pieghevole concerto rialto 2016
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pieghevole concerto rialto 2016
Martedì 2 febbraio Mercoledì 3 febbraio J.S. BACH W.A. MOZART J.S. BACH J.S. BACH J.S. BACH Adagio dalla Sonata n.1 in Sol Minore BWV 1001 Bianca Munzi violino Allemande dalla Partita n. 2 in Re Minore BWV 1004 Costanza Benedettelli violino Giga dalla Partita n. 2 in Re Minore BWV 1004 Shanti Colombo violino Bourrée dalla Partita n. 3 in Mi Maggiore BWV 1006 Milo Maestri violino J.S. BACH Giga dalla Partita n. 3 in Mi Maggiore BWV 1006 Arianna Pasoli violino J.S. BACH Sonata n. 3 in Do Maggiore BWV 1005 Adagio – Fuga – Largo – Allegro assai Francesco Zanchetta violino ANONIMO A. VIVALDI Motivo barocco Andante in Mi Minore Francesco Bonesso, Maykol Cominotto, Francesca Gai, Francesca Galvan, Augusto Tito chitarre Allegro – Minuetto – Rondo dal Trio K439b Beatrice Stefani, Gaia Barbinato, Lorenzo Misserotti clarinetti L. BOCCHERINI Sonata II in Do Allegro – Largo – Allegro Agnese Polli violoncello Eva Conte basso continuo L. BOCCHERINI Sonata III in Sol Largo – Allegro alla militare – Minuetto Eva Conte violoncello Agnese Polli basso continuo H. BERNARD Divertissement op. 36 Andante sostenuto – Allegro vivace – Andante Giulia Michieletto, Beatrice Levorato, Elvira Marchiori, Davide Magoga flauti Maria Luciani, Emma Regazzo, Arianna Casarin, Guido Seguso, Pietro Iovine clarinetti Valentina Cataldo, Riccardo Visentin saxofoni L’organo Nacchini Pietro Nacchini (Bulić, 21 febbraio 1694 – Conegliano, 16 aprile 1769) è stato un organaro croato naturalizzato italiano. Nacchini fu il fondatore della cosiddetta scuola organaria veneta del Settecento, la quale trovò successivamente in Callido il maggior esponente. Apportò diverse innovazioni, come la semplificazione del sistema meccanico di trasmissione, e introdusse nei suoi strumenti il “tiratutti a manovella”, una manopola che serve a inserire contemporaneamente tutti i registri, sicuramente una delle sue più celebri invenzioni. A Nacchini si deve un nuovo tipo di organo detto ‘neoclassico’, con la codifica d'un ideale sonoro conservatore, rispetto ai canoni della tradizione organaria italiana, e al contempo innovatore e con riferimenti anche alla scuola tedesca seicentesca. La produzione nacchiniana è molto ricca. Non esistendo una anagrafe organaria, il catalogo degli strumenti di cui si dispone è parziale e non sempre attendibile, possiamo però seguire i suoi lavori con una certa approssimazione dal 1729 al 1760 (gli strumenti successivi sono montati dal suo allievo Francesco Dacci). A Venezia esistono 12 strumenti costruiti dal Nacchini: fra questi vi sono gli organi di San Cassiano (1743), San Rocco (1743) e dell’Ospedaletto (1751). L’organo di San Giovanni Elemosinario è del 1749 e attualmente è in disuso e bisognoso di restauro. A cura di Andrea Bozzato La Chiesa Classe di Clarinetto Prof.ssa Silvia Dell’Agnolo Classe di Violino Prof. Giovanni Scarpa Classe di Violoncello Prof.ssa Donatella Colombo Laboratorio di Musica d’Insieme per Fiati Prof.ssa Elisa Zilioli Laboratorio di Musica d’Insieme per Chitarre Prof. Luigino Berlose Classe di Storia dell’Arte San Giovanni Elemosinario è un edificio risalente al 1071, ma ricostruito probabilmente entro il 1531 a causa di un grave incendio che danneggiò tutta l’insula di Rialto, già all’epoca adibita a mercato. Questa chiesa, per desiderio del doge Andrea Gritti, si struttura nel modo più funzionale possibile: ha pianta a croce greca con copertura a volte e cupola a catino centrale. Il presbiterio è sopraelevato, poiché sotto di esso c’è la cripta. Fondamentali per la decorazione delle chiese erano le congregazioni di arti e mestieri, a San Giovanni Elemosinario fu proprio la scuola dei corrieri a commissionare l’importante dipinto di Pordenone raffigurante i santi Caterina, Sebastiano e Rocco del 1533. questo dipinto spicca per la completa assenza di elementi naturalistici e la dilatazione delle forme: il corpo di San Sebastiano segue la forma della tela, Santa Caterina tiene con la mano destra le sue lettere e gli occhi rivolti verso l’alto, in preghiera, San Rocco, in basso, intento ad ascoltare un angelo, riempe completamente la parte inferiore del dipinto. Fu a Tiziano che venne commissionata la pala per l’altare maggiore: il San Giovanni Elemosinario da lui dipinto è estremamente composto e le figure, il mendicante, il santo e la croce sorretta da un ragazzo, sono disposte in una diagonale che va dal basso verso l’alto. Tiziano si stava avviando nel periodo più maturo della sua pittura, ed è ben visibile dall’uso privilegiato del colore rispetto al disegno e dalle pennellate, che sembrano dissolversi. La veste bianca contrasta con il rosso cupo della mantella, rendendo in modo suggestivo la purezza del santo, in quel luogo oscuro, poco rassicurante, insieme al povero. Municipalità di Venezia, Murano e Burano Comitato Campo Rialto Novo e Adiacenze Chiesa di San Giovanni Elemosinario Rialto - Venezia Martedì 2 febbraio Mercoledì 3 febbraio 2016 - ore 18 Classe di Organo A cura di Gaia De Lorenzi Liceo Musicale Marco Polo Venezia Concerto degli studenti del Liceo Musicale Marco Polo di Venezia Prof.ssa Alessandra Faccioli Prof. Omar Ruffato Liceo Classico Marco Polo Venezia Ingresso libero