sicilia - Weagoo

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sicilia - Weagoo
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GUIDA DELLA
SICILIA
EDIZIONE 2016
Experience Partner
Allie_Caulfield
SICILIA
Chi siamo
Weagoo è un’azienda specializzata nella raccolta ed
elaborazione di informazioni turistiche brevi ed essenziali a carattere storico, artistico, culturale, naturalistico ed architettonico. WeaGoo, nella sua attività
di ricerca e recensione dei siti, sta realizzando una
mappatura capillare del territorio includendo sia i
grandi siti di interesse turistico sia le località minori.
L’attività primaria di WeAGoo consiste nel riversare
queste informazioni nel proprio portale weagoo.com
fornendo funzionalità di ricerca dei punti di interesse
e risultati immediati. Dal portale si possono creare,
generare, riordinare e stampare propri itinerari turistici con luoghi, mappe, immagini, note e informazioni
utili delle città. Gli utenti che si registreranno gratuitamente potranno inoltre usufruire di maggiori funzionalità come il salvataggio dei propri itinerari in un
proprio profilo utente, la creazione di programmi di
viaggio multi-città e alcune componenti social. Tutte
le informazioni e funzioni di questo portale sono offerte gratuitamente al visitatore.
Weagoo s.r.l. permette di distribuire e condividere
liberamente queste guide a condizione che non vengano modificate. E’ permesso utilizzare il link ma non
la distribuzione del prodotto finito da server diversi
da quello originale di download individuato e/o indicato da weagoo s.r.l.. Weagoo S.r.l., è disponibile ad
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SICILIA
vista livello nazione
vista livello regione
3
4
vista livello paese
4
SICILIA
SICILIA
Mondello
Pico2009
SICILIA
Sicuramente dovuto alla sua posizione al centro del Mediterraneo, al clima favorevole, alla
ricchezza dei prodotti della terra e del mare,
nonché alla straordinaria ed unica bellezza dei
suoi paesaggi, l’aspetto che più di ogni altro
ha caratterizzato l’intera storia della Sicilia è
l’essere sempre stata oggetto di dominazioni.
La sua storia è fatta di conquistatori che la
hanno dominata, tiranneggiata, distrutta, ricostruita, amata e soprattutto, nel bene e nel male,
resa la straordinaria regione che è oggi.
Le prime tracce d’insediamenti umani risalgono all’età preistorica, come dimostrano le
pitture parietali e i manufatti neolitici rinvenuti
nelle grotte dell’Addaura, vicino Palermo, o in
quelle delle isole Egadi ed Eolie. I primi abitanti
dell’isola furono sicani, elimi, ausoni e siculi.
Ma un primo, importante sviluppo avviene
intorno al IX secolo a.C. quando approdano
sull’isola i Fenici, fiorente popolo di navigatori e commercianti che fondano i primi insediamenti tra cui il futuro capoluogo Palermo.
Ai Fenici succederanno i greci che daranno
vita a importanti colonie come Agrigento,
Siracusa, Milazzo, Zancle (l’attuale Messina),
luoghi dove la civiltà greca porterà un grande
fermento artistico e culturale. I greci fondarono
città in tutte le coste, rette inizialmente dalle
Oligarchie e successivamente dalle Tirannidi.
Quella di Siracusa è ricordata come la Tirannia
più potente capace di sottomettere tutte le
altre città. Ma ben presto iniziarono i conflitti
con Cartagine che era riuscita a conquistare
Mozia, Panormo e Solunto. Le guerre continuarono negli anni sino a quando Roma si sostituì
progressivamente ai siracusani e sconfisse
definitivamente l’impero cartaginese al termine
delle tre Guerre Puniche. E’ nell’età romana
che la sicilia diviene l’assoluta protagonista del
Mediterraneo, punto d’incontro capitale per
i commerci, l’industria navale, la produzione
agricola, e questa primazia durerà anche in
epoca bizantina e poi ancora durante i secoli
della dominazione araba. L’isola viene prima
ordinata come Provincia con un Pretore a Siracusa e due Questori, uno a Siracusa e l’altro a
Lilibeo per poi passare successivamente sotto
la giurisdizione dell’impero Romano di Costantinopoli. Una nuova era di pace verrà vissuta
dalla Sicilia illuminata ora anche dalla fede
cristiana e dalla cultura bizantina.
Ma dall’827 l’isola venne travolta dall’invasione
dei saraceni che la sottoposero ad un duro dominio. Finalmente, nella seconda metà dell’XI
secolo la Sicilia venne liberata da un’armata
cristiana guidata da Roberto “il Guiscardo”
e dal fratello Ruggero I, della famiglia degli
Altavilla, che ne avevano avuto mandato dal
Pontefice di Roma. Nel 1130 veniva proclamato così il Regno di Sicilia e incoronato Ruggero
5
II d’Altavilia come primo Re. Questi ampliò il
dominio siciliano che si estendeva allora da
Montecassino all’Albania alle coste del Nord
Africa tunisino e tripolino. Sempre appartenenti alla dinastia Altavilla altri due grandi sovrani
come Guglielmo I e il figlio Guglielmo II. Presso
la corte di Palermo convennero da ogni paese
uomini di scienze e di lettere, politici ed artisti
facendone uno splendido centro di cultura internazionale. Nel 1189 subentra alla dinastia
Altavilla quella Hohenstaufen. Dopo il breve e
tragico regno di Enrico VI si ritornò all’antico
splendore nel 1208 con il figlio, il grande Federico I di Sicilia un grande uomo di Stato e di
cultura. La morte di quest’ultimo getta però la
Sicilia in uno stato di confusione politica. La
corona di Sicilia passò dunque, per investitura
pontificia, a Carlo d’Angiò, fratello dei Re di
Francia. Ma quella angioina si rivelò una vera
e propria occupazione militare della Sicilia e
ne conseguì la rivolta del Vespro, il lunedì di
Pasqua del 1282, che si originò a Palermo e
che diede inizio alla cacciata degli angioini da
tutta l’isola.
Per diritto matrimoniale la corona spettava al
Re Pietro d’Aragona che, con il favore della
nobiltà isolana, venne acclamato Re di Sicilia
a Palermo il 4 settembre 1282. Fu così che la
dinastia Aragona di Sicilia subentrò agli Angiò.
Tale dinastia non fu particolarmente autoritaria, influente, e proprio per questo motivo nel
corso del Trecento, saranno le grandi famiglie
aristocratiche ad impadronirsi dell’effettivo potere politico nell’isola grazie alla loro potenza
economica e militare. Le più importanti casate
tra cui gli Alagona, i Peralta, i Ventimiglia e i
Chiaramonte si spartiranno letteralmente il territorio in quattro rispettive sfere di influenza. E’
il periodo dei Quattro Vicari. Ma nel 1392 gli
Aragonesi di Spagna si decedettero a far fronte a queste pericolose autonomie e nel 1415
la Sicilia venne quindi associata alla Corona
d’Aragona e governata, quindi, dai Viceré.
Nel Quattrocento Re Alfonso “il Magnanimo”
riuscì a unificare Sicilia e Italia meridionale
fondando il Regno delle due Sicilie. La Francia però fomentò segretamente alcune sommosse per tutto il corso del Cinquecento e del
Seicento. Ma solo nel 1672 insorse Messina
spalleggiata dichiaratamente dalla Francia
di Luigi XIV nell’ambito della guerra contro la
SICILIA
SICILIA
Trapani
Flavio Leone
Spagna. Ma questa rivolta non ebbe l’esito
sperato quando nel 1678 i francesi abbandonarono Augusta e Messina e quest’ultima venne
severamente punita dalla Corona iniziando
così la sua inarrestabile decadenza. All’inizio
del Settecento la Sicilia venne coinvolta nelle
guerre di successione spagnola e polacca
(1700-1738). Nell’arco di trentanni l’isola fu
costretta a cedere la sua corona prima ai
Savoia, quindi all’imperatore d’Austria Carlo
VI e, infine, a Carlo dei Borbone di Spagna il
quale fondò la dinastia dei Borboni di Napoli
e restituì l’autonomia al Regno di Napoli e
Sicilia. A causa dell’invasione francese Re
Ferdinando di Borbone decise di trasferirsi
a Palermo dove, spinto dalle insistenti richieste dell’aristocrazia autonomista siciliana si
vide costretto a promulgare una Costituzione
(1812). Tuttavia la Costituzione ebbe vita breve
poiché nel 1816 Ferdinando, forte dell’aver riconquistato la piena autorità, la soppresse e
sciolse il Parlamento siciliano. Fu così che nel
1820-21 si ebbe la prima sommossa antiborbonica e nel 1848 scoppiò la Rivoluzione grazie alla quale gli indipendentisti costituirono un
Parlamento autonomo da Napoli proponendo
poi una federazione della Sicilia indipendente
con gli altri Stati italiani. La Rivoluzione del
‘48 venne però repressa con le armi. Infine la
guerra del 1861 si concluse con l’annessione
della Sicilia e dell’Italia Meridionale al Regno
sabaudo d’Italia. Il 15 maggio 1946 con un decreto legislativo veniva istituita la Regione Siciliana a statuto speciale. Nell’aprile 1947 viene
così per la prima volta eletto il parlamento regionale siciliano.
6
COME MUOVERSI IN SICILIA
BUS
Per raggiungere in modo comodo e veloce i
principali centri siciliani e i più importanti siti
archeologici potete prendere un autobus. Numerose sono le compagnie siciliane che servono l’isola, tra queste Sais, Ast e Interbus. Per
avere informazioni dettagliate sugli orari e sui
prezzi dei biglietti visitate i siti:
Ast (Azienda Siciliana Trasporti)
TRAGHETTI
Uno dei principali modi per raggiungere l’isola
è sicuramente il traghetto. La Sicilia è dotata
di sei importanti porti: il porto di Messina, il
più grande porto naturale attrezzato siciliano,
il porto di Palermo, uno degli scali merci e
passeggeri più importanti del Mediterraneo, e
i porti di Catania, Trapani, Augusta e Gela. Altri
più piccoli ma fondamentali per il turismo sono
i porticcioli di Cefalù, San Vito Lo Capo e Pozzallo. Diverse sono le compagnie navali che
collegano la Sicilia con le altre regioni italiane
e straniere:
Snav. Napoli-Palermo (11 ore circa di percorrenza); Civitavecchia-Palermo (14 ore circa di
percorrenza).
www.aziendasicilianatrasporti.it
www.interbus.it
www.saisautolinee.it
TRENO
Le principali città siciliane risultano essere ben
collegate anche con i treni.
www.trenitalia.it
www.snav.it
Nella Sicilia orientale è ancora attiva la linea
Circumetnea che effettua il giro dell’Etna, facendo tappa in alcuni paesi alle sue pendici.
Grandi Navi Veloci. Genova-Palermo (20 ore circa di percorrenza); Civitavecchia-Palermo (12
ore circa di percorrenza); Livorno-Palermo (19
ore di percorrenza).
www.circumetnea.it
www.gnv.it
IN AUTO
Una volta arrivati in Sicilia il modo migliore
per visitare l’isola è noleggiare un’auto presso
una delle diverse compagnie di noleggio auto
(auto europa., easyCar.it, Europcar, Hertz,
Maggiore, Rent.it, SINCAR Rent).
La Sicilia dispone di varie autostrade, che collegano tra loro le principali città della regione.
L’A18 Messina - Catania, collega le due maggiori città della Sicilia orientale, attraversando
Taormina, Giarre, Acireale. L’A18 Siracusa - Rosolini, collega Siracusa con alcuni dei maggiori centri della sua provincia, come Avola,
Noto, Rosolini. L’A19 Palermo – Catania, il tratto
autostradale lungo 193 Km che attraversa le
provincie di Palermo, Caltanissetta, Enna e
Catania. L’A20 Palermo - Messina unisce Palermo a Messina. L’A29 Palermo - Mazara del Vallo
e la diramazione Alcamo - Trapani, collegano
il capoluogo con la parte occidentale della regione. La RA15 o Tangenziale di Catania è un
asse viario di fondamentale importanza della
lunghezza di 24km che permette di oltrepassare il centro urbano di Catania.
Tirrenia. Cagliari-Trapani (11 ore circa); Cagliari-Palermo (14 ore); Napoli-Palermo (10 ore).
www.tirrenia.it
Siremar. Isole Eolie (con prolungamento su
Napoli); Isola di Ustica; Isole Egadi; Isola di
Pantelleria; arcipelago delle Pelagie (Lampedusa e Linosa).
www.siremar.it
Grimaldi Lines. Civitavecchia-Catania; Civitavecchia-Trapani; Salerno-Palermo; TrapaniTunisi.
www.grimaldi-lines.com
Tttlines. Napoli-Catania
www.tttlines.it
Partenze per le Isole Eolie dal porto di Milazzo,
Palermo e Cefalù.
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www.snav.it
TRASPORTI
SICILIA
www.gnv.it
www.tirrenia.it
www.usticalines.it
Partenze per le Isole Egadi e Pantelleria dal porto
di Trapani.
www.tirrenia.it
www.usticalines.it
Partenze per Lampedusa dal porto di Agrigento
(Porto Empedocle).
www.tirrenia.it
www.usticalines.it
Partenze per Ustica dal porto di Palermo.
www.tirrenia.it
www.usticalines.it
DA/PER L’AEROPORTO
La Sicilia è una delle regioni italiane più
all’avanguardia nel traffico aereo, l’isola è dotata infatti di 5 aeroporti: Aeroporto “Falcone
Borsellino” di Palermo, Aeroporto “Fontanarossa” di Catania, Aeroporto “Vincenzo Florio”
di Trapani, Aeroporto di Pantelleria e Aeroporto
di Lampedusa.
Aeroporto Falcone Borsellino Palermo
Situato a circa 35 chilometri da Palermo,
l’aeroporto “Falcone Borsellino” è collegato
al centro cittadino attraverso il treno Trinacria
Express. La durata del tragitto è di 45 minuti
circa, con fermate a Stazione Centrale, Vespri, Orleans, Notarbartolo, Francia e Piraineto;
mentre il costo del biglietto è di € 5,80. E’ possibile raggiungere il centro anche con il bus
Autolinea Prestia & Comandè, attivo dalle 6.30
alle 24.00, con partenze ogni 30 minuti. Durata
del tragitto 50 minuti circa, con fermate Stazione Centrale, Piazza Giulio Cesare, Politeama,
Via Lazio (angolo via Libertà) e via Belgio. Il
biglietto è acquistabile in pullman al prezzo
di € 6,10. L’aeroporto è dotato anche di un
servizio Taxi attivo dalle 06.00 alle 24.00, situato all’uscita dell’Area Arrivi. La tariffa va dai
€ 35 ai € 45 a seconda della zona da raggiungere.
Coop. Trinacria: +39 091 225455
Coop. Autoradio taxi: +39 091 513311
andrea.pacelli
Per raggiungere gli altri comuni vicini bisogna
affidarsi alle linee di autobus extraurbani:
Autolinee Segesta
tel. +39 091 6167919
www.interbus.it
Trapani ore 7.45 - 10.45 - 13.45 - 16.45
Aeroporto ore 9.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30
Tariffa: € 9,60
Dall’Aeroporto ad Agrigento/Porto Empedocle
e viceversa: Autolinee Sal
tel. +39 0922 401360
www.autolineesal.it
Porto Empedocle - 06.30 - 9.30 - 14.30
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TRASPORTI
SICILIA
Agrigento - 06.50 - 9.50 - 14.50
Aeroporto - 10.15 - 13.15 - 19.30
Tariffa: € 12,10
Radiotaxi +39 095 330966
Servizio notturno +39 095 386794
www.radiotaxicatania.org
Dall’Aeroporto a Menfi, Sciacca, Ribera e viceversa: Autolinee Gallo
tel. +39 091 6171141
Per raggiungere gli altri comuni vicini bisogna
affidarsi alle linee di autobus extraurbani:
A.S.T. Tel. +39 095 7461096
Via Luigi Sturzo, 220 - 95100 Catania
www.autolineegallo.it
www.aziendasicilianatrasporti.it
Aeroporto ore 14.55
Ribera ore 05.30 - 12.00
Sciacca ore 06.00 -12.30 - 16.00*
Menfi ore 06.30 -13.00 - 16.30*
Tariffe:
Sciacca € 9,40; andata/ritorno € 15,80
Ribera € 10,40; andata/ritorno € 17,40
Menfi € 8,50; andata/ritorno € 14,20
Collega l’aeroporto con Avola, Caltagirone,
Carlentini, Grammichele, Ispica, Lentini, Mazzarrone, Mirabella Imbaccari, Modica, Noto,
Palagonia, Piazza Armerina, Pozzallo, Rosolini,
S. Michele di Ganzaria, Scicli, Sigonella.
Circumetnea Tel. +39 095 541250
www.circumetnea.it
Aeroporto Fontanarossa Catania
L’aeroporto Fontanarossa è il primo scalo siciliano e del Mezzogiorno, e il sesto a livello
nazionale. L’aeroporto è collegato al centro
di Catania dall’autobus urbano “ALIBUS” 457,
attivo dalle ore 5.00 alle 24.00 con partenze
ogni 20 minuti (tariffe urbane). Per chi invece
preferisce la comodità è attivo 24 ore su 24 un
servizio di taxi.
Collega l’aeroporto con Adrano, Misterbianco,
Paternò e Randazzo, Linguaglossa, Fiumefreddo, e altri comuni limitrofi.
Etna Trasporti Tel. +39 095 532716
Via D’Amico, 181 - 95100 Catania
www.etnatrasporti.it
Pol Ferre i Samon
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TRASPORTI
SICILIA
Collega l’aeroporto con Aidone, Fiumefreddo,
Gela, Giardini Naxos, Recanati, Licata, Piazza
Armerina, Ragusa, Marina di Ragusa, S. Croce
Camerina, Taormina, Valguarnera, Vizzini.
Giuntabus Tel. +39 090 673782 / 675749
Via Terranova, 8 - 95100 Messina
www.giuntabustrasporti.com
Collega da Aprile a Settembre l’aeroporto con
il porto di Milazzo.
Interbus Tel. +39 095 532716
Via D’Amico 187 Catania
www.interbus.it
Collega l’aeroporto con Agira, Avola, Catenuova, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Noto, Pachino, Portopalo, Priolo, Regalbuto, Siracusa.
SAIS Trasporti Tel. +39 095 536168
Via D’Amico, 181 - 95100 Catania
www.saistrasporti.it
Collega l’aeroporto con Agrigento, Caltanissetta, Canicattì.
SAIS Autolinee Tel. +39 0935 524111
Corso Sicilia, 20 - Enna
www.saisautolinee.it
Collega l’aeroporto con Enna, Messina, Palermo.
Aeroporto Vincenzo Florio Trapani
Situato a 15 chilometri di distanza dalle città
di Trapani e Marsala, l’aeroporto Vincenzo
Florio è facilmente raggiungibile da svariati
punti di interesse. Il centro di Trapani è collegato all’aeroporto dal servizio bus AST, attivo
dalle 5.40 alle 0.30. Il biglietto è acquistabile
alla cifra di € 4,50. Oppure dai diversi taxi che
stazionano all’uscita dell’aerostazione, di fronte le porte di accesso principali. Il prezzo della
corsa minima è di € 13,50, con scatto iniziale
di € 2,70.
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TRASPORTI
SICILIA
SICILIA
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Non ti è mai capitato di leggere una guida turistica della tua città e di pensare “Ma come? Perché
non parlano di quel museo?” oppure “Perché non raccontano la leggenda che ha fatto nascere
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Non sono previsti compensi economici in quanto lo spirito di questo progetto è quello di far conoscere un territorio
o una destinazione mediante la diffusione gratuita delle nostre guide. Le guide non contengono pubblicità.
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SICILIA
DA VISITARE
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taormina.........................................pag14
nicolosi...........................................pag21
catania............................................pag25
siracusa..........................................pag32
ragusa............................................pag38
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Lorenzo Cuppini Verducci
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TOP SELLER
SICILIA
Teatro greco
ialla
TAORMINA
la guerra contro Ottaviano, e passò sotto il dominio dei bizantini; essi riuscirono a restituire a
Taormina l’antico splendore rendendola capitale della Sicilia Orientale. Sono visibili anche
ai nostri occhi segni dell’alta considerazione
che i bizantini avevano di questa città, infatti
furono proprio loro a costruire due roccaforti,
una situata sul Monte Tauro e l’altra sul picco di
Mola. Il periodo di dominazione araba, dal 902
al 1079, fu invece caratterizzato da una forte
violenza che gli arabi dimostrarono nei confronti di Taormina, distruggendo buona parte
della città. E’ però merito degli arabi la costruzione del Palazzo Corvaia. Con l’arrivo dei Normanni la situazione cambiò, si andava sempre
più affermando la vicina città di Messina e
questo fece perdere d’importanza Taormina
che conobbe tuttavia un periodo d’espansione
a causa della diffusione del Cristianesimo che
riportò il fiorire del tessuto urbano. Taormina
restò sempre una città amata da poeti, artisti e
scrittori, come Goethe, soprattutto a causa del
paesaggio suggestivo e del clima tranquillo e
mite che l’ha sempre caratterizzata.
Taormina, “terra dove fioriscono i limoni” come
la definisce il celebre poeta tedesco Goethe
offre uno spettacolo naturale che “forse mai il
pubblico di un teatro ha avuto innanzi a sé”.
Celebrata e amata dal poeta, la città ha una
storia antichissima, la cui fondazione risale
infatti al 358 a.C. quando arrivarono profughi
greci dalla vicina colonia di Naxos. Proprio la
sua origine greca fa sì che la città assuma fin
da subito fattezze e caratteri tipici di questa
civiltà; l’agorà, l’acropoli posta al vertice del
Monte Tauro e il Bouleuterio, sede del consiglio
cittadino (dal greco “boulè”: consiglio). Il vero
capolavoro di architettura greca è però il celeberrimo teatro risalente al III secolo a.C.. Dichiarata provincia romana nel 212 a.C. lo restò fino
a quando passò sotto il dominio dell’Impero
Romano d’Oriente. Fu un periodo positivo con
lavori di ristrutturazione delle numerose strutture greche che culminò con l’edificazione ex
novo di alcune opere architettoniche, ricordate
e apprezzate tutt’oggi; come le famose “Naumachie”. In seguito la città fu declassata a
semplice colonia a causa di un’alleanza infelice con Sesto Pompeo, che uscì sconfitto dal14
TAORMINA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.taormina.me.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
AAST - Ufficio Informazioni Turistiche
Largo Santa Caterina - Taormina
Tel. +39 0942 23243
Fax +39 0942 24941
[email protected]
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Taormina gode di un clima mite e dolce. In inverno le temperature massime oscillano tra i
+7 e i +10 °C, mentre l’estate registra massime
che toccano i 30 °C. La primavera è gradevole, con temperature massime che raggiungono i 20 °C, lo stesso vale per l’autunno che
regala ancora belle giornate e temperature accettabili.
NELLE VICINANZE
Giardini Naxos................................Km.5,7
Acireale..........................................Km.42
Messina..........................................Km.52
Nicolosi...........................................Km.58
Catania...........................................Km.71
Augusta..........................................Km.100
Siracusa.........................................Km.119
Archer10 (Dennis)
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TAORMINA
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tue stesse creazioni nel corso di un pranzo vivace, discutendo
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PREZZO : da € 80,00
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pe
Gita a Panarea e Stromboli da Taormina
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TOP SELLER
SICILIA
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Duomo
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Museo Archeologico
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Castello Saraceno
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Piazza 9 Aprile
Piazza Duomo - Taormina
La Cattedrale fortezza, così venne definito il Duomo, fu edificata
intono al 1400 sui ruderi di una piccola chiesetta di epoca medievale e dedicata a San Nicola di Bari. Ha una struttura a croce
latina con tre navate, nelle due laterali trovano posto i sei altari
minori. Di notevole interesse il portale principale, ristrutturato nel
1636, con un grande rosone scolpito d’ispirazione rinascimentale.
Salita Badia Vecchia - Taormina
Il Museo Archeologico ha sede nel Palazzo della Badia Vecchia.
Sono esposti alcuni materiali provenienti dagli scavi recenti di
Taormina, effettuati tra il 1984 e il 1998 dalla Soprintendenza di
Messina. Nelle tre sale sono esposti reperti di periodo ellenistico, cioè risalenti al IV secolo a.C., e ancora ceramiche e rari
contenitori in vetro di età romana; non mancano frammenti di
vasi in protomaiolica del tredicesimo secolo e maioliche rinascimentali.
Salita Castello - Taormina
Questo castello sovrasta la città, è detto saraceno perché nel
XIII secolo fu ricostruito dagli arabi sul sito di un castello preesistente. Ha forma trapezoidale ed è dotato di una torre, che
era adibita come torre di vedetta. Ancora oggi si possono notare
le cisterne per la raccolta delle acque piovane ed un corridoio
sotterraneo per il deposito di vettovaglie ed armi.
Piazza 9 Aprile - Taormina
La piazza può essere considerata il “salotto” più elegante della
città; caratteristici sono i bar all’aperto e gli artisti che dipingono
ritratti e paesaggi. Dalla balconata si ammira un magnifico panorama che abbraccia l’Etna, la baia di Naxos e i ruderi del teatro
antico di Taormina.
17
TAORMINA
SICILIA
5
Corso Umberto I
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Odeon
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Palazzo Corvaja
8
Chiesa di San Pancrazio
Corso Umberto I - Taormina
E’ piacevole passeggiare lungo questa via tranquilla, leggermente in salita, chiusa a valle da Porta Messina ed a monte da
Porta Catania e fiancheggiata da bei negozi, ristoranti e caffè. Ai
lati della via si dirama un intrico di stradine che offrono inattesi
scorci e profumi, come quello della frutta di marzapane e della
pasta di mandorle dei laboratori di pasticceria. Prima dell’inizio
del corso, appena fuori Porta Messina, si trova la seicentesca
Chiesa di S. Pancrazio.
Via Don Giovanni Bosco, 31 - Taormina
Nel mondo greco-romano, l’Odeon era un piccolo teatro destinato alle rappresentazioni musicali e letterarie. L’Odeon di
Taormina è un autentico gioiello di architettura romana su cui,
nel corso dei secoli, furono costruite diverse strutture. Molto
probabilmente, il monumento fu costruito nel II secolo d.C. su
un tempio greco più
antico, oggi nascosto dalla Chiesa di Santa Caterina che risale
al XVII secolo.
Corso Umberto I - Taormina
Il nucleo originario del palazzo era una torre realizzata dagli
arabi tra il 902 e il 1079; la torre aveva forma cubica, proprio
come la Kaba della Mecca. Si possono notare i differenti stili
che si sono succeduti; arabo è il coronamento della torre, gotiche-catalane le bifore del salone ed il bel portale d’accesso
al palazzo, normanna la sala del Parlamento. Il nome attuale
dell’edificio si riferisce alla nobile famiglia dei Corvaja, che vi
abitò dal 1538 al 1945.
Viale San Pancrazio, 31 - Taormina
La chiesa di San Pancrazio, vescovo e patrono di Taormina, risalente al XVIII secolo in stile barocco, sorge sulle rovine di un
tempio greco dedicato a Giove Serapide, i cui blocchi di pietra
del basamento sono ancora ben visibili all’esterno. Il patrono
di Taormina si festeggia il 9 luglio, ma solo ogni quattro anni si
svolge la festa solenne, durante la quale sia la Vara di San Pancrazio che quella di San Pietro vengono portate in processione
per le vie del paese.
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TAORMINA
SICILIA
9
Antiquarium
Via Teatro Greco, 59 - Taormina
E’ il piccolo museo archeologico all’interno del teatro greco-romano nel quale sono ospitati preziosissimi reperti archeologici
che nei secoli sono stati recuperati nella zona di Taormina e per
decenni erano stati affidati provvisoriamente al grande museo
di Siracusa.
10 Teatro Greco
Via Teatro Greco 59 - Taormina
E’ sicuramente il monumento antico più importante e meglio
conservato di Taormina. L’edificio fu costruito molto probabilmente nel III secolo a.C.; venne realizzato in un punto panoramico meraviglioso, da cui si ammirano la mole dell’Etna e il Mar
Ionio. Il teatro di Taormina, per dimensioni, è il secondo della
Sicilia dopo quello di Siracusa; da anni ormai è la splendida
cornice di eventi culturali e di premi di livello internazionale.
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Ingresso € 8, ridotto € 4.
11 Villa Comunale
Via Bagnoli Croci, 79 - Taormina
La Villa Comunale era originariamente il parco dell’abitazione
di Lady Florence Trevelyan, nobildonna inglese cugina della regina Vittoria, che visse a Taormina dal 1884 e sposò il sindaco
di quel tempo, Prof. Salvatore Cacciola. Il parco per desiderio di
lady Florence fu realizzato come un tipico giardino all’inglese in
cui furono collocate molte specie di piante rare.
12 Isola Bella
Via Isola Bella - Taormina
Il nome fu coniato dal barone tedesco, Wilhelm von Gloeden,
che diffuse in tutto il mondo il valore artistico dell’isola; è chiamata anche la perla del Mediterraneo. L’esigua distanza dalla
costa a volte, a causa della marea, si annulla, rendendola una
penisola. Nel 1998 fu istituita riserva naturale, gestita dal WWF,
poi dalla Provincia di Messina e di recente passata in gestione
al CUTGANA, centro di tutela ambientale dell’Università di Catania.
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TAORMINA
SICILIA
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TAORMINA
SICILIA
Etna
Vater_fotografo
NICOLOSI
La zona fu sicuramente oggetto di stanziamento arabo ma furono i normanni, spinti dalla
Chiesa romana, a costruire i monasteri. Marziale, il Vescovo di Catania, ordinò nel 1359 la
costruzione di un monastero presso l’antico ospizio come da volere di Federico II d’Aragona,
estimatore della bellezza del luogo. Da quel
momento, con il graduale predominio del
Monastero di S. Nicola all’Arena e con la sua
trasformazione in sede abbaziale, prese il via
una concentrazione stabile di personale con la
conseguenza di dar vita ad un vero e proprio
insediamento attorno al XIV secolo.
Nonostante la sua bellezza Nicolosi fu vittima
di molte sventure a causa della sua ubicazione
sulle pendici del vulcano: terremoti ed eruzioni si susseguirono negli anni. Nonostante ciò,
il borgo crebbe costantemente e acquisì importanza, tanto che nel 1447 divenne feudo
del Principe di Paternò e fu amministrato da
suoi procuratori che risiedevano a Malpasso.
Dopo le eruzioni del 1536 e del 1537 ed il terremoto del 1542 i monaci di S. Nicola abbandonarono il monastero ma il paese continuava
ad ingrandirsi verso sud, attorno alla Chiesa
che, nel 1601 divenne parrocchia. Ma lo sfruttamento agricolo venne reso quasi impossibile
dalle eruzioni, dalle carestie e dalle pestilenze
che indebolirono la popolazione facendo riemergere il fenomeno del brigantaggio. Ancora
una volta, nel 1633, un violento terremoto ed
una nuova e terribile eruzione distrussero case
e decimarono la popolazione. Ne conseguì un
arresto nello sviluppo in tali anni e l’esiguità
numerica degli abitanti che, nel 1653 ammon-
tavano a soli 515. A dare il colpo di grazia giunse poi una delle più terribili eruzioni storiche
dell’Etna, quella del 1669 che raggiunse Catania. Nicolosi venne sommersa da un’eruzione
che cessò l’11 luglio lasciando come segno i
Monti Rossi, il più grande dei coni laterali etnei.
Gli abitanti scappati per salvarsi ripopolarono
la zona spostandosi dalla montagna alle zone
a valle, paludose, ma non mancando, appena
possibile, di recarsi nuovamente a Nicolosi
per cercare le rovine delle loro vite precedenti.
Questa pratica era vietata e così venne punita con un rogo di tutte le rovine riportate alla
luce, ma anche in questo caso il desiderio di
ritornare al paese non venne abbandonato.
Finalmente il 4 agosto 1671 venne concesso
il permesso di ricominciare a rifabbricare il
paese; la cittadina venne ricostruito tenendo
conto dell’aspetto che aveva prima del 1669
conservando la fisionomia dell’abitato precedente. La popolazione continuò progressivamente ad aumentare ed il paese si ingrandì
verso ovest, nella zona chiamata “a sciara”.
A partire dal XIX secolo vi fu un mutamento
dell’asse su cui si svilupperà poi Nicolosi,
verso l’Etna, dovuto al taglio dell’asse di quella
che ora si chiama Via Etnea. La realizzazione
avvenne nel 1835 come si evince dalla lapide
commemorativa su uno dei due obelischi a
Barriera. Nel 1837 il Re Ferdinando approvò
il progetto, accordando che la strada stessa
portasse il suo nome FERDINANDA o FERDINANDEA. La via Ferdinandea, poi via Etnea, fu
ultimata invece circa 100 anni dopo, in piena
epoca fascista.
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NICOLOSI
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.nicolosi.ct-egov.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Ufficio Informazioni Turistiche
Piazza V. Emanuele, 32 - Nicolosi
Tel. + 39 095 914488
Ufficio Turistico Nicolosi Nord
Tel. +39 095 7808546
Ufficio Turistico Regionale n° 14 Nicolosi-Etna
Via Martiri d’Ungheria, 36 - Nicolosi
Tel. +39 095 911505
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Nicolosi gode di un clima mite tutto l’anno. In
estate le temperature sono molto elevate tanto
che raggiungono i 30 °C di massima, mentre
gli inverni non sono mai rigidi, con temperature
che oscillano tra i 4 e i 10 °C. In primavera e
autunno le tempereature oscillano invece attorno ai 15-20 °C.
NELLE VICINANZE
Catania...........................................Km. 17
Acireale..........................................Km.18
Taormina.........................................Km.58
Augusta..........................................Km.61
Siracusa.........................................Km.80
Messina..........................................Km.102
Piazza Armerina.............................Km.110
mariocutroneo
22
NICOLOSI
SICILIA
1
Museo della Civiltà Contadina
Via Giuseppe Garibaldi - Nicolosi
Nella casa museo è possibile ammirare gli ambienti in cui si
svolgevano le attività contadine tipiche degli abitanti del luogo.
Il museo offre testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne più precisamente tra il 1800 e il 1900. Fra le stanze presenti troviamo l’angolo cucina, le camere da letto, la “ispenza”
e il “cammaruni ‘i stari”. Quest’ultimi costituiscono le parti dello
stabile in cui la famiglia svolgeva tutte le attività quotidiane.
Per info: 095910980
2
Chiesa Santo Spirito
3
Museo Vulcanologico
SP4-II 53 - Nicolosi
La chiesa risale alla prima metà del 1700. Faceva parte delle
“Chiese Nere”, definite così dall’uso della pietra lavica nelle
decorazioni e nei cornicioni, ma tale aspetto fu modificato in
seguito a un intervento ottecentesco che preferì l’arenaria bianca. Il campanile si erge in piena autonomia rispetto alla chiesa,
presenta un doppio basamento in pietra lavica ed è attorniato
a diverse altezze che tripartiscono lo spazio dell’orologio, del
campanile e della guglia.
Via Cesare Battisti 12-17 - Nicolosi
Il museo fu inaugurato nel 2002 e si divide sostanzialmente in
due parti: da una parte troviamo un centro di documentazione
con foto e gigantografie del vulcano mentre nell’altra è possibile
ammirare campioni di prodotti lavici, scorie, cristalli e bombe
vulcaniche. Suggestiva è la sala proiezione in cui si può ammirare il
procedimento dell’attività eruttiva del vulcano.
Aperto da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30. Ingresso gratuito.
4
Etna - Vulcano
SP92 - Nicolosi
E’ il più alto vulcano attivo d’Europa, sito sul lato orientale della
Sicilia, tra i corsi dei fiumi Alcantara e Simeto. L’Etna domina con
la sua imponenza tutta la provincia di Catania. Le sue eruzioni
avvengono sia in sommità, dove attualmente si trovano quattro
crateri, sia dai fianchi, fino ad altezze di poche centinaia di metri
sopra il livello del mare. Le escursioni permettono di vedere le
colate di lava attive.
23
NICOLOSI
SICILIA
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NICOLOSI
SICILIA
Piazza Duomo
Leandro’s World Tour
CATANIA
riero causò una crisi economica che peggiorò
ulteriormente con il terremoto del 1169. Verso
la fine del XII sec. e buona parte del XIII, durante quella che viene detta età sveva, Federico II commissionò la costruzione del Castello Ursino, a completamento della sua opera
di fortificazione di questa parte della Sicilia, e
soprattutto quale simbolo del suo potere.
Secondo lo storico Tucidide, Catania fu fondata sul colle oggi detto dei Benedettini attorno
al 729 a.C. dai coloni calcidesi di Naxos con
il nome di Katane, che vuol dire “grattugia”,
“scorticatoio” a ricordare il terreno lavico su
cui sorge.
Nel secolo successivo, il legislatore Caronda
diede alla città un ordinamento di ispirazione
moderata, a metà tra oligarchia e democrazia. Nel 476 a. C., Catania fu conquistata dal
tiranno Ierone di Siracusa che deportò gli abitanti da Catania, rifondandola e ripopolandola
con siracusani e greci. Gli originari abitanti
poterono fare ritorno da Lentini solamente nel
461. Durante le guerre puniche, la città fu conquistata dai Romani, 263 a. C., e poté mantenere una notevole ricchezza fino all’età imperiale, infatti ritroviamo ancor oggi testimonianze
architettoniche del periodo Augusteo. A seguito delle invasioni barbariche e della conquista
bizantina nel 535 la città conobbe un periodo di decadenza. Nuova vitalità venne infusa
dall’occupazione Musulmana nel IX secolo con
una ridistribuzione delle terre e grande ripresa
delle attività agricole e commerciali. Dal 1071,
con la conquista normanna, vennero costruite
la Cattedrale come chiesa-fortezza e numerosi
monasteri ai quali vennero ceduti i latifondi
nuovamente istituiti. Questo nuovo assetto ter-
Con l’avvento degli Aragonesi, fine XIII sec.,
per Catania iniziò un nuovo periodo di ripresa
e fervore culturale, anche grazie alla rivalità
con Palermo. Sempre più spesso venne scelta
quale sede della corte, e qui venne fondata la
prima università siciliana, il prestigioso Siculorum Gymnasium. Tuttavia una situazione economica difficile mal gestita dalla dominazione
spagnola, assieme ad un tragico terremoto
nel 1693 ed ad un’eruzione nel 1669 fecero
sprofondare una Catania devastata dagli accadimenti. Seguì un periodo di piccole riprese
e nuove crisi sino al XIX secolo quando Catania fu eletta capoluogo di provincia ed iniziò
una costante espansione verso nuove zone.
L’Ottocento vide la città fiorire splendidamente
dal punto di vista culturale, dal punto di vista
mondano, letterario, musicale e teatrale tanto
da rappresentare, ancor oggi, un centro particolarmente attivo e moderno.
25
CATANIA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.catania.it
www.apt.catania.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Info Point Aeroporto Internazionale “Vincenzo Bellini”
Fontanarossa - Catania
Info Point Palazzo Minoriti
Via Etnea, 63/65 - Catania
Tel. +39 095 4014070
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
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1518
CLIMA
Catania gode di un clima mediterraneo, con
alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale. Gli inverni di breve durata sono caratterizzati da temperature diurne non rigide e
raffreddamenti di notte soprattutto nella piana
di Catania e con l’avvicinarsi all’Etna. L’estati
sono molto calde ma non umide, grazie alla
brezza marina di levante.
NELLE VICINANZE
Acireale..........................................Km. 21
Nicolosi...........................................Km.31
Augusta..........................................Km.47
Taormina.........................................Km.55
Siracusa.........................................Km.65
Piazza Armerina.............................Km.98
Gela................................................Km.101
Ragusa...........................................Km.103
Moata
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CATANIA
SICILIA
I PIU’ VENDUTI DA
Un tour a piedi attraverso i vivaci mercati e le piazze storiche
del centro della città di Catania, per degustare il miglior cibo di
strada della città. Visitare Catania senza assaggiare il fantastico cibo di strada disponibile a tutte le ore, dall’alba alla sera,
significherebbe non avere una vera visione della città. Il cibo
di strada di Catania possiede un vero e proprio culto. La città è
oggi un must per tutti i buongustai e gli amanti del buon cibo.
INFORMAZIONI
DURATA : 3 ore e 30 minuti
DISPONIBILITÀ : dal lunedi al sabato
PREZZO : da € 49,00
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Street Food Tour di Catania
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Tour dei Nebrodi: cammina attraverso la natura e
la storia
I Nebrodi sono una catena montuosa che passa lungo la costa nord orientale della Sicilia. Unisciti a noi in un’avventura di
trekking tra meraviglie naturali e storiche, e ammira gli spettacolari panorami della Sicilia. Qui potrai osservare gli avvoltoi selvatici e, se sarai fortunato, anche le aquile reali. Goditi
panorami spettacolari delle Isole Eolie e del Monte Etna.
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DURATA : flessinile
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PREZZO : da € 89,00
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Un’escursione che ti permetterà di scoprire, in totale sicurezza, le gole siciliane create dall’erosione dei fiumi che scorrono sulle rocce. La potenza dell’acqua può creare gole strette
con numerosi dislivelli, pareti magnificamente scolpite e talvolta spettacolari cascate. Attraverserai gole, ruscelli tortuosi
e fresche cascate, con divertimento e adrenalina.
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DURATA : 6 ore
DISPONIBILITÀ : tutti i giorni
PREZZO : da € 95,00
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Canyon Sun: tour di mezza giornata da Catania
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TOP SELLER
SICILIA
1
Museo Storico dello Sbarco in Sicilia 1943
Piazzale Asia - Catania
E’ un luogo di trasmissione della memoria storica, elemento fondamentale per l’identità individuale e collettiva. Il Museo non è
solo una raccolta di antichi reperti, ma è un luogo attivo che interagisce con i visitatori che dal percorso musegrafico possono
trarre, non solo godimento dei beni esposti ma essere stimolati
in giudizi e valutazioni. E’ dedicato all’avvenimento storico, durante la seconda guerra mondiale, che avviò la Sicilia e l’Italia
tutta verso la liberazione.
1/11-31/05: 9.00-16.00. 1/06-31/10: 10.00-17.00. Lunedì chiuso. Ingresso € 4.
2
Rettilario Mediterraneo
3
Anfiteatro
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Chiesa di San Giuliano
Via Enrico De Nicola, 18 - Catania
Il Rettilario Mediterraneo è una struttura attrezzatissima di oltre
200mq di superficie a disposizione di rettili e visitatori. Qui infatti
ne sono ospitate diverse specie sistemate all’interno di teche
dove è ricostruito il loro habitat naturale, e dove si possono osservare in tutta sicurezza gli esemplari. Tra gli oltre 150 rettili ed
anfibi europei ed esotici residenti, si possono vedere testuggini,
tartarughe, caimani e serpenti.
Piazza Stesicoro, 17 - Catania
La sua origine si data generalmente al II secolo d.C.. Si tratta
di uno dei più grandi, presentando una circonferenza esterna
di ben 309 metri, secondo solo all’Anfiteatro Flavio a Roma e
all’Arena di Verona. È a forma ellittica e conserva, quasi integro,
il corridoio inferiore. Poteva contenere 15000 persone. Rimase
nel dimenticatoio finchè il Principe di Biscari diede ordine di realizzare degli scavi per recuperarne i resti nel 1904.
Via Crociferi, 1-17 - Catania
Eretta nel XVIII secolo su progetto di Vaccarini, presenta una
facciata barocca, elegante e convessa dalle linee semplici.
L’interno, a pianta ottagonale, è coperto dalla cupola affrescata
da Rapisardi. L’altare maggiore è un’opera pregevole in marmi
policromi e bronzi dorati, sovrastato da un Crocifisso del XIV
secolo. La chiesa ospita il gruppo scultoreo della Crocifissione,
opere di Sozzi, di Abbadessa e un San Giuliano di un anonimo.
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CATANIA
SICILIA
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Terme della Rotonda
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Teatro Romano
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Casa Museo Giovanni Verga
Via della Mecca - Catania
Sono delle strutture termali di epoca romana, datate al I-II secolo d.C. e site nel centro storico di Catania, entro il Parco archeologico “Teatro romano e Odeon”. Sul sito sorse pure una chiesa
di probabile origine bizantina intestata alla Vergine Maria. La
singolare struttura architettonica, una grande cupola sorretta
da possenti contrafforti posta su un ambiente quadrato, fece
sorgere l’appellativo di Rotonda al complesso ecclesiastico.
Via Grotte - Catania
Probabilmente di età imperiale sarebbe stato costruito tra l’età
augustea e quella adrianea. Fu costruito in pietra lavica e decorato con statue in marmo. Verosimilmente la scalea era sormontata da un colonnato, come in altri teatri di quest’epoca. I sedili
in pieatra lavica, erano rivestiti in marmo. Si creava così, come
per
tutti i monumenti catanesi di di età antica, la caratteristica alternanza cromatica tra nero e bianco molto suggestiva e peculiare.
Ha diametro di 80 mt.
Via Sant’Anna, 8 - Catania
La casa museo è un appartamento al secondo piano di un
palazzo ottocentesco, fu la dimora in cui Verga trascorse la sua
infanzia e risiedette per lunghi periodi circondato dai familiari e
dagli amici più cari. Dopo la morte di Giovannino Verga, la casa
venne acquistata dalla Regione Siciliana ed aperta al pubblico
dopo il restauro. Al suo interno sono custoditi gli arredi e i libri
che appartennero a Giovanni Verga.
Aperto da martedì a sabato dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.45 alle 19.30. Ingresso € 3.
8
Castello Ursino
Piazza Federico di Svevia, 68 - Catania
Eretto nel 1250, per volere di Federico II di Svevia, con la funzione di complesso difensivo e come simbolo di potere imperiale, presenta una struttura possente a pianta quadrata con torri
cilindriche. All’interno ha sede il Museo Comunale che riunisce
un’ampia raccolta archeologica, una pinacoteca, una collezione
numismatica, una sala dedicata a vesti e ricami antichi, varie
collezioni private e una saletta di bronzi di varie epoche dal XV
al XVIII secolo.
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CATANIA
SICILIA
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Museo Civico al Castello Ursino
Piazza Federico di Svevia, 1 - Catania
Il Museo civico di Catania è situato all’interno del Castello Ursino
dal 20 ottobre 1934. La riapertura del primo piano del museo
(avvenuta nel 1999) permette di ammirare parte delle sculture
di epoca ellenistica e romana fra cui spiccano la testa di efebo
del VI secolo a.C. Esiste anche una notevole collezione numismatica ricca di preziose monete greche e romane, che tuttavia
non è stata ancora allestita. Per finire una ricca collezione di
crateri greci.
Aperto tutti i giorni 9.00 - 12.00 e 14.30 - 19.00. Domenica fino alle 13.30.
10 Fontana dell’Elefante
Piazza Duomo, 10-18 - Catania
Scolpita nel 1736 dal Vaccarini, consiste in una statua risalente
all’epoca romana di pietra lavica, raffigurante un elefante sormontato da un obelisco egizio, decorato con geroglifici e simboli relativi a Sant’Agata. Comunemente chiamato “U Liotru”
dai catanesi, è oggi il simbolo della città; il nome si deve a una
credenza
popolare secondo cui l’elefante nero rappresenterebbe il negromante Eliodoro, in dialetto Liotru.
11 Cattedrale di Sant’Agata
Piazza Duomo - Catania
Eretta nel 1094 dal Conte Ruggero, con funzione di chiesa e
fortezza, fu ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del
1693 da Vaccarini. All’interno, a tre navate, vi sono ancora elementi della costruzione originale come la Cappella della Madonna; vi sono inoltre preziosi dipinti e il coro ligneo con storie
di Sant’Agata. Il Duomo custodisce le reliquie di Sant’Agata,
patrona della città, tombe di Re, di Vescovi e del compositore
V.Bellini.
12 Chiesa della Badia di Sant’Agata
Via Raddusa, 2-6 - Catania
Fu eretta, su progetto di Vaccarini, sulle rovine del Convento
di Sant’Agata, crollato con il terremoto del 1693. Presenta una
pianta a croce greca, inserita in un ovale. La facciata, caratterizzata da superfici concave e convesse, è dominata da un portone decorato da palme, gigli e corone, simboli di Sant’Agata.
All’interno, sugli altari, vi sono posizionate statue raffiguranti S.
Euplio, S. Giuseppe, S. Agata, l’Immacolata e S. Benedetto.
30
CATANIA
SICILIA
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CATANIA
SICILIA
beneath a starry sky
SIRACUSA
Vecchio, che Siracusa raggiunse la sua massima estensione territoriale; alla sua morte gli
successe il figlio che, non certo all’altezza del
padre, perse il trono a favore di Timoleonte. Fu
questo un periodo di governo prospero per la
città. Nel 212 a.C. i Romani comandati dal console Marcello espugnarono la città, e Siracusa
iniziò la sua inesorabile perdita di importanza
e potenza, restando comunque la capitale
dell’isola fino al 476 d.C.. Iniziò così un periodo di varie dominazioni e influenze. Dal 663
al 668 l’imperatore bizantino Costante II dichiarò Siracusa capitale dell’Impero d’Oriente e
nello stesso periodo il vescovo Zosimo trasferì
la Cattedrale nell’antico tempio di Atena in Ortigia. Nel XI secolo i Normanni diedero nuovo
impulso alla città e successivamente, nel XIII
secolo, Federico II di Svevia, la fortificò con la
costruzione del Castello Maniace. L’imperatore
Carlo V nel XVI secolo per sua iniziativa rafforzò ed ingrandì le fortificazioni e Siracusa nel
1678 fu dichiarata piazzaforte militare. Successivamente al terremoto del 1693, Siracusa
venne ricostruita secondo i dettami del barocco siciliano. A seguito dell’Unità d’Italia (1860)
vennero abbattute le mura spagnole e realizzato il Quartiere Umbertino sulla terraferma.
Nell’isolotto di Ortigia sono stati rinvenute
tracce di presenze umane risalenti già al XIV
secolo a.C., ma solo a partire dal VIII secolo
a.C. si hanno notizie precise sulla fondazione
di Siracusa da parte dei Corinzi (734 a.C.). Le
prime testimonianze risalgono al periodo in cui
i Cilliri, indigeni sottomessi a grossi proprietari
terrieri, si ribellarono costringendo i Gamoroi a
chiedere aiuto a Gelone, tiranno di Gela, che
nel 485 a.C. occupò Siracusa e ne divenne il
signore. A Siracusa trasferì l’intera sua corte
e ingrandì la città facendo costruire due nuovi quartieri (Neapolis e Tyche) ed una nuova
Agorà, oltre agli arsenali, che trasformarono
Siracusa in una grande potenza navale. Lo
stesso Gelone, nel 480 a.C., con il suocero
Terone di Agrigento, sconfisse i Cartaginesi
comandati da Amilcare ad Imera. A Gelone
successe il fratello che però venne presto cacciato per la sua crudeltà. Da qui in avanti vi fu
un periodo di governo democratico. A questo
punto la città partecipò alle due guerre ateniesi, che la videro sempre vittoriosa contro
la capitale greca. Fu così che Dionigi potè far
realizzare poderose mura a difesa della città, il
Castello Eurialo, e potenziare la flotta. Fu proprio durante il lungo regno di Dionigi, detto il
32
SIRACUSA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.siracusa.it
www.provincia.siracusa.it
www.siracusaturismo.net
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Ufficio Turistico Provinciale di Siracusa
Via Roma 31 - Siracusa
Tel. +39 800 055500
[email protected]
Aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00 - Domenica e festivi dalle 9.30 alle 18.30.
Ufficio Turismo
Via Mirabella 29 - Siracusa
Tel. +39 0931 464657 - 0931 451111
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Siracusa gode di un clima mediterraneo costiero, con inverni miti e piovosi ed estati torride
e siccitose ma ventilate. ad Agosto le temperature possono raggiungere i 40 °C grazie
all’azione dello Scirocco. Il clima in primavera
e autunno è mite con possibili episodi alluvionali.
NELLE VICINANZE
Avola...............................................Km.28
Augusta..........................................Km. 36
Catania...........................................Km.65
Modica...........................................Km.70
Ragusa...........................................Km.89
Marina di Ragusa...........................Km.106
Gela................................................Km.141
Dominic Torrisi
33
SIRACUSA
SICILIA
1
Anfiteatro Romano
2
Teatro Greco
3
Orecchio di Dionisio
4
Catacombe di San Giovanni
Via Francesco Saverio Cavallari - Siracusa
L’Anfiteatro di Siracusa è fra i maggiori edifici romani esistenti in
Italia. Pur essendo inferiore al Colosseo, supera, per dimensioni,
le arene di Verona, Otripoli e Pozzuoli. Storicamente datata al IIIIV secolo, la costruzione risale probabilmente alla fine del I secolo d.C., quando a Siracusa s’insediò la colonia augustea. Per
sua natura, essa era destinata a ospitare spettacoli cruenti. Nel
giardino che precede, sono stati sistemati alcuni imponenti sarcofagi.
Viale Paradiso - Siracusa
Si trova nel Parco Archeologico della Neapolis, sulle pendici
del monte Temenite, e rappresenta il più importante esempio
di architettura teatrale dell’occidente greco. Quasi interamente
scavato nella roccia, il Teatro era usato per le rappresentazioni,
ma anche per le assemblee popolari. In epoca imperiale, la
struttura fu adattata per accogliere i giochi circensi, poi cadde
in abbandono per secoli. Il teatro si compone di tre parti: càvea,
orchestra e scena.
Largo Salvatore Quasimodo - Siracusa
La grande grotta che - per la sua forma di orecchio umano è chiamata comunemente “Orecchio di Dionisio”, è parte della
Latomia del Paradiso, una delle tante cave scavate dai prigionieri di Siracusa, per estrarvi la pietra necessaria alla costruzione
degli edifici e dei monumenti cittadini. Lo storico Tucidide e lo
stesso Cicerone sostengono che la caverna fu scavata dal tiranno Dionisio per farne una prigione.
Via Padre Pacifico Amato - Siracusa
Sotto la Chiesa di San Giovanni Evangelista, si espandono
le omonime catacombe, sorte intorno alla tomba di San Marciano: meravigliose caverne sotterranee, considerate superiori
a quelle di Napoli e Roma. L’esteso labirinto risale al IV-V secolo
e pare sia stato costruito prima dai Romani, poi dai pagani, dai
saraceni e dai greci del basso impero. Il complesso è costituito
intorno a un rettilineo principale, ricavato seguendo il tracciato
di un ex acquedotto greco.
34
SIRACUSA
SICILIA
5
Museo Archeologico “Paolo Orsi”
Viale Teocrito, 66 - Siracusa
E’ il museo archeologico più importante della Sicilia. Inaugurato
nel 1988, si sviluppa su tre piani, per complessivi dodicimila
metri quadri. Il Museo illustra la preistoria e la storia di quasi tutti
i maggiori siti archeologici della Sicilia centrale e orientale. Vi
sono conservate la più importante documentazione della preistoria, della protostoria della Sicilia e celebri opere di arte greca e
romana, ceramiche, marmi, decorazioni architettoniche.
Aperto da martedì a sabato 9.00-18.00; Domenica 9.00-13.00. Tel. 0931.464022.
6
Santuario della Madonna delle Lacrime
7
Basilica di Santa Lucia Extra Moenia
8
Latomia dei Cappuccini
Piazza della Vittoria, 26 - Siracusa
Rappresenta un segno tangibile della pietà e della fede dei Siracusani. L’edificio fu eretto per ricordare un evento miracoloso:
il 29 agosto 1953, in una modesta abitazione vicina, i coniugi
Iannuso videro lacrimare un’effige in gesso della Madonna. Lo
straordinario fenomeno si ripeté nei giorni seguenti e trasformò
casa Iannuso in una specie di santuario, frequentato da una folla crescente. Una commissione nominata dalla Curia riconobbe
la natura umana delle lacrime.
Piazza Santa Lucia, 24 - Siracusa
Tradizione vuole che la basilica sia edificata sul luogo in cui Lucia
subì il martirio, nel 304, durante le persecuzioni dell’imperatore
Diocleziano. Sorta in epoca bizantina (VI secolo), la chiesa fu
danneggiata da terremoti e dalla dominazione mussulmana. Fu
quindi ricostruita in epoca normanna (XII secolo) e ristrutturata
tra il 1296 e il 1337. L’interno è a tre navate. Notevole è una
croce dipinta, di scuola pisana, del XII secolo.
Via Maria Politi Laudien, 5 - Siracusa
La Latomia dei Cappuccini è la più grande tra quelle di Siracusa. Il sito fu utilizzato come cava fin dal VI secolo a.C.: con
le sue pietre, la città fu arricchita di case, chiese e monumenti.
Dopo la vittoria di Siracusa sugli Ateniesi, i prigionieri greci catturati furono rinchiusi, adibiti ai lavori forzati e lasciati morire
all’interno delle Latomie, tra cui quella dei Cappuccini. Alla fine
del Cinquecento, la latomia fu integrata al convento di frati cappuccini.
35
SIRACUSA
SICILIA
9
Ortigia
Piazza Archimede - Siracusa
E’ il toponimo dell’isola che costituisce la parte più antica della
città. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa “quaglia”. La sua estensione non supera 1 km². L’isola è
stata da sempre il cuore della città, lo testimonia il fatto che sin
dall’età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche
resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. Ortigia è divisa in
piccoli quartieri storici.
10 Duomo
Piazza Duomo, 18-19 - Siracusa
Il sito ove sorge il Duomo di Siracusa era destinato, fin
dall’antichità, a ospitare un luogo di culto. La facciata attuale
- capolavoro dell’architetto palermitano Andrea Palma e una
delle migliori testimonianze barocche di Siracusa - fu realizzata
fra il 1728 e il 1754. Essa s’innalza su un’imponente scalinata.
L’interno è a tre navate e a impianto basilicale. Vi si trovano pure
quadri su legno e su tela di epoca bizantina, un organo e la
cantoria in legno dorato.
11 Museo Aretuseo dei Pupi
Piazza San Giuseppe - Siracusa
Il Museo Aretuseo dei Pupi, che si trova in Piazza San Giuseppe,
Palazzo Midiri Cadorna, è il primo museo monotematico sui
pupi in Italia. L’associazione Vaccaro-Mauceri apre il sipario
sull’operato dei fratelli Vaccaro e sul loro mondo fantastico, dove
trovano posto cavalieri cristiani e saraceni, maghi, streghe e
creature mostruose. Un percorso arricchito da schede storiche
che ripercorrono i punti salienti della loro storia.
Per info: 0931465540
12 Castello Maniace
Piazza Federico di Svevia, 7 - Siracusa
La mole possente del Castello Maniace sorge sulla punta estrema dell’isola di Ortigia. Si tratta di una fortezza militare in
pietra arenaria, costruita da Federico II di Svevia fra il 1232 e
il 1240, per scopi difensivi, ma forse anche con funzioni di rappresentanza. Il nome della struttura ricorda il generale bizantino
Giorgio Maniace che nel 1038 liberò - per breve tempo - l’isola
dagli Arabi, e si premurò di fortificarla.
36
SIRACUSA
SICILIA
37
SIRACUSA
SICILIA
© Luke Robinson
RAGUSA
Situata nella zona meridionale dei Monti Iblei,
Ragusa è una città straordinariamente affascinante, sia per la sua suggestiva posizione
geografica, sia per la ricchezza del suo patrimonio artistico. Numerosi i soprannomi con
i quali è conosciuta: “città dei ponti”, per la
presenza di tre strutture molto pittoresche,
“l’isola nell’isola” o “l’altra Sicilia” per letterati,
artisti ed economisti, grazie alla sua storia e
ad un contesto socio-economico molto diverso
dal resto dell’isola. La città si divide in due nuclei, Ragusa Inferiore (l’antica lbla) e Ragusa
Superiore. La differente struttura urbanistica
ricorda il suo passato di località in parte devastata da un’intensa attività sismica. In seguito
al catastrofico terremoto del 1693 infatti, si procedette alla ricostruzione della città Vecchia
nello stesso luogo della originaria (lbla), e alla
costruzione di nuovi edifici in contrada Patro,
facendo nascere il primo nucleo di Ragusa
Nuova. Ragusa Ibla costituisce ancor oggi il
quartiere storico della città, con il suo patrimonio di chiese e palazzi barocchi. Il centro
nuovo, meno ricco di caratteri monumentali, è
impostato invece su un reticolato di tipo moderno, con vie larghe e simmetriche.
Ragusa lbla sorse sulle fondamenta dell’antica
Hybla Heraea, fondata dai Siculi, e subì in
seguito l’invasione dei Greci, dei quali assimilò
profondamente usi e costumi. Del periodo
greco non rimangono centri abitati, ma solo
alcune necropoli. Hybla Heraea mantenne la
propria indipendenza fino a metà del III secolo
a.C. quando, all’arrivo dei Romani, tutta la Sicilia diventò una “provincia Romana”. A seguito dello smembramento dell’Impero Romano in
Impero d’oriente e Impero d’occidente, la città
passò circa cinque secoli sotto la dominazione
bizantina e cambiò il nome in Reusia. Durante
questo periodo la città, come la maggior parte
della Sicilia, poco difesa dai bizantini, subì
continue ripetute scorrerie da parte di Vandali,
Goti e Visigoti. Le uniche testimonianze rimaste
della dominazione bizantina sono alcune
tombe, di cui la piú importante é quella delle
Trabacche nella valletta di Buttino. Nell’848 gli
Arabi occuparono la città imponendo duri patti
di sottomissione. Dopo una breve ribellione ai
Musulmani nell’868 e la inevitabile riconquista
araba, Reusia divenne Rakkusa o “Ragus”. Ai
Saraceni seguirono i Normanni che, scesi in
Sicilia nel 1060, completarono in trent’anni la
conquista dell’intera isola; Ragusa, divenuta
contea, fu assegnata da Ruggero I al figlio
Goffredo, primo conte di Ragusa. E’ in questo
periodo che il nome di Ragus divenne definitivamente Ragusa. Quando la Sicilia divenne
terra degli Svevi con Enrico VI, la contea di
Ragusa divenne demanio del re. Nel 1713, col
trattato di Utrecht, la Sicilia passò ai Savoia.
Con l’impresa garibaldina del 1860, Ragusa
e la Sicilia entrarono a far parte del Regno
d’Italia. Nel 1865 la città fu nuovamente divisa
in due, Ragusa Inferiore, cioè l’antica lbla, e
Ragusa, quella nuova.
38
RAGUSA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate i siti:
www.comune.ragusa.gov.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
A.A.P.I.T. (Azienda Autonoma Provinciale per
l’Incremento Turistico) Via Capitano Bocchieri, 33 - Ragusa
Tel. +39 0932 621421
Fax +39 0932 623476
Infotourist
Piazza San Giovanni - Ragusa
Tel. +39 0932 684780 Fax +39 0932 684781
[email protected]
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS) Soccorso Stradale
Polizia Stradale
Polizia locale
112
113
115
118
1518
803116
035 276300
035 399559
CLIMA
Situata nella parte meridionale dei monti Iblei,
Ragusa gode di un clima mediterraneo di tipo
collinare. La sua altitudine determina temperature medie più fredde rispetto a quelle della
zona costiera. Gli eventi nevosi nelle zone più
basse della città (Ibla) sono rari, mentre nelle
zone più alte, situate sull’altopiano, si verificano con maggiore frequenza. Ragusa è inoltre
uno dei più piovosi capoluoghi di provincia,
con precipitazioni che si concentrano particolarmente da ottobre a marzo. Le temperature
medie di gennaio, il mese più freddo, vanno
da una minima di 8°C a una massima di 14°C,
mentre in luglio e agosto si passa da 23°C a
31°C.
gi+cri
39
RAGUSA
SICILIA
1
Ponte Vecchio
2
Museo Archeologico Ibleo
Via Traspontino, 8 - Ragusa
Il Ponte Vecchio, o Ponte dei Cappuccini (anche chiamato Ponte Padre Scopetta), è il ponte più antico di Ragusa e attraversa
la vallata Santa Domenica collegando il centro storico con la
parte sud della città. I lavori iniziarono nel 1837 e si conclusero
nel 1843. Carrabile fino agli anni ‘80 nel 1992 è stato restaurato
e ripavimentato in pietra locale. Attualmente è adibito al solo
passaggio pedonale e vi è vietato il transito ai veicoli a motore.
Via Natalelli, 117 - Ragusa
Il museo illustra l’archeologia e la storia antica del territorio
della provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità.
L’ordinamento del museo si avvale di una disposizione dei reperti ordinata sia cronologicamente che per aree topografiche.
L’allestimento del museo è caratterizzato da ricostruzioni al vero
di limitate porzioni di scavo. Questi ambienti (necropoli, pavimenti a mosaici), richiamano nel visitatore l’idea della funzione
degli oggetti esposti.
Per info: 0932622963
3
Cattedrale di San Giovanni Battista
4
Chiesa di Santa Maria delle Scale
Piazza San Giovanni, 25-45 - Ragusa
Prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest
dell’antico abitato cittadino sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese, edificata
sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo. Gravemente danneggiata dal sisma, venne riedificata al centro del nuovo abitato della cità nella contrada del “Patro”. Il 15 aprile del 1694 fu
posta la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi era
completa. La facciata è maestosa.
Corso Mazzini 88-108 - Ragusa
Dopo il terremoto del 1693 fu ampliata e in gran parte ricostruita
in stile barocco anche se conserva dei tratti gotici (portale e
pulpito). Posta al vertice delle scale che uniscono la città alta a
Ibla, il panorama che si può godere da qui è uno dei più belli di
tutta l’isola. La chiesa, secondo una tradizione locale, sarebbe
stata edificata dai monaci Cistercensi nella prima metà del secolo XIII. L’edificio riveste una notevole importanza dal punto di
vista architettonico.
40
RAGUSA
SICILIA
5
Chiesa di Santa Maria dell’Itria
6
Palazzo Cosentini
7
Duomo di San Giorgio
8
Ragusa Ibla
Salita Commendatore 8-16 - Ragusa
La chiesa di Santa Maria dell’Idria venne costruita nel 1626 e
fu inizialmente dedicata a San Giuliano. Danneggiata dal terremoto del 1693, subì una notevole ristrutturazione. La facciata è arricchita da un fastoso portone d’ingresso e da alcuni
mascheroni. L’interno a tre navate raccoglie numerose opere
d’arte. Ha cinque altari. La statua della Madonna che si trova
all’interno della nicchia è coperta dal settecentesco quadro
della Madonna odigitria o dell’Idria.
Corso Mazzini, 274 - Ragusa
E’ uno dei più bei palazzi barocchi di Ibla. Oggi si presenta in
discreto stato di conservazione essendo di proprietà comunale
che lo ha adattato ad asilo. Realizzato probabilmente fra il 1762
ed il 1767, per questa agiata famiglia di Ibla, è stato abitato sino
agli anni cinquanta. L’ingresso avviene da un imponente portone, delimitato da due semipilastri corrosi che sorreggono un
cornicione riccamente ornato, ubicato al primo numero civico
della Salita Commendatore.
Piazza Duomo, 5 - Ragusa
Si erge nel cuore di Ragusa Ibla. Antica chiesa madre della città
prima del 1693, sorgeva all’estremità est dell’abitato, nei pressi
dell’attuale Giardino Ibleo, dove si trova ancora il grande portale
quattrocentesco, di stile gotico-catalano, unica vestigia rimasta
dell’antico tempio. L’ edificio fu gravemente danneggiato dal
terremoto. Nelle cappelle delle navate laterali si trovano tele di
alcuni dei più celebri artisti del settecento siciliano.
Via Conte Cabrera 8 - Ragusa
Ragusa Ibla (in siciliano Iusu, ovvero “che giace sotto”) oggi
quartiere della città è il fulcro da cui la città si è sviluppata. È
situato nella parte orientale, sopra una collina. Dopo il terremoto
del 1693, il quartiere è stato ricostruito in stile tardo-barocco. Il
quartiere contiene oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi in
stile barocco. Nella parte più orientale, si trova il Giardino Ibleo e
sono inoltre presenti gli scavi della città antica, la famosa Hybla.
41
RAGUSA
SICILIA
9
Chiesa di San Giuseppe
Via Orfanotrofio, 9 - Ragusa
Sorge sui resti della chiesa di S. Tommaso andata completamente distrutta nel terremoto del 1693. L’opera, attribuita a Rosario Gagliardi, rappresenta insieme alla Chiesa di San Giorgio,
uno dei gioielli del barocco siciliano. La facciata convessa, di
stile composito, è suddivisa in tre ordini. L’interno presenta una
forma ovale. Gli altari, cinque in tutto, sono realizzati in pietra e
decorati con vetro dipinto il cui effetto cromatico è tale da farlo
sembrare marmo.
10 Portale di San Giorgio
Via dei Normanni - Ragusa
E’ il monumento simbolo della città, fu edificato in stile goticocatalano nella seconda metà del XIV secolo. L’antica chiesa di
San Giorgio, ebbe la massima attenzione da parte del conte
Goffredo che modificò, ampliò e arricchí la primitiva chiesa sia
negli aspetti architettonici che nell’arredo e nelle dotazioni patrimoniali. Dopo il terribile terremoto del 1693 resta solo il portale.
La lunetta sopra l’architrave rappresenta il santo cavaliere che
trafigge il drago.
11 Giardino Ibleo
Viale Margherita 37 - Ragusa
Costituisce il più antico dei quattro giardini principali di Ragusa.
La villa di Ragusa Ibla fu costruita nel 1858 per iniziativa di alcuni nobili locali e di buona parte del popolo che lavorò gratuitamente per la realizzazione dell’opera.l’ingresso è costituito da
un magnifico viale fiancheggiato da numerose palme, è assai
ben curato e adornato con panchine ben scolpite, colonne con
vasi in pietra scolpiti in forme diverse e una elegante balconata
con recinzione in calcare.
12 Mura Bizantine
Via Santissimo Trovato - Ragusa
Si trovano accanto alla Chiesa del santissimo Signore Trovato
che si trova alla periferia orientale di Ragusa Ibla e dietro la
Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio nel quartiere degli
Archi si trovano i resti di mura bizantine del VIII secolo che facevano parte della cinta muraria difensiva del Castello di Ragusa
costruito dai bizantini e poi ingrandito dai normanni.
42
RAGUSA
SICILIA
43
RAGUSA
SICILIA
Duomo di San Pietro
Ondablv
MODICA
uno stile artistico del periodo. La Contea cessò
di esistere con l’abolizione della feudalità. Da
allora, la storia di Modica non venne più segnata da vittorie o fasti e le testimonianze del
suo passato sono aimè state perse quasi completamente a causa del tremendo terremoto
dell’11 gennaio 1693: il Portale De Leva, la
facciata del Carmine, il Portale di S.Maria di
Betlemme, la Chiesa ed il Chiostro di S.Maria
del Gesù. Attualmente Modica è una popolosa
cittadina di circa 50.000 abitanti, sede di Tribunale e di istituti di istruzione media e superiore.
Modica è certamente uno dei centri urbani più
antichi della Sicilia tanto che si hanno notizie di
primi insediamenti conquistati dai greci, della
successiva occupazione da parte dei romani,
e delle dominazioni da parte di popolazioni
barbariche sino agli inizi del IX secolo quando
arrivano i Saraceni.
Gli Arabi la conquistarono nell’844-45 e tale
dominazione musulmana non cesso che due
secoli dopo con la conquista da parte dei Normanni. Ha inizio così quello che è ritenuto il
periodo più glorioso della storia di Modica la
più grande, ricca e potente contea dell’isola.
Le casate della contea di Modica si batterono
vittoriose contro i più famosi condottieri del
tempo e difesero la Sicilia dalle invasioni. Dopo
l’influenza normanna Enrico di Svevia si impossessò del trono di Sicilia e declassò Modica a
feudo del Demanio statale. Passò quindi agli
Angioini e vi rimase fino ai Vespri Siciliani. Sotto il potere Aragonese fu particolarmente celebre la seconda famiglia dei conti di Modica,
i Chiaramonte, che diedero il nome anche ad
© Viaggiatore Fantasma
44
MODICA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.modica.gov.it
www.modica.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Ufficio Turistico
Piazza Principe di Napoli - Modica
Tel. + 39 0932 759634
Fax +39 0932 759635
[email protected]
Aperto da Lunedì a Sabato dalle 9.00 alle
13.00 e dalle 15.30 alle 19.00. Domenica e
festivi dalle 10.00 alle 13.00.
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
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118
1518
CLIMA
All’interno del comune di Modica sono riconoscibili dal punto di vista climatico due zone:
quella meridionale o costiera e quella settentrionale o collinare. La città gode tutto l’anno
di un clima mite. D’inverno le temperature
non scendono sotto i 10 °C e le precipitazioni
nevose sono rare, anche se nelle zone montuose è frequente la formazione di brina e gelo.
Le estati sono calde e ventilate.
NELLE VICINANZE
Ragusa...........................................Km.15
Marina di Modica...........................Km.20
Comiso...........................................Km.32
Vittoria.............................................Km.40
Avola...............................................Km.46
Siracusa.........................................Km. 70
Augusta..........................................Km.94
eraritjaritjaka
45
MODICA
SICILIA
1
Duomo di San Pietro
2
Castello dei Conti
3
Torretta dell’Orologio
4
Duomo di San Giorgio
Corso Umberto I, 163 - Modica
Un documento del vescovo di Siracusa ne attesta l’esistenza
nel 1396, ma la data della sua prima edificazione è da collocarsi
dal 1301 al 1350 circa. Fa parte anch’esso della lista dei Monumenti eletti patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Danneggiato dal passare dei secoli e dalle frequenti scosse telluriche in
quest’area ad alto rischio sismico, fu a più riprese ricostruito.
L’interno, a tre navate e con 14 colonne, è spettacolare e decoratissimo.
Via Castello 50-76 - Modica
E’ il simbolo visivo della città. In cima ad una rupe, costruito sul
pianoro conclusivo di un promontorio roccioso, ha rappresentato per tanti secoli la sede del potere politico e amministrativo di
quella che fu la Contea di Modica. Era infatti presidio fortificato
militare e carcerario. Recentemente è venuto alla luce un suggestivo cunicolo sotterraneo scavato nella roccia, che trapassa
lo sperone roccioso su cui sorge il Castello: era un passaggio
di ronda militare.
Via Castello - Modica
Su una vecchia guardiola militare, ricadente nell’area del vecchio castello dei Conti, è stato apposto nel 1725 un orologio
meccanico ancora perfettamente funzionante, i cui complessi
meccanismi vengono controllati e riavviati ogni 24 ore circa.
Gli ingranaggi che azionano questo orologio esclusivamente in
modo meccanico sono visitabili. Dopo le due chiese maggiori di
Modica, la torretta del Castello è il monumento più fotografato
della città.
Corso San Giorgio, 121 - Modica
Il Duomo di San Giorgio in Modica viene spesso indicato e segnalato come monumento simbolo del Barocco siciliano tipico di
questo estremo lembo d’Italia, di cui rappresenta l’architettura
sicuramente più imponente e scenografica. Lo storico dell’arte
Maurizio Fagiolo dell’Arco ha dichiarato che tale Chiesa forse
andrebbe inserita tra le sette meraviglie del mondo barocco.
E’ inserita invece nella Lista Mondiale dei Beni dell’Umanità
dell’UNESCO.
46
MODICA
SICILIA
47
MODICA
SICILIA
© Bumblebee_fr
PIAZZA ARMERINA
opera del re Guglielmo. Dunque la certezza
maggiore è che l’attuale Piazza Armerina è sita
nel luogo di riedificazione di epoca normanna.
Non c’è un’opinione univoca in merito alle origini di questa località. Di sicuro è innegabile che
Piazza Armerina si trovi al centro di una vastissima zona archeologica tanto che il suo territorio è di forte interesse per quanto concerne
gli scavi archeologici grazie ai quali sappiamo
che il territorio fu abitato fin dalla preistoria, almeno dal VII sec. a.C. in poi.
In riferimento alla dominazione Bizantina, (535827 d.C.), siamo in possesso di descrizioni di
alcuni edifici religiosi grazie alle fonti successive al periodo. Nel secolo IX gli Arabi sottomettono tutti i villaggi sui monti Erei e ci è noto il
toponimo arabo con la quale Piazza Armerina
é chiamata Iblàtasah o Iblàtanah, toponimi
arabi derivati dalla fedele trascrizione di quelli
greci di Ibla Elatson o Ibla Elatton.
Nel corso dell’anno 2004, gli archeologi hanno
portato alla luce accanto alla Villa Romana del
Casale una città di epoca medievale di rilevante estensione tanto da far pensare che tale
insediamento potesse essere il vecchio sito
della città di Piazza prima della distruzione ad
48
© ranx72
PIAZZA ARMERINA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
Villa del casale
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.piazzaarmerina.en.it
www.piazzaarmerina.org
www.piazza-armerina.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Ufficio Turistico
Via Camillo Cavour,1 - Piazza Armerina
Tel. +39 0935 680201 - 0935 681310
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
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118
1518
CLIMA
Piazza Armerina gode di un clima mediterraneo, caratterizzato da influssi continentali dovuti alla lontananza dal mare e all’altitudine di
bassa montagna.
NELLE VICINANZE
Enna...............................................Km.31
Caltagirone.....................................Km.32
Gela................................................Km.44
Caltanissetta...................................Km. 46
Licata..............................................Km. 76
Ragusa...........................................Km.89
Catania...........................................Km.98
Siracusa.........................................Km.146
Neil Weightman
49
PIAZZA ARMERINA
SICILIA
1
Palazzo Trigona della Floresta
2
Duomo
3
Castello Aragonese
4
Villa del Casale
Piazza Duomo - Piazza Armerina
Costruito nel XVIII sec. dalla famiglia Trigona della Floresta,
chiude la piazza ad est con la sua massa compatta, aperto
in basso dal grande portale ed alleggerito in alto dagli ampi e
geometrici finestroni e dai lunghi balconi del piano nobile. Già
sede di istituti scolastici, non conserva più nulla, all’interno, del
suo antico splendore. Il restauro, in corso d’opera, sta restituendo la condizione originaria del luogo, compresi i pavimenti
in maiolica.
Piazza Duomo 3 - Piazza Armerina
Domina con la sua mole la città, che annuncia da lontano con
l’alta cupola. Costruito tra il 1604 e il 1719 si innalza sul luogo
stesso su cui sorgeva dal XV secolo la chiesa madre della città,
un’elegante chiesa in stile gotico-aragonese, arricchita tra il 400
e il 500 di una superba torre campanaria e di un arco marmoreo
gaginesco nel battistero, ma danneggiata da un terremoto. La
chiesa conserva un importante archivio e una ricca pinacoteca.
Piazza Castello, 11 - Piazza Armerina
Fu costruito alla fine del 1300, ai tempi di re Martino I d’Aragona,
che vi risiedette a lungo, mentre il vecchio castello, che si trovava sull’estremità opposta della collina, veniva smantellato e
ceduto ai Francescani per erigervi un convento. Ha una planimetria regolare quadrilatera chiusa agli angoli da massicci torrioni quadrangolari. E’ stato sede di carcere mandamentale; acquistato negli anni 70 da un privato, oggi è chiuso al pubblico.
SP90 - Piazza Armerina
E’ una villa tardo-romana i cui resti sono situati nell’immediata
periferia della città. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità
dell’UNESCO. La scoperta si deve a Gino Vinicio Gentili, che
nel 1950 ne intraprese l’esplorazione in seguito alle segnalazioni
degli abitanti del posto. La villa va datata al primo venticinquennio del IV secolo. Nei famosi mosaici lavorarono maestranze africane per un insieme di circa 3500 m². Viene visitata ogni anno
da piu’ di 300.000 persone.
50
PIAZZA ARMERINA
SICILIA
51
PIAZZA ARMERINA
SICILIA
Valle dei Templi
Michal Osmenda
AGRIGENTO
L’area mostra testimonianze di antiche popolazioni, come il ritrovamento di un teschio
femminile appartenente alla famosa “Ragazza
di Mandrascava”, risalente a mezzo milione di
anni fa ed il ritrovamento di resti di un villaggio Mesolitico nella zona di Porta Bianca datati
anno 6000 a.C.. Ufficialmente però si ritiene
che Agrigento sia stata fondata nel 581 a.C.
dai coloni Rodii (provenienti appunto dall’isola
greca di Rodi) e Cretesi stanziati nella vicina
Gela. Venne chiamata Akragas dal fiume che
la cingeva e, in breve tempo, si eresse a seconda città siciliana più importante della Magna Grecia dopo Siracusa. I fattori che spinsero
l’ascesa di Akragas furono la presenza di campi fertili, la prossimità della collina dell’Acropoli
e della Rupe Atenea. L’area urbana si estendeva su 456 ettari ed era cinta da mura di
fortificazione con nove porte d’ingresso. La
popolazione era di circa 300.000 abitanti ed
era citata come “la più bella città dei mortali”.
Nel 406 Agrigento venne pesantemente sconfitta dai Cartaginesi, che la distrussero quasi
completamente. Fortunatamente venne ricostruita nella seconda metà del IV sec. a.C. ad
opera dei Corinzi, impegnati nella lotta contro
i Cartaginesi in Sicilia. Nel 210 a.C. venne assediata e quindi saccheggiata dai Romani
che la assoggettarono all’Impero con il nome
di Agrigentum. Successivamente, grazie alla
dominazione araba dal 828 d.C. la città, scelta
quale capitale del regno berbero, venne in
parte riedificata sulla cima della collina in cui
oggi si ammira il centro storico caratterizzato
appunto dalla tipica conformazione araba, con
le sue piccole viuzze e cortili che convergono
verso la Via Atenea, che è da considerare
anche oggi la più importante arteria della città.
Con l’arrivo dei Normanni, nel 1087, la città
vide aumentare il suo potere sociale e la sua
prosperità economica. Proprio in questo periodo vengono eretti importanti edifici come la
Cattedrale e Santa Maria dei Greci. Anche
l’economia fiorì sotto la spinta dei rapporti
commerciali intrapresi con il Nord Africa.
Nei secoli seguenti la città fu scelta quale
residenza da baroni e da religiosi e nel XVIII
secolo si assistette ad una ripresa economica
interessante; il centro cittadino si spostò dalla
zona del Duomo a via Atenea, attuale corso
principale della città. Nel 1860 anche Agrigento si unì alla lotta di Garibaldi la libertà e l’unità
del paese, stanca dei soprusi e del malgoverno operato dai Borbone. La seconda guerra
mondiale colpì direttamente anche Agrigento
che dovette subire ed affrontare diversi bombardamenti. Da sottolineare che la città riprese
il toponimo romano e dunque utilizzò il nome
di Agrigento solo nel 1927, prima di allora era
chiamata Grigenti.
52
AGRIGENTO
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
Valle dei Templi
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.agrigento.it
www.lavalledeitempli.it
www.provincia.agrigento.it
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Ufficio Informazioni
Via Cesare Battisti, 15 - Agrigento
Tel. + 39 0922 20454
Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Agrigento
Via Empedocle, 73 - Agrigento
tel. +39 0922 20391
fax 0922 20246
[email protected]
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Agrigento gode di un clima mediterraneo, con
inverni miti che difficilmente scendono sotto i
10 °C, ed estati calde e ventilate. La maggior
parte delle precipitazioni sono concentrate in
autunno, mentre le nevicate sono rare.
NELLE VICINANZE
Licata..............................................Km.47
Caltanissetta...................................Km.60
Sciacca..........................................Km. 61
Gela................................................Km.79
Enna...............................................Km.93
Piazza Armerina.............................Km.101
Mazara del Vallo.............................Km.116
Ragusa...........................................Km.135
Mingo.nl
53
AGRIGENTO
SICILIA
1
Biblioteca Museo Luigi Pirandello
Via Regione Siciliana, 120 - Agrigento
Dal 1987, la casa natale di Luigi Pirandello è un Museo della Regione siciliana. Ospita mostre temporanee dedicate al grande
drammaturgo e, in forma stabile, un’ampia raccolta di cimeli, fotografie, lettere, recensioni e onorificenze, libri in prima edizione,
con dediche autografe, quadri d’autore dedicati. Notevole è la
collezione di locandine delle opere pirandelliane più famose,
rappresentate in tutto il mondo.
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00.
2
Duomo
3
Complesso di San Domenico
4
Chiesa di San Lorenzo
Via Duomo, 159 - Agrigento
L’edificio fu eretto per volontà del vescovo normanno Gerlando,
poi santo. I lavori di costruzione iniziarono intorno al 1093 e
finirono nel 1099. la chiesa realizzata fu intitolata a San Gerlando, diventato patrono della città. La Cattedrale si contraddistingue per la varietà dei suoi stili, è interessante l’acustica:
dietro l’altare maggiore, nell’abside, si possono sentire le parole
pronunciate a bassa voce, sulla porta principale, alla distanza
di 82 metri.
Piazza Luigi Pirandello, 35 - Agrigento
E’ costituito dalla chiesa omonima e dall’annesso ex convento
dei Padri Domenicani. Bella costruzione del Seicento, l’edificio
presenta una facciata rinascimentale barocca a due ordini. Un
po’ arretrato è il campanile. L’interno, a navata unica, contiene
otto cappelle, ricche di tele, e una preziosa Crocifissione cinquecentesca. Notevoli sono inoltre le due cantorie e l’organo.
Nell’elegante edificio dell’ex convento, sede del Municipio, è
ricavato il teatro Luigi Pirandello.
Piazza Purgatorio, 3-4 - Agrigento
Detta anche Chiesa del Purgatorio, fu eretta nella prima metà
del Seicento. Committenti furono i ricchi borghesi del quartiere,
che la vollero particolarmente sfarzosa. I lavori si conclusero
nel 1761. L’esterno è caratterizzato da una doppia scalinata e
da un’alta facciata a due ordini, coronati da timpano. Il portale
d’ingresso è formato da una coppia di colonne tortili accostate
a pilastri con ai lati le figure allegoriche della Fede e della Carità.
54
AGRIGENTO
SICILIA
5
Abbazia di Santo Spirito
6
Tempio di Giunone
7
Tempio della Concordia
8
Necropoli
Cortile Santo Spirito, 1-6 - Agrigento
Formata dagli omonimi monastero e chiesa, l’Abbazia di Santo
Spirito fu fondata intorno al 1290 dalla nobildonna agrigentina
Marchisia Prefolio. Quando morì il marito, Federico Chiaramonte, la Prefolio trasformò il suo palazzo in monastero, incorporandolo nel complesso abbaziale. Caratterizzato da un bellissimo
chiostro, l’edificio è strutturato su due piani. La facciata della
chiesa presenta un bel portale gotico, sormontato da un rosone.
L’interno è in stile barocco.
Via Passeggiata Archeologica, 24 - Agrigento
La sua attribuzione a Era Lacinia/Giunone (moglie di ZeusGiove) è dovuta a un’erronea interpretazione di un brano di
un autore latino. Il Tempio sorge - imponente e solitario - in posizione dominante, all’estremità orientale della Collina dei Templi
e fu eretto tra il 460 e il 450 a.C. Aveva 34 colonne, 25, sono
ancora in piedi e sostengono la loro elegante architrave. Conteneva poi un magnifico capolavoro d’arte: il famoso quadro di
Giunone, del grande artista Zeusi.
Via Passeggiata Archeologica, 33 - Agrigento
E’ il meglio conservato di tutti i templi dorici di Sicilia e d’Italia.
Deve il nome a un’iscrizione latina, rinvenuta nelle vicinanze:
l’iscrizione porta una dedica alla Concordia degli Agrigentini,
ma con il tempio non ha alcuna relazione. Possiede due ordini
di colonne: uno interno e l’altro esterno. Più che dalla grandiosità, la bellezza della struttura è data dalla perfetta armonia di
tutte le linee: è uno dei pochi templi che possa competere con
il Partenone d’Atene.
Via Passeggiata Archeologica, 33 - Agrigento
Le necropoli agrigentine più significative si trovano nella zona
dei Templi: sono la Necropoli Paleocristiana, la Grotta dei Frangipane, la Necropoli Giambertoni e la Necropoli Sub-divo. Sono
assolutamente da visitare.
55
AGRIGENTO
SICILIA
9
Tempio di Ercole
Via Passeggiata Archeologica, 33 - Agrigento
Costruito verso il 510 a.C., il Tempio di Eracle/Ercole, è anche
detto Herakleion. E’ uno dei più antichi templi dorici della Sicilia
e sicuramente il più antico dei templi agrigentini. E’ famosissimo
nella storia agrigentina, per l’imponenza delle sue proporzioni e
per le ricchezze che lo adornavano. Della struttura originaria si
conservano otto colonne. Le rovine della cella mostrano chiaramente che la sua distruzione fu causata da un terremoto.
10 Tempio di Castore e Polluce
Via Passeggiata Archeologica 38 - Agrigento
E’ il simbolo di Agrigento. Costruito negli ultimi decenni del V
sec. a.C. è attribuito ai due gemelli nati dall’unione di Leda e
Zeus, tramutato in cigno. Del tempio restano solo quattro colonne, rialzate nel XIX secolo, ed una parte della trabeazione.
Sotto uno spigolo della cornice si può ancora ammirare una rosetta, tipico
elemento decorativo.
11 La Valle dei Templi
Via Passeggiata Archeologica 33 - Agrigento
Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1997 e più grande parco
archeologico del mondo. L’itinerario “La Valle dei Templi” è composto di 9 tappe: Tempio di Giunone, Tempio della Concordia,
Necropoli, Tempio di Ercole (Eracle), Tomba di Terone, Tempio
di Giove Olimpio, Tempio di Castore e Polluce, Giardino della
Kolymbetra, Tempio di Vulcano.
12 Giardino della Kolymbetra
Contrada San Marco, 8 - Agrigento
La Kolymbetra (dal greco, piscina) si trova all’estremità occidentale della Collina dei Templi. Più che una piscina, era forse
un vivaio di pesci per i banchetti ed era allietata da cigni e altri
volatili. Trascurata in seguito, essa interrò. Dal 1999 la Kolymbetra è stata affidata in concessione al Fondo Ambiente Italiano.
Autentico gioiello archeologico e agricolo della Valle dei Templi,
tornato alla luce dopo decenni di abbandono, è un giardino di
cinque ettari.
56
AGRIGENTO
SICILIA
57
AGRIGENTO
SICILIA
Capo Rossello
pynomoscato
REALMONTE
Il nome attuale, che deriva dal latino Mons
Realis, deriva dalla volontà del nobile Giovanni
Monreale che, nel 1650, acquistò dal barone
di Siculiana, don Giovanni Platamone, il feudo
di Mendola ed ottenne, successivamente la
licenza di popolarlo. Giunsero così coloni dai
feudi vicini e venne costruita dalla comunità
del tempo la prima chiesa nella pianura di Carricacina, dedicandola a Sant’Antonio. Quasi
contemporaneamente vennero edificati il Castello e la Corte del Signore del luogo. Dopo
solo un secolo dalla sua nascita, Realmonte
contava già oltre 1500 abitanti, iniziando uno
sviluppo verso nord. La terra, fertile e pianeggiante, consentiva alla popolazione di vivere
soprattutto di agricoltura. Nel 1700 venne inaugurata la Chiesa Madre, dedicata a San
Domenico, che è oggi il patrono di Realmonte.
Oltre all’agricoltura, da anni la città produce
salgemma, sali polassici e carinite ed è fiorita
una intensa attività commerciale, legata al turismo, grazie al litorale tra i più belli e suggestivi della Sicilia occidentale.
Chi vuole conoscere Realmonte, ma più in
generale la Sicilia, non può infatti fare a meno
di visitare Capo Rossello e soprattutto la
Scala dei Turchi. Ogni anno migliaia di turisti,
provenienti da tutto il mondo, si ritrovano in
questa spiaggia per ammirare il bianco accecante e la particolare forma di questa parete
rocciosa in marna, una roccia sedimentaria di
natura calcarea e argillosa che le conferisce il
particolare colore. Questa meraviglia naturale
prende il nome dalle passate incursioni di pirati, soprattutto turchi, che trovavano un sicuro
riparo in questa zona meno battuta dai venti.
© Giampaolo Macorig
58
REALMONTE
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
Scala dei Turchi
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.realmonte.ag.it
www.prolocorealmonte.com
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Proloco Realmonte
Via Portella delle Ginestre, 12
- Realmonte
Tel. + 39 327 4045984
Fax + 39 320 3139737
[email protected]
NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Realmonte gode di un clima mediterraneo, con
inverni miti che difficilmente scendono sotto i
10 °C, ed estati calde e ventilate. La maggior
parte delle precipitazioni sono concentrate in
autunno, mentre le nevicate sono rare.
NELLE VICINANZE
Porto Empedocle............................Km.7,5
Agrigento........................................Km. 14
Sciacca..........................................Km. 48
Licata..............................................Km.55
Gela................................................Km.86
Mazara del Vallo.............................Km.103
Ragusa...........................................Km.142
Trapani............................................Km.163
ngi-
59
REALMONTE
SICILIA
1
Villa Romana
2
Scala dei Turchi
3
Capo Rossello
4
Torre di Monterosso
SP68 - Realmonte
La villa risale al I secolo d.C., fu individuata agli inizi del XX
secolo ma solo lavori di scavo e restauro più recenti l’hanno
resa visibile. E’ collocata direttamente sulla spiaggia ed è articolata intorno ad un cortile centrale circondato da colonne. Vicino
ad esso ci sono vari ambienti, alcuni caratterizzati da marmi
policromi e intarsiati che rappresentano soprattutto scene di divinità marine. La presenza delle terme testimonia il benessere
economico dei proprietari.
Contrada Scavuzzo, 152 - Realmonte
Il nome deriva dalle passate incursioni di pirateria da parte dei
saraceni che trovavano riparo in questa zona meno battuta dai
venti e rappresentante un più sicuro approdo. Qui la natura è
un vero incanto. Il bianco accecante della Scala dei Turchi è
l’effetto di una tavolozza di gusci di microrganismi mentre i vari
strati della falesia marcano intervalli geologici di migliaia di anni.
Una sorta di viaggio nel tempo che toglie il fiato.
Via dell’Orsa Maggiore - Realmonte
Il Capo Rossello è caratterizzato dalla tipica vegetazione mediterranea. Dalla vetta del monte è possibile ammirare la Scala
dei Turchi, la Torre di Monterosso, il teatro Costabianca, il porto
della Baia, la Baia di Monterosso stessa e infine i due celebri
scogli detti “u zitu” e “a zita”.
Contrada Giallonardo 128 - Realmonte
Dall’alto di uno sperone roccioso essa domina i litorali adiacenti.
Fu costruita intorno alla prima metà del XVI secolo e faceva
parte del sistema di difesa dell’Imperatore Carlo V contro i pirati
saraceni. E’ formata da una base a tronco di piramide e da un
piano superiore a cui si accedeva tramite una scala. Grazie alla
collocazione e alle caratteristiche architettoniche può essere
considerata tra i migliori esempi di torre d’avvistamento cinquecentesca di tutta la regione.
60
REALMONTE
SICILIA
61
REALMONTE
SICILIA
PALERMO
La città di Palermo, capoluogo della Sicilia,
è il quinto comune italiano per popolazione.
Da antiche leggende sembra emergere che
l’originario nome di questo luogo fosse Tsits
(o Ziz), che significa “splendida”, “fiore”: a
sostegno di questa tesi va detto che Palermo
si mostra a tutti coloro che la vivono come un
fiore profumato, situato in una ridente spiaggia davanti al mare azzurro. La metropoli si
sviluppa lungo l’omonimo golfo, adagiata sulla
pianura della Conca d’Oro e attraversata dal
fiume Oreto. La pianura è chiamata in questo
modo per via delle colorazioni tipiche degli
agrumi, la zona è infine circondata completamente da una cinta muraria naturale: i monti di
Palermo. La storia di questo borgo ha origini
molto antiche, immenso è il suo patrimonio artistico ed architettonico. Trovare in città punti
d’interesse risulta assolutamente semplice.
Palermo presenta infatti diversi e variegati
luoghi che meritano la nostra attenzione, si
passa: dai resti delle mura puniche alle ville
in stile liberty, dalle residenze in stile arabonormanno, alle chiese barocche ed ai teatri
neoclassici.
Per capire meglio l’importanza di questa splendida città bisogna citare Goethe, che scrisse:
“Italien ohne Sizilien macht gar kein Bild in
der Seele: hier ist erst der Schlüssel zu allem”
Palermo è caratterizzata da una grande ricchezza d’arte prodotta in quattro differenti
momenti storici: l’architettura arabo-normanna,
l’arte del basso medioevo e del Rinascimento,
l’arte barocca del secolo XVII, l’arte decorativa
del secolo XVIII. Situata al centro del Mediterraneo, è qui che hanno origine gli esordi delle
più antiche civiltà. Palermo nel corso della sua
storia è sempre stata crocevia di culture fra
l’Occidente e l’Oriente. Fu anche scalo privilegiato di traffici mercantili. Luogo strategico
di transito, qui hanno approdato popoli con
razze, lingue e religioni diverse. La felice posizione e la bellezza dei luoghi hanno senza
dubbio contribuito in larga parte a tutto ciò. Si
spiegano anche in questo modo le innumerevoli dominazioni che la città ha dovuto subire
nel corso della sua millenaria storia, tra questi
i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi che
la fecero diventare una delle più belle città
del tempo. Ma nonostante questo Palermo è
comunque riuscita a mantenere una propria
identità. Girovagare per le vie cittadine è come
presenziare ad una grandiosa parata di testimonianze appartenenti a civiltà diverse, ma
intimamente fuse. Apprezzare un numero così
grande di capolavori equivale a perdersi in
qualcosa di immortale e inalterabile, proprio
come vi si perdono tutti quelli che intorno ad
essi vivono, si muovono e ne tramandano ricordi, leggende e tradizioni.
(L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine nell’animo: qui,
solo qui, è la chiave di tutto).
62
PALERMO
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.palermo.it
oppure il sito:
www.palermotourism.com
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
Azienda di promozione turistica (APT)
Piazza Castelnuovo, 35
Tel. +39 091/6058351
Palermo presenta diversi Centri d’Informa- zione Turistica (C.I.T), dislocati in punti strategici
della città, dove è possibile ricevere informazioni e trovare tutto il materiale cartaceo che
riguarda la città e i dintorni: brochure, depliant,
mappe, cartine.
I C.I.T. sono aperti dalle 9.00 alle 13.00 e dalle
15.00 alle 19.00.
Stazione centrale
Porto
Piazza Bellini
Piazza Marina (di prossima apertura)
Cattedrale
Via Cavour
Politeama
NUMERI UTILI
Carabinieri112
Polizia di Stato
113
Vigili del Fuoco
115
Emergenza sanitaria
118
Viaggiare informati (CCISS) 1518
CLIMA
Palermo gode di un clima temperato, con estati asciutte e calde, ed inverni freschi e piovosi (clima mediterraneo). Le stagioni invernali
e primaverili hanno invece temperature miti e
gradevoli. L’estate è arida e calda, ventilata
grazie alla presenza delle brezze marine; non
è raro sentire lo scirocco, il vento africano
che, seppure in rari casi, fa impennare le temperature massime oltre i 42 °C (record storico
di 45,5 °C). Il periodo più piovoso è quello
compreso fra settembre e febbraio. Raro è il
fenomeno della nebbia e della neve. La zona
più calda è il centro storico.
63
PALERMO
SICILIA
1
Convento e Catacombe dei Cappuccini
2
Castello della Cuba
3
Tesoro della Cappella Palatina
Piazza Cappuccini - Palermo
Il convento è annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Le
catacombe risalgono al XVI secolo, benché edificate su strutture precedenti. Il Convento è conosciuto in tutto il mondo per la
presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero. Lo spettacolo
macabro degli innumerevoli cadaveri esposti è spunto di riflessione. Le gallerie furono scavate alla fine del ‘500 e formano un
ampio cimitero di forma rettangolare.
Corso Calatafimi, 110 - Palermo
La Cuba Sottana o più semplicemente Cuba, è un padiglione
di delizie, in origine all’interno di uno dei Sollazzi Regi dei re
normanni di Sicilia, e si trova all’interno dell’omonimo quartiere.
Si chiama “sottana” per distinguerla dalla Cuba Soprana, oggi
inglobata nella settecentesca Villa Napoli. Fu costruito nel 1180
per il re Guglielmo II. Proprio alla Cuba, tra le acque e gli alberi
che la circondavano, Boccaccio ambientò una delle novelle del
suo Decameron.
Piazza Indipendenza, 21 - Palermo
Si trova all’interno della cripta del Palazzo dei Normanni. Al suo
interno custodisce dei Tabulari in pergamena che vanno dal XI
secolo al XVIII secolo. Altri elementi presenti all’interno del museo sono vasellame in argento sbalzato, alcuni paramenti sacri,
degli oggetti liturgici, delle urne in argento e cofanetti preziosi.
Altri pezzi di notevole interesse storico sono stati tolti da questa
sede e esposti all’interno della “Galleria delle Belle Arti”.
Aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00; Domenica fino alle 10.00.
4
Palazzo dei Normanni
Piazza del Parlamento - Palermo
E’ il palazzo reale, sorge nella posizione piu’ elevata della citta’.
Oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana. Al primo piano
sorge la Cappella Palatina. La costruzione risale al IX secolo. Il
palazzo è la sede dell’Osservatorio astronomico di Palermo. Le
parti di costruzione attribuite ai normanni sono la Torre Pisana,
sede della stanza del Tesoro, e la Torre della Gioaria. All’ interno
troviamo anche la stanza di re Ruggero con decorazioni a mosaico del XII secolo.
64
PALERMO
SICILIA
5
Cattedrale di Palermo
6
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Matteo Bonello, 2 - Palermo
E’ dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta, è un grandioso complesso architettonico composto in diversi stili. Eretta
nel 1185. La cattedrale è fiancheggiata da quattro torri d’epoca
normanna ed è sovrastata da una cupola. E’ collegata al Palazzo Arcivescovile con due grandi arcate da cui s’innalza la torre
campanaria con l’orologio. L’interno è a croce latina con tre navate divise da pilastri con statue di santi. All’interno è possibile
trovare due sarcofagi.
Via Vittorio Emanuele, 365 - Palermo
Dal 2008 Palazzo Riso è la sede del Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e uno degli spazi espositivi più importanti della
regione. Alla sua apertura il museo si è dotato di una struttura
per la promozione dell’arte contemporanea siciliana: il SACS
(Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia) è costituito da
un archivio i cui materiali sono disponibili on-line e consultabili
in forma cartacea presso la sede del museo.
Per info: 091320532
7
Piazza Vigliena
8
Chiesa della Martorana
Piazza Villena - Palermo
I Quattro Canti o Ottagono del Sole o Teatro del Sole, sono i
nomi di una piazza ottagonale all’incrocio dei due principali assi
viari di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, oggi Corso Vittorio
Emanuele. I Quattro Canti propriamente detti sono i quattro prospetti architettonici che delimitano lo spazio dell’incrocio. Il nome
esatto è Piazza Vigliena, in omaggio al Viceré. L’architettura è
molto semplice, rappresenta un perfetto ottagono formato da
quattro edifici.
Piazza Bellini, 1 - Palermo
E’ d’origine Greco-ortodossa. Durante il periodo Normanno, fu
convertita in chiesa Cattolica. E’ ora chiamata “la Martorana”
perché - nel 1435 - fu ceduta da Alfonso V d’Aragona al vicino
convento della Martorana, fondato da Goffredo Martorana. Nel
1143 iniziò la costruzione. Prima era chiamata con il nome di
Santa Maria dell’Ammiraglio. L’edificio subì modifiche, anche
sostanziali, soprattutto per le diverse esigenze liturgiche legate
al passaggio dal rito greco al latino.
65
PALERMO
SICILIA
9
Basilica La Magione
Via Magione, 44 - Palermo
Detta anche Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere,
è una delle più antiche della città, nei pressi di piazza Kalsa.
Fondata nel 1191 dalla dinastia normanna. Nel 1197 venne concessa all’ordine dei Cavalieri Teutonici.Nel corso dei secoli subì
varie manomissioni, come l’edificazione di un portale barocco,
ancora presente. Oggi la chiesa si presenta come un particolare
esempio di arte arabo normanna. L’interno conserva un trittico
marmoreo del XVI secolo e una “Crocifissione”.
10 Galleria Regionale della Sicilia
Via Alloro, 2 - Palermo
Nelle splendide sale della galleria hanno trovato posto le opere
provenienti da acquisizioni, donazioni ed incameramenti dei
beni degli enti religiosi soppressi. Al piano terra si trovano, fra i
tanti manufatti tutti d’altissimo livello qualitativo: le opere lignee
ad intaglio del XII secolo e le sculture del Trecento e del Quattrocento. Nella sala II, si trova lo straordinario grande affresco
del Trionfo della Morte proveniente da Palazzo Sclafani.
Aperto da martedì a venerdì 9.00-18.00. Sabato, domenica: 9.00-13.00.
11 Museo Archeologico Regionale A. Salinas
Piazza Olivella, 24 - Palermo
Possiede una delle più ricche collezioni d’arte punica e greca
d’Italia, nonché testimonianze di gran parte della storia siciliana.
Il museo, già Casa dei Padri della Congregazione di San Filippo
Neri, è stato dedicato ad Antonio Salinas, celebre archeologo e
numismatico palermitano. Fa parte del complesso monumentale
dell’Olivella, che comprende anche la chiesa di San Ignazio e
l’attiguo Oratorio. E’ composto in parte da collezioni private acquistate o donate al museo.
Per info: 0916116805
12 Teatro Massimo Vittorio Emanuele
Piazza Giuseppe Verdi, 13 - Palermo
E’ il maggiore edificio teatrale lirico d’Italia, e uno dei più grandi
d’Europa (terzo in ordine di grandezza architettonica). Ambienti
di rappresentanza, sale, gallerie e scale monumentali circondano il teatro vero e proprio, che può ospitare circa 1.400 spettatori, formando un complesso architettonico di grandiose proporzioni. La tradizione narra che una suora detta “la monachella”
si aggiri ancora per le sale del teatro e chi non crede alla leggenda inciampa in un gradino.
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PALERMO
SICILIA
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PALERMO
SICILIA
Paul Stephenson
CALATAFIMI - SEGESTA
Garibaldi pronunciò la celebre frase: “Qui o
facciamo l’Italia o si muore”. Per quanto concerne Segesta, essa fu fondata dagli Elimi, una
delle popolazioni indigene della Sicilia, dalle
origini tuttavia sconosciute. Venne in seguito
conquistata dai greci, divenendo città protagonista del periodo classico. Nel IV secolo
venne distrutta dal tiranno Siracusa e successivamente ricostruita e governata dai Romani.
Tuttavia, venne definitivamente abbandonata
intorno al XIII secolo dopo essere stata devastata dai Vandali.
Calatafimi sembrerebbe trovare le sue origini
durante il periodo dell’occupazione araba. Il
suo nome era infatti “Kalt al Fimi”, con riferimento al Castello di Eufemio, lo stesso che ancora oggi occupa la cima del promontorio della
località. Dal 1997 il nome del piccolo comune
include anche quello del vicino sito archeologico di Segesta, area dove sorgeva l’antica
Acesta, probabilmente fondata dal troiano
Aceste. Calatafimi-Segesta è stata nella storia
al centro di importanti avvenimenti. I Romani
utilizzavano il “Castrum Phimes”, la roccaforte
che dominava il promontorio, per proteggersi
ed avvistare con largo anticipo i nemici.
Tale nome potrebbe arrivare dal V secolo dal
patriarca bizantino che portava il nome di
Eufemio o, secondo alcuni storici, potrebbe
anche derivare dal Eufemio di Sicilia, una figura leggendaria che nel IX secolo pare abbia
fatto arrivare in Sicilia i mercenari musulmani a
difesa del trono, lasciando loro la successiva
conquista dell’isola. Ma nel sentire comune è
indubbio che Calatafimi sia ricordata soprattutto per la grande battaglia combattuta da
Giuseppe Garibaldi e dalla sua spedizione
dei Mille durante la liberazione d’Italia nel
1860. Proprio durante la battaglia di Calatafimi
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© Francescodibartolo80
CALATAFIMI-SEGESTA
SICILIA
INFORMAZIONI UTILI
SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.calatafimisegesta.tp.it
www.proloco-calatafimisegesta.it
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UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE
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Fax +39 0924 952696
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NUMERI UTILI
Carabinieri
Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Situata nell’entroterra, Calatafimi - Segesta
gode di un clima mediterraneo con temperature medie più fredde rispetto a quelle
della zona costiera. Gli eventi nevosi sono
comunque rari. Le temperature medie di gennaio, il mese più freddo, vanno da una minima
di 8°C a una massima di 11°C, mentre a luglio
ed agosto si passa da 25°C a 31°C.
NELLE VICINANZE
Trapani............................................Km. 35
San Vito lo Capo.............................Km. 49
Castelvetrano.................................Km.50
Marsala...........................................Km.51
Palermo..........................................Km.79
Sciacca..........................................Km.84
elpit
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CALATAFIMI-SEGESTA
SICILIA
1
Tempio di Segesta
2
Segesta
3
Teatro di Segesta
4
Chiesa Madre
SP57 - Calatafimi-Segesta
E’ un tempio greco. L’ipotesi prevalente è che non sia mai stato
terminato, il suo completamento sarebbe stato impedito dalle
guerre. Alternativamente si è pensato ad un utilizzo della struttura per riti indigeni. Presenta 6 colonne sul lato corto e 12 sul
lato lungo (in totale 36 quindi). E’ stato costruito durante l’ultimo
trentennio del V secolo a.C. Per la sua fattura e per il suo attuale
stato di conservazione, può considerarsi uno fra i templi più belli
dell’antichità.
SP57 - Calatafimi-Segesta
Si chiamava Segesta una antica città, non più abitata, fondata
dagli Elimi. La vecchia città sorge sul monte Bàrbaro, nel comune di Calatafimi Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo e da Castellammare del Golfo. Di particolare bellezza sono
il tempio, in stile dorico, e il teatro, in parte scavato nella roccia
della collina. Da documenti risulta che la città era abitata nel IV
secolo a.C..
Contrada Barbaro Tempio, 1 - Calatafimi-Segesta
E’ un teatro greco che può datarsi intorno alla metà del III secolo
a.C., è posto sulla collina opposta a quella del tempio, a circa
440 m. di altezza. Sette cunei dividono i posti degli spettatori.
La divisione orizzontale del teatro permetteva lo spostamento
degli spettatori da una sezione all’altra. La zona superiore è
semidistrutta, e poco rimane anche della scena, che secondo
gli studiosi sarebbe stata decorata da colonne e pilastri. Poteva
ospitare oltre 3.000 persone.
Via Trieste, 2 - Calatafimi-Segesta
La chiesa Madrice dedicata a San Silvestro Papa è una delle
chiese più antiche della vecchia Calatafimi risalente al XV secolo. Costruita nello stile dell’arte del rinascimento e decorata
di scarsi stucchi barocchi, sobriamente indorati, la chiesa presenta tre navate. Restaurata in tempi recenti reca nell’ altare
maggiore un interessante politico marmoreo del Berrettaro e
Mancino eseguito dal 1509 al 1512.
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CALATAFIMI-SEGESTA
SICILIA
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CALATAFIMI-SEGESTA
SICILIA
ERICE
SICILIA
© Neekoh.fi
ERICE
le notizie di Erice risalenti al periodo bizantino.
Durante l’occupazione araba iniziata nel 831
venne chiamata Gebel-Hamed e successivamente dominata dai normanni che la ribattezzano Monte San giuliano nel 1167. E’ questo
un periodo di stabilità in cui venne ristrutturata
la rocca con l’apertura di tre porte (Trapani,
Carmine e Spada) e la costruzione di un castello nell’area dell’antico santuario.
Un periodo difficile e tormentato è quello
della dominazione spagnola, e nei secoli successivi si inseriscono nuovi ordini religiosi
che acquistano sempre più potere nell’area
trapanese con un carattere conservatore. Gli
interventi urbanistici riprendono nell’800 con
l’edificazione di nuovi palazzi signorili e la
ristrutturazione della piazza centrale, dedicata successivamente ad Umberto I. La città
tende comunque a conservare gelosamente il
fascino di una cittadina medievale. Nel 1934
Monte San Giuliano riprende il nome di “Erice”.
Dal 1963 è sede del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, istituito per iniziativa del
professor Antonino Zichichi, e per questo le è
stato conferito l’appellativo di “città della scienza”.
Come riporta Tucidide, fu fondata dagli esuli
troiani che, secondo la leggenda, avrebbero
poi dato vita al popolo degli Elimi. Proprio il loro
re Erice, che fece costruire il tempio dedicato
a sua madre Afrodite Ericina, diede dunque il
suo nome alla località. Questa origine è tuttavia controversa perché sembrerebbe per altri
legata alla figura di Enea che condivide con
il re Elimo la madre. Virgilio la cita nell’Eneide
narrando come Enea approdi sulla costa ai
piedi del monte per celebrarvi il rito funebre
per il padre Anchise. L’incidente di alcune navi
lo costrinse poi a lasciare qui alcuni suoi compagni che fondano, appunto, la città.
Altra figura mitologica legata ad Erice è Eracle, l’eroe che approdò in questa parte nella
Sicilia nel suo viaggio per condurre in Grecia i
buoi di Gerione. Costretto a difendersi uccide
il re degli Elimi decidendo comunque di lasciare agli stessi il governo del regno. Durante la
prima guerra punica, il generale cartaginese
Amilcare ne dispose la fortificazione trasferendo, poi, parte degli ericini per la fondazione di
Drepanon, l’odierna Trapani. La città era molto
importante anche per i Romani che qui veneravano la “Venere Ericina”. Non sono molte
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ERICE
SICILIA
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SITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ
Per informazioni generali visitate il sito:
www.comune.erice.tp.it
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Pro Loco Erice
Via Castello di Venere - Erice
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NUMERI UTILI
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Polizia di Stato
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Viaggiare informati (CCISS)
112
113
115
118
1518
CLIMA
Situata nell’entroterra, Erice gode di un clima
mediterraneo di tipo collinare. La sua altitudine
determina temperature medie più fredde rispetto a quelle della zona costiera. Gli eventi
nevosi sono comunque rari. Le temperature
medie di gennaio, il mese più freddo, vanno
da una minima di 8°C a una massima di 11°C,
mentre a luglio ed agosto si passa da 25°C a
31°C.
NELLE VICINANZE
Trapani............................................Km. 13
San Vito lo Capo.............................Km.37
Calatafimi-Segesta.........................Km.40
Marsala...........................................Km.49
Alcamo...........................................Km.55
Mazara del Vallo.............................Km.67
Palermo..........................................Km.117
Sciacca..........................................Km.122
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ERICE
SICILIA
1
Castello di Venere
2
Castello Pepoli
3
Torretta Pepoli
4
Chiesa Matrice
Via Castello di Venere - Erice
Sulla cima del Monte Erice si può ammirare un castello da cui
si può godere una splendida veduta. La struttura attualmente
visibile del castello risale al XII secolo ad opera dei Normanni
che riutilizzarono il materiale lapideo del preesistente santuario
romano, del quale non rimane più nulla. La struttura della fortezza era molto più ampia ed articolata di quella attuale. Il castello
fu piazza reale fino al XVI secolo e vi era stanziato un presidio
militare spagnolo.
Via Castello di Venere - Erice
Già sede del «baiulo» (governatore), nel 1878 fu adattato a villa,
con torri quadrate merlate e, in cima al maschio, una torre pentagonale riedificata nel 1873. In basso, a sinistra c’ è la torretta
Pepoli. A destra si accede al cosiddetto castello di Venere, eretto nei secoli XII-XIII sulla rupe isolata dell’acropoli, in parte con
materiale antico.
Via Castello di Venere - Erice
Su una piattaforma rocciosa il conte Pepoli fece costruire un
caratteristico edificio liberty, destinato a luogo di studio e di
meditazione, in una posizione suggestiva e panoramica, che da
lui prende il nome. Con il tempo essa è diventata uno dei simboli
di Erice. Vi è stata persino ambientata una delle rocambolesche
avventure di “Diabolik” celebre personaggio dell’omonimo fumetto. Si auspica un radicale intervento di recupero dal degrado in cui versa.
Piazza Matrice - Erice
Vicina alla Porta di Trapani, uno degli accessi alla città, si trova
la bella Chiesa Matrice che risale al XIV secolo ed è stata edificata con materiale proveniente dal Tempio di Venere. E’ una
chiesa-fortezza coronata di merli con un grande portico gotico
ed un rosone che orna la facciata. L’interno è in stile neogotico.
Vicino, isolata, c’è la Torre campanaria, già torre di avvistamento, con merli, feritoie e belle bifore.
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ERICE
SICILIA
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SICILIA
CONSIGLI DI VIAGGIO
chiese...................................................pag1
palazzi..................................................pag5
musei....................................................pag9
monumenti e strutture...........................pag13
teatri.....................................................pag21
varie......................................................pag23
mariocutroneo
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ITINERARI CONSIGLIATI
L’itinerario che vi proponiamo cerca di portare
il visitatore alla scoperta dei luoghi più caratteristici della costa siciliana in un viaggio che
toccherà quasi tutte le province dell’isola. E’
strutturato in maniera tale da poter essere iniziato da qualsiasi punto a scelta poiché rappresenta un ideale circuito che si va a concludere
da dove era iniziato.
Prima di iniziare un percorso verso ovest, che
vi condurrà verso Trapani, prendetevi una
mezza giornata per visitare Bagheria (A), ad est
di Palermo. Bagheria è il comune più popoloso
della provincia, secondo solo allo stesso capoluogo di regione siciliano. Questo centro, di
antiche origini, addirittura fenice, fu prediletto
dagli arabi per la ricchezza delle sue terre che
ancor oggi danno tanti e prelibati frutti come
gli agrumi, le mandorle e le olive. La bellezza
architettonica della città ha origine soprattutto nel XVII secolo grazie al sodalizio con
la famiglia dei Branciforte, Principi di Butera,
che qui elessero la loro residenza e decisero di dare un impulso urbanistico alla città.
Fu costruita l’arteria principale, Corso Butera,
la Chiesa Madre e altre vie secondarie. Anche
l’aristocrazia palermitana settecentesca stabilì
qui le proprie dimore di villeggiatura, e la più
famosa è senza dubbio Villa Palagonia, dei Principi Gravina di Palagonia, costruita nel 1715
e conosciuta anche come “Villa dei Mostri” a
causa delle sculture terrifiche che si trovano
nel parco. Oltre a questa villa potrete ammirarne diverse, tutte splendide come Palazzo
Butera, la Cattolica, e Villa Valguarnera. Il patrono di Bagheria è San Giuseppe, e benché
il giorno onomastico ricada propriamente il 19
Marzo, qui i festeggiamenti hanno luogo nella
prima domenica di Agosto anche se gli eventi
si svolgono nell’arco dell’intera settimana e
culminano il lunedì successivo con lo spettacolo dei fuochi d’artificio. Altra significativa
festa religiosa è dedicata a Maria Santissima
Annunziata celebrata il 15 Settembre.
Daremo il via al nostro ideale itinerario alla
scoperta di questa bellissima ed unica isola
da Palermo (B). Abbiamo pensato a questa
città poiché potrebbe essere il luogo eletto per
raggiungere la Sicilia in aereo. Consigliamo
di dedicare un paio di giorni a questa splendida città, non a caso capoluogo della Sicilia.
E’ una città dalla storia millenaria e gli stili architettonici che la rendono tanto speciale si
possono riconoscere in ogni angolo: Greci,
Romani, Normanni, Arabi hanno impreziosito,
nei secoli, questo centro. Il cuore di Palermo
si può identificare in una piazzetta ottagonale
proprio al centro della città, chiamata i Quattro Canti, proprio dove si incrociano i due corsi
principali, tra via Maqueda e l’antico Corso
Vittorio Emanuele. La piazzetta è impreziosita
da quattro palazzi seicenteschi adornati da
magnifiche statue rappresentanti le diverse
stagioni; è conosciuta anche come Teatro del
Sole poiché da qui è possibile godere del
sole siciliano dall’alba fino al tramonto. Anche
il centro storico si può dire inizi dai Quattro
Canti, da qui potrete infatti visitare i 4 quartieri
antichi, o mandamenti, che rappresentano
l’area a maggior densità di edifici di interesse
storico-artistico. L’edificio religioso più celebre
della città è la Cattedrale della Vergine Maria
Santissima Assunta. Palermo ospita anche il
Teatro Massimo, uno dei teatri lirici più grandi
d’Europa, lo splendido Castello Zisa, in stile
arabo, e testimonianze della cultura normanna
come la Cuba. Potrete visitare i numerosi Mercati, passeggiare in un numero impressionante
di piazze, e ammirare monumenti e palazzi di
pregio. Infine, la sera, potrete passare splendide serate immergendovi nella vivace vita
notturna cittadina che si anima ogni notte da
Borgo Vecchio a Piazza Olivella fino ai vicoli
del Teatro Massimo.
Da Palermo non mancate di visitare la celebre
frazione, Mondello, una tra le più rinomate località marinare dell’intera Sicilia. Potrete raggiungere il bellissimo golfo attraverso il Parco della
Favorita, il grande polmone verde palermitano.
Due lunghissimi viali, detti di Ercole e di Diana,
attraversano il parco di origine borbonica. Il viale di Ercole ha come elegante terminazione
una fontana in stile neoclassico con una statua
raffigurante l’eroe greco, mentre all’interno del
Parco si trovano notevoli strutture architettoniche: dalla Palazzina Cinese, alla Villa Niscemi.
78
ITINERARI
SICILIA
Inoltre troverete un ippodromo, varie strutture
sportive, e anche un museo etnografico. Mondello sorge alle pendici del Monte Pellegrino,
sede di una Riserva naturale con un’area di
1020 ettari, comprendendo pure il Parco della
Favorita. A dominare il Monte vi è il Santuario
di Santa Rosalia, patrona di Palermo e meta
di moltissimi fedeli. Oltre che per il bellissimo mare, degno di qualsiasi confronto con
più famose località esotiche, Mondello offre
l’opportunità di ammirare numerose ville in stile
Liberty, una tra le più belle è senza dubbio Villa
Caboto, che pare sia residenza di fantasmi o
creature ultraterrene e per questo utilizzata spesso come set cinematografico. Modernità e
tradizione si fondono in questa località: la Tonnara con la sua torre e ciò che resta dei vetusti
edifici che costituivano il “mafraggio”, ovvero il
luogo d’immagazzinamento delle attrezzature
da pesca e dell’inscatolamento del pescato, i
resti archeologici come le Grotte dell’Addaura,
con i loro interessantissimi graffiti risalenti al
Paleolitico, la Zisa, ovvero un castello di epoca
normanna risalente al XII secolo e le numerose
chiese tra cui la Cattedrale.
Terrasina
ullaegino-sizilienreise
Fara, patrona della città e costruita nella seconda metà del XVII secolo. Terrasini, invece, è
caratterizzato da un alternarsi di cale rocciose
e dirupi scoscesi sul mare lungo tutto il litorale
che va dalla spiaggia della Ciucca a quella di
S. Cataldo. Si tratta di zone protette e vi si trova
la Riserva Naturale orientata Capo Rama, posta
a tutela delle coste, lungo cui migrano diverse
specie di volatili, spesso adagiati indisturbati
sulle scogliere a nidificare. Vi sono anche delle
grotte che ospitano colonie di pipistrelli. Da
non perdere il Duomo, dedicato a Maria Santissima delle Grazie, patrona di Terrasini: sia
per una visita dell’interno che per ammirare
l’illumina-zione serale che offre un gioco di luci
spettacolare. Nella medesima piazza anche
la Villa S. Giuseppe con lo splendido parco. La
festa di S. Giuseppe dura per ben tre giorni, ed
essa viene celebrata alla metà di Agosto. Sono
annualmente previste la processione del simulacro del Santo che avviene a mare attraverso
le barche dei pescatori locali, e la padellata,
per una degustazione di pesce e vino, occasione da non perdere per un turista. Ma ancor
più pittoresca, e forse unica nel suo genere,
è la Festa degli Schietti, ovvero degli uomini
non ancora sposati né fidanzati, che ricade la
Domenica di Pasqua. In quest’occasione, gli
uomini del paese danno prova della loro forza
alle ragazze cercando di sollevare un albero di
arancio dal peso di 50 kg. Molto interessanti
anche il Palazzo Cataldi, sede della Biblioteca
comunale, il Palazzo la Grua, sede del municipio, il Palazzo d’Aumale, in stile liberty, sede
Prima di raggiungere Castellammare del Golfo, vi consigliamo di fare una breve sosta a
Terrasini e Cinisi (C). Quest’ultima bella località può dirsi figlia del medioevo e dei monaci
benedettini dell’epoca, attorno al 1382, quando venne fondato un piccolo feudo. Tuttavia vi
sono nell’area comunale testimonianze dell’età
punica, soprattutto sulla Montagna Longa, e
resti di età romana sono pertinenti alla Torre
Mulinazzo, che insieme alla Torre Pozzillo e a
quella della Tonnara dell’Ursa costituiscono gli
importanti resti del sistema difensivo costiero
di Cinisi, e sono oggi tra i luoghi visitabili di
maggior interesse, insieme alla Corte Benedettina. Cinisi non offre grandi spazi per la balneazione poiché molto del territorio costiero
è demani aereonautico, ma potrete ammirare
diversi e bellissimi scenari come quelli offerti
dal Vallone del Furi, risalendo il quale è possibile giungere alla fontana dell’Accitella, e il
Bosco di Santo Canale, sovrastato dal Pizzo
Montanello, a quasi mille metri di altezza.
Potrete inoltre visitare diverse chiese, come
quella del Santo Canale e delle Anime Sante,
e soprattutto la Cattedrale, consacrata a Santa
79
ITINERARI
SICILIA
dal 1984 del Museo civico diviso in tre sezioni,
etnografica, naturalistica ed archeologica,
la Villa Fassini, che sorge alla periferia del comune, in stile Liberty, il Castello di Gazzara, sito
in contrada Bagliuso e costruito nel Seicento,
e l’edificio più antico di Terrasini, una torre di
avvistamento costiera, risalente al XV secolo,
la Torre di Capo Rama.
del paese. Oggi il simulacro della patrona è
custodito nella Chiesa Madre suddivisa in tre
navate impreziosite da affreschi pregevoli,
dalla statua maiolicata della Madonna e da
un’acquasantiera secentesca. Nei pressi del
Castello sorge l’antica Chiesa della Madonna del
Rosario, che sembra sia stata eretta in periodo normanno, e custodisce una Madonna
Nera con bambino, vero e proprio gioiello sito
in questo piccolo edificio. Altri edifici degni di
nota sono la Chiesa del Purgatorio, risalente
al XIV secolo e quella di Maria Santissima Annunziata, costruita nel XVI secolo. Anche la
costa prospiciente Castellammare è tra le più
belle dell’isola: potrete trovare spiagge di sabbia finissima come scenografici tratti rocciosi e
calette poste a nord ovest del centro abitato.
Oltre alle spiagge interessante anche il Monte
Inici, con le sue numerose grotte: da quella
di S. Margherita a quindici metri sul livello del
mare, a quella dell’Eremita che si sviluppa per
ben 4500 metri, per non tralasciare la grotta
subacquea della Ficarella posta nella riserva
naturale dello Zingaro. Splendide da visitare
anche le varie frazioni, da Balata di Baida con
il suo presepe vivente, a Castello di Baida con
ruderi di mura e torrioni ottagonali, a Guidaloca
con la sua spiaggia di ciottoli, custodita da una
torre del Cinquecento, a Scopello (E) che trae
il nome dai suoi faraglioni. Quest’ultima località non potrà mancare di rientrare nella vostra
visita siciliana, se non altro per ammirare panorami indimenticabili sullo sfondo del nostro
splendido mare. Nei pressi sorge la Riserva
naturale orientata del Parco dello Zingaro, unica
nella sua categoria a non essere intaccata dalla presenza di una strada litoranea ed estesa
su 7 chilometri di costa per circa 1700 ettari di
natura incontaminata. Naturalmente sono ricchissime la sua flora e la sua fauna, che ha in
numerose specie di volatili il suo punto forte e
nella palma nana un esempio tipico dei vegetali indigeni. E’ possibile visitare la Riserva
percorrendo diversi sentieri, il principale dei
quali collega l’ingresso di Scopello a quello
di San Vito lo Capo e richiede circa due ore
di passeggiata a contatto con la natura incontaminata. Una serie di piccole località e cale vi
affascineranno sicuramente.
Da qui potrete deviare verso l’interno per non
perdere la bellezza di Segesta e una visita alla
città di Calatafimi (I). Nell’itinerario verso Trapani, infatti, imperdibile è una visita ad un sito
suggestivo e tra i più antichi di Sicilia, sul Monte Bàrbaro: Segesta. La fondazione di questo
luogo non è certa, le fonti greche rimandano
al misterioso popolo degli Elimi, avente origine
dai fuggiaschi troiani. Storicamente ci è dato
sapere che il centro era già abitato nel IV sec.
a.C. e che fu spesso in guerra con Selinunte
per motivi di confine. La fama di Segesta si
fonda soprattutto su due reperti di straordinaria importanza: il Tempio e il Teatro.
La tappa successiva è Castellammare del Golfo
(D), un brillante comune costiero appartenente al Golfo di Trapani che in passato basava la propria economia principalmente sulla
pesca e sull’agricoltura ed oggi può vantare
un’affluenza turistica veramente importante.
L’offerta cittadina dal punto di vista culturale è
davvero interessante, data anche dall’essere
uno dei comuni più antichi della Sicilia. E
così testimonianze del passato si affiancano
a gioielli di architettura religiosa e civile che
i turisti possono ammirare tra le vie cittadine.
Castellammare deriva il suo nome dal bellissimo fortino prospiciente l’azzurro del mare, una
costruzione di difesa il cui primo nucleo sembra risalire agli Arabi. Costruito su uno sperone
di roccia a ridosso del mare, il Castello era collegato alla terraferma per mezzo di un ponte
di legno, e l’originaria costruzione venne poi
ampliata da Svevi e Normanni. Da visitare
anche Palazzo Crociferi, in origine un convento, oggi sede del Municipio e adibito a Sala
Consiliare. Ogni due anni, da non perdere
una rievocazione storica volta a far rivivere
l’attacco del porto operato dalla flotta inglese e
bloccato, secondo la leggenda, dall’intervento
di Santa Maria del Soccorso, oggi la patrona
Altra località da visitare è sicuramente San Vito
80
ITINERARI
SICILIA
piccola, ma non per questo meno suggestiva,
della gemella celebrazione che si tiene a Trapani, in occasione del Venerdì Santo, con la
rievocazione dei momenti della Passione attraverso gruppi statuari. Tipici di Erice sono i
frutti di secolari tradizioni artigianali e gastronomiche, dalla lavorazione della ceramica ai
celebri dolci locali, come i Mustaccioli, prodotti
dalle monache di clausura, e dalla Genovese
alla crema. Ma in un luogo così votato alla storia non manca un lato moderno, attuale: è costituito dal Centro Internazionale di Cultura Scientifica, voluto da A. Zichichi e dedicato a Ettore
Majorana, e soprattutto ospitato nella Chiesa
di S. Domenico. Ad Erice, inoltre, non dimenticate di visitare il Museo comunale “Antonio
Cordici”, che preserva reperti antichi e opere
d’arte moderne.
lo Capo (F), un piccolo comune costituito da un
antico e affascinante borgo di pescatori e famoso per la sua splendida spiaggia. Questo
rinomato tratto di costa è racchiuso tra Capo
San Vito, da cui appunto il comune trae il suo
nome, e Punta Solanto. Il nucleo originario di
questo centro ruota attorno al Santuario, risalente con ogni probabilità al Trecento, da cui
poi si è esteso progressivamente il comune.
Tutto ebbe inizio con una piccola cappella
dedicata a San Vito, ed ancor oggi gli abitanti
del luogo attribuiscono poteri magici alla Chiesa del patrono della città, tanto da essere ogni
anno meta di migliaia di pellegrini. La città è
interessante soprattutto per il Faro, la Spiaggia di
Macari e la Darsena di San Vito ma anche per gli
imperdibili eventi che la vedono protagonista.
Dal Cous Cous Fest, una competizione gastronomica tra otto paesi stranieri all’insegna
della cucina etnica, al Summer music Festival,
sino alla manifestazione culturale, Libri, autori
e buganvillee, in cui vari autori presentano in
anteprima le loro creazioni letterarie.
Lasciata la suggestiva Erice arriviamo così alla
punta più occidentale della Sicilia, a Trapani
(H), la Città tra i due mari. La posizione favorevole ha regalato alla città uno storia ricca di
contaminazioni. Il centro storico, infatti, vanta
un susse-guirsi di monumenti, chiese e palazzi
di grande interesse storico ed architettonico.
Corso Vittorio Emanuele, via Torreasa e via
Garibaldi, la facciata barocca della Cattedrale
di San Lorenzo, il Palazzo Vescovile annesso,
il Palazzo delle Poste in stile liberty, la chiesa
del Purgatorio; tutto a Trapani è testimonianza
di ricchezza culturale tra innumerevoli stili ed
epoche. Molto interessante la caratteristica
Piazza del Mercato del Pesce, o Bocceria, che si
apre sulla litoranea, il lungomare che costeggia la città rivela ancora oggi i resti delle antiche mura poste a protezione della città.
La nostra ultima tappa prima di Trapani è rappresentata da Erice (G). Questo comune posto
ad oltre 700 metri d’altitudine, rappresenta
una testimonianza di storia e architettura antica tali da renderlo uno tra i più celebri della
sua provincia. Erice costituì uno dei centri
nevralgici della presenza cartaginese in Sicilia e prima ancora, insieme a Segesta, del
misterioso popolo degli Elimi, primitivi abitanti
della Sicilia la cui identità non è stata del tutto
svelata dagli archeologi. All’età normanna risale il Castello, arroccato sull’altura, vero cuore
del comune, noto come Gebel-Hamed durante
l’occupazione araba, e poi come Monte San
Giugliano. Splendida anche la Chiesa Madre,
costruita per volere di Federico d’Aragona
nel XIV secolo a scopo difensivo. La Chiese
è dedicata alla Vergine Assunta, patrona del
centro e dei suoi agri, onorata come Madonna
di Custonaci durante una lunga festa che si
estende per un’intera settimana precedente
l’ultimo mercoledì di Agosto, vero e proprio
fulcro delle celebrazioni con la processione
che si snoda per le vie della cittadina. Un altro evento religioso di origine medievale è la
rappresentazione dei Misteri che si svolge annualmente sin dal XVI secolo, una versione più
Spostandoti verso sud, potrai decidere di visitare Marsala, le saline, Mozia, Mazara del vallo e
Selinunte (J). Quest’ultimo è un parco archeologico di 40 ettari che sorge nel comune di
Castelvetrano lungo la costa sud occidentale
della Sicilia, che ha preservato ancora oggi
tratti antichi e selvaggi. Secondo fonti greche
la città venne fondata da coloni provenienti da
Megara Hyblea verso la metà del VII sec. a.C..
Il nome deriva dalla parola greca selinon, che
significa prezzemolo selvatico, trovato in abbondanza dai Greci in questi luoghi al punto
da effigiarlo anche nella monetazione selinun81
ITINERARI
SICILIA
tina. Spesso in guerra con Segesta per motivi
di confine, il centro ebbe vita breve e venne
distrutto definitivamente dai Romani intorno al
250 a.C. al termine della prima guerra punica.
L’importanza di questo sito è da ricercarsi nelle
sue vestigia antiche e nell’insieme dei templi
che costellano questo Parco archeologico. Numerosi i resti dei templi rinvenuti sull’acropoli,
sita su una collina che dominava il porto e sulla
collina orientale. Tra questi il celebre Tempio E,
dedicato ad Era, l’unico ad essere stato parzialmente ricostruito. Una visita in questo parco
vi permetterà di raffigurarvi idealmente una polis antica, ricca di templi e di sacralità proprio
sullo splendido mare siciliano.
Selinunte
archer10 (Dennis)
simità della quale è possibile godere di una
vista panoramica sulla Valle dei Templi, e poi
la Chiesa ed il Monastero di Santo Spirito, la
Cattedrale di San Gerlando e la Chiesa Santa
Maria dei Greci sorta dai resti di un Tempio
Greco. Imperdibile, da Agrigento, la visita
alla Valle dei Templi iscritta nel 1997 nel Patrimonio dell’Umanità dall’ UNESCO. L’epoca
greca, ed in parte romana, con i suoi fasti si
fonde al panorama tipico della zona lasciando a bocca aperta qualsiasi visitatore. Tra le
principali attrattive dei suoi circa 1300 ettari
il Tempio della Concordia, tra i più suggestivi di
epoca Dorica è il meglio conservato al mondo,
il Tempio di Giunone, dal quale con lo sguardo è
possibile abbracciare tutte le sfumature della
valle, ed ancora i Tempi di Ercole, di Zeus e gli
scavi del quartiere Greco-Romano che grazie
ai mosaici, i pozzi e le fognatura regalano uno
spaccato dell’arte e della tecnica della civiltà
scomparse.
A questo punto del nostro viaggio è il momento
di dirigersi verso Agrigento. La prima località
che vi proponiamo è Sciacca (K), celebre per il
turismo termale e per lo splendido mare che la
circonda; è situata sulla costa del canale di Sicilia, tra le foci del Belice e del Platani, in prossimità del monte San Calogero, origine delle
acque termali. Il porto vi colpirà con il suo arcobaleno di piccoli pescherecci dai colori accesi in contrasto con i toni decisamente più
tenui delle costruzioni. All’interno delle antiche
porte d’accesso delle mura (Porta Palermo,
Porta Calogero e Porta San Salvatore) potrete
visitare molte antiche Chiese, e nei pressi del
porto la Cappella di San Giorgio, edificata da
mercanti genovesi nel XVI secolo. Sempre durante il medioevo è stato eretto il Castello Luna.
La città è però meta soprattutto degli amanti
delle Terme, grazie al suo clima salubre ed al
complesso delle Terme Salinuntine che integra
al suo interno le Stufe Vaporose di San Calogero.
Prima di lasciare Agrigento il nostro itinerario
consiglia di visitare Porto Empedocle e Realmonte (L), soprattutto per non perdervi la suggestiva Scala dei Turchi. Si tratta di una parete
rocciosa a picco sul mare, così chiamata perché nell’immaginario collettivo veniva utilizzata
da pirati di origine turca per le loro incursioni.
E’ composta da marna, una roccia calcarea
e argillosa la cui caratteristica principale è il
colore bianco. Si erge tra due spiagge, per
accedere alle quali occorre procedere lungo
l’erto litorale che sembra quasi una scala scolpita nella candida roccia e dalla cui sommità
si può ammirare il magnifico golfo di Agrigento
fino a Capo Rossello.
Dopo qualche momento di relax ci avvieremo verso Agrigento (M). Questo capoluogo
è disposto ad ovest sul Colle Girgenti ed ad
est sulla rupe Atenea dominando così il Mar
mediterraneo. Famosa per essere patria di
Empedocle, di Filino e di Luigi Pirandello è
ricca di testimonianze storiche tra cui chiese,
monasteri e santuari. Da Porta di Ponte si accede alla Via Atenea, l’antica via maestra dove
i palazzi nobiliari e le vetrine dei negozi vi
allieteranno durante una passeggiata in città.
Interessante la chiesa di San Calogero, in pros-
A questo punto vi proponiamo di visitare
l’esteso comune di Licata (N). La sua con82
ITINERARI
SICILIA
formazione è davvero varia tanto da alternare
litorali sabbiosi, grandi spiagge di ciottoli, nonché scogliere con la vegetazione tipica della
macchia mediterranea. Licata inoltre conserva
numerose testimonianze della storia e dell’arte
passata. Risalgono alla preistoria, e si distinguono per la loro conformazione naturale
l’ipogeo Stagnone Pontillo e il cimitero a grotte
artificiali di Monte Petrulla, mentre i greci hanno
lasciato il segno della loro cultura attraverso i
resti del “fortino” di Falaride, antico tiranno locale. Molti dei reperti provenienti dalle campagne di scavo sono oggi custoditi nel Museo
Archeologico cittadino. Licata lega molta della
sua storia al mare ed alla navigazione e proprio
per difendere la città dai pericoli che avrebbero potuto giungere da lì venne edificato il Castello sant’Angelo. Da ricordare il Faro di Licata, il
terzo più alto in Italia nel suo genere. L’edilizia
religiosa ripercorre numerosi stili ed epoche:
la Chiesa Madre, denominata Santa Maria la
Nuova, nasce su un progetto rinascimentale
a tre navate, per poi accogliere successivamente elementi barocchi. La chiesa di s. Agostino, sorta nel 1611 è di fattura settecentesca.
Infine, la chiesa patronale di sant’Angelo, dove
sono custodite le spoglie del santo. Per quanto
concerrne i palazzi civili, qui è il barocco a caratterizzare gran parte delle costruzioni, tra tutti
i palazzi Bosio e Frangipane. Addirittura il liberty
trionfa in alcune ville aristocratiche sul colle.
dell’Umanità dell’Unesco sin dal 1997. Una
villa patronale romana, ricca di mosaici e storia, bellezza e passato, risalente al periodo
compreso tra III e IV secolo d.C.. Il centro di
Piazza è suddiviso in quattro quartieri medievali che ogni anno si contendono il vessillo
della patrona, Maria Santissima delle Vittorie,
durante il Palio dei Normanni, che si tiene dal
12 al 14 Agosto. La stessa Cattedrale, costruita nel Settecento ma edificata sulle rovine
della precedente Chiesa Madre è dedicata alla
patrona. Da visitare la Commenda dei Cavalieri di
Malta, un tempo Casa che ospitava i pellegrini
lì giunti, poi sede di amministrazione dei beni
dell’Ordine, Palazzo Trigona, nei pressi della Basilica della Cattedrale, Palazzo Vescovile, Palazzo di Città, la Biblioteca comunale, istallata nel
secentesco Convento dei Gesuiti, ed il Castello
Aragonese, edificato tra il 1392 e il 1396.
Dalla provincia di Enna partiremo alla volta di
Caltagirone (P), famosa città della provincia di
Catania posta su tre colli adiacenti ai Monti
Erei ad oltre 600 m di altezza. Questo comune
è conosciuto per la lavorazione della ceramica
di altissimo livello, la cui più antica origine può
essere fatta risalire ai Greci stessi. Caltagirone è stata roccaforte scelta da tutti i popoli
che si sono succeduti in Sicilia, dai Bizantini
ai Normanni fino alla storia moderna, così che
oggi può vantare punti di interesse davvero di
primissimo piano. Essendo stata ricostruita a
seguito di un disastroso terremoto avvenuto
nel 1693, è fortemente caratterizzata dallo
stile barocco. Molto interessante potrebbe essere la visita al museo della Ceramica, così come
meritano uno sguardo la Chiesa di S. Pietro, la
vicina Chiesa di San Francesco di Paola, e lungo la
centrale via Roma potrete ammirare altrettanti
edifici d’interesse. La Chiesa di S. Francesco
d’Assisi, il Ponte di san Francesco, da cui è
visibile il Palazzo Sant’Elia. Si arriva dunque a
piazza Umberto I dove sorge la Cattedrale di
Caltagirone dedicata a S. Giuliano. La particolarità della Chiesa risiede nel fatto che essa
mostra una facciata in stile liberty, cosa assai
rara per un edificio religioso. Simbolo della
città di Caltagirone è inoltre la famosa Scalinata
di santa Maria del Monte, opera d’arte realizzata
dai maestri ceramisti locali e composta da 142
gradini, tutti coloratissimi come è tipico della
Lasciamo ora la costa siciliana per addentrarci
nella provincia di Enna, precisamente visiteremo Piazza Armerina (O) che si trova sui Monti
Erei meridionali, a quasi 700 mt d’altitudine, in
una zona assolutamente verdeggiante, con i
boschi di eucalipto ed il Lago d’Olivo, nonché
il vicino Lago di Pergusa, altra località che vi
consigliamo di visitare se il tempo a vostra disposizione ve lo permetterà. A soli 8 km da Piazza Armerina gli amanti della natura potranno
visitare il Parco della Ronza. Questo comune è
uno dei cosiddetti “centri lombardi” della Sicilia poiché vi si parla un dialetto gallo-italico
ben diverso dagli altri idiomi indigeni. Questa
tipicità è dovuta all’influenza normanna ed alla
ripopolazione del centro effettuata anche con
persone provenienti dal Piemonte. L’attrazione
principale di questa città è rappresentata dalla nota Villa del Casale, inserita nel Patrimonio
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ITINERARI
SICILIA
ceramica locale con il verde, l’azzurro e il giallo. Attraverso la scalinata raggiungerete la
Chiesa di santa Maria del Ponte che custodisce
un simbolo della storia civica: la campana
d’Altavilla strappata ai Musulmani di Judica.
Ma Caltagirone tutt’oggi conserva la tradizione
della ceramica locale, con lavori più attuali che
hanno abbellito edifici recenti come la Stazione Centrale o Villa Patti, realizzata secondo i
dettami dello stile gotico veneziano e dalla pittoresca facciata. A pochi chilometri dal centro
potrete inoltre visitare il Cimitero Monumentale,
dichiarato monumento nazionale, per la sua
importanza artistica. Infine non trascurate i siti
archeologici dell’area di Caltagirone: quello di
Sant’Ippolito, a nord est dell’abitato moderno
e, nella direzione opposta, l’abitato greco di
monte San Mauro.
che qui si sono stabilite nei secoli fondando
scuole e centri di sapere. Uno dei più importanti esempi di barocco cittadino è rappresentato dalla Chiesa Madre di San Giorgio, costruita
dopo il sisma. Lo stesso dicasi per il Duomo di
S. Pietro oltre a mostrare una caratteristica tipica delle chiese modicane che consiste nella
scalinata d’ingresso, in questo caso scandita
dalle statue dei Dodici Apostoli, note alla popolazione locale come “Santoni”. Altra bellezza
è la trecentesca chiesa di S. Maria del Gesù, con
un bellissimo chiostro di uno stile unico ritrovabile solo in Catalogna. A Modica visitate anche
il Palazzo Polara, sito presso la chiesa di S. Giorgio, Palazzo Napolino – Tommasi Rosso, la casa/
museo del poeta Salvatore Quasimodo, il Teatro
Garibaldi e la Pinacoteca di Palazzo Grimaldi, ed
ancora il Castello dei Conti di Modica, e la Torretta dell’Orologio. I siti archeologi fuori Modica
sono davvero interessanti: la Cava Ispica, lunga
ben tredici km e con residui antichi dell’Età del
Bronzo, cristiani e bizantini, la Cava Lazzaro e la
Cava dei Servi, con testimonianze preistoriche.
La direzione ora è Ragusa (Q), il capoluogo
di provincia più a sud d’Italia divenuta Patrimonio dell’Unesco è tra le più importanti testimonianze del periodo Barocco. La città è
composta da due aree: Ragusa Superiore, situata sull’altopiano, e Ragusa Ibla, costruita sulle
rovine della città antica, è fortemente caratterizzata dai tre ponti, Ponte Vecchio, Ponte Nuovo
e Ponte Giovanni XXIII. Il centro storico, da vedere, è situato nel quartiere Ibla, dove potrete
visitare il meraviglioso Duomo di San Giorgio, e
numerosi palazzi di pregio. Splendido anche il
Giardino Ibleo, che ospita al suo interno diverse
chiese e regala il panorama tipico della valle
del fiume Irminio.
Dirigendovi sulla costa incontrerete uno splendido comune situato alla confluenza di tre Valli,
note localmente come Cave, Scicli (S). Vi troverete immersi in un paesaggio rupestre, con
grotte carsiche, luoghi ideali per gli uomini fin
dalla preistoria, come testimoniato dalla Grotta
Maggiore ed i reperti rinvenutivi. Le sue origini
sono antichissime benché controverse, sicuramente conobbe una certa importanza anche
in età araba e normanna. Anche Scicli fa parte
del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme agli altri centri della Val di Noto per le
sue bellezze barocche. Palazzo Beneventano,
Palazzo Fava, Palazzo Spadaro, la Chiesa di S.
Bartolomeo Apostolo, la Chiesa di S. Giovanni
Evangelista sono alcuni degli imperdibili luoghi
della città. Sul Colle S. Matteo, infine, segnaliamo le rovine di un Castello sorto probabilmente
su un precedente fortino di età bizantina, fortificazione che rendeva l’antico abitato difficile
da espugnare.
Andremo quindi a visitare Modica (R), un piccolo gioiello tardo barocco, sorto dalle ceneri
del disastroso terremoto del 1693, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco,
insieme agli altri centri della Val di Noto. Sorge
in un particolare contesto geografico, che le
dona un aspetto unico grazie ai canyon, la
“cave”, la confluenza di fiumi e le numerosissime grotte, abitate sin dalla preistoria e ancor
oggi inglobate in alcuni casi in scenografiche
costruzioni moderne. Incredibile il perfetto
stato di conservazione della necropoli del
Quartiriccio, con sepolcri datati al 2200 a.C.
circa. Da sempre Modica è stato un centro tra
i più popolosi e tra i più attivi culturalmente,
soprattutto grazie alle corporazioni religiose
In quest’area vi consigliamo, in base alla vostra
tabella di marcia, di visitare eventualmente località come Pozzallo, splendida località affacciata sul Mar Mediterraneo, con splendido
mare e una bellissima Torre Cabrera, simbolo
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ITINERARI
SICILIA
dedicata a S. Carlo Borromeo, edificata nel
XVIII secolo, e la Chiesa di S. Domenico presso l’ex convento dei frati dominicani. Nella
Valle dei Pizzoni, troviamo invece il Santuario
di S. Corrado, veneratissimo patrono di Noto, la
cui celebrazione ricade il 19 Febbraio giorno
in cui morì. In questo giorno si svolge la processione dell’urna argentea contenente i resti
del santo. Famosa in città Villa del Tellaro, ricca
residenza romana scoperta nel 1971.
Altro sito importante è quello di Eloro, fondato
nel VII sec. a.C. su una collina prospiciente lo
Ionio, ed il sito di Noto antica, il vecchio borgo
distrutto dal terremoto del 1693. Se vi trovate
a Noto non dimenticate di visitare l’Oasi Faunistica di Vendicari e la Riserva di Cavagrande del Cassibile e dalla spiaggia di Calamosche.
della città. Anche Pachino (T), con il suo borgo
marinaro Marzamemi offrono spiagge interessanti accompagnate da prodotti alimentari
tipici dei paesi in cui la pesca è una delle attività principali. Avrete l’imbarazzo della scelta
tra chilometri di litorele: Cavettone e Morghella
sul versante ionico, Costa dell’Ambra e Porto
Ulisse su quello mediterraneo, solo per citarne
alcune. Pachino, inoltre, presenta numerose
testimonianze del suo passato, dall’epoca preistorica sino ai tempi moderni. Ricordiamo le
Torri Xibini e Fano, la chiesa principale dedicata alla SS. Crocifisso, il Palazzo Tasca e Grotta
Corruggi e Grotta Calafarina, nella quale il celebre archeologo Paolo Orsi ha rinvenuto beni
risalenti a diverse epoche. Ricordiamo infine
l’annuale Festival del Cinema di Frontiera, con
pellicole prodotte in ogni angolo del mondo,
che si tiene dal 2000 nella piazza principale
di Marzamemi. Quest’ultima località è oggi frazione di due comuni diversi, Pachino e Noto,
entrambi pertinenti alla provincia di Siracusa.
Importantissima in questa zona la lavorazione
del tonno tanto che una delle Tonnare più importanti dell’intera Sicilia si trova proprio qui.
Molto bello e scenografico il porto, con i suoi
antichi e suggestivi edifici, le viuzze silenziose,
gli angoli che rimandano al passato.
In questa zona potrete trascorrere qualche ora
anche ad Avola, rinomata località frequentata
per le bellezze del paesaggio e le spiagge,
per la cultura, qui infatti è stato ritrovato il Dolmen considerato il monumento di età Neolitica
più insigne presente nella regione siciliana e vi
sono numerosi edifici in perfetto stile barocco,
ed infine per l’offerta enogastronomica rappresentata egregiamente dal rinomato Nero
d’Avola, la mandorla “pizzuta” e dalla patata
novella del siracusano. Altra località interessante è il sobborgo marino di Fontane Bianche
così chiamato per il candore dei propri litorali
che ogni anno costituiscono il richiamo di moltissimi turisti che si rilassano su tratti di spiaggia finissima o su bianche scogliere che si
riflettono su acque cristalline. Se vi dirigerete
verso l’interno lasciando momentaneamente
il litorale, dirigetevi verso Pantalica e la Valle
dell’Anapo. Potrete percorrere un percorso
archeologico-naturalistico nel cuore dell’ altopiano Ibleo, uno scenografico panorama
scolpito dal fiume Anapo e dal torrente Cava
Grande, tra pareti di roccia bianca, intarsiate
dalle grotte artificiali dell’antica necropoli, che
precipitano ripide dando origine ai vasti Canyon (Cave). La riserva, situata in provincia di
Siracusa, si apre tra i comuni di Sortino, Ferla,
Cassaro, Buscemi e Palazzolo Acreide.
Sempre nei dintorni potreste visitare Portopalo
di Capo Passero che è il comune più meridionale della Sicilia, sulla punta estrema della
costa sud, e bagnato da due mari, lo Ionio e il
Mediterraneo. Sarà quindi la volta uno dei più
prestigiosi comuni del siracusano, Noto (U),
anch’esso città nel Patrimonio dell’Umanità
dell’Unesco. La sua storia e le sue origini sono
antiche. La Noto antica si trova sul Monte Alveria, dove è stato rinvenuto un insediamento
dell’Età del Bronzo, a circa 8 km di distanza
dal comune. L’aspetto barocco del centro siracusano trova la sua storia nella ricostruzione
cittadina a seguito del terribile terremoto del
1693, e la particolarità sta nell’utilizzo fatto
della pietra locale dal colore quasi dorato.
Simbolico ingresso a Noto è la bellissima Porta
Ferdinandea, e vero gioiello architettonico è il
Palazzo Ducezio, posto innanzi alla Cattedrale,
dedicata a san Nicolò. Altri edifici religiosi di
pregio sono la Chiesa del Santissimo Crocifisso, la barocca Chiesa di S. Carlo al Corso,
Il nostro itinerario vi porterà ora ai piedi
dell’Etna (il più grande vulcano d’Europa) a
Catania (V). Qui troverete una delle poche
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ITINERARI
SICILIA
mare al vulcano e sfiora Piazza Duomo, i quattro Canti e la Villa Bellini, è il luogo ideale per
tranquille passeggiate tra le vetrine dei negozi
così come il raffinato Corso Italia. A Catania
potrete programmare un’escursione nel Parco
dell’Etna, il parco naturale, protetto dalla Regione Sicilia fortemente voluto per difendere la
flora e la fauna locali, e nel contempo rendere
possibile gestire un turismo importante nel pieno rispetto dei luoghi e della natura.
aree pianeggianti della Sicilia, la Piana di Catania (‘a Chiana), che si estende fino al mare
con l’area denominata Oasi del Simeto, che
prende il nome dal fiume che l’attraversa e
sfocia nel mar Ionio. Inevitabilmente il paesaggio catanese è stato plasmato nel tempo
dai terremoti e soprattutto dalle colate laviche
che hanno cancellato gran parte dei reperti
storici di epoca greca e romana. Nonostante
la furia della natura, è ancora possibile ammirare i Teatri e l’Odeon, le Terme dell’Indirizzo,
le Terme della Rotonda e le Terme Achilliane. U
Liotru o l’Elefante, simbolo della città, risale al
periodo dei romani o, secondo altri, a quello
cartaginese. Lo potrete ammirare nella fontana
di piazza Duomo realizzata dell’architetto Giovan Battista Vaccarini. Del periodo bizantinonormanno restano, il Castello Ursino e la Cattedrale di Sant’Agata, che contiene tra l’altro
le reliquie della Santa Patrona della città. Per
ammirare il maggior numero di monumenti in
stile barocco recatevi in Via dei Crociferi, dove
potrete visitare la Chiesa di San Giuliano e la
Chiesa di san Benedetto, Palazzo Biscari, Villa
Cerami, il Palazzo dell’Elefante, sede del Municipio di Catania, la Chiesa di San Francesco
ed il Monastero della Santissima Trinità, tra gli
altri. Numerosi ed importanti i musei cittadini
come il Museo Paleontologico dell’Accademia
Federiciana che custodisce reperti storici di
enorme importanza, l’Orto Botanico e la Casa
Museo di Giovanni Verga. Splendido tastro cittadino è il Teatro Massimo Bellini, di parigina
ispirazione, che offre una delle più importanti
programmazioni liriche della Sicilia. Anche la
vita notturna è degna di una città europea:
numerosissimi i locali che troverete tra Piazza
Teatro Massimo, Piazza Duomo e Piazza Università. Tipici, inoltre, della città chioschi,
dove potrete affrontare la calura sorseggiando
deliziosi frappè e bevande a base di sciroppi
e seltz. Durante i mesi caldi la gente passeggia lungo la spiaggia lavica di San Giovanni
Li Cuti, piccolo borgo di pescatori, e le notti si
animano con discoteche sulle spiagge de “la
Playa”. I Mercati rappresentano la linfa vitale
della città antica, indubbiamente il più famoso
è il mercato del pesce in zona pescheria ma
interessante anche il “Mercatino delle Pulci” e
la “Fera o Luni” in Piazza Carlo Alberto. La via
Etnea, che attraversa idealmente la città dal
Risalendo verso nord vi consigliamo di effettuare delle visite ad Acicastello ed Acitrezza
sia per le testimonianze storiche più antiche
sia per ritrovare quell’atmosfera tipica delle località marinare, dove i pescatori scandiscono
le lente giornate seguendo l’umore del mare,
come descritto meravigliosamente dal Verga.
Sempre in questa direttrice, troverete Acireale,
città all’ombra dell’Etna e dalla storia antica
come la civiltà della Sicilia stessa. Questa cittadina vanta un’affluenza turistica di tutto rispetto grazie alla posizione privilegiata di cui
gode: un altopiano di origine vulcanica, noto
come la Timpa, che si affaccia a strapiombo
sullo Ionio. Località termale, vede nella Piazza
del Duomo il luogo cittadino di principale interesse, con la Cattedrale, dedicata a Maria Santissima Annunzia, la Basilica dei santi Pietro e
Paolo, il Comune e Palazzo Modò. Ma come
potrete constatare tutto il centro storico è testimonianza di cultura, storia, e religione secolari.
Famosissimo inoltre il carnevale, considerato il
principale nel suo genere in Sicilia, costituisce
quasi una naturale e laica prosecuzione della
festa di S. Sebastiano, che si svolge il 20 Gennaio.
A questo punto potrete concludere la visita ritornando verso Palermo e visitando ancora alcune località in quella provincia oppure, prima
di queste fare una tappa un po’ più a nord per
visitare la splendida Taormina (W) e le Gole
dell’Alcantara. Taormina, in particolare, è una
delle città siciliane più note al panorama internazionale, visitata da migliaia di turisti sia per
l’incantevole paesaggio, sia per l’importanza
culturale dei suoi monumenti e delle sue
manifestazioni. Senza dubbio si tratta di una
città elegante, con uno splendido ed esclusivo
Corso Umberto I, dove trovare le maggiori firme
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ITINERARI
SICILIA
della moda mondiale, e con numerose manifestazioni culturali tra cui la rinomata Taormina
Arte che si tiene in quello che è il simbolo cittadino, il Teatro Greco . Poco distante dal Teatro si trovano i resti di un antico tempio ed un
Antiquarium con dei reperti archeologici prelevati nei dintorni della città. Altro reperto di
grande importanza archeologica è costituito
dalle famose “Naumachie” uno degli esempi piu
importanti dei monumenti romani presenti in
tutta l’isola. Ricordiamo anche un piccolo teatro, l’Odeon, situato nel versante cittadino nordest vicino il famoso Palazzo Corvaia. Importante
costruzione della città è anche il Palazzo dei
Duchi di Santo Stefano situato vicino la Porta
Catania. Degna di nota anche la “Badia Vecchia” denominata anche “Badiazza”, un torrione merlato di antica origine normanna che ha
subito ulteriori e decisivi interventi decorativi
nel Trecento. Il Palazzo Ciampoli si trova quasi
nel centro cittadino ed è una delle costruzioni più antiche della città, tanto che il portale
è sormontato da uno scudo che riporta una
data, 1412. Dal punto di vista dell’architettura
religiosa ricordiamo la Cattedrale cittadina
dedicata a S. Nicolò, la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, la chiesa di S. Giorgio e la
Chiesa dedicata a S. Agostino.
Cefalù
panoramas
chiesa di S. Maria, compresa nel complesso
della Ducea dei Nelson, quella di S. Silvestro,
esistente già nel XVI secolo nell’attuale piazza
Spedalieri, e infine la Chiesa del Sacro Cuore,
dal caratteristico prospetto bugnato che contempla anche elementi architettonici classici.
Infine, come non ricordare di assaporare il
pistacchio qui prodotto e tutti i deliziosi piatti di
cui è protagonista.
Da Bronte ci dirigeremo verso il Parco delle
Madonie e faremo una breve visita a Castelbuono, comune le cui radici storiche risalgono
al Neolitico, anche se le testimonianze della
sua storia ci richiamano alla mente le dominazione bizantina e poi a quella araba e normanna. Qui visiterete il Castello dei Ventimiglia, nato
nel 1316 ma ristrutturato negli anni con una
odierna evidente commistione di stili architettonici. Il Castello, set del film premio oscar
“Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, è oggi sede del Museo civico. Graziose la
Chiesa di Maria Santissima Assunta, risalente
al XV secolo, la chiesa della Natività di Maria, costruita tra XVI e XVII secolo, e la chiesa
di san Francesco, risalente al Medioevo. Sarà
dunque la volta di una visita al Parco delle Madonie, un Parco Naturale Regionale istituito nel
1989 e costituito da quindici comuni pertinenti
alla provincia di Palermo. La sua estensione è
di quasi 40 mila ettari ed è importante per la
grande ricchezza di specie della flora e della
fauna che preserva. Suggestivo, all’interno del
parco, il complesso montuoso delle Madonie
con le vette più alte rappresentate da Pizzo
Carbonara (1979 m), Pizzo Antenna (1977 m)
e Monte Ferro (1906 m).
Nel viaggio che ci ricondurrà verso Palermo
faremo una visita all’interno della provincia
catanese, a Bronte, una località splendida
dal punto di vista paesaggistico ed interessante dal punto di vista storico e, perché non
ricordarlo, anche gastronomico. Decisamente
importante storicamente è il Castello dei Nelson, oggi il monumento più visitato di Bronte.
La costruzione, nota anche come Ducea, è
in realtà di origine assai più antiche della venuta di Nelson in Sicilia, poiché è stato fondato dalla regina Margherita di Navarra nel XII
secolo quale abbazia benedettina dedicata
alla Madonna. Il centro abitato è attraversato
dalla via principale, Corso Umberto, lastricata
con tipiche basole squadrate in pietra lavica,
che termina nell’importante Piazza Spedalieri.
In questa piazza si affaccia il Real Collegio
Capizzi, complesso monumentale sorto nel
XVIII secolo per combattere il profondo analfabetismo del tempo con un centro scolastico
e culturale. Molte le chiese cittadine tra cui la
Per qualche momento di riposo dopo il lungo
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ITINERARI
SICILIA
di un falò, mentre a Maggio si tiene un singolare avvenimento, la corsa del santo volta
a rievocare la fermata dell’esercito borbonico
ad opera di Martino e di sant’Antonio Abate.
La principale festa a carattere religioso è comunque la ricorrenza del Corpus Domini che
prevede l’allestimento di una grande fiera e la
processione del Sacramento intorno a cui si
concentra la presenza di tutte le confraternite
cittadine. Anche paesaggisticamente parlando Corleone offre davvero scorci interessanti.
La cittadina sorge presso il Bosco della Ficuzza, bellissimo con le diverse specie arboricole,
nonché le costruzioni al suo interno come la
Palazzina Reale. Dalla Torre Saracena sarà invece possibile ammirare la Cascata delle due
rocche, così come viene denominato il salto
del torrente San Leonardo, affluente sinistro del
fiume Belice. L’antistante rocca Sottana è sede
di un eremo francescano e dunque non è possibile visitarla. Nei dintorni di Corleone potrete
immergervi nella natura visitando le Gole del
Drago che offrono scorci unici del fiume Frattina, visitare la Villa Comunale creata ad inizio
Ottocento con i suoi 4 mila metri quadri di giardino botanico oppure recarvi in una delle numerose aree sedi di scavi archeologici.
itinerario vi consigliamo di raggiungere la bella
Cefalù (X), una delle principali zone balneari
della provincia di Palermo. Si tratta di una cittadina di origine medievale che oltre a palazzi
e monumenti interessanti, un grazioso centro
storico ricco di negozietti e splendidi scorci,
vi delizierà con il suo splendido mare. Ed infine l’ultima tappa prima di rientrare a Palermo,
l’antica Corleone (Y). I ritrovamenti archeologici
testimoniano infatti come l’area fosse occupata
sin dai primitivi, misteriosi abitanti della Sicilia: Sicani ed Elimi. E a questi vanno aggiunti
i Fenici, protagonisti fondamentali, insieme ai
Romani, della storia antica della regione. Baluardo nella storia corleonese è l’impresa di
Garibaldi, che finse di voler attaccare questo
centro per poi espugnare Palermo a sorpresa.
Suggestiva è l’atmosfera che vi si presenterà
in contrada Tagliavia, ove sorge il Santuario
della Madonna del Rosario, realizzato nel XIX
secolo e meta di pellegrinaggio nel giorno
dell’Ascensione. Da visitare anche la Chiesa
Madre dedicata a S. Martino, la cui costruzione
ebbe inizio nel 1300. Al patrono di Corleone,
S. Leoluca, abate basiliano, è dedicata un’altra
importante chiesa: la festa si tiene il primo di
Marzo con una processione e l’accensione
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ITINERARI
SICILIA
ISOLE
SICILIA
ISOLE
dell’isola oppure uscite in barca alla scoperta
di veri e propri angoli di paradiso, la “Ballata
dei Turchi”, il faraglione di “Dietro l’isola” e
quello “Del Tracino” e gli scogli del Formaggio.
Proseguendo verso Messina troveremo le turistiche Isole Eolie. Questo arcipelago, dichiarato nel 2000 Patrimonio culturale dell’umanità
dall’Unesco, è formato da sette isole: Alicudi,
Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e
Vulcano, tutte di origine vulcanica anche se
solo quest’ultime due ancora attive. Le terre
siciliane sono collegate all’arcipelago grazie
ai tre porti di Lipari, l’isola più grande sia per
dimensione che per numero di abitanti. Le
isole Pelagie fanno invece parte dell’arcipelago
più meridionale d’Italia, tanto da poter essere
considerate più africane che italiane. La più
grande e famosa è Lampedusa, meta prediletta per chi concepisce il mare come esperienza
totale, la seconda è Linosa, mentre la più piccola è la disabitata e brulla Lampione.
Per concludere, quando siete nei pressi di
Palermo, non dimenticate di fare una visita
anche alla bellissima e caratteristica Ustica.
L’isola, di origine vulcanica, è famosa per le
coloratissime case dei pescatori, per la presenza di una necropoli romana, ma soprattutto
per il meraviglioso mare.
La Sicilia non è solo Palermo, Messina, Agrigento, la Sicilia è anche le sue isole. Nate
dalla forza degli agenti naturali, queste terre
presentano atmosfere e luoghi unici, tesori da
scoprire e da cui lasciarsi conquistare. Tra le
isole che popolano i mari siciliani troviamo le
Egadi, un piccolo arcipelago situato di fronte a
Trapani e costituito da tre isole principali, Favignana, Levanzo e Marettimo, e dall’isolotto di
Formica. Ogni isola denota caratteri tipici, la
confortevole Favignana è adatta alle famiglie,
la minimalista Levanzo è dotata di un fascino particolare e Marettimo è consigliata agli
amanti del trekking; tutte sono però accomunate dalla natura mediterranea e da una tranquillità e semplicità uniche. Un’altra isola in
provincia di Trapani è quella di Pantelleria. Qui
potrete vivere nei freschi dammusi, abitazioni
del X secolo caratterizzate da spessi muri e
tetti a cupola, visitare siti naturalistici come la
Montagna Grande, il vulcano Monte Gibele ed
i siti archeologici come le catacombe di Monastero, il villaggio abbandonato di Mueggen e
la Grotta del Bagno Asciutto. L’isola, di origine vulcanica, è anche il luogo ideale per chi
ama trascorrere una vacanza a contatto con
la natura, sono infatti organizzate gite a cavallo per scoprire le meraviglie naturalistiche
Lampedusa
89
passer8
LE PIÙ BELLE SPIAGGE DELLA SICILIA
1
piccola baia e caratterizzata dai grandi “faraglioni di Scopello”. Questo luogo unico è contraddistinto da una caletta non molto grande,
qui il mare è di un profondissimo blu per via
dei fondali rocciosi. La spiaggia, una delle più
conosciute della regione, è un vero gioiello:
rinomata per le splendide acque e per la sabbia bianca e finissima.
Spiaggia dei Conigli
Contrada Spiaggia dei Conigli - Lampedusa
Questo è il cuore del parco nazionale dove
su queste bianchissime sabbie, unico sito in
Italia, la tartaruga Caretta Caretta depone ogni
anno le sue uova. In questo strepitoso scenario l’intensità cromatica dei colori del mare e le
forme delle bianche rocce calcaree che cingono la cala e l’isolotto costituiscono uno spettacolo unico al mondo: un monumento naturale
da tutelare e rispettare. Si raggiunge a piedi
tramite una strada secondaria.
2
5
Spiaggia di Mondello
Viale Regina Elena 15-19 - Palermo
6
Scala dei Turchi
Strada Provinciale 68 - Realmonte
Il nome deriva dalle passate incursioni di pirateria da parte dei saraceni che trovavano
riparo in questa zona meno battuta dai venti e
rappresentante un più sicuro approdo. Qui la
natura è un vero incanto. Il bianco accecante
della Scala dei Turchi è l’ effetto di una tavolozza di gusci di microrganismi mentre i vari
strati della falesia marcano intervalli geologici
di migliaia di anni. Una sorta di viaggio nel
tempo che toglie il fiato.
Spiaggia di Terrasini
Via Impastato Peppino - Terrasini
Terrasini è frequentata ogni anno da migliaia di
visitatori.La presenza dei turisti è dovuta specialmente alla proposta balneare che offre spiagge incontaminate con rocce rosse venate di
bianco e un’acqua limpida e cristallina, quasi
surreale.La costa del luogo, che si estende
dalla spiaggia della Ciucca fino a quella di San
Cataldo, alterna calette pietrose ad alti e
scoscesi dirupi sul mare. Qui ci troviamo nel
magnifico Golfo di Castellamare,uno dei più
belli della Sicilia.
4
Via Duca degli Abruzzi 1 - San Vito Lo Capo
San Vito Lo Capo, vero paradiso tropicale nel
bel mezzo del Mediterraneo, è rinomata in
tutto il mondo per il suo mare cristallino e per
le sue spiagge, fra le più belle d’Italia. A incoronare questa località è una classifica stilata
in base ad alcune recensioni di viaggio che
hanno premiato le acque turchesi e la sabbia
bianchissima del luogo. La spiaggia è davvero
spettacolare: l’arena è bianca con sfumature
dorate e finissima e il mare è puntellato di
scogli.
Mondello, borgo marinaro e frazione di Palermo, è una località turistica che si trova a pochi
passi dal centro del capoluogo ed è infatti una
delle spiagge preferite dai siciliani. Mondello,
la spiaggia per eccellenza dei palermitani,
riesce ad essere chiassosa, popolare e snob
nello stesso tempo. Offre poi il mare metropolitano più bello della Sicilia e questo è un
mistero: non esiste infatti un mare così bello a
pochi chilometri da una metropoli con un milione di abitanti.
3
Spiagge di San Vito lo Capo
7
Spiaggia di Punta Secca
Lungomare A. Vespucci - S. Croce Camerina
La località di Punta Secca, piccolo borgo
marinaro frazione di Santa Croce Camerina, è
famosa poichè è stata adibita a set cinematografico della fortunata serie del commissario
Montalbano.Questo luogo, chiamato “a sicca”
per via di una piccola formazione di scogli di
fronte alla spiaggia di levante, offre uno splendido panorama dagli intensi colori mediterranei.Con il suo mare azzurro e la sua spiaggia
Scopello
Loc. Scopello - Castellammare del Golfo
Famosa località costiera della Sicilia, frazione
del comune di Castellammare del Golfo, famosa per la bellezza scenografica della sua
90
SPIAGGE
SICILIA
Sulla statale si nota uno spiazzo erboso e lì si
parcheggia. Per raggiungere questa spiaggia
incantevole bisogna avventurarsi utilizzando
una scaletta d’emergenza. La baia è unica e
meravigliosa, di sabbia e falesie dorate, deserta e selvaggia; ottima per rilassarsi senza
essere disturbati.
di sabbia fine e dorata permette di ammirare i
più bei tramonti siciliani.
8
Spiagge Marina di Ragusa
Strada Provinciale 88 - Ragusa
Marina di Ragusa è un’amena ed elegante località turistico-balneare rinomata per la sua vocazione turistica e frequentata soprattutto da
giovani e turisti durante il periodo estivo. E’ uno
dei centri balneari più apprezzati della Sicilia.
Le sue spiagge sono molto ampie e sono caratterizzate da sabbia fine e dorata. In questo
lembo di costa l’acqua è mite e limpida. Secondo alcuni le spiagge di Marina di Ragusa
sono le più belle d’Italia.
9
11 Spiaggia Isola delle Correnti
Viale Portobello -Portopalo di Capo Passero
La zona prende il nome dall’isolotto che le sta
di fronte, un tempo collegato alla terraferma da
una striscia di terra. Oggi l’Isola delle Correnti
è collegata alla terraferma tramite un braccio artificiale distrutto più volte dalle onde del
mare. Quando la bassa marea trasforma l’isola
in una penisola, rappresenta l’estremo meridionale della Sicilia. Qui s’incontrano il Mediterraneo e lo Ionio.A est e ovest del promontorio
si estendono le spiagge, protette da cordoni
di dune.
Spiaggia di Pisciotto
Strada Provinciale 66 - Scicli
Il comune di Scicli è bagnato dal mare per
circa 20 chilometri ma non presenta tratti di
spiagge selvagge ed incontaminate, eccezion
fatta per questa. La spiaggia di Pisciotto è
un’ampia spiaggia di sabbia dorata che si allunga per 2 km. Protetta da una piccola area
forestale, è in parte racchiusa da dune sabbiose ricoperte di bassa macchia mediterranea.
Sulla punta vi è il rudere di una fornace dei
primi del ‘900. Il mare che bagna questo luogo
è turchese e limpido.
11 Spiaggia di Capo Passero
Via V Emanuele I-Portopalo di Capo Passero
Capo Passero è l’estrema punta sud-orientale
della Sicilia e anche il nome dell’isola che si
trova poco distante. Offre paesaggi incantevoli
alternando lidi sabbiosi a litorali rocciosi. Il
luogo, bagnato dal Mediterraneo e dal mar
Jonio, è caratterizzato da interminabili dune di
sabbia che compongono quelle che sono tra
le spiagge più frequentate e rinomate della regione. Qui il mare è profondo ma meraviglioso.
La località è famosa per una battaglia navale
avvenuta nel 1718.
10 Spiaggia S. Maria del Focallo
Strada Provinciale 67 - Ispica
Santa Maria del Focallo, località balneare che
ospita ogni anno migliaia di turisti, è una frazione di Ispica che offre 12 Km di sabbia dorata
e finissima. Le sue acque, azzurre e cristalline,
godono di un ottimo stato di salute. La spiaggia, annoverata nel 2011 tra le migliori d’Italia
non solo per la qualità delle acque e la pulizia
ma anche per i servizi ai turisti, è caratterizzata
da una finissima sabbia ed è protetta da una
splendida fila di eucalipti e dalle dune.
12 Oasi e Spiaggia di Vendicari
Strada Provinciale 19 - Noto
L’Oasi di Vendicari, istituita nel 1984 ma resa
effettivamente fruibile solo nel 1989, è oggi una
delle zone umide più rappresentative d’Europa
e la sua importanza dal punto di vista naturalistico è internazionalmente riconosciuta. Qui troviamo meravigliose spiagge tra cui una delle
più selvagge della Sicilia: la lunghissima spiaggia centrale quasi mai affollatissima. Il limpidissimo mare di Vendicari è indubbiamente il
più bello dell’intera costa ionica della regione.
10 Spiaggia La Marza
Strada Provinciale 67 - Ispica
La spiaggia è situata nella splendida località di
Marina Marza, appartenente a Santa Maria del
Focallo, piccola frazione del comune di Ispica.
Accedere a questo luogo non è semplicissimo.
91
SPIAGGE
SICILIA
il suo bambino cadde verso il mare e lei disse
“Madonnina mia,aiutami tu”.La Madonna la ascoltò e dall’acqua emerse una lingua di sabbia
che salvò il bimbo.
12 Spiaggia di Cala Mosche
Strada Provinciale 19 - Noto
Piccola cala di sabbia stretta tra due promontori rocciosi e circondata da dune caratterizzata da acque limpide e trasparenti: offre
un’incantevole piscina naturale. La spiaggia è
isolata e quindi non facilmente raggiungibile in
quanto bisogna fare una piacevole passeggiata di circa 1 Km per raggiungerla. Per gli abitanti del luogo questa caletta si chiama “Funni
Musca”. Nel 2005 è stata insignita dalla Guida
Blu di Legambiente del titolo di “Spiaggia più
bella d’Italia”.
16 Spiaggia di Capo Calavà
Strada Statale 113 - Gioiosa Marea
La frazione di Calava’ è situata nel comune di
Gioiosa Marea. Qui troviamo la splendida spiaggia di Capo Calavà, bagnata da un mare
trasparente e cristallino. La scenografia che
circonda questo luogo è davvero unica. Il
promontorio di Capo Calavà presenta infatti
pareti quasi verticali che finiscono in acqua
formando numerose grotte dal fondo di sabbia
e ghiaia. La spiaggia è un’insenatura racchiusa tra due capi e raggiungibile a piedi tramite
alcuni sentieri scoscesi.
13 Spiaggia Isola Bella Taormina
Strada Statale 114 - Taormina
Situata proprio di fronte all’Isola Bella, è
sicuramente la spiaggia più famosa della
zona. L’Isola è tra i luoghi più belli di tutta la
Sicilia. Chiamata anche “perla del Mediterraneo”, il nome fu coniato dal barone Wilhelm
von Gloeden che ne diffuse in tutto il mondo il
valore artistico. La spiaggia, di sabbia bianca
con qualche ciottolo, è lunga 2 km. Il mare che
la bagna è azzurro, limpido e trasparente con
un fondale che in pochi metri dalla riva diventa
profondo.
17 Spiaggia Capo d’Orlando
Via Andrea Doria - Capo D’Orlando
Proprio di fronte alle Isole Eolie si trova uno
dei luoghi di villeggiatura più rinomati: Capo
d’Orlando, centro a prevalente vocazione turistica e commerciale. Le sue acque sono tra
le più pulite del Mediterraneo e permettono la
balneazione per almeno 5 mesi l’anno. La spiaggia di sabbia e ghiaia si distende per vari
chilometri (ben 8) e consente di assistere nella
zona di ponente a tramonti rosso fuoco, mentre in quella di levante è possibile ammirare il
sorgere del sole.
14 Spiaggia di S. Alessio Siculo
Via Lungomare 270 - Sant’Alessio Siculo
Sant’Alessio Siculo è un comune della provincia di Messina. La sua spiaggia, di sabbia chiara e fine, è libera e si trova in un tratto costiero
che si estende per ben 4 chilometri ma la spiaggia si estende solo per uno. Nei pressi del
litorale, affacciato sul mare, vi è un faraglione
dominato da un castello normanno del ‘700. Il
mare che bagna questo luogo è azzurro, pulito, fresco e trasparente.
18 Spiaggia di Pollara
Strada Provinciale 183 - Malfa
La spiaggia di Pollara, frazione del comune
di Malfa, è la più bella e romantica di tutto
l’arcipelago. Situata sull’estremità nord occidentale dell’isola di Salina, isola appartenente
all’arcipelago delle Eolie, è caratterizzata da
una scogliera di tufo ricamata dal vento, da
una spiaggia di sassi lavici e ghiaia scura per
l’origine vulcanica e da un mare limpidissimo.
A immortalare e imprimere questo meraviglioso luogo nella memoria fu nel 1994 il film “Il
Postino”.
15 Spiaggia di Tindari
Galleria M. del Tindari - Patti
La zona, caratterizzata da una lunga spiaggia
di sabbia bianca e fine e dalla formazione di
alcuni laghetti, è in grado di offrire uno dei panorami più belli della regione. Il luogo sarebbe
frutto di un miracolo. La leggenda narra di una
donna che esclamò “Sono venuta per vedere
una Madonna nera e brutta?”.In quel momento
92
SPIAGGE
SICILIA
93
SPIAGGE
SICILIA
PARCHI TEMATICI
4
Tel 095 7913334 - www.etnaland.eu
Nebrodi Adventure Park
Strada Provinciale 159 - Longi - ME
5
Situato nel Bosco Soprano, il Nebrodi Adventure Park è il primo parco avventura della provincia di Messina. In questo parco chiunque
può mettersi in gioco in modo piacevole e divertente, affrontando percorsi di piattaforme
installate a varie altezze e con gradi di difficoltà differenti. I percorsi vanno da quello
baby, dedicato ai più piccoli, a quello verde di
livello facile, fino a quello blu per i più temerari.
Via Croce - Melilli - Siracusa
Tel 0931 765559 - www.aretusapark.it
Parco Avventura Etna
Via Acque del Vescovo 8 - Milo - CT
Situato all’interno del Parco Scarbaglio, il Parco Avventura Etna, con 10 percorsi, 79 atelier
e 2 pareti d’arrampicata, è il più grande parco
avventura siciliano. All’interno potrete mettere
alla prova il vostro coraggio e la vostra agilità
in una serie di percorsi acrobatici realizzati attraverso ponti, passerelle, tronchi sospesi tra
gli alberi.
6
Parcallario
Strada Statale 124 - Buccheri - SR
Situato nell’area boschiva di Santa Maria, il
Parcallario è un parco avventura alla portata di tutti. All’interno si potranno fare lunghe
passeggiate tra boschi di pini, cipressi e castagni, oppure cimentarsi in divertenti percorsi
acrobatici tra gli alberi, a qualche metro di altezza. L’area dispone anche di zone pic-nic,
dotate di tavoli, panche e barbecue.
Tel 329 9188187 - www.parcoavventuraetna.it
3
Aretusa Park
Il parco acquatico “Aretusa Park” saprà soddisfare i gusti di chiunque. Su 100000 mq.
troverete piscine con scivoli (Black cannon,
Big river, Tobogan, Foam multipista), il Fiume
lento, La laguna, l’Oasi con cascate e idromassaggio, un’area interamente dedicata ai
più piccoli, ma anche ampie zone solarium,
un anfiteatro, aree ristorazione e zone pic-nic.
Fiore all’occhiello del parco l’acquadance con
musiche, balli e giochi.
Tel 0941 485068 - www.nebrodiadventurepark.it
2
Strada Provinciale 15 - Belpasso - CT
Dopo essere stato dal 1983 al 2007 parco
zoologico, oggi Etnaland è uno dei parchi
acquatici più belli e apprezzati a livello europeo. All’interno troverete diverse piscine con
scivoli, una piscina a onde, una piscina hidro,
la laguna blu, il fiume lento, un’area acquatica
dedicata ai bambini, ma anche attrazioni come
Dragon River, Jungle Splazh e Crocodile Rapids. La struttura offre inoltre una visita nel Parco
della preistoria, un giro in funivia e laser show.
La Sicilia offre l’opportunità di vivere emozioni
uniche ed irripetibili anche grazie ad una vasta
scelta di parchi tematici. Il territorio, oltre ad
ospitare diversi parchi acquatici, in questi ultimi anni ha visto la nascita di diversi parchi avventura, che in modo divertente e sicuro mettono alla prova il coraggio di chiunque voglia
provare il brivido di ritrovarsi a qualche metro
d’altezza da terra.
Eccone alcuni:
1
Etnaland
Tel 331 3305498 - 3396970273 - www.parcallario.it
Parco Etnavventura
Strada Provinciale 92 - Ragalna - CT
Il Parco Etnavventura è un parco avventura in
cui chiunque può mettere alla prova il proprio
coraggio, il proprio equilibrio, la propria forza
nella massima sicurezza. Esistono diversi percorsi acrobatici sugli alberi in base al grado
di difficoltà e all’altezza: si passa dal percorso
baby per i più piccoli, a quello blu e viola per
i ragazzi e gli adulti, a quello tirolese gigante
per i più temerari.
7
Acquapark Conte
Via Luigi Einaudi 24 - Sommatino - CL
Sinonimo di divertimento e relax, l’Acquapark
Conte offre, su una superficie di circa 50.000
mq., numerose piscine dotate di idromassaggi
e scivoli quali Multipista, Kamikaze, Kamidrop,
Ridesplash, Turbo Treccia, Blue cannon e
Skymet, oltre ad un’area acquatica dedicata ai
più piccoli e un’area pic-nic. Durate la giornata
Tel 333 1515904 - www.etnavventura.it
94
PARCHI TEMATICI
SICILIA
inoltre l’equipe di animazione organizzerà giochi in acqua, acquagym, aerobica e balli in
piscina.
Parco Avventura delle Madonie è il primo parco avventura della Sicilia. All’interno vi aspetterrano percorsi acrobatici tra gli alberi, piste
per mountain bike e gare di tiro con l’arco, oltre
a prove di orientamento ed escursioni a contatto con la natura. I più piccoli potranno inoltre
scoprire e conoscere la natura in un mondo
nuovo, divertente e sicuro attraverso giochi e
laboratori didattici.
Tel 0922 873249 - www.parcoconte.it
8
Europark Roccella
Strada Provinciale 33 - San Cataldo - CL
Situato a pochi passi dal parco archeologico
di Vassallaggi, l’Europark Roccella è un parco
acquatico dotato di ogni comfort. All’interno
troverete diverse piscine con scivoli (Tobaga,
Scivolo tubolare, Kamikaze, Multipista, Big
river), idromassaggio, una piscina semi-olimpionica, campi da calcetto, beach volley e tennis, un’area interamente dedicata ai bambini,
una pista da ballo, ma anche solarium, self
service e un’attrezzata area pic-nic.
Tel 0921 856253 - www.parcoavventuramadonie.it
11 Acqua Park Monreale
Via Esterna Reali Celsi - Monreale - PA
Situato nei pressi di Palermo, l’Acqua Park
Monreale presenta piscine dotate di scivoli
classici come Tobogas, Kamikaze, Black Hole,
Multipista ondulato, una piscina dedicata al
nuoto, una ai tuffi e un’area acquatica bambini. La struttura presenta inoltre un bar, una
paninoteca, una self service, una gelateria e
un’area pic-nic.
Tel 0934 580260 - www.europarkroccella.it
9
Scivolandia
Strada Provinciale 26 - Cammarata - AG
Tel 091 6460246 - www.acquaparkmonreale.it
Immerso nel verde, Scivolandia ospita, su una
superficie di 70000 mq., diverse attrazioni che
sapranno soddisfare i gusti di tutti. Oltre alle
piscine con gli scivoli, alla piscina ad onde di
1000 mq., alla laguna bimbi di 800 mq., trovere
anche campi da beach volley, un solarium di
oltre 2500 mq. e un parco di ulivi di 1000 mq.
dove potersi rilassare. La struttura è dotata
anche di diversi servizi di ristorazione: bar, self
service e chiostri.
11 Eco Campus Casaboli
Via Valletajo - Monreale - PA
Situato a poca distanza da Palermo, in un
magnifico bosco di conifere, l’Eco Campus
Casaboli è un parco avventura sospeso tra
gli alberi. Qui ognuno potrà mettere alla prova
il proprio spirito di avventura, il proprio equilibrio, la propria forza superando ponti, reti,
passerelle, tronchi oscillanti posti a diversi
metri d’altezza. I percorsi sono divisi in base
alla difficoltà e tutte le attività devono essere
svolte con le apposite imbragature.
Tel 0922 908260 - www.scivolandia.eu
10 Parco Avventura Madonie
Strada Provinciale 54 - Petralia Sottana - PA
Tel 366 2633455 - 329 3409714 - www.ecocampuscasaboli.it
Situato dal 2008 nel Parco delle Madonie, il
Etnaland
95
scpgt
PARCHI TEMATICI
SICILIA
96
PARCHI TEMATICI
SICILIA
CAMPI DA GOLF
1 - Il Piccolo Golf Club
Strada Statale 120 - Castiglione Di Sicilia
www.ilpicciologolf.com
2 - Le Madonie Golf Club
A20 Messina - Palermo - Collesano
www.lemadoniegolf.com
3 - Villa Airoldi Golf Club
Viale del Fante 24 - Palermo
www.villaairoldigolfclub.com
4 - Verdura Golf & SPA Resort
Strada Statale 115 - Sciacca
www.verduraresort.it
5 - Donnafugata Golf Resort
Strada Provinciale 19 - Ragusa
www.donnafugatagolfresort.com
97
CAMPI DA GOLF
SICILIA
CUCINA
SICILIA
CUCINA
La cucina siciliana, frutto delle dominazioni sia
di popoli occidentali che orientali, che qui portarono le loro tradizioni, è ricca di tanti sapori
che vanno dal piccante, al salato, al dolce.
Genuina e gustosa, essa trae la sua origine e
resta legata alle tradizioni del mondo contadino, presentandosi come una cucina fondamentalmente semplice. La cucina dell’entroterra è
famosa per i salumi, la salsiccia, le provole, i
formaggi, le olive, la pasta fatta in casa, i piatti
a base di legumi e i secondi di carne. Nella
zona costiera e’ possibile invece assaggiare i
gustosi risotti o spaghetti con pesce o frutti di
mare, ed il pesce fresco. Per quanto riguarda
le specialita’ dolciarie citiamo in particolare i
mucatoli, biscotti farciti con frutta secca, i cannoli di ricotta, i biscotti di mandorla, le cassate
alla siciliana, le torte alla frutta ed agli agrumi,
la torta al mandarino sopra tutte, e tanti altri
dolci di squisita finezza.
Cannoli siciliani
Ingredienti: 30 ml aceto bianco; 5 gr cacao
amaro; caffè in polvere; cannella; 250 gr farina; 30 ml marsala; sale; 50 gr strutto; 1 uovo;
30 gr zucchero a velo; 75 gr gocce cioccolato;
750 gr ricotta; 300 gr zucchero; 1 lt strutto.
Preparazione: Mettete la ricotta in frigorifero a
scolare in un colino. Mettete in una ciotola la
farina, il sale, la cannella, il caffè in polvere,
il cacao, lo zucchero a velo, lo strutto, l’uovo
e poi, a filo, l’aceto con il marsala. Impastate
il composto fino a che non sarà elastico ed
omogeneo poi avvolgetelo nella pellicola
trasparente e mettetelo a riposare per un’ora
in frigorifero. Mettete la ricotta scolata in una
ciotola con lo zucchero, amalgamateli, copriteli con della pellicola e poneteli in frigorifero per un’ora. Trascorso il tempo indicato
setacciate tutto il composto. Una volta ottenuta una crema fine, aggiungete le gocce
di cioccolato o dei cubetti di zucca candita:
conservate la crema in frigorifero. Prendete
l’impasto per le cialde e tiratelo in una sfoglia
sottile 1-2 mm. Prendete un coppapasta rotondo del diametro di 9 cm, quindi ricavate
24 sagome e poi arrotolerete sugli appositi
cilindri di metallo. Una volta fredde, togliete
i cilindri e riempitele con la crema di ricotta.
Guarnite con 1/2 ciliegia e zucchero a velo.
98
CUCINA
SICILIA
Arancino
Ingredienti: 400 gr di riso; 1 lt di passata di pomodoro; brodo vegetale; 1 uovo; 1 bustina di
zafferano; parmigiano grattugiato; 100 gr di
piselli; 200 gr di formaggio tagliato a cubetti
(mozzarella o provola); carne titata q.b.; 1 lt olio
per friggere; olio e sale q.b.
Preparazione: Lessate il riso nel brodo vegetale, e
i piselli in abbondante acqua salata. Preparate
il ragù. Una volta che il riso risulterà cotto, scolatelo e amalgamatelo insieme alla bustina di
zafferano, all’uovo e al parmigiano. Prendete il
riso raffreddato e ricavate delle mezze piccole
arance, e nel cuore di ognuno di essi mettete
un pò di ragù, un pezzetto di mozzarella e un
pò di piselli. Chiudete per bene. Ora passateli
prima nella farina, nell’uovo e infine nel pangrattato, e friggetteli con olio di semi.
Pasta con le sarde
Ingredienti: 600 gr di pasta; 800 gr di sarde;
finocchietto selvatico; 4 acciughe sotto sale; 1
cipolla; 100 gr di pangrattato; uva passa e pinoli; sale e pepe; zafferano; olio extra-vergine
d’oliva.
Preparazione: Abbrustolite in una padella antiaderente il pangrattato. Lavate e lessate in
acqua salata il finocchietto selvatico. Scolateli e mettete l’acqua di cottura da parte.
In un padellino sciogliete le acciughe private
del sale. In acqua calda sciogliete lo zafferano. In una padella antiaderente rosolate la
cipolla in poco olio, unitevi l’uva passa e i pinoli. Aggiungete le acciughe e lo zafferano.
Eviscerate le sarde, eliminate la coda e la
testa e lasciatele aperte a libro. Friggete leggermente in olio i filetti di sarde. Lessate la
pasta nell’acqua di cottura del finocchietto,
scolatela e conditela con la salsa preparata
e parte del finocchietto condito con le sarde.
Prendete una teglia ungetela con dell’olio e
spolverizzatele con un po’ di pangrattato. Versate la pasta e alternate uno strato di sarde e
uno di finocchietto. Ripetete ancora e finite
con lo strato superiore di sarde. Spolverizzate
con il pangrattato, un giro d’olio e infornate
per circa 10 minuti.
99
1 - Taormina
2 - Nicolosi
3 - Catania
4 - Siracusa
5 - Modica
6 - Ragusa
MAPPA
SICILIA
7 - Piazza Armerina
8 - Agrigento
9 - Realmonte
10-Palermo
11-Calatafimi-Segesta
12-Erice
100
SICILIA
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101
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