ANICA SCENARIO

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ANICA SCENARIO
ANICA SCENARIO
16 gennaio 2015
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INDICE
ANICA SCENARIO
16/01/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Hollywood e la corsa agli Oscar Favorite le commedie surreali
5
16/01/2015 Corriere della Sera - Nazionale
Scelta l'originalità: schiaffo al sistema del cinema Usa
7
16/01/2015 La Repubblica - Nazionale
Fumo, Lorenzin risponde ai registi "Nessun divieto siate responsabili"
8
16/01/2015 La Repubblica - Nazionale
Oscar, Birdman e Budapest Hotel fanno il pieno di nomination
10
16/01/2015 La Repubblica - Nazionale
Il cinema perde 6 milioni di spettatori ma cresce la quota dei film europei
11
16/01/2015 La Repubblica - Firenze
Film francesi online parte il quinto festival per gli internauti
12
16/01/2015 La Repubblica - Firenze
Formula Colonna
13
16/01/2015 La Stampa - Nazionale
Birdman e Budapest Hotel guidano la corsa all'Oscar
14
16/01/2015 La Stampa - Nazionale
2014, l'anno nero degli incassi
15
16/01/2015 Il Messaggero - Nazionale
Oscar, la sfida è cominciata
16
16/01/2015 Il Messaggero - Nazionale
Ma Hollywood dimentica gli afro
18
16/01/2015 Il Fatto Quotidiano
Bianco e uomo: identikit da Oscar
19
16/01/2015 Avvenire - Nazionale
Oscar, è sfida di nomination tra Anderson e Iñárritu
20
16/01/2015 Il Gazzettino
Birdman e l'Hotel alla prova del nove
21
16/01/2015 Il Mattino - Nazionale
Oscar, anche la Canonero nella sfida Anderson-Inarritu
23
16/01/2015 Libero - Nazionale
CLINT EASTWOOD Il cecchino mette nel mirino sei Oscar
25
16/01/2015 Il Secolo XIX - Nazionale
PER GLI OSCAR UNA CORSA A DUE
26
16/01/2015 Brescia Oggi
Oscar, corre l´italiana Canonero Favoriti Anderson e Inarritu
28
16/01/2015 Il Giornale di Vicenza
Oscar, corre l´italiana Canonero Favoriti Anderson e Inarritu
29
16/01/2015 Il Mattino di Padova - Nazionale
Da Venezia agli Oscar Per "Birdman" pioggia di nomination
30
16/01/2015 Il Piccolo di Trieste - Nazionale
Oscar, boom per Grand Budapest Hotel e Birdman
31
16/01/2015 Il Tirreno - Nazionale
Milena candidata all'Oscar salva l'onore del nostro cinema
33
16/01/2015 L'Arena di Verona
Oscar, corre l'italiana Canonero Favoriti Anderson e Inarritu
34
15/01/2015 Il Sole 24 Ore Online
L'effetto Zalone "gela" l'affluenza nei cinema nel 2014
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ANICA SCENARIO
24 articoli
16/01/2015
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 50
(diffusione:619980, tiratura:779916)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
In lizza Al film su Turing 8 candidature, 6 per Eastwood e «Boyhood». L'italiana Canonero in gara
Hollywood e la corsa agli Oscar Favorite le commedie surreali
Giovanna Grassi
LOS ANGELES Una sfida variegata, anche insolita. È quella a cui si assisterà quest'anno per l'assegnazione
degli Oscar. Con due commedie anomale, a tratti surreali, in prima fila. Nove nomination al mondo colorato
da Belle Époque di Grand Budapest Hotel . Altrettante a Birdman , storia di un attore in declino con un
passato da supereroe. A seguire biografie, storie vere, ritratti di famiglia. Come The Imitation Game (8
candidature) sul matematico inglese Alan Turing perseguitato per la sua omosessualità. O il cecchino di
American Sniper diretto da Eastwood (6 volte in gara per la statuetta), Boyhood (ancora 6) sulla crescita per
12 anni di un bambino con genitori separati.
Ieri l'annuncio a Beverly Hills. E se a Jennifer Aniston, esclusa dalla competizione come miglior attrice, si sarà
di sicuro spento il sorriso, le cinque attrici in lizza, Marion Cotillard ( Due giorni, una notte ), Julianne Moore
(la favorita per Still Alice ), Felicity Jones ( La teoria del tutto ), Rosamund Pike ( Gone Girl ) e Reese
Witherspoon ( Wild ), da ieri hanno cominciato a incrociare le dita. Lo stesso discorso vale per i cinque attori
Bradley Cooper ( American Sniper ), Benedict Cumberbatch ( The Imitation Game ), Michael Keaton (il
favorito per Birdman ), Steve Carell ( Foxcatcher ) e Eddie Redmayne, nei panni di Hawking in La teoria del
tutto. Escluso, con parecchi dissensi, Timothy Spall per Mr.Turner di Mike Leigh.
Le candidature soddisfano gli studios e le produzioni indipendenti. La corsa agli Oscar premia il ramo qualità
della Fox, la Fox Searchlight, che vanta Birdman e The Grand Budapest Hotel , ma la Weinstein Company
sta spendendo somme enormi per sostenere The Imitation Game mentre la Warner Bros spalleggia Clint
Eastwood che, per molti a sorpresa, ha conquistato 6 nomination. Interstellar , il kolossal di Nolan, si deve
accontentare di partecipare ai premi più tecnici (sono 5 le candidature).
La statuetta per il miglior film straniero potrebbe essere una partita a due tra il russo Leviathan e il polacco
Ida. E l'Italia? Virzì era già stato escluso dalla rosa dei finalisti, per il nostro Paese corre solo Milena
Canonero, che ha realizzato i costumi per Grand Budapest Hotel .
Tra i veterani Clint Eastwood (in lizza con il film ma non per la regia) spiega: «Sono il più vecchio, nominato
agli Oscar e a 84 anni sono di nuovo in gara. La cosa mi lusinga, anche se cinematograficamente mi sento
giovane». Meryl Streep invece batte se stessa e i suoi record di nomination: è arrivata a quota 19 (stavolta
come non protagonista).
Keira Knightley in corsa per The Imitation Game commenta: «È trascorso quasi un decennio da quando fui
candidata per Orgoglio e pregiudizio . Non credo che i premi definiscano una carriera, ma in questi anni sono
cresciuta come artista».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Classifica
9 nomination «Grand Budapest Hotel» e «Birdman» 8
«The Imitation Game» 6
«American Sniper» di Eastwood e «Boyhood» 5
«Interstellar», «Foxcatcher», «Whiplash»
e «La teoria
del tutto»
Interpreti
Miglior attore
Steve Carell; Bradley Cooper; Benedict Cumberbatch;
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Michael Keaton;
Eddie Redmayne
Miglior attrice Marion Cotillard;
Felicity Jones;
Julianne Moore; Rosamund Pike;
Reese Witherspoon
Foto: L'annuncio Da sinistra, Chris Pine (34) e Cheryl Boone (66), presidente dell'Academy, annunciano le
candidature come miglior attrice protagonista: Marion Cotillard (39), Felicity Jones (31), Julianne Moore (54),
Rosamund Pike (35) e Reese Whiterspoon (38)
Foto: Ralph Fiennes in albergo L'attore in «Gran Budapest Hotel»
Foto: I sogni di un ex supereroe Michael Keaton in «Birdman»
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Il commento
Scelta l'originalità: schiaffo al sistema del cinema Usa
Paolo Mereghetti
Quasi un «doppione» dei Golden Globes. Le nomination agli Oscar si discostano poco da quelle della stampa
estera: entra American Sniper (oltre alle categorie tecniche, corre per il miglior film e il miglior attore ma non
per il regista), esce Tim Burton (zero nomination), ai margini Paul Thomas Anderson ( Inherent Vice , in Italia
Vizio di forma , è candidato solo per i costumi e la sceneggiatura) ma a far la parte del leone sono ancora
Boyhood , Grand Budapest Hotel e Birdman , tutti e tre in corsa per il titolo di miglior film e miglior regista e
con i rispettivi attori nominati nelle varie categorie. È in qualche modo il riflesso di una stagione che ha visto il
cinema americano perdere spettatori a casa propria, con i blockbuster che hanno dovuto lasciare spazio a
opere meno ricche ma più originali. Un ribaltamento che se portasse proprio il più sorprendente dei titoli in
gara - cioè Boyhood - a vincere come miglior film consacrerebbe anche dal punto di vista dell'opinione
pubblica (di quella che contano nell'industria del cinema) la crisi delle major, convincendo magari qualche
boss a non mettere in cantiere solo remake e sequel. Sorprende che The Look of Silence di Joshua
Oppenheimer non abbia nomination per i documentari e che Timothy Spall non ci sia come migliore attore per
Mr. Turner ma fa piacere che Marion Cotillard sia in lizza tra le attrici con Due giorni, una notte . Applausi a
Meryl Streep per la sua 19ma nomination (non protagonista per Into the Woods ). © RIPRODUZIONE
RISERVATA
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La Repubblica - Ed. nazionale
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INTERVISTA
Fumo, Lorenzin risponde ai registi "Nessun divieto siate responsabili"
MICHELE BOCCI
A PAGINA 22 Fumo, Lorenzin risponde ai registi "Nessun divieto siate responsabili" MICHELE BOCCI
ROMA. «Non ho mai proposto una legge per vietare il fumo nei film e nelle serie tv. Chiedo però a registi e
scrittori di incontrarsi con noi per trovare insieme il modo di dare messaggi positivi ai giovani». Il ministro alla
Salute Beatrice Lorenzin risponde alla lettera aperta di Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Niccolò
Ammanniti, Francesca Archibugi e tanti altri pubblicata ieri da Repubblica .
Insiste sulla necessità di diffondere modelli che allontanino in particolare i giovani da alcol, droga e fumo, ma
sottolinea anche la libertà dell'arte di esprimersi come vuole. Non è ammessa alcuna censura in questo
campo, dice.
La proposta di ridurre le "scene fumo" in film e sceneggiati ha agitato il mondo della cultura e dello spettacolo
italiani. Cosa risponde alle critiche? «Che io non ho mai pensato ad alcuna forma di divieto, anche se ricordo
che in Italia non si può fare pubblicità occulta.
Non faccio lo sceneggiatore ma il ministro. Da anni è dimostrato come cinema e fiction televisiva siano in
grado di promuovere immagini forti, positive e negative, che vengono assorbite dalle nuove generazioni.
Senza alcuna intenzione di limitare la creatività degli artisti, perché ognuno fa come vuole, mi chiedo se c'è
una strada per veicolare anche messaggi che producano un effetto positivo. Del resto le campagne
istituzionali non vengono recepite dai giovanissimi». Ma questo non rischia di essere un modo per dare una
"linea" a chi gira film e serie tv? «Assolutamente no. Piuttosto mi piacerebbe, se vogliono, incontrare gli
artisti, confrontarmi con loro e poi coinvolgerli in attività per sensibilizzare i giovani. L'arte è un potente motore
di informazione. E non sempre è necessario usare modelli positivi. Penso a Cristiane F. Noi, i ragazzi dello
zoo di Berlino , una pellicola che ha rotto un muro e per una generazione è valsa più di 100mila campagne
contro la droga».
Cosa pensa del ritorno del fumo in prima pagina? «Il decennale di una legge rivoluzionaria come quella del
ministro Sirchia rischiava di rimanere nascosto. E invece in questo modo parliamo di nuovo di guerra alle
sigarette, e il dibattitoè di alto profilo. Questoè importante perché il vizio del fumo costa 70mila morti l'anno e
11 miliardi di spesa sanitaria e coinvolge sempre più giovanissimi. Molti accendono la prima sigaretta a 11
anni». Cambiando argomento, in questi giorni alcune associazioni si sono lamentate perché il nuovo farmaco
contro l'epatite C è ancora poco diffuso. Qual è la situazione? «Le associazioni hanno ragione, la
distribuzione è troppo lenta. Ad oggi sono stati fatti solo 24 trattamenti in appena 6 regioni. Se consideriamo
che dobbiamo curare 50 mila persone in un anno e mezzo, praticamente dobbiamo ancora partire. Se le
Regioni hanno problemi siamo disposti ad aiutarle, possiamo incontrarci. Comunque le inviteremo a
velocizzare le procedure perché questo medicinale salva la vita ai malatie noi abbiamo dato tutti gli strumenti
necessari per acquistarlo e distribuirlo».
In questi giorni tanti pronto soccorso italiani sono pieni.
Come mai? «Dipende dall'organizzazione della rete di emergenza. Le Regioni che la hanno buona,e in
particolare dispongono di servizi territoriali che funzionano, non hanno problemi di affollamento. Penso invece
al Cardarelli di Napoli, dove i codici meno gravi al pronto soccorso sono altissimi perché i servizi fuori
dall'ospedale non rispondono.
E poi in tanti vanno a farsi vedere per una febbriciattola».
I sindacati parlano anche di carenza di personale. Inoltre c'è il problema della vaccinazione. Dopo il falso
allarme sul Fluad molte persone a rischio non l'hanno fatta «La mancanza di medici e infermieri in certi casi
sta diventando cronicaa causa del blocco del turn over. E non riguarda solo i pronto soccorso, che in questo
periodo sono messi molto sotto pressione. Sul versante dell'influenza, le Regioni hanno chiesto una proroga
della vaccinazione proprio per aumentare il numero dei cittadini protetti. Speriamo che questo riduca i casi».
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La Repubblica - Ed. nazionale
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L'Europa ha detto che la pillola dei 5 giorni dopo può essere venduta senza ricetta. L'Italia farà sua questa
decisione? «Ho chiesto un parere al Consiglio superiore di sanità. Poi valuteremo, anche con Aifa, come
procedere. È un tema tecnico sul quale non ho alcun pregiudizio. L'approccio deve essere scientifico e
medico, nell'interesse delle pazienti».
PER SAPERNE DI PIÙ www.salute.gov.it
IL CASO EPATITE
"ALLA GUIDA Il ministro Lorenzin, e Humphrey Bogart
Finora il farmaco salvavita è stato somministrato in 24 casi su 50 mila Ho detto alle Regioni di fare in
fretta
Ma davvero vogliamo vietare che i personaggi dei film fumino? Nelle sceneggiature niente sigarette? E gli
omicidi? Gli stupri, le tangenti? E il whisky, i grassi fritti? E le aspirine a stomaco vuoto...? COMPOSITORE E
PREMIO OSCAR NICOLA PIOVANI LA LETTERA
L'APPELLO DEL CINEMA Su Repubblica di ieri, la lettera di un gruppo di registi, dalla Archibugi a Virzì,
contro l'ipotesi del divieto di fumo nei film SU REPUBBLICA
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La Repubblica - Ed. nazionale
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Oscar, Birdman e Budapest Hotel fanno il pieno di nomination
SILVIA BIZIO
Oscar, Birdman e Budapest Hotel fanno il pieno di nomination LOS ANGELES SARÀ l'anno più "bianco"
dell'Oscar dal 1998, nel senso della totale mancanza di candidati di colore fra gli attori. Forse questa è la
sorpresa maggiore uscita dalle candidature annunciate ieri mattina dai registi J.J. Abrams e Alfonso Cuaron
dalla sede dell'Academy a Beverly Hills. Birdman di Alejandro Iñarritu e la commedia Grand Budapest Hotel
di Wes Anderson dominano con nove candidature ciascuno, seguiti da The Imitation Game , la storia del
matematico inglese Alan Turing, con otto, compresa quella di miglior attore per Benedict Cumberbatch.
L'italiana Milena Canonero, tre volte premio Oscar (l'ultima nel 2007 per Marie Antoinette di Sofia Coppola),
conquista la sua nona candidatura per i costumi di Grand Budapest Hotel .
Meryl Streep da record con la 19ma nomination personale per Into the woods .
Nonostante la forza di Grand Budapest Hotel , a detta di tutti Birdman (con Michael Keaton e Ed Norton
candidati come attori protagonisti e non) e Boyhood di Richard Linklater, nominato anche per regia,
sceneggiatura e attrice non protagonista (Patricia Arquette, che ha appena vinto il Golden Globe) sono
tuttaviai film che si contenderanno la statuetta il 22 febbraio. I votanti all'Oscar hanno scelto 8 titoli per il
miglior film: fra questi American Sniper di Clint Eastwood (con la terza candidatura consecutiva per Bradley
Cooper), Selma di Ava DuVernay (persa l'occasione di candidare la prima regista donna afroamericana), La
teoria del tutto , sullo scienziato Stephen Hawking (si parla di sicura vittoria per il protagonista Eddie
Redmayne), e Whiplash , debutto alla regia del giovanissimo Damien Chazelle, che aveva solo 26 anni
quando il film ha sbancato lo scorso anno il Sundance. Nessun afroamericano candidato, si diceva, ma anche
nessuna donna regista, sceneggiatrice né direttore della fotografia, dimostrando così che a Hollywood c'è
ancora tanta strada da percorrere prima che si possa parlare veramente di progresso.
Solo il regista messicano Iñarritu porta la bandiera della "diversità" nella sua categoria. La francese Marion
Cotillard è tuttavia una sorpresa nella categoria miglior attrice protagonista per il ruolo nel film Due giorni, una
notte dei fratelli Dardenne.
«Sono molto felice di questa nomination che mi colma di orgoglio, ma il cui valore però va diviso con tutti gli
altri che hanno lavorato al filme soprattutto con Wes Anderson» dice a caldo Milena Canonero «Ma la
nazionalità in questi casi è relativa, anche se il mio essere italiana porta con sé un bagaglio culturale, sociale,
di sensibilità artistica speciale:è la mia eredità,e la porto sempre con me ed è nei miei lavori, ma non siamo
superiori né inferiori agli altri in quanto italiani e di questo dovremmo essere coscienti tutti». Milena Canonero,
in questi giorni al lavoro a Roma, aveva già collaborato con Wes Anderson per altri due film. «Quest'ultimo è
veramente libero nel modo in cui interpreta il tempo e il periodo» dice «Creativamenteè stato molto
interessante per me. Poter fare i costumi anche delle comparse minori è stato molto importante».
BIRDMAN Le nomination
9candidature GRAND BUDAPEST HOTEL
9candidature THE IMITATION GAME
8candidature La corsa per il miglior film American Sniper Birdman Boyhood Grand Budapest Hotel The
imitation game Selma La teoria del tutto Wishplash
IN CORSA TRE OSCAR La costumista italiana Milena Canonero è alla nona nomination all'Oscar che ha
vinto tre volte: con "Barry Lyndon" (1975), "Momenti di gloria" (1981) e "Marie Antoinette" (2006)
Foto: DOMINATORE Ralph Fiennes in "Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson: nove candidature
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R2 / GLI SPETTACOLI
16/01/2015
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 45
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Il cinema perde 6 milioni di spettatori ma cresce la quota dei film europei
FRANCO MONTINI ROMA.
Il 2014 è stato un anno difficile per il box office italiano: nelle sale monitorate da Cinetel, una sorta di Auditel
del cinema, che controlla giornalmente il 93% dell'intero mercato, si sono staccati 91,4 milioni di biglietti, 6 in
meno dell'anno precedente.
Un risultato determinato dalla mancanza di un film fenomeno come Sole a catinelle con Zalone, che nel
2013, richiamò in sala oltre8 milioni di spettatori, ma anche da una demenziale politica distributiva per ciò che
riguarda in particolare la produzione italiana. Da aprile a settembre non è arrivato in sala nessun titolo di un
certo rilievo, in compenso fra ottobre e novembre sono state distribuite una decina di commedie popolari,
molto simili, spesso con gli stessi attori, che si sono cannibalizzate fra loro, impedendo ad ogni titolo di
essere sfruttato come avrebbe potuto.
Adesso distributori e produttori, presenti ieri, insieme agli esercenti, alla conferenza stampa di presentazione
dei dati di mercato 2014, promettono novità, ma il rischio è che, come in passato, alle parole non seguono i
fatti. La cosa è tanto più clamorosa se si pensa che il film di maggiore incasso in assoluto del 2014,
Maleficent , capace di rastrellare oltre 14 milioni di euro, è approdato in sala a fine maggio. Per la prima volta
nella storia del cinema italiano il film più visto dell'anno è un'uscita estiva, a dimostrazione che se il prodotto è
valido si possono realizzare exploit sorprendenti anche nei mesi caldi, come del resto avviene in tutto il
mondo. Un altro elemento che merita attenzione, soprattutto in relazione al calo di interesse sia nei confronti
dei film italiani, sia di quelli Usa, è la grande crescita della produzione europea. Lo scorso anno i film prodotti
nel vecchio continente totalizzarono complessivamente 10 milioni di spettatori, quest'anno sono diventati 15
milioni, con un aumento percentuale di oltre il 50%. Sono numeri che segnalano un desiderio di novità.
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IL BILANCIO DEL 2014 R2 Spettacoli & TELEVISIONE
16/01/2015
La Repubblica - Firenze
Pag. 17
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Film francesi online parte il quinto festival per gli internauti
MYFRENCHFILMFESTIVAL .com è un concetto inedito che ha lo scopo di far scoprire i giovani registi
francesi e che permette agli internauti di tutto il mondo di condividere il loro amore per il cinema francese. Dal
oggi al 16 febbraio 2015 i cinefili avranno accesso a tutti i film proposti dalla quinta edizione del festival del
cinema francese in linea sulla piattaforma myFrenchFilmFestival.com. Sono in concorso dieci lungometraggi
e dieci cortometraggi francesi. Gli internauti sono invitati a votare tutti i film e a lasciare i loro commenti sul
sito. La selezione conta due film belgi in concorso, uno del patrimonio storico e, fuori concorso due film
francofoni canadesi. Al termine del festival saranno consegnati cinque premi: tre per i lungometraggi, due per
i cortometraggi. All'evento collabora anche l'Istituto Francese di Firenze.
Foto: www.myfrenchfestival.com Da oggi al 16 febbraio
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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LA RASSEGNA
16/01/2015
La Repubblica - Firenze
Pag. 17
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Formula Colonna
Riapre la sala di lungarno Ferrucci con conferenze film a richiesta biglietti ridotti e altre idee originali
FULVIO PALOSCIA
IL CINEMA Colonna ricomincia dalla gestione di un società di comunicazionee marketing, la pratese
Headline, che fa capo all'imprenditore Alessandro Baccani, nato proprio nella zona di piazza Gavinana e
deciso a rilanciare la sala dopo l'ennesima chiusura «per affetto, visto che la frequentavo da piccolo, e perché
volevo creare un contenitore in cui l'aspetto cinema sia preponderante, ma non l'unico. C'è un progetto di
conferenze il sabato su vari temi della cultura e della scienza, quello di un centro didattico sul cinema, con
l'obiettivo di tenere il Colonna aperto tutto il giorno: un luogo di esperienze diverse, non solo di fruizione ma
anche di scambio, perché questo è il futuro delle sale cinematografiche che non sono multiplex». La
programmazione è firmata da Massimo Smuraglia, regista, critico, direttore di Spaziouno dal 1987 al 1994.
Ne è nato un primo stralcio di proiezioni attento non solo alla vocazione "d'essai" della sala, ma anche
all'ubicazione, «in un quartiere popolare e popoloso» dice Smuraglia,i cui abitanti avranno voce in capitolo
con film a richiesta (tra le prime arrivate, Berlinguer ti voglio bene ), con programmazione mattutina per le
mamme (ancora in fase di allestimento) e biglietto gratis per chi, il sabato, si siede ai tavoli del ristorante della
Rari Nantes. Lo schermo della sala di lungarno Ferrucci ospiterà non solo film del circuito "ufficiale"
(«impresa difficilissima, visto che siamo una sala fuori da ogni network» spiega Smuraglia) ma anche opere
transitate come meteore nelle sale, ma che qui avranno una tenitura di più giorni, a cominciare da Perfidia di
Bonifacio Angius, dal 22 (alle 21 incontro con il regista e l'attore Stefano Deffenu) al 25 gennaio. La prima
rassegna in cartellone è firmata da Riccardo Pangallo, dal 19 gennaio al 23 febbraio: in Road moviese derive
esistenziali l'attore fiorentino ha raccolto film in cui «la strada è la metafora di un viaggio interiore, di una
ricerca di se stessi e dell'avventura tra luci ed ombre dell'esistenza»: si va dalla paura con Duel di Spielberg
(il 19/1) ai rapporti sentimentali ( L'amante di Sautet, 26/1), dal vuoto ( Stradaa doppia corsia di Hellmann,
16/2) all'inquietudine (Cinque pezzi facili di Rafelson, 23/2). Dopo il successo che Mommy ha ottenuto al
Colonna nei giorni di Natale, dal 10 al 18 febbraio retrospettiva dedicata al regista Xavier Dolan, enfant
prodige del cinema canadese; in programmazione, a febbraio una rassegna dedicata alla Prima guerra in
mondiale. Mentre il 27 si celebrerà la Giornata della Memoria: tra i film in programma Anita B di Faenza e
Hannah Arendt della von Trotta. Prezzi accessibili: durante la settimana, 5.50 euro.
Foto: MEMORABILE Il manifesto di "Duel" primo film di Steven Spielberg che inaugura il ciclo di film affidato
a Riccardo Pangallo (19 gennaio)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La svolta
16/01/2015
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 27
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Birdman e Budapest Hotel guidano la corsa all'Oscar
Nove nomination ciascuno, tra cui miglior film e regia Segue The Imitation Game. Le statuette il 22 febbraio
CLAUDIA FERRERO
Dopo un 2014 segnato dalla Statuetta alla Grande Bellezza di Sorrentino, dopo l'esclusione già nelle
preselezioni del Capitale Umano di Virzì tra i film stranieri, l'Italia non scompare dalla prossima notte degli
Oscar: sono gli sfarzosi abiti del Grand Budapest Hotel a riaccendere speranze di vittoria grazie alla
candidatura di Milena Canonero per i costumi del film di Wes Anderson. Una bella sorpresa. Come invece
sorpresa non è la pioggia di nomination per lo stesso film, ben nove, che la storia di questo raffinatissimo
Grand Hotel Budapest dagli anni Trenta fino al 1968 si gioca a pari merito con Birdman di Alejandro González
Iñárritu, commedia su un ex divo supereroe da blockbuster in cerca di rilancio a Broadway. La delusione
Fincher Hanno fatto il pieno di candidature anche The Imitation Game di Morten Tyldum, sulla vita di Alan
Turing (otto), Boyhood di Richard Linklater (sei) e altrettante American Sniper di Clint Eastwood. A cinque
nomination si sono fermati La Teoria del Tutto di James Marsh, Interstellar di Christopher Nolan e Whiplash
di Damien Chazelle, mentre Foxcatcher di Bennett Miller è a quota 4. Delusione, invece, per il thriller Gone
Girl L'Amore bugiardo di David Fincher, candidato solo per la notevole prova d'attrice di Rosamund Pike.
Grand Budaperst Hotel e Birdman sono nella lista per il miglior film assieme ad American Sniper , a Boyhood
, a The Imitation Game , a Selma , alla Teoria del tutto e a Whiplash . Attori in cerca di conferme In cerca
della consacrazione definitiva è Bradley Cooper, (alla terza candidatura consecutiva), per il ruolo del cecchino
Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq American Sniper diretto da Eastwood, che però non è in lizza fra i
registi. Cooper deve vedersela nella categoria miglior attore con Michael Keaton per Birdman - fresco
vincitore del Golden Globe -, Steve Carell per il dramma sportivo Foxcatcher e gli inglesi Benedict
Cumberbatch, che interpreta il matematico Alan Turing in The Imitation Game , e Eddie Redmayne, anche lui
nel ruolo di uno scienziato, Stephen Hawking, in La teoria del tutto. Julianne Moore è tra le favorite alla
vittoria per il dramma sull'Alzhaimer Still Alice : la sfidano Rosamund Pike spietata in L'amore bugiardo ,
Reese Witherspoon per Wild , Felicity Jones per La teoria del tutto e l'attrice francese Marion Cotillard
protagonista di Due giorni, una notte dei Dardenne. Nella cinquina dei registi, Alejandro G. Iñàrritu, Richard
Linklater, Bennett Miller, Wes Anderson e Morten Tyldum. Tra le grandi delusioni, quella di The Lego Movie
per l'animazione (il regista Philip Lord ha twittato una statuetta di Lego e la frase «Tutto ok, l'Oscar me lo
sono fatto io»), categoria dove ci sono Song Of The Sea, Big Hero 6, The Boxtrolls, Dragon Trainer 2, The
Tale of the Princess Kaguya . Tra i migliori film stranieri resta fuori uno dei favoriti, lo svedese Turist, ed
entrano Storie Pazzesche e il drammatico Timbuktu . Invece Citizenfour , su Edward Snowden, si conferma il
favorito tra i documentari. Attrice da record Meryl Streep, nominata come attrice non protagonista per «Into
the Woods»: con questa 19a candidatura è l'attrice ad aver ricevuto più nomination La favorita «Still Alice» è
già valso a Julianne Moore un Golden Globe, ora è la favorita anche per l'Oscar: Moore è una professoressa
di linguistica malata di Alzheimer Grandi sconfitte Ex rivali in amore, unite ora nella delusione: niente
nomination per Jennifer Aniston («Cake») e Angelina Jolie per «Unbroken» Grand Budapest Hotel Tra le
nomination per il raffinato film di Wes Anderson: miglior film, regia, sceneggiatura originale, fotografia,
colonna sonora originale, costumi, make up Birdman Miglior film, regia, attore (Keaton), attore non
protagonista (Norton), attrice non protagonista (Emma Stone) tra le candidature del lavoro di Iñárritu
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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il caso
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La Stampa - Ed. nazionale
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2014, l'anno nero degli incassi
FULVIA CAPRARA ROMA
Nel 2014, forse l'anno più nero della crisi, le presenze nelle sale e gli incassi cinematografici calano
visibilmente. Secondo i dati Cinetel presentati ieri (riferiti al 93% dell'intero mercato) i biglietti venduti sono
stati 91.465.559, con una diminuzione del 6,13% rispetto al 2013, e gli introiti si fermano a quota 574.839.395
euro, con una flessione del 7,09%. Le presenze sono praticamente le stesse del 2012, la quota di mercato
del cinema italiano dell'anno appena concluso è del 27, 76%, mentre nel 2013 si viaggiava sul 31,16%,
merito, in gran parte, del Sole a catinelle di Checco Zalone che, da solo, aveva raccolto circa l'8%. Sul futuro
però c'è ottimismo, i primi sei giorni del 2015 hanno ottenuto il miglior risultato degli ultimi 20 anni, con 4,8%
di presenze in sala. Anche dal 1° al 13 gennaio i biglietti staccati, rispetto allo stesso periodo del 2014, sono
aumentati del 10,35%, e gli incassi del 10,71%. Insomma, il periodo natalizio si conferma fondamentale per la
sopravvivenza dell'industria cinematografica. I risultati Cinetel premiano anche la scelta di far uscire, nella
prima settimana dell'anno, una seconda sventagliata di titoli di massimo appeal, a iniziare da Si accettano
miracoli di Alessandro Siani, gran trionfatore, al terzo posto nell'arco di tempo che va dall'11 dicembre 2014
al 6 gennaio 2015, dopo Lo Hobbit e Il ricco, il povero e il maggiordomo . In testa alla classifica dei top 100
c'è la Jolie, perfida strega di Maleficent , seguita dalla commedia Un boss in salotto e dall'adrenalinico Lupo
di Wall Street firmato Scorsese. I gusti degli italiani continuano tradizionalmente a dividersi nei due grossi
filoni della commedia e del blockbuster americano. Il primo titolo di un autore europeo non italiano (posto 17)
è Lucy , di Luc Besson, protagonista Scarlett Johansson, mentre la bandiera dell'Italia torna a sventolare al
numero 21, con Il giovane favoloso di Martone. Nella gara tra case di distribuzione cinematografica vince la
Warner Bros Italia, seguita da Universal (che comprende anche Filmauro e «The Space movies»), e da O1
Distribution. I buoni propositi per il 2015 sono di far arrivare nelle sale titoli di richiamo tutto l'anno, non solo in
autunno e in inverno. Quello che ci aspetta sarà anche l'anno del ritorno del grande cinema italiano. Saranno
pronti, uno dopo l'altro, il nuovo film dei fratelli Taviani e quello di Nanni Moretti, e poi Tale of Tales di Matteo
Garrone e La giovinezza del premio Oscar Paolo Sorrentino. Per questi ultimi tre titoli si prevede la presenza
contemporanea al Festival di Cannes e, di conseguenza, la possibilità di riconoscimenti che dovrebbero
stimolare l'interesse del pubblico.
91.465.559 biglietti venduti Questi gli ingressi totali per i dodici mesi del 2014, con una diminuzione del 6,13%
sul 2013; curiosità: il dato è simile a quello del mercato Usa
574.839.395 euro incassati La flessione, per quanto riguarda gli introiti, è pari al 7,09%; la quota di mercato
del cinema italiano è passata dal 31,16% al 27, 76% del totale Maleficent Il film con Angelina Jolie perfida
strega è in testa alla classifica dei top 100 Un boss in salotto Al secondo posto la commedia di Miniero con
Paola Cortellesi e Rocco Papaleo
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Arrivano i dati ufficiali: il 2015 parte con numeri molto positivi
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Oscar, la sfida è cominciata
«LA NAZIONALITÀ È RELATIVA MA PORTO SEMPRE CON ME LA MIA CULTURA OVUNQUE IO
LAVORI»
Gloria Satta
I CANDIDATI All'Oscar, il 22 febbraio prossimo, sarà testa a testa tra Grand Budapest Hotel di Wes Anderson
e Birdman di Alejandro G. Iñárritu. Hanno ottenuto 9 nomination ciascuno e sfideranno altri sei film: American
Sniper, Boyhood (girato nell'arco di 12 anni), The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e l'outsider di
questa 87ma edizione del premio, Whiplash, diretto dal men che trentenne Damien Chazelle. È un "caso" di
cui si parla in tutto il mondo e in Italia lo vedremo il 12 febbraio. Tra gli attori combatteranno fino all'ultimo
voto Steve Carrell, Bradley Cooper, Benedicht Cumberbacht, Michael Keaton, Eddie Radmayne. Come
migliore attrice sono in gara Marion Cotillard, Felicity Jones, Julianne Moore, Rosamund Pike, la moglie di
L'amore bugiardo , Reese Whiterspoon. L'ITALIANA E anche se l'esclusione del Capitale umano dalla
"shortlist" aveva tagliato il nostro cinema fuori dall'Oscar, in finale ci sarà un'eccellenza italiana: Milena
Canonero, la costumista che ha già vinto tre statuette, ora candidata (è l'ottava volta) per i coloratissimi abiti
di Grand Budapest Hotel. «Sono sorpresa, non mi aspettavo la nomination», reagisce a caldo Canonero,
classe 1946, eleganza innata. «Non si sa mai come vanno queste cose ma sono felicissima. È un grande
onore. Devo riconoscere però che il merito non è solo mio: noi costumisti siamo nelle mani del regista, dello
scenografo, del montatore e di tutti quelli che lavorano a un film. Poi, quando si arriva in zona Oscar, a
decidere sono i votanti dell'Academy». Da molti anni residente in America, contesa dai massimi registi del
mondo, in questi giorni Milena è a Roma: assisterà domani a Palazzo Braschi all'apertura della spettacolare
mostra "I vestiti dei sogni" sui grandi costumisti italiani. Un'intera sala è dedicata alle fastose "mises" create
per Marie Antoinette , il film di Sofia Coppola per il quale Canonero vinse nel 2006 il terzo Oscar. Gli altri due
li aveva avuti rispettivamente nel 1976 per Barry Lyndon e nel 1982 per Momenti di gloria . E che effetto le fa
essere l'unica italiana in finale alla notte delle stelle? «La nazionalità è relativa», risponde la costumista, «ma
il mio essere italiana comporta un bagaglio culturale, sociale e una sensibilità artistica speciale. È la mia
eredità e la porto sempre con me, ovunque vada a lavorare». LE USCITE Quanto agli altri finalisti, il
controverso American Sniper è ora campione d'incassi sia in Italia sia negli Usa. Birdman , già applaudito a
Venezia (era il vincitore morale della Mostra) uscirà il 5 febbraio. Il 12 dello stesso mese si vedranno Selma ,
sulla famosa marcia di protesta guidata nel 1965 da Martin Luther King, e Whiplash . Quest'ultimo film, opera
seconda del giovanissimo Chazelle, lanciato al Sundance, passato al festival di Torino e premiato un po'
dappertutto, si è aggiudicato anche la candidatura per l'attore non protagonista. E' J. K. Simmons che
interpreta il sadico direttore d'orchestra con cui dovrà vedersela un giovane batterista jazz nel conservatorio
più competitivo di New York. Un confronto feroce a base di musica, lacrime, sangue.
I favoriti GRAND BUDAPEST HOTEL Ralph Fiennes nel film di Wes Anderson: 9 nomination BIRDMAN
Michael Keaton nel film di Iñarritu: 9 candidature ma niente a Venezia AMERICAN SNIPER Bradley Cooper
nel film di Eastwood, sei candidature tra cui film e attore BOYHOOD Ellar Coltrane nel film di Linklater, 12
anni di riprese e 6 candidature un po' a sorpresa
Le nomination 2015FILM ANSA REGISTA FILM STRANIERO ATTORE PROTAGONISTA ATTRICE
PROTAGONISTA FILM D'ANIMAZIONE Rober t Duvall (The Judge) Ethan Hawke (Boyhood) Edward Norton
(Birdman) Mark Ruffalo (Foxcatcher) J.K Simmons (Whiplash) ATTORE NON PROTAGONISTA ATTRICE
NON PROTAGONISTA Big Hero 6 The Boxtrolls Dragontrainer 2 Song of the Sea The Tale of the Princess
Kaguya American Sniper (Clint Eastwood) Birdman (Alejandro Gonzales Inarritu) Boyhood (Richard Linklater)
Grand Budapest Hotel (Wes Anderson) The Imitation Game (Mor ten Tydlum) Selma (Ava DuVernay) La
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Con 9 nomination a testa, "Grand Budapest Hotel" e "Birdman" dominano la classifica. Otto invece quelle
collezionate da "The Imitation Game", sei per "Boyhood" e "American Sniper", a quota cinque "Interstellar",
"Whiplash" e "Foxcatcher" Unica italiana in gara la costumista Milena Canonero, 3 volte vincitrice, all'ottava
candidatura con il film di Wes Anderson
16/01/2015
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Pag. 27
(diffusione:210842, tiratura:295190)
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teoria del tutto (James Marsh) Whiplash (Damien Chazelle) Alejandro G. Inarritu (Birdman) Richard Linklater
(Boyhood) Bennett Miller (Foxcatcher) Wes Anderson (Grand Budapest Hotel) Mor ten Tydlum (The Imitation
Game) Marion Cotillard (Due giorni, una notte) Felicit y Jones (La teoria del tutto) Julianne Moore (Still Alice)
Rosamund Pike (Gone girl) Reese Witherspoon (Wild) Steve Carell (Foxcatcher) Bradley Cooper (American
Sniper) Benedict Cumberbatch (The Imitation Game) Michael Keaton (Birdman) Eddie Redmayne (La teoria
del tutto) Ida (Pawel Pawlikowski - Polonia) Leviathan (Andrei Zvyagintsev - Russia) Tangerines (Zaza
Urushadze - Estonia) Timbuktu (Abderrahmane Sissako - Mauritania) Storie Pazzesche (Damián Szifrón Argentina) Patricia Arquette (Boyhood) Laura Dern (Wild) Keira Knightley (The Imitation Game) Emma Stone
(Birdman) Mer yl Streep (Into the Woods)
"TORNERANNO I PRATI" DI OLMI NELLA SEZIONE GALA DI BERLINO
Foto: Milena Canonero
Foto: The Imitation Game
16/01/2015
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 27
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DOPO I TRIONFI DI "12 ANNI SCHIAVO" RESTA AI MARGINI L'APPASSIONATO "SELMA" SU MARTIN
LUTHER KING
Fabio Ferzetti
IL COMMENTO Sarà un Oscar tutto bianco: fra i tanti candidati agli Academy Award non c'è nemmeno un
afroamericano. A un anno dal trionfo perfino eccessivo di 12 anni schiavo , il film sullo schiavismo dell'inglese
Steve McQueen, l'Academy sembra dire «abbiamo già dato» e ignora quasi completamente Selma , il film di
Ava Du Vernay su Martin Luther King e la lotta per i diritti civili negli anni 60 che molti consideravano tra i
favoriti. E negli Usa c'è già chi legge questa scelta alla luce della sconfitta di Obama alle elezioni di midterm ,
che ha indebolito non poco il presidente. La Du Vernay tra l'altro sarebbe stata la prima regista afro a
conquistare una candidatura alla statuetta. Un'occasione storica che i votanti dell'Academy non hanno colto.
Selma figura tra gli otto titoli candidati a miglior film, ma né la regista né il protagonista David Oyelowo sono
stati presi in considerazione. Non abbiamo ancora visto Selma , ma riesce difficile credere che la regia sia
ancora più anonima di quella di Morten Tyldum per The Imitation Game , che invece è candidato. OTTO
TITOLI Curioso anche essersi fermati a 8 titoli per la categoria maggiore, quando le nuove regole ne
prevedono fino a 10. Strana avarizia. Ma se nell'insieme la lista delle nominations non è troppo sorprendente,
a scavare un po' spuntano fuori esclusioni e inclusioni bizzarre. Possiamo considerare una buona notizia il
drastico ridimensionamento di Gone Girl - L'amore bugiardo , che consideriamo il film più sopravvalutato
dell'anno, anche se nessuno avrebbe scommesso su una performance così disastrosa: solo Rosamund Pike
strappa una candidatura. Se era abbastanza scontata la pioggia di candidature su American Sniper e The
Imitation Game , è bello trovare fra i candidati un outsider come Boyhood , piccolo gioiello che è l'esatto
opposto del cinema americano roboante a cui siamo abituati. Ed è importante l'affermazione del notevole
Foxcatcher , anche se stavolta Bennett Miller, già regista di Capote , si candida per la regia ma non per il film
, anche se c'erano ancora due osti liberi. Altro piccolo mistero hollywoodita. Fa piacere pure che Wes
Anderson riceva finalmente una consacrazione e che Birdman si prenda la rivincita dopo esser tornato da
Venezia a mani vuote (anche quello, che errore...). Ma fra le scelte inspiegabili ci sono l'esclusione del
geniale T he Lego Movie dalla cinquina del film d'animazione, ed è un delitto aver negato la sua grande
occasione al sublime Timothy Spall (Mr. Turner di Mike Leigh), attore già maturo e non proprio abbonato ai
ruoli da protagonista, per preferirgli il Cumberbatch di The Imitation Game , che invece avrà altre occasioni.
Così come è curioso aver ignorato un Jake Gyllenhaal al suo massimo storico ne Lo sciacallo , Ma gli Oscar
non sono un pranzo di gala e tra le esclusioni che bruciano di più c'è anchequella toccata al coraggioso,
impassibile e insieme straziante documentario sui boia indonesiani di Joshua Oppenheimer, The Look of
Silence . Non sarà perché il film ricorda con pacata fermezza il ruolo avuto dagli Stati Uniti in quel genocidio?
Pensarlo non sarà elegante, ma è del tutto inevitabile.
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Ma Hollywood dimentica gli afro
16/01/2015
Il Fatto Quotidiano
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(tiratura:100000)
Bianco e uomo: identikit da Oscar
Federico Pontiggia
Oscar nominations, prima i vincitori: Birdman di Alejandro González Iñárritu e The Grand Budapest Hotel di
Wes Anderson, che conducono appaiati con 9 candidature. Eppure, fanno più rumore gli sconfitti, anzi, il
grande perdente: l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. 6.028 sono i membri che votano per i premi
e, ha scoperto il Los Angeles Times nel 2012, sono per il 76 per cento uomini, per il 94 per cento bianchi, per
l'86 per cento maggiori di 50 anni: non ci si può stupire troppo che privilegino la propria immagine riflessa sul
grande schermo, ma stavolta hanno fatto peggio del solito, peggio degli ultimi 17 anni. Su 20 attori e attrici,
tra protagonisti e non protagonisti, non c'è nessun afroamericano o ispanico: 20 bianchi, anglosassoni,
ovvero yankee o inglesi (Eddie Redmayne, Benedict Cumberbatch, Keira Knightley). Non finisce qui: nessuna
sceneggiatrice e nessuna regista donna, su 15 caselle disponibili. EMBLEMATICO il caso della regista di
Selma Ava DuVernay: avrebbe potuto essere la prima donna nera dietro la macchina da presa candidata,
niente da fare. Ma Selma, sulla marcia per i diritti civili del 1966, prende un'altra mazzata: David Oyelowo,
ottimo protagonista nei panni di Martin Luther King, non entra in cinquina. Accanto alla canzone Glory, l'altra
nomination di Selma è per miglior film: categoria allargata a 8. La pena del contrappasso dopo le tre statuette
a 12 anni schiavo l'anno scorso? A bocca asciutta anche Angelina Jolie regista di Unbroken , per trovare un
po' di "diversità" bisogna rifarsi al messicano Iñárritu, che corre per la regia con Richard Linklater (Boyhood ,
6 candidature), Bennett Miller (Foxcatcher , 5), Wes Anderson e Morten Tyldum (The Imitation Game, 8). Tra
gli 8 in lizza per la statuetta al miglior film da questi va sottratto Foxcatcher e, oltre a Selma (2), aggiunto
Whiplash (5), The Theory of Everything (5) eAmerican Sniper (6) di Clint Eastwood, che manda in nomination
anche il cecchino Bradley Cooper. Con lui, tra i protagonisti, Steve Carell (Foxcatcher ), Cumberbatch (The
Imitation Game), Michael Keaton (Birdman ) e Redmayne (La teoria del tutto), mentre la favorita Julianne
Moore (Still Alice ) se la vedrà con Reese Whiterspoon (Wild ), Felicity Jones (The Theory...), Marion Cotillard
(Due giorni, una notte dei Dardenne) e Rosamund Pike, unica presenza del dimenticato Gone Girl di David
Fincher. E l'Italia? Già eliminato Il capitale umano di Paolo Virzì, punta tutto sulla costumista Milena
Canonero: già due volte premio Oscar per Barry Lyndon e Momenti di gloria, cerca il terzo per The Grand
Budapest Hotel. In bocca al lupo, e appuntamento al 22 febbraio per la Notte degli Oscar.
Foto: BIRDMAN
Foto: Il film di Iñárritu ha ricevuto ben 9 candidature, così come " The grand Budapest hotel "
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NOMINATIONS
16/01/2015
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 15
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Oscar, è sfida di nomination tra Anderson e Iñárritu
Ieri a Los Angeles le candidature: 9 per "Grand Budapest Hotel" e "Birdman", 8 per "The Imitation game".
Unica italiana Milena Canonero per i costumi
ALESSANDRA DE LUCA
Birdman di Alejandro Iñárritu e The Gran Budapest Hotel di Wes Anderson, nove nomination ciascuno, sono i
film più apprezzati dall'Academy Awards, che consegnerà i prossimi premi Oscar domenica 22 febbraio.
Subito dopo si piazzano The Imitation Game (8) di Mortensen Tyldum, American Sniper (6) di Clint Eastwood
e Boyhood (6) di Richard Linklater. Ottimo risultato anche per Foxcatcher di Bennett Miller, La teoria del tutto
di James Marsh e Whiplash di Damien Chazelle, tutti con cinque nomination, che si candidano per le
principali categorie, mentre Interstellar di Christopher Nolan entra solo nelle cinquine tecniche, così come
Unbroken di Angelina Jolie e Vizio di forma di Paul Thomas Anderson. Tutto più o meno secondo le
previsioni, senza troppe sorprese, eppure qualcosa di stonato salta all'occhio. Se Birdman , commedia amara
su un attore hollywoodiano in crisi, fa giustamente il pieno di candidature, quelle che hanno premiato The
Imitation Game , storia dell'uomo che inventò il computer, ci sembrano francamente troppe, decisamente
ingiustificate quelle alla regia e alla modesta interpretazione della sempre sopravvalutata Keira Knightley.
Ottima la decisione di candidare tra i migliori film stranieri il polacco Ida , su una suora che scopre le proprie
origini ebraiche, ma la presenza nella stessa cinquina dell'argentino Strane Storie sugli eccessi a cui può
arrivare il comportamento umano ci sembra fuori luogo. Così come è incomprensibile la decisione di
candidare due volte Alexandre Desplat, per le musiche sia di Grand Budapest Hotel che di The Imitation
Game . Inammissibile poi l'esclusione di The Look of Silence , sul genocidio in Indonesia, dalla cinquina dei
migliori documentari, tra cui campeggia il bellissimo Il sale della terra di Wim Wenders. Curioso poi il
panorama dei migliori attori, che in molti casi hanno ottenuto l'unica candidatura destinata al film. Come
Robert Duval per The Judge , Reese Witherspoon e Laura Dern per Wild , storia di un lungo viaggio in
solitaria attraverso l'America, ma è soprattutto il caso di Marion Cotillard, protagonista di Due giorni, una notte
dei fratelli Dardenne, film grazie al quale l'attrice si prende la sua bella rivincita sulla giuria di Cannes che le
aveva preferito Julianne Moore, nuovamente sua rivale, ma questa volta nei panni di una malata di Alzheimer
nel toccante Still Alice , snobbato dalle altre cinquine. Dimenticati anche L'amore bugiardo , candidato solo
per l'interpretazione di Rosamund Pike, Into The Woods , che vede però nominata l'onnipresente Meryl
Streep e Big Eyes di Tim Burton, rimasto a bocca asciutta. Strano anche il caso di Selma - La strada per la
libertà sulla storica marcia di Martin Luther King, che figura solo nel gruppo dei miglior film e nella cinquina
per la canzone. Quasi che l'Academy se la sia cavata con un gesto "dovuto", ma tutto sommato svogliato per
un film nobile nelle intenzioni, ma piuttosto deludente del risultato. Tra i migliori film di animazione ci sono Big
Hero 6 della Disney, Dragon Trainer 2 della Dreamworks e The Boxtrolls della Universal, mente tra i film
stranieri vanno segnalati anche Timbuctu del maliano Sissako sull'integralismo islamicoe il pluripremiato
Leviathan , che ha però suscitato lo sdegno dell'Associazione degli Esperti ortodossi, pronti a un appello al
ministro della Cultura Vladimir Medinskij con la richiesta di vietare in Russia la proiezione del film. La Chiesa
russa, però, che nella pellicola viene ritratta come complice del potere, colpevole di abusi e ingiustizie, è
rimasta neutrale rispetto alla proposta degli ortodossi. Inorgoglisce, infine, la candidatura della nostra Milena
Canonero, autrice dei magnifici costumi di The Grand Budapest Hotel .
Foto: MESSICO. Il regista Alejandro Iñárritu
Foto: USA. Wes Anderson con Ralph Fiennes
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Cinema . / AGORA' SETTE spettacoli
16/01/2015
Il Gazzettino
Pag. 20
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Birdman e l'Hotel alla prova del nove
Ma l'opera che meriterebbe di sbancare rimane "Boyhood" L'Italia in gara con la costumista Canonero, al
possibile poker
Mettiamola così. Adesso l'Academy ha solo una possibilità per salvarsi da questa accozzaglia di nomination
per il miglior film, con quest'elenco di opere in gran parte deludenti: dare il 22 febbraio l'Oscar a "Boyhood" (e
non certo per copiare i Golden Globes), che rimane l'unico film, tra quelli proposti per il premio, che abbia
veramente scosso la palude del già visto, già sentito, già tutto. Semmai nelle 7 candidature assegnate al film
di Linklater, spicca la distrazione per il protagonista assoluto (Ellar Coltrane), passato da bambino a oltre
l'adolescenza, mostrando la trasformazione vera del proprio corpo, che è lo stesso "corpo" in evoluzione del
film. Cioè: anche se non nominavano Ethan Hawke era lo stesso. Volendo scegliere un'alternativa, faticosa
ma ci si prova, eccone una del tutto improbabile: "Whiplash", sorta di lotta interiore per diventare un
percussionista di talento, dal ritmo indiavolato e con un assolo di batteria strepitoso (la musica è il
personaggio principale): miglior film è dura, ma assolutamente meritatissimi sarebbero montaggio e
montaggio sonoro, oltre all'attore non protagonista (J.K. Simmons). Man bassa (9 nominations a testa) hanno
fatto "Birdman" del messicano Iñarritu e "Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson. Il primo conferma
l'invidiabile fiuto del direttore della Mostra Alberto Barbera, che già l'anno scorso aveva poi trionfato agli
Oscar con "Gravity" (entrambi sono stati film d'apertura nel 2013 e 14). Ma tra i due film non c'è paragone:
"Birdman", già detto all'indomani della prima veneziana, resta un film sopravvalutato di un regista altrettanto
sopravvalutato: certo non è a livelli bassi come con "Biutiful", ma se si toglie un po' di forma, il film non
presenta tanti motivi di interesse così come si vorrebbe far credere. Su Wes Anderson è detto tutto: quando
dimostrerà di saper fare anche qualcos'altro, rispetto al suo incrollabile cliché (divenne famoso con "I
Tenenbaum"), forse troverà un fan in più (ne ha tanti, comunque); curioso che tutta questa attenzione arrivi
con un film nemmeno tra i suoi migliori (ma Ralph Fiennes è rimasto fuori). Che poi un'opera convenzionale
come "The imitation game" porti a casa 8 nominations è davvero sbalorditivo; in rapporto più comprensibili le
6 a "American sniper" (forse l'unico film di Eastwood difficile da amare, ma la frattura tra i pro e i contro è
feroce), ma non c'è quella al regista. "Interstellar" va alla finale con 5 candidature (tutte "minori") e qui ci
siamo. Detto che sono 8 i film in gara (il numero più basso da quando possono arrivare a 10), ormai è più che
una tendenza l'attenzione a film più da festival che prettamente commerciali e questo è ovviamente più che
positivo. Ma spiace che film come il portentoso "Gone girl" di Fincher siano rimasti quasi fuori (una sola
nomination: a Rosamund Pike per la quale si fa il tifo), ma anche "Inherent vice", "Apes revolution", "Lo
sciacallo" e anche "The lego movie", solo per fare qualche nome. Detto che Venezia si nota anche con la
doppia nomination per il musicista Desplat ("Grand Budapest Hotel" e "The imitation game"), ultimo
presidente di giuria, per il film straniero resta in corsa soprattutto il polacco "Ida" (distribuisce la padovana
Parthénos), anche se troppi film meritevoli erano già usciti. L'Italia non c'è (Virzì subito fuori), così evitiamo
nuove furibonde polemiche. Di italiano resiste solo la costumista Milena Canonero ("Grand Budapest Hotel"),
ne ha già vinti tre ("Barry Lindon", "Momenti di gloria" e "Marie Antoinette"), il quarto è in agguato.
Le nomination 2015FILM ANSA REGISTA FILM STRANIERO ATTORE PROTAGONISTA ATTRICE
PROTAGONISTA Robert Duvall (The Judge) Ethan Hawke (Boyhood) Edward Norton (Birdman) Mark
Ruffalo (Foxcatcher) J.K Simmons (Whiplash) FILM D'ANIMAZIONE Big Hero 6 The Boxtrolls Dragontrainer
2 Song of the Sea The Tale of the Princess Kaguya ATTORE NON PROTAGONISTA ATTRICE NON
PROTAGONISTA Alejandro G. Inarritu (Birdman) Richard Linklater (Boyhood) Bennett Miller (Foxcatcher)
Wes Anderson (Grand Budapest Hotel) Morten Tydlum (The Imitation Game) American Sniper (Clint
Eastwood) Birdman (Alejandro Gonzales Inarritu) Boyhood (Richard Linklater) Grand Budapest Hotel (Wes
Anderson) The Imitation Game (Morten Tydlum) Selma (Ava DuVernay) La teoria del tutto (James Marsh)
Whiplash (Damien Chazelle) Marion Cotillard (Due giorni, una notte) Felicity Jones (La teoria del tutto)
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CORSA AGLI OSCAR Pioggia di nomination per i film di Iñarritu e Wes Anderson Finale il 22 febbraio
16/01/2015
Il Gazzettino
Pag. 20
(diffusione:86966, tiratura:114104)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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Julianne Moore (Still Alice) Rosamund Pike (L'amore bugiardo) Reese Witherspoon (Wild) Patricia Arquette
(Boyhood) Laura Dern (Wild) Keira Knightley (The Imitation Game) Emma Stone (Birdman) Meryl Streep (Into
the Woods) Steve Carell (Foxcatcher) Bradley Cooper (American Sniper) Benedict Cumberbatch (The
Imitation Game) Michael Keaton (Birdman) Eddie Redmayne (La teoria del tutto) Ida (Pawel Pawlikowski Polonia) Leviathan (Andrei Zvyagintsev - Russia) Tangerines (Zaza Urushadze - Estonia) Timbuktu
(Abderrahmane Sissako - Mauritania) Storie Pazzesche (Damián Szifrón - Argentina)
PORTAFORTUNA
Dopo "Gravity" ancora in lizza l'apertura di Venezia
COMMEDIA POP
Il regista Usa dei Tenenbaum a caccia della consacrazione
16/01/2015
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 21
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Oscar, anche la Canonero nella sfida Anderson-Inarritu
Francesca Scorcucchi
«Non me lo aspettavo, non me lo aspetto mai, non ci si abitua mai a certe emozioni»: Milena Canonero,
raggiunta al telefono mentre è impegnata come regista sul set di un cortometraggio, non nasconde la sua
emozione di fronte alla candidatura numero 9 per i costumi di «Grand Budapest Hotel», il film di Wes
Anderson che ha ottenuto il record di nomination, annunciate ieri a Los Angeles. «Non si sa mai cosa
aspettarsi in queste occasioni o come verrà percepito il tuo lavoro o come uscirà il film per cui hai realizzato i
costumi», dice l'artista che ha già ottenuto tre Oscar in carriera, per «Barry Lyndon» di Stanley Kubrick, per
«Momenti di gloria» di Hugh Hudson e per il più recente «Maria Antonietta» di Sofia Coppola. A lei spetta il
compito di portare la bandiera dell'Italia dopo l'esclusione dalla gara de «Il capitale umano» di Paolo Virzì, a
dicembre.
La favola di Monsier Gustave di cui la Canonero ha curato i costumi ha ottenuto nove candidature, fra queste
miglior film, miglior regista, sceneggiatura originale, fotografia. Altrettanto bene ha fatto «Birdman», il film di
Alejandro G. Iñárritu che aveva aperto la Mostra di Venezia, a settembre. Nove candidature anche per lui,
molte di peso: film, regista, attore protagonista Michael Keaton, attore non protagonista Edward Norton,
attrice non protagonista, Emma Stone, fotografia e sceneggiatura originale.
Otto i film candidati nella categoria più importante: il miglior film del 2014, oltre a «Birdman» e «Gran
Budapest Hotel», sarà scelto fra «Boyhood», il lungo progetto di Richard Linklater che segue la crescita di un
ragazzo per tutta la sua infanzia e che ha appena vinto un Golden Globe, il dramma della guerra in Iraq
diretto da Clint Eastwood «American Sniper», «The Imitation Game» sulla storia del matematico Alan Turing,
«La teoria del tutto», sulla vita dello scienziato affetto da SLA Stephen Hawking, «Selma», dramma
sull'integrazione razziale nell'America degli anni Sessanta e «Whiplash», sull'umiliante rapporto fra uno
studente di musica e il suo terribile insegnante.
È su questi titoli che si giocheranno tutte le altre statuette più pesanti. «Boyhood» vede fra i candidati anche
Richard Linklater, nelle categorie miglior regista e migliore sceneggiatura originale, e Ethan Hawke e Patricia
Arquette fra migliori attori non protagonisti. «American Sniper» vede Bradley Cooper candidato per la terza
volta consecutiva per il suo ruolo del micidiale cecchino Chris Kyle (ma Clint Eastwood manca l'obiettivo di
una nomination alla regia). «The Imitation Game» vede candidati Benedict Cumberbatch e Keira Knightley,
migliore attore protagonista e migliore attrice non protagonista, in gara anche per regia e sceneggiatura non
originale. «La teoria del tutto» vanta fra i nominati Eddie Redmayne e Felicity Jones, attore e attrice
protagonisti.
Il 2014 è stato un anno di bei film, molti dei quali realizzati senza i capitali delle grandi major e forse per
questa ragione si è di fronte a una gara meno prevedibile del solito e con un grande numero di delusi.
«Unbroken» di Angelina Jolie è uno di questi, dato per favorito appena uscito, ha perso forza nella sua strada
verso gli Oscar e non è da escludere che il commento rivolto alla Jolie in una mail resa pubblica con
violazione informatica di Sony - «è una mocciosa senza talento» - abbia giocato un ruolo in questa
esclusione. Non ha fatto bene neppure il musical «Into the wood» che però vede il fenomeno Meryl Streep
raggiungere il record di 19 candidature, con la sua interpretazione di una strega canterina. Altra delusione per
«Selma», pellicola sulla segregazione razziale dell'America degli anni Sessanta prodotta da Oprah Winfrey: è
sì fra gli otto candidati al miglior film e ha ottenuto anche una candidatura per la canzone originale, ma i
membri dell'Academy hanno snobbato la regista Ava DuVernay. Peccato, avrebbero potuto fare la storia
nominando la prima donna regista afroamericana. Tutti bianchi e tutti uomini i registi candidati, così come
sono bianchi i venti attori in lizza.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Le candidature
16/01/2015
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 21
(diffusione:79573, tiratura:108314)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Delusione anche per Jennifer Aniston che in molti volevano fra le migliori attrici protagoniste per la sua
drammatica interpretazione in «Cake», che le è valsa la candidatura ai SAG, i premi del sindacato degli attori
. Non ci devono essere rimasti bene neppure Jessica Chastain che aveva buone chances con «A Most
Violent Year» e Jake Gyllenhaal snobbato per il bel film «Lo sciacallo». Nulla di fatto neppure per Ralph
Fiennes, impeccabile maître Gustave di «Gran Budapest Hotel» e per un film di animazione di successo
come «The LEGO movie», amato dal pubblico ma non apprezzato abbastanza dagli animatori che votano per
la categoria e che evidentemente preferiscono tecniche più tradizionali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
16/01/2015
Libero - Ed. nazionale
Pag. 26
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Dopo gli attacchi islamici, «American Sniper» risale clamorosamente nella corsa agli Academy
GIORGIO CARBONE
L'America va alla guerra. Ci va abbastanza a sorpresa. Fino alla scorsa settimana (quando furono nnunciati i
Golden Globe) sembrava che due film d'ambientazione bellica (l'americano AmericanSniper e l'inglese
Imitation game ) fossero distanziati nel rush finale della corsa all'Oscar. E invece stanno rinvenendo forte.
Terzo e quarto nella graduatoria per numero di nomination è probabile che rimontino da qui al 22 febbraio.
Ieri hanno annunciato i finalisti e ci aspettavamo la replica dei Globe. Favoriti Birdman di Inarritu Grand
Budapest Hotel di Anderson e Boyhood di Linklater. Le briciole agli altri. In qualche caso le briciole erano
offensive: il Benedict Cumberbatch di Imitation per noi era il migliore dell'anno. E il film certo tra i migliori (è in
programmazione in Italia da due settimane e non ha ancora trovato uno spettatore che ne dica male, e
nemmeno così così). American Sniper (storia del più famoso cecchino americano in Iraq) è di pari altezza,
ma si capiva abbastanza bene perché lo tenevano indietro. «È un film fascista», così è stato definito da
qualche anima bella. «Clint Eastwood è un mascalzone che fa di un delinquente un eroe». E noi a spiegare
che lo Sniper non è fascista e che Clint, da gran regista, non manca di prendere le distanze dal suo tiratore (i
momenti di paranoia sono parecchio rimarcati). Certo, ci voleva un grosso avvenimento per togliere all'
American l'etichetta fascista (le etichette, com'è noto sono più difficili a staccarsi delle opinioni vere). Beh,
l'avvenimento c'è stato. I terroristi hanno dimezzato la redazione del Charlie Hebdo e la reazione nel mondo
occidentale è stata immediata. Anche a Los Angeles (città degli Oscar) che s'è improvvisamente scoperta sul
piede di guerra. Altro che eroe delinquente. Avercene mille diecimila come Chris Kyle (il nome dello sniper in
American interpretato da Bradley Cooper, naturalmente in lizza come miglior attore). Con diecimila come
Chris, l'Isis la rimandiamo dove è venuta. Molto più indirettamente la strage di Parigi ha rilanciato anche
Imitation game dove la guerra non si vede, ma si vince (la tesi del film è che lo sbarco in Normandia e altri
avvenimenti chiave della seconda guerra mondiale non sarebbero avvenuti se un genio psicotico dalle
retrovie non avesse decifrato i codici nazisti). A questo punto sembrano meno «in» gli eroi degli altri film in
corsa: il bambino che diventa uomo in Boyhood (molto amato dai giornalistidella stampa estera delGolden
Globe). Il genio dell'astrofisica malato terminale in La teoria del tutto , un'altra malata terminale impersonata
da Julianne Moore Still Alice (anzi è possibile che coi tempi eroici che corrono la povera Julianne venga
bruciata da un'eroina più viva e solare la Keira Knightley di Imitation game . I venti di guerra possono anche
influire negativamente sulla corsa di Grand Budapest , numero uno dei Golden, ma pervaso di una nostalgia
della Mitteleuropa perduta,improvvisamente diventata del tutto incongrua. Solo un punto interrogativo a
questo punto. Nella cinquina dei candidati alla miglior regia manca il nome di Clint Eastwood. Ma come?
American Sniper rischia di vincere e non includi il regista? Negli oltre ottant'anni della storia della statuetta
non s'è quasi mai visto. A mia memoria, solo nel 1957, quando «doveva» vincere per ragioni di politica
mercantile il kolossal Il giro del mondo in 80 giorni che però aveva una regia talmente ovvia (di Michael
Anderson) da non poter essere presa in considerazione. In American Sniper la mano di Clint è presente in
ogni inquadratura. D'accordo, Eastwood ha vinto già due volte l'Oscar, uno in più non significa granché. A
meno che qualcuno non gli rimproveri a mo' di peccato mortale di aver fatto un film di destra,dopo almeno
dieci anni da cocco dei cinefili di sinistra.
Foto: I VOLTI
Foto: Sopra, Clint Eastwood. A fianco, dall'alto: Benedict Cumberbatch, Michael Keaton e Eddie Redmayne,
candidati come migliori attori [LaP]
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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CLINT EASTWOOD Il cecchino mette nel mirino sei Oscar
16/01/2015
Il Secolo XIX - Ed. nazionale
Pag. 29
(diffusione:103223, tiratura:127026)
PER GLI OSCAR UNA CORSA A DUE
Nove candidature a testa per "Grand Budapest Hotel" e "Birdman" E la costumista italiana Milena Canonero
tenta il poker
FRANCESCA SCORCUCCHI
LOS ANGELES . «Non me lo aspettavo, non me lo aspetto mai, non ci si abitua mai a certe emozioni».
Reagisce così Milena Canonero, raggiunta al telefono mentre è impegnata come regista sul set di un
cortometraggio, alla candidatura per i costumi di "Grand Budapest Hotel", il film di Wes Anderson che ha
ottenuto il record di nomination agli Oscar, ex aequo con "Birdman" di Alejandro González Iñárritu che aveva
aperto il festival di Venezia. «Non si sa mai cosa aspettarsi in queste occasioni o come verrà percepito il tuo
lavoro...», dice la costumista che ha già ottenuto tre Oscar per "Barry Lyndon" di Stanley Kubrick,
per"Momenti di gloria" di Hugh Hudson e per il più recente "Maria Antonietta" di Sofia Coppola. A lei il
compito di portare la bandiera dell'Italia dopo l'esclusione, il mese scorso, di "Il Capitale Umano" di Paolo
Virzì dalla corsa per il miglior film straniero. "Grand Budapest Hotel" correrà, oltre che per i costumi, per il
miglior film, miglior regista, sceneggiatura originale, fotografia. "Birdman" per miglior film, miglior regista,
migliore attore protagonista (Michael Keaton), migliore attore non protagonista (Edward Norton), migliore
attrice non protagonista (Emma Stone), fotografia e sceneggiatura originale. Otto i film candidati nella
categoria più importante: il miglior film del 2014, oltre a "Birdman" e "Grand Budapest Hotel", sarà scelto fra
"Boyhood", il lungo progetto di Richard Linklater che segue la crescita di un ragazzo per tutta la sua infanzia
e che ha appena vinto un Golden Globe, il dramma della guerra in Iraq diretto da Clint Eastwood, "American
Sniper", "The Imitation Game" sulla storia del matematico Alan Turing, "La teoria del tutto", sulla vita dello
scienziato Stephen Hawking, "Selma", dramma sull'integrazione razziale nell'America degli anni Sessanta e
"Whiplash", sull'umiliante rapporto fra uno studente di musica e il suo terribile insegnante. "Boyhood" vede
frai candidati anche Richard Linklater, nelle categorie miglior regista e migliore sceneggiatura originale, e
Ethan Hawke e Patricia Arquette come migliori attori non protagonisti. "American Sniper" vede Bradley
Cooper candidato per la terza volta consecutiva come miglior attore protagonista (ma Clint Eastwood manca
l'obiettivo di una nomination alla regia). "The Imitation Game" vede candidati Benedict Cumberbatch e Keira
Knightley, migliore attore protagonista e migliore attrice non protagonista, migliore regista e sceneggiatura
non originale. "La teoria del tutto" conta fra i nominati Eddie Redmayne e Felicity Jones, in corsa come attore
e attrice protagonisti. Non mancano i delusi. "Unbroken di Angelina Jolie, dato per favorito appena uscito, ha
perso forza nella sua strada verso gli Oscar e non è da escludere che il commento sulla Jolie in una mail resa
pubblica con la violazione informatica subita dalla Sony -"È una mocciosa senza talento" - abbia giocato un
ruolo. È andata male anche al musical "Into the wood" che però vede Meryl Streep raggiungere il record
totale di 19 candidature, questa volta da non protagonista. Altra delusione per "Selma", che è sì fra i candidati
al miglior film e ha ottenuto anche una nomination per la canzone originale, ma i membri dell'Academy hanno
snobbato la regista Ava DuVernay. Peccato, avrebbero potuto fare la storia nominando la prima donna
regista afroamericana. Tutti bianchi e tutti uomini i registi candidati, così come sono bianchi i venti attori in
lizza. Delusione anche per Jennifer Aniston che in molti volevano fra le migliori attrici protagoniste per la sua
drammatica interpretazione in "Cake". Nulla di fatto anche per Ralph Fiennes, impeccabile maître Gustave di
"Grand Budapest Hotel" e per un film di animazione di grande successo come "The LEGO movie", amato dal
pubblico ma non apprezzato abbastanza dai giurati che votano per la categoria.
Miglior film Sono solo 8 i candidati a "miglior film", il numero più basso da quando il limite massimo di
nomination è salito a 10. A guidare la rosa, "Grand Budapest Hotel" e "Birdman" con 9 candidature. Come
prevedibile si piazza bene "Boyhood", candidato in sei categorie, reduce dal successo ai Golden Globe
American Sniper Un cecchino dei Navy Seals è l'eroe del film di Eastwood candidature 6 Birdman Una
commedia nera sullo scontro tra l'ego di due attori candidature 9 Selma L'integrazione razziale nell'America
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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LE NOMINATION DEL 2015
16/01/2015
Il Secolo XIX - Ed. nazionale
Pag. 29
(diffusione:103223, tiratura:127026)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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degli anni '60 candidature 2 Boyhood La crescita in tempo reale di un ragazzo fino ai 12 anni candidature 6
Grand Budapest Hotel Film onirico ambientato in un bizzarro universo fiabesco candidature 9 La teoria del
tutto Vita dello scienziato affetto da SLA Stephen Hawking candidature 4 Whiplash Uno studente di musica e
il suo terribile insegnante candidature 3 The Imitation Game La vicenda del matematico Alan Turing, fino al
suicidio candidature 8
Miglior attore Steve Carell Il comico nel dramma "Foxcatcher" Bradley Cooper Cecchino sullo sfondo della
guerra in Iraq Benedict Cumberbatch È lo scienziato Turing Michael Keaton Attore in declino nonché exsupereroe Eddie Redmayne Nel ruolo di Hawking di fronte alla malattia
Migliore attrice Marion Cotillard Vittima della crisi nel film dei Dardenne Felicity Jones È Jane, la risoluta
moglie di Hawking Julianne Moore Una donna in lotta contro l'Alzheimer Rosamund Pike Moglie inquietante
in "Gone Girl" Reese Witherspoon Una donna cerca se stessa in viaggio
Miglior regista V olti nuovi a sorpresa nella cinquina dei registi, come il norvegese Tyldum e l'outsider Miller.
Tra gli esclusi eccellenti, Clint Eastwood e Tim Burton Alejandro G. Inarritu Messicano, vince nel 2006 , con
"Babel", come miglior regista a Cannes. "Birdman" gli è valso il Golden Globe per la sceneggiatura. È dato
per favorito Richard Linklater Regista interessato soprattutto a film indipendenti e minimali. Con "Boyhood" ha
già trionfato ai Golden Globe. Anche lui in pole position per la vittoria Bennett Miller Già candidato nel 2005
per "Truman Capote: A sangue freddo", ci riprova ora con il dramma sportivo Foxcatcher" sul lottatore David
Schultz Wes Anderson R egista visionario e raffinato, per "Grand Budapest Hotel" ha già ottenuto il Golden
Globe come miglior commedia. Prevedibile il record di nomination dell'Academy Morten Tyldum Norvegese,
debutta in lingua inglese dirigendo nel 2014 il dramma storico "The Imitation Game", biopic sul matematico
Alan Turing
Foto: Milena Canonero
16/01/2015
Brescia Oggi
Pag. 40
(diffusione:16000)
Oscar, corre l´italiana Canonero Favoriti Anderson e Inarritu
Una scena dal film Birdman, che ha nove candidature|Milena Canonero È Milena Canonero l´unica candidata
italiana agli Oscar 2015. Il film del quale ha curato la realizzazione dei costumi è l´onirico Grand Budapest
Hotel di Wes Anderson, che ha ottenuto il record di candidature, nove, a parimerito con Birdman, pur
essendo uscito a marzo, in periodo lontano dagli Oscar: e ora è fra i candidati nella lista più importante
insieme al film di Alejandro G. Inarritu, a American Sniper di Clint Eastwood, a Boyhood di Richard Linklater,
a The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e Whiplash. Poche le sorprese. Per numero di candidature
dopo Birdman e Grand Budapest Hotel, si piazzano The Imitation Game con 8, American Sniper e Boyhood
con 6 ciascuno, mentre a quota 5 ci sono Whiplash, Interstellar e Foxcatcher. Meryl Streep, c´era da
aspettarselo, è ancora una volta in lista, grazie alla sua interpretazione della strega-matrigna di Raperonzolo
nel musical di Bob Marshall Into the Woods e ha raggiunto il ragguardevole primato delle 19 candidature,
mentre Bradley Cooper è alla sua terza candidatura consecutiva grazie alla sua interpretazione del cecchino
Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq American Sniper diretto da Clint Eastwood (che però non è in lizza
fra i registi). Insieme a Cooper sono stati candidati Michael Keaton per Birdman, fresco vincitore del Golden
Globe per la stessa categoria, Steve Carell per il dramma sportivo Foxcatcher e gli inglesi Benedict
Cumberbatch, che interpreta il matematico Alan Turing in The Imitation Game, e Eddie Redmayne, anche lui
nei panni di uno scienziato, Stephen Hawking, in La teoria del tutto. La Streep è candidata nella categoria
migliore attrice non protagonista insieme a Patricia Arquette, che per Boyhood ha appena ottenuto un Golden
Globe, Laura Dern per Wild, Keira Knightley che interpreta la matematica Joan Clarke in The Imitation Game
e Emma Stone problematica figlia del protagonista Riggan, in Birdman film che mescola il genere fumettistico
al cinema d´autore e che a settembre aveva aperto il festival di Venezia. La lista delle migliori attrici
protagoniste è composta da Julianne Moore, già data fra i favoriti alla vittoria per il dramma sull´Alzhaimer
Still Alice, Rosamund Pike cattivissima protagonista di Gone Girl - L´amore bugiardo, Reese Witherspoon per
Wild, Felicity Jones per La teoria del tutto e Marion Cotillard per Two Days, One Night. Per gli attori non
protagonisti in lizza Robert Duvall per The Judge, Ethan Hawke per Boyhood, Edward Norton per Birdman,
Mark Ruffalo per Foxcatcher e J.K. Simmons per Whiplash. Sempre gli stessi titoli si ripetono anche nella
categoria best director: Bennett Miller (Foxcatcher), Alejandro G. Iarritu (Birdman), Richard Linklater fresco di
Golden Globe per Boyhood, l´ambizioso progetto che segue la vita di un ragazzo dai 6 ai 18 anni, Wes
Anderson (The Grand Budapest Hotel) e Morten Tyldum (The Imitation Game). Come sempre, insieme a
coloro che festeggiano le candidature ci sono gli snobbati. Primo fra tutti il dramma razziale Selma, prodotto
da Oprah Winfrey che, sì, ha ottenuto una candidatura a miglior film ed un´altra come migliore canzone
originale, ma i cui attori e la regista Ava DuVernay, sono rimasti fuori. E Angelina Jolie, regista di Unbroken,
che ha ottenuto solo candidature minori (miglior sound editing, sound fixing e fotografia). Delusione anche per
Jennifer Aniston per la sua drammatica interpretazione in Cake, per Jessica Chastain per A Most Violent
Year e Jake Gyllenhaal snobbato per il bel film Lo Sciacallo. Nulla di fatto neppure per Ralph Fiennes,
impeccabile maitre Gustave di Gran Budapest Hotel. Per i film stranieri, sono in gara il polacco Ida, Leviathan
(Russia), Tangerines (Estonia), Timbuktu (Mauritania) e Wild Tales (Argentina). La cerimonia si terrà il 22
febbraio, dal Dolby Theater di Hollywood.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
CINEMA . Nessuna sorpresa tra le cinquine. Meryl Streep in gara per «Boyhood», Cooper per «American
Sniper»
16/01/2015
Il Giornale di Vicenza
Pag. 49
(diffusione:41821, tiratura:51628)
Oscar, corre l´italiana Canonero Favoriti Anderson e Inarritu
Una scena dal film Birdman, che ha nove candidature|Milena Canonero È Milena Canonero l´unica candidata
italiana agli Oscar 2015. Il film del quale ha curato la realizzazione dei costumi è l´onirico Grand Budapest
Hotel di Wes Anderson, che ha ottenuto il record di candidature, nove, a parimerito con Birdman, pur
essendo uscito a marzo, in periodo lontano dagli Oscar: e ora è fra i candidati nella lista più importante
insieme al film di Alejandro G. Inarritu, a American Sniper di Clint Eastwood, a Boyhood di Richard Linklater,
a The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e Whiplash. Poche le sorprese. Per numero di candidature
dopo Birdman e Grand Budapest Hotel, si piazzano The Imitation Game con 8, American Sniper e Boyhood
con 6 ciascuno, mentre a quota 5 ci sono Whiplash, Interstellar e Foxcatcher. Meryl Streep, c´era da
aspettarselo, è ancora una volta in lista, grazie alla sua interpretazione della strega-matrigna di Raperonzolo
nel musical di Bob Marshall Into the Woods e ha raggiunto il ragguardevole primato delle 19 candidature,
mentre Bradley Cooper è alla sua terza candidatura consecutiva grazie alla sua interpretazione del cecchino
Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq American Sniper diretto da Clint Eastwood (che però non è in lizza
fra i registi). Insieme a Cooper sono stati candidati Michael Keaton per Birdman, fresco vincitore del Golden
Globe per la stessa categoria, Steve Carell per il dramma sportivo Foxcatcher e gli inglesi Benedict
Cumberbatch, che interpreta il matematico Alan Turing in The Imitation Game, e Eddie Redmayne, anche lui
nei panni di uno scienziato, Stephen Hawking, in La teoria del tutto. La Streep è candidata nella categoria
migliore attrice non protagonista insieme a Patricia Arquette, che per Boyhood ha appena ottenuto un Golden
Globe, Laura Dern per Wild, Keira Knightley che interpreta la matematica Joan Clarke in The Imitation Game
e Emma Stone problematica figlia del protagonista Riggan, in Birdman film che mescola il genere fumettistico
al cinema d´autore e che a settembre aveva aperto il festival di Venezia. La lista delle migliori attrici
protagoniste è composta da Julianne Moore, già data fra i favoriti alla vittoria per il dramma sull´Alzhaimer
Still Alice, Rosamund Pike cattivissima protagonista di Gone Girl - L´amore bugiardo, Reese Witherspoon per
Wild, Felicity Jones per La teoria del tutto e Marion Cotillard per Two Days, One Night. Per gli attori non
protagonisti in lizza Robert Duvall per The Judge, Ethan Hawke per Boyhood, Edward Norton per Birdman,
Mark Ruffalo per Foxcatcher e J.K. Simmons per Whiplash. Sempre gli stessi titoli si ripetono anche nella
categoria best director: Bennett Miller (Foxcatcher), Alejandro G. Iarritu (Birdman), Richard Linklater fresco di
Golden Globe per Boyhood, l´ambizioso progetto che segue la vita di un ragazzo dai 6 ai 18 anni, Wes
Anderson (The Grand Budapest Hotel) e Morten Tyldum (The Imitation Game). Come sempre, insieme a
coloro che festeggiano le candidature ci sono gli snobbati. Primo fra tutti il dramma razziale Selma, prodotto
da Oprah Winfrey che, sì, ha ottenuto una candidatura a miglior film ed un´altra come migliore canzone
originale, ma i cui attori e la regista Ava DuVernay, sono rimasti fuori. E Angelina Jolie, regista di Unbroken,
che ha ottenuto solo candidature minori (miglior sound editing, sound fixing e fotografia). Delusione anche per
Jennifer Aniston per la sua drammatica interpretazione in Cake, per Jessica Chastain per A Most Violent
Year e Jake Gyllenhaal snobbato per il bel film Lo Sciacallo. Nulla di fatto neppure per Ralph Fiennes,
impeccabile maitre Gustave di Gran Budapest Hotel. Per i film stranieri, sono in gara il polacco Ida, Leviathan
(Russia), Tangerines (Estonia), Timbuktu (Mauritania) e Wild Tales (Argentina). La cerimonia si terrà il 22
febbraio, dal Dolby Theater di Hollywood.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
CINEMA . Nessuna sorpresa tra le cinquine. Meryl Streep in gara per «Boyhood», Cooper per «American
Sniper»
16/01/2015
Il Mattino di Padova - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:30823, tiratura:37705)
Da Venezia agli Oscar Per "Birdman" pioggia di nomination
Da Venezia agli Oscar
Per "Birdman"
pioggia di nomination
Tra i favoriti c'è anche "Grand Budapest Hotel"
L'Italia fa il tifo per la costumista Milena Canonero
"Torneranno i prati" di Ermanno Olmi sarà nella sezione Gala della 65esima edizione del Festival di Berlino
(5-15 febbraio). Nel cast del film, dedicato alla Prima guerra mondiale, Claudio Santamaria, Alessandro
Sperduti, Francesco Formichetti e Andrea Di Maria. È il primo film italiano ad approdare alla Berlinale. Uscito
in sala in Italia a novembre, distribuito da 01, è dedicato «al mio papà, che quando ero bambino mi
raccontava della guerra dove era stato soldato», ha spiegato il regista. Un film forte, sul tradimento della
guerra, sulle vittime di un'ingiusta morte senza vera ragione. E ambientato negli ultimi mesi della Prima
Guerra mondiale sull'Altopiano dei Sette comuni di Asiago.di Marco Contino Che l'Italia non ci fosse, già lo si
sapeva. Dopo il trionfo, un anno fa, di "La grande bellezza", l'annuncio delle candidature ai premi Oscar
diventa "affare" di altri: il prossimo 22 febbraio nessuna emozione patriottica ma solo tanta curiosità per i
nomi dei vincitori della statuetta secondo un rituale giunto alla sua 87esima edizione. Scandite ieri dal palco
del Samuel Goldwyn Theatre di Beverly Hills, le nomination agli Oscar confermano molti dei pronostici della
vigilia. Pioggia di candidature (9) per "Birdman" (in concorso all'ultimo Festival di Venezia, e film di apertura)
e "Grand Budapest Hotel", bizzarro affresco umano firmato da Wes Anderson": entrambi concorreranno nella
categoria "regina", quella del miglior film, insieme ad altre sei pellicole: "American Sniper" (storia vera di un
cecchino diretta da Clint Eastwwod), "Selma" (ispirato alle famose marce per i diritti civili promosse da Martin
Luther King),"La teoria del tutto" (biografia dell'astrofisico Stephen Hawking), "The imitation game" (altro
biopic sul matematico Alan Turing, forte di 8 nomination), "Whiplash" (opera prima di Damien Chazelle) e
"Boyhood", il film di Richard Linklater che pur raccogliendo solo 6 candidature sembra essere il favorito per i
premi principali. Soprattutto per la miglior regia: solo il fatto di aver concepito e diretto un film lungo 12 anni,
dovrebbe consentire a Richard Linklater di battere la concorrenza di Alejandro Inárritu (Birdman), Bennet
Miller (Foxcather), Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel) e Morten Tydlum (The imitation game). Nella
categoria del miglior attore protagonista, si profila una avvincente lotta a tre tra Benedict Cumberbatch (The
imitation game) Eddie Redmayne (fresco di Golden Globe nel ruolo di Stephen Hawking) e Michael Keaton
("Birdman" segna la sua grande rentrée): poche le chance per Steve Carell (Foxcatcher) e Bradley Cooper
(American sniper). Tra le donne, Julianne Moore, che in "Still Alice" interpreta una insegnante colpita dal
morbo di Alzehimer, è il cavallo da battere: Rosamunde Pike (odiosa femme fatale in "Gone girl"), Marion
Cotillard (Due giorni, una notte), Felicity Jones (nei panni della moglie di Stephen Hawking) e Reese
Whiterspoon (Wild) non dovrebbero minacciare la sua vittoria. Qualche sorpresa potrebbe riservarla la
categoria dei migliori attori non protagonisti. Tra il veterano Robert Duvall (The judge), Ethan Hawke
(Boyhood), Mark Ruffalo (Foxcatcher), Edward Norton e J.K. Simmons (Whiplash) potrebbe spuntarla
quest'ultimo dopo anni di ruoli da semplice caratterista. Sul fronte femminile, Meryl Streep incrementa il suo
record di candidature agli Oscar (con "Into the woods" sono 19) ma Patricia Arquette (Boyhood) sembra
avere una marcia in più, anche sulle altre candidate: Laura Dern (Wild), Keira Knightley (The mitation game)
ed Emma Stone (Birdman). Infine, nella categoria del miglior film straniero, l'Italia (che fa il tifo per Milena
Canonero, costumista di "Grand Budapest Hotel", alla sua nona nomination dopo tre Oscar vinti) cederà il
suo scettro a uno tra "Leviathan" (Russia), "Ida" (Polonia), "Timbuktu" (Mauritania), "Tangerines" (Estonia) e
"Storie pazzesche" (Argentina).
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
30
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Da Venezia agli Oscar Per "Birdman" pioggia di nomination Tra i favoriti c'è anche "Grand Budapest Hotel"
L'Italia fa il tifo per la costumista Milena Canonero
16/01/2015
Il Piccolo di Trieste - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:44247, tiratura:212000)
Oscar, boom per Grand Budapest Hotel e Birdman
Oscar, boom per Grand Budapest Hotel e Birdman
I film di Wes Anderson e Inàrritu a pari merito con nove candidature, unica italiana in gara Milena Canonero
per i costumi
di Laura Strano È Milena Canonero l'unica candidata italiana agli Oscar 2015. Il film del quale ha curato la
realizzazione dei costumi è l'onirico Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, che ha ottenuto il record di
candidature, nove a pari merito con Birdman. Uscito a marzo, in periodo lontano dalla stagione degli Oscar, il
film di Anderson ha dimostrato di saper rimanere saldo nella memoria dei membri dell'Academy e ora è fra i
candidati nella lista più importante insieme a Birdman di Alejandro G. Inàrritu, a American Sniper di Clint
Eastwood, a Boyhood di Richard Linklater, a The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e Whiplash: otto
film in tutto, il numero più basso di nomination da quando all'Accademy si è deciso che il massimo di
candidature possibile salisse da cinque a dieci. L'annuncio è arrivato ieri mattina all'alba di Los Angeles, dal
teatro della sede della Academy of Motion Picture Artes and Sciences. Poche le sorprese emerse
dall'annuncio dell'attore Chris Pine e della presidente dell'Academy Cheryl Boone Isaacs. Per numero di
candidature dopo Birdman e Grand Budapest Hotel, si piazzano The Imitation Game, che ne ha ottenute otto,
American Sniper e Boyhood sei ciascuno, mentre a quota cinque ci sono Whiplash, Interstellar e Foxcatcher.
Meryl Streep è ancora una volta in lista, grazie alla sua interpretazione della strega-matrigna di Raperonzolo
nel musical di Bob Marshall Into the Woods e ha raggiunto il ragguardevole primato delle 19 candidature,
mentre Bradley Cooper è alla sua terza consecutiva (le prime due però erano fra i non protagonisti) grazie
alla sua interpretazione del cecchino Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq American Sniper diretto
dall'inossidabile Clint Eastwood (che però non è in lizza fra i registi). Insieme a Cooper sono stati candidati
Michael Keaton per Birdman, fresco vincitore del Golden Globe per la stessa categoria, Steve Carell per il
dramma sportivo Foxcatcher e gli inglesi Benedict Cumberbatch, che interpreta il matematico Alan Turing in
The Imitation Game, e Eddie Redmayne, anche lui nei panni di uno scienziato, Stephen Hawking, in La teoria
del tutto. La Streep invece è candidata nella categoria migliore attrice non protagonista insieme a Patricia
Arquette, che per Boyhood ha appena ottenuto un Golden Globe, Laura Dern per Wild, Keira Knightley che
interpreta la matematica Joan Clarke in The Imitation Game e Emma Stone problematica figlia del
protagonista Riggan, in Birdman film che sfida ogni genere cinematografico e mescola il genere fumettistico
al cinema d'autore e che a settembre aveva aperto il festival di Venezia. La lista delle migliori attrici
protagoniste è composta da Julianne Moore, già data fra i favoriti alla vittoria per il dramma sull'Alzheimer Still
Alice, Rosamund Pike cattivissima protagonista di Gone Girl-L'amore bugiardo, Reese Witherspoon per Wild,
Felicity Jones per La teoria del tutto e l'attrice francese Marion Cotillard protagonista di Two Days, One Night.
uella degli attori non protagonisti vede in lizza Robert Duvall per The Judge, Ethan Hawke per Boyhood,
Edward Norton per Birdman, Mark Ruffalo per Foxcatcher e J.K. Simmons per Whiplash. Sempre gli stessi
titoli si ripetono anche nella categoria best director: Bennett Miller che ha diretto Foxcatcher, Alejandro G.
Iàrritu per Birdman, Richard Linklater fresco di Golden Globe per Boyhood, l'ambizioso progetto che segue la
vita di un ragazzo dai 6 ai 18 anni, Wes Anderson per The Grand Budapest Hotel e Morten Tyldum regista di
The Imitation Game. Come sempre, insieme a coloro che festeggiano le candidature ci sono gli snobbati.
Primo fra tutti il dramma razziale Selma, prodotto da Oprah Winfrey che, sì, ha ottenuto una candidatura a
miglior film ed un'altra come migliore canzone originale, ma i cui attori e regista, Ava DuVernay, sono rimasti
fuori dalla competizione. Angelina Jolie, regista di Unbroken non deve esserci rimasta bene per essere stata
esclusa da tutte le principali categorie, ottenendo solo candidature minori. Delusione anche per Jennifer
Aniston che in molti volevano fra le migliori attrici protagoniste per la sua drammatica interpretazione in Cake
che le è valsa la candidatura ai Sag, i premi del sindacato degli attori. Non ci devono essere rimasti bene
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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Oscar, boom per Grand Budapest Hotel e Birdman I film di Wes Anderson e Inàrritu a pari merito con nove
candidature, unica italiana in gara Milena Canonero per i costumi
16/01/2015
Il Piccolo di Trieste - Ed. nazionale
Pag. 38
(diffusione:44247, tiratura:212000)
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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neppure Jessica Chastain che aveva buone chances con A Most Violent Year e Jake Gyllenhaal snobbato
per il bel film Lo Sciacallo. Nulla di fatto neppure per Ralph Fiennes, impeccabile maitre Gustave di Gran
Budapest Hotel. Fra i film stranieri, escluso l'italiano Il capitale Umano di Paolo Virzì già a dicembre, sono i
gara il polacco Ida, Leviathan candidato dalla Russia, Tangerines dall'Estonia, Timbuktu, Mauritania e
dall'Argentina Wild Tales. La cerimonia degli Oscar si terrà il 22 febbraio, dal Dolby Theater di Hollywood.
«Inaspettato, non si sa mai come vanno queste cose, e io per natura non mi aspetto mai niente quindi mi ha
sorpreso molto essere stata nominata. Sono molto felice di questa nomination che mi colma di orgoglio, ma il
cui valore però va diviso con tutti gli altri che hanno lavorato al film e soprattutto con Wes Anderson», ha
commentato Milena Canonero, già vincitrice di tre Oscar per i costumi di Barry Lyndon, Momenti di gloria e il
più recente Maria Antonietta. Unica italiana in gara: «Non bisognerebbe differenziare in questo senso, con la
nazionalità, che è relativa, anche se il mio essere italiana porta con sè un bagaglio culturale, sociale, di
sensibilità artistica speciale: è la mia eredità, e la porto sempre con me ed è nei miei lavori, ma non siamo
superiori agli altri così come non siamo nemmeno inferiori agli altri in quanto italiani e di questo dovremmo
essere coscienti tutti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
16/01/2015
Il Tirreno - Ed. nazionale
Pag. 45
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Milena candidata all'Oscar salva l'onore del nostro cinema
Milena candidata all'Oscar
salva l'onore del nostro cinema
La Canonero in lizza per i costumi di "Grand Hotel Budapest"
Per il film 9 nomination come Birdman. E fra le attrici c'è ancora Meryl Streep
LOS ANGELES Una sola candidatura italiana agli Oscar 2015, che saranno consegnati il 22 febbraio.
Svanita quella per il miglior film straniero "Il capitale umano" del regista livornese Paolo Virzì, che ha
concluso la sua corsa di avvicinamento già da un paio di settimane, il testimone passa a Milena Canonero, 68
anni, costumista, con già due premi Oscar all'attivo (Barry Lindon negli anni '70 e Marie Antoinette nel 2007):
è entrata nella cinquina finale grazie alla realizzazione dei costumi per l'onirica pellicola "Grand Hotel
Budapest" di Wes Anderson, che che ha ottenuto il record di candidature, nove a pari merito con "Birdman"di
Alejandro G. Inàrritu. Gli altri film nominati nella sezione "migliore pellicola" sono "American Sniper" di Clint
Eastwood, "Boyhood" di Richard Linklater, " The Imitation Game", "Selma", "La teoria del tutto" e "Whiplash".
Per numero di candidature dopo "Birdman" e "Grand Budapest Hotel", si piazzano "The Imitation Game", che
ne ha ottenute otto, "American Sniper" e "Boyhood" sei ciascuno, mentre a quota cinque ci sono "Whiplash",
"Interstellar" e "Foxcatcher". Il caso Meryl Streep. C'era da aspettarselo, Meryl Streepè ancora una volta in
lista, grazie alla sua interpretazione della strega-matrigna di Raperonzolo nel musical di Bob Marshall "Into
the Woods" e ha raggiunto il primato delle 19 candidature, mentre Bradley Cooper è alla sua terza
candidatura grazie al cecchino Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq "American Sniper". Miglior attore.
Insieme a Cooper - per il miglior attore - sono stati candidati Michael Keaton per "Birdman," fresco vincitore
del Golden Globe; Steve Carell per il dramma sportivo "Foxcatcher" e gli inglesi Benedict Cumberbatch, che
interpreta il matematico Alan Turing in "The Imitation Game", e Eddie Redmayne, anche lui nei panni di uno
scienziato, Stephen Hawking, in "La teoria del tutto". Attrici non protagoniste. La Streep invece è candidata
nella categoria migliore attrice non protagonista insieme a Patricia Arquette, che per "Boyhood" ha appena
ottenuto un Golden Globe, Laura Dern per "Wild", Keira Knightley che interpreta la matematica Joan Clarke in
"The Imitation Game" e Emma Stone problematica figlia del protagonista Riggan, in "Birdman" film che sfida
ogni genere cinematografico e mescola il genere fumettistico al cinema d'autore e che a settembre aveva
aperto il festival di Venezia. Attrici protagoniste. La lista delle migliori attrici protagoniste è composta da
Julianne Moore, già data fra i favoriti alla vittoria per il dramma sull'Alzhaimer "Still Alice", Rosamund Pike
cattivissima protagonista di "Gone Girl - L'amore bugiardo", Reese Witherspoon per "Wild", Felicity Jones per
"La teoria del tutto" e la francese Marion Cotillard protagonista di "Two Days, One Night". Attori non
protagonisti. Quella degli attori non protagonisti vede in lizza Robert Duvall per "The Judge", Ethan Hawke
per "Boyhood", Edward Norton per "Birdman", Mark Ruffalo per "Foxcatcher" e J.K. Simmons per "Whiplash".
Miglior regista. Nella categoria best director ecco poi Bennett Miller per "Foxcatcher", Alejandro G. Iàrritu per
"Birdman", Richard Linklater per "Boyhood", Wes Anderson per "The Grand Budapest Hotel" e Morten
Tyldum per " The Imitation Game". I grandi esclusi. Come sempre, insieme a coloro che festeggiano le
candidature ci sono gli snobbati. Primo fra tutti il dramma razziale Selma, prodotto da Oprah Winfrey che ha
ottenuto solo una candidatura a miglior film ed un'altra come migliore canzone originale.
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Milena candidata all'Oscar salva l'onore del nostro cinema La Canonero in lizza per i costumi di "Grand Hotel
Budapest" Per il film 9 nomination come Birdman. E fra le attrici c'è ancora Meryl Streep
16/01/2015
L'Arena di Verona
Pag. 45
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Oscar, corre l'italiana Canonero Favoriti Anderson e Inarritu
Una scena dal film Birdman, che ha nove candidature|Milena Canonero È Milena Canonero l'unica candidata
italiana agli Oscar 2015. Il film del quale ha curato la realizzazione dei costumi è l'onirico Grand Budapest
Hotel di Wes Anderson, che ha ottenuto il record di candidature, nove, a parimerito con Birdman, pur
essendo uscito a marzo, in periodo lontano dagli Oscar: e ora è fra i candidati nella lista più importante
insieme al film di Alejandro G. Inarritu, a American Sniper di Clint Eastwood, a Boyhood di Richard Linklater,
a The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e Whiplash. Poche le sorprese. Per numero di candidature
dopo Birdman e Grand Budapest Hotel, si piazzano The Imitation Game con 8, American Sniper e Boyhood
con 6 ciascuno, mentre a quota 5 ci sono Whiplash, Interstellar e Foxcatcher. Meryl Streep, c'era da
aspettarselo, è ancora una volta in lista, grazie alla sua interpretazione della strega-matrigna di Raperonzolo
nel musical di Bob Marshall Into the Woods e ha raggiunto il ragguardevole primato delle 19 candidature,
mentre Bradley Cooper è alla sua terza candidatura consecutiva grazie alla sua interpretazione del cecchino
Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq American Sniper diretto da Clint Eastwood (che però non è in lizza
fra i registi). Insieme a Cooper sono stati candidati Michael Keaton per Birdman, fresco vincitore del Golden
Globe per la stessa categoria, Steve Carell per il dramma sportivo Foxcatcher e gli inglesi Benedict
Cumberbatch, che interpreta il matematico Alan Turing in The Imitation Game, e Eddie Redmayne, anche lui
nei panni di uno scienziato, Stephen Hawking, in La teoria del tutto. La Streep è candidata nella categoria
migliore attrice non protagonista insieme a Patricia Arquette, che per Boyhood ha appena ottenuto un Golden
Globe, Laura Dern per Wild, Keira Knightley che interpreta la matematica Joan Clarke in The Imitation Game
e Emma Stone problematica figlia del protagonista Riggan, in Birdman film che mescola il genere fumettistico
al cinema d'autore e che a settembre aveva aperto il festival di Venezia. La lista delle migliori attrici
protagoniste è composta da Julianne Moore, già data fra i favoriti alla vittoria per il dramma sull'Alzhaimer Still
Alice, Rosamund Pike cattivissima protagonista di Gone Girl - L'amore bugiardo, Reese Witherspoon per
Wild, Felicity Jones per La teoria del tutto e Marion Cotillard per Two Days, One Night. Per gli attori non
protagonisti in lizza Robert Duvall per The Judge, Ethan Hawke per Boyhood, Edward Norton per Birdman,
Mark Ruffalo per Foxcatcher e J.K. Simmons per Whiplash. Sempre gli stessi titoli si ripetono anche nella
categoria best director: Bennett Miller (Foxcatcher), Alejandro G. Iarritu (Birdman), Richard Linklater fresco di
Golden Globe per Boyhood, l'ambizioso progetto che segue la vita di un ragazzo dai 6 ai 18 anni, Wes
Anderson (The Grand Budapest Hotel) e Morten Tyldum (The Imitation Game). Come sempre, insieme a
coloro che festeggiano le candidature ci sono gli snobbati. Primo fra tutti il dramma razziale Selma, prodotto
da Oprah Winfrey che, sì, ha ottenuto una candidatura a miglior film ed un'altra come migliore canzone
originale, ma i cui attori e la regista Ava DuVernay, sono rimasti fuori. E Angelina Jolie, regista di Unbroken,
che ha ottenuto solo candidature minori (miglior sound editing, sound fixing e fotografia). Delusione anche per
Jennifer Aniston per la sua drammatica interpretazione in Cake, per Jessica Chastain per A Most Violent
Year e Jake Gyllenhaal snobbato per il bel film Lo Sciacallo. Nulla di fatto neppure per Ralph Fiennes,
impeccabile maitre Gustave di Gran Budapest Hotel. Per i film stranieri, sono in gara il polacco Ida, Leviathan
(Russia), Tangerines (Estonia), Timbuktu (Mauritania) e Wild Tales (Argentina). La cerimonia si terrà il 22
febbraio, dal Dolby Theater di Hollywood.
ANICA SCENARIO - Rassegna Stampa 16/01/2015 - 16/01/2015
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CINEMA . Nessuna sorpresa tra le cinquine. Meryl Streep in gara per «Boyhood», Cooper per «American
Sniper»
15/01/2015
Il Sole 24 Ore Online
Sito Web
(tiratura:405061)
L'effetto Zalone "gela" l'affluenza nei cinema nel 2014
L'effetto Zalone "gela" l'affluenza nei cinema nel 2014. Secondo i dati Cinetel, che riguardano quasi il 93% del
mercato sale italiano, lo scorso anno si sono venduti 91,4 milioni di biglietti, il 6,13% in meno rispetto al 2013,
mentre gli incassi sono calati del 7%. Il box office è tornato agli stessi livelli del 2012 (+0,1%), anno in cui,
appunto, non era uscito un film di Zalone. "Sole a catinelle" ha raccolto da solo l'8% degli incassi totali e una
cifra pari ai primi quattro film campioni d'incasso del 2014. Fra le sorprese positive Maleficient Cala la quota
sia del cinema italiano sia di quello made in Usa. Mentre, però, il calo dei film italiani e di coproduzione è
effettivo, sempre tenendo presente l'effetto Zalone - ma non mancano positive sorprese - va considerato che
diversi film inglesi, a cominciare da Maleficent,il campione d'incassi nel 2014, sono in realtà film finanziati da
Hollywood, in questo caso dalla Disney, ma realizzati a Londra, quindi americani più che europei.
Significativo è anche il fatto che Maleficent abbia realizzato il maggior incasso uscendo a maggio, quando,
ancora durante la presentazione dei dati,è continuato il pianto greco, che va avanti dagli anni Ottanta,
sull'estate "morta" per il cinema in Italia. Prezzo medio del biglietto sceso a 6,02 euro Cala il prezzo medio del
biglietto (i film in 3D, che hanno il prezzo maggiorato, "tirano" meno), sceso a 6,02 euro. Uno squillo di
tromba arriva dai primi tredici giorni del 2015: +10% d'incasso e di spettatori sull'analogo periodo del 2013 e
maggiore incasso degli ultimi venticinque anni. Il problema è non calare nel corso dei mesi (nel 2014 vi è
stato un tracollo a giugno, poi la discesa è proseguita sino a dicembre). Anche il primo trimestre del 2014, del
resto, aveva segnato un +12% sul 2013. Primi due distributori di cinema italiano controllati dal duopolio
televisivo Tra i distributori, dopo la "ritirata" di Medusa, sono le americane Warner e Universal ai primi due
posti mentre buona la performance di 01, la società controllata dalla Rai, terza in classifica con il 13,5% dei
biglietti venduti. Nessuno si è chiesto, come sempre, quanto sia "sano" che i primi due distributori di cinema
italiano siano controllati dal duopolio televisivo, nè quanto sia favorevole allo sviluppo del mercato la
concentrazione degli schermi in due grandi circuiti. Incasso medio di una monosala cittadina a 85mila euro
l'anno I risultati sono quelli denunciati dall'Anec, l'associazione degli esercenti: l'incasso medio di una
monosala cittadina è di 85mila euro annui, da dividere tra il gestore della sala e i distributori dei film. Certi
esercenti sono davvero degli eroi, come si è detto. E quanti dei 157 film italiani (troppi) immessi sul mercato
lo è stato in più di 100 schermi? Non è diminuito il numero delle sale Due elementi positivi ci sono: il numero
delle sale non è diminuito e alcuni film italiani hanno realizzato incassi significativi, dagli oltre 12 milioni di "Un
boss in salotto" (sino a pochissimi anni fa, il maggior incassi italiano era sempre un cinepanettone di scarsa
qualità), uscito il primo gennaio come quest'anno "Si accettano miracoli" di Siani, agli oltre 10 milioni di "Sotto
una buona stella", ma soprattutto va data attenzione ai 7,9 milioni di "Tutta colpa di Freud" e ai 6,2 milioni de
"Il giovane favoloso", sulla giovinezza di Leopardi, di Mario Martone. Un terzo elemento positivo, in
prospettiva, è il risultato dei contenuti complementari diffusi nelle sale grazie alla digitalizzazione: hanno
incassato quasi 10 milioni rispetto ai 7,2 del 2013. Si va al cinema, insomma, non solo per vedere il cinema
.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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ITALIA & MONDO