Procedura tutela lavoratrici madri e gestanti

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Procedura tutela lavoratrici madri e gestanti
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PROCEDURA
10/12/09
TUTELA LAVORATRICI MADRI E GESTANTI
PROCEDURA
TUTELA LAVORATRICI MADRI E GESTANTI
N. REV.
DESCRIZIONE MODIFICHE
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STATUS
Prima emissione
FUNZIONE
NOME
DATA
Elaborato
RQ
Servizio Prev. e Prot.
02/12/2009
Verificato
DIR
Dott.ssa A. Di Mella
10/12/2009
FIRMA
Tutte le copie cartacee sono ritenute di lavoro per le quali non si garantisce l’aggiornamento. Le copie
aggiornate sono archiviate a cura del RDQ
QUESTO DOCUMENTO È DI PROPRIETÀ ED USO ESCLUSIVO DELLA ASL BN; ESSO NON PUO' ESSERE
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INDICE
1
INDICE.................................................................................................................... 2
2
GENERALITÀ ............................................................................................................ 3
2.1
SCOPO .............................................................................................................. 3
2.2
CAMPO DI APPLICAZIONE ........................................................................................ 3
2.3
RIFERIMENTI ....................................................................................................... 3
3
GLI ATTORI.............................................................................................................. 4
4
DEFINIZIONI ............................................................................................................. 4
5
AZIONI E MODALITÀ OPERATIVE...................................................................................... 5
5.1
Procedura da seguire da parte delle madri lavoratrici ..................................................... 5
5.2
Elenco non esauriente dei lavori vietati di cui all’art. 7 D.Lgs. 151/01 e allegati A e B ............. 7
5.3
Criteri per la valutazione delle mansioni svolte dalle madri .............................................. 8
5.4
Schema Logico ...................................................................................................10
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2.1
GENERALITÀ
SCOPO
La presente procedura definisce le modalità da tenere nella ASL BN dai soggetti responsabili
(datore di lavoro, dirigenti, lavoratrici e lavoratori) in merito alla tutela delle lavoratrici
gestanti, puerpere in periodo di allattamento, madri adottive e affidatarie (di seguito “madri”)
in ottemperanza alle normative vigenti. La corretta applicazione della procedura, consente di
ottemperare a quanto disposto dal D.L.vo n. 151/01 e al D.Lgs. 81/08 e s.m.i..
2.2
CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente procedura si applica a tutte le lavoratrici madri e gestanti al fine di garantire che le
stesse, non vengano adibite a compiti, non compatibili con il loro stato, nel rispetto delle
normative specifiche di riferimento.
2.3
RIFERIMENTI
•
Legge 1204 /71.
•
DPR n. 1026/1976.
•
D.Lgs. n. 645/96.
•
D.L.vo n. 151/01.
•
D.Lgs. 81/08 e s.m.i. .
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GLI ATTORI
Nel seguito vengono elencati le figure aziendali e professionali coinvolte nelle attività descritte
nella presente procedura:
•
Datore di lavoro (DL);
•
Direttore Responsabile Macroarticolazioni aziendali (RMA) ;
•
Dirigente Responsabile UU.OO. (RUO);
•
Responsabile U.O.C. Personale (RP);
•
Medico competente (MC);
•
Responsabile Servizio di prevenzione e protezione (RSPP);
•
Lavoratrici (LAV);
NOTE: Si precisa che nel seguito sono utilizzate le sigle degli attori coinvolti per identificare i
destinatari delle azioni previste.
4
•
DEFINIZIONI
Astensione per gravidanza a rischio: astensione per gravidanza a rischio, così definita dal
ginecologo di fiducia per il tempo stabilito dallo stesso.
•
Astensione per lavoro a rischio: impossibilità di adibire la lavoratrice in attività non a
rischio.
•
Astensione obbligatoria: due mesi prima del parto e tre dopo.
•
Uscita posticipata: un mese prima del parto e quattro dopo.
•
Astensione anticipata: tre mesi prima del parto e due dopo (quando le lavoratrici sono
occupate in lavori che, in relazione all’avanzato stato di gravidanza, siano da ritenersi
gravosi o pregiudizievoli).
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5 AZIONI E MODALITÀ OPERATIVE
5.1
Procedura da seguire da parte delle madri lavoratrici
AZIONE
COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE
Comunicazione di
stato di gravidanza
Non appena accertato lo stato di gravidanza, la lavoratrice deve darne
comunicazione scritta, al proprio RUO e al RMA, che informa il RSPP, il MC, EQ
(in caso di radiazioni ionizzanti) e il RP.
Mansioni che possono
essere svolte in
gravidanza
1 – Il RSPP e il MC, con il contributo del RUO, valuta l’esposizione ai rischi e
l’eventuale modifica dell’attività della LAV, registrando formalmente l’esito
della verifica e comunicandolo al RMA.
2 – Il RMA comunica le eventuali disposizioni al RUO che dovrà provvedere
all’assegnazione di compiti lavorativi compatibili con lo stato di gravidanza.
3 – La lavoratrice dovrà attenersi alle disposizioni ricevute dal RUO.
4 – Il RUO vigilerà sull’attuazione delle disposizioni.
Spostamento ad altre
attività
(ricollocazione)
1 – Ove la modifica delle condizioni o dell’orario di lavoro, quando necessarie,
non siano possibili per motivi organizzativi, il DL, tramite il RMA, adibisce ad
altre attività la LAV.
2 – La LAV dovrà svolgere la nuova attività, anche se diversa da quella abituale
conservando la retribuzione e la qualifica originale (art. 3, secondo, terzo e
quarto comma, della legge 30 dicembre 1971, n. 1204).
Esami clinici in
gravidanza
1 – La LAV ha diritto di assentarsi dal lavoro per l’effettuazione di
accertamenti medici (art. 7 D.Lgs. n. 645/96).
2 – La LAV, salvo casi di urgenza, provvederà ad inoltrare il “modulo di
giustificativo di assenza dal servizio” con un congruo anticipo (almeno tre
giorni) al proprio RUO, indicando la durata stimata dell’assenza.
Successivamente fornirà documentazione giustificativa.
Periodo di
allattamento
L’interdizione da mansioni comportanti rischi specifici è obbligatoria per le
donne che allattino fino a 7 mesi dopo il parto, pertanto anche in questo
periodo occorrerà astenersi da mansioni che possano costituire un rischio (art.
1 D.Lgs. n. 645/96).
Astensione anticipata
dal lavoro per
gravidanza a rischio
1 – La LAV, che si trovi in stato di gravidanza a rischio, può inoltrare apposita
istanza alla Direzione Provinciale del Lavoro – Servizio Ispezione del Lavoro e
per conoscenza al RMA al fine di ottenere l’autorizzazione ad assentarsi dal
lavoro prima e/o fino al periodo di astensione obbligatoria previsto per legge
(art. 30 Legge n. 1204/71 e art. 18 DPR n. 1026/1976).
2 – La Direzione Provinciale del Lavoro – Servizio Ispezione del Lavoro emette il
provvedimento e lo invia al RMA per l’adozione.
3 – Il RMA adotta il provvedimento e lo trasmette al RP.
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Astensione anticipata
per lavoro a rischio
Nel caso in cui il DL, tramite i RMA, non possa ricollocare la lavoratrice
adibendola ad altre attività non a rischio, lo stesso DL, tramite il RP, provvede
ad inoltrare la richiesta di astensione per lavoro a rischio alla Direzione
Provinciale del Lavoro – Servizio Ispezione del Lavoro (art. 12 comma 2 – D.Lgs
151/01).
2 – La Direzione Provinciale del Lavoro – Servizio Ispezione del Lavoro emette il
provvedimento e lo invia al RMA per l’adozione.
3 – I l RMA adotta il provvedimento e lo trasmette al RP.
Astensione
obbligatoria
1 – Prima dell’inizio del periodo di divieto di lavoro di cui all’articolo 16,
lettera a) D.Lgs. 151/01, la LAV deve consegnare al RMA il certificato medico
indicante la data presunta del parto. La data indicata nel certificato fa stato,
nonostante qualsiasi errore di previsione.
2 – Il RMA adotta il provvedimento di astensione e lo trasmette al RP.
3 – La lavoratrice è tenuta a presentare al RMA, entro trenta giorni, il
certificato di nascita del figlio, ovvero la dichiarazione sostitutiva, ai sensi
dell’articolo 46 DPR n. 445/00.
Uscita posticipata
1 – La LAV deve comunicare la scelta di uscita posticipata, corredata dal
certificato del ginecologo, al RMA.
2 – Il RMA chiede il parere al MC.
3 – Il RMA adotta il provvedimento e lo trasmette al RP corredata dalla
domanda di uscita posticipata e dal parere favorevole del MC.
Astensione anticipata
Segue la stessa procedura dell’ Astensione anticipata dal lavoro per gravidanza
a rischio (art.17 comma 1 D.Lgs. 151/01).
Dubbi, quesiti, casi
particolari
Il MC, il RSPP e il RP sono disponibili per ogni chiarimento o dubbio inoltrato
per scritto.
NOTE: Nel caso la lavoratrice non comunichi il suo stato di gravidanza il Datore di Lavoro è
esonerato da ogni responsabilità.
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5.2
Elenco non esauriente dei lavori vietati di cui all’art. 7 D.Lgs. 151/01 e allegati A e B
Le madri non devono esporsi volontariamente ai seguenti tipi di rischio, generati da agenti fisici,
chimici e biologici, che possono comportare rischi di lesioni per il feto:
Lavori Faticosi
• movimentazione manuale di carichi;
• azione di spinta e/o tiro (es. carrelli ecc.);
• movimenti, posizioni di lavoro, stazione eretta per oltre quattro ore giornaliere;
Lavori stressanti
• lavoro al videoterminale con tempi di risposta imposti (es. sportelli aperti al pubblico)
Lavori in presenza di agenti fisici
• lavori comportanti esposizione a radiazioni ionizzanti (raggi X, beta, gamma);
• lavori comportanti esposizione a radiazioni non ionizzanti;
• lavori comportanti colpi, vibrazioni e scuotimenti;
• lavori comportanti esposizione a rumore eccedente gli 80 dB (esposizione sulle 8 ore
lavorative);
• lavori in presenza di sollecitazioni termiche come centri di sterilizzazione, ecc.
Lavori in presenza di agenti biologici
• Lavori comportanti esposizione ad agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi della
normativa vigente;
Lavori in presenza di agenti chimici
• Lavori di disinfezione
• Lavori comportanti presenza di prodotti chimici classificati con le seguenti Frasi di Rischio "R";
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
R 10 Infiammabile
R 20/21 Nocivo per inalazione e per contatto con la pelle
R 22 Nocivo per ingestione
R 37/38 Irritante per le vie respiratorie e per la pelle
R 38 Irritante per la pelle
R 39 pericoli di effetti reversibili molto gravi
R 40 Possibilità di effetti irreversibili
R 41 Rischio di gravi lesioni oculari
R 42 può provocare sensibilizzazione per inalazione
R 43 Può provocare sensibilizzazione a contatto con la pelle
R 45 Può provocare il cancro
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•
•
•
•
•
•
•
•
R
R
R
R
R
R
R
R
46
47
48
49
60
61
63
64
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie
Può provocare malformazioni genetiche
pericoli gravi di danni alla salute in caso di esposizione prolungata
Può provocare il cancro per inalazione
può ridurre la fertilità
Può danneggiare i bambini non ancora nati
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati
Possibile rischio per i bambini allattati al seno
Pendolarismo
Il viaggio fra il luogo di lavoro e l’abituale residenza viene considerato un fattore di rischio.
Nelle linee Direttrici UE si indica “gli spostamenti durante il lavoro e da e verso il lavoro possono
essere problematici per le donne gestanti e comportare rischi fra cui fatica, vibrazioni, stress,
posture statiche disagi e infortuni,” Nell’analisi del rischio dovrà essere, per stabilire il periodo
di astensione obbligatoria, effettuata una valutazione specifica (caso per caso) considerando i
seguenti elementi:
• distanza (indicativamente oltre i 100 km complessivi fra andata e ritorno)
• tempo di percorrenza (indicativamente oltre 2 ore complessive fra andata e ritorno)
• numero e tipo di mezzi da trasporto usati
• particolari caratteristiche del percorso
5.3
Criteri per la valutazione delle mansioni svolte dalle madri
Fattore di
rischio
Ruolo
Periodo
tutelato
Prescrizioni
Effetti sulla
gravidanza e sul
feto / neonato
Rumore
Personale esposto ai
sensi della normativa
vigente
Gestazione,
puerperio (fino a
7 mesi dal parto)
Divieto di esposizione
media giornaliera superiore
a 80 dBA LEX,8h
Basso peso alla
nascita
Attività esterne in
luoghi soggetti a
stress termico
Gestazione
Divieto di esposizione a
fonti di calore e a
microclima freddo
Personale tecnico ed
addetti ai magazzini
Gestazione
Puerperio (fino
a 7 mesi dal
parto)
Eliminare i compiti
lavorativi che comportano
MMC
Personale tecnico
Gestazione
Puerperio (fino
a 7 mesi dal
parto)
Divieto di stazionamento in
piedi per più di metà
dell'orario
Sollecitazioni
Termiche
(stress termico)
Movimentazione
manuale dei
carichi (MMC)
Posture
incongrue
prolungate
Stazione eretta
oltre 50%
dell'orario
Accentuazione dei
Disturbi
circolatori/metabolici
fisiologici presenti in
gravidanza
Parto prematuro
Basso peso alla
nascita
Lesioni a carico del
rachide per lassità
dei legamenti
Insufficienza venosa
Stasi pelvica
Lombalgia
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Spostamenti
all'interno e
all'esterno
Tutto il personale che
svolge la propria
attività con
spostamenti di sede
Gestazione
Puerperio (fino
a 7 mesi dal
parto)
-Limitare il numero di
spostamenti ripetuti.
-Limitare il pendolarismo
Rischio infortunistico
Eccessivo
affaticamento
Guida di
automezzi
Tutto il personale che
svolge la propria
attività con
spostamenti di sede
Gestazione
Puerperio (fino
a 7 mesi dal
parto)
-Limitare uso di auto
-Ridurre il compito
lavorativo
Rischio infortunistico
Attività
comportanti
l’uso di scale
manuali
Personale operante
presso archivi,
magazzini, ecc.
Gestazione
Puerperio (fino
a 7 mesi dal
parto)
Eliminare i compiti
lavorativi che comportano
l'uso di scale manuali
Rischio infortunistico
-Valutare se il lavoro
consente cambiamenti
frequenti delle posture
-Modifica delle condizioni e
dell'orario di lavoro (pause)
-Organizzare il lavoro in
modo da consentire alla
lavoratrice di assentarsi
secondo necessità; se
questo è impossibile
assegnare diverso compito
lavorativo
-Divieto di esposizione
diretta e indiretta a
solventi
-Eliminare il compito
lavorativo
Utilizzo di
videoterminale
Addetti ad
Attività
amministrative
Gestazione
Solventi
Addetti di
Laboratorio
Gestazione
Allattamento
Sostanze
etichettate
R40, R45, R46,
R47, R48, R49
Addetti di
Laboratorio
Gestazione
-Divieto di utilizzo
-Eliminare il compito
lavorativo
Vedi descrizione
delle frasi di rischio
Sostanze
etichettate
R61, R63, R64
Addetti di
Laboratorio
Gestazione
Puerperio ed
allattamento
per le sostanze
etichettate R64
Divieto di utilizzo
Vedi descrizione
delle frasi di rischio
Sostanze
etichettate
R39, R42, R43,
R48*
Addetti di
Laboratorio
Gestazione
Puerperio
Divieto di utilizzo
Vedi descrizione
delle frasi di rischio
Sostanze
etichettate
R60, R62*
Addetti di
Laboratorio
Gestazione
Puerperio
Valutazione
dell'esposizione
Vedi descrizione
delle frasi di rischio
Disturbi dorso
lombari
Tossicità per il feto
Passaggio nel latte
materno
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5.4
Schema Logico
La LAV è certa dello stato di
gravidanza
Consegna al RMA il
Certificato di Gravidanza
In caso di gravidanza con
complicanze, la lavoratrice
consegna alla Direzione
Provinciale del Lavoro
(DPL) domanda di astensione
per gravidanza a rischio
rilasciato dal ginecologo di
fiducia per il tempo stabilito
dallo stesso
A seguito di com. del RMA
il RSPP e il MC valutano i
rischi relativi all’attività
SI
Attività a
rischio?
NO
RSPP e MC con il RUO
valutano il cambio attività
Possibilità di
adibire la LAV ad attività
compatibili
SI
Rilocazione ad
attività compatibile
LAV continua
l’attività
NO
Il RP fa richiesta alla
DPL di astensione
per lavoro a rischio
La LAV può richiedere
l’uscita posticipata con
certificato del ginecologo e
l’autorizzazione del MC
In avanzato stato di
gravidanza, la LAV che
occupa lavori potenzialmente
gravosi e/o
pregiudizievoli può richiedere
l’astensione anticipata alla
DPL con certificato del
ginecologo di fiducia
NO
Astensione per
gravidanza
a rischio
Astensione per
lavoro a rischio
Uscita posticipata
1 mese prima del parto
e 4 dopo
Verifica
DPL
SI
Astensione
obbligatoria
Astensione
Anticipata
2 mese prima del parto
e 3 dopo
3 mese prima del parto
e 2 dopo
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