centrostorico - San Felice Circeo

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centrostorico - San Felice Circeo
Annivverssarioo
Don Giacinto Tacconi
di emme
Teerritorrioo
Lo Spazioo deellaa Memoriaa
Al fuoco
di Fa.Lu.La.
Un evento
suggestivo …
di Paolo Sarandrea
a pag. 3
Affreschi del
novecento … di
Francesca d’Oriano
a pag. 7, 8, 9
a pag. 4
Con questo numero il nostro periodico bimestrale compie un anno di
vita. E’ stato un percorso in salita,
ma siamo soddisfatti.
CENTRO STORICO
ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CENRO
sotto
STORICO”
SAN FELICE CIRCEO
BIMESTRALE
GRATUITO
- ANNO 2 N. 6 -
VUOTI DI MEMORIA
la notizia
Il personaggio
Quod non fecerunt barbari,
Barberini fecerunt.
“Gran barba bianca e occhi di un fulgido azzurro, un vecchio bellissimo”
Quel che non hanno fatto
i barbari, l’han fatto i Barberini
(Papa Barberini e suoi nipoti,
che distrussero insigni
monumenti Romani per
costruire palazzi)
Sono prossime le elezioni
europee e, senza perdere di
vista il loro carattere
sovranazionale, vogliamo
anche e soprattutto tener
d’occhio le contemporanee
elezioni per il rinnovo di
alcuni Consigli provinciali,
segnatamente per il Consiglio
della Provincia di Latina.
Il primo cittadino di San
Felice Circeo, dott. Giuseppe
Schiboni, chiede ai suoi
concittadini di riconfermarlo
nella carica di consigliere
provinciale.
Come avevamo annunciato
nella nostra lettera del 7
gennaio 2004 “…, se
necessario, al momento
opportuno, condurremo una
campagna per favorire la
sostituzione dell’attuale
amministrazione, il cui
mandato scadrà tra circa due
anni”, eccoci pronti ad
affrontare la questione nella
sua sostanza.
Riteniamo, innanzitutto, che
sia opportuno fare scelte
politiche secondo un giudizio
etico, che non è altro che il
giudizio informato dei
cittadini, su fatti, opinioni e
comportamenti di chiunque
intenda ricoprire cariche
istituzionali; mentre ci è
doloroso constatare distacco
e indifferenza dei sanfeliciani
che, affrontando la questione,
usano spesso ripetere: “tanto
sono tutti così e non c’è
niente da fare!”.
Lasciamo al
GIUGNO 2004
James Aguet
nel ricordo della nipote Lucilla De Fabii Negro
sposta) ci fosse
semplicemente
scritto: “In questa casa visse e
morì James Aguet
Senior – Firenze
1848 San Felice
Circeo 1932”
Avrei desiderato
che rimanesse
una traccia di
quest’uomo, mio
nonno materno
che tanto ha amato questo Paese,
occupandosi essenzialmente di
agricoltura. James
Aguet era originario del Cantone di
Vaud, in Svizzera. Di famiglia
economicamente modesta, rimasto orfano giovanetto con
fratelli e sorelle più piccoli,
aveva interrotto gli studi per
mettersi a lavorare e da semplice commesso di banca era
presto divenuto condirettore,
Grand’Uff. JAMES AGUET
A
vrei voluto che sulla
porta del cancello
che dà sulla piazzetta del Palazzo Comunale di
San Felice Circeo (per questo
ho inoltrato diverse richieste
al Comune senza mai avere ri-
S
o
m
Per la serie “vuoti di memoria – i grandi personaggi legati a
San Felice Circeo”, in questo numero parliamo del barone James Aguet, conosciuto attraverso un’intervista alla nipote Lucilla De Fabii Negro, oltre che dalla lettura del libro scritto dalla stessa “Ricordi in un quaderno”.
Abbiamo scoperto così il capostipite di una prestigiosa famiglia,
ma anche colui che comprò nel 1898 l’ex feudo di San Felice,
perché, innamorato della sua storia e soprattutto della sua natura, lo volle fortemente nonostante il Paese fosse allora raggiungibile con molte difficoltà e non presentasse alcuna attrattiva di vita comoda e gradevole. Sentendo i racconti dei lunghi periodi trascorsi da James Aguet a San Felice Circeo, dove morì nel
1932, abbiamo conosciuto gli aspetti e le caratteristiche del nostro Paese così lontano e diverso da quello di oggi.
poi finanziere, accumulando
una grossa sostanza. Successivamente si era occupato soprattutto dell’industria alimentare, che era allora ai suoi primi albori, ed era stato tra i fondatori della società Cirio, avendo procurato a Francesco Cirio
i capitali per iniziare la sua attività conserviera.
Il nonno conduceva una vita laboriosissima. Collaborava a
m
a
r
giornali economici sia italiani
che svizzeri, scambiava amichevoli polemiche con Luigi
Enaudi e con De Viti De Marco.
Rigido con se stesso e con i
figli era tenerissimo con la
moglie, conosciuta a Roma
nel 1875 e sposata dopo pochi mesi nella chiesa ortodossa di Nizza: la nonna infatti
era russa.
continua a pag. 2
i
o
Vuoti di memoria
James Aguuet
2
Preistoria
Ripparro Blanc
10
Il personaggio
Don Giaacinto Taacconi
3
Territorio
Borgo Montenero
11
Territorio
Al fuoco
4
Dalla città
Delibere - Lettere
Territorio
L’Hotel Maga Circe
5
Personaggi
Oroscopo-M
Mirimicche-Piercing
12
13
Editoriale
Quod non fecerunnt...-Corrisponddenzza
6
Sport
Caalcio - Footinng
14
Eventi
Lo spaazio della memorria
Lo spazio della città
Tempo libero-O
Ora legale
15
7, 8, 9
continua a pag. 6
Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n.
796 del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Mariadea Votta - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAAG .
2
VUOTI DI MEMORIA
Il personaggio
stato colto da
amore
per
quella stravagante proprietà di così
incantata belC’era una terza passione nel cuore del nonno James
lezza e dal suggestivo
oltre a quella per il lavoro e per la moglie, la passiopassato ed aveva messo i
ne per la mitica montagna che sorgeva tra il mare e
suoi davanti al fatto comla palude: si trattava del Monte Circeo, a cento chilopiuto.
metri da Roma,al di là della pianura pontina infestata
Pur esaltato e commosso
dalla malaria.
per la particolarità dei posti, non dimenticò
C’era una passione nel cuore del nonno James, la l’aspetto, pratico
passione per la mitica montagna che sorgeva tra il ma- delle cose, si ocre e la palude: il Monte Circeo
cupò dello scolo
delle acque in Elena e James Aguet
Nel 1898, recatosi a Torre Olevola, fra Terracina e il
tentativi di bonifica, si trara che scendeva al sottosuolo) si arrivava all’ultimo
Circeo, per visitare una piantagione di pomodoro apsformò da finanziere in agricoltore, dissodò terreni
piano decorato in stile pompeiano secondo il gusto
partenente alla società Cirio, restò incantato e abbacespugliosi, introdusse erba medica e trifoglio dov’edell’epoca.
gliato da quanto si offerse ai suoi occhi: dalla pianurano stati macchia e acquitrinio, usò per la prima volLe stanze erano tutte i fila, rivolte verso la marina e
ra deserta e selvosa sorgeva vicinissimo il monte, che
ta concimi chimici, impiegò razionali attrezzi agricoli
servite da un corridoio che dava sul monte. All’estrestrapiombava sul mare, ricoperto di fitto verde interin una zona che fino a quel tempo aveva conosciuto
rotto soltanto a mezza costa dalle bianche case di un
soltanto l’arcaico aratro a chiodo.
paese, il paese di San Felice.
Nei periodi immuni dalla malaria, la primavera e il tarNel gran giorno della festa, le due bande
Gli dissero che tutto il monte con un lembo di terra ai
do autunno, la famiglia prese a soggiordel Paese suonavano contemporaneamente ai
nare nel grande palazzo baronale, occudue lati estremi della piazza
pando l’ultimo piano, costruito dal principe Poniatowsky.
mità nord-est c’era lo studio del nonno, che guardaTutti un poco alla volta si affezionarono al
va la piana e Terracina; era vasto, con un largo tersito e trovarono attrattive nel soggiorno.
razzo avanzante come una prora. Il nonno lavorava a
La nonna, che era stata la più ostile a
un gran tavolo in vista del panorama e nella parte requella nuova proprietà, finì col compiacertrostante aveva raccolto in scaffali le opere di tutti gli
si nel ruolo di signora del piccolo paese.
autori che avevano scritto sul Circeo, da Omero a
Il titolo di “barone” a San Felice contiAleardo Aleardi. Ma un piccolo armadio mi affascinanuava ad essere attribuito al proprietario
va ben più dei vecchi libroni: conteneva, conservate
del “feudo”: eccola “baronessa” e feudain vasetti, le vipere catturate sul monte. Le portavano
taria, ricordi russi riaffioravano, la cosa
al nonno a gara, perché, per ogni vipera uccisa, solenon le dispiaceva.
va regalare cinque lire, cifra allora non indifferente.
Nel periodo che va dal 1920 al 1930 anSeguivano, verso il corpo del palazzo, le camere da
davo a San Felice a Pasqua per trattenerGruppo di famiglia: James, Vera, Luigi, Lilly, Olga, Elena
letto dei nonni, poi la vasta sala da pranzo e via via
mi circa un mese. Il treno, da Roma a Tertutte le altre stanze, fino alla grande cucina. Questo
racina impiegava più di cinque ore. Alla
appartamento tanto grande era illuminato a petrolio e
suoi piedi formava una “tenuta ex-feudo”: nel 1870
stazione di Terracina ci attendevano le carrozze del
lo fu a lungo, per conservatorismo, anche dopo che
questa , dalla Camera Apostolica, era passata al Denonno. Una strada collegava adesso la cittadina a San
la luce elettrica era giunta in paese. Sempre per conmanio italiano, poi a vari proprietari speculatori e in
Felice e correva lungo il mare; lo si indovinava a siniservatorismo mio nonno non voleva la macchina e
quel momento era in vendita. James salì al paese, s’istra, però non era visibile, nascosto come era da ducontinuava ad andare con
nerpicò per il monte, scoprì il panorama incantevole
ne coperte di verdi vigneti
il calesse guidato dal coce decise che l’ex-feudo di San Felice sarebbe stato
di un dolce e famoso moIl nonno morìì a San Felice nel 1932, di chiere che si chiamava Ansuo e pochi giorni dopo lo comprò, di nascosto dalla
scato. La carrozza attraver- polmonite, dopo un inverno rigido
tonio Pasciuti. Poi, convinfamiglia e dalla moglie che pur tanto amava.
sava, su ponti di legno o di
to da mio padre, prese una
barche, Foce Badino, Foce
Ford (la famosa Ford T) che era guidata da Cesare.
James s’inerpicò per il monte, scoprì il
Sisto, il Rio Torto. Non sorgevano case lungo il perNelle feste suonava la banda, anzi le bande, perché ve ne
panorama incantevole e decise che l’ex-feudo
corso da Terracina a San Felice, ma solamente alcuerano due, rivali fra loro. A quella “ufficiale” il nonno
di San Felice sarebbe stato suo
ne “lestre”, capanne circolari di pietre col tetto di paaveva concesso una stanza al pianterreno del palazzo, i
glia, di un tipo che risaliva alla preistoria: le ricordo
suonatori si esercitavano dopo cena e il coro del NabucLa moglie e i figli inorridirono, e da un punto di vista
ancora abitate da qualche famiglia. Il Monte Circeo, si
co si alternava a “Mira il tuo popolo” e agli inni fascisti.
pratico non avevano poi tutti i torti. Per giungere da
faceva sempre più vicino, la strada cominciava a saliPoi, nel gran giorno della festa, le due bande suonavano
Terracina al paese di San Felice c’era solo una via
re e attraversava proprio sotto il paese un villaggio di
contemporaneamente ai due lati estremi della piazza bracarrareccia e nemmeno tutta transitabile. Verso la terporcili. Piaceva dire al nonno scherzando che quegli
ni musicali diversi, tendevano a soverchiarsi a vicenda e
raferma si estendeva la selva e la palude, lì dalla prianimali grufolanti discendevano dai compagni di Ulislascio immaginare il risultato. Le rivalità paesane non si
mavera all’autunno era padrona la malaria. La montase trasformati in porci da Circe. Infine si giungeva al
limitavano alle bande, c’era un medico in opposizione al
gna non dava altro reddito che il taglio della boscapaese, dopo una sorta di ponte si varcava una granmedico condotto comunale, i suoi clienti s’erano stretti in
glia, le terre della tenuta erano o magre o paludose,
de porta ad arco e subito a destra si entrava nel corassociazione con tanto di gagliardetto che portava orgoil paese povero e isolatissimo.
tile selciato del palazzo. Salendo dalla “scala nobile”
glioso la scritta “Società dei liberi ammalati”.
L’idea di andare a soggiornare nel vecchio palazzo
(c’era anche la “scala degli asini” transitabile da sobaronale poteva non essere allettante, ma l’uomo era
mari e da muli e una “scala segreta” piccola e oscu-
segue dalla pag. 1
James Aguet
“
”
“
“
“
”
”
”
segue a pag. 16
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
3
IL PERSONAGGIO
Anniversario
Don Giacinto Tacconi
Sempre vicino alla gente, soprattutto a chi ne aveva bisogno
L’
8 maggio 2003 Don Giacinto Tacconi ci
lasciava. Era arrivato a San Felice Circeo,
non ancora trentenne, l’11 luglio 1954.
Dopo un periodo trascorso come Vice Parroco a Roccagorga e Assistente Diocesano delle ACLI, il Vescovo di Terracina, Priverno e Sezze, Mons. Emilio Pizzoni, lo inviava come Parroco a San Felice Circeo, do-
“
Don Giacinto Tacconi era arrivato a San
Felice Circeo, non ancora trentenne, l’111 luglio 19544
”
po che la comunità aveva vissuto un periodo di tensioni e divisioni. Sapeva bene che il lavoro che lo
aspettava non era facile.
Aveva dalla sua, però, una giusta dose di semplicità
da sinistra: Mariano Goretti (fratello di S.Maria Goretti),
ed umiltà ed un gran disarmante sorriso. Un sorriso
sconosciuto
don Giacinto, Giuseppe Garibaldi (nipote del Generale)
che dava l’idea della gioia di vivere, Lui, che aveva
vissuto un'infanzia dura, dolorosa, nella povertà.
Visse la trasformazione di San Felice da paese
Aveva solo quattro anni quando il padre Eugenio,
agricolo a centro turistico importante. Fu sempre
trentenne, moriva a causa della tubercolosi contratta
vicino alla gente, soprattutto a chi aveva più bisogno.
durante la prima guerra mondiale. Due anni dopo anRicostruì la Chiesa Parrocchiale del Centro Storico e
che la madre Assunta moriva per la stessa malattia.
sentì la necessità, visto 1'esodo degli abitanti, di
Rimase solo con la sorella di quattro anni che fu accreare una nuova Parcolta dalla zia materna che
rocchia a La Cona. Connon aveva avuto figli. Per
sigliò al Vescovo di afAveva
una
giusta
dose
di
semplicità
ed
lui invece si aprirono le
fidare la nuova realtà ai
umiltà
ed
un
gran
disarmante
sorriso
porte dell'orfanotrofio
Padri Mercedari, che
(Collegio San Michele a
negli anni cinquanta
Roma). Nell'ottobre del
avevano realizzato con Padre Acquaro e Confratelli
1937, nello stesso giorno e alla stessa ora in cui a
un importante centro d’accoglienza per gli orfani ed
San Felice Circeo si tenevano i funerali dell'Arciprete
i figli dei carcerati.
Don Gaspare d’Antrassi, entrava nel Seminario di
Rivedeva, in questa opera (Villaggio della Mercede),
Sezze.
Era una cosa che ripeteva spesso. I1 Signore aveCon il consumato Rosario tra le mani, in
va chiamato a se un suo Servo fedele e, nello stesuna
tiepida notte di maggio, con quel suo
so momento, faceva sbocciare la vocazione in un radisarmante sorriso, tornava in Cielo
gazzo di tredici anni che un giorno avrebbe sostituito, nello stesso ministero e nello stesso luogo, il
compianto Don Gaspare.
la sua infanzia; in questi tristi e sfortunati ragazzi,
Da Sezze al Seminario Leoniano di Anagni sino al 31
privati dell’affetto dei genitori, se stesso bambino.
luglio 1948, quando fu ordinato Sacerdote insieme a
La non realizzazione di un Centro Parrocchiale a La
Don Augusto.
Cona da parte dei Mercedari, lo rattristò molto. Collaborò devotamente con i suoi Vescovi (Navarra,
Pizzoni, Pintonello, Carli. Compagnone e Pecile).
Nel 1990 per la salute minata dal diabete, rinunciò all’ufficio di Parroco... e si ritirò in silenzio. Silenzio forse eccessivo. Forse fu dimenticato da troppi! Confratelli e …… compresi. Ma offrì al Signore ed alla Madonna ... anche questa solitudine e sofferenza.
Dopo aver celebrato, nonostante le gambe malferme, come tutti i giorni la Messa (un prete che prete è se non celebra la Messa tutti i giorni?) ed aver
assistito in televisione alla Supplica alla Madonna
di Pompei, con il consumato Rosario tra le mani, in
una tiepida notte di maggio, con quel suo disarmante sorriso, tornava in Cielo.
emme
“
”
“
“Lo Spazio della Memoria.
San Felice Circeo … … un mare di
ricordi”. Si è appena conclusa la manifestazione del concorso organizzato dall’Istituto Comprensivo “L. da
Vinci” in collaborazione con l’Associazione “Il centro Storico”, che l’anniversario della scomparsa di Don
Giacinto Sacconi – per anni parroco
di San Felice Circeo – si inserisce in
modo adeguato ne “Lo Spazio della
Memoria”.
Non si può non ricordare Don Giacinto! Per anni, situazioni, personaggi noti del mondo culturale, imprenditoriale, artistico, avvenimenti
più o meno lieti, eventi come l’istituzione della scuola Elementare e
Media, lo hanno visto protagonista
ed avuto come riferimento. Tanti i
docenti, a cominciare da chi scrive,
agli inizi della carriera, a cui egli ha
dato il benvenuto e con cui ha stabilito rapporti duraturi nel tempo.
Tanti i ragazzi che lo hanno avuto
come insegnante oltre che, contemporaneamente, come Pastore.
Talvolta una battuta, un intervento,
un sorriso! Presenza discreta comunque, che non si è eretta mai a
giudice, ma ha cercato e proposto
sempre mediazione ed umana disponibilità.
Giuseppina Simeone
Dirigente Istituto Comprensivo
“Leonardo da Vinci”
”
A ssociazione c ulturale “ I l C entro S torico”
Don Giacinto con Paolo VI
Se vuoi aderire all’Associazione telefona al n. 333 1904459
oppure invia una e-mail a: [email protected]
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAAG .
4
TERRITORIO
Ambiente
Dal 18 al 30 agosto 1945 un incendio devasta il promontorio del Circeo
Al
fuoco
Mai si era visto un incendio di bosco di queste proporzioni
di Fa.Lu.La.
U
no dei pericoli che il Promontorio del Circeo corre nella stagione estiva è quella
degli incendi. Incendi sempre causati o
dall’incuria ignorante o dalla delinquente volontà di
chi non rispetta il patrimonio boschivo.
Nella storia recente del Circeo la cronaca riporta puntualmente i numerosi incendi che hanno
causato danni e addirittura vittime (Luigi Lanzuisi nel 1967 a cui è dedicata anche una piazza del centro storico n.d.r.), ma la cronaca più
interessante è quella dell’incendio del 1945,
che si legge nel libro di Luigi Aguet “Il Circeo”,
Roma 1952:
«A memoria d’uomo e probabilmente anche nella
storia e forse nella preistoria, non si è mai registrato in questa regione un incendio di bosco pari per intensità, proporzioni estensione, a quello
che ha devastato il Promontorio Circeo nei giorni
dal 18 al 30 agosto 1945; (...) Dopo due piccoli
incendi preliminari, uno in luglio e l’altro a Ferragosto, il grande incendio del Circeo si è iniziato il
giorno sabato 18 agosto nel bosco comunale, un
poco sotto il Peretto. Il Comune ha avuto difficoltà a reclutare operai sufficienti per combattere
energicamente il fuoco fin dall’inizio e così questo si è propagato con incredibile facilità in quasi tutto il bosco comunale.
Il giorno 19 una mia squadra di operai ha operato con quelli del Comune nel bosco comunale sopra Mezzomonte e sotto il Semaforo per cercare
di impedire la marcia verso del fuoco verso Paola, ma questo inesorabilmente (…) ha proseguito la sua marcia verso ponente. Dopo più di 150
giorni di costante siccità, ossia dal 12 marzo, sul
suolo arso dal sole, percorso da numerosi crepacci, dove gli alberi erano scheletriti dall’arsura
mai verificatasi in 38 anni, il fuoco non solo bruciava le erbe e le piante, ma perfino le radici sotto terra, distruggendo, nei giorni 19, 20 e 21
“
Mai registrato in questa regione un incendio di bosco pari per intensità.
”
quasi tutto il bosco comunale e una porzione del
mio (l’Aguet era proprietario di gran parte del
territorio di San Felice Circeo n.d.r.) bosco detto
Quarto Freddo, sopra Mezzomonte.
Il 22 abbiamo dovuto dare il coprifuoco a monte dello sfilo di protezione alla mia sughereta; e
dalla parte comunale, il fuoco è avanzato con incredibile violenza e rapidità fino alla mia casetta del Brecciaro, detta la Polveriera.
Contemporaneamente scavalcando la cresta fra
il Semaforo e le Crocette a m. 400 di altezza, il
fuoco investiva il 20 la parte della montagna comunale verso il mare e il 21 mattina era già nella zona sopra Torre Fico. Il vento incostante e
altre circostanze fu causa che la marcia del fuoco fosse molto capricciosa. Nonostante gli sforzi di pochi miei uomini e di alcuni volenterosi, il
giorno 21 il fuoco aveva girato la Croce minacciando l’alto fusto del parco comunale. Fra la
parete rocciosa a strapiombo e il suddetto parco si fece uno sfilo abbattendo opportunamente molti alberi. Con ciò, nella notte fra il 21 e il
22, fu fermata l’avanzata del fuoco verso la villa Blanc e le abitazioni vicine antistanti il paese.
Il giorno 22, a più di Km 4 di distanza in linea
d’aria dalla Croce, il fuoco oltrepassando la cresta del monte dal Quarto Freddo al Quarto Caldo, invadeva il Quarto Caldo nella parte alta della valle di Vasca Moresca.
Mi trovavo dunque ad avere simultaneamente 3
incendi sulla mia proprietà, distanti l’uno dall’altro parecchi chilometri e senza che da Sabaudia nessuno fosse venuto ad aiutare, nonostante l’incendio si vedesse fin dal capoluogo
di Latina.
(…) L’esito è stato, nei riguardi della mia proprietà, enormemente disastroso in quanto il
controfuoco, dato troppo estesamente, ha alimentato maggiormente le lingue che scendevano dalla Vasca Moresca e dalla Valle Caduta e
che hanno distrutto perfino la bella vegetazione
della zona Torre Cervia, nonché il bosco della
Batteria.
Il fuoco, trovando elemento molto combustibile
nei ginepri, si è sparso con violenza inaudita e
rapidità travolgente al di sopra della Batteria fino alla forcella a m. 450 di altezza, fra il picco
di Circe e quello di Paola. Scavalcata la cresta
–favorito molto in questo anche dal vento- è disceso sul mio taglio boschivo denominato “sopra Paola” investendolo in pieno nella sua parte alta a quota m. 200.
(…) nella mattinata della domenica 26 (cioè
giusto una settimana dopo avere incominciato
ad investire la mia proprietà da oriente) il fuoco
– aiutato sempre dal maledetto vento di ponente_ ha scavalcato la mia linea di difesa, stabilita a più di m. 200 di quota fra il picco di Circe e
quello di Paola, investendo in pieno, con altissime fiamme, i miei uomini che hanno dovuto ritirarsi molto più sotto a difendere nuovamente e
direttamente l’oliveto e la sughereta e abbandonando completamente a se stesso il taglio
“sopra Paola” che veniva in gran parte distrutto. Nel pomeriggio della domenica 26 si è sostenuta una lotta delle più accanite contro il
fuoco e sia i miei operai che i verolani della ditta Talani si sono prodigati in modo ammirevole.
(…)
Lunedì 27 agosto, 9° giorno dal suo inizio nel
bosco comunale del Peretto, il fuoco (spinto da
venti perfidamente incostanti) percorrendo
delle traiettorie fra le più curiose ed insospettate (…), il fuoco, dico, era arrivato alla zona
di Paola fin presso la Torre omonima, dove si è
fermato a pochi metri dal mare, per un cambiamento di vento. (…). L’incendio è dunque
passato su quasi Ha 596 di bosco. (…)»
E’ interessante la conclusione che l’Aguet fa
della cronaca dell’incendio che appare al lettore di oggi di una attualità e modernità incredibili: «Per concludere dirò che le cause
dell’incendio permangono tuttora ignote, ma
che tutto lascia sospettare a persone senza
coscienza (…) che hanno causato incalcolabili danni non solo al “Barone” ma al Comune
“
Nel pomeriggio dellaa domenica 26 si è sostenutaa unaa lotttaa delle più accanite contro il
fuuoco
”
ed a tutta la popolazione perché come conseguenza dell’incendio le sorgenti diminuiranno
la loro portata, si asciugheranno dei pozzi e
le piogge di primavera-estate saranno meno
frequenti!!!»
Oggi il pericolo di un incendio di così vaste
proporzioni dovrebbe essere scongiurato dall’azione preventiva svolta dal Corpo dei Forestali e dalla Protezione Civile, ma rimane comunque alto il rischio di incendi devastanti.
Ognuno di noi è chiamato ha assumere e far
assumere comportamenti che evitino qualsiasi rischio di incendio alla vegetazione del Promontorio.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
5
TERRITORIO
Ambiente
Gli alberghi che hanno fatto la storia al Circeo
L’Hotel Maga Circe
Tante presenze prestigiose: Re Farouk, Totò, Walter Chiari, Lucia Bosè,
Marcello Mastroianni e tanti altri
uando Gino Superti arriva al
Circeo é il 1934: Littoria é appena stata fondata e da pochi
mesi é stato istituito il Parco
Nazionale del Circeo. Dopo un primo
periodo in cui aveva commerciato in
formaggi, si fa raggiungere dalla famiglia (la moglie e quattro figli e, dopo la
guerra, il fratello minore Rino) ed affitta una vecchia chiesa dedicata a Sant’Alfonso, sconsacrata venti anni prima Hotel Maga Circe - anno 2004
e già trasformata in albergo. Lo chiama
“Maga Circe” e lo arreda con i mobili che aveva portato dalla casa paterna di Cremona. Erano gli anni del sabato fascista, quando ci si riuniva in piazza e si favoleggiava della villa che Benito Mussolini si stava facendo costruire sui ruderi attribuiti
dalla credenza popolare all’approdo realizzato da Ulisse al suo arrivo al Circeo. Nel
1939 c’e’ la possibilità di espandere l’atQuuando Gino Suupertti arrivaa al Circeo é il 1934
tività: nasce Villa Penelope, cui seguiranno i villini Telemaco e Tutto Tace. Il progetto è ambizioso: un insieme di piccoli edifici adagiati sulle pendici del promontorio, lungo la strada che porta a Torre Fico.
Viene anche costruita una cappella per ospitare la statua di Sant’Alfonso. Durante la
guerra i tedeschi in fuga saccheggiano l’albergo e requisiscono tutto il mobilio. Al
ritorno dallo sfollamento Gino ricollocherà la statua di Sant’Alfonso nella sua antica
dimora: anche nel suo cuore, infatti, aveva fatto breccia la credenza sanfeliciana secondo cui spostare quella statua portava sventura. Alcuni anni dopo, con grandi sacrifici, la famiglia si fa carico dell’acquisto di quella villa che avevano visto costruire.
Nasce Villa Porto d’Ulisse. Pochi anni dopo Gino viene a mancare. Siamo al boom
economico: nel 1953 Totò, durante le riprese
Affitta una vecchia de “Il turco napoletano”, insegna a Milena la richiesa dedicata a San- cetta della salsa per il cocktail di gamberi. Qualt’Alfonso già trasformata in che anno più tardi Anna Magnani affida a Lucia,
la più giovane della famiglia, il barboncino Pipalbergo
po. Ingrid Thulin lascia senza fiato camerieri e
ospiti con i suoi bikini mozzafiato. Re Farouk si fa preparare spremute d’uva con i
grappoli della vite che circonda la villa. Walter Chiari, Lucia Bosè, Ugo Tognazzi, Marisa Merlini, Omar Sharif, Marcello Mastroianni e il produttore Goffredo Lombardo,
ospiti nelle ville sorte sul promontorio, frequentano il ristorante sul mare, dove si assaporano sprazzi di Dolce Vita. Mentre il Circeo cambia, anche la Maga Circe si evolve: durante la costruzione del porto l’acqua del mare diventa torbida e poco invitante e subito si trasformano i vivai, ormai
inutilizzabili, in una grande piscina sempre
limpida e pulita. Al boom economico segue
quello edilizio: il vecchio terrapieno con
stalla, orto, forno per il pane e pozzo viene
sostituito da un moderno edificio progettato da Antonio Valente. I divi del cinema
vengono sostituiti da quelli della canzone e
della TV, tra loro Gianni Morandi, Al Bano e
Q
“
”
“
”
”
“
”
I vivai negli anni ’40
Vuoi inserire uno spazio
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“Centroo Storiico”
“
Mentre il Circeo cambia,
anche la Maga Circe si evolve:
vengono costruiti una grande
piscina e un moderno edificio
progettato da Antonio Valente
Pippo Baudo, quindi dai politici. Siamo già negli anni 80, furoreggiano le discoteche. Apre il Nautilus frequentato, tra gli altri, da Christian De Sica, Mike Francis e Luca Barbarossa. Quando, neppure 10 anni dopo, il fuoco fatuo dei locali notturni si
spegne, l’albergo e il ristorante tornano al centro delle cure della famiglia, che riscopre lei stessa il valore della propria storia. In cucina Lucia continua a proporre i
piatti inventati e rielaborati dal padre Gino e dalla sorella Milena e guarda con sospetto le mode culinarie che durano una stagione o poco più. Arrivano nuovi riconoscimenti, tra cui quello prestigioso del Gambero Rosso. Con un occhi al futuro e
nel cuore la propria storia, la Maga Circe rimane fedele a se stessa: è una delle poche attività commerciali della provincia di Latina rimasta per tutti questi anni nelle
cure della famiglia che l’ha fondata, la sua storia si è dipanata parallela a quella del
territorio in cui è nata e fiorita ed oggi tra i suoi
ospiti è possibile incontrare tanti professionisti
Il 30 Aprile 2004 l’alquotati che, poco più che ragazzi, alla Maga bergo ospita la cerimonia di
Circe avevano lavorato per potersi pagare gli premiazione del concorso
studi.
“Lo Spazio della Memoria
Il 30 aprile 2004 l’albergo ha ospitato, presso la propria sala convegni, la cerimonia di
premiazione del concorso “Lo Spazio della Memoria. San Felice Circeo … … un
mare di ricordi”, che ha registrato un’altissima partecipazione, oltre che di studenti delle scuole locali e dei loro familiari, anche di personalità dello spettacolo, della cultura, nonché di autorità istituzionali.
Un legame, quello tra la
Maga e il Circeo, lungo
settant’anni e che rappresenta, comunque, un
pezzo di storia di questo
angolo di paradiso.
Alessandro Cresti
La Maga Circe negli anni ’40
invia un email a:
[email protected]
oppure
telefona al n. 333 1904459
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAAG .
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SOTTO LA NOTIZIA
Editoriale
segue dalla prima
Quod non fecerunt barbari, Barberini fecerunt.
Quel che non hanno fatto i barbari, l’han fatto i Barberini
(Papa Barberini e suoi nipoti, che distrussero insigni monumenti Romani per costruire palazzi)
giudizio soggettivo i recenti fatti che solo apparentemente rientrano nella sfera
personale di alcuni amministratori e dipendenti comunali; diciamo solo
apparentemente, perché innanzitutto si sono clamorosamente esternati nella sede
comunale, ma anche perché, comunque, segnalano comportamenti oggettivamente
assai poco edificanti. Per arrivare a parlare di una politica etica guidata dagli interessi
dei cittadini vogliamo ricordare alcuni dei fatti più recenti che ci hanno visto coinvolti
come Associazione “Centro Storico” propositiva di progetti onesti e concreti.
Ci siamo resi disponibili, infatti, a collaborare con l’Amministrazione comunale per
avviare un percorso che, con la consulenza della Facoltà di Architettura dell’Università
degli Studi di Roma Tre, avrebbe consentito il recupero e il rilancio dell’intero territorio
del Circeo, che come tutti possono constatare ne ha gran bisogno.
Il Sindaco, dott. Giuseppe Schiboni, ha ritenuto invece cha la soluzione del problema
fosse l’affidamento di un incarico, inutile a nostro avviso perché parziale, all’arch.
Paolo Portoghesi, frequentatore delle sontuose cene in onore di Silvio Berlusconi, per
la definizione del “piano del colore” del Centro storico per un importo di 36.000 €. Il
Sindaco non ha mai specificato che l’importo è a totale carico della collettività di San
Felice Circeo, mentre i 40.000 € chiesti dall’Università di Roma Tre servivano per
studiare tutto il territorio e indicare le soluzioni di uno sviluppo complessivo; inoltre,
fatto importante, il costo era a totale carico della Regione Lazio.
E se ciò non bastasse, vogliamo ricordare che, con una recente delibera della Giunta
comunale n. 61 del 24 aprile 2004, è stato affidato all’arch. Maurizio Mastroianni
l’incarico per la “progettazione e la redazione del piano colore e del regolamento di
riqualificazione del Centro Storico”. Ancora un altro incarico, sempre maggiore
confusione, poca chiarezza, nessun fatto concreto!
E’ già passato quasi un anno da quando l’Associazione si è attivata per sollevare il
problema del recupero del territorio!
La risposta del Sindaco a questo nostro impegno civile è stata una pesante
affermazione, alla quale, come annunciato nel precedente numero di “Centro Storico”,
abbiamo dato seguito, in data 15 aprile 2004, con una denuncia nei suoi confronti
all’Autorità Giudiziaria per il reato di cui all’art. 595 del Codice Penale (diffamazione),
con l’aggravante di aver recato offesa per mezzo di un atto pubblico e della stampa.
La Giustizia farà il suo corso e siamo fiduciosi sulla decisione finale.
Con il Sindaco sono responsabili, dal punto di vista morale, anche tutti i consiglieri di
maggioranza, perché gli stessi sono stati puntualmente informati dal sottoscritto, e
non casualmente, su tutto ciò che si andava a proporre.
Non solo non ho mai avuto il piacere di sentire un loro giudizio, ma non conosco neanche
il timbro della loro voce perché non esprimono mai alcun parere nel corso di quelle rare
sedute del Consiglio comunale, ad alcune delle quali ho personalmente assistito.
Vorrei infine concludere con alcune considerazioni sulle recenti delibere di Giunta; è
interessante notare come, nonostante le indagini che sta svolgendo la Procura della
Corte dei Conti sull’eccessivo ricorso a incarichi esterni, si continui in tale direzione
anche per questioni superflue o che comunque potrebbero essere espletate dal
personale dipendente del Comune: cosa significa pagare 37.000 € per la sola
progettazione di un marciapiede e di una illuminazione stradale con lampade carrabili?
L’ufficio tecnico del Comune non è in grado di predisporre una specifica di massima
rinviando i dettagli esecutivi alla ditta appaltatrice? Era proprio indispensabile ricorrere
ad un parere pro-veritate, per un costo di 13.464 € (sic!), sulla legittimità delle
procedure concorsuali per la copertura di un
posto di istruttore direttivo contabile? Non
esiste una legge in merito? Come mai già da
aprile si fa ricorso al Fondo di riserva? Non
c’è alcuna capacità di programmazione! Per
quanto sopra esposto e perché riteniamo di
godere democraticamente di libera
espressione, diciamo che chi ha dato motivvo
di non essere, dal punto di vista politico,
all’altezzza di ricoprire un incaarico istituzzionaale
non solo non devve essere riconfermato
nell’incarico, maa deve essere, nel più breve
tempo possibile, riportato alla vita di comune
cittadino.
Alessandro Cresti
La corrispondenza
con
l’Amministrazione
Comunale
di San Felice
Circeo
Oggetto: Querela nei confronti del
Sindaco di San Felice Circeo dott.
Giuseppe Schiboni per il reato di cui
all’art. 595 c.p. (diffamazione).
ILL.MO SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI LATINA
QUERELA
A
Il sottoscritto Dott. Alessandro Cresti … (omissis) …il sottoscritto
sporge formale querela nei confronti del Sindaco di San Felice Circeo
Dott. Giuseppe Schiboni, per il reato di cui all’art. 595 c.p. (diffamazione), con l’aggravante di aver recato offesa a mezzo di un atto pubblico e della stampa, e per gli altri
reati che la S.V vorrà ravvisare,
chiedendone la punizione come per
legge.
Il sottoscritto riservandosi il diritto
di costituirsi parte civile nel corso
dell’eventuale giudizio, chiede inoltre, di essere avvertito ai sensi degli art. 405 e 408 c.p.p. nel caso in
cui la S.V. voglia richiedere la proroga dei termini delle indagini preliminari o l’archiviazione della presente querela.
San Felice Circeo 15/04/2004.
Dott. Alessandro Cresti
Avvicendamento
17 maggio 2004
Egregio Signor
Dott. Giuseppe Schiboni,
Sindaco di San Felice Circeo (LT)
Oggetto: interventi per il recupero
architettonico e cromatico del Centro Storico di San Felice Circeo. Legge 241/90
Con riferimento alla deliberazioni n.
17 del 30 gennaio 2004 (Affidamento incarico per studio per piano
di recupero architettonico e cromatico del Centro Storico) e n. 61 del
22 aprile 2004 (Affidamento incarico per progettazione e redazione
piano colore e regolamento riqualificazione Centro Storico) della Giunta Comunale, Le chiedo, nella ipotesi venga attivata la conferenza dei
sevizi, di essere informato/convocato.
Qualora, invece, s’intendesse procedere per le vie ordinarie, chiedo di
acquisire copia della documentazione trasmessa alla Soprintendenza in
base alla legge 241/90 e successive
integrazioni e modificazioni.
Vorrei, inoltre, essere informato degli avanzamenti del procedimento
amministrativo sugli interventi di cui
all’oggetto, giacché l’Associazione
da me presieduta è “portatrice di
interessi diffusi” (art. 9 - legge
241/90) ed è in grado di dare una
qualificata collaborazione affinché
siano ottimizzati i risultati.
Distinti saluti.
Alessandro Cresti
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
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TERRITORIO
Concorso
Lo Spazio della Memoria
Un evento suggestivo e pieno di emozioni
“Non si è mai vista a San Felice Circeo una manifestazione
con una partecipazione così elevata”
di Paolo Sarandrea
prensivo “Leonardo da
Vinci” nell’ambito di una
serie di iniziative che puntano a recuperare la memoria storica del paese. I
partecipanti, attraverso interviste e colloqui con gli
anziani, hanno presentato
dei lavori che contribuiranno a costituire una
specie di archivio a dispo-
Tommaso Di Prospero
Olimpio Perna, Giulia Giordano, Deborah Perna e Jacopo Giordano
S
AN FELICE CIRCEO - Una sala gremita e il
pubblico delle grandi occasioni hanno fatto
da cornice alla premiazione del concorso
“Lo spazio della memoria... un mare di ricordi”, che
si è tenuta il 30 aprile scorso presso la sala conferenze dell’hotel Maga Circe. Una cerimonia suggestiva, ricca di emozioni, condita dalla proiezione di un
filmato dell’Istituto Luce sulla San Felice del dopoguerra, quella raccontata anche dai bambini (e non
soltanto, visto che al premio, diviso in quattro fasce
d’età, hanno partecipato giovani fino a 35 anni) attraverso i racconti dei nonni e degli anziani ancora
residenti sul promontorio.
Il concorso, realizzato con il patrocinio della Regione
Lazio, è stato organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Centro Storico e dall’Istituto Com-
Classifica e nomi dei vincitori
categoria 6-10 anni
1° - Nikla Rizzato
2° - Valentina Cinquegranelli
3° - Gianluca Masala
(Ricordi di una nonna speciale)
(Il racconto di mia nonna Eva)
(Mia nonna Nunzia)
categoria 11-14 anni
1° - Claudia Capponi
2° - Matteo Campoli - Gianmarco Marzella
3° - Jessica Lanzuisi
(Una Vita difficile)
(L'uomo dalle grandi inventive)
(Nonno ... ti ricordi)
categoria 15-18 anni
1° - Jacopo Giordano - Giulia Giordano - Deborah Perna
2° - Luigi Calisi
3° - Mariaelisa Fontanella - Martina Magnanti
- Claudia Jacoucci - Fabiana Faiola
categoria 19-35 anni
1° - Tommaso Di Prospero
2° - Mauro Gaspa
3° - ex-aequo Germana Gaspa
Fabio Ceci
(E adesso ... chissà!)
(Volontario di guerra a 16 anni)
(Il racconto di Elisa)
(Intervista a mia nonna Landa)
(Si può nascere anche così)
("Mo s'murame")
(Un maiale senza fegato)
sizione della comunità e che
sarà custodito all’interno della
biblioteca della scuola di San
Felice. I migliori lavori selezionati sono stati raccolti in un libro stampato dall’editore di
Latina Oggi, Giuseppe Ciarrapico.
Come la preside Giuseppina
Simeone ha sottolineato nel
corso della cerimonia, “l’iniziativa ha avuto il merito di avvicinare tra loro generazioni
differenti, coinvolgendo più di
150 giovani”. Una commissione qualificata ha selezionato i
lavori migliori che sono stati
Nikla Rizzato
premiati con computer, macchine fotografiche digitali, enciclopedie, libri e altri riconoscimenti molto speciali,
come le medaglie d’argento del Capo dello Stato e
del presidente della Camera e le targhe offerte dalla
Regione Lazio.
Molto significativo, tra i tanti illustri ospiti seduti in platea, l’intervento dell’architetto Luca Magnani, figlio
dell’indimenticabile attrice. “Questo concorso - ha detto con un filo di commozione - rappresenta il primo
passo verso il recupero della memoria di un paese che
ho amato tantissimo in passato e che adesso non riconosco più. Spero che questi ragazzi, attraverso
un’esperienza straordinaria come questa, abbiano acquisito la consapevolezza che a San Felice Circeo c’è
molto da fare per recuperare valori, luoghi ed emozioni come quelli raccontati dai loro nonni”.
Sul sito dell’Associazione “Il Centro Storico”
www.sanfelicecirceo.info sono visibili i lavori
di tutti i partecipanti al concorso “Lo Spazio
della Memoria. San Felice Circeo … … un mare di
ricordi” e le foto relative alla cerimonia di premiazione del concorso stesso che si è concluso il 30 aprile 2004 presso l’Hotel Maga Circe.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Concorso
Lo Spazio della Memoria
Affreschi del novecento italiano
raccontati dai nonni
Tutto il Circeo si è stretto intorno ai giovani vincitori del concorso a confermare
di Francesca d’Oriano
il legame di continuità tra vecchie e nuove generazioni
S
AN FELICE CIRCEO – Felicità e tante emozioni ma soprattutto la conferma di
quanto siano ancora oggi validi e vitali
gli anziani in una società che, proclami a parte,
tende spesso ad emarginarli, e quanto possa essere ancora saldo il loro legame con i giovani. E’
la lezione che ci lascia questa prima edizione de
“Lo spazio della memoria” il Concorso nato per
iniziativa dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da
Vinci” e dell’Associazione Culturale “Il Centro
Storico”, che dopo mesi di gestazione è giunto
felicemente al traguardo nella sala convegni dell’Hotel Maga Circe per la premiazione di rito.
Mai si erano visti al Circeo tanti giovani e tanti
nonni; mai si era registrata una partecipazione di
pubblico così corale e di proporzioni decisamente inaspettate, a confermare tutta la validità dell’iniziativa fermamente voluta da Giuseppina Simeone, infaticabile ed appassionata preside dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” con l’intero Corpo Docenti e da Alessandro Cresti, presidente
altrettanto indomito, quasi granitico, del “Centro Storico”.
Ed è stata proprio la presenza di centinaia di ragazzi, dei loro genitori e soprattutto dei loro nonni, senza la cui
memoria quei
racconti non sarebbero divenuti storia, a testimoniare il successo dell’iniziativa al quale
hanno contribuito la validità
del
progetto
culturale e letterario di Marina
Piccone; l’adesione entusiasta dei privati, a partire
dai proprietari della “Maga Circe” e del mitico “Gelatone”; il coinvolgimento convinto delle principali testate giornalistiche e dei loro rappresentanti: Alessandro Panigutti per “Latina Oggi”, Romano Tripodi
per il “Tempo”, Paolo Sarandrea per “Il Corriere della Sera” e Gaetano Coppola per “Il Messaggero”.
Giornalisti di razza che hanno seguito passo passo
l’iniziativa convinti che è ai giovani che debbono
sempre più spesso e con maggiore convinzione rivolgersi i media della carta stampata.
Non sono voluti mancare alla cerimonia di premiazione il Commissario del Parco Nazionale del Circeo, Salvatore Bellassai ed il Direttore, Luciano Perotto. Peccato per i politici che avrebbero potuto constatare
“de visu” quanto siano ancora validi i nostri anziani;
quanto desiderosi di riconoscersi nel passato per
guardare al futuro, i nostri giovani. Si è avuta anche
l’adesione al Concorso del Presidente della Repubbli-
ca Carlo Azeglio Ciampi, del Presidente della Camera,
Pierferdinando Casini, che hanno inviato medaglie
per i partecipanti e la promessa di partecipazione del
Presidente della Regione Lazio, On.le Francesco Storace, in forse fino alla fine, e poi bloccato alla Regione dalla discussione sul nuovo
Statuto, che peraltro, ha inviato
anche lui numerosi riconoscimenti.
Quattro i vincitori
assoluti del concorso, nella fascia riservata ai
ragazzi dai sei ai
dieci anni si è imposta Nikla Riz-
zato con il suo “Una
nonna speciale” nel
quale la piccola scrittrice in erba ha compendiato i ricordi di tre protagoniste della storia
del Circeo, a partire dagli anni successivi della
bonifica fino agli anni
sessanta. Uno spaccato
di storia italiana e dell'Agro Pontino in cui si
inseriscono come altrettanti tasselli il doloroso momento del distacco da un piccolo
paese della provincia di
Claudia Capponi
Udine, il primo e duro
contatto con l'Agro
Pontino, allora terra di
malaria, gli anni esaltanti della Bonifica con la quotidiana lotta per la sopravvivenza e la consapevolezza
che indietro non si sarebbe più tornati.
Aurora, Speranza e Maria Teresa, tre volti di un’unica
“Nonna speciale”, scrivono per la piccola Nikla una
sorta di Diario postumo che fissa sul pentagramma
dei ricordi altrettanti spunti di vissuto quotidiano e
che a distanza di oltre mezzo secolo colpiscono per
la loro freschezza e vivacità. L'impatto con la Scuola,
il Natale povero ma forse per questo più partecipato; il Matrimonio in cui l'abito lungo era privilegio di
poche ragazze, sono autentici "Cammei " destinati a
rimanere impressi nei Lettori più e meglio di tante pagine impegnate.
Ad “Una vita difficile” di Claudia Capponi il primo premio per la fascia dagli undici ai quattordici anni. E’ un
Circeo decisamente povero fatto da contadini e viticoltori che fatica a sopravvivere quello descritto da
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Concorso
Claudia Capponi e raccontato dal nonno Felice, classe 1924. Siamo all'inizio
degli anni '40. Alla Cona, oggi centro
commerciale d San Felice Circeo, ci sono
soltanto vigne. Si producono il “cesanese” ed il “moscato” che viene venduto a
Roma. Di quegli anni Claudia Capponi ci
offre uno spaccato realistico che non
indulge nella favola e ce lo racconta
per immagini: dal maiale allevato con
amore per tutto l’anno perché indispensabile, una volta trasformato in salsicce e
prosciutto, per la sopravvivenza di una intera famiglia; all'unico pasto caldo che la
maggioranza delle famiglie sanfeliciane si
potevano permettere. Ma al nonno Felice la giovane Claudia chiede anche di
ricordare le sue prime esperienze amorose: il corteggiamento, il giorno del
matrimonio, le domeniche in cui si poteva indossare il vestito della festa, ma
soltanto dopo aver accudito alle bestie come tutte le altre mattine. Una scrittura
semplice ma proprio per questo incisiva
che meglio di un saggio ci dice quale sia stata in poco più
di venti anni la trasformazione della "perla" del Tirreno,
esplosa proprio negli anni Sessanta, ed oggi alla ricerca
di una seconda giovinezza.
Lavoro a tre mani, firmato da Jacopo Giordano, Giulia
Giordano e Deborah Perna, quello che si è imposto
nella categoria 15 – 18 anni. Non sappiamo a chi, dei
tre vincitori, sia toccato il compito di assemblare in
un tutto armonico le confessioni di Olimpio Perna,
classe 1933.
Ma il risultato è indubbiamente notevole. II ritmo del
racconto, la padronanza della lingua italiana, oggi
bene alquanto raro anche negli adulti, sono indubbiamente gli elementi caratteriali di questo "E adesso … chissà" scritto con uno spirito di collaborazione e partecipazione encomiabile da Iacopo e Giulia
Giordano e Deborah Perna. Siamo di fronte a tre Autori in erba che hanno nel loro Dna tutte le caratteristiche per diventare un giorno famosi.
Insieme al ritmo del testo colpisce la capacità di sintesi dei tre ragazzi, il potere di rendere la parola immagine e viceversa. E come descrivere meglio la crisi degli anni presi in esame, dal 1940 al 1945, se
non raccontando di quello "intero paese" impegnato a raccogliere cicoria o di quell'andar per campi rischiando di finire ammazzati dai tedeschi?
A concludere al serie dei primi classificati Tommaso Di
Prospero, che la giuria ha scelto per la sua “Intervista
a mia nonna Landa”. Quarant'anni di storia sanfeliciana e diciamo pure della piccola provincia italiana, e
non soltanto pontina, dal 1920 al 1960, rivivono nel
racconto di Tommaso di Prospero. La sua fonte è la
nonna Landa, seconda di sette fratelli, classe 1923.
Una nonna coraggiosa e battagliera
impegnata a tirar su tra molti stenti e
pochi sussidi, ben sei figli. Cercare di
sintetizzare in due cartelle e mezzo
quarant’anni di storia non deve essere stato facile, ma Tommaso Di Prospero è riuscito nell’impresa soffermandosi su alcune tappe esistenziali dei suoi avi, a partire dal problema della casa che, se oggi resta drammatico per
migliaia di famiglie, allora doveva essere tragico per
tutte.
Insieme al problema abitativo quello del pasto quotidiano, risolto, ed è una costante di molti racconti, sacrificando il maiale allevato con ogni cura o procacciandosi altri generi alimentari, ricorrendo spesso al
baratto. Una società contadina che improvvisamente
si sarebbe trovata di fronte a quel boom economico
di cui fu spesso soltanto spettatrice, pur cominciando a coglierne i primi vantaggi.
Razia Bagan
Sul sito dell’Associazione “Il Centro Storico” www.sanfelicecirceo.info sono visibili i lavori di tutti i partecipanti al concorso “Lo Spazio della Memoria. San Felice Circeo … … un mare di ricordi” e le foto relative alla cerimonia di premiazione del concorso stesso che si è concluso il 30 aprile 2004
presso l’Hotel Maga Circe.
Laura Martini
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
Centro storico
Riparo Blanc
Dove si fermarono gli ultimi cacciatori-raccoglitori del Circeo
di Michelangelo La Rosa (*)
P
er raggiungere il Riparo Blanc occorre percorrere tutto il tracciato della
strada costiera del Quarto Caldo, oltre il Faro e l’albergo Punta Rossa.
E’ un piccolo riparo che si apre sul versante sud-ovest del Promontorio,
in località “Cava d’Alabastro”, a circa 20 metri s.l.m.
Esso fu scavato a partire dal 1960 dall’Istituto Italiano di Paleontologia Umana di
Roma sotto la direzione di L. Cardini e M. Taschini. Gli scavi restituirono una singolare industria litica ricavata dai soliti piccoli ciottoli costieri e una grande quantità (oltre 30.000 !) di conchiglie di molluschi,
prevalentemente marini (Patella e Trochus sono
E’ un piccolo riparo
i generi più comuni). L’insieme più rappresenche si apre sul vertativo della cultura fu assegnato al Mesolitico;
sante sud-ovest del
elementi di tipo Gravetto-Epigravettiano sono
Promontorio, in località
presenti negli strati inferiori.
“Cava d’Alabastro”
La datazione con il metodo del C14 di alcuni carboni provenienti dallo strato assegnato al Mesolitico ha fornito un’età di 8565 +/- 80 anni fa.
Quando nel 1959 Marcello Zei individuò il riparo, credette di trovarsi in presenza di una linea
Gli scavi restituirono
di riva correlabile ad un livello Tirreniano (mare
una singolare industria
interglaciale), che avesse lasciato una spiaggia
litica ricavata dai soliti
fossile a quell’altezza tante erano le conchiglie
piccoli ciottoli costieri e
fossili presenti.
una grande quantità
Avvertito il Prof. Blanc, questi fece subito un so(oltre 30.000 !) di conpralluogo. Fra i resti di molluschi egli osservò
chiglie di molluschi
che gran parte dei Trochus apparivano privi si-
“
”
“
”
Industriia mesollitiica dell “Riparo Bllanc”
stematicamente delle spire apicali; ciò non poteva essere che opera dell’uomo il
quale fratturava l’estremità delle conchiglie per estrarne più facilmente il mollusco.
Si trattava verosimilmente di un ammasso di rifiuti di pasti, tipico delle culture mesolitiche.
Nonostante lo studio di M. Taschini che confermava le ipotesi del Prof. Blanc, molti
studiosi non furono d’accordo nell’assegnare al
Mesolitico il complesso del Riparo Blanc in quanUna moderna interto mancavano elementi tipici di quella cultura.
pretazione lo indica coUna moderna interpretazione più funzionale e
me un sito stagionale
“comportamentale” del livello mesolitico del Ri(primavera – estate)
paro Blanc, al di là di qualsiasi identificazione in
per la raccolta dei moltermini di facies culturale, lo indica come un sito
luschi marini di scoglio
specializzato, quasi sicuramente stagionale (primavera-estate) per la raccolta dei molluschi marini di scoglio. La grande percentuale di denticolati ed intaccature nell’industria litica non avrebbe quindi nulla a che vedere con problemi di definizione di facies culturali, ma sarebbe
solo dovuta alla loro utilizzazione per estrarre i molluschi dalle pareti rocciose. Più
ssociazione
problematica è l’interpretazione di un
consistente numero di punteruoli e
ulturale
becchi su scheggia: oltre ad una lol
entro
torico
ro utilizzazione sempre per estrarre
i molluschi dagli scogli, bisogna riSe vuoi aderire all’Associazione
cordare che, come osservò Blanc,
telefona al n. 333 1904459
una grande quantità di gusci di Tro- oppure invia una e-mail a: centrostochus presenta un foro intenzionale [email protected]
l’estremità distale.
(*) Fondazione Marcello Zei
“
”
A
c
“I
Riparo Bllanc
C
S
”
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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TERRITORIO
I borghi di San Felice Circeo
Borgo Montenero
Don Giuseppe Capitanio, era l’alba del 4 maggio 1944 …
di Bi. Gi.
E
ra ora! … Non riuscivo più a trattenere la
penna. Grande era il desiderio di far conoscere la storia di Borgo Montenero, attraverso giornale e rinfrescare i ricordi del passato a chi
interessa.
“
Don Giuseppe fu il primo parroco di Borgo Montenero, ma anche il primo parroco di
tutto l’Agro Pontino
”
Ricollegandoci alla fondazione del nostro Borgo, ritengo doveroso ricordare in maniera rispettosa e nello stesso tempo orgogliosa la figura di un uomo che,
dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto, impersonava lo spirito e la purezza di una vita votata a Cristo: Don Giuseppe Capitanio, primo Parroco di Borgo
Montenero.
Don Giuseppe Capitanio era nato a S. Zenone degli
Ezzellini (Vicenza) il 6 gennaio 1889.
Egli non fu soltanto il primo parroco di Borgo Montenero, ma anche il primo parroco di tutto l’Agro Pontino.
Don Giuseppe arrivò a Borgo Montenero da Mussolente (Vicenza), dove era parroco, per la prima volta
il 7 Novembre 1938 e poi definitivamente il 4 Febbraio 1939.
Alto sulla sua bicicletta, povero con la sua tonaca nera piena di rammendi e con i suoi occhiali aggiustati
con il cerotto, si manifestò subito un punto di appoggio per la
popolazione loSempre pronto ad inco- cale, fatta di
raggiare e aiutare la gente a emigrati dalla
Romagna e dal
trovare una propria unità
Veneto, sempre
pronto ad incoraggiare e aiutare la gente a trovare una propria unità. Desiderando che i giovani non si sbandassero e
non andassero fuori in cerca di avventura organizzò
l’Azione Cattolica, la Filodrammatica e per coloro che
non c’erano più, con tenacia riuscì a far costruire il Ci-
“
”
mitero.
Ma il ricordo più
forte di don Giuseppe è legato
ad un avvenimento drammatico, durante l’ultima guerra, che
ha lasciato un
segno nei cuori
di coloro che
erano presenti in
quel momento a
Borgo Montenero: l’offerta della
sua vita in cambio di quella di cinque Terracinesi catturati dai tedeschi, offerta che non fu accettata.
Il diario, che egli scrisse in quella circostanza, è commovente, intenso, pieno di sentimento e di pietà, soprattutto quando elogia il comportamento di questi
Nasce a Borgo Montenero
un coro vocale
bello anche dedicargli una statua, (come se ne vedono tante di Padre Pio), da collocarsi nella piazza dei
nostri giardini e
sentire la gente
Offrìì la sua vita in camchiedere: “chi è
bio di quella di cinque Terquel signore?”.
racinesi catturati dai tedeSono sicuro che
schi, offerta che non fu acavrebbe
fatto
cettata
piacere a tutti rispondere: ”Un
sacerdote, un uomo coraggioso che ha fatto tanto
per questo paese. Non ha amato la guerra perché
aveva rispetto per la vita”.
Grazie Don Giuseppe.
“
”
n.d.r. Riferimenti più puntuali sull’accaduto possono
essere trovati sul libro:
“RACCONTARE LA STORIA Borgo Montenero 4 maggio
1944” - Quaderni dell’oralità - I.T.C. “A. Bianchini”
Terracina - anno scolastico 2001/2002
Nell’ambito delle attività parrocchiali si
vuole costituire un coro vocale. Se hai più di
sei anni e sei interessato a tale attività puoi
telefonare a Pina 0773.597978.
E’ gradita anche la collaborazione di persone che suonano strumenti musicali.
poveri uomini poco prima della morte: ”Il loro contegno fu ammirabile. A differenza di prima, dopo confessati tutti e cinque furono calmi e sereni, non mossero una protesta, non pronunziarono una parola finchè la spietata scarica dei moschetti tedeschi non li
abbatté tutti fulmineamente al suolo …”.
In ricordo di questo tragico evento la sezione degli ex
Relazione sull’accaduto di Don Capitanio
combattenti e reduci di guerra ha voluto
costruire un monumento a tutti i caduti durante la guerra e su questa lapide
scolpire i cinque nomi dei fucilati:
Cascarini Giuseppe di anni 57, BenveIl Centro Anziani di Borgo Montenero
nuti Francesco di anni 39, Savelli Bernardo di anni 23, Gallo Giuseppe di anCaro Direttore,
ni 38, Vagnozzi Vittorio di anni 23, fuSono una pensionata, anziana, ma non ancora rimbambita perciò approfitto
cilati per rappresaglia dai tedeschi in
di questa pagina dedicata a Borgo Montenero per alcune considerazioni.
Borgo Montenero la mattina del 4 MagVorrei frequentare con assiduità il locale “Centro anziani” dove però mi
gio 1944.
risulta che non si sono ancora svolte regolari elezioni per il rinnovo della carica di Presidente. Mi piacerebbe che queste elezioni si svolgano in
Don Giuseppe morì dopo una lunga
modo programmato per avere un momento di incontro con scambi di idee
malattia nel 1950 e riposa nel cimitero
ed opinioni, progetti e suggerimenti per attività compatibili con le condida lui voluto. A lui è stato dedicato l’ezioni degli iscritti al Centro stesso.
dificio scolastico delle elementari di
Potrei avere assicurazioni al riguardo?
A.A.
Borgo Montenero, ma sarebbe stato
L e t t e r e
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAAG .
12
CENTRO STORICO
Lettere - Delibere
✉
Schiamazzi
notturni
Caro Direttore,
ci rivolgiamo a Lei per segnalare una situazione a dir
poco spiacevole.
L’Amministrazione comunale di San Felice Circeo ha
tolto pace e tranquillità ad
una parte degli abitanti del
Centro Storico prolungando
l’apertura di una birreria fino alle ore 3.00 di notte,
consentendogli anche di
mettere tavoli esternamente al locale con la rimozione
forzata delle auto dal parcheggio.
Tale locale trovasi in una
piazzetta del Centro Storico, Piazza Dante, circondata da civili abitazioni, per
cui gli immancabili schiamazzi e rotolamenti di lattine di birra a quell’ora,
quando ormai è cessato il
servizio degli addetti all’ordine pubblico, vengono amplificate e non conciliano il
sonno di chi il mattino dopo
deve riprendere le normali
attività quotidiane. Onde
evitare atti inconsulti che
potrebbero derivare da tale
stato di cose, è possibile
regolare e controllare diversamente questi esercizi,
che vengono autorizzati
senza tener conto del disagio che procurano anche
per gli inconvenienti spesso sgradevoli con danni a
cose e persone per un uso
eccessivo di bevande alcoliche?
Vorremmo un maggiore
senso di responsabilità da
parte degli Amministratori
che dovrebbero prodigarsi
per proteggere il Paese e i
suoi abitanti, mentre ci
sembra che le Autorità locali abbiano in passato dimostrato scarsissimo interesse
al problema.
P.M. e altre firme
Per pubblicare la tua lettera scrivi una e-mail a:
[email protected]
oppure telefona al 333.1904459
o invia un fax a 06.51985217
Delibbere dell’Amministrazione Comuunale di San Felice Circeo
N.
36/G.C.
37/G.C.
38/G.C.
39/G.C.
40/G.C.
41/G.C.
42/G.C.
43/G.C.
44/G.C.
45/G.C.
46/G.C.
47/G.C.
48/G.C.
49/G.C.
50/G.C.
51/G.C.
52/G.C.
53/G.C.
54/G.C.
55/G.C.
57/G.C.
58/G.C.
59/G.C.
60/G.C.
61/G.C.
62/G.C.
63/G.C.
64/G.C
65/G.C.
66/G.C.
67/G.C.
68/G.C.
15/C.C.
16/C.C.
17/C.C.
18/C.C.
19/C.C.
20/C.C.
21/C.C.
22/C.C.
23/C.C.
24/C.C.
25/C.C.
26/C.C.
27/C.C.
28/C.C.
29/C.C.
30/C.C.
31/C.C.
32/C.C.
Data
01/03/04
Oggetto
Approvazione progetto preliminare lavori completamento e ampliamento struttura sportiva Ballarin. Presentazione
domanda per l’ammissione ai benefici di cui all’art.1 legge 65/87
03/03/04 Partecipazione alla organizzazione della prima tappa cors ciclistica “Tirreno – Adriatico”
03/03/04 Lavori completamento e bonifica Quarto Caldo e Vigna La Corte. Annullamento e sostituzione punto 2) della deliberazione di G.C. n-10 del 21/01/2004
03/03/04 Approvazione bando di concorso pubblico per titoli per il rilascio di autorizzazioni all’esercizio dell’attività di noleggio con conducente
03/03/04 Patrocinio Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS. Bonsai AIDS
03/03/04 Conferimento incarico di consulenza tecnica specialistica sulle problematiche attinenti il calcolo del capitale di affrancazione dei terreni (3.000,00 €)
03/03/04 Costituzione in giudizio TAR Lazio sz di Latina Festuccia Isabella. Nomina Legale (3.638,26 €)
08/03/04 Determinazione tariffe per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità anno 2004
08/03/04 Determinazione tariffe COSAP anno 2004
08/03/04 Determinazione aliquote dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) e le relative detrazioni ed agevolazioni anno 2004
08/03/04 Determinazione dell’aliquota di compartecipazione dell’addizionale comunale IRPEF anno 2004
08/03/04 Determinazione tariffe per l’applicazione della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani anno 2004-05-09
08/03/04 Approvazione schema di Bilancio 2004
11/03/04 Intervento ad adiuvandum nel ricorso proposto dal signor Tranquilli Nicola. Nomina legale (3.672,00 €)
11/03/04 Incarico di assistenza tecnica alla Litorale SpA per investimenti nel settore turistico (senza spesa)
18/03/04 Richiesta parere pro-veritate sulla legittimità delle procedure concorsuali per la copertura di un posto di istruttore direttivo contabile CAT. D1 Responsabile Settore Tecnico Contabile (13.464,00 €)
19/03/04 Patrocinio alla V gara culinaria nazionale per amatori
19/03/04 Costituzione in giudizio ricorso al TAR Lazio sez. Latina avv. Scalfati (3.638,26 €)
19/03/F04 Patrocinio a Lega Ambiente per la XV edizione di Festa Ambiente 2004
30/03/04 Approvazione Progetto Cantiere Scuola Lavoro LR. 29/65. Potenziamento attività di controllo, decoro e igiene dell’abitato, emissione rumori e traffico
30/03/04 Patrocinio alla Coop. Operatori Turistici del Circeo a r.l. per spettacoli estivi nell’area in viale Europa
05/04/04 Notificazione ricorsi giudiziari avverso sanzioni amministrative inflitte per violazioni al CDS. Costituzioni in giudizio
mezzo propri funzionari
22/04/04 Realizzazione di un nuovo tratto di marciapiede in via Roma (da incrocio via XXIV Maggio a incrocio via del Faro).
Approvazione progetto esecutivo (21.200,00 € costo della progettazione)
22/04/04 Realizzazione illuminazione in viale Maurizio. Approvazione Progetto (15.554,88 € costo della progettazione)
22/04/04 Integrazione deliberazione G.M. n. 17 del 30/01/2004 – Affidamento incarico per progettazione e redazione piano colore e regolamento riqualificazione Centro Storico
22/04/04 Ricorso per decreto ingiuntivo n. 347/04 promosso dalla soc. IND.ECO presso TAR Lazio. Nomina Legale – Fondo
di Riserva (3.638,26 €)
22/04/04 Revoca delibera G.C. n. 54 del 19/03/04. Nuova riproposizione
22/04/04 Erogazione finanziamento cinquantenario fondazione comunità religiosa Suore Benedettine di Priscilla. Fondo di
Riserva (8.000,00 €)
24/04/04 Nomina Giuria Premio di Letteratura “La Cultura del Mare”
24/04/04 Patrocinio al club Primavera Ciclistica per 29° Giro delle Regioni
30/04/04 Individuazione unità organizzativa denominata “Ufficio Affrancazioni”
30/04/04 Incarico a convenzione a tecnico esterno per procedimenti applicazione sanzione pecuniaria ai sensi art. 164 D.LGS n.
490/99 (6364,80 € per tre mesi)
12/03/04 Risposta ad interrogazioni
12/03/04 Istituzione del Premio Letterario La Cultura del Mare. Approvazione Regolamento
12/03/04 Istituzione marchi collettivi di qualità delle produzioni locali
12/03/04 Zone omogenee B di completamento. Controdeduzioni alle osservazioni pervenute
12/03/04 Documento preliminare di indirizzo per la revisione generale del PRG
12/03/04 Modifica delibera CC n. 97/03. Nomina nuovo operatore esperto
12/03/04 Acquisizione gratuita al patrimonio indisponibile del Comune di beni immobili confiscati
12/03/04 Estinzione volontaria Consorzio Fonti di Lucullo
12/03/04 Verbale di sopravvenuta mancanza del numero legale
29/03/04 Comunicazione del sindaco della revoca di un assessore (Luciano Magnanti)
29/03/04 Modif. quantità e qualità di aree fabbricabili: L. 167/62 e 865/71
29/03/04 Bilancio annuale di previsione 2004. Esame e approvazione
29/03/04 Patti territoriali DPR 447/98. Carotenuto Paolo e Alberto
29/03/04 Patti territoriali DPR 447/98. Hotel Vittoria
01/04/04 Verbale di seduta deserta
08/04/04 Annullamento delibera consiliare n. 52/01 (respinta)
08/04/04 Presa d’atto della sentenza della Corte di Cassazione di Roma n. 1476/04
08/04/04 Servizio Parcheggi a pagamento dal 01/06/04 al 30/09/04
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
13
SALUTE
PERSONAGGI TIPICI
Anneddoti
Mirimicche e gliù Priore
Il tatuaggio e il piercing
L’
Aspetti igienico sanitari legati a tale pratica
episodio che stò per narrare mi è
stato raccontato da un parente di mia
madre e cioè da Arnaldo Romanini.
Il fatto dovrebbe risalire al 1860-1870. Mirimicco era messo comunale, Priore equivale al
sindaco attuale.
Un pomeriggio di primavera, il messo Mirimicche
accompagnava il Priore in una passeggiata sulla
Via Nova, ora Via XXIV Maggio, con direzione
Monticchio.
Ad un certo punto il Priore dovette infrattarsi,
per una esigenza fisiologica. Mentre stava defecando, si avvicinò un maialetto, che tentò di
azzannargli l’organo maschile “gliù mince”.
La sera, Mirimicche si affacciò alla loggetta del palazzetto comunale, situato nella piazza principale,
oggi p.zza V. Veneto. Suonò la campanella, che
serviva per annunciare le udienze del Conciliatore,
le riunioni consiliari e questa volta, per richiamare
l’attenzione dei cittadini presenti, narrò quanto
accaduto nel pomeriggio, evidenziando il pericolo
occorso al Priore, concludendo con una ordinanza
dello stesso: “… Perciò è fatto divieto a Purcéglie
e purcellitte de circulà liberamente. Ténneta stà
dénte la rolla, perché “gliù mincee” de gliù Priore
nen è “tutere”, per un cazzo!”. (… perché il pene del priore non è affatto una pannocchia).
da O’KEA’MUS
di Andrea De Sisti
V
isto con sospetto fino a
qualche anno fa, era
spesso bistrattato.
Molti tatuaggi, con il miglioramento
della tecnica dovuta alla crescita di
tutto il movimento, sono delle vere e
proprie opere d’arte che i giovani
amano sfoggiare soprattutto in estate. Fatta questa premessa si può intuire che non è certamente difficile
trovare un buon tatuatore in grado di
creare autentici capolavori e di realizzare i nostri sogni; ma siamo altrettanto capaci di trovare professionisti
nell’arte del tattoo in grado di rispettare le norme igienico - sanitarie?
A questo proposito, ho posto a due
tatuatori, Andrea Pallocchini e Catia
Zambon di Sabaudia, una serie di
domande che mi auguro possano
chiarire un po’ le idee a coloro che
si avvicinano per la prima volta all’affascinante mondo dei tatuaggi.
Nel momento in cui è tutto pronto
per cominciare un tatuaggio, di cosa
ci si deve accertare?
“Tutto il materiale che viene utilizzato
per la realizzazione del tatuaggio deve essere sterile e mono uso e nella
Oroscopo di Giugno 2004
fattispecie: gli aghi, i puntali che servono per l’impugnatura della macchinetta del tatuatore, l’inchiostro ed i
tappini che servono per contenerlo,
per concludere con i guanti. La sterilizzazione degli aghi e dei puntali avviene attraverso un autoclave”.
Cosa viene utilizzato per la pulizia
dell’ambiente circostante?
“Per l’ambiente di lavoro vengono
utilizzati dei detergenti antisettici
ed in particolare, l’amuchina che poi
è un surrogato della varechina dall’odore meno intenso”.
Quali controindicazioni può comportare un tatuaggio per la cute?
“Le maggiori controindicazioni sono
legate ad eventuali forme di allergia
ai metalli, presenti in alcuni tipi
d’inchiostro, ma anche alla cura che
viene prestata al tatuaggio nei primi
giorni, dopo la realizzazione”.
Come viene preparata la cute prima
che questa venga tatuata?
“Per la preparazione della cute viene utilizzata la tintura iodata che ha
un alta capacità disinfettante”.
Come deve essere curato il tatuaggio nei primi giorni che seguono la
sua realizzazione?
“Per la cura del tatuaggio si deve
mantenere pulita la parte tatuata
con l’ausilio di sapone neutro ed
idratare con apposite creme neutre
a base di olio ed acqua. Nei primi
10 giorni per evitare che il tatuaggio
venga rovinato vanno evitati i bagni
in mare e l’esposizione al sole”.
Le stesse raccomandazioni finora
fatte per i tatuaggi valgono anche
per i piercing?
“Poiché il piercing con l’ausilio di
materiale metallico, che viene messo sotto cute, utilizza una tecnica
più invasiva e traumatica, bisogna
usare qualche accortezza in più,
avendo costantemente cura della
pulizia attorno al piercing”.
Che tipo di metalli vengono utilizzati per il piercing?
“Quelli che vengono utilizzati maggiormente sono il titanio e l’acciaio
chirurgico”.
Conclusione: non perdete mai di vista i
tanti consigli che vi abbiamo dato.
Tommaaso Di Prospero
Affrontate con gioia i vostri impegni. Approfittate delle vacanze per riorganizzarvi la vita. Sono favoriti i viaggi di studio o di lavoro. (dal 24/8 al 22/9)
di Aldebaran
Ariete
Giugno si presenta molto movimentato con spostamenti ed iniziative a lieto fine
sotto il profilo professionale. Marte e Saturno vi creano ancora qualche problema
in amore: sappiate “leggere” il messaggio che vi stanno inviando dal cielo stellato. (dal 21/3 al 20/4)
Toro
L’eccessiva riflessione può limitare una iniziativa: dovrete essere un po’ più dinamici per conseguire un buon risultato. Una questione familiare, motivo di preoccupazione, si risolverà come per incanto. Attenti alle spese. (dal 21/4 al 21/5)
Bilancia
Ottime opportunità di incontrare l’amore passionale o di rinvigorire un rapporto
già esistente. La sincerità sarà la vostra arma vincente. Alcune amicizie finiranno:
conserverete solo le migliori. Salute: qualche malessere passeggero. (dal 23/9 al
22/10)
Scorpione
Gli scenari celesti sono cambiati per voi in meglio! Urano e saturno vi appoggeranno e vi aiutano nella creatività e nell’autorevolezza: sarete come “maghi” incantatori. Ad ogni modo state lontani dalle persone poco chiare. Notizie sorprendenti in arrivo. (dal 23/10 al 21/11)
Sagittario
Gemelli
Venere non vi è amica, in questo mese, quindi discussioni con il vostro partner. Siete irrequieti e scontenti. Cercate di portare cambiamenti nella vostra vita: la vacanza
non basta. Guardate lontano: è tempo di fare nuovi progetti. (dal 22/11 al 21/12)
Cancro
Saturno vi ha aperto una stagione ricca di riflessioni e di nuove idee per sviluppare al meglio i vostri progetti di lavoro e di nuovi contatti. Sul piano fisico avete bisogno di relax e di una dieta più leggera. (dal 22/12 al 20/1)
Leone
Mese all’insegna delle buone occasioni. Marte vi è favorevole ed il vostro spirito d’iniziativa crescerà notevolmente. Novità positive nella vita familiare. (dal 21/1 al 18/2)
Lavoro e finanze, in giugno filano con il vento in poppa. Siete abili nel dimostrare le vostre capacità, soprattutto con l’eloquenza. L’amore vi offre complicità e
tenerezza. Venere nel segno vi rende irresistibili! (dal 22/5 al 21/6)
Gli influssi di Saturno vi renderanno più perseveranti e prudenti, quindi periodo
adatto ai chiarimenti ed ai progetti. Un nuovo amore nasce in segreto durante l’estate. Momenti di romantica malinconia. (dal 22/6 al 22/7)
Le stelle vi offrono circostanze fortunate e voi con la vostra grinta otterrete successi anche economici. Cielo sereno sul fronte sentimentale. Attenzione ai movimenti bruschi: in particolare alla schiena. (dal 23/7 al 23/8)
Vergine
Non pretendete di avere sempre ragione e non arrabbiatevi per le sciocchezze!
Capricorno
Acquario
Pesci
Studio e affari vanno alla grande in questo mese. Incertezze e dubbi invece riguarderanno un cambiamento: troverete la soluzione per caso! Solidarietà e collaborazione in famiglia. Non affaticate il vostro fegato. (dal 19/2 al 20/3)
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAAG .
14
SPORT
Calcio e Footing
E’ arrivata la
bella stagione
… comincia a correre
on l’arrivo dei primi tepori torna la voglia di infilarsi
un paio di scarpe e cominciare a correre, magari per
buttare giù qualche chilo di troppo accumulato nel
periodo invernale. La mia esperienza di corsa su strada con all’attivo diverse gare, maratone comprese, nonché la qualifica da
“Istruttore di Atletica Leggera” mi mette nella condizione di darvi qualche semplice consiglio. Per quanto la corsa sia essenzialmente un gesto naturale che diventa sportivo quando è supportato da particolari dati antropometrici e da un allenamento mirato, bisogna sfatare alcune convinzioni molto radicate nei neofiti
ed in coloro che in genere corrono poco. In molti credono che
per correre
sia sufficiente
utilizzare un
qualsiasi modello di scarpe da ginnastica e perdono di vista
l’unica cosa
su cui si deve
operare una scelta attenta e precisa. In effetti la scelta della
scarpa diventa prioritaria in funzione dei chilometri percorsi, in
questo contesto si inserisce l’utilizzo di un modello piuttosto di
un altro, che poi farà la differenza tra coloro che potranno correre in modo continuativo e coloro che invece saranno costretti
a chiamarsi fuori, a causa di contratture a carico degli arti inferiori, problemi ai tendini, infiammazione della fascia plantare e
via dicendo. Il mio consiglio è quello di utilizzare dei modelli
protettivi dal peso che può variare dai 300 ai 360 grammi, in
questo senso potrete consultare la rivista “Correre”, in edicola
l’inizio di ogni mese. Da evitare, con i primi caldi; l’uso di capi
d’abbigliamento in materiale impermeabile, assolutamente deleterio! L’eccessivo innalzamento della temperatura corporea comporta un’elevata perdita di liquidi che poi va reintegrata insieme
ai sali minerali. Per coloro che corrono le prime volte si pone il
problema del ritmo di corsa, in questo senso è opportuno ascoltare le proprie sensazioni, cercando di correre in perfetto equilibrio respiratorio ( mentre si corre si deve essere in grado di
parlare con una persona che ci è a fianco) evitando dei cambi di
ritmo sostenuti, che in chi non è allenato, comporta la formazione di alte concentrazioni di acido lattico, con carente apporto di
ossigeno alla muscolatura impegnata ed evidente calo del ritmo.
Si deve correre per almeno tre volte la settimana, arrivando gradatamente ai 40 minuti di corsa per ogni singola uscita. Dopo
20-25 minuti di corsa si brucia una miscela più ricca di acidi
grassi che comporta una perdita di peso più duraturo ( correre
sei volte la settimana per 20 minuti non è la stessa cosa!). Con
la corsa si bruciano empiricamente dalle 60 alle 70 calorie al chilometro a prescindere dalla velocità di percorrenza, è chiaro che
ciò che incide sulla perdita di peso sono i chilometri e non la velocità! Detto
questo......vi
serve solo
un po’ di
buona volontà.
Tommaso
Di Prospero
C
Nuova Circe
Salvezza raggiunta!
L
a Circe è salva...viva la Circe! Parafrasando con licenza
d’inventare, il titolo di uno
spettacolo che vide protagonista il grande Massimo Troisi
diversi anni fa...Ebbene si, la
Nuova Circe si è salvata e la
sua permanenza nel campionato di Promozione anche per
la prossima stagione è passata attraverso le partite giocate
all’Aldo Ballarin, dove nel girone di ritorno, la squadra di
mister Ceccarelli, ha fatto incetta di punti. La certezza di
avere a portata di mano la salvezza si è avuta alla quintultima di campionato, quando la
Nuova Circe sfatando il tabù
che la vedeva sconfitta da ben
nove turni fuori dalle mura
amiche, andava a vincere al
“Riciniello”, sul sintetico di
Gaeta, grazie ad una rete di
Iannitti direttamente dal calcio
d’angolo. Questa vittoria,
sommata a quella interna della domenica precedente contro il Sezze Latina ( in quel
momento le due formazioni
erano appaiate a pari punti in
quartultima posizione) con
reti di capitan Benetti e Tulli e
quella prestigiosa la domenica successiva contro il Torrice( la compagine ciociara era
ancora in corsa per un secondo posto che quasi sicuramente le avrebbe garantito il
passaggio in Eccellenza) permetteva alla squadra di Ceccarelli di giocare le ultime partite in assoluta tranquillità. La
Nuova Circe ha ottenuto un filotto di sette vittorie consecutive al Ballarin( una nell’ultima giornata del girone d’andata contro il Boville Ernica, le
altre sei nel girone di ritorno
), l’unico rimpianto sta nell’evitabilissima sconfitta nell’ultima partita interna contro un
Chiaiamari motivato ed in cerca di punti salvezza, ma con
l’undici di Marco Ceccarelli già
in vacanza. Determinanti le
vittorie contro le concorrenti
invischiate nella lotta per non
retrocedere(2-0 al Real Lati-
na, 3-0 alla Nuova Itri, 4-0 al
Ceccano, 2-0 al Sezze Latina,1-0 in trasferta contro il
Gaeta) di prestigio quelle
contro il Pontinia detronizzato
con un umiliante 5-1 con tripletta di un inarrestabile Iannitti e con le reti di Argentesi
e Vecchio, così come il 2-0 rifilato al Torrice con Iannitti e
Vecchio sempre protagonisti.
Pur continuando a subire anche nel girone di ritorno un
eccessivo numero di reti, l’undici caro al presidente Ciampa
ha cominciato a segnare con
una certa frequenza che alla
fine ha fatto la differenza. Nel
girone d’andata appena undici le reti all’attivo, in quello di
ritorno ben ventisei le realizzazioni con il bomber Vecchio
ed il funambolo Iannitti cecchini infallibili. In trasferta la
Nuova Circe ha spesso sciorinato un buon calcio ma i risultati, tolta la trasferta di Gaeta;
non sono arrivati anche per
delle scelte molto discutibili
da parte di arbitri poco preparati e spesso faziosi. Emblematica la sconfitta maturata
nel recupero contro la Sanvittorese per 2-1, con la Nuova
Circe in vantaggio con Amato,
raggiunta sul risultato di parità e superata a poco dal termine, quando pochi minuti
prima era stata annullata una
rete regolare al solito Vecchio, con il guardalinee che
convalidava e l’arbitro che incredibilmente negava la vittoria alla formazione sanfeliciana. Fastidioso il comportamento dell’arbitro nella partita esterna contro il S. Apollinare che dopo poco più di
mezz’ora mandava negli spogliatoi Marocchi e Iannitti per
delle semplici proteste, chiudendo di fatto l’incontro e costringendo Ceccarelli a dei
cambi forzati per evitare altre
defezioni che avrebbero compromesso il finale di stagione.
A parte l’eclatante vittoria
contro il Pontinia per 5-1, il
migliore incontro visto al Ballarin in questa stagione è sta-
to a mio avviso quello disputato contro il Sezze Latina con
in palio tre punti pesantissimi
che in quel momento della
stagione poteva fare la differenza tra chi restava in Promozione e chi invece sarebbe
sceso nella categoria cadetta.
Le due squadre si sono affrontate a viso aperto e tante
sono state le occasioni da rete, anche se la Nuova Circe ha
creato sicuramente di più ed
alla fine ha regolato la formazione setina con una rete per
tempo di capitan Benetti e
Tulli. A questo punto dopo
una stagione vissuta pericolosamente, in cui la Nuova Circe
si è fatta trovare impreparata
nel gestire un gruppo che
quest’anno prevedeva nell’undici titolare ben sei elementi con anno di nascita dal
1979 in poi, la speranza è che
con la nuova stagione(2004/2005), quando in
campo ci saranno soltanto
due giovani, uno classe 1985
e l’altro 1986, la squadra del
presidente Ciampa sappia recitare un ruolo da protagonista. A parte la conferma del
bomber Vecchio e la sorpresa
Iannitti, un plauso particolare
va fatto Ruggiero ed a tutta la
vecchia guardia e cioè capitan
Benetti, Tulli e Marocchi. Alla
prossima stagione......
Questi i risultati conseguiti
dalla Nuova Circe nelle ultime
otto partite che le hanno regalato la salvezza: N. CircePontinia 5-1; S.Apollinare- N.
Circe 4-0; N. Circe-Sezze Latina 2-0; Gaeta- N. Circe 0-1; N.
Circe-Torrice 2-0; Morolo-N.
Circe 3-1; N. Circe-Chiaiamari
1-3; Boville Ernica-N. Circe 41.La Nuova Circe ha totalizzato 35 punti, con 37 reti all’attivo e 48 al passivo; il campionato è stato vinto dallo
Scauri Minturno con il Boville
Ernica al secondo posto, sono
retrocesse in Prima categoria
il Real Latina, la Nuova Itri ed
il Ceccano.
Tommaso Di Prospero
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
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TEMPO LIBERO
Lo spazio della città
Zuppa di fagioli
ORA LEGALE
di Fabio Serrecchia e Antonio di Salvo
Incredienti
500 grammi di fagioli borlotti
cotica di maiale o piedino di
maiale
sedano
aglio
cipolla
un mazzetto di finocchietto
selvatico
lardo
sale
pane raffermo
acqua
Procedimento
Dopo aver tenuto a bagno i
fagioli per 12 ore, lessateli
con uno spicchio di aglio, un
po’ di sedano e la cotica o il
piedino di maiale (che avrete
lessato precedentemente per
un’ora circa).
Fate un soffritto con lardo e
cipolla, aggiungete i fagioli
già cotti, la cotica o il piedino
di maiale e un mazzetto di finocchietto selvatico; coprite
di acqua, salate e lasciate sul
fuoco per altri 30 minuti. Versate la zuppa in una terrina
nella quale avrete adagiato
delle fette di pane raffermo.
Coprite, lasciare riposare per
10 minuti e servire.
da LA VISCOTTA
Ricette di S. Felice Circeo
di Angela Bassani
Chi ci ha rubato il mare?
l “belvedere” al Centro storico è sempre stato uno dei punti più belli di San Felice Circeo
perché da lì si può far spaziare lo sguardo sul mare, lungo il litorale e fino alle isole pontine.
Da parecchio tempo tutto questo non è possibile perché un pino troppo cresciuto impedisce la visuale.
Chi dovrebbe provvedere alla sua potatura? E’ un problema di coscienza civile da parte dei proprietari, oppure è incuria e/o disinteresse da parte dell’Amministrazione comunale di S. Felice Circeo?
Attendiamo ancora, dopo un anno, una risposta anzi un concreto intervento.
I
n.d.r. Avevamo già sollevato il problema nell’agosto del 2003.
E’ stato chiesto a questa rubrica di conoscere la possibilità
di locare tra soggetti privati un bene demaniale.
L’art. 823 cod. civ. che disciplina la condizione giuridica del
demanio pubblico, prevede che <<… i beni che fanno parte
del demanio pubblico sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi se non nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge che li riguardano. …>> (art. 823
c.c.).
Il Legislatore ha, quindi, previsto l’inalienabilità dei beni appartenenti al demanio pubblico. Ciò posto, si deve ritenere
che i beni demaniali possono formare oggetto di diritti obbligatori tra privati e quindi anche di locazione. Il carattere
eventualmente abusivo dell’occupazione da parte del locatore del terreno demaniale, pur potendo risolversi in fonte di
responsabilità da fatto illecito per l’occupante, e fatte salve
le iniziative che la Pubblica Amministrazione ritenga di intraprendere a tutela della particolare destinazione del bene demaniale, non comporta anche l’invalidità del contratto di locazione del bene, stipulato tra privati, che vincola quindi reciprocamente la parti contraenti all’adempimento delle obbligazioni assunte, trattandosi di rapporti distinti, regolati ciascuno da proprie norme (in tal senso: Cass. Sez. III,
22.03.2004 n. 5672).
Musa
Musa,
non mi hai tu visto solitario
e stanco
errare per i prati colorati
nell’informe orizzonte?
Sitibondo di te io ero.
E fuggendo il disordine
ridevo alla fragile vita,
parlavo a me stesso di modi
eleganti
limpido sguardo
mano leggera.
Musa,
per te vibrai di Amore.
Sulla mia pelle
enumerando immagini
viaggiai coi freschi venti
e non compresi mai
del crescer lento delle
eterne pietre,
del mare e delle stelle.
da “Poesie per Linetta”
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Tu, Dio Onnipotente,
nel creare il mondo
incastonasti, a bella a
posta,
nella bellezza del Creato,
il mitico e favoloso Circeo
col suo magico mare,
con le sue onde turchine.
- Mi seduce questo
paesaggio
leggiadro e
fantasmagorico,
il luogo è un incantesimo!da “Parla il cuore”
di Dante Bono
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PAAG .
16
VUOTI DI MEMORIA
Il personaggio
segue dalla pag. 2
James Aguet
La vita che si conduceva a Palazzo non era certo brillante. Saliva all’ultimo piano regolarmente solo il fattore Domenico Ragazzini, venuto nelle paludi con i
primi coloni di Romagna. Era grosso, rubicondo, allegro e sempre in vena di scherzi. Ogni domenica sera
veniva invitato a cena, e dopo, sotto la lampada a petrolio, si giocava tutti “alle pulci“: si trattava di far
saltare dei dischetti di celluloide colorata finché l’uno soverchiasse l’altro che veniva così mangiato, un
gioco davvero innocente che piaceva moltissimo al
nonno il quale biasimava le carte. Il medico, il prete,
il maestro, facevano visite di convenienza: San Felice
non offriva altre risorse di vita sociale.
Nelle primavere si verificava il battesimo dei cavallini
nati in un piccolo allevamento della macchia che riforniva l’esercito. Ogni allevatore era obbligato a scegliere i nomi dei cavalli in una determinata categoria,
animali, fiori, piante oppure costellazioni e ogni anno
i nomi dei puledri doveva cominciare, in tutta Italia,
con la stessa lettera dell’alfabeto. Il nonno aveva
scelto la serie dei nomi classici e mitologici e mi aveva dato l’incarico della loro ricerca. Nascevano in ogni
primavera una quindicina di puledri, l’anno della “erre” e della “pi” me la cavai facilmente ed avemmo
Romolo, Remo, Plutone, Proserpina e Penelope, ma
quando toccò alla “qu” ci fu ben poco da scegliere.
Per il battesimo dei cavallini scendeva alla piana anche la nonna, partecipavano tutti i dipendenti e si faceva una grande merenda con le tovaglie stese sull’erba. Il veterinario di Terracina imponeva il nome
prescelto bagnando col vino moscato la fronte dei
piccoli puledri.
Il nonno morì a San Felice nel 1932, di polmonite,
dopo un inverno rigido, mentre la nonna era in Svizzera. Mio padre, che era medico, andò per curarlo
con un famoso collega Aminta Milani e lo curò con impiastri di semi di lino. Se ci fossero stati gli antibiotici si sarebbe salvato.
Il nonno aveva disposto che alla sua morte ci fosse
una cerimonia evangelica nel grande cortile del Palazzo, perché tutto il paese sapesse che, seppur non
cattolico, era stato un cristiano fervente.
In un complicato testamento lasciò all’unico figlio maschio, Luigi, la tenuta di San Felice, disponendo compensazioni per le sorelle Olga , Lilly (mia madre) e Vera
se fosse stata venduta tutta o in parte. Le sorelle rinunciarono “in toto” ai loro eventuali proventi, non ebbero
così un metro quadro e nemmeno una lira. Dopo più di
venti anni mia madre, stretta dalla nostalgia, ricomprò da
terzi mille e cinquecento metri di terreno per costruirvi
una casa estiva, così oggi è di mia proprietà un piccolissimo pezzo di quel bosco che ho tanto amato.
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Anniversario
Nozze d’argento. Auguri a mamma Cecilia e a papà Pietro per i venticinque anni di matrimonio. Si sono sposati il 16 giugno 1979. Chiara, Martina, Emanuele.
Compleanni
• Il 16 maggio Jacopo Di Maggio compie 22 anni. Auguri da nonna Dora e dalle zie.
• Il 24 e il 28 maggio scorso sono stati festeggiati i compleanni rispettivamente di Ascanio e Giuliana. Auguri dalle figlie Alessia e Lia e dal genero Osvaldo.
• Alessia Paolini il prossimo 1° luglio compirà 4 anni. Auguri dai nonni e dallo zio Maurizio.
• Il prossimo 9 luglio Natascia Cerilli compie 19 anni. Auguri da sua cugina Ines.
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