SPECIALE EURO
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SPECIALE EURO
The Bronx Journal/February 2002 I TA L I A N B2 SPECIALE EURO MARA PALERMO Bronx Journal Staff Reporter omento storico per l’Unione Europea. Tra il 31 dicembre e il 1 gennaio 2002, allo scoccare della mezzanotte, 14 miliardi e mezzo di nuove banconote, per un valore complessivo di 646 miliardi di euro, sono diventati la valuta legale dei 12 Paesi Europei che hanno adottato una moneta unica. I cittadini di Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna stanno vedendo i loro marchi, franchi, pesetas, lire, scudi e le altre valute di carta e di metallo scomparire per fondersi in una nuova ed unica valuta chiamata: l’euro. Nelle capitali del Vecchio Continente questo Capodanno è stato quindi un Europarty. Nelle celebrazioni di San Silvestro, la moneta unica è stata protagonista da Atene ad Helsinki, da Lisbona a Dublino. Dal primo gennaio quindi, le valute nazionali saranno progressivamente ritirate dalla circolazione. Al fine di armonizzare le varie posizioni nazionali, il Consiglio ECOFIN dell'8 novembre 1999 ha determi nato che il periodo di doppia circolazione sia compreso fra un minimo di quattro settimane e un massimo di due mesi, a scelta del singolo Stato che comunque si impegna ad assicurare il cambio delle banconote e monete nazionali anche oltre tale periodo. Per quanto riguarda l'Italia, il periodo di doppia circolazione avrà una durata di due mesi: pertanto la lira cesserà di avere corso legale a partire dal 1° marzo 2002. Da marzo non potrà quindi più essere utilizzata per operazioni commerciali di qualsiasi natura. Le banconote e le monete in lire potranno essere comunque convertite presso tutte le Filiali della Banca d'Italia gratuitamente entro un arco temporale massimo di 10 anni e cioè fino al 1° marzo 2012. Detto tutto questo, non è il caso di agitarsi. Ci sono due mesi di tempo prima di abbandonare del tutto la vecchia moneta . Ma da marzo addio lira. Cambiare valuta non è cosa da poco. È una di quelle notizie che chiudono un'epoca e ne aprono un'altra. L’euro è finalmente la moneta di 300 milioni di persone, tutte pronte a svuotare le tasche di franchi, dracme, marchi, escudi, fiorini per riempirsele di otto monete e sette banconote mai viste prima. Le conseguenze sono enormi. “Il significato storico dell'euro è costruire un'economia bipolare nel mondo. I due poli sono il dollaro e l’euro. Ecco il senso politico della moneta unica europea", dice Romano Prodi, l’uomo che ha guidato l’Italia come Presidente del Consiglio e che ora si trova alla guida della Commissione Europea. È chiaro che l'euro cambierà anche il modo di pensare. Per esempio, costringerà gli italiani a fare i conti con i centesimi, a pensare in termini di "migliaia" piuttosto che di "milioni", e di "milioni" piuttosto che di "miliardi". Ma se l'euro comporta per gli italiani qualche difficoltà di calcolo, vantaggi ne offre e come, a partire dalla trasparenza di mercato nel confronto dei prezzi tra i diversi Paesi dell'Unione Europea. È grazie a questa trasparenza che il consumatore FILE FILE europeo può decidere se e come organizzare la propria lista della spesa. L'euro sarà quindi anche una scusa per andare a cercare in giro per l'Europa le occasioni d'acquisto migliori. Infatti i prezzi dei prodotti, a partire da quelli alimentari, cambiano molto da Paese a Paese. La pasta costa quasi il doppio in Belgio rispetto all’Italia, il prezzo dello zucchero in Francia è superiore di un terzo a quello dell'Olanda, per l'olio di oliva acquistato in Italia si spende poco meno di un terzo rispetto alla Finlandia e per il latte il Portogallo è il Paese più conveniente. "Ci sono cose che continueranno a costare diversamente, come succede adesso e come accade negli Usa, fra le Grandi Pianure e New York dove le diversità sono immense: dalla casa al caffè, dagli immobili ai servizi. Queste differenze rimarranno. Mentre invece l'acqua minerale, un profumo, un telefonino, l'automobile, gli occhiali tenderanno verso lo stesso prezzo in tutta Europa", dice Prodi. Scherzi di fuso orario. I primi europei a maneggiare l'euro? Quelli della Reunion. In barba a parigini, tedeschi o romani, il primo al mondo ad avere effettuato un acquisto in euro contante è stato il sindaco della capitale della Reunion. Il primo cittadino dell’isola è andato alle 21 italiane a comprare della frutta al mercato di SaintDenis, la capitale della Reunion, e ha pagato con euro monete. Infatti, con 3 ore di anticipo sui cittadini dell’Europa continentale, i 600 mila abitanti dell'isola della Reunion, hanno potuto maneggiare le banconote e le monete in euro. La Reunion, isola che guarda verso il Madagascar, assieme alle caraibiche Martinica e Guadalupa e alla Guyana, è uno dei dipartimenti d'oltremare della Francia: territori francesi che quindi utilizzano la moneta unica europea. E, per effetto del fuso orario, alla Reunion, l'euro è entrato in circolazione 3 ore prima, poichè la mezzanotte nell'isola corrisponde alle 21.00 di Parigi o Roma. Ma fra le terre lontane legate alla Francia, oltre che nei dipartimenti d'oltremare, l'euro circola, dal 1 gennaio, in altre isole. Infatti, un'ora dopo rispetto alla Reunion, l'euro è entrato in circolazione anche nell'isola di Mayotte nell'arcipelago delle Comore, al largo dell'Africa orientale. Finalmente, dopo tre ore rispetto alla piccola Reunion è stato il momento dell'Europa continentale dove si è celebrato l’E-day. Mentre a Francoforte si suona l'Inno alla gioia, a Bruxelles, capitale europea, è stata organizzata una grande festa nel Parco del Cinquantenario. Luci, simboli dei 12 Paesi partecipanti, hanno accompagnato uno spettacolo cui hanno assistito il commissario Ue per gli Affari economici e finanziari, Pedro Solbes e il ministro delle Finanze belga Didier Reynders. Dei 15 Paesi dell'Unione Europea, Gran Bretagna, Svezia e Danimarca restano ancora fuori, ma complessivamente 300 milioni di cittadini europei avranno un'unica moneta. GLOSSARIO Euro. Nome adottato per la moneta unica europea dal Consiglio Europeo nel 1995. Il tasso di conversione tra euro e valute dei Paesi dell'UEM è stato fissato irrevocabilmente nel 1998. Un euro vale 1,936.27 lire. Unione Economica e Monetaria (UME). Costituita formalmente il 1 gennaio 1999. Dell'Ume fanno parte i Paesi dell'Unione Europea che hanno in comune la moneta l'euro e la politica monetaria. Undici sono quelli aderenti sin dall'inizio: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna a cui si è aggiunta la Grecia dall'1/1/01. E-Day. Il "giorno dell'euro" è il 1 gennaio 2002. Nelle dodici nazioni dell'eurozona le banconote e le monete in euro hanno finalmente corso legale. Banca Centrale Europea (BCE). Nata formalmente il 1 giugno 1998. Ha per scopo primario il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fa parte del Sistema europeo di banche centrali (Sebc) insieme alle banche centrali di tutti i 15 Paesi dell'Unione europea. Unità Valutaria Europea European Currency Unit (ECU). Precursore dell'euro: moneta creata nel 1992, al momento della firma del trattato di Maastricht. Ha cessato di esistere quando l'euro è nato ufficialmente, il 1 gennaio 1999. Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC). Si compone della Banca centrale europea e delle banche centrali di tutti i 15 stati membri del'Unione europea: diversamente dall'Eurosistema, ne fanno parte anche i tre stati che non sono entrati nell'euro cioè la Danimarca, la Gran Bretagna e la Svezia. Unione Europea (UE). Unione dei 12 paesi dell’eurozona, della Danimarca, della Gran Bretagna e della Svezia. Il simbolo dell’euro, fa riferimento alla lettera E di Europa (_). Si tratta di una C tagliata da due barre orizzontali parallele. L'abbreviazione ufficiale EUR viene usata per scopi commerciali e finanziari. Eurozona. Nota anche come eurolandia o area dell'euro, comprende i 12 Paesi nei quali l'euro è stato adottato come moneta ufficiale. Eurosistema. Comprende la Banca centrale europea e le 12 banche centrali degli stati dell'eurozona. Trattato di Roma. Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea, siglato a Roma nel 1957 da Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda. Trattato di Maastricht. Trattato entrato in vigore nel 1993 e recante modifiche al trattato di Roma. La parte più rilevante del Trattato è rappresentata dal progetto di Unione Economica e Monetaria tra i Paesi aderenti all’Unione Europea con l’indicazione dei criteri necessari ad accedervi, la descrizione della Banca Centrale Europea e l’indicazione di una data per l’avvio della terza fase dell’Unione Economica e Monetaria. Integrato ed ampliato dal Trattato di Amsterdam del 1997. I parametri di Maastricht. Si tratta di criteri economici che vengono utilizzati per valutare la convergenza tra le economie dei Paesi aderenti all’Unione Economica e Monetaria e riguardano tasso di inflazione, tassi di interesse a lungo termine, rapporto percentuale tra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo (PIL), rapporto percentuale tra deficit del bilancio dello Stato e Prodotto Interno Lordo e tassi di cambio. Ulteriori informazioni, possono essere trovate consultando la sezione Transizione all'euro del sito www.bancaditalia.it o il sito ufficiale della campagna di informazione euro 2002 della Banca Centrale Europea www.euro.ecb.int. For more information regarding the Euro visit: http://europa.eu.int/euro