Biovalutazione dei suoli dei campi da golf liguri
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Biovalutazione dei suoli dei campi da golf liguri
LINEE GUIDA LIFE 04 ENV/IT/000437 PHAROS per La predisposizione di sistemi di gestione ambientale secondo i requisiti del Regolamento EMAS II di strutture turistiche importanti (Porticcioli Turistici e Campi da Golf) integrati con i sistemi di gestione ambientale e con i processi di Agenda 21 Locale degli Enti Locali Allegato Tecnico BIOVALUTAZIONE DEI SUOLI CAMPI DA GOLF LIGURI Autori Attilio Arillo*, Matteo Capurro*, Daniela Caracciolo**, Loris Galli*, Barbara Marsano**, Valter Raineri** (*) DIP.TE.RIS (**) ARPAL Ottobre 2006 MATERIALI E METODI In accordo con la metodica descritta in PARISI (2001) e PARISI et al. (2005), per ogni sito sono stati prelevati campioni di suolo di ca. 1.000 cc (10 x 10 x 10 cm). L’estrazione è avvenuta in laboratorio per lo più a partire dallo stesso giorno di raccolta o, al massimo, dal mattino di quello seguente, mediante imbuti Berlese con setacci a maglia di 2 mm di luce, per 6-7 giorni. Per la raccolta e conservazione degli artropodi estratti dai campioni si è impiegato etanolo 70%. La biovalutazione ha visto l’applicazione del QBS-ar, con conseguente determinazione della classe di qualità dei suoli secondo la specifica tabella riportata in ANGELINI et al. (2002). In particolare per la definizione dei punteggi EMI (indici eco-morfologici) dei diversi taxa, si sono impiegati i valori di riferimento delle tabelle riportate da detti Autori. Per testare la metodica e l’applicabilità della stessa al suolo dei golf, nel corso del 2005 sono stati prelevati 44 campioni nei diversi tipi di “ambiente” dei 5 golf liguri coinvolti nel progetto (Tab 1 e 2 da ARILLO et al., 2006). I risultati ottenuti hanno confermato la sensibilità del QBS-ar alle differenze in termini di qualità biologica dei suoli dei golf. Sulla base dell’esperienza maturata nell’anno 2005 si è deciso che i campionamenti nell’anno 2006 fossero effettuati nel periodo Maggio – Luglio privilegiando in particolare il rough in quanto individuato come “ambiente” non direttamente sottoposto a trattamenti e, pertanto, maggiormente indicativo delle potenziali ricadute negative sulla biodiversità dovute alle altre realtà in cui avvengono trattamenti come green e fairway. Nelle Tabelle 1 e 2 si riassumono i risultati ottenuti nel primo anno di campionamenti. Le strutture golfistiche sono così individuate: • N° 1 Sanremo (IM) – Circolo Golf degli Ulivi • N° 2 Garlenda (SV) – Garlenda Golf • N° 3 Albisola Superiore (SV) – La Filanda • N° 4 Arenzano (GE) – Tennis Club della Pineta • N° 5 Rapallo (GE) – Circolo Golf e Tennis Rapallo 1 2 3 RISULTATI E DISCUSSIONE I valori di QBS-ar (Qualità Biologica dei Suoli in Base agli Artropodi = somma dei punteggi EMI dei taxa presenti in ogni campione) e le classi di qualità dei suoli ottenute, sono il risultato di 2 serie di campionamenti effettuate nei 5 impianti golfistici nel periodo Maggio – Luglio 2006. Nella seconda serie di campionamenti della stagione, si è deciso di focalizzare, come pianificato, l’attenzione sulle zone di rough, effettuando un doppio campionamento. I risultati ottenuti sono sintetizzati in tabella 3. Tabella 3 – Risultati delle analisi di qualità biologica effettuate sui 55 campioni di suolo esaminati (in base ai microartropodi). Garlenda Sanremo GOLF HABITAT Green Fairway Rough 10 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 10 m Rough 10 m Rough 20 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 30 m Green Fairway Rough 10 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 10 m Rough 10 m Rough 20 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 30 m DATA 16.05.2006 25.07.2006 16.05.2006 28.06.2006 4 QBS- ar 45 27 54 105 86 33 29 25 20 32 47 0 30 42 37 43 56 34 49 31 44 34 CLASSE DI QUALITA' 3/2 1 2/3 5 6 1 1 1 0 1 1 0 1 1 1 1 2/3 1 1 1 1 1 Albisola Arenzano Rapallo Green Fairway Rough 10 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 10 m Rough 10 m Rough 20 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 30 m Green Fairway Rough 10 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 10 m Rough 10 m Rough 20 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 30 m Green Fairway Rough 10 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 10 m Rough 10 m Rough 20 m Rough 20 m Rough 30 m Rough 30 m 22.06.2006 25.07.2006 16.05.2006 16.07.2006 26.05.2006 19.07.2006 20 0 96 40 21 25 20 22 24 30 20 1 37 42 63 43 40 114 39 31 50 86 25 5 50 62 70 60 37 32 60 49 45 2 0 6 1 1 1 0 0 0 1 0 0 2 2 2/3 1 1 5 1 1 3/2 4 1 0 2/3 2/3 2/3 2/3 1 1 2/3 2 2 Prendendo in considerazione tutti i dati in nostro possesso, sia del 2005 sia del 2006, si possono fare alcune considerazioni di base. • Gli indici ottenuti, a parte ben pochi casi, sono decisamente bassi (normalmente con valori di QBS-ar inferiori a 100 e classi di qualità inferiori a 3), anche per i campioni prelevati nei rough, a 30 m di distanza dal limite del fairway più prossimo. • I risultati delle analisi dei campioni prelevati nel 2006 vanno interpretati con una certa prudenza, soprattutto in virtù della forte siccità che quest’anno ha interessato tutta la regione già a partire da inizio primavera, con ovvie ricadute sull’abbondanza e sulla distribuzione verticale della pedofauna (spinta dal caldo e dall’assenza di umidità negli strati più profondi). Infatti, i dati sono ovunque molto bassi se confrontati con quelli dell’anno precedente; valori più elevati si riscontrano solamente nei campioni prelevati a 10 metri dal fairway area in cui veniva periodicamente innaffiato del terreno. • Non è ancora possibile stabilire in quali termini gli interventi di manutenzione del tappeto erboso sulle aree adibite a green e a fairway determinino ricadute negative sulla pedofauna del rough a causa del numero contenuto di campionamenti effettuati nel troppo breve periodo di tempo in cui è stato attivo il progetto. 5 • Si è riscontrato che, sia nei campionamenti del 2005 sia in quelli del 2006, i valori migliori del QBS-ar sono stati rinvenuti nei campi attivi da più tempo. L’ipotesi è che il terreno dei campi più recenti, fresco di posa, non sia ancora assestato e maturo ma risenta dei lavori di predisposizione del campo stesso che prevedono la stratificazione di letti di sabbia, ghiaia e terra per l’ottenimento di un substrato consono al gioco. Con il passare del tempo, invece, le caratteristiche del suolo vanno lentamente normalizzandosi, con un graduale arricchimento di quella pedofauna caratteristica di ogni terreno naturale. A confortare tale ipotesi possono essere presi ad esempio i campionamenti effettuati in un campo molto giovane, Albisola, ove i valori molto bassi del QBS–ar non possono essere imputati alle procedure di mantenimento del tappeto erboso poiché, in tale struttura, non è consentito l’utilizzo di alcun fitofarmaco. USO DEL QBS-ar COME INDICATORE DI QUALITA’ DEI SUOLI DEI GOLF Tenuto conto anche dei risultati conseguiti nei golf liguri monitorati nell’ambito del progetto PHAROS, si ritiene di poter suggerire due linee di indagine che si diversificano secondo gli obiettivi che si desidera raggiungere. I due metodi si diversificano a seconda degli obbiettivi che si vogliono raggiungere: -il primo concentra l’attenzione sulle zone di rough, che subendo meno trattamenti si preannunciavano, e si sono generalmente confermate, le più ricche a livello di mesofauna edafica. -il secondo focalizza l’attenzione su singoli percorsi di buca prendendo in esame le tre tipologie di manto erboso che essi presentano, il green, il fairway ed il rough. INDAGINE FUNZIONALE AL ROUGH Questa metodica suggerisce un’indagine in funzione dell’area di rough che si vorrebbe intesa come “stepping stones”nella struttura golfistica. Si ritiene fondamentale individuare, all’interno della struttura indagata, quei rough che si evidenzino come aree isolate con maggior grado di naturalità poichè sottoposte a minime pratiche di mantenimento. Si andranno ad individuare i rough da studiare e si attribuirà loro un codice di identificazione Su tali zone si pensa di poter procedere con campionamenti come descritto di seguito. Per ogni rough individuato, si effettueranno annualmente due sessioni di campionamento in Maggio – Giugno (estremi 15 Aprile – 15 Luglio) con intervallo di almeno 20 giorni, possibilmente evitando periodi di siccità ed i giorni immediatamente successivi forti piogge. 1. Per ogni sessione si raccoglieranno 6 campioni, ovvero tre gruppi di 2 in altrettanti siti rispettivamente a 10, 20 e 30 m dal margine più vicino del fairway; 2. I campioni così ottenuti (6 per sessione) andranno sottoposti ad estrazione ed esame dell’artropodofauna e conseguentemente valutazione dei valori EMI ottenendo i punteggi di QBS-ar e le relative classi di qualità. 6 3. Infine tutti i campioni dello stesso sito (2 per sessione) potranno essere cumulati 1 così come indicato in NAPPI e JACOMINI (2004) . I valori propri di ogni zona di rough presa in esame saranno confrontati con quelli ottenuti in sessioni di campionamento precedenti e future al fine di evidenziare eventuali variazioni. Si suggerisce a tal proposito, in occasione di ogni sessione di campionamento, di effettuare in prossimità dei prelievi di rough, altrettanti campioni di fairway e di green (questi ultimi da concordare con il gestore in considerazione della particolare area di gioco considerata) e di calcolarne il relativo QBS-ar. I risultati forniti da questi campionamenti supplementari potrebbero consentire di storicizzare ed interpretare in maniera più completa le oscillazioni che si possono verificare nei dati raccolti nell’arco temporale considerato: le 2 tipologie di aree indagate, sono infatti soggette a trattamenti di mantenimento, che possono andare in qualche modo ad incidere anche sui rough circostanti. INDAGINE FUNZIONALE ALLE PRATICHE DI MANTENIMENTO DEL TAPPETO ERBOSO La seconda metodica proposta, è un’indagine in funzione delle procedure che possono essere applicate per individuare e contrastare le avversità che colpiscono il manto erboso. Si ritiene infatti che il QBS-ar potrebbe fornire indicazioni sul maggiore o minore stato di sofferenza del suolo, quando sottoposto a trattamenti con fitofarmaci o quando ad esso siano applicate le buone pratiche suggerite dal dr. Mocioni nel contesto di questo progetto. 1 Per ogni buca su cui si intende applicare l’indagine vanno effettuate due sessionidi campionamento in Maggio – Giugno (estremi 15 Aprile – 15 Luglio) con intervallo di almeno 20 giorni, possibilmente evitando periodi di siccità ed i giorni immediatamente successivi forti piogge. 2 Il campionamento avverrà attraverso il prelievo di 3 campioni nel green (se possibile), 3 nel fairway e 3 nel rough, attraverso un transetto, alle distanze di 10, 20 e 30 metri dal fairway. 3 I campioni così ottenuti (6 per sessione) andranno sottoposti ad estrazione ed esame dell’artropodofauna e conseguentemente valutazione dei valori EMI ottenendo i punteggi di QBS-ar e le relative classi di qualità. 1 Si calcolano cioè QBS-ar e classe di qualità come se le due repliche nel medesimo sito costituissero un unico campione, in ossequio al principio secondo il quale il dato cumulato è maggiormente indicativo della biodiversità dell’artropodofauna edifica rispetto a quelli dei due campioni presi singolarmente. 7 BIBLIOGRAFIA ANGELINI P., FENOGLIO S., ISAIA M., JACOMINI C., MIGLIORINI M. & MORISI A., 2002 – Tecniche di biomonitoraggio della qualità del suolo. Arpa Piemonte, Torino. ARILLO A., CAPURRO M., GALLI L., MARSANO B. & RAINERI V., 2006 – Qualità dei suoli e dei campi da golf. Informatore Fitopatologico, 7/8: 25-27. NAPPI A. & JACOMINI C. (Cur.), 2004 – Proposta di guida tecnica su metodi di analisi per il suolo e i siti contaminati. Utilizzo di indicatori biologici ed ecotossicologici. APAT, RTI CTN_TES 1/2004. PARISI V., 2001 – La qualità biologica del suolo. Un metodo basato sui microartropodi. Acta Naturalia de “L’Ateneo Parmense”, 37 (3/4): 105-114. PARISI V., MENTA C., GARDI C., JACOMINI C. & MOZZANICA E., 2005 – Microarthropods communities as a tool to assess soil quality and biodiversity: a new approach in Italy. Agriculture Ecosystems and Environment, 105 (1-2): 323-333. 8