ondate di calore: cosa fare, servizi ordine: serata con il premio nobel

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ondate di calore: cosa fare, servizi ordine: serata con il premio nobel
Anno IV – Numero 660
AVVISO
Ordine
1. Ordine: serata con il
premio nobel per la
medicina, prof. L.
Ignarro
2. Corsi obbligatori:
salute e sicurezza sul
lavoro
3. Ordine: Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in
Stato di Disoccupazione
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Il trapianto di
memoria?
Fantascienza (ma non
per sempre)
Prevenzione e
Salute
5. Ondate di Calore: Cosa
fare, servizi
6. Tutte le malattie che si
possono prendere dalla
tavoletta del water
7. Tutti i danni del tacco
dodici
8. Il primo cerotto hi-tech
che misura le emozioni
Curiosità e Salute
9. Come essere felici,
ecco le 5 regole da
seguire da subito
Mercoledì 10 Giugno 2015, S. Diana, Marcello
Proverbio di oggi………..
'A raggiona è d''e fesse. La ragione è degli stupidi.
ONDATE DI CALORE: COSA FARE, SERVIZI
Le ondate di calore si verificano quando si registrano
temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso
associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e
assenza di ventilazione e rappresentano un rischio per la salute
della popolazione.
L'ondata di calore e i livelli di rischio per la salute
previsti dal Sistema Nazionale di allarme sono
definiti in relazione alle condizioni climatiche di
una specifica città.
Per sapere dove sono disponibili le previsioni circa
le ondate di calore, quali sono le ore della giornata in cui è opportuno ridurre
l’esposizione all’aria aperta durante le ondate di calore, Quali precauzioni si
devono adottare, Cosa è preferibile mangiare e bere in estate …….. e
quant’altro basta utilizzare l’applicativo disponibile al link:
http://www.salute.gov.it/portale/p5_1_1.jsp?lingua=italiano&id=98
ORDINE: SERATA CON IL PREMIO NOBEL
PER LA MEDICINA, PROF. L. IGNARRO
Sabato 20 Giugno 2015, ore 19.00, incontro
presso la nostra sede dell’Ordine con il Prof. L.
Ignarro, premio Nobel per la Medicina 1998 “per
le scoperte concernenti l’ossido nitrico come
molecola di segnale nel sistema cardiovascolare”.
Nel corso dell’incontro sarà consegnata al prof. L. Ignarro una medaglia d’oro
per la sua iscrizione all’albo d’oro del nostro Ordine.
La cerimonia è aperta a tutti gli iscritti. Seppe di aver vinto il premio Nobel
quando atterrò all'aeroporto di Capodichino a Napoli, città dove tenne la
prima lezione dopo aver vinto il premio. Altro legame con Napoli è la sua
origine, il padre era di Torre del Greco.
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 660
SCIENZA E SALUTE
IL TRAPIANTO DI MEMORIA?
FANTASCIENZA (MA NON PER SEMPRE)
Giulio Maira, presidente della Fondazione Atena e neurochirurgo
all’Humanitas spiega il meccanismo che determina i ricordi: «Intorno ai 50 anni si
cominciano a perder colpi».
Arriverà il giorno in cui sarà possibile trapiantare la memoria in un
individuo che l’ha smarrita.
Sembra fantascienza, invece è una delle incredibili prospettive cui
stanno puntando i ricercatori. «Come nei film. Ci stanno provando
con i topi. Le applicazioni che ne deriverebbero? Restituire la
memoria a un paziente con Alzheimer o rendere capace l’uomo ad
esempio di incamerare le informazioni di un’intera enciclopedia in
modo da arricchire il suo patrimonio senza sforzi», tinteggia il
futuro Giulio Maira, presidente della fondazione Atena, neurochirurgo all’Humanitas di Milano e al
Campus biomedico di Roma.
Mercoledì in Campidoglio a Roma un convegno dedicato ai meccanismi che regolano l’ancoraggio nel
cervello delle esperienze passate e presenti, i ricordi.
Professore, perché questo incontro?: «La memoria è la manifestazione più importante del
cervello. E’ noi stessi, rappresenta ciò che abbiamo sperimentato. Un sistema complesso governato da
diverse aree cerebrali.
Il motore, il crocevia, è l’ippocampo, collocato nel lobo temporale. Appartiene al sistema limbico,
quello dove scorrono le emozioni. L’ippocampo riceve gli impulsi originati da un’esperienza e li
trasmette alla corteccia corticale li elabora fino a selezionarli e fissarli una volta che tornano indietro.
Ecco come mai in ognuno di noi resta impressa solo una parte dei ricordi. Pensiamo poi all’Alzheimer,
malattia che cancella i ricordi recenti ma lascia intatti quelli del passato proprio perché in queste
persone l’ippocampo è la struttura più danneggiata».
Cosa determina il radicamento dei ricordi?: «Dipende da quanto riescono a colpirci, ad essere
catturati dalla rete dei neuroni, e dalla ripetitività delle esperienze.
Oltre che dalle esperienze stesse che a loro volta inducono le aree cerebrali a organizzarsi in un certo
modo per favorire certe funzioni, ad esempio il musicista a riconoscere i suoi o il pittore a vedere
forme e colori. Poi c’è la genetica.
Si nasce con una predisposizione cerebrale al ricordo».
E per mantenere la memoria?: «Bisogna usarla, le funzioni cerebrali devono essere allenate in
continuazione per non disperdere le connessioni nervose. Il cervello non deve annoiarsi, sono necessari
stimoli nuovi per non farlo addormentare.
Utile è ad es. il cruciverba che obbliga a tirar fuori le nozioni, oppure la lettura attiva di un libro,
magari con sottolineature».
L’alimentazione corretta ha un ruolo nel nutrire la memoria?: «Sport e un’ alimentazione con
pochi grassi e pochi zuccheri aiutano a tenere il cervello in forma. Integratori? Possono essere
superflui».
Dobbiamo preoccuparci se non ricordiamo più?: «Con l’invecchiamento l’ippocampo perde
cellule neuroni e di conseguenza ha minori capacità di raccogliere nuove esperienze. Normale perdere
colpi. In genere la memoria relativa a nomi e cognomi si opacizza dopo i 50-60 anni. Se non ci sono
altri segnali non bisogna allarmarsi. Se, invece, il disturbo supera le normali défaillance del trascorrere
del tempo è bene consultare un neurologo». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 660
PREVENZIONE E SALUTE
TUTTE LE MALATTIE CHE SI POSSONO PRENDERE
DALLA TAVOLETTA DEL WATER
Nonostante il bagno e il wc siano considerati un coacervo di germi, non sono molti
i rischi che si corrono andando alla toilet. Luoghi comuni da sfatare
La gente spesso teme l’asse del water, specie dei bagni pubblici. Nel
1991 un sondaggio britannico effettuato su 528 donne in una clinica
ginecologica ha rilevato che
 l’85% delle intervistate si piegava sulle gambe per urinare nei bagni
pubblici
 il 12% copriva la seduta con carta igienica.
 solo il 2% si sedeva direttamente sull’asse del wc.
Ma quali malattie si possono davvero prendere dalla tavoletta del water? In teoria, un
sacco. I sedili del wc sono relativamente “a basso rischio” rispetto a molte altre superfici.
Al riparo dalle malattie sessualmente trasmissibili: La prima cosa di cui bisognerebbe smettere
di preoccuparsi sono le malattie sessualmente trasmissibili. Non vi è alcuna prova medica che
qualcuno abbia mai preso una malattia venerea da una tavoletta del water. Forse c’è una ragione per
cui il falso mito si è protratto per generazioni: di fronte a un partner arrabbiato che vuole sapere come
si sia presa la sifilide, la gonorrea, le piattole o qualsiasi altra patologia del genere, è molto più facile
rispondere “devo averlo preso dalla tavoletta del water” rispetto alla risposta veritiera.
In fatto è che la gente quasi sempre si prende queste patologie alla “vecchia maniera”, cioè da altre
persone. E’ vero che i pidocchi possono viaggiare su asciugamani e vestiti, ma difficilmente
sopravvivono su superfici dure e fredde.
Batteri e virus che si possono trovare: E’ vero invece che le superfici dure possono ospitare altri
batteri e virus, che non siano quelli delle malattie sopra citate, e a volte per giorni. Alcuni studi - fatti
anche nei bagni degli ospedali - hanno trovato ceppi pericolosi sui sedili del wc, come lo stafilococco
resistente agli antibiotici, il norovirus, l’Escherichia coli, Shigella e lo streptococco.
In teoria, anche Ebola potrebbe essere preso da un’asse del water. C’è da dire però che questi microbi
sono contenuti nelle feci o nel vomito, che se fossero visibili sulla tazza di certo porterebbero le
persone di buon senso a scegliere un altro bagno.
Quel che è più preoccupante al limite è che i moderni servizi igienici senza vaschetta per l’acqua a ogni
scarico sono in grado di irrigare violentemente creando uno spruzzo di goccioline appena visibili che
possono volare a parecchi cm di distanza.
Salviette antisettiche - facilmente acquistabili in pacchetti formato tascabile - hanno dimostrato di
poter ridurre sensibilmente i germi presenti sulla tavoletta del wc di 50 volte. Normalmente quindi il
pericolo è minimo a meno che i germi entrino in una ferita aperta o vengano trasportati dalla mano a
bocca, naso, occhi.
La pelle intatta è una barriera efficace contro i germi e la pelle delle natiche e delle gambe è
abbastanza spessa. Ha anche meno probabilità di essere screpolata rispetto alla pelle delle mani o del
viso. L’accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone è la miglior difesa. Alcuni studi hanno
dimostrato che molte superfici nel bagno - maniglie, chiavistelli delle porte, erogatori, asciugamani, e
così via - sono sporche come, o più delle tavolette del water. I più schifiltosi potrebbero usare quindi
un antisettico per pulirsi le mani, o coprire le superfici di salviette usandole però anche per toccare
qualunque altra cosa in bagno, inclusa la maniglia della porta di uscita. Tuttavia, molti altri posti
lontani dai bagni sono colonizzati dai microbi. I peggiori sono le spugne da cucina, i cellulari, i
materassini da palestra, telecomandi e tastiere dei computer condivisi, spazzolini. (Salute, Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 660
PREVENZIONE E SALUTE
TUTTI I DANNI DEL TACCO DODICI: CAVIGLIE E
MUSCOLI PRINCIPALI «VITTIME»
I dati presi dai pronto soccorso: gli incidenti più frequenti sono distorsioni e
stiramenti, ma stranamente avvenuti in casa piuttosto che durante le uscite
Pensate che indossare calzature dai tacchi vertiginosi aggiunga al vostro
look sensualità e femminilità? Probabilmente avete ragione, ma non
dovete trascurare il rovescio della medaglia rappresentato dalla sofferenza
alla quale sottoponete le articolazioni e i muscoli del piede e della caviglia.
Lo sostiene uno studio americano basato sulla raccolta e lo studio di dati
statistici relativi agli interventi di pronto soccorso dal 2002 al 2012.
La ricerca
Gli esperti della University of Alabama, Birmingham, negli undici anni della ricerca sono stati segnalati
3.294 casi di lesioni e incidenti di varia natura causati dai tacchi alle caviglie e a i piedi delle donne
statunitensi. Questo dato configurerebbe una media nazionale di 123.355
americane danneggiate dalla propria abitudine al tacco dodici, con un tasso
di incidenti pari a 7.32 ogni centomila donne.
Non risulta sorprendente il fatto che a essere più colpite sono le giovani
donne con un'età compresa tra i venti e i ventinove anni (18.38 ogni
centomila donne) e quelle tra i trenta e i trentanove (11.07). Decisamente
più curioso è invece il risultato statistico che evidenzia come la maggior
parte degli incidenti si verifichi in casa piuttosto che durante un'uscita serale.
«Chi bella vuole apparire...»
Per arrivare a esporre a rischio le proprie caviglie è sufficiente, secondo il parere degli specialisti
americani, indossare abitualmente scarpe con tacchi di almeno 10 cm per tre volte alla settimana. Nel
corso del tempo è probabile che compaia uno squilibrio di quattro muscoli funzionali della caviglia con
conseguente riduzione di motilità dell'articolazione, condizione questa che facilita gli incidenti di
natura muscolo-scheletrica. Un precedente studio inglese aveva svelato che mediamente le donne che
indossano scarpe con i tacchi alti iniziano a sentire dolori ai piedi dopo solo un'ora e sei minuti, ma
anche che il 40% di queste accettava la sofferenza pur di essere alla moda.
Per tutte coloro che non intendono in nessun caso smettere di usare i tacchi alti, un buon consiglio
arriva da uno dei co-autori dello studio: «È clinicamente importante eseguire esercizi di
rafforzamento della caviglia e cercare di auto-limitare l'impiego di scarpe con i tacchi troppo alti».
Il parere dell’esperto
Abbiamo sentito lo specialista in ortopedia Angelo Chessa, responsabile Chirurgia del piede
dell’Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano, il quale ha confermato lo studio: «Senza bisogno di studi
c’è un motivo molto semplice e meccanico per cui il tacco alto è nocivo: la base d’appoggio è ridotta».
L’incidente più frequente deriva dal trauma distorsivo che può predisporre varie parti del piede alla
frattura e danneggiare la caviglia a causa della flessione del piede. «Non solo – esistono anche danni
a lungo termine del tacco alto, come le metatarsalgie (abitualmente associate ad anomalie di
appoggio delle teste metatarsali), l’alluce valgo, il neuroma di Morton (aumento di volume di un nervo
sensitivo interdigitale) o altri effetti collaterali derivanti dagli squilibri e dall’alterazione del passo e da
un alterato carico dell’avampiede al suolo».
E gli esercizi di rafforzamento della caviglia sono veramente una soluzione? «Bastasse
quello…ma tanto le donne continueranno a portare i tacchi alti». (salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 660
SCIENZA E SALUTE
IL PRIMO CEROTTO HI-TECH CHE MISURA LE EMOZIONI
I sensori ultrasensibili rilevano l'effetto pelle d'oca su chi lo indossa
Che si abbia l'abitudine o meno di esternare le proprie emozioni, esiste un segno che tradisce
chiunque: la pelle d'oca, incontrollabile risposta della capacità di
emozionarsi di fronte a un tramonto, una canzone struggente o frasi
d'amore che colpiscono nel profondo.
Ora si può anche misurare, dando una stima di quanto il nostro cuore
è capace di provare, con un cerotto ultrasensibile realizzato da un
team di bioingegneri della Bio & Brain Engineering Department at the
Korea Advanced Institute of Science and Technology.
Poco più grande di una moneta, il patch rileva la contrattura dei muscoli erettori dei peli (quelli che
fanno letteralmente rizzare la peluria anche negli altri mammiferi) e con uno speciale algoritmo ne
interpreta l'intensità, riconducendo i dati rilevati alle diverse emozioni.
Il primo prototipo sviluppato è già stato testato e in 2-5 anni potrebbe essere implementato per
diventare più sensibile e accurato nella lettura dei sentimenti.
Il professor Young-Ho Cho, a capo del gruppo di ricerca, ha dichiarato di essere stato ispirato da uno
dei tanti talent show in TV in cui i concorrenti con più possibilità di successo sono coloro in grado di far
venire la pelle d'oca al pubblico, che vota esclusivamente in base al proprio coinvolgimento emotivo.
Ma il cerotto hi-tech per le emozioni potrebbe essere utile anche in clinica per definire tratti di
personalità complesse, come ad esempio gli individui che a causa di deficit di conduzione nervosa non
riescono a trasmettere emozioni. (OK, Salute)
Come essere felici, ecco le 5 regole da seguire da subito
Ascoltare un pezzo della propria musica preferita, stare cinque minuti in più con
persone che ci piacciono, trascorrere del tempo all'aperto, aiutare qualcuno, fare
una nuova esperienza.
Queste le cinque semplici regole per essere più felici da subito, secondo
Paul Dolana, esperto di felicità, professore della London School of
Economics e consulente del governo britannico su come rendere la
popolazione più serena.
Secondo Dolan, come ha detto all'Hay Festival, molte delle cose che crediamo ci renderanno felici sono
fugaci e possono alterare la vita in modo negativo.
Ad esempio una promozione sul lavoro, ambita ma che potrebbe sottrarci più ore del nostro tempo,
portare più stress e un pendolarismo maggiore.
O ancora un giro del mondo, esperienza invidiabile ma che potrebbe separarci dai nostri cari, o infine
uno stipendio alto, considerando che non ci sono studi scientifici che dimostrino che chi ha del denaro
extra è più felice.
Dolan suggerisce anche di modificare le password facendole diventare affermazioni per aiutare a
mantenere nella memoria gli obiettivi che ci siamo prefissi.
Ad esempio, se si vuole smettere di spendere soldi si può utilizzare una nuova password per l'accesso
on line al nostro conto bancario che aiuti a focalizzarsi sull'obiettivo, "bastaspenderesoldi".
Anche fare promesse pubbliche sembra essere un buon modo di raggiungere lo scopo: quindi
l'annuncio di un piano per perdere peso, smettere di fumare o smettere di bere tanto su Twitter rende
le persone più propense a tenere il passo. (Salute, Il Messaggero)
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Anno IV – Numero 660
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE CORSI OBBLIGATORI:
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
I corsi si terranno presso la sede dell’Ordine secondo il calendario in tabella
Come è noto il D.Lgs 81/2008, oltre a prevedere gli obblighi formativi per i datori di lavoro, i
rappresentanti dei lavoratori e gli addetti alla gestione delle emergenze e al primo soccorso, stabilisce
che i lavoratori, in occasione della costituzione del rapporto di lavoro o del trasferimento o cambio di
mansioni, devono ricevere una adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Pertanto, l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli ha organizzato i seguenti Corsi Obbligatori:
Diritto alla salute e sicurezza sul lavoro in Farmacia (R.S.P.P.): Corso obbligatorio per tutti i datori di
lavoro che intendono svolgere in prima persona il compito di Resp. del servizio di prevenzione e protezione.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.): corso obbligatorio è riservato a tutto il personale
di farmacia che intende svolgere il
compito di responsabile della sicurezza
per i lavoratori.
L’antincendio: corso obbligatorio per
tutti i datori di lavoro che intendono
svolgere in prima persona il compito di
addetto all’antincendio nonché per
coloro che debbono ricoprire il ruolo di
addetto antincendio designati dal
datore di lavoro.
Il primo soccorso: corso obbligatorio
per tutti i datori di lavoro che intendono svolgere in prima persona il compito di addetto al pronto soccorso
nonché per coloro designati dal datore di lavoro.
Formazione dei Lavoratori: corso obbligatorio per tutti i lavoratori delle farmacie.
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà” messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti :
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata
da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)