Breve storia dei GIUBILEI (I)

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Breve storia dei GIUBILEI (I)
Breve storia dei GIUBILEI (I)
1300: Il primo Giubileo della storia.
Il primo Giubileo cristiano fu convocato dal Papa Bonifacio VIII nel 1300.
Erano tanti i pellegrini che arrivavano a Roma per venerare le più famose reliquie
conservate nella Basilica di San Pietro, che Bonifacio VIII convocò il Giubileo ogni
cento anni e promulgò l’indulgenza plenaria.
1350: Un Giubileo senza il Papa.
Nel 1343 una delegazione di romani fu a visitare il Papa Clemente VI ad Avignone, in
Francia, dove era in esilio dal 1309, per chiedere un Giubileo straordinario per l’anno
1350. La richiesta era fondata nell’antica costume ebraica riferita nel Libro del
Levitico: dopo quarantanove anni, il cinquantesimo doveva essere giubilare. Pensavano
pure che l’evento giubilare poteva essere un’occasione per il ritorno del Papa alla sua
sede episcopale: Roma.
Il Papa convocò il Giubileo e concesse l’indulgenza plenaria a quanto fossero in
pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo e aggiunse anche il
pellegrinaggio a San Giovanni in Laterano. Ma per motivi politici il Papa non poté venire
a Roma.
1390: Il Giubileo ha una nuova periodicità.
La frequenza dei Giubilei ebbe un cambiamento dopo quello dell’anno 1350 a causa del
Grande Scisma di Occidente nel 1378: il grande conflitto vincolato alla legittimità
della elezione del Papa.
Urbano VI lo promulgò per l’anno 1390 nonostante avesse l’intenzione di introdurre un
nuovo periodo (ogni trentatre anni nel ricordo della vita di Gesù).
Questo Giubileo del 1390 fu celebrato da Bonifacio IX, successore di Urbano VI, e si
aggiunse la Basilica di Santa Maria Maggiore per essere visitata dai pellegrini.
1400: La peregrinazione penitenziale.
Bonifacio IX volle celebrare anche il Giubileo nel 1400 per rispettare la periodicità de
cinquanta anni stabiliti nel 1350. La Chiesa era ancora divisa tra Roma e Avignone,
dove regnava un antipapa. Bonifacio IX estese la visita, per ottenere l’indulgenza, alle
Basiliche di San Lorenzo fuori le mura, Santa Maria in Trastevere e Santa Maria
Rotonda.
Nel 1400 si diede inizio ad un nuovo tipo di pellegrinaggio penitenziale che, partendo
da diverse regioni dell’Italia settentrionale, si dirigeva a Roma con lo slogan
“pace e misericordia”.
Breve storia dei GIUBILEI (II)
1450: Il Giubileo dei Santi.
Questo Giubileo fu aperto nella basilica di San Giovanni in Laterano, da Nicola V,
considerato il primo Papa umanista. La risposta dei fedeli a questo Giubileo fu
eccezionale; si ricorda come l’ultima gran manifestazione collettiva dell’età media.
Roma fu messa a dura prova per la presenza di una moltitudine di pellegrini che
provocò problemi di ordine pubblico, di sanità e di rifornimenti.
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Questo Giubileo è stato definito come il “Giubileo dei Santi” perché tra altri sono
stati presenti i futuri Santa Rita da Cascia, San Antonino di Firenze che definì il
Giubileo come “L’Anno d’oro”, per indicare che dopo lo scisma si era ritrovata
nuovamente l’unità della Chiesa d’Occidente.
1475: Il Giubileo incomincia a chiamarsi anche Anno Santo.
Dal 1475 i Giubilei si realizzano ogni venticinque anni. Sisto IV sospese tutte
l’indulgenze plenarie fuori di Roma per far convergere tutti i cattolici alla Città
Eterna.
Nel 1444 Gutemberg con la nuova tecnologia della stampa, offrì la possibilità di
presentare le Bolle giubilari, le istruzioni per i peregrini e le preghiere da recitare
stampate con moderni caratteri.
A partire da questo Giubileo entrò in uso la semplice e significativa denominazione di
ANNO SANTO, ancora oggi in uso. Sisto IV creo anche molte opere architettoniche
nella città per poter accogliere meglio i pellegrini. Tra queste, il chiamato “Ponte
Sisto”, costruito per facilitare il movimento dei fedeli.
1500: Si apre in San Pietro la Porta Santa.
Otto anni prima era stato scoperto il continente Americano e l’Anno Santo del 1500
rappresenta per tanto un momento di passaggio, non soltanto verso un nuovo secolo ma
anche verso un mondo più vasto.
Alessandro VI, il 24 dicembre del 1499, inaugura solennemente il Giubileo aggiungendo
un nuovo rito: l’apertura di una Porta Santa nella Basilica di San Pietro. Per secoli la
“Porta Aurea” in S. Giovanni in Laterano, aveva avuto il compito che ora veniva dato
alle quattro basiliche maggiori stabilite per il Giubileo
Fu inaugurato anche un nuovo cammino chiamato Alessandrino, che univa il Castello
Sant’Angelo con la Basilica di San Pietro.
1525: Il Giubileo della crisi religiosa in Europa.
Clemente VII aprì la Porta Santa di questo Giubileo in un tempo di conflitti religiosi e
politici. C’era fortemente presente la crisi religiosa incominciata da Martin Lutero nel
1517. Tra altre questioni, Lutero aveva messo in discussione il principio delle
indulgenze che erano uno dei fondamenti dell’Anno Santo.
Si chiedeva, da molte parti, una riforma della Chiesa e anche in campo politico c’erano
molte difficoltà:il conflitto tra Carlo V e Francesco I da inizio ad una frattura politica
in Europa. Due anni dopo l’Anno Santo Roma fu invasa dalle truppe di Carlo V, e la
Chiesa pagò le conseguenze.
Il Giubileo fu, comunque, convocato regolarmente e la Porta Santa fu aperta in un
clima di grande agitazione
Breve storia dei GIUBILEI (III)
1550: Il Giubileo nel tempo del Concilio di Trento.
Due sono i Papi di questo Giubileo: Paolo III e Giulio III. Il primo lavorò nella
preparazione fino la sua morte nell’anno 1549. Giulio III incomincia a celebrare il
Giubileo nella data della sua elezione, 1550. Per questo ritardo l’Anno Santo fu
prolungato fino l’Epifania successiva.
Questo Giubileo fu una occasione propizia per realizzare il rinnovamento della vita
religiosa che poi ebbe la sua piena manifestazione nel Concilio di Trento.
1575: San Filippo Neri organizza l’accoglienza dei pellegrini.
E’ il primo Giubileo dopo il Concilio di Trento. Roma si è preparata per questo evento
con particolare attenzione e anche austerità.
Dal 1573 ai proprietari di alberghi e osterie si diede l’ordine di non alzare i prezzi.
Furono costruite nuove strade per facilitare il percorso ai pellegrini (tra queste Via
Merulana che unisce San Giovanni in Laterano con Santa Maria Maggiore).
Nella vigilia dell’Anno Santo, il Papa Gregorio XIII chiese ai Cardinali un nuovo stile di
vita per essere di esempio ai pellegrini.
Tra i Cardinali presenti a Roma, l’Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo. E Filippo Neri
che organizzò l’ospitalità dei pellegrini nei minimi dettagli.
1600: Una numerosa partecipazione di pellegrini.
Un quotidiano dell’epoca, “Avvisi di Roma”, scrisse che l’Anno Santo del 1600 fu quello
che ebbe una partecipazione numerosissima e pellegrini con una speciale devozione.
Sono due le ragione che lo spiegano: i frutti del Concilio di Trento e il clima disteso
che si viveva in Europa dopo tanti anni di guerra e divisioni.
Le tante istituzioni di ospitalità create da diverse confraternite, vennero a risolvere i
problemi di alloggio per tanti pellegrini poveri che no potevano accedere alle strutture
normali di ospitalità.
1625: Il Giubileo è anche per infermi e carcerati.
L’Anno Santo si aprì tra i “rumori” della guerra dei Trenta Anni (1618). Urbano VIII
promulgò un editto per vietare alle persone portare arme e provocare a Roma atti di
violenza.
Si diffuse, in alcune regioni del Sud d’Italia una epidemia e il Papa, per evitare si
estendesse a Roma, sostituì la visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura, per quella
a Santa Maria in Trastevere.
Per la prima volta gli effetti spirituali del Giubileo furono estesi a coloro che, per
ragioni di salute o di reclusione, non potevano giungere alla città di Roma. Così si
modificò il concetto ispiratore dell’indulgenza, che originariamente era associata al
viaggio a Roma.
1650: Per l’Anno Santo si restaura la Cattedrale di Roma.
A differenza del Giubileo precedente questo viene aperto in un’epoca di pace: era
finita la guerra dei Trenta Anni. Innocenzo X inizia l’Anno Santo, con molti pellegrini,
nella Basilica di San Pietro, che era stata rinnovata internamente.
Uno dei fatti più rilevanti di questa celebrazione giubilare fu il restauro, voluto dal
Papa, della Cattedrale di Roma: San Giovanni in Laterano. Alcuni studiosi dicono che fù
“vestita” dal Borromini come una sposa, tutta di bianco. Con questo restauro
Innocenzo X cercò di consolidare il prestigio della Chiesa e sottolineare la posizione
neutrale con rispetto alle grande potenze europee.
Breve storia dei GIUBILEI (IV)
1675: Il colonnato del Bernini accoglie per prima volta i pellegrini.
Il Giubileo accoglie per prima volta i pellegrini entro il colonnato del Bernini. Le
braccia di questo colonnato sono simbolo della nuova disposizione della città di Roma
che accoglie ogni Anno Santo tanti pellegrini.
Nella vigilia del Giubileo, Clemente X canonizza la prima Santa di America Latina: Rosa
da Lima. Erige anche la prima Diocesi di America del Nord: Quebec.
Il Giovedì Santo, il Papa visita la Confraternita dei Pellegrini e lava i piedi a dodici
poveri; fa servire una cena per diecimila persone. La regina Cristina della Svezia
partecipa alla lavanda dei piedi delle pellegrine.
1700: Il Giubileo nel secolo delle “luci”.
Inizia un nuovo secolo denominato “delle luci” e fondato nella cultura della “ragione”. Il
Giubileo fu aperto da Innocenzo XII che morì prima di finire l’anno. E’ il Papa
Clemente XI che lo succede. Molti pellegrini illustri arrivano a Roma per il Giubileo.
Tra questi: la Regina polacca Maria Cristina, vedova di Giovanni III Sobieski, che
entra scalza nella Basilica di S. Pietro e vestita da penitente visita le chiese di Roma.
Un pellegrino inglese, scrive così sulla devozione dei pellegrini: “Una moltitudine
continua a passare in ginocchio la Porta Santa di San Pietro con tale afflusso che non
sono riuscito a farmi strada per poter entrare”.
1725: L’Anno Santo del riscatto degli schiavi.
Il Giubileo rimase fortemente segnato dalla personalità di Benedetto XIII, che
convocò un Sinodo nella provincia romana e stabilì delle norme per la preparazione
spirituale dell’evento.
I pellegrini videro il Papa percorrere le vie della città in umili carrozze, salmodiare con
devozione durante i tragitti e trascorrere giornate intere in preghiera nella Chiesa di
Santa Maria sopra Minerva.
Oltre le predicazioni in diverse chiese di Roma, tenute da famosi predicatori, fu un
fatto molto significativo l’accoglienza che fecero i Padri Mercedari a 370 schiavi
riscattati per l’Anno Santo.
In vista del Giubileo fu inaugurata la scalinata di Trinità dei Monti in Piazza di Spagna.
1750: L’Anno Santo dei predicatori e della Croce nel Colosseo.
Nella Bolla di convocazione del Giubileo, Benedetto XIV sottolinea la necessità di fare
penitenza perché l’Anno sia veramente “Santo”: Anno di edificazione e non di scandalo.
Il Giubileo ebbe una forte caratteristica spirituale. Uno dei predicatori più ascoltato
fu Leonardo di Porto Maurizio, frate francescano riformato. Alle sue predicazioni in
Piazza Navona, assistette anche il Papa. Padre Leonardo eresse a Roma, durante
l’Anno Santo 572 croci; la più celebre fu quella che mise nel Colosseo, venerata ancora
oggi.
Breve storia dei Giubilei (V)
1775: Il Giubileo più breve della storia.
Per la prima volta la Bolla di convocazione del Giubileo viene fatta in italiano: “L’Autore
della nostra vita”. Pio VI, nel mese di febbraio, appena eletto, apre la Porta Santa in
San Pietro per il Giubileo più breve della storia. Fu preparato per il suo predecessore
Clemente XIV, con predicazioni, processioni e missioni in diverse piazze di Roma.
Furono anche realizzate opere pubbliche; fra esse il restauro del Ospedale del Santo
Spirito e anche quello di San Giovanni.
Questo Giubileo è ricordato anche per la presenza di un numeroso gruppo di Patriarchi
e Vescovi Cattolici di rito orientale.
1800: Il Giubileo non si celebra:La Porta Santa è immersa nella sofferenza della
Storia.
Il Giubileo del nuovo secolo non si celebrò a causa dei profondi cambiamenti del
continente europeo dopo la Rivoluzione Francese. Nel 1797 le truppe francese
occuparono Roma e la città si trasformo nel centro della Repubblica Romana.
Il Papa Pio VI, che avrebbe dovuto convocarlo, morì nell’esilio nel 1799. L’anno che
doveva essere giubilare trascorse tra la assenza forzata del Papa da Roma, le difficili
condizioni politiche e l’incertezza che caratterizza i tempi di guerra. Tutti questi
fattori impedirono a Pio VII celebrare l’Anno Santo.
1825: L’unico Giubileo del XIX secolo che si celebra in mezzo alle difficoltà.
E’ l’unico Giubileo che si celebra nel secolo XIX. Le cancellerie europee del periodo
della Restaurazione guardavano con molta preoccupazione la convocazione del Giubileo,
per il notabile movimento di persone che avrebbe provocato. In tempo di rivoluzioni
liberali e di cospirazioni, ogni viaggiatore era considerato sospettoso; le frontiere
erano chiuse, tutte le strade vigilate, non c’erano posti per alloggiare.
Nonostante la difficile situazione Leone XII, volle il Giubileo e, lo organizzò e lo
celebrò, e nella Bolla di indizione, facendo riferimento alle difficoltà, mise le
celebrazioni sotto il segno della gioia. Concesse indulgenza a coloro che venerassero
una delle icone più antiche del mondo: quello della Vergine della Clemenza, del VII
secolo, conservato nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.
1850: Il Giubileo non viene convocato perché il Papa non è a Roma.
Il Papa Pio IX era in esilio. Ritornò a Roma nel aprile del 1850. Troppo tarde per
convocare un Anno Santo. Il allontanamento del Papa da Roma era conseguenza
dell’agitazione generale di tutta la città, nonché dello Stato Pontificio, a partire del
1848. Era il tempo in cui si metteva in discussione il potere temporale del Papa.
Pio IX, di fronte a questo Giubileo mancato, si chiedeva se sarebbe possibile nel
futuro un’altra celebrazione giubilare mettendo in discussione il potere temporale del
Papa.
1875: La Porta Santa rimasse chiusa.
Roma era diventata, già da qualche anno, la capitale di Italia. Il Papa, che aveva perso
il potere temporale sulla città e su gli Stati Pontifici, decise rimanere a Roma, chiuso
nel Vaticano dichiarandosi “prigioniero del re”.
La Porta Santa di San Pietro rimasse nuovamente chiusa, come nel 1850. Pio IX
considerò non ci fossero le condizioni per una celebrazione normale di un Giubileo, ma
fecce una convocazione in maniera nuova, diversa. Il Papa stesse il Giubileo a tutto il
mondo cattolico e lo celebrò a Roma in forma ridotta, inaugurandolo nella Basilica di
San Pietro con l’unica presenza del clero romano e senza l’apertura della Porta Santa.
Fu, pertanto, un Giubileo a “porte chiuse”.
Breve storia dei GIUBILEI (VI)
1900: La Porta Santa si apre nuovamente in un clima di riconciliazione.
Il nuovo secolo celebra la rinascita del Giubileo. Dopo settantacinque anni si apre la
Porta Santa. Leone XIII, il 24 dicembre del 1899, inaugura il primo Anno Santo, dopo
la fine del potere temporale del Papa.
Leone XIII che aveva impostato tutto sulla questione sociale (ricordate la storica
Enciclica Rerum novarum) considerava necessario ridimensionare l’immagine della
Chiesa e del pontificato romano. Il Giubileo le offrì l’occasione.
La preparazione logistica del Giubileo e la sua l’organizzazione furono, per prima volta,
appoggiate dal governo italiano. L’apertura della Porta Santa fu realizzata con gran
solennità e in un clima di riconciliazione e di festa. Roma si riempì di pellegrini
procedenti da tutte le parti del mondo.
1925: “L’Anno Santo della pacificazione e della pace”.
Così si definì il Giubileo del 1925 convocato da Pio XI in un clima di distensione tra la
Chiesa e lo Stato Italiano. La stessa stampa italiana diede un ampio spazio al clima di
pace che si era istaurato a Roma.
Pio XI diede al Giubileo un carattere eminentemente missionario (le missioni
costituirono uno dei grandi temi del suo pontificato). A lui si deve la consacrazione dei
primi vescovi cinesi.
Nell’Anno Giubilare ci furono tra le solenne celebrazioni, alcune canonizzazioni: quella
di Teresa del Bambino Gesù, quella del cura di Ars (Giovanni Maria Vianei) e Giovanni
Eudes. La partecipazione dei pellegrini fu impressionante; arrivarono a Roma più di
mezzo milione di persone.
1933: Anno Santo straordinario della Redenzione.
Il 24 dicembre 1932, Pio XI annuncio, sorprendendo tutti, la convocazione di un Anno
Santo straordinario per il 1933: quello della Redenzione. Dopo aver istituito la festa di
Cristo Re e di aver consacrato l’umanità al Sacro Cuore di Gesù, nella vigilia del
centenario della morte di Cristo, il Papa annunciava l’Anno Santo della Redenzione.
I tempi liturgici di questo Giubileo furono diversi degli precedenti. Di fatto l’apertura
della Porta Santa fù fissata per la Domenica di Passione (e non la notte di Natale), e la
chiusura per il Lunedì di Passione dell’anno successivo.
Pio XI creò così un evento religioso centrato nella figura di Cristo Redentore. Fu,
questo Giubileo, la prima occasione, dopo la fine del potere temporale, nella quale
alcune celebrazioni presiedute dal Papa si fecero fuori della Basilica di San Pietro.
1950: Il Giubileo “del grande ritorno e del grande perdono”.
Pio XII apre quest’Anno Santo in un orizzonte carico di tensioni e con le ferite della
seconda guerra mondiale non ancora cicatrizzate. Evidentemente c’è un messaggio di
pace. E’ l’anno del grande ritorno e del grande perdono di tutti gli uomini, anche da
quelli lontani dalla fede cristiana.
Europa era divisa in due parti e i cattolici dell’Este non potevano venire a Roma. E non
ostante queste difficoltà, la partecipazione dei pellegrini fù straordinaria e l’udienza
con il Papa, dopo questo Giubileo, cominciò a far parte integrante della vita dei fedeli.
Videre Petrum cominciò ad essere obiettivo di molti.
Durante l’anno giubilare Pio XII proclamò il dogma dell’Assunzione di Maria nella
Piazza di San Pietro alla presenza di millecinquecento fedeli e di 622 vescovi. La
presenza dei pellegrini fù un altro spettacolo e fu definito come “la migliore
predicazione di questo secolo”.
Breve storia dei GIUBILEI (VII)
1975: Il Giubileo della riconciliazione e della gioia.
Una domanda frequenta dopo il Concilio Vaticano II era questa: “Ha senso ancora la
celebrazione di un Giubileo?” A molti, dopo il Concilio, una celebrazione giubilare
sembrava un ritorno del cristianesimo al medioevo.
Paolo VI sentiva questi problemi ma decise non interrompere la tradizione dei Giubilei;
vide l’Anno Santo come un’opportunità per la rinnovazione interiore dell’uomo.
In occasione di questo Giubileo scrisse l’Esortazione Apostolica Gaudete in Domino,
con l’intenzione di mettere le celebrazioni giubilari sotto il segno dell’allegria. I tre
punti fondamentali di quest’Anno Santo furono: l’allegria, la rinnovazione interiore e la
riconciliazione. Si scrisse, a proposito di questo Giubileo che “fu un grande esito”.
1983: Il Giubileo della Redenzione prepara l’Anno Santo del 2000.
“Aprano le porte al Redentore”. Sono le parole con le quale Giovanni Paolo II
introdusse la Bolla che, il 6 Gennaio 1983, convocava il Giubileo della Redenzione. Il
motivo di questo Anno straordinario fu quello del 1933, anniversario della morte di
Gesù e il Papa intendeva dare continuità celebrando nel 1983 il Giubileo della
Redenzione anche in vista del Giubileo del anno 2000. Era come un anticipo al Giubileo
di fine millennio. Ebbe la funzione di portare alla fine una degna preparazione per
l’Anno Santo del 2000.
2000: Il Gran Giubileo.
E’ stato un evento nella Chiesa Cattolica che ebbe luogo tra la mezza notte di Natale
(24 dicembre 1999) e l’Epifania (6 gennaio 2001). Proclamato da Giovanni Paolo II, che
già aveva pubblicata (il 10 novembre 1994) la carta apostolica Tertio Millennio
Adveniente.
In questa Lettera il Papa invitava alla Chiesa a dare inizio ad un periodo di
preparazione per la celebrazione del terzo millennio cristiano. Il 1997 per
approfondire la figura di Cristo; il 1998 per la meditazione sul Spirito Santo e il 1999
per meditare sulla figura di Dio Padre.
L’innovazione di questo Giubileo fu l’aggiunta di molti “Giubilei particolari” che erano
celebrati simultaneamente a Roma, Israele e in altre parti del mondo.
2016: Anno Santo della Misericordia.
Così si ebbe la notizia di questo Giubileo: Al termine dell’omelia della celebrazione
penitenziale di venerdì 13 marzo 2015, Papa Francesco affermò: “Cari fratelli e
sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione
di essere testimone della misericordia. E’ un cammino che inizia con una conversione
spirituale e dobbiamo fare questo cammino. Per
questo ho deciso di indire un
giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”
Inizia nella solennità dell’Immacolata Concezione (08-XII-2015) e si concluderà il 20
novembre 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Re dell’Universo.
Alla domanda fatta a Papa Francesco: Perché un giubileo oggi? Risponde:
“Semplicemente perché la Chiesa in questo momento di grandi cambiamenti sociali è
chiamata a offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio […]. E’
il tempo per la Chiesa di trovare il senso della sua missione che il Signore le ha
affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia di Dio”.
Il Giubileo sarà la grande occasione per ottenere l’indulgenza plenaria, ovvero la
completa remissione dei peccati e la cancellazione di tutte le conseguenze dei peccati,
compiendo alcuni passi fondamentali: confessarsi, ricevere la comunione eucaristica e
pregare secondo le intenzioni del Papa. Non sarà necessario compiere il pellegrinaggio
a Roma per ottenere l’indulgenza, poiché, in modo singolare, papa Francesco ha dato
facoltà di ricevere tale indulgenza in tutte le diocesi.
Nella nostra Diocesi,
Cattedrale di Albano.
il Vescovo, aprirà la Porta Santa, il 13 Dicembre, nella