamente in rotta di collisione,
e la madre si rinchiude in un motel in crisi nervosa, il ragazzo viene affidato allo psichiatra della madre (Brian Cox).
Entrerà quindi a far parte del singolare mondo del terapeuta, composto da una moglie (Jill Clayburgh), taciturna e
rassegnata, da una figlia maggiore (Gwyneth Paltrow), patologicamente devota al padre, da una figlia minore (Evan
Rachel Wood) con disturbi comportamentali da reazione e da un trentenne disturbato e stralunato (Fiennes), adottato dal
dottore, che vive in una dependance separata della casa. Mentre la madre stenta a riprendere il controllo di sé stessa,
dividendosi tra gruppi di poesia e ricoveri forzati, il ragazzo, che osserva e registra tutto quello che gli accade intorno,
tenta faticosamente di trovare la sua strada. Quando tutto sembra precipitare, con lo psichiatra in via di sfratto e di
incriminazione per i suoi modi tutt’altro che ortodossi, gli arriva un aiuto del tutto inaspettato…
Il regista Ryan Murphy, proveniente da esperienze televisive (Nip/Tuck), scrive per lo schermo la storia tratta dal
romanzo autobiografico di Augusten Burroughs (pubblicato in Italia da Alet).
Non governa sempre con sicurezza la storia. Che mostra comunque importanti elementi di interesse e problematicità. Gli
approfondimenti psicologici (e, a tratti, più squisitamente “psichici”) sono rimarchevoli e non privi di fascino
cinematografico.
Ma la forza del film è soprattutto nelle interpretazioni.
Di altissimo livello. Su tutte quelle strepitose delle deliziose ed inossidabili signore di Hollywood, Annette Bening e Jill
Clayburgh. Ma anche con un grandissimo Brian Cox. E non sfigurano i giovani talenti, con una menzione particolare per
Joseph Cross, che rende con straordinaria maturità la particolare sensibilità e problematicità del ruolo dell’autore del
romanzo auto-biografico. Assolutamente professionale la confezione. Fotografia nitida e calda di Christopher Baffa (“Mi
sono perso il natale”, “Nip/Tuck”). Montaggio scorrevole, senza scosse, di Byron Smith (“Nip/Tuck”, “Big Love”). Scenografie
fascinose, ricche, al limite del ridondante, di Richard Sherman (“Demoni e Dei”, “Al di sopra di ogni sospetto”, “Le avventure
di Huck Finn”, “Un poliziotto scomodo”). Costumi fantasiosi, per alcuni personaggi fantasticamente visionari, di Lou Eyrich
("Nip/Tuck", "White River”, “Nell’occhio del ciclone”).
FRASI DAL CINEMA: “Pensa spesso al suicidio?
Si.
E in quali occasioni?
Dopo aver fatto sesso con mio marito!”.
(Lo psichiatra Brian Cox e la paziente Annette Bening).
Catello Masullo
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Generata: 29 September, 2016, 17:40