gazzetta-di-reggio-2017-01-23
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23-01-2017 Data Pagina Foglio 1 / 3 Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Cliccando in un punto qualsiasi dello schermo, effettuando un’azione di scroll o chiudendo questo banner, invece, presti il consenso all’uso di tutti i cookie OK LAVORO ANNUNCI ASTE NECROLOGIE GUIDA-TV QUOTIDIANI LOCALI VERSIONE DIGITALE SEGUICI SU +4°C nubi sparse COMUNI: HOME REGGIO EMILIA CORREGGIO GUASTALLA SCANDIANO MONTECCHIO EMILIA CASTELNOVO MONTI CRONACA SPORT TEMPO LIBERO ITALIA MONDO × FOTO VIDEO Cerca nel sito TUTTI I COMUNI RISTORANTI ANNUNCI LOCALI PRIMA SI PARLA DI REFERENDUM COSTITUZIONALE REGGIANA CALCIO GRISSIN BON CUCINA REGGIANA NDRANGHETA LAVORO EX REGGIANE Sei in: REGGIO > CRONACA > SIAMO GIÀ NEL DOPO-AEMILIA, IL... ASTE GIUDIZIARIE VAI ALLA PAGINA SU 'NDRANGHETA AEMILIA PROCESSO AEMILIA Vendite giudiziarie - Gazzetta di Reggio Visita gli immobili dell'Emilia Romagna NECROLOGIE 141167 Ecco tutti i segnali: consulenti conniventi, flussi di denaro sospetti in banca e in posta. I legami con la massoneria di Tiziano Soresina Appartamenti Gossolengo Emilio Soprani 61500 Codice abbonamento: Siamo già nel dopo-Aemilia, il silenzioso mimetismo della cosca 23-01-2017 Data Pagina 2 / 3 Foglio Cigarini Angelo 23 gennaio 2017 Reggio Emilia, 23 gennaio 2017 Pellegrini Paolo Reggio Emilia, 23 gennaio 2017 Bonini Francesco Si ringraziano anticipatamente quanti parteciperanno alla cerimonia. , 23 gennaio 2017 Bertolotti Emidio Reggio Emilia, 23 gennaio 2017 CERCA FRA LE NECROLOGIE PUBBLICA UN NECROLOGIO » REGGIO EMILIA. Il mimetismo è la caratteristica saliente della ’ndrangheta, ma lascia sempre delle “tracce” e per capire cosa stia accadendo a Reggio Emilia nel dopo-Aemilia bisogna assolutamente cogliere quei segni, in primis i flussi di denaro. Diciamo questo perché nelle quattro ore d’intensa riflessione sulla lotta alla mafia nel nostro territorio non c’è stata – venerdì pomeriggio alla Camera del lavoro – solo una convergenza di idee (e se ne nascesse un tavolo di lavoro permanente?) fra varie professionalità.n campo giornalismo, sindacato (la Cgil), associazionismo antimafia (Libera) e politica (molto esplicito il sindaco Luca Vecchi sulle intimidazioni in atto, come riportato nell’edizione di ieri dalla CASE MOTORI LAVORO Rustico, Casale Gazzetta). Nella sala-conferenze sono infatti emersi spunti a dir poco interessanti per un obiettivo importante: non piegarsi ad un fenomeno pericolosissimo e per un lungo periodo effettivamente concretizzatosi in una sorta di accettazione sociale della ’ndrangheta (che nel Reggiano la Dda chiama clan Grande Aracri), ma dare gli strumenti alla comunità per non incorrere negli errori del passato. San Secondo Parmense (PR) 900 mq Ottimo n. bagni 2 2 piano cucina: Abitabile Box Rustico indipendente a qualche Km da San Secondo in zona di assoluta tranquillità costituito da casa padronale di circa 200 mq. .... CERCA UNA CASA Vendita Affitto Asta Giudiziaria Provincia LEGGI ANCHE: Modena Cerca Pubblica il tuo annuncio L'editoriale del direttore della Gazzetta di Reggio, Stefano Scansani, su una corretta informazione sul contrasto all’infiltrazione e all’insediamento mafioso CULTURA DELLA LEGALITA’. Che qualcosa si sia rotto nel mimetismo portato avanti dalla cosca per tanti anni sul nostro territorio («Finché non si spara, gli affari loschi vanno a gonfie vele» è la strategia dei mafiosi calabresi) lo si sta capendo – come ha giustamente sottolineato Enza Rando, avvocato di Libera – nell’atteggiamento tenuto dagli imputati di Aemilia che hanno cercato di estromettere dal processo sia gli studenti che i giornalisti. Un tentativo, fallito, per bloccare questo flusso di notizie a scuola, a casa con i genitori, sui mass media, il che significa maggiore consapevolezza, 141167 Se provassimo ad essere inospitali Codice abbonamento: BASTA RITARDI. Le varie “anime” del seminario si sono trovate tutte concordi nel dire che la maxi operazione Aemilia non ha certo vinto la ’ndrangheta a Reggio, inoltre che c’è stato un eccessivo ritardo (20-30 anni?) nell’individuare – sul piano investigativo ma anche politico – il fenomeno nella sua reale portata. Puntifermi da cui partire per reagire, per trovare i giusti antidoti perchè è quasi banale dirlo che gli anticorpi non hanno funzionato perché proprio non c’erano. Data 23-01-2017 Pagina Foglio 3 / 3 sempre più persone con le antenne diritte su quanto gli accade attorno. Studenti, articoli, sindaci in aula, la mobilitazione del sindacato: tutto serve per far uscire la criminalità organizzata da quel cono d’ombra che ne ha nascosto la pericolosità troppo a lungo. COLLETTI BIANCHI. L’inchiesta Aemilia ha fatto emergere la natura imprenditoriale – più che da banda armata – della cosca cutrese-reggiana, evidenziando tutta una serie di reati di natura economica (fatture fasulle, riciclaggio, usura, prestanomi nelle aziende) che hanno fortemente inquinato la nostra economia. Un modo d’agire che presuppone i consulenti (avvocati, notai, commercialisti) come figure-chiave per il clan. E qui spunta una linea molto sottile fra lavoro tecnico e connivenza. Poche le segnalazioni di situazioni sospette (il 5%) da parte dei professionisti. Ma di “falle” se ne annotano anche nel sistema bancario (finanziamenti milionari a persone rivelatesi legate alla cosca e con redditi da povertà conclamata...) e in quello postale (transitate montagne di soldi da “ripulire” e queste operazioni a raffica non si sarebbero interrotte con gli arresti del 2015), per non parlare dell’imprenditoria e della cooperazione in contatto – come emerge da Aemilia e da altre indagini – con ambienti mafiosi. MASSONI E PRETI. La potenza costruita col tempo dalla cosca Grande Aracri “rimbalza” poi dalla Calabria – e specificatamente dall’inchiesta Kyterion – per i rapporti intessuti con la massoneria e con il Vaticano da parte del capoclan. Un intreccio, specie con esponenti massonici, che a Reggio è ancora tutto da esplorare nonostante di questo potere occulto se ne parli – più sottovoce che con indagini vere e proprie – da tanti anni nella nostra città. IL DOPO-AEMILIA. Se una caratteristica basilare della ’ndrangheta è il controllo del territorio, ora c’è però da chiedersi quali siano le dinamiche del clan dopo il “terremoto” Aemilia. Chi sono ora i leader? In quali settori economici stanno agendo visto che l’edilizia ora in profonda crisi non può più essere il terreno privilegiato? Di “spie” in tal senso se ne sono già accese parecchie: gli incendi dolosi che continuano, gli insistiti e soprattutto sospetti affari nell’orbita delle slot, l’ombra del voto di scambio per agganciare i partiti. Su quest’ultimo punto Guido Mora (segretario provinciale della Cgil) ha sottolineato, riferendosi a Brescello (comune sciolto per mafia), di non essere riusciti come sindacato a fare una contromanifestazione per stigmatizzare le dichiarazioni dell’allora sindaco Marcello Coffrini su Francesco Grande Aracri (condannato in Edilpiovra), aggiungendo che i partiti dovevano impegnarsi di più «che forse in quella realtà qualche elemento di voto di scambio alle elezioni potevano averlo avuto». E torniamo ai “segnali”: sotto traccia, per continuare a mimetizzarsi... ©RIPRODUZIONE RISERVATA AEMILIA PROCESSO AEMILIA 23 gennaio 2017 I COMMENTI DEI LETTORI Tutti i cinema » Seguici su Codice abbonamento: 141167 LASCIA UN COMMENTO