Perché negli angoli italiani si fa a meno del cutman?

Transcript

Perché negli angoli italiani si fa a meno del cutman?
Perché negli angoli italiani si fa a meno del cutman? Intervista a Federico Cat
BOXENEWS
Scritto da Andrea Rosellini
Creato: mercoledì, 18 dicembre 2013
Dopo la recentissima debacle di Giacobbe Fragomeni nel mondiale WBC dei Massimi Leggeri, avvenuta per tutta
una serie di circostanze tra le quali il taglio sopra lo zigomo sinistro non facile da ricucire, torna la spinosa
questione del cutman "assente" per la maggior parte degli angoli nostrani.
E' una prassi quella del Maestro tuttofare che può rivoltarsi contro lo stesso pugile e il suo risultato.
Ahinoi per quanto fieri del nostro artigianato e del nostro saperci arrangiare, siamo proprio certi che si debba
andara avanti facendo a meno di questa figura così importante? Non sarebbe stato meglio avere all'angolo di
Fragomeni come di tutti i nostri pugili un cutman di professione?
Il caso dell'ultimo match di Fragomeni ci serve solo come "esempio recente" a sottolineare un altro difetto della
nostra boxe professionistica facile da correggere. Ci sono sicuramente stati casi più eclatanti.
Il cutman è una figura importantissima per il pugile. Spesso infatti è la sua abilità a permettere a pugili feriti di
continuare il match, impedendo con la propria arte il deteriorarsi di una ferita che potrebbe costargli uno stop
medico. Di loro però si sa pochissimo. Abbiamo voluto intervistare uno di loro per capire bene cosa c’è dietro a
questa importante figura. Il nostro intervistato è Federico Catizone, uno dei pochissimi cutman italiani. Ha
collaborato con molti pugili italiani (tra cui Massimiliano Buccheri, Emanuele Della Rosa, Mirco Ricci) e con
Alessio Sakara, l’unico italiano che combatte nel circuito UFC delle Mixed Martial Arts.
Ciao Federico. Ci puoi dire quali sono i compiti di un Cutman di preciso ?
I compiti di un cutman professionista sono principalmente quelli di provvedere, assistere e risolvere a tutti
quei traumatismi che possono accadere durante un combattimento. In pratica , durante lo svolgimento di un
match , negli sport da combattimento ( boxe , MMA, K1 etc..) il cutman interviene in situazioni come
sanguinamenti, ematomi, ecchimosi, epistassi e vari traumatismi e "gonfiori" nel volto. Il suo compito
principale è nei pochi secondi concessi ( circa 45 sec. tra un round ed un altro) di : 1) Individuare la lesione e la fonte del sanguinamento. 2) Tamponare con mezzi idonei la fuoriuscita ematica , creando un "emostasi" , ovvero un arresto del flusso. 3) In eventuali "ematomi chiusi" , ovvero grossi rigonfiamenti della cute , che spesso in zona palpebrale
tendono a chiudere l'occhio , provvedere ad usare degli adeguati strumenti per contenere la vastità
dell'ematoma (ovvero cercare round dopo round di comprimere il ponfo). 4) Altro compito importante del cutman è quello di provvedere al bendaggio delle mani del professionista. Gli
hand-wrap devono essere eseguiti secondo le normative nazionali ed Internazionali ufficialmente riconosciute.
Perché in Italia non è una figura molto valorizzata ? Come si fa a diventare cutman? Pagina 1 / 3
Perché negli angoli italiani si fa a meno del cutman? Intervista a Federico Cat
BOXENEWS
Scritto da Andrea Rosellini
Creato: mercoledì, 18 dicembre 2013
In Italia , questa figura storica , è quasi sempre stata occupata dall'esperienza dei maestri all'angolo. Questi ,
grazie alle solo nozioni "empiriche" ovvero dettate solo dall'esperienza personale e/o tramandata , si
cimentavano in pratiche "molto casarecce" nel provvedere a risolvere quanto sopra detto.
Purtroppo , non essendoci alcun corso di formazione e/o Training , non c'è la possibilità di creare degli
specialisti seriamente preparati per questa professione. E' innegabile , che la realtà del nostro professionismo
, con la conseguente triste situazione economica , fa si , che la pur minima spesa per un cutman ( si parla di un
3% della borsa dei nostri pro.) venga ovviata dal "fai da te" di alcuni angoli. Fa pensare che uno dei primi e più famosi cutman della storia , fu Al Silvani , un italo-americano visto anche all'
opera nel film Rocky [ndr. la scena del taglio dell' occhio]… Perché hai scelto di diventarlo ? Da quanto tempo pratichi ? La mia scelta di lavorare all’angolo di un ring , risale al 2009. Una delle motivazioni che mi ha spinto in questo
progetto , e' l'aver constatato di quante manovre maldestre si potevano vedere durante su un trauma
all'angolo dell'atleta. Sicuramente , la mia prima attività di infermiere di sala operatoria e Strumentista da più
di diciotto anni, in un grande Ospedale Romano, ha fatto si che potessi mettere a disposizione dei miei assistiti
i miei titoli di studio , la mia esperienza nel campo chirurgico e le mie specializzazioni ( tra cui la Ch.
d'Urgenza , la Maxillo Facciale , l'Otorino , Ortopedia e Ch. Vascolare) , per appunto migliorare e
standardizzare quelle poche ma efficaci manovre per tamponare e fermare un sanguinamento. Il tutto ,
rispettando le normative Internazionali al riguardo ( uso consentito solamente di fonte di freddo, Adrenalina, e
dei ferri schiaccia ematomi NoSwell) , rispettando le regole più importanti della sterilità degli strumenti , e
cercando di ottimizzare delle manovre risolutive per tutti gli altri traumi. Spesso ho notato dei materiali
inadeguati ( coton fioc per l'igiene dell'orecchio) e delle misture cremose a composizione sconosciuta,
applicate a mo’ di tappo su ferite sanguinanti.
Progetti futuri?
Ci sono molti progetti in fase di realizzazione. Il primo e' il riconoscimento da parte della Federazione
Pugilistica Italiana , della mia figura di cutman. Dovrebbero proprio in questi giorni, discuterne in Consiglio
Federale. Questo , in caso di un riscontro positivo , aprirebbe un nuovo e moderno scenario , adeguandoci ,
finalmente , agli altri "standard" europei. Proprio nel maggio scorso , sono stato ingaggiato dalla Associazione
dei cutmen Irlandesi (a Belfast) dove ho fatto da Relatore ad un Corso di Formazione e Training. In Europa (
Irlanda , Inghilterra e Germania ) ci sono dei colleghi che si occupano di questi ottimi corsi. Altro progetto
importante è la reale possibilità di iniziare un Training di formazione ( sempre per cutman) per un altro sport
da combattimento. Ultima progettualità da me seguita , e la crescita' della "mia" associazione : la prima
Associazione Internazionale di cutman , dove sono iscritti circa 30 Membri in tutto il mondo. Ne sono
fieramente il presidente , ed abbiamo continui scambi professionali. La International Cutman Association , è
ormai un icona di qualità per corsi di formazione. Abbiamo un nostro "logo" identificativo e ho il piacere e
l'onore di aver proclamato " Presidente Onorario" il mio amico Jacob Duran , ovvero il cutman più famoso al
Mondo. A Marzo , a Colonia, Germania, stiamo organizzando il primo campionato del mondo di hand wrap , ed
un master da me tenuto sugli agenti emostatici, ovvero le sostanze che fermano i sanguinamenti.
Parteciperanno tutti i cutman Europei ed anche Jacob Duran . Grazie Federico della disponibilità, speriamo aiuti a far capire l'importanza della tua categoria negli sport da
combattimento !
E’ stato un piacere. Grazie a voi !
Qui il suo sito internet, dove trovererete tutte le sue qualifiche e l'informazioni sulle sue attività :
www.cutman.it
Nella foto in alto: Federico Catizone.
Pagina 2 / 3
Perché negli angoli italiani si fa a meno del cutman? Intervista a Federico Cat
BOXENEWS
Scritto da Andrea Rosellini
Creato: mercoledì, 18 dicembre 2013
Pagina 3 / 3