Spalla dolorosa: la rottura della cuffia dei rotatori
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Spalla dolorosa: la rottura della cuffia dei rotatori
parla lo specialista dott. Dario Petriccioli, dott. Celeste Bertone, dott. Giacomo Marchi Istituto Clinico Città di Brescia - Chirurgia della spalla e del gomito - UO Ortopedia VII Spalla dolorosa: la rottura della cuffia dei rotatori La spalla è l’articolazione del corpo umano dotata della più ampia libertà di movimento e rappresenta un delicato equilibrio biomeccanico tra elementi stabilizzanti passivi, le strutture capsulolegamentose, ed attivi, il complesso muscolo-tendineo della cuffia dei rotatori. Cos’è la cuffia dei rotatori La cuffia dei rotatori è una struttura muscolotendinea costituita dall’unione di quattro muscoli, sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare, che intervengono nei movimenti di extra-intrarotazione ed elevazione del braccio. Le cause del dolore La più comune causa di dolore alla spalla in un paziente con più di 40 anni è rappresentata da una patologia a carico di uno o più tendini della cuffia dei rotatori. Le lesioni della cuffia dei rotatori sono, nella maggior parte dei casi, condizioni degenerative, etàdipendenti. Tali lesioni non hanno la tendenza a riparare spontaneamente, ma progrediscono, spesso inesorabilmente, interferendo con le normali attività della vita quotidiana. Cosa fare Il dolore rappresenta, comunque, il sintomo più frequentemente lamentato dal paziente. Il conoscerne modalità di insorgenza, periodicità, sede, caratteristiche, irradiazione, fattori aggravanti o di sollevo ed eventuali sintomi associati spesso consente al medico di stabilirne l’origine. Tuttavia l’ipotesi clinica deve sempre essere confermata da una valutazione strumentale ecografica o, se possibile, di risonanza magnetica sulla base della quale il medico deciderà il tipo di trattamento. Il trattamento Il trattamento migliore per le lesioni della cuffia dei rotatori rimane ancor oggi controverso. Per quanto riguarda il trattamento conservativo fisioterapico, le rotture parziali hanno prognosi migliore delle lesioni a tutto spessore. Queste ultime risultano avere prognosi sfavorevole nel caso sia presente una rottura di dimensioni superiori a 1 cm2, una durata dei sintomi superiore ad un anno ed una significativa compromissione funzionale al momento della presentazione. Quando il dolore rappresenta il sintomo prevalente, il trattamento conservativo non può prescin53 parla lo specialista dere dal riposo funzionale, che non deve essere confuso con l’assoluta inabilità funzionale dell’arto (immobilizzazione, tipo “braccio al collo”) perché questo atteggiamento potrebbe condurre allo sviluppo di gravi rigidità. Per il trattamento del dolore si propongono varie terapie fisiche, quali: TENS, ionoforesi, TECAR, ultrasuoni, laserterapia ed altre. Per il recupero del movimento articolare, invece, si pone attenzione sugli esercizi di stretching articolare manuale; alla rieducazione motoria può essere estremamente utile associare l’idrochinesiterapia (esercizio in piscina dedicata). Spalla dolorosa: la rottura della cuffia dei rotatori chirurgia ortopedica, è l’impiego di componenti del sangue prelevato dal paziente stesso ed utilizzati per via non trasfusionale come rigeneranti di tessuti danneggiati. Tra questi il concentrato piastrinico (o plasma ricco di piastrine), utilizzato ormai da anni con successo nella chirurgia ripartiva della cuffia dei rotatori con la finalità di accelerare i processi di guarigione dei tendini lesionati. L’intervento chirurgico Nel caso in cui la sintomatologia dolorosa persista dopo il trattamento conservativo per un periodo di oltre 6 mesi, è ragionevole pensare ad un’indicazione chirurgica di riparazione della lesione con chirurgia tradizionale aperta o in artroscopia. Il trattamento artroscopico, realizzato con l’ausilio di una telecamera endoscopica, sembra presentare alcuni vantaggi Per centrifugazione le diverse componenti del sangue vengono separate in base al loro rispetto all’intervento tradizionale a cielo peso: il plasma è la parte fluida di colore giallo (che si distribuisce nella parte alta della aperto: incisioni cutanee più piccole con provetta) e rappresenta il volume maggiore (55%). Solo l’1% circa sono globuli bianchi e piastrine, il cosiddetto “buffy coat” (indicato dalla freccia bianca) utilizzato per prepararisultati estetici migliori, possibilità di ese- re il gel arricchito di piastrine dal sangue prelevato. guire l’intervento in regime ambulatoriale, una riabilitazione più rapida con una minore La prevenzione dolorabilità nel post-operatorio ed una minore inciLa ricerca clinica oggi è rivolta non solo a miglioradenza di complicanze. re i risultati del trattamento chirurgico, ma anche, e Per migliorare i risultati della chirurgia ripartiva e soprattutto, al trattamento preventivo delle lesioni ridurre il più possibile l’incidenza di ri-rotture, oggi tendinee attraverso l’individuazione di tutti quei la biotecnologia mette a disposizione del chirurgo fattori di rischio (fumo, obesità, dismetabolismi, canumerosi strumenti, quali, ad esempio, l’impiego di ratteri genetici, etc.), che condizionano l’evolutività membrane di rinforzo (biologiche o sintetiche), delle lesioni stesse. che vengono posizionate sul tendine riparato con In medicina da sempre prevenire è meglio che cufunzione simile a quella di una “toppa” di stoffa, rare e la vera prevenzione si attua rispettando uno che si applica a rimedio di uno strappo, di una sdrustile di vita sano e sottoponendosi a controlli citura o di un buco in un capo di vestiario. medici specialistici per poter avere diagnosi e, Sempre più diffuso in medicina, in particolare in quando necessario, trattamenti precoci. 54