Spirito n.7-8/2004

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Spirito n.7-8/2004
Anche su internet: www.cgil.it/marche
LUGLIO/AGOSTO 2004
Tariffa R.O.C. - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L.
353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma
Supplemento a LiberEtà n.7-8/2004 - mensile del Sindacato pensionati
italiani della Cgil / a cura dello Spi Cgil regionale Marche
Elezioni, la vittoria dei diritti
■ di Oscar Barchiesi
a tornata elettorale
appena conclusa ha
dato un esito chiaro
ed inequivocabile: in Europa hanno vinto i sostenitori della pace contro l’avventurismo e la guerra preventiva di Bush e poi coloro che hanno difeso e sostenuto la coesione sociale
e con essa il modello di stato sociale con la centralità
del ruolo pubblico a garantire giustizia, solidarietà ed
universalità a tutti i cittadini in materia di pensioni,
sanità, assistenza, scuola,..
Infatti è evidente che
chi ha scelto e partecipato
all’avventura irachena come la Gran Bretagna,la
Spagna, l’Olanda, l’Italia è
stato sonoramente battuto
mentre in quei paese come
Francia e Germania che pure non hanno fatto tale
scelta l’elettorato si è concentrato sui temi interni ed
hanno penalizzato i governi che sono intervenuti ed
hanno ridotto i sistemi di
protezione e di diritti sociali.
In Italia l’esito è stato
altrettanto chiaro: Berlusconi ha subito una sconfitta clamorosa. Il dato più evidente è in quei quattro
milioni di voti persi in soli
tre anni da quando ha vinto le elezioni del 2001. Perdere oltre l’otto per cento
del proprio consenso in così poco tempo è un fatto
che raramente è successo
nel nostro paese.
La sconfitta non è però
solo personale ma delle politiche che Berlusconi ha
rappresentato e perseguito
con il suo governo: l’attacco alle regole democratiche
a partire dalla giustizia e
dall’informazione e poi i diritti dei lavoratori con l’articolo 18 ed a quelli sociali,
pensioni, sanità, assistenza.
Il fallimento della sua politica economica che ha prodotto una recessione che
dura da tre anni; il carovita,
l’inflazione, la perdita del
potere d’acquisto degli stipendi e delle pensioni.
Nelle nostre iniziative
di questi anni avevamo registrato questa perdita di
consenso ed ora i cittadini
italiani lo hanno dimostrato anche nell’urna. Anzi rispetto alle ultime elezioni
europee e diversamente da
quanto avvenuto negli altri
paesi, in Italia sono aumentati i votanti, ciò significa
che in tanti hanno valutato
questa tornata elettorale
come la prima occasione
per votare contro di lui e le
sue politiche.
Si aprono scenari nuovi
nei quali l’opposizione uscita maggioranza nel paese dovrà saper gestire bene
le proprie mosse perseguendo l’unità di tutte le
forze e proponendo al paese la costruzione di un pro-
gramma partecipato così
come ha perseguito Sergio
Cofferati a Bologna che lo
ha portato ad una straordinaria vittoria.
Un programma in cui
siano chiari obiettivi,valori
e proposte per candidarsi a
governare il paese,risolvere i problemi e riconfermare modelli economici e sociali avviati nella preceden-
te esperienza della fine degli anni novanta.
Ma il risultato è stato altrettanto positivo e per
certi versi clamoroso anche
nelle elezioni amministrative. La destra e Berlusconi escono sconfitti quasi ovunque, anche nelle loro roccaforti ormai senza difese
con un ceto politico sempre più distante dai bisogni
della gente, che privilegia i
propri interessi e quelli delle loro corti, che smantellano regole e contenuti del
confronto sociale ed istituzionale.
Avevamo indicato come
questo voto fosse importante: bisognava partecipare per decidere il nostro futuro, per scegliere tra modelli e politiche alternativi.
Nel nostro ruolo di forza
sociale e non politica anche
noi abbiamo dato il nostro
contributo perché tutto
questo avvenisse.
Mostra del
cinema:
le donne Spi
incontrano
la “Passionaria”
“Casa mia”,
servizi a rischio.
L’allarme
del sindacato
per i lavoratori
Ex Cia di Pesaro,
la fabbrica
che non c’é più:
i ricordi
delle operaie
Donne in
assemblea
contro la
guerra e
per i diritti
Caro gas
nel fermano:
bollette da
capogiro
lo Spi indaga
a pag. 2
a pag. 5
a pag. 6
a pag. 7
a pag. 8
segretario generale
Spi Cgil Marche
L
Le donne - opinioni e progetti
a cura dei Coordinamenti donne pensionate
Lo Spi Cgil
incontra
Maria Novaro,
regista
alla Mostra
del cinema
Storia di vita tra realtà e finzione
A Pesaro va in scena il cinema messicano ed é subito successo
■ di Anna Colafrancesco
segretario Spi Marche
L’
assemblea nazionale delle donne
Spi che si è svolta
a Pesaro il 30 giugno e l’1
e 2 luglio ha avuto una felice concomitanza: in quei
giorni era in corso la “Mostra internazionale del
Nuovo Cinema”. L’occasione non poteva essere ignorata e così è stato organizzato un incontro che si è rivelato veramente toccante
e significativo. Si è conosciuto attraverso il cinema
una realtà di donne apparentemente lontana e diversa ma che in fondo ripropone gli stessi problemi
di tutte. Quest’anno la
Mostra ha avuto come ospite straniero il nuovo ci-
Il caso
“C
traccia”. Il film è la storia
di due amiche, Aurelia che
decide di cambiare il destino dei suoi figli e Anna,
trafficante d’arte pre-ispanica. Inseguite da un poliziotto corrotto e da una
banda di narcotrafficanti,
attraversano il paese da
Ciudad a Cancun. Una storia che racconta la voglia
di avere qualcosa di più
dalla vita, ma è anche il ritratto di un Messico bello e
contraddittorio. La regista
messicana, nata a Città del
Messico nel 1951, concentra il suo lavoro su ritratti
politici di donne che vivono due apposte realtà; la
vita quotidiana fatta di impegni e la vita interiore
fatta di segreti e speranze.I suoi primi film sono girati in Super8 e risalgono
al 1981, nello stesso anno
entra a far parte del “Cine
Mujer” una cooperativa cinematografica messicana.
Tutti i suoi film sono caratterizzati da un uso del colore che assume toni espressionistici. È considerata una delle registe messicane di maggior successo,
ha ricevuto numerosi premi e i suoi film sono stati
distribuiti in molti paesi
europei.
“Note di viaggio“: l’ultimo libro di Bravetti
onosci il mondo e lo spirito
che lo abita…
note di viaggio” è l’ultimo
libro di Bruno Bravetti, Humana Editrice, pagine 270.
Sono 25 racconti di viaggio, dal 1963 al 2003, che
Bravetti ha efettuato per
interessi politici e culturali.
Significati quelli nella
RDT (1963), in Ucraina
(1967), in URSS (1971 –72),
in Ungheria (1976) paesi
del cosiddetto “socialismo
realizzato” che in un epoca
in cui molti andavano senza nulla vedere o non vo-
2
nema messicano e così la
sera del 30 al Teatro Sperimentale il sindacato ha incontrato una regista d’eccezione, Maria Novaro, ed
assistito alla proiezione del
suo film “Senza lasciare
lendo capire, Bravetti, invece, descrive con un forte
spirito critico.
Di rilievo le riflessione
che riguardano i nuovi Stati nati dal disfacimento della Federazione Jugoslava:
Croazia, Montenegro, Bosnia, Erzegovina, Macedonia che Bruno ha visitato
come Segretario del Forum
delle Città dell’Adriatico e
dello Ionio.
Ma è nei capitoli che riguardano il Nicaragua, nel
periodo della rivoluzione
sandinista, “che si trova con
maggior forza il cuore e l’a-
nima di Bruno Bravetti”,
come sottolinea nella postfazione il prof. Enzo Pesciarelli Preside della facoltà di
economia di Ancona.
Egli infatti, per anni, si è
occupato di questo piccolo
paese centro - americano
presiedendo l’Associazione
di amicizia che è tutt’oggi
attiva.
Ma oltre queste altre
pagine interessanti riguardano il Popolo Saharawi
che vive in esilio nel deserto algerino, l’Eritrea oggi
indipendente, il Cile di Salvador Allende, la Norvegia
dove si pesca il merluzzo
che diventa poi stoccafisso,
piatto molto amato dagli
anconetani.
Bruno Bravetti poi ha
voluto impreziosire il volume ospitando un toccante
racconto di Ricardo Madrid,
esule cileno oggi cittadino
italiano, che ci fa rivivere le
sensazioni che ha avuto
quando, dopo decenni, rivisita, a Isla Negra, la Casa Museo del Poeta Pablo Neruda, luogo dove era stato
da bambino con il padre.
Bravetti con un linguaggio asciutto e sempre da
“agenda da lavoro” ci offre
la possibilità di un viaggio
di grande respiro ma anche
molto legato all’attualità.
Previdenza
NOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILINOTIZIE UTILI
a cura dell’ Inca Cgil Marche
C
ol messaggio n.
16838 del 31 maggio, l'Inps dà comunicazione che, a partire dalla rata in pagamento oggi,
1° giugno, su circa 300.000
pensioni verrà corrisposto
un aumento dell'importo
netto.
L'importo netto di pensione aumenta perché
l'Inps vi ha applicato quello
sgravio fiscale che si chiama
deduzione d'imponibile e
che dal 1° gennaio 2003 sostituisce le vecchie detrazioni d'imposta.
In quella occasione l'Inps trasformò automaticamente in deduzione le detrazioni d'imposta già esistenti sulle pensioni.
Quando sulla pensione
non esisteva detrazione
d'imposta, l'Inps non attribuì neanche la deduzione,
nel presupposto che il
pensionato lavorasse e
preferisse usufruire degli
sgravi fiscali sulla retribuzione invece che sulla
pensione. Come le detrazioni, infatti, anche la deduzione spetta una sola
volta ed è possibile scegliere di usufruirne su uno
qualsiasi dei redditi percepiti; per di più, dal 1° gennaio 2003 la deduzione
per lavoro dipendente
(7.500 euro) è più vantaggiosa di quella per pensione (7.000 euro).
Successivamente, l'Agenzia delle entrate del Ministero delle finanze ha stabilito invece che gli Enti
previdenziali debbano applicare d'ufficio la deduzione su tutti i trattamenti di
Lo Spi fa il punto
sugli gravi fiscali
pensione, e che possono
non applicarla solo in presenza di esplicita richiesta
dell'interessato.
Con circolare n. 52 del
18 marzo 2004 l'Inps ha annunciato la modifica nell'attribuzione della deduzione e, il 17 maggio u. s.,
ha inviato una lettera agli
interessati avvertendoli del
conguaglio di giugno e della possibilità di revocare la
deduzione dalla pensione
per mantenerla su eventuali altri redditi. Infine, in data odierna, sono stati posti
in pagamento gli importi
netti di pensione aumentati e relativi arretrati.
Per una parte dei pensionati (secondo stime dell'Inps, i 70.000 pensionati
residenti all'estero e altri
70.000 residenti in Italia)
quest'operazione significa
ottenere finalmente l'applicazione del diritto agli
sgravi fiscali: diritto che
non avevano azionato,
non conoscendolo, o che avevano trascurato di ripristinare sulla pensione una
volta cessata l'attività lavorativa.
Per l'altra parte, invece,
i pensionati che lavorano,
quest'operazione non costituisce un beneficio, ma
comporta una serie di adempimenti cui i pensiona-
ti dovranno far fronte per
restituire l'aumento; infatti, gli interessati dovranno
farsi parte attiva per chiedere alla sede dell'Inps la
revoca della deduzione e
dovranno subire una decurtazione delle prossime
mensilità di pensione finché l'INPS non avrà reincas-
sato quanto ha erogato per
conguaglio Irpef senza esserne richiesto.
Le organizzazioni sindacali dei pensionati della
Cgil, della Cisl e della Uil
hanno chiesto subito chiarimenti all'Inps sull'opportunità di tale operazione e sulle modalità di restituzione
da parte dei pensionati non
interessati alla deduzione.
In base a tali richieste, è avvenuto oggi un incontro
con la Direzione centrale
prestazioni nel corso del
quale le organizzazioni sindacali hanno avuto le spiegazioni sopra esposte ed
hanno presentato le seguenti richieste: mettere in
grado i pensionati che preferiscono usufruire della deduzione per lavoro dipendente di notificare alla sede
dell'Inps la loro volontà nel
più breve tempo possibile,
con un fac simile di richiesta,
per evitare la costituzione di
rilevanti importi da restituire; stabilire tempi stretti di
ricostituzione a cura delle
sedi Inps, non appena ricevuta la dichiarazione dei
pensionati, per la stessa ragione di cui sopra; dilazionare i tempi di restituzione
fino a febbraio dell'anno
prossimo; inviare ogni anno
a tutti i pensionati titolari di
trattamenti assoggettabili
all'Inps il modello Detro 1
per metterli in grado di modificare e, se occorre, correggere, la loro situazione
fiscale nei confronti del sostituto d'imposta.
Per maggiori chiarimenti rivolgersi alle locali sedi
Spi e Inca.
3
I consigli di
MATORIFEDERCONSUMATORIFEDERCONSUMATORIFEDERCONSUMATORIFEDER
a cura di Pierino Chiacchiarini responsabile regionale
Estate, attenzione
a come farsi “belli”
L’
estate è ormai è
arrivata, ed ecco
che siamo tutti alla ricerca di un centro estetico per migliorare il nostrocorpo.
All'insegna del fidarsi e'
bene, non fidarsi e' meglio,
dopo le polemiche dei mesi
scorsi e le denunce di alcuni clienti scontenti, la Federconsumatori raccomanda:
1. Prima di scegliere un
centro estetico accertarsi
che la ditta sia regolarmente iscritta alla Camera di
Commercio per l’attività
che dichiara di esercitare.
4. Informarsi sul personale medico che opera
presso il centro estetico o
su quello accreditato per
gli specifici trattamenti.
Informarsi sugli orari di
presenza presso il centro,
verificandone successivamente il rispetto.
5. Pretendere che il trattamento indicato sia dettagliatamente messo per iscritto e che siano dichiarati i risultati estetici previsti
al termine dello stesso.
6. Consultare il proprio
medico di fiducia circa i
trattamenti a cui si desidera sottoporsi.
7. Pretendere che siano
rese note eventuali controindicazioni relative al
trattamento e che i prodotti usati presso il centro siano prelevati da confezioni
integre, complete delle indicazioni relative al prodotto ed alle norme d’uso, che
sia ben individuabile la casa produttrice e che siano
rispettate le norme di conservazione.
8. Richiedere sempre
una dettagliata ricevuta
delle spese sostenute in
relazione al trattamento
e informarsi circa l’esistenza di coperture assicurative previste nei riguardi dei clienti del centro e chiedere in quale
misura sia prevista la possibilità di interrompere il
trattamento ed il conseguente pagamento.
9. Diffidare sempre delle promesse miracolose e di
trattamenti di particolare
intensità.
10. Ricordare sempre
che un trattamento estetico è un intervento sul proprio corpo, quindi è paragonabile ad una terapia
medica sotto moltissimi aspetti, e che la ricerca di
migliorare la propria immagine non deve essere
perseguita a danno della
propria salute fisica e
mentale.
Il carovita non va in ferie
2003: prezzi e tariffe alle stelle
2. Nell’incontro col responsabile del centro, e comunque nel primo contatto, accertarsi che il centro
sia in regola con le normative di sicurezza, igieniche
ed ambientali relative ai
locali ed alle attrezzature,
che il personale operante
presso il centro sia regolarmente registrato e disponga dei requisiti e delle
qualifiche adeguate per operare nelle strutture del
centro e nelle specifiche
mansioni.
3. Chiedere informazioni sulle caratteristiche tecniche e sanitarie delle attrezzature che vi propongono di usare, le necessarie
omologazioni e l’età dell’impianto, il livello di specializzazione richiesto per
l’eventuale operatore, eventuali controindicazioni
specifiche all’uso.
4
N
el 2003 nessun servizio a tariffa o
bene a prezzo
controllato ha avuto una
variazione di prezzo in linea con il tasso di inflazione programmato che per il
2003 il Governo aveva fissato nell’1,4%. È quanto emerge dall’Osservatorio Federconsumatori che, sulla
base degli stessi dati Istat,
ha calcolato la variazione di
prezzi e tariffe nel 2003 rispetto al 2002 in diversi settori liberalizzati o a prezzo
controllato. Le variazioni di
prezzi e tariffe in questi
settori sono comprese fra il
+26,7% dei servizi di bancoposta e il +2,6% dei trasporti ferroviari. Ben superiori sia al tasso di inflazione programmato sia all’inflazione media (2,5%) risulta l’incremento di prezzi e
tariffe per le utenze dome-
stiche. In particolare la raccolta dei rifiuti urbani subisce un incremento delle tariffe del 4,2%.
Questi dati assumono una particolare rilevanza so-
ciale in quanto si tratta di
beni e servizi che incidono
pesantemente sui redditi
più bassi, già falcidiati dal
considerevole aumento dei
prezzi di largo consumo, e
Beni e servizi liberalizzati e tariffe:
variazioni 2002 -2003
Assicurazioni sui mezzi di trasporto
Servizi bancari
Servizi di bancoposta
Servizi finanziari
Pedaggi autostradali
Raccolta rifiuti solidi urbani
Acqua potabile
Altri servizi per l'abitazione
Energia elettrica
Gas
Trasporti ferroviari
Trasporti urbani multimodali
5,0%
8,9%
26,7%
12,3%
6,7%
4,1%
3,5%
3,8%
2,9%
5,0%
2,6%
4,5%
il cui onere aggiuntivo non
trova una compensazione
adeguata nei meccanismi di
rivalutazione di salari e
pensioni.
A questo punto ci si domanda a cosa serva il tasso
di inflazione programmato
se lo stesso Governo non
riesce a governare i prezzi
che esso stesso dovrebbe
controllare. L’Intesa Consumatori avanza, quindi, la
proposta di abolire definitivamente questo strumento
di programmazione che è
servito unicamente a contenere salari e pensioni sotto
il tasso effettivo di inflazione. L’Intesa Consumatori
chiede che il tasso programmato di inflazione sia
sostituito da un tasso programmato delle tariffe sul
quale chiamare a rendere
conto imprese e autorità
governative e locali.
Da mesi
la vertenza
della casa
di riposo
crea disagi
ai lavoratori
■ di Valeria Talevi
ANCONA - La situazione della struttura “Casa
Mia” di Ancona non è diversa da altre strutture similari nella nostra provincia che non avendo nessun
tipo di finanziamento pubblico, sono a rischio di ridimensionamento o comunque di riduzione dei servizi
“Casa mia”: servizi a rischio
i sindacati si mobilitano
erogati agli anziani ospiti
della struttura, in una regione, la nostra, ad alta
densità di popolazione anziana e dove i posti per i casi di “Alzheimer” sono sicuramente insufficienti rispetto alla domanda.
La struttura privata aperta dal febbraio 2002 come casa protetta, è gestita
da una società francese: Orpea/Qualisanità che ha affidato la gestione dei servizi
socio/sanitari e alberghieri
alla cooperativa sociale Ass.
Coop. La struttura ospita 83
anziani di cui: 29 non autosufficienti, 28 parzialmente
autosufficienti, 26 affetti da
Alzhaimer e demenze senili.
Gli operatori della struttura sono circa 43, per la
maggior parte addetti alle
mansioni di assistenza tutelare, infermieristica e dei
servizi alberghieri.
Oltre l’assistenza in
struttura è stato attivato il
servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), sulla
scorta di tale attività la parte datoriale si è attivata per
l’acquisizione dell’accreditamento come Rsa (Residenza sanitaria assistita).
Scaduta il 31/12/2003 la
convenzione tra Qualisanità ed Ass.coop., quest’ultima richiedeva la ridefini-
Ferrovieri, le novità sulla previdenza
N
ella seduta del 21
aprile 2004, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno
di legge proposto dalla
Commissione Lavoro ed ora è all’esame del Senato.
Se il testo sarà approvato anche dal Senato della
Repubblica, verrebbe istituito un apposito “Fondo
per il trattamento di quiescenza del personale delle
Ferrovie dello Stato”.
Il disegno di legge però
non stabilisce come sarà
gestito il Fondo e non indica i provvedimenti successivi.
Il Fondo ha lo scopo di
integrare il trattamento di
quiescenza normale e privilegiato, nonchè di reversibilità del personale delle
Ferrovie dello Stato cessato dal servizio tra il 1° gennaio 1981 ed il 31 dicembre 1995.
L’integrazione sulla
pensione spetterebbe a
coloro che hanno cessato
il servizio prima di aver
percepito tutti gli aumenti stipendiali previsti
per il “triennio contrattuale” nel quale è avvenuta la cessazione dal
servizio.
Per gli interessati, gli
aumenti verrebbero attribuiti sullo stipendio pensionabile ad integrazione
della pensione in godimento, con modalità di
calcolo non precisate e
decorrenze da stabilire.
Non ci saranno arretrati,
nè interessi, ma sarà prevista la perequazione del
costo della vita.
Per successive comunicazioni vi rimandiamo alla
illustrazione definitiva del
testo di Legge (sempre se
questa sarà approvata dal
Senato).
Giuliano Vedova
zione dei contenuti economici e gestionali della stessa, a fronte anche della
nuova legge regionale sulla
garanzia dei livelli assistenziali delle strutture protette. Qualisanità respingeva
tale richiesta proponendo,
già da allora, una riduzione
dei livelli assistenziali. In risposta a tale atteggiamento le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno
stato di agitazione che ha
consentito una proroga alle
stesse condizioni fino al
31/03/2004.
La situazione è precipitata quando Qualisanità,
senza tenere in considera-
zione le istanze dei sindacati e dei lavoratori da esse
rappresentate, è tornata a
riproporre un metodo e un
assetto organizzativo che,
di fatto, riproduce una riduzione dei livelli assistenziali e conseguentemente
degli stessi livelli occupazionali, secondo una logica
prettamente aziendalista
finalizzata al conseguimento del massimo profitto,
contravvenendo a quei
principi fondamentali di tutela dei bisogni dell’anziano che devono essere alla
base di una seria e corretta
gestione dei servizi sociosanitari.
A Senigallia riunito il coordinamento
Le donne Spi discutono
■ di Mirella David
I
n preparazione dell’assemblea nazionale delle donne
Spi a Pesaro (30 giugno - 1 e 2 luglio) si è tenuta a Senigallia il 9 giugno la riunione del Coordinamento donne
Spi della provincia di Ancona.
È da registrare la straordinaria partecipazione, (circa 60
donne), oltre in termini di presenza anche di dibattito, delle nostre pensionate.
La presenza di tutta la segreteria provinciale e la presidenza del segretario generale Lino Zingaretti, hanno apportato insieme all’intervento di Anna Colafrancesco, Spi
Marche, un notevole contributo.
I lavori sono stati ben conclusi da Lia Losa del Coordinamento nazionale donne Spi.
Colgo l’occasione per esprimere la mia grande soddisfazione ed un ringraziamento personale alle nostre pensionate e a tutti i partecipanti.
Ipost: lo sportello per pensionati
L’iniziativa è promossa da Spi Cgil e Slc Cgil
ANCONA - L o Spi-Cgil
di Ancona e la Slc-Cgil
(sindacato dei dipendenti di Poste italiane)
hanno avviato una stretta collaborazione al fine
di assistere più concretamente gli ex dipendenti
di Poste italiane.
Questo per permettere ai Pensionati Ipost di
essere correttamente informati e tutelati, per
non essere raggirati da
sedicenti sindacati di pensionati postali.
Sono state programmate assemblee in tutte le
nostre sei leghe per illustrare il progetto e si stà
anche predisponendo uno
sportello nella nostra provincia per assistere i pensionati Ipost Slc-Cgil.
5
Ex Cia: i ricordi delle
“ragazze” di allora
La storia di una fabbrica chiusa da dieci anni
Due immagini delle operaie ex Cia
■ di Marina Druda
FOSSOMBRONE – La fabbrica, ex Cia, è chiusa da più di
10 anni.
Anche il prete di San
Martino del Piano, Don Giulio, quando passa davanti
allo stabilimento della ex
Cia ammette di sentire un
“nodo in gola” e i ricordi
volano a quegli anni incredibili quando la fabbrica di
camicie dava lavoro a più di
mille operaie.
Lo stesso nodo e la stessa emozione che hanno provato le donne che hanno
fatto la storia di quella fabbrica e che hanno deciso di
rivedersi dopo tanti anni, il
23 maggio scorso, a Sant’Ippolito per festeggiare.
“Un’’emozione incredibile, bella davvero, è stato
come rivivere quella gioventù” dice Alba Damiani
che ha dato vita assieme ad
altre compagne al comitato
impegnato nella non facile
impresa di ricontattare le ex
ragazze della Cia per la festa del 23 maggio.
Vedersi dopo vent’anni e
rivivere una giovinezza che
non c’è più. Ovvero l’illusione, svanita, che quella fabbrica non dovesse finire
mai. Gli stabilimenti della
Cia (in origine Lar) specializzata nella produzione di camicie, centro importantissimo per lo sviluppo dell’entroterra, ha chiuso i battenti nel 1992 ma ha segnato
la vita di tante donne come
Alba ognuna con una sua
storia da raccontare.
Alba Damiani, per esempio, assieme ad altre ragazze ha cominciato a lavorare
a 16 anni.
La mattina partivano da
Sterpeti con la bicicletta pe-
dalando con la forza della
loro giovinezza e la speranza di poter guadagnare
qualcosa per aiutare la famiglia.
Ricorda il primo stipendio, sette mila lire per quindici giorni di lavoro. “Era una bella cifra per una ragazzina di campagna come
me”. Nel 1962 la fabbrica
sembra sull’orlo del fallimento. Per tenerla aperta ci
sono da firmare cambiali da
tre mila lire. Ci vogliono le
Lavoraiemm tla Cia
So una d’cl’donn, dl’più anzièn,
Ch’a pièd, in bicicletta o in muturin,
Giv’n a lavorè tla C.I.A a S.Martin.
Per prim’a a Fosombron, a porta Fèn
Tla manifattura del tabacc, tun cl’opific,
El L.A.R s’è miss a fè l’camisc.
V’arcordèt la facenda dl’gambièl?
Enn è statt na bella storia !
Femm finta d’avè pèrs la memoria.
Tra mugugn, vitupèri e acìdent,
Vo veda che stt’fatt ha datt la carrica
Per fè nì la voia d’tirè so’ na fabbrica?
Ho d’chel temp un bel ricord,
Na robba da gnent, ch’aveva da servì
Chi al gionr a chèsa ènn c’podev’ argì.
Chi ha lavorèt’ tel L.A.R s’a d’arcordè!
Era na mensa, un po’d’sedi e do’ tavlin
Tun scantìnet, sol la mnestra, trenta lir.
Da alora el progress è statt enorm,
mensa per contratt e un prànz complèt,
Cla bastava anca sol quella di prèt.
A Tavernèl, Calcinèl e ti paès d’intorn
Era pin d’capanon, pareva na mania,
E anca da no è nèta la fabbrica dla C.I.A.
Era forsi la più grande d’la valeta.
Anca mill person c’podev’n lavorè ,
Più grande e bella, s’podeva sol sognè.
L’camisc niv’n fòra com’i boconott,
se l’vlevi, tl’fèv’n’anca su misura,
fatt con stoffa bona e tanta cura.
Chi aveva ka fortuna d’essa asunt,
Stèva tranquill,el post era scigur,
Notizie in breve
S’podeva fè’n progett per el futur.
Alla mattina, alle sett’e mezza in punt,
al toc d’mezzgiorn o alle sei di sera
Quand dalla C.I.A ariveva la coriera,
Pareva ch’Fosombron s’risveghièva,
Tle botègh c’era quasi sempr n’aventor.
J’afèri giv’n ben, s’marceva a tutt vapore.
La gent spendeva d’più e còmpreva.
L’euro c’ha miss t’nafèri più compless,
alla fin del mès, c’s’ariveva mèi d’adess.
Per trent’ann è gita com na viola,
Preva ch’anicò girava normalment
Po’ la crisi ha fatt gì tutt più malament.
A milen dicev’n che la C.I.A armeteva,
En arivèti licenziament e cass’integrazion,
Do’ parol, alora, poc’usèt a Fosombron-.
Dopp i viagg, fatti a Roma e Milèn,
l’agitazion d’j operai e sindachèl,
la nutizia è comparsa sel giornèl:
La C.I.A d’Fosombron chiud’i batènt!
C’ho piant, ènn c’vleva creda, ma era vera,
Chel post scigur, ènn era più quel ch’era!
C’vria do’ righ d’più per dìv sta storia.
La fabbrica è malè, è sempre bella,
Ma senza d’noiatr…ènn è più quella.
Adèss, ai present e aj’organizatori
Digg un grazie gross e con tutt el cor;
Ma prima d’argì a chèsa vria sàvè
Perché c’avèt fatt nì tutti machè:
E’ sol perché lavoriemm tla C.I.A o
c’lega qualcò d’più d’na simpatia?
(emmegi)
garanzie, Alba è una di
quelle che firmano. Per fortuna le cose si aggiustano e
il 1° luglio 1963 la ex Lar divenuta Cia, si trasferisce nel
nuovo stabilimento. Comincia il boom del lavoro, si assume, si apre la mensa, ci sono le corriere.
La vita di fabbrica si intreccia con la vita sociale.
Nel 1968 c’è il primo
sciopero destinata a dare
un’altra svolta..
“Quella mattina arrivammo davanti ai cancelli
come sempre – ricorda Albaqualcuno non voleva entrare. Girava voce che si doveva far sciopero.
C’erano le ragazze più
grandi che non volevano
entrare perché avevano saputo che tutta l’Italia scioperava”.
Tra paura, entusiasmo,
confusione e incertezze, Alba assieme a tante altre
donne quella mattina non
varcarono i cancelli della
fabbrica e andarono insieme davanti alla Camera del
Lavoro dove nel frattempo
erano giunti da Pesaro “I
sindacalisti…quelli della Cgil”.
Lo sciopero durò tre
giorni. Ci furono minacce,
arrivarono i celerini e molte si iscrissero per la prima
volta al sindacato che fece
così il suo ingresso alla Cia.
a cura di Marco Genga
Urbino - I nonni Auser incontrano i bambini – Guido rincorre un carretto lanciato per la discesa. Poi prende arco e frecce e
centra un bersaglio di cartone. Poi impugna una pistola di legno e lascia partire l’elastico tenuto da una molletta da bucato. Intorno a lui i bambini ridono, osservano e imitano i suoi gesti. Domenica 9 maggio, a Urbino, Legambiente ha organizzato “100 Strade per giocare” per promuovere i giochi
all’aperto e far conoscere quelli più antichi. Guido Edera, 56 anni, presidente Auser di Urbino ha collaborato all’iniziativa prestandosi come nonno Auser alla costruzione di giocattoli in legno, zufoli, carretti …divertendosi un mondo.
58 Anni di Consiglio comunale/Urbino celebra 250 tra consiglieri e sindaci – Le prime elezioni del dopoguerra il 23
marzo 1946. Il primo sindaco eletto, dopo i due nominati dal comando alleato, è Veris Giovannini. Comincia così la storia repubblicana di Urbino, celebrata sabato 15 maggio 2004 con un incontro al Teatro Sanzio al quale hanno partecipato molti dei 250 consiglieri e protagonisti di 58 anni di politica urbinate. Per organizzare la manifestazione c’è voluto un lungo lavoro tra gli archivi e presto l’elenco completo sarà in rete nel sito del comune.
Schieti - Nuova sede per medici e poste: restaurato vecchio deposito ferroviario – Sabato 29 maggio il
sindaco di Urbino ha inaugurato un vecchio magazzino ferroviario mai utilizzato, restaurato dal Comune. Costato 180 mila euro, l’edificio è situato sulla strada che attraversa il paese e ospiterà l’ambulatorio del medico di base e l’ufficio postale. I due servizi vicini agli anziani e già presenti a Schieti si
troveranno in una sede molto più centrale comoda da raggiungere.
6
Donne tutte insieme
per la pace e per i diritti
■ di Giancarlo Aliscioni
TOLENTINO - S è svolta il 10
giugno presso il motel 77
di Tolentino l’assemblea
territoriale donne dello Spi
Cgil della provincia di Macerata. Questa assemblea è
stata organizzata in preparazione del coordinamento
nazionale che si svolgerà a
Pesaro il 30 giugno/1–2 luglio 2004.
Il lavoro dell’assise si è
svolto su tre temi distinti di
cui il coordinamento ha
scelto la forma degli “appunti di lavoro” in modo
da raccogliere i contributi
che arriveranno dal dibattito; sarà poi compito dell’assemblea nazionale definire
le attività che impegneranno con i coordinamenti
l’insieme delle strutture.
I tre temi toccati dall’assemblea sono:
Dal bisogno al diritto: le
linee per una contrattazione di genere che rafforzi il
concetto di “benessere” come elemento centrale delle
politiche dello Spi.
Le priorità di questo tema sono anzitutto la difesa
del potere di acquisto delle
pensioni e contro il carovita, dove il basso reddito,
Alcune immagini dell’iniziativa
fa pagare un prezzo altissimo alla popolazione in special modo alle donne. La
gestione del dopoguerra
ha portato nel paese ulteriore rischio terrorismo e ha
creato insicurezza internazionale.
abbinato all’aumento del
costo della vita, incide in
forma esponenziale sui
consumi. Quindi, dare attuazione
alla
legge
328/2000 su interventi e
servizi sociali, partendo dall’attuazione del fondo per
la non autosufficienza.
Organizzazione, democrazia e rappresentanza.
La presenza delle donne
nel sindacato Spi pone l’esigenza di un loro utilizzo
appropriato superando il
problema e la difficoltà da
parte delle compagne di
poter assumere ruoli di responsabilità e di impegni di
rilievo.
Pace, guerra, solidarietà, sviluppo. Europa e
politica dei redditi.
Il quadro politico internazionale, con la guerra in
Iraq non è certo migliorato;
questa guerra immotivata
Ci sono situazioni critiche anche in altri paesi,
Afghanistan,
Cecenia,
paesi balcanici, Palestina,
Israele e l’Africa dove oltre
alle guerre ci sono malattie, la fame , i bambini soldato.
In molte parti del mondo, i diritti fondamentali
delle donne sono calpestati.
L’impegno del coordinamento è di continuare nelle azioni di solidarietà attraverso le organizzazioni a
noi più vicine, con le quali
si sono avute importanti esperienze come Progetto
sviluppo, Intersos, Emergency, Auser.
La richiesta in questa
Europa allargata, è che
venga inserita nella nuova
Carta Costituzionale Europea, il ripudio alla guerra
come risoluzione dei conflitti.
7
A Sant’Elpidio a Mare
LiberEtà in festa: Barchiesi sul palco
Si è svolta il 22 maggio scorso in una bella contrada di Sant’Elpidio a Mare la 1° festa di LiberEtà organizzata dalla Lega Spi di Fermo. In un soleggiato pomeriggio centinaia di pensionati e di pensionate hanno trascorso alcune ore di svago ascoltando musica e degustando prodotti tipici locali.
Non è mancato l’appuntamento con l’attualità politica-sindacale,
con l’ntervento di Oscar Barchiesi, segretario generale Spi Marche
che ha affrontato i drammatici fatti della guerra e la grave situazione italiana.
Per concludere, durante la festa sono stati attivati 8 abbonamenti annuali e 2 semestrali a LiberEtà.
Un momento della festa
A tutto gas: bollette alle stelle
■ di Sandro Cipollari
C
on la bolletta “salata” o, per meglio dire, “bollente” del
gas metano ricevuta nel
mese di maggio dalle
famiglie fermane
(comprendente il
consumo dei mesi più freddi:
gennaio, febbraio e marzo), alcuni
nostri iscritti ci hanno
segnalato
serie difficoltà a pagarla.
Ed è tutto dire, se si considera il fatto che la tariffa
del gas metano che si paga
a Fermo è più bassa rispet-
to a quella applicata ai cittadini residenti nei comuni
limitrofi.
Come per l’acqua, anche
per il metano ad uso domestico vige la regola: dimmi
dove abiti e ti dirò quanto
paghi.
A far lievitare, fino a
quasi raddoppiare il costo
del “puro” consumo del
metano è il ricarico delle
imposte (accise), dell’addi-
zionale regionale e, “dulcis
in fundo” (mica tanto) dell’Iva al 20% che grava sull’intero imponibile. Dunque un’imposta sopra le altre imposte che rappresenta uno dei momenti più alti
della fantasia dei legislatori italiani.
Per dare una dimostrazione “visiva” di quanto
abbiamo detto pubblichiamo il prospetto di consumo
del gas metano che ci ha
consegnato il nostro solerte iscritto F.C. P.con un nucleo familiare di quattro
persone.
Infine la Lega Spi di Fermo dovrà farsi carico di verificare in quanti e quali comuni del comprensorio si
tiene conto di destinare
contributi alle spese di fornitura del gas metano a favore degli anziani.
Consumo di gas combustibile relativo
al periodo dal 9 gennaio2004 al 14 aprile 2004
CONSUMO
dal 09.01.2004 al 31.03.2004
dal 01.04.2004 al 14.04.2004
mc
mc
592 x € 0,2878650
100 x € 0,2877690
€
€
170,42
28,78
IMPOSTA DI CONSUMO
dal 09.01.2004 al 14.04.2004
dal 09.01.2004 al 14.04.2004
mc
mc
66 x € 0,400000
26 x € 0,1732000
€
€
2,64
108,42
ADDIZIONALE REGIONALE
dal 09.01.2004 al 14.04.2004
mc
692 X € 0,0155000
€
10,73
n
3 x € 3,33
€
€
€
€
10,00
66,20
0,00
-0,19
€
€
397,00
397,00
QUOTA FISSA
Periodo GENN.04 – MARZ.04
I.V.A. 20% imponibile € 330,99
F.C.I. imponibile € -0,19
Arrotondamento attuale
mc
TOTALE FATTURA EURO
TOTALE FATTURA
Il nuovo progetto Auser nell’ascolano
Al via “Telefono amico” per gli anziani
ASCOLI PICENO - Il numero
verde, 800995988, senza
scatto alla risposta è attivo
dal lunedì al venerdi dalle 8
alle 19. L’Auser Filo D’Argento ha inaugurato il servizio “Telefono amico anziani” a Porto Sant’Elpidio
quartiere Faleriense e a
Centobuchi di Monteprandone che è operativo sin
dai primi giorni di giugno
grazie ad operatori telefo-
8
nici volontari che sono stati
adeguatamente formati
per dare risposte, consigli a
numerosi utenti anziani
che possono trovarsi in difficoltà. Alle due cerimonie
di inaugurazione del servizio telefonico, oltre ai dirigenti dell’Auser e delle Leghe Spi-Cgil, erano presenti gli amministratori comunali e i rappresentanti dei
Centri Sociali.
Segreteria regionale Spi Cgil Marche:
Oscar Barchiesi, Carlo Santoni,
Anna Colafrancesco
A cura di:
Maria Federica Buroni
Hanno collaborato:
le segreterie Spi provinciali di
Ancona, Pesaro, Macerata e Ascoli Piceno
Grafica:
Media Graphics
Collaborazione fotografica:
Daniele Cimino, Giusy Marinelli
Stampa: F.lli Spada - Ciampino Roma
Sede: Via Primo Maggio, 142/a - Ancona
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