Il tempo per l`informazione, l`arte della comunicazione: nuove sfide
Transcript
Il tempo per l`informazione, l`arte della comunicazione: nuove sfide
Il tempo per l’informazione, l’arte della comunicazione: nuove sfide per la cura Sandro Spinsanti Istituto Giano, Roma Barbie Nadeau: “Nex time, I’ll pay” Newsweek, maggio 2002 L’Oms ha collocato il sistema sanitario italiano tra i primi tre nel mondo. Ma secondo la mia esperienza questa valutazione è compromessa dal fatto che i diritti dei pazienti sono secondari e non viene fornita informazione ai loro familiari. Per chi è abituato al sistema sanitario privato - con tutte le sue complicazioni e i suoi problemi - cercar di capire un sistema pubblico è impossibile (...) Non c’è dubbio: il governo italiano pagherà il mio conto. Ma sembra che il costo della sanità pubblica - per lo meno in Italia si paghi in termini emotivi. Siccome i pazienti e le loro famiglie non pagano direttamente i servizi, sembra che non ci si preoccupi del loro diritto a conoscere i trattamenti che ricevono i propri cari. Fatti tutti i conti, penso che la prossima volta pagherò in soldi i servizi sanitari Condividere con il paziente le decisioni cliniche Carta di Firenze 1.L’operazione fra l’operatore sanitario e il paziente deve essere tale da garantire l’autonomia delle scelte della persona. 2.Il rapporto è paritetico: non deve, perciò essere influenzato dalla disparità di conoscenze (comanda chi detiene il sapere medico, obbedisce chi ne è sprovvisto), ma improntato alla condivisione delle responsabilità e alla libertà di critica. 3.L’alleanza diagnostico/terapeutica si fonda sul riconoscimento delle rispettive competenze e si basa sulla lealtà reciproca, su un’informazione onesta, e sul rispetto dei valori della persona. 4.La corretta informazione contribuisce a garantire la relazione, ad assicurarne la continuità ed è elemnto indispensabile per l’autonomia delle scelte del paziente. 5.Il tempo dedicato all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura. 6. Una corretta informazione esige un linguaggio chiaro e condiviso. Deve, inoltre essere accessibile, comprensibile, attendibile, accurata, completa, basata sulle prove di efficacia, credibile ed utile (orientata alla decisione). Non deve essere discriminata in base ad età, sesso, razza e religione, nel rispetto delle preferenze del paziente 7.La chiara comprensione dei benefici e dei rischi (effetti negativi) è essenziale per le scelte del paziente, sia per la prescrizione dei farmaci o di altre terapie, nella terapia clinica, sia per il suo ingresso in una sperimentazione. 8.La dichiarazione su eventuali conflitti di interesse commerciali ed organizzativi deve far parte dell’informazione. 9. L’informazione sulle alternative terapeutiche, sulle disuguaglianze dell’offerta dei servizi e sulle migliori opportunità delle scelte diagnostico terapeutiche è fondamentale e favorisce, nei limiti del possibile, l’esercizio della libera scelta del paziente. 10. medico comunica la diagnosi e la prognosi nella maniera più completa possibile, nel rispetto delle volontà, dei valori e delle preferenze del paziente. 11. Ogni scelta diagnostica o terapeutica deve essere basata sul consenso consapevole. Solo per la persona incapace la scelta viene espressa anche da chi se ne prende cura. 12. Il medico si impegna a rispettare in ogni caso la libera scelta dell'individuo, anche quando questa sia in contrasto con la propria, e quando ne derivi un obiettivo pregiudizio per la salute o, perfino, per la vita del paziente. 13.Le direttive anticipate che l’individuo esprime sui trattamenti ai quali potrebbe essere sottoposto qualora non fosse più capace di scelte consapevoli, sono vincolanti per il medico. 14.La comunicazione multidisciplinare tra i tutti i professionisti della sanità è efficace quando fornisce unaSinformazione coerente ed univoca. I dati clinici e l’informazione relativa alla diagnosi, alla prognosi, e alla fase della malattia del paziente devono circolare tra i curanti. Gli stessi criteri si applicano alla sperimentazione clinica. 15. La formazione alla comunicazione e all’informazione è parte integrante della educazione di base e permanente dei professionisti della Sanità Il tempo dedicato all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura. Quando la medicina (anche la buona medicina!) non prevedeva l’informazione... L’etica medica L’informazione è necessaria per la buona medicina? Chi decide se informare e chi informare? L’informazione è riferita alla benevolenza del medico, non a un diritto del paziente. Se l’informazione è un “optional”, le decisioni mediche possono essere prese senza previa informazione. Quando la decisione (medica) era sinonimo di potere “Il re ha l’abitudine di darvi delle spiegazioni? No: vi dice semplicemente: Signori, si combatte in Guascogna oppure nelle Fiandre, andate a battervi, e voi ci andate.” Alexandre Dumas, I tre moschettieri Le informazioni sfavorevoli (“cattive notizie”) sono di competenza della famiglia, piuttosto che del malato. Le regole deontologiche L’evoluzione del Codice dei medici italiani 1978 Una prognosi grave o infausta può essere tenuta nascosta al malato, ma non alla famiglia. 1989 Il medico può valutare l’opportunità di tenere nascosta al malato e di attenuare una prognosi grave o infausta, la quale dovrà essere comunque comunicata ai congiunti. In ogni caso la volontà del paziente, liberamente espressa, deve rappresentare per il medico elemento determinante al quale ispirare il proprio comportamento. 1995 Art. 30: Il medico è tenuto a informare i congiunti del paziente che non sia in grado di comprendere le informazioni relative al suo stato di salute o che esprima il desiderio di rendere i suddetti partecipi delle sue condizioni. 1998 Art. 31: Informazione a terzi L’informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dal paziente, fatto salvo quanto previsto all’art. 9 allorché sia in grave pericolo la salute o la vita di altri. In caso di paziente ricoverato il medico deve raccogliere gli eventuali nominativi delle persone preliminarmente indicate dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati sensibili. 2006 Art.33 Informazione al cittadino Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate (…) Art.34 Informazione a terzi L’informazione a terzi presuppone il consenso esplicitamente espresso dal paziente. Perché sono state cambiate le regole deontologiche? Il “caso Massimo” (1990) «Nel diritto di ciascuno di disporre, lui e lui solo, della propria salute e integrità personale, pur nei limiti previsti dell’ordinamento, non può che essere ricompreso il diritto di rifiutare le cure mediche lasciando che la malattia segua il suo corso anche fino alle estreme conseguenze: il che non può essere considerato il riconoscimento di un diritto positivo al suicidio, ma è invece la riaffermazione che la salute non è un bene che possa essere imposto coattivamente al soggetto interessato dal volere o, peggio, dall’arbitrio altrui, ma deve fondarsi esclusivamente sulla volontà dell’avente diritto, trattandosi di una scelta che […] riguarda la qualità della vita e che pertanto lui e lui solo può legittimamente fare». Corte d’Assise di Firenze, 1990 “Il chirurgo che, in assenza di necessità e urgenze terapeutiche, sottopone il paziente a un intervento operatorio di assai più grave entità rispetto a quello meno cruento e non devastante, e comunque di più lieve entità, del quale lo abbia preventivamente informato e che solo sia stato da quegli consentito, commette il reato di lesioni volontarie, irrilevante essendo, sotto il profilo psicologico, la finalità pur sempre curativa della sua condotta, sicché egli risponde del reato di omicidio preterintenzionale se da quelle lesioni sia derivata la morte”. La pratica attuale del consenso informato è un passo avanti o uno scivolamento verso il basso? Una conquista o una “china scivolosa”? Where his the wisdom we lost in knowledge? knowledge? Where is the knowledge we lost in information? information? T.S. Eliot Saggezza Conoscenza Informazione Dal primato della saggezza al primato della conoscenza (“scienza”) Le decisioni mediche prese in base all’EBM (le prove di efficacia al posto della relazione) Pazienti sempre più soli (e arrabbiati...) «Se si va avanti così per un certo tempo, potrà succedere un giorno che un’intera corporazione (“Stand”), la corporazione dei medici e degli scienziati, diventerà l’oggetto (“Gegenstand”) di una grave aggressione; non mi meraviglierei se, come la rivoluzione francese ha ucciso gli aristocratici e i preti, un giorno fossero uccisi medici e professori, e non benché si siano irrigiditi mettendosi dietro alla scienza impersonale, bensì proprio per questo motivo» (V. v. Weizsäcker, Pathosophie, 1956). Dal primato della conoscenza al primato dell’informazione Saggezza Conoscenza Informazione La pratica attuale del “consenso informato” La medicina difensiva (Paziente informato-medico salvato?) Il consenso informato serve per fare una medicina “buona” o una medicina sicura? Incontro Comunicazione Informazione Cominciare con il piede giusto: l’ascolto Codice deontologico degli infermieri (1999) L’infermiere ascolta, informa, coinvolge la persona e valuta con la stessa i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e consentire all’assistito di esprimere le proprie scelte. Volontà e Capacità Di decidere insieme al medico La capacità: distribuzione casuale La distribuzione dell’intelligenza “Non è facile avere a che fare con una persona che muore e non è facile per chi muore avere a che fare con se stessi. Questa semplice verità mi era totalmente sconosciuta quel giorno di bel tempo di maggio 1998 quando, come facevo spesso, andai a trovare mia madre subito dopo pranzo.” E. Rasy, Rasy, L’estranea “Avevo bisogno di consigli su tutti i fronti: quello medico, quello della vita quotidiana, quello del comportamento da tenere con lei. Improvvisamente non ero più capace di prendere decisioni autonome.” E. Rasy, Rasy, L’estranea Ospedale di Monfalcone Scultura di Aldo Pallaro Decidere insieme: L’esperienza di venir guidati (cfr. cfr. L. Wittgenstein: Wittgenstein: Ricerche filosofiche) “Pensiamo all’esperienza vissuta dal venir guidati! Chiediamoci: in che cosa consiste quest’esperienza, quando per esempio veniamo guidati guidati per una strada? Immagina questi casi: sei in un campo sportivo, magari con gli occhi bendati, e qualcuno qualcuno ti ssere in conduce per mano, ora a sinistra, ora a destra; tu devi sempre eessere attesa degli strattoni della sua mano e devi anche stare attento a non inciampare ad uno strattone inaspettato. Oppure: qualcuno ti conduce per mano, con forza, dove non vuoi. O anche: il tuo compagno di ballo ti guida nella danza: tu tu rendi intenzione zione a quanto più possibile recettivo per poter indovinare la sua inten seguire anche la più lieve pressione. Oppure: qualcuno ti conduce a fare una passeggiata; camminando conversate e dove va lui vai anche tu. O ancora: stai camminando per un viottolo di campagna e lasci che che ti guidi. Tutte queste situazioni sono simili l’una all’altra, ma che cosa è comune a tutte le esperienze vissute?” L. Wittgenstein, Ricerche filosofiche I have a dream...: Che nelle decisioni mediche ogni persona possa proiettare la “sua” ombra!