Per l`economista Dominick Salvatore il commercio mondiale è a
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Per l`economista Dominick Salvatore il commercio mondiale è a
Economia martedì 22 novembre 2016 8 Condizioni di lavoro, Ticino ultimo Uno studio di Travail.Suisse afferma che stress e pressioni sono più forti a sud delle Alpi Zurigo – In Ticino la qualità delle condizioni di lavoro è giudicata la peggiore rispetto alle altre grandi regioni della Svizzera: è quanto risulta da un sondaggio presentato da Travail.Suisse. A pesare sul morale dei dipendenti nella Confederazione – precisa il sindacato – continuano a essere lo stress, la pressione delle scadenze, nonché la mancata promozione della salute e della formazione. Inoltre aumenta l’insoddisfazione riguardo ai salari e agli orari di lavoro. La ‘dimensione motivazione’ per esempio in Ticino ottiene 66,5 punti contro i 69,2 in media, evidenzia il barometro delle condizioni di lavoro. Tale sondaggio, lanciato l’anno scorso, è stato effettuato quest’anno presso 1’400 persone tra i 16 e i 64 anni con una percentuale minima di lavoro del 20%. Per quanto riguarda la ‘dimensione motivazione’ spicca la Svizzera nordoccidentale (71 punti), mentre dopo il Ticino – seppur distanziati – i peggiori sono Espace Mitteland e Zurigo (intorno ai 69 punti). In questo ambito peggio del Ticino (59 punti) fa solo la regione di Ginevra (intorno ai 58 punti), mentre a livello di sicurezza il Ticino è inferiore (poco più di 63 punti) alla regione di Ginevra (poco più di 64 punti). Nel resto della Svizzera i punti riguardo alla sicurezza oscillano tra un valore di oltre 67 (Espace Mitteland) e oltre i 69 (Svizzera orientale). Meno differenze nette nel resto della Svizzera si notano invece per la ‘dimensione salute’ tra i poco più di 60 punti (Svizzera nordovest e Espace Mitteland) e poco più di 61 punti (Svizzera centrale). “Sempre più stress ed esaurimento emotivo sono oggi una realtà per la maggior parte dei lavoratori”, secondo Gabriel Fischer, responsabile della politica econo- mica di Travail.Suisse, citato in un comunicato odierno del sindacato. A subire una forte pressione sono soprattutto i lavoratori della Svizzera latina: “In Ticino e nella regione di Ginevra a preoccuparsi per il posto di lavoro è il 26,6% dei lavoratori, la percentuale scende al 13,2% nel resto della Svizzera”. Anche riguardo al peso psicosociale vi sono differenze regionali: mentre nella Svizzera tedesca i lavoratori che si sentono emotivamente esauriti dopo una giornata di lavoro sono un terzo, in Ticino e nella regione di Ginevra il valore sale a un lavoratore su due, indica Fischer, aggiungendo che servono migliori condizioni di lavoro. Per l’economista Dominick Salvatore il commercio mondiale è a senso unico Equilibrio rotto dalla Cina Il professore della Fordham University di New York saluta con favore l’intenzione di Donald Trump di rivedere i rapporti con Pechino non è detto che sia stato definitivamente abbandonato. Il problema si chiama Cina. È con questo Paese che gli Stati Uniti hanno un forte disavanzo commerciale di circa 300 miliardi l’anno. Nessuna teoria economica afferma che sia un solo Paese a riequilibrare il commercio internazionale. Se una sola economia ha dato così tanto a un’altra, c’è qualcosa che non funziona. E il problema si chiama ‘sussidi pubblici’. Le imprese americane e tutte quelle occidentali non competono con quelle cinesi ma con il governo di Pechino. Questi vantaggi competitivi sono quantificabili in circa il 30-40% del deficit commerciale Usa. Il problema non è quindi solo valutario. di Generoso Chiaradonna Le recenti elezioni presidenziali statunitensi e la vittoria del repubblicano Donald Trump hanno acceso più di un faro dell’opinione pubblica mondiale sul programma economico che il neo inquilino della Casa Bianca vorrà attuare nel prossimo quadriennio. Per molti osservatori Trump è un’incognita sia in politica estera, sia per quanto riguarda l’azione di governo nel campo economico. Non così per Dominick Salvatore, professore di economia e direttore del Global economic policy center presso la Fordham University di New York intervenuto ieri a Lugano – assieme a Michael Spence, premio Nobel per l’economia nel 2001 – al sesto Lantern fund forum. «Trump ha detto chiaramente cosa vuol fare: ridurre l’aliquota massima per le imposte delle persone fisiche (dal 39 al 33%), quella per le imprese (dal 35 al 15%) e anche il tasso d’imposizione sui profitti esteri delle società (dal 39 al 15%)». «Inoltre – continua Salvatore – ha intenzione di aumentare gli investimenti pubblici in infrastrutture e le spese per la difesa. In poche parole vuole mettere in pratica un pacchetto di stimoli (spesa pubblica e sgravi fiscali) che dovrebbe far aumentare crescita Il premio Nobel Spence. Nel riquadro Dominick Salvatore economica, debito pubblico e inflazione. La quasi certezza di un incremento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, infine, contribuirà a far affluire capitali dal resto del mondo verso gli Stati Uniti con relativo apprezzamento del dollaro e conseguenze sulle economie emergenti che sono fortemente indebitate in dollari». TI-PRESS Il presidente eletto Trump ha però anche una visione del commercio internazionale fortemente protezionistica, almeno a parole. Le condizioni degli scambi commerciali sono cambiate per gli Stati Uniti, ma i problemi non derivano dall’accordo Nafta (tra Usa, Canada e Messico, ndr) o dal futuro Ttip con l’Unione europea che È quindi meglio avere a che fare con la Russia di Putin che con la Cina in via di transizione a un’economia di mercato? La Russia è un Paese europeo e lo stiamo spingendo nelle mani della Cina. È politicamente e strategicamente sbagliato mettere una grande nazione in un angolo. Bisogna attendersi per forza delle reazioni. L’economista italo-americano ha parlato anche della Brexit. «Se ci sarà un’uscita totale dal mercato europeo a pagarne il prezzo più elevato sarà il settore finanziario. Si stima che circa 100mila posti di lavoro potrebbero lasciare Londra». «Ma attenzione – conclude Dominick Salvatore – non ne beneficeranno Parigi o Francoforte. I grandi player torneranno negli Stati Uniti». Michael Spence: ‘La crescita frenata potrebbe durare a lungo’ nese non aumenta al ritmo del 9-10% l’anno non può essere considerata una storia di successo», ha affermato Michael Spence, premio Nobel per l’economia nel 2001 intervenuto ieri al sesto Lantern fund forum di Lugano. Un altro aspetto ormai legato a doppio filo alla ‘new normal’ è la politica monetaria ultraespansiva delle banche centrali. «Politica che ha fatto quello che poteva. Si pensi ai flussi di capitali che sono alla forsennata ricerca di rendimenti positivi. In uno scenario come questo potrebbe verificarsi un evento cataliz- ‘Too big to fail’, è attiva da ieri la filiale nazionale di Credit Suisse Zurigo – La filiale svizzera di Credit Suisse ha avviato ieri la sua attività operativa. L’entità giuridica creata nell’aprile 2015 è controllata al 100% dal gruppo e opera con una licenza bancaria propria: avrà la funzione di banca universale per la clientela svizzera, informa l’azienda. Nella nota Credit Suisse spiega che la creazione della nuova impresa migliora la capacità di un’eventuale liquidazione del gruppo, in linea con i requisiti regolamentari disposti dalla legislazione elvetica relativa alle banche considerate 21.11 ABB Ltd N Actelion N Adecco N CS Group N Geberit N Givaudan N Julius Bär N LafargeHolcim N Nestlé N Novartis N Richemont P Roche BJ SGS N Swatch Group P Swiss Life N Swiss Re N Swisscom N Syngenta N UBS Group N Zurich F.S. N 20.85 155.00 62.00 13.96 404.90 1799.00 44.61 53.55 68.15 70.65 65.85 230.90 2005.00 296.30 273.40 92.55 432.80 387.80 15.84 264.90 Var. -0.04 -2.50 +0.90 -0.17 -1.70 +2.00 -0.44 -0.30 -0.30 -0.95 -0.20 -1.10 +5.00 -2.00 -2.10 -0.20 -3.60 -2.00 -0.23 -1.70 Var % Var % 1.1.16 -0.19% +16.09 -1.58% +11.03 +1.47% -10.01 -1.20% -35.63 -0.41% +19.01 +0.11% -1.31 -0.97% -8.32 -0.55% +6.46 -0.43% -8.58 -1.32% -18.60 -0.30% -8.66 -0.47% -16.46 +0.25% +4.91 -0.67% -15.39 -0.76% +0.77 -0.21% -5.70 -0.82% -13.95 -0.51% -1.14 -1.43% -18.85 -0.63% +2.51 Altre azioni svizzere 21.11 Aryzta N Ascom N Autoneum N Baloise N Bucher N Clariant N Bellevue Grp N Bobst Group N Cassiopea N Dormakaba Hold N EFG Int’l N EMS-Chemie N Fischer N Forbo N GAM N Galenica N Gategroup N Helvetia N Interroll Hold N Kudelski P Kuehne & Nagel N Kuoni N Lindt & Sprün. N Logitech Lonza N Meyer Burger N Mindset P OC Oerlikon N Panalpina N Pargesa P Petroplus N Phoenix Meca. P Rieter N Schindler N Sonova Hold Straumann Hold N Sulzer N Sunrise N Transocean N Vaudoise Ass. N Vögele Charles P Von Roll P Vontobel N Walter Meier N Var. Var % Var % 1.1.16 43.00 -0.02 -0.04% -15.68 17.45 +0.15 +0.86% +9.74 253.50 +0.50 +0.19% +25.24 122.10 -0.40 -0.32% -4.31 229.20 -1.80 -0.77% +1.28 16.20 -0.11 -0.67% -14.78 14.80 -0.20 -1.33% -0.67 59.35 -0.65 -1.08% +41.47 30.50 +0.75 +2.52% -6.15 725.00 -5.00 -0.68% +6.07 5.68 +0.02 +0.35% -46.16 496.50 -1.75 -0.35% +12.58 859.50 -5.50 -0.63% +26.58 1314.00 -1.00 -0.07% +11.16 10.30 -0.30 -2.83% -38.32 1018.00 -14.00 -1.35% -35.32 51.00 +0.50 +0.99% +15.64 521.00 -3.00 -0.57% -7.95 1085.00 -12.00 -1.09% +26.67 17.25 -0.25 -1.42% +19.37 128.50 -0.70 -0.54% -6.74 369.75 0.00 0.00% 0.00 59030.00 -760.00 -1.27% -20.89 25.35 -0.10 -0.39% +64.61 181.70 -0.80 -0.43% +11.40 1.73 -0.05 -2.80% -71.02 0.01 0.00 0.00% 0.00 9.27 +0.08 +0.87% +3.57 125.30 -0.30 -0.23% +11.37 63.35 -0.35 -0.54% -0.23 0.03 0.00 0.00% 0.00 467.50 -5.25 -1.11% +0.16 179.40 -2.60 -1.42% -4.57 177.40 -1.10 -0.61% +4.97 125.80 -0.70 -0.55% -1.17 361.50 -3.25 -0.89% +18.52 99.80 -0.30 -0.29% +5.77 62.90 +0.15 +0.23% +6.42 11.72 +0.46 +4.08% -6.24 474.00 -4.00 -0.83% -8.67 6.37 0.00 +0.00% -29.45 0.65 +0.02 +3.17% -1.51 51.20 +0.10 +0.19% +7.78 36.10 -0.45 -1.23% -1.63 Azioni svizzere (New economy) 21.11 Addex Pharma N Basilea Pharma Crealogix N Global Nat. Res. LifeWatch N Myriad Group N Oridion Systems N Perfect Holding N SHL Telemed. N Swissquote N Temenos N 2.27 72.65 106.00 0.05 10.10 2.50 21.95 0.03 6.80 28.00 67.65 Var. -0.05 -1.65 0.00 0.00 -0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 -0.45 Var % Var % 1.1.16 -2.15% -20.35 -2.22% -24.55 +0.00% +25.44 0.00% 0.00 -0.98% -40.23 +0.00% -2.72 0.00% 0.00 +0.00% -25.00 +0.00% +7.42 +0.00% +10.89 -0.66% +30.22 Azioni estere quotate in Svizzera 21.11 Anglo Amer. Austriamicrosys. BASF Bayer Boeing Caterpillar Cosmo Pharma General Electric Gold Fields Intel Corp. Newron Pharma 3¿]HU Philip Morris Schlumberger Siemens Unisys 13.95 29.10 85.85 58.55 68.25 93.80 176.90 29.00 3.37 17.75 19.15 91.50 86.00 112.60 10.50 Var. +0.25 0.00 -0.15 0.00 0.00 -0.35 +2.30 0.00 +0.02 0.00 -0.40 +2.20 0.00 0.00 0.00 Var % Var % 1.1.16 +1.82% +213.48 +0.00% -13.26 -0.17% +10.77 0.00% 0.00 0.00% 0.00 -0.37% +36.23 +1.31% +9.06 0.00% -5.07 +0.59% +24.81 0.00% 0.00 -2.04% -25.19 +2.46% +3.91 0.00% +23.29 0.00% +14.43 0.00% 0.00 Indici di Borsa L’OSPITE Dallo scoppio della crisi del 2008, l’economia globale ha conosciuto una certa ripresa anche se non uniforme e non tutte le principali economie sono tornate ai livelli di Pil pre-2008. L’Italia, per esempio, è una di queste. Gli economisti hanno coniato un nuovo termine per definire la situazione congiunturale attuale: ‘new normal’, la nuova normalità fatta di crescita con il freno a mano tirato. Non c’è recessione, ma nemmeno euforia. Neppure la Cina – l’economia più dinamica dell’ultimo decennio – cresce più a ritmi sostenuti. «Se il Pil ci- Azioni svizzere SMI (Blue Chips) troppo grandi per poter fallire (‘too big to fail’). Non cambia per contro la volontà espressa da Credit Suisse di rafforzare ulteriormente la posizione dell’istituto nella Confederazione in relazione alla clientela privata, commerciale e istituzionale. Nessun mutamento tangibile è atteso inoltre per i clienti. La nuova entità è iscritta a registro di commercio come Credit Suisse (Schweiz) Ag, ma dispone anche di nomi analoghi in francese, italiano e inglese. zatore che potrebbe rompere questo status. La disintermediazione del lavoro o la forte spinta alla digitalizzazione sono uno di questi fattori», ha continuato Spence. Questa situazione potrebbe durare a lungo per effetto di cause concomitanti: crescita demografica, difficoltà dei Paesi emergenti, evoluzione tecnologica. «La situazione globale sembra stabile ma è insostenibile» – ha detto Spence, sottolineando però che ci sono differenze fra Paese e Paese. La transizione non sarà facile per nessuno e fattori Londra pensa a forte riduzione fiscale Londra – Theresa May imita Donald Trump e promette un ulteriore taglio della corporation tax – imposta sulle società – nel Regno Unito, che potrebbe scendere addirittura al di sotto del 15%. Lo ha annunciato la premier parlando per la prima volta di fronte ai vertici dell’industria britannica (Cbi), impegnandosi per uno stanziamento di 2 miliardi di sterline nella ricerca e lo sviluppo. È già previsto che la corporation tax scenda dall’attuale 20 al 17% entro il 2020, ma May vuole andare oltre. come l’urbanizzazione e l’avvento della robotica di servizio complicheranno le cose, cancellando molti posti di lavoro nel manifatturiero. Inoltre l’economia globale dovrà digerire il fattore Donald Trump alla Casa Bianca. «Tagli fiscali e aumento degli investimenti pubblici potrebbero non avere vita facile al Congresso e al Senato Usa anche se sono controllati dai repubblicani», ha continuato Spence che accoglie comunque con un moderato ottimismo il programma di stimoli annunciato dal neopresidente Usa. GENE Banche, la redditività bassa è una sfida Strasburgo – “La redditività delle banche resta una sfida da affrontare”. Lo ha affermato il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi parlando all’Europarlamento. Un fattore sono “i tassi bassi” che però “oggi sono necessari per un ritorno di tassi più alti in futuro”, ha spiegato Draghi; d’altra parte “eredità e sfide strutturali” come “sovraccapacità e strutture di costi inefficienti” sono “anche fattori importanti dietro la bassa redditività delle banche”. Il processo di consolidamento “è parte della risposta”. Swiss Market Index SPI Generale Alimentazione Assicurazioni Banche Beni ind. e servizi Chimica Distribuzione Edilizia e materiale Salute Servizi pubblici Tecnologia Telecomunicazioni Trasporti DAX Francoforte Euro Stoxx 50 CAC 40 Parigi FTSE MIB Milano NIKKEI Tokyo 21.11 Var % 7849.86 8592.56 3687.63 1211.6 801.34 1688.91 2936.61 1555.4 2527.03 1947.78 2193.72 829.57 1476.9 1399.36 10685.13 3032.97 4529.58 16297.26 18106.02 -0.69% -0.64% -0.47% -0.48% -1.16% -0.07% -0.36% -0.40% -0.51% -0.91% -0.96% -0.50% -0.65% +0.85% +0.19% +0.40% +0.56% +0.19% +0.77% Var % 1.1.16 -10.98 -5.51 -6.06 +4.43 -16.83 +11.69 +1.25 -14.90 +19.00 -12.68 +24.48 +22.38 -7.23 +12.32 -0.53 -7.17 -2.31 -23.90 -4.87 Cambi Biglietti Dollaro USA (USD) Euro (EUR) Dollaro canadese (CAD) Sterlina inglese (GBP) Yen giapponese (JPY) Acquisto Vendita 0.9730 1.0465 0.7195 1.1855 0.8740 1.0570 1.1085 0.7895 1.3175 0.9540 Acquisto Vendita Materie prime Argento (USD/Oz.) Oro (USD/Oz.) Greggio (USD/Barile) 16.37 1205.30 48.78 16.87 1221.35 48.79 Fonte dati Corsi senza garanzia