premessa al progetto didattico sviluppato nel corso dell`anno
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premessa al progetto didattico sviluppato nel corso dell`anno
PREMESSA AL PROGETTO DIDATTICO SVILUPPATO NEL CORSO DELL'ANNO SCOLASTICO Nei primi periodi dell’anno scolastico i bambini hanno scelto l’ambiente esterno per il loro ambientamento e ri - ambientamento. In giardino a mano a mano , sia spontaneamente che imitando la scelta di altri , ognuno ha orientato il proprio interesse per la terra. Giocare con questo elemento ha favorito per alcuni la separazione dalla figura familiare,per altri il superamento per giochi sporchevoli. Ha soddisfatto le loro reali necessità, il loro bisogno di manipolare legato al cibo e agli alimenti, e ancora la voglia di trasformare ogni proposta con oggetti diversi in un gioco di travaso. Seguendo le loro indicazioni e rispettando la loro scelta spontanea abbiamo proposto una serie di esperienze durante le quali i bambini hanno avuto modo di dedicarsi all’osservazione di elementi ricercati e da ricercare e,rispondendo a semplici messaggi,hanno ripulito il giardino, separando in contenitori distinti i diversi materiali recuperati . Nelle esperienze con la terra abbiamo potuto osservare il gioco spontaneo, il consolidarsi di forme cooperative dei bambini nuovi e vecchi, che hanno trovato la possibilità di avere maggiore coesione attraverso un’attività conosciuta e sperimentata e giocando con la terra hanno avuto modo di scoprire la capienza di contenitori diversi fino ad arrivare a quelli molto piccoli. Dopo le diverse attività in giardino e le letture scelte sui temi delle esperienze possibili e probabili con la terra , la sabbia, i semi, ogni bambino , utilizzando materiale conosciuto , ha potuto dare vita ad una piantina personale, di cui si è preso cura in asilo e, con l’aiuto dei genitori, ha proseguito l’impegno a casa propria. Abbiamo potuto inoltre rilevare, dalle diverse osservazioni individuali e di gruppo, che i bambini della sezione mostrano interesse per i racconti di storie e non solo sono motivati all’ascolto e intervengono esprimendo proprie emozioni e commenti personali o riferiti alle storie, ma partecipano attivamente alla scelta delle letture, formulano ipotesi, esprimono preferenze sia verbalmente che adottando linguaggi non verbali. Nelle situazioni di contesto ludico non organizzato hanno orientato frequentemente il loro interesse per gli animali, un gioco che è andato ben oltre il semplice allineamento, li hanno animati, hanno attribuito ad essi ruoli e specifiche funzioni; nel gioco libero. Nello spazio adibito al movimento, abbiamo potuto osservare frequenti giochi di coppia e di gruppo, durante i quali i bambini hanno mostrato una capacità di drammatizzazione spontanea di storie conosciute o di fantasia. Si sono mossi alla ricerca di soluzioni personali e di gruppo per ripararsi, sconfiggere o scacciare personaggi quali il lupo e la strega. Hanno modificato l’ambiente costruendo castelli, case, camini, ed hanno rivolto precise richieste all’adulto rispetto a trasformazioni di spazi e percorsi da poter affrontare o da sfruttare secondo proprie esigenze. Le prime proposte grafiche e pittoriche con i pennarelli, le tempere i colori hanno favorito la relazione e l’espressione di personali emozioni, determinate non soltanto dalla produzione della macchia o segno, di cui alcuni hanno dato lettura, ma anche dall’utilizzo dei materiali, e da sensazioni, ricordi che ha evocato il colore o la scelta dello stesso. La Signora talpa e….. Inizia un nuovo racconto… ….un racconto che “possa offrire all’immaginazione di ogni bambino contenuti adeguati alle sue emozioni, armonizzarsi con i suoi timori e le sue aspirazioni, suggerire soluzioni ai problemi che lo turbano”. (Bettelheim) Timori, simboli, fantasia , conversazioni , sono argomenti che danno al bambino la possibilità di crescere, condividendo la costruzione del linguaggio. Un linguaggio che in parte si apprende dal mondo esterno e in parte si scopre ,si inventa e si reinventa. Il Progetto inizia con la presentazione del personaggio, di cui non si conoscono ancora le intenzione, e un primo racconto della storia, il cui primo scopo è quello di creare una motivazione positiva e l’ attenzione all’ascolto , il secondo e successivo è quello di stimolarne la comprensione, la capacità di costruirla e di ricostruirla. Una storia che via via si evolve, viene discussa, interpretata, disegnata , cantata, costruita con materiali , insieme tra bambini e con i bambini, nel rispetto dei ritmi e valorizzando le capacità di ognuno. Raccontandola si terranno presenti i passaggi chiave, si arricchirà il racconto di particolari o di altre storie, in base all’attenzione e alle ipotesi dei bambini. E’ nostra intenzione stimolare i bambini a porre delle domande, dando loro modo di esprimere emozioni e nello stesso tempo di sentirsi sostenuti e rassicurati. Dalla motivazione, che favorisce il raccordo tra momento affettivo e cognitivo, attraverso una serie di attività collegate tra di loro , cercheremo di spaziare dal campo motorio a quello intellettivo, da quello esplorativo a quello spazio – temporale, offrendo al bambino e ai bambini opportunità che interessano ogni aspetto del loro sviluppo. Offriremo contesti tali da favorire la conoscenza sulla base delle informazioni sensoriali, dove i bambini saranno stimolati, anche attraverso il movimento, all’osservazione, alla ricerca….di tracce visive, uditive, olfattive . Dal racconto “ fantastico” nel quale il personaggio non si concretizza, possiamo pensare a tappe successive dove i personaggi siano reali con il fine di portare alla conoscenza degli amici animali e dell’ambiente esterno,(ambiente dove si sviluppa gran parte del nostro progetto), per favorire la discriminazione tra contesti fantastici e contesti reali. L’ambiente esterno,che è stato scelto dai bambini fin dall’inizio dell’anno,può favorire la loro conoscenza dei fenomeni naturali legati al ciclo della vita, un ambiente modificabile, da costruire e da curare. Sia nel racconto fantastico che confrontandosi e scoprendo la realtà, i bambini potranno individuare i personaggi, le loro necessità, fino a prendersi cura degli stessi e dell’ambiente. Si sosterrà l’azione dei bambini, la loro ricerca,la loro invenzione, le loro scelte , favorendo contesti nei quali migliorino la capacità di fare insieme. Unità di esperienza n. 1, attività : La Signora talpa Inizia un nuovo racconto che, alimentando l’immaginazione dei bambini accompagna loro lungo i percorsi del fantastico fino all’esplorazione del loro mondo interiore , spazio senza confini , con il quale poter giocare, modificare, alternare il mondo a proprio piacimento per potersi poi avviare all’effettivo confronto con il reale. “Nel nostro giardino abita la Signora Talpa, un impertinente dottoressa che lavora tutta la notte e dorme di giorno, per cui non vuole sentire confusione , perché se si sveglia diventa tutta arrabbiata!” La presentazione del personaggio ha creato da subito una motivazione e l’attenzione all’ascolto. Si è fatto silenzio assoluto tanto i bambini erano presi emotivamente dall’introduzione di una nuova storia e dello strano dottoressa. Ognuno di loro, senza bisogno di domande particolari, è intervenuto con commenti personali, riferiti alla nuova storia e al personaggio che vive nella realtà , ma che esce fantastico dal racconto. Si sono alternati nei commenti e ognuno ha rispettato a sufficienza i tempi di esposizione dell’altro, inserendosi nei discorsi in modo continuativo o di semplice ripetizione. Dai commenti la relazione è diventata una discussione e ognuno, convinto delle proprie affermazioni, ha difeso per un tempo consistente la sua posizione. Chi ancora predilige il linguaggio non verbale, ma che comunica in modo esplicito con i gesti, ha dato “voce “ alla talpa, esprimendosi con un forte borbottio sonoro e rafforzando la scelta con un eloquente mimica facciale. Riferendosi al personaggio i bambini hanno scelto il colore, identificato una sua collocazione nello spazio,ubicazione che ha consentito loro di sentirsi al sicuro, hanno stabilito cosa mangia e lo hanno descritto soffermandosi in modo specifico sulle caratteristiche del volto. Qualcuno ha fatto riferimenti a personali vissuti e conoscenze e lo ha condotto nella propria abitazione. L’adulto ha dato spazio all’immaginazione ed ha sostenuto la relazione dei bambini, valorizzando ogni commento in modo tale che ognuno si sia sentito protagonista dell’esperienza. Unità di esperienza n. 1, attività : talpa .... Ecco la Dalle indicazioni di alcuni bambini, successivamente al racconto, passiamo a disegnare sul foglio la talpa. Una rappresentazione grafica non necessariamente vicina alla realtà, ma dove sono stati significativi e importanti la scelta del colore, il disegno di altri personaggi, il riferirsi al racconto, le discussioni tra i bambini, l’invenzione di altre storie, la collocazione della stessa nel proprio vissuto…. I bambini si sono concentrati sul personale disegno e quasi tutti hanno conservato il colore attribuito al personaggio durante il racconto. Hanno fatto riferimenti allo stesso e ai particolari descritti verbalmente Molti di loro hanno dato lettura della propria produzione grafica e altri hanno disegnato il personaggio con caratteristiche corporee molto vicine alla realtà. Anche con l’uso del pennarello alcuni hanno preferito chiudere la personale talpa dentro ad cerchio, isolandola e molti non hanno trascurato il “ buco”, venuto fuori dalla loro interpretazione. Altri hanno contrapposto il personaggio con altro buono di fantasia e di storie conosciute. Altri ancora hanno disegnato un entità per loro di uguale caratteristiche. L’esperienza ha favorito conversazioni e commenti, anche di chi aveva preferito non partecipare alla costruzione del racconto. Qualcuno si è inventato una storia ed altri hanno riconosciuto nel “proprio” personaggio probabili qualità. Inizialmente l’interlocutore privilegiato è stato l’adulto ,ma in un secondo momento la comunicazione non ha avuto bisogno di sostegni particolari. L’adulto ha sostenuto la relazione, i commenti, e rassicurato chi era in difficoltà e ha lasciato i bambini liberi di esprimersi a livello grafico. Dipingiamo… ..il Racconto Unità di esperienza n. 2, attività : Dopo aver ripercorso la storia con i bambini , che ha stimolato in loro il ricordo, proponiamo un’attività pittorica , dando loro modo di utilizzare il foglio e il colore per raccontare un’emozione, un’esperienza vissuta ….un fatto ascoltato Ogni bambino ha scelto il colore da utilizzare, enunciandolo correttamente o limitandosi a distinguerlo. Molti hanno confermato la propria opzione al momento della descrizione e del commento nel racconto. Alcuni si sono orientati sul colore nero, altri hanno adeguato la loro scelta per imitazione e c’è chi ha preferito utilizzare tempere diverse, sia in fogli distinti che distinguendo con gli stessi soggetti diversi. Qualcuno ha voluto cominciare sperimentando il colore bianco sul foglio bianco e solo dopo diversi tentativi è passato ad altro colore. La motivazione ha coinvolto i bambini nell’utilizzo finalizzato del colore e del pennello; alcuni hanno dipinto una macchia scura commentando di aver fatto il buco con dentro la talpa, altri hanno preferito riempire con attenzione tutto il foglio , altri ancora hanno rappresentato il personaggio non trascurando alcun aspetto fisico e una bambino ha specificato di aver fatto la talpa tutta nera e gli occhi, la bocca e il naso “ sono nascosti dentro”. Chi solitamente non ha molto interesse per questo tipo di attività, è rimasto concentrato sulla propria produzione oltre la durata dell’esperienza e nessuno ha trascurato di rendere nota l’intenzione pittorica , facendo anche riferimento a personaggi dei cartoni a loro graditi. Chi aveva dichiarato che la talpa è nera e grigia e un po’ bianca, ha chiesto espressamente il colore bianco, che ha provveduto a mischiare insieme al nero nel piatto , commentandone in seguito la combinazione e il risultato. Alcuni si sono poi inventati un gioco sui colori ; gioco caratterizzato da domande e risposte. L’esperienza ha favorito il ricordo, la relazione , lo scambio e la condivisione dei materiali, la produzione intenzionale e finalizzata alla rappresentazione di qualcosa di specifico. Gli adulti presenti si sono volutamente messi in disparte per dare spazio alla creatività spontanea,alla produzione …all’immaginazione, ai commenti I bambini ripercorrono volentieri il racconto, aggiungono di volta in volta particolari diversi,inventano nuove storie e qualcuno fa sue affermazioni espresse in passato da altri. Fanno riferimento soprattutto al luogo dove abita la talpa. Durante la costruzione fantastica, che ha favorito l’inserimento di nuovi elementi nel racconto, i bambini parlano della loro casa , riportano personali vissuti, conducono nella storia animali notturni:” i pipistrelli volano di notte e la talpa si sveglia”,discutono si scambiano opinioni: ” Ma la talpa era arrabbiata, vero?” ”Era diventata un coniglio!!” ”Io ce l’ho un coniglio” ”io c’ho un coniglio grigio..la talpa ha mangiato tutte le formiche fuori in giardino!” “Io l’ho chiusa in gabbia” Unità di esperienza n. 3, attività : prato” “Chi c’è nel Al momento della lettura i bambini partecipano attivamente alla scelta dei libri da ascoltare. Tra una serie di cartonati proposti decidono per quello intitolato” Chi c’è nel prato”. Tutti ascoltano con attenzione, attratti dalle pagine ricche di immagini colorate; si soffermano volentieri sulle stesse nominando gli insetti raffigurati, elencandone i colori e i vari particolari di loro conoscenza. Intervengono con domande pertinenti , riferendosi al contenuto del racconto ed esprimono confronti con la storia che stiamo costruendo con i bambini” La signora talpa e”… Sulla figura della lumaca, i bambini ascoltano con interesse la storia raccontata dall’educatrice, sul modo di vivere del piccolo animale e rispondono a turno alle domande poste dall’adulto, rispetto a dove vive e a cosa mangia, a dove depone le uova. Osservando il vermetto, una bambina fa notare che il vermetto non può mangiare l’insalata, perché sopra c’è il ragno. A questo punto nasce una discussione verbale durante la quale tutti asseriscono di aver visto il ragno e la sua ragnatela. Qualcuno ripete le notizie ascoltate poco prima, affermando che il ragno non mangia l’insalata, ma solo mosche e moscerini e successivamente che il bruco mangia le mele. Rispetto alle immagini delle libellule e della rana nasce una successiva discussione sulla maniera di nuotare della rana e dei pesci e le sole spiegazioni dell’educatrici non sembrano esaustive, occorre prendere un pesce dalla cesta degli animali marini. Unità di esperienza n. 3, attività : Cosa c’è in giardino Dalla preferenza per il racconto alla sua rappresentazione simbolica, con il corpo,il movimento…gli oggetti. I bambini sperimentano andature diverse dalla propria e …costruiscono insieme il bruco, diventano tante lumachine. Infine si divertono a fare la ragnatela…. Unità di esperienza n. 3, attività : Facciamo il bruco Comprendendo il significato del gioco,che li ha coinvolti a livello emotivo e di gruppo,ognuno ha preso il proprio posto e spontaneamente i bambini si sono predisposti in fila e in ginocchio, procedendo per un percorso , costruito in precedenza, ricco di curve e di sottopassaggi. All’uscita hanno riproposto spontaneamente il gioco ai genitori. Unità di esperienza n. 3, attività : Il ragno e la ragnatela Parlando del ragno e della sua ragnatela, qualcuno fa presente che “ la ragnatela appiccica” Da qui la nostra scelta di costruirla con i bambini utilizzando il grande nastro adesivo. Si forma un cerchio con tante seggioline e ciascuno sceglie un posto da occupare. C’è decide di stare seduto, che preferisce condurre il gioco stando in piedi. che Molti tengono tra le mani il nuovo materiale, alcuni si concentrano sulle caratteristiche percettive. Qualcuno mostra il suo disappunto al tatto e preferisce organizzarsi appiccicando il tutto alla seggiolina. Il gioco viene portato avanti con ordine spontaneo, rispetto di turno e la concentrazione e la motivazione verso la nuova proposta è risultata collettiva. Unità di esperienza n. 3, attività : La lumaca Uscendo dalla sezione per andare nel salone da alcuni giorni i bambini si divertono a fare le lumachine . Il gioco è nato in una circostanza in cui era necessario contenere un momento di eccitazione eccessiva. Qualcuno successivamente si appropria di una costruzione di gommapiuma e prima da sola poi chiedendo l’intervento dell’adulto la indossa, si nasconde sotto, facendo la lumachina impaurita. Nasce il gioco che ha favorito non soltanto un lavoro di gruppo, scoperte attraverso il corpo, ma anche un grande divertimento e voglia di comunicarlo attraverso la risata. I bambini strisciano senza bisogno di consigli specifici e senza sovrapporsi nei movimenti, stando attenti a non invadere lo spazio altrui. Successivamente costruiamo un percorso fatto di ponti, delimitato da margini precisi e grosse torri. Tutti strisciano sotto il ponte, decidono di rimanere nel percorso delimitato e rispettano il proprio turno nei passaggi non sovrapponendosi nelle azioni. Ripetono più volte mantenendo rispetto dei movimenti altrui. Unità di esperienza n. 4, attività : Carnevale L’esperienza del Carnevale è una conseguenza dell’attività di gioco simbolico e appoggia sulla dimensione ludica e liberatoria del movimento e della musica. Unità di esperienza n. 1, attività : Per un giorno Piccoli animali in Festa coccinelle farfalle lumache dall’erba…. e ragni ….sono saltati fuori Un pasto speciale per la Signora Talpa Unità di esperienza n. 5, attività : Nell’angolo della cucina, è sempre più evidente un gioco che va verso la rappresentazione simbolica , l’uso funzionale degli strumenti, la scelta dei finti prodotti e la loro denominazione , un gioco dove le azioni si susseguono e i bambini fanno riferimento al reale e al racconto. In una situazione osservata abbiamo potuto, infatti rilevare come i bambini inventano di cucinare per “la Signora talpa”. Scelgono carote e patate e in modo naturale , comunicando tra di loro, preparano da mangiare per il personaggio. In tal senso abbiamo proposto un’attività con veri prodotti alimentari, adeguandoci alle ipotesi e alle scelte dichiarate dei bambini . L’esperienza è stata introdotta da un breve racconto: ” La signora talpa ci fa sapere di avere fame , quindi dobbiamo prepararli da mangiare, ma vuole cibarsi di prodotti molto piccoli” Ogni bambino ha avuto un piatto, striscioline di carote e forbicine. Tutti si sono attivati per rispondere all’invito, senza bisogno di ulteriori interventi. Si sono concentrati sull’uso dello strumento , hanno cominciato a sminuzzare le carote e molti di loro hanno eseguito il tutto piuttosto rapidamente. Hanno collocato il prodotto tagliato nel piatto e hanno chiesto in continuazione altro alimento da tagliare. Alcuni non hanno avuto bisogno di aiuto per concludere l’azione di taglio, altri hanno richiesto il sostegno dell’adulto per portare avanti a buon fine il gioco, ma proseguendo hanno dimostrato di sapersela risolvere da soli. L’esperienza ha motivato anche quei bambini che non sempre mostrano interesse per attività specifiche, ma preferiscono muoversi liberamente nell’ambiente. Abbiamo poi introdotto altro elemento: la patata , e l’adulto non faceva in tempo a tagliare le piccole strisce ,che l’azione si concludeva e la richiesta di avere altro prodotto diventava costante. Durante l’attività alcuni bambini si sono soffermati ad osservare e a commentare le caratteristiche percettive al tatto e alla vista. Non sono mancati i commenti spontanei e i riferimenti al personaggio e a quanto stavamo preparando per lui. L’esperienza è stata, infatti, caratterizzata da un elevato grado di relazione verbale tra i bambini e , anche chi sceglie il linguaggio non verbale per relazionarsi, si è inserito nella conversazione. Qualcuno ha precisato che dopo si sarebbero portati in giardino, e lei li avrebbe mangiati. A conclusione dell’attività ,che ha mantenuto vivo l’interesse nei bambini per un tempo molto lungo,ognuno con il proprio piattino si è spostato in giardino e lo ha collocato dove preferiva. Al commento dell’adulto:“ Dobbiamo andare dentro, perché può darsi che la talpa senta il profumo e decida di uscire dalla sua tana…”tutti sono rientrati rapidamente. Unità di esperienza n. 5, attività : Il bianco e il nero Nelle attività con le tempere , con le quali i bambini hanno dipinto in modo spontaneo il personaggio, che tanto li coinvolge a livello emotivo, alcuni di loro hanno chiesto espressamente il colore bianco per il loro elaborato. Hanno steso lo tesso sul foglio bianco , insistendo sulla realizzazione della macchia o traccia. In attività successive il bianco viene ancora richiesto e questo ha permesso ai bambini, attraverso una serie di prove e ipotesi personali, di fare esperienze di scoperta, di conoscenza del colore non colore e del colore per contrasto, bianco su foglio bianco, bianco su foglio nero. L’offerta del materiale e la sua specifica caratteristica, ha reso possibile un utilizzo multifunzionale da parte dei bambini, che è andato ben oltre l’utilizzo del colore e la rappresentazione sul foglio . Dopo una prima stesura del colore sul foglio i bambini hanno scoperto possibilità d’uso diverso sia della sostanza che del pennello. Alcuni hanno preferito lasciare tante piccole macchie nitide, altri si sono impegnati a ricoprire con la tempera gran parte della superficie offerta, altri ancora solo un lato del foglio. Sperimentando il pennello in modo contrario hanno poi tracciato segni sul colore. Alcuni bambini hanno seguito i comportamenti per imitazione, ma hanno poi preferito ricoprire la traccia ,come per conservare il dipinto iniziale. Il colore bianco è poi diventato una piacevole sostanza di sensazioni tattili ed ha consentito l’evocazione di esperienze personali, quali darsi la crema, lavarsi le mani e il viso. Ognuno ha mostrato un evidente piacere nello sporcarsi e le azioni sono state comunicate sia agli adulti presenti che tra bambini. Tutto questo ha favorito una comunicazione importante, caratterizzata non soltanto da ripetizioni di gesti e imitazioni, ma dando spazio alla fantasia e riproponendo personali vissuti, ognuno ha commentato quanto stava facendo . Pensando ai vicini di casa.. Unità di esperienza n. 5, attività : La talpa si preoccupa di conoscere i possibili vicini di casa. Precisa “ che lei è una dottoressa che lavora di notte e che quindi il giorno non vuole essere disturbata”. I bambini hanno fatto delle ipotesi, si sono riferiti al racconto a loro tanto gradito e, andando in perlustrazione in giardino, hanno scoperto tanti piccoli mucchi di terra: ” Le casine delle formiche”, che si sono soffermati ad osservare mettendosi tutti intorno e facendo attenzione a non pestarle. In atelier proponiamo ai bambini di fare le bricioline per le formiche, argomento che ricorre molto spesso, anche al distacco. Ogni bambino ha avuto il suo mucchietto di farina e ognuno lo ha utilizzato secondo personali preferenze e competenze. Si è evidenziata un’attività simbolica da parte di alcuni, mentre altri hanno preferito spandere il prodotto sul tavolo. Tutti si sono mostrasti motivati e interessati dalla manipolazione della sostanza, di cui hanno commentato spontaneamente il colore e le caratteristiche percettive e per molti di loro l’esperienza si sarebbe potuta protrarre ancora, senza la necessità di aggiungere altri elementi al gioco. Alcuni hanno disegnato con le dita, sulla farina, farfalle, il sole, il cuore,il bruco… molti li hanno seguiti per imitazione e con uguali commenti; altri hanno fatto riferimento ad esperienze personali, qualcuno ha fatto la casa delle formiche ed è rimasto impegnato per lungo tempo ad aggiustare, mettere insieme la sostanza, commentando quanto realmente si osserva nella realtà. Altri ancora hanno espresso comparazioni, similitudini con sostanze di simili caratteristiche e due bambine hanno inventato un gioco del far finta di mangiare i prodotti dichiarati da amici vicini di posto. Alcuni hanno portato avanti il suo lavoro in silenzio non perdendo la concentrazione e la motivazione su quanto si impegnavano a rappresentare concretamente, dando spazio alla loro creatività . L’adulto si è volutamente messo in disparte , sostenendo e rassicurando solo quei bambini nei quali l’interesse si stava esaurendo. Nella seconda fase dell’attività abbiamo introdotto l’acqua e ogni bambino ha avuto la possibilità di formare una pastella personale. Qualcuno ha chiesto espressamente l’acqua, anticipando l’offerta e tutti si sono interessati alla realizzazione dell’impasto, e non hanno trascurato di controllare le mani appiccicate di sostanza. : Alla ricerca delle tracce della “Dottoressa talpa”….. Unità di esperienza n. 6 , attività Guardando dalla finestra una bambina ci ha invitato ad osservare della terra smossa e rivolgendosi ad un adulto ha spiegato che era stata la talpa…”che ha scavato, ha scavato in giardino la sua casa…con le unghie e poi ha mangiato un pochino”. All’uscita ha chiesto al genitore di soffermarsi sulla sua scoperta. La cosa si è ripetuta e altri bambini hanno individuato spontaneamente in giardino, in giorni successivi, tracce possibili della Signora talpa. I loro suggerimenti sono stati utili per realizzare uno scenario all’esterno. In tal senso abbiamo circoscritto lo spazio dove era stata individuata la prima traccia possibile, ne abbiamo aggiunte altre simili e diverse. Preparando il percorso abbiamo evidenziato delle orme, messo dei legnetti , erba carote e patate, in posti più o meno visibili ed abbiamo concluso con la costruzione della tana della Signora talpa. L’esperienza è stata anticipata con un nuovo passo della storia: “La signora talpa si è data da fare in giardino e , per costruire la sua tana, ha cercato in più parti del terreno…..andiamo a vedere cosa ha fatto!” Il racconto ha suscitato un grande interesse, i bambini si sono espressi con commenti pertinenti, riferendosi a passaggi precedenti e inserendo nuovi elementi alla storia che si evolve. Una bambina ha modulato il tono della voce, invitando gli altri a fare altrettanto e motivando la scelta ha detto:”La talpa dorme , sennò si sveglia”Un’altra si è così espressa: “parlate sotto tono” Uscendo all’esterno alcuni bambini hanno assunto un’andatura lenta e raccolta ; altri si sono adeguati al comportamento e, mantenendo tale postura, si sono diretti verso lo spazio delimitato alla ricerca di segnali della talpa. Qualcuno ha mostrato un po’ di timore nell’affrontare non tanto l’ambiente diverso, ma una possibile presenza ,ma dopo i primi momenti in cui hanno avuto bisogno di stare vicino all’adulto, la curiosità e la voglia di scoprire , di toccare è stata maggiore delle paure. Insieme si sono avvicinati alla prima traccia, si sono chinati, hanno osservato hanno espresso commenti del tipo”La terra è smossa, è umidiccia, queste sono le orme della talpa!!” per poi percorrere tutto il percorso in sequenza fino a conclusione. Il percorso è stato affrontato in modo meticoloso, con attenzione per i particolari. Ognuno ha controllato accuratamente la terra smossa e ad ogni traccia ha dedicato attenzione e relativi commenti. “E’ sotto la talpa è sotto” qualcuno ha cominciato a scavare e a smuovere le zolle per cercarla e chi sembrava meno interessato ha seguito gli altri nelle azioni di scoperta e si è unito a loro nella ricerca sotto la terra. Tutti hanno riconosciuto le orme e qualcuno le ha misurate e confrontate con il proprio piede. Scoprendo le patate e le carote hanno fatto riferimento ad esperienze precedenti, al cibo da loro preparato e un bambino ha concluso:”Queste non le ha mangiate”. Descrivendo liberamente le diverse zone qualcuno ha detto che la talpa ha mosso la terra con le mani, qualcun’ altro ha affermato che per scavare ha usato le zampe..”tante così”ha concluso tirando su una gamba alla volta. C’è stato chi ha preferito muoversi velocemente nel percorso, precisando che stava cercando la talpa; solo successivamente si è interessato alle tracce, soffermandosi in modo specifico sulle zolle e sulla costruzione di altri buchi. Per alcuni è stato evidente l’interesse per la terra e, rimanendo comunque coinvolti dalla situazione, hanno orientato la loro azione di scoperta sulle zolle, che hanno sbriciolato, raggruppato,schiacciato con i piedi. Non sono mancati, anche in questo caso, i commenti..” Ha fatto il botto”riferendosi all’orma prodotta. Trovando alcuni legnetti qualcuno ne ha dato spiegazione: “Con i legnetti la dottoressa ci scava!!” Un altro ha risposto al commento: “No, le porta a casa sua e per cucinare accende il fuoco!” Si sono formati gruppi e una bambina si è preoccupata di guidare prima un compagno, poi un altro, titubanti ad entrare nella situazione, alla scoperta delle tracce di cui ha dato personale spiegazione. L’individuazione del buco non è stata semplice per tutti, ma alla scoperta di alcuni tutti si sono avvicinati per controllare e si sono messi molto vicini alla zona , come per ascoltare, altri si sono avventurati con l’orecchio proprio davanti al foro, per sentire se “la talpa russasse”, così si è espresso un bambino. C’è chi si è dato un gran da fare per portare davanti pezzi di patate e carote e qualcuno si è preoccupato di inserire nella tana anche un po’ di erba e di foglie, portando variazione al cibo e affermando” Così mangia meglio!” Una bambina, che lo ha individuato prima di altri,si è e avvicinata con il volto proprio davanti al foro per poi dire: “Ho visto gli occhioni!” Un’altra si è associata al commento precisando:”Sono brutti e cattivi, perché è arrabbiata, sente rumore”E ancora ”Con lei ci sta anche il drago!!” Qualcuno si è preoccupato di far uscire il personaggio allo scoperto, inserendo “nella tana”dei legnetti . Unità di esperienza n. 7: Dalla fantasia alla realtà La storia: “La lumaca Clementina vuole cambiare casa, lascia il suo guscio ritrova su una foglia d’insalata” e si In ogni racconto i bambini non trascurano mai di fare riferimento alla Signora Talpa e, parlando di lei, preferiscono tenere basso il tono della voce. Esprimono commenti sulla sua casa in giardino, come passa le sue giornate e cosa mangia, visto che “ Le patate e le carote le ha finite!!” Nel nuovo racconto si soffermano sul nuovo personaggio, e discutendo tra loro, lo collocano sotto terra insieme al vermetto e alla talpa…”Così si incontrano ” come conclude qualcuno. Successivamente due lumachine nascoste dentro un cesto d’insalata ci sono venute a trovare. Lo stupore, insieme alla voglia di osservare e toccare da vicino, di esprimere commenti e ipotesi verbali hanno caratterizzato l’esperienza. I bambini hanno assegnato loro un nome “Clementina e Fiorellino”e hanno inventato altre storie. Unità di esperienza n. 7, attività l’insalata… : Prepariamo l’orto con “ le lumachine Clementina e Fiorellino hanno lasciato la sezione,per andare a cercare un posto dove poter trovare il loro cibo” Molte sono state le ipotesi, supposizioni e riferendosi all’esperienza della piantina… per aiutarle seminiamo l’insalata.. Dopo le prime indicazioni rispetto a ciò che dovevamo fare i bambini sono stati lasciati liberi di agire secondo propri stili e preferenze e le educatrici sono rimaste piuttosto ai margini del contesto organizzato. I bambini si sono procurati una carriola, la paletta e non hanno avuto bisogno di consigli per riempire, chi fino all’orlo , chi solo in parte, la propria carriola ,che è diventata un mezzo per trasferire il terriccio nel pezzetto d’orto preparato con la terra lavorata e…stendere, unire, amalgamare . Lavorando insieme non hanno trascurato il confronto, la relazione, i commenti e l’osservazione sul personale agire e quello dei compagni. Esaurito l’interesse per la preparazione del terreno, i bambini sono andati in visita alla casa della talpa, hanno controllato l’interno guardando bene fino a strizzare gli occhi. Qualcuno l’ha vista, altri si sono sdraiati per terra per sentire un suono, un rumore” La talpa che dorme!!” Altri ancora hanno ripercorso le tracce e motivato ciò che osservavano e che avevano sperimentato in passato. Si sono poi mossi nel giardino e da una prima spontanea raccolta dei fiori, ognuno ha orientato il proprio interesse per l’ambiente scoprendo i possibili abitanti all’esterno. La scoperta di lumache, formiche e ragni li ha stimolati ad un osservazione, ad una più attenta ricerca e a nuove supposizioni e commenti. ….l’insalata era nell’orto! Piantiamo l’insalata Unità di esperienza n. 7, attività : I bambini si sono preoccupati di fare un foro nel terreno, chi utilizzando la paletta nel giusto verso, chi preferendo fare il buco con il manico. Tutti hanno scelto la piantina da collocare nell’orto e , procedendo con estrema calma ,alcuni hanno preferito premere, sistemare e spingere l’insalata, per poi ricoprirla con la terra; altri si sono preoccupati di preparare il terreno prima di inserire la piantina e hanno scelto di mettere tutto intorno il terriccio ,che hanno preso spontaneamente sia dal terreno sia dal grosso contenitore, prestando attenzione durante il tragitto di spostamento. Alcuni avrebbero preferito giocare nuovamente con il terriccio e solo in un secondo momento si sono dedicati a collocare l’insalata nel piccolo orto, portando a buon fine le fasi occorrenti nella loro sequenzialità. I bambini si preoccupano di annaffiare il loro orto, controllano la crescita e stabiliscono quale è la loro piantina d’insalata, …cibo per le lumache, ma soprattutto per “La signora Talpa” Andando in giardino si mettono tutti intorno all’orto . Il primo momento è dedicato all’osservazione e l’adulto li stimola ai commenti e ad una più attenta ricerca. Una bambina nota dei piccoli fori nelle foglie e dice che “Fiorellino ha mangiato” Un’altra fa presente “ma ci sono anche più grossi , sarà stata la talpa” Alcuni si allontanano e vanno a vedere il buco dove sta la talpa, parlano sotto voce e anche chi si esprime con poche parole afferma” La talpa, dorme..è là” si tappa la bocca con le mani. Altri si mettono accovacciati e chiedono spiegazioni sulle piantine e c’è chi afferma “ è questa la mia piantina, è cresciuta guarda!” Una bambina sembra trascurare la conversazione e va da un lato all’altro dell’orto, solo dopo si comprende l’intenzione”Cerco Clementina, dove si è nascosta, dove è andata?” Tutti annaffiano l’orto e vorrebbero annaffiarlo all’infinito. Con dei sassi si invita i bambini a delimitarne il perimetro: alcuni allineano altri proseguono in parallelo. Qualcuno lascia la situazione e dichiara” Fammi andare a dare un occhiata alla talpa” controlla e poi si dedica alla raccolta dei fiori seguita da tutti gli altri. Clementina e Fiorellino Hanno ora la loro casa, costruita con i bambini( un piccolo ternario),che sta quasi sempre sul mobile del giardino. I bambini vanno di tanto in tanto a controllare le loro amiche, che vivono con altre lumache, e continuano a inventare storie. Si preoccupano di loro e molto spesso le preparano “un pranzetto”, raccolgono l’insalata nell’orto e la sminuzzano con le forbici. In momenti di gioco libero, nello spazio all’aperto, si preoccupano anche della Signora Talpa e spontaneamente le preparano un po’ di cibo con foglie e altro. Unità di esperienza n. 7, attività : Alla ricerca dell’insalata. In Asilo l’insalata è nell’orto Fuori dal nido dove si può trovare? Stimolando i bambini ad esprimere, rielaborando le proprie esperienze, rispetto a luoghi, negozi….dove si può trovare l’insalata sono emersi commenti del tipo: “ Al mercato….alla Crai… dall’ortolano”. In tal senso abbiamo programmato una serie di uscite nel supermercato e nei negozi del quartiere. L ’esperienza ha permesso ai bambini di mettere in campo la propria autonomia, conoscere i diversi contesti del l’ambiente circostante, primo di tutti il quartiere dove risiede il nostro nido, uno spazio da vivere e da scoprire. Tutti si sono mossi nel quartiere con estrema autonomia distaccandosi più volte dagli adulti presenti, preferendo muoversi liberamente a gruppi. Sia alla Crai , sia nel negozio di frutta e verdura, hanno subito individuato l’insalata e tutti volevano toccarla. Non hanno trascurato di esprimere pareri e commenti rispetto agli odori e molti hanno riconosciuto e nominato in modo preciso e corretto la frutta e la verdura esposta e i loro colori e non hanno avuto difficoltà a parlare con i proprietari dei diversi negozi , che abbiamo visitato scoprendo i diversi ruoli e mestieri. Hanno con piacere rincorso un gattino e si sono soffermati in un’aiuola per poterlo accarezzare. Hanno visitato il laghetto e il campo da Baseball e qui hanno espresso la loro voglia di correre e il divertimento di poterlo fare in uno spazio così ampio. Riposarsi e Stendersi sull’erba si è reso necessario. Dentro al nido…l’orto..fuori dal nido …la serra. Unità di esperienza n. 7, attività: Tutti in visita alla serra con il nostro pulmino giallo… Circondati da fiori, colori, profumi, aromi, alberi, piante da frutto, abbiamo potuto osservare le diverse fasi della crescita: dal seme alla piantina piccola piccola…… ormai grande!!! a quella diventata L’esperienza è stata caratterizzata da tanto entusiasmo, difficile da contenere soprattutto nell’attesa del pulmino giallo che ci porterà fuori dal nido. Solo una bambina ha avuto bisogno di essere rassicurata prima di salire sul mezzo, poi il viaggio fino alla serra è diventato per tutti un’occasione piacevole per guardare fuori dal finestrino, riconoscere il supermercato, il parco giochi, il pulman blu, la propria casa… Dentro alla serra i bambini si sono mossi con disinvoltura e in maniera autonoma. Si sono orientati nel nuovo ambiente con un atteggiamento esplorativo, di attenzione e ricerca costante. Hanno osservato, toccato, odorato e si sono soffermati sulle caratteristiche visive e percettive, esprimendo commenti al tatto…” buca, è morbida, è di velluto..”Qualcuno si è anche “dedicato” alla raccolta dei fiori. Hanno guardato i piccoli vasi con le piccole piantine, si sono spostati su quelle già cresciute ed hanno riconosciuto l’insalata. Hanno poi scoperto le lumachine vicino ai vasi da fiori, i ragni e si sono divertiti a giocare con i sassi.