giornata della sicurezza stradale

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giornata della sicurezza stradale
GIORNATA DELLA SICUREZZA STRADALE
1-2 MARZO 2016
Istituto “LEONARDO DA VINCI” - MILAZZO
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Resoconto della I^ giornata
Apre i lavori la Dirigente Scolastica, Dott.ssa Stefania Scolaro,
che porge il saluto a tutti gli intervenuti e presenta l’ospite che
svilupperà il programma della giornata.
Il Commissario Capo Dott. Castrense Ganci, attuale Comandante
f.f. del Corpo di Polizia Municipale di Monreale.
La Dirigente fa un chiaro riferimento all’importanza che assume
la “Sicurezza stradale”, osservando che “il mancato rispetto delle
norme oltre ad essere una violazione, è un danno per se stessi e
per la Società ”. Passa poi a ringraziare i collaboratori, e per
tutti, la Prof.ssa Falliti per l’impegno profuso; conclude il suo
intervento rappresentando come “l’Istituto abbia raggiunto
risultati di tutto rilievo per merito di tutte le professionalità
presenti”, non tralasciando un complimento finale anche agli
allievi, con i quali (e si è visto in alcune battute scambiate “in
diretta”) esiste un rapporto di piena-affettuosa sintonia.
Aggiunge, poi, una raccomandazione agli allievi, prima di lasciare
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la parola all’ospite: “ State attenti, il vostro comportamento deve
essere responsabile…, i seminari sono occasione di crescita”.
La Dirigente lascia la parola all’ospite.
Il Dott. Ganci inizia col complimentarsi con l’intera struttura
scolastica per aver constatato “un livello organizzativo di tutto
rilievo come mai mi è capitato, nonostante il mio “girovagare” in
lungo ed in largo, mi porti anche in altre città d’Italia”.
Preannuncia la proiezione di due filmati con scene di incidenti che
sono a volte raccapriccianti, volutamente mostrate in tutta la
loro crudezza, per cui chi non dovesse sentirsi di vederle, può
astenersi dall’assistere alla proiezione.
Prosegue e precisa che “l’incontro non sarà fatto di prediche
perché, ne avete già avute abbastanza: dalla mamma…dal
papà…dal prete (se andate in Chiesa);.…qui dobbiamo parlare della
vita, dei suoi valori e, soprattutto, di chi vi aspetta a casa al
vostro rientro” . “Occorre, invece, che io vi comunichi il senso del
rispetto delle norme perché solo così rispetteremo noi stessi e
gli altri”.
E continua precisando: “Se qualcuno ritiene che gli incidenti
stradali e tutte le statistiche che si elaborano sull’argomento
siano esagerazioni o finzioni, è in errore. Gli incidenti esistono, e
come esistono! “.
“Oggi, tutti insieme, di questo dobbiamo parlare e ciò che
vedremo con le immagini dei filmati, non è spettacolarizzazione
fine a se stessa, manipolata o alterata, ma cruda realtà per dare
l’esatta cognizione di incidenti gravi, realmente accaduti che per
voi devono essere spunti di riflessione”.
A questo punto, a mò di esempio mostra un casco di tipo
integrale, ed invita una occasionale collaboratrice (Manuela)
affinchè, successivamente ed a sua richiesta lo mostri a tutti i
compagni.
Il Dott. Ganci, dà ora il via alla proiezione del primo filmato,
precisando che “è stato realizzato con tanta personale
partecipazione da un collega della Toscana che ha perso un figlio
in un incidente stradale.”
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Il filmato mostra in modo crudo svariati incidenti stradali tutti
avvenuti per cause dipendenti dalla inosservanza di norme da
parte di chi guidava l’auto; effettivamente sono scene che, per
quanto sia stato precisato trattarsi di “ ricostruzioni sceniche
realizzate pedissequamente, che si riferiscono ad incidenti veri”,
sono un vero pugno nello stomaco.
Grovigli di lamiere, corpi schizzare fuori dai parabrezza, un
bimbo falciato sul prato di casa, occhi fissi spalancati nel vuoto,
sono stati un vero impatto emotivo, fino al malore di qualcuno, in
un’aula magna piena all’inverosimile, letteralmente ammutolita ed
attenta.
Il filmato (col sottofondo di “Prima di sparare pensa” - cantata
da Fabrizio Moro), va avanti anche con taluni slogans significativi:
“ I giovani non bisogna imbottirli di nozioni ma si deve entrare in
loro attraverso una porta emozionale” - “Non mescolare alcool e
benzina…faresti una miscela esplosiva” - che in inglese viene
tradotto con “don’t drink and drive” (non guidare se hai bevuto) ed ancora “Bad news - cattive notizie” - “Se non indossi la cintura
non hai scuse” - “Chiunque salva una vita salva il mondo intero”.
Con questa frase si chiude il filmato veramente scioccante e da
qui riprende il Dott. Ganci ritornando sui comportamenti dei
protagonisti di quegli incidenti che erano stati fonte dei disastri
rappresentati.
Spiega che “l’alcool altera la percezione
della realtà “ e
rappresenta alcuni esempi connessi con gli spazi di frenata a
determinate velocità, al tipo di strada, ai tempi di frenata in
condizioni di sobrietà dell’autista e - viceversa - come una
reazione rallentata dai fumi dell’alcool “in stato di alterazione
psicologica” determini l’incidente stradale.
Poi invita gli studenti a fare le loro riflessioni sul filmato ed
aggiunge: “Quello che apprenderete oggi, portatelo fuori fra gli
amici, nelle vostre famiglie per essere ambasciatori di sicurezza;
sappiate che ogni anno sulle strade muoiono circa 4.000 persone
delle quali almeno l’80% sono giovani. Il vostro ruolo è quello di
divulgare”.
Poi, a rimarcare che la guida non è un gioco, fa riferimento ad
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alcune bravate e relative sfide fra amici in ordine alla resistenza
alla guida continuata senza soste, ed esemplifica mettendosi nei
panni dei personaggi in questione: “Io da Milano a ……..impiego
appena dieci, dodici ore” Sono “spacconate inutili “,
sostiene, poiché
“La guida è
allucinante e, fisiologicamente, ogni due ore l’organismo ha
bisogno di fare una sosta. Questo tipo di scommesse diventano
esempio negativo per altri. Le lunghe tirate (per esempio da
Milano a Palermo), sono stupidità”.
Ora affronta l’argomento cinture di sicurezza; fa il paragone col
passato quando non esistevano e per confermare la necessità di
indossarle si rifà ad un principio della dinamica citandolo (“tanto
voi lo sapete già” dice agli studenti): “Un corpo tende a
mantenere il suo stato di moto o di quiete…..”.
La citazione è in riferimento ad uno degli incidenti del filmato nel
quale un passeggero senza cintura, volteggiando all’interno della
vettura, sbalzato dopo l’impatto, (“proprio perché il corpo ha
continuato a viaggiare alla stessa velocità dell’auto che invece si
era arrestata a causa dell’urto” ), ha provocato la morte degli
altri passeggeri che forse - solo dall’urto - sarebbero usciti illesi.
“Stesso fenomeno si verifica se nella cappelliera dell’auto - quella
sotto il lunotto posteriore - appoggiamo oggetti di vario tipo o
corpi contundenti che - se non ancorati - schizzano via in testa,
ai soggetti seduti, come un maglio poiché nella frenata,
assumono la stessa velocità che l’autovettura aveva prima della
fermata improvvisa o dell’urto violento”.
“La cintura, quindi, serve ad annullare lo stato di moto del corpo
che resta ancorato al sedile dell’auto. Le cinture servono a
salvare la vita e non a non prendere la multa.”
“Il viaggio più bello è quello della vita”.
Arriva il momento di fare girare il casco per l’aula per fare
constatare ad ognuno un vistoso avvallamento presente sul casco
medesimo (circa 3 cm), nella zona temporale. Compiuta tale
operazione, il Dott. Ganci spiega il perché di quella esibizione.
“Questo casco”, precisa, “e la sua ammaccatura rappresentano il
confine fra la vita e la morte”. Poi, si rabbuia in viso, come
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intristito e continua: “Lo indossava fortunatamente mio figlio nel
corso di un brutto incidente del 26 gennaio del 2010 dal quale - a
parte alcune ferite non gravi su tutto il corpo - è uscito vivo”.
“Rivivo quei momenti come fosse oggi. Mia moglie, avvisata
telefonicamente dall’Ospedale, mi chiama, la sua voce era chiara
ma gelida nel darmi la notizia. Nel momento della telefonata ho
cominciato a pregare e sperare: Mio figlio si sarà salvato? Aveva il casco in testa; glielo aveva regalato la fidanzata e si è
salvato. Ha riportato fratture, e lacerazioni varie ma quel casco
integrale gli ha salvato la vita. Salvarsi si può…anzi si deve”.
Già in epoche precedenti per ben due volte avevo bloccato il
motorino a mio figlio poiché non rispettava le regole, attivando un
fermo amministrativo di tipo casalingo”.
Una nota personale (ndr):
Certamente molti altri padri dovrebbero imitarlo, a giudicare dai
caroselli, con immancabile impennata, si vedono per strada.
Certamente maggior rigore sarebbe necessario fino a stroncare
ogni tipo di abuso quale -purtroppo - si vede proprio qui a
Milazzo nell’inedia più disastrosa
Il Dott. Ganci prosegue facendo un giusto riconoscimento “agli
operatori della Polizia Stradale che operano di notte a rischio
personale
anche
raffrontandosi
con
soggetti
poco
raccomandabili. Massimo rispetto quindi per quelli che lavorano
per tutti noi e per la nostra sicurezza”.
Inizia la proiezione del secondo filmato
a cura della Polizia di Tortona (AL)
“BAD NEWS 2”
Iniziano una serie di slogans, nel mentre scorrono immagini
raccapriccianti di incidenti …sangue e morti; di gente menomata
fisicamente o psichicamente, a vita- giovani testimonianze di
momenti di aberrazione comportamentale - Il destino? - NO!
- “vietato morire…istruzioni per l’uso” .
- ”e’ tutto nelle tue mani - puoi ucciderti”.
- “allaccia sempre la cintura” .
- “se pensi che i controlli siano una seccatura, noi non ci
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scusiamo” .
- “un momento di euforia che ti tiene legato per tutta una vita”.
- la velocità può rallentarti tutta la vita.
Il Dott. Ganci aggiunge:
“Ogni giorno in Italia, 16 persone non tornano a casa”. E poi
ancora immagini scioccanti e slogans.
- “se bevi prima di guidare sei un perfetto idiota”.
- “impedisci agli amici di guidare dopo aver bevuto”.
- “se non ti fidi del conducente non salire sulla sua auto”.
- mai c’e’ una seconda occasione - dedicato a chi si sente forte e
invincibile”.
“puoi vivere con il senso di colpa ?”
“e’ tutto nelle tue mani non uccidere - don’t kill”
Ha termine così il secondo filmato e riprende il Dott. Ganci.
“Dopo quanto abbiamo visto, possiamo riconfermare
che
trasgredire le regole ci riduce la vita; come dire che esporsi al
rischio significa non volersi bene e non voler bene ai propri cari.
Agire inconsciamente è un tradimento verso i genitori che,
magari, abbiamo salutato prima di uscire da casa
tranquillizzandoli sul nostro comportamento corretto.”
“L’incidente se non ti uccide può lasciarti in stato vegetativo;
fermare chi vorrebbe mettersi alla guida in stato di ebbrezza è
un segno di vero amore” - “Amiamo la vita perché è il viaggio più
bello con la gioia di tornare a casa da chi ci vuol bene”.
A questo punto la Dirigente prende la parola per esprimere il
proprio pensiero sulle ultime affermazioni e rivolge un monito
affettuoso ai suoi studenti invitandoli alla riflessione: “Le
immagini che avete visto devono farvi pensare…; devono arrivarvi
come un pugno nello stomaco per spronarvi a vivere.
Preservate la vostra vita”.
Interviene ora uno studente e chiede se sia giusto anticipare
l’età per conferire la patente di guida. La risposta: “Avere la
patente…guidare una vettura, non dipende dal documento o
dall’età; dipende dalla persona, dalla maturità della stessa. E’
però necessario che l’acquisizione della patente sia fatta
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attraverso percorsi validi e reali, senza scorciatoie, senza
interferenze anomale, ma attraverso una giusta educazione
preventiva”.
Altra domanda da una ragazza: “Io ho subito molte esperienze
negative; ho perso molti amici; spesso alcuni di essi truccano i
motori per andare più veloci ma nessuno li ferma per sanzionarli;
oppure guidano senza la cintura di sicurezza e la fanno franca
comunque”. Rivolta poi ai compagni in aula li esorta: “non bevete
prima di guidare; indossate la cintura o il casco; ascoltate i
suggerimenti, siate più prudenti e responsabili”.
Il Dott. Ganci fa ora una sorta di graduatoria delle varie forze di
polizia e mette al primo posto la Polizia Stradale e via-via,
elencando altre Forze dell’Ordine, piazza agli ultimi posti la
Polizia Municipale. Precisa che ognuno di questi soggetti deve
fare il proprio dovere fino in fondo, anche se “a volte - si
può verificare un qualunque comportamento” e poi, con una
battuta ed un mezzo sorriso aggiunge:
“Andate pure senza casco…purchè andiate a piedi”.
“Occorre una cultura specifica; siate voi stessi a proteggervi - la
scuola è formativa, evitate l’emulazione, abbiate la vostra
personalità all’interno di una cultura.
(Ore 11,00) - Termina così la prima parte della giornata dedicata
ad un primo gruppo degli studenti del Leonardo da Vinci.
Si va in intervallo fino alle ore 11,20
Si riprende con la seconda parte..
Altri studenti hanno sostituito quelli della prima mattinata. L’aula
è sempre gremita.
Il Dott Ganci si presenta - cosa che personalmente non aveva
fatto la mattina perché a ciò aveva doverosamente provveduto la
Dirigente - e spiega che il suo cognome è Ganci ed il nome uno
stranissimo nome: Castrense, ma non ne spiega il significato, né
la provenienza. Elenca le sue cariche (Commissario Capo;
Comandante f.f. della Polizia Municipale di Monreale).
Ringrazia tutta la scuola per la possibilità offertagli di poter
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parlare di cose della massima importanza anche per il nostro
Paese.
“Voglio portarvi a riflettere, a educarvi, al limite, e precisa con
una locuzione latina ex ducere, cioè condurvi attraverso un
argomento che è uno spaccato della nostra vita” “Qui noi parleremo di vita, non di codice della strada; io non sono
un predicatore; io sto sulla strada e so cosa è la strada; io voglio
farvi riflettere su come si debba stare sulla strada”.
“Il mio hobby è la sicurezza stradale; c’è chi ama la caccia; chi un
altro sport; io mi dedico alla sicurezza. Sono un genitore e vedo
in voi tanti miei figli”.
Da questo momento discorsi e filmati si ripetono come per la
prima parte della mattinata poiché, ovviamente, il programma è lo
stesso per l’intero Istituto.
Fine delle due proiezioni ore 12,25
A seguire una serie di domande anche a questo secondo gruppo di
studenti e poi prende spunto per dire che in zona Porto “ha visto
molti studenti attraversare al di fuori delle strisce pedonali.
Anche il pedone è un fruitore della strada e deve osservare le
norme…lasci che anche gli altri ne possano fruire senza il loro
camminare da …..OVINI”.
Avete degli ottimi insegnanti che si impegnano a prepararvi per la
vita - fate tesoro dei loro insegnamenti per voi e per essere dei
cittadini corretti.
Poi ritorna con la mente al figlio e completa:
Questo mio impegno è mirato alla educazione, è disinteressato, e
vuole anche essere un segno di ringraziamento a CHI non ha
voluto che io non perdessi mio figlio.
Da parte vostra date l’esempio…
è la sicurezza migliore.
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Riepilogando:
Oggi si è assistito ad una lectio magistralis “sui generis” con un
Oratore significativamente competente che ha saputo
comunicare - a volte sdrammatizzandole ma senza privarle del
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loro significato - situazioni veramente raccapriccianti.
Tono pacato, piacevole; eloquio fluido, spesso infarcito con
citazioni latine; ha cercato pervicacemente l’intervento
dell’uditorio che non lo ha deluso, dimostratosi sempre pronto ed
interessato.
E, se lo scopo era quello di colpire nelle coscienze, di instillare il
seme “sicurezza”, ebbene, lui ci è riuscito in pieno, ottenendo un
ascolto silenzioso e partecipe dagli studenti che non hanno
lesinato applausi spontanei e convinti.
Complimenti al Dott. Ganci un grazie a tutto il Corpo Docenti ed
alla Signora Dirigente dell’Istituto.
Milazzo, 1 marzo 2016
Giovanni Tricomi
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