LA ROUTINE LOGLINE Durante le riprese di un film, una troupe si

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LA ROUTINE LOGLINE Durante le riprese di un film, una troupe si
LA ROUTINE
LOGLINE
Durante le riprese di un film, una troupe si confronta con
un evento doloroso.
SINOSSI - MEZZA PAGINA
Siamo sul set del nuovo film di Paolo. Qui, un gruppo di
nove persone giunge all'ultimo giorno di riprese. La
natura conflittuale della troupe, e un misterioso segreto,
stanno però compromettendo il lavoro. Protagonisti nel
film sono Alma, una bella e giovane donna che sta affrontando la sua gravidanza, e il piccolo Danilo, che ha perso
da poco il padre. Dietro le quinte spiccano Paolo, un regista con una profonda conoscenza psicologica della sua
troupe, e Gerardo, il produttore del film che, sebbene
costretto sulle stampelle, sa ancora come divertirsi.
Le scene finali del film ci portano lungo un fiume, su di
un peschereccio, e dentro un bar abbandonato che la troupe
adibisce a camerini. Mentre si continua a girare, i segreti del passato cominciano ad emergere sulla storia del
film e sulle persone che lo realizzano. Si viene così a
sapere che Paolo sta facendo questo film per aiutare
Gerardo a venire a patti con la morte di suo fratello
(padre di Danilo), della cui scomparsa egli è responsabile. Emergono vecchie passioni, che subito rimescolano i
confini tra gli attori e i loro personaggi ma che nello
stesso tempo inducono Alma a rielaborare il proprio ruolo
di madre e Gerardo e Danilo a placare il loro dramma.
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SINOSSI - UNA PAGINA
Una troupe di nove persone sta girando l'ultima scena di
un film. La storia comincia all'interno di uno studio
cinematografico per spostarsi, il giorno dopo, lungo la
foce di un fiume e finire su di un peschereccio in mare
aperto.
Alla lavorazione del film si alternano l'arguta bonarietà
di un regista attento alle suggestioni psicologiche del
suo film e il carattere deciso di un produttore che alla
solida professionalità della troupe preferisce lo svago,
l'amicizia e le donne - quasi in contrapposizione al resto
della squadra, in bilico tra individualismo e cameratismo.
In effetti la vena sottilmente allusiva è uno dei rudimenti della storia, che per il resto racconta le vicende
private dei membri della troupe in un'abile alternarsi di
esperienze comuni, piccole e grandi; di simboli che sembrano stare al di là della realtà e di momenti psicologici
diversi tra loro e che aiutano a disegnare, sotto forma di
commedia, l'affresco stilizzato, ma non scevro da drammi
ed emblemi, di un gruppo costantemente rinsaldato dal
lavoro sul set - seppur nella cinica consapevolezza che
alla fine delle riprese non s'incontrerà più.
Dopo un lungo pomeriggio trascorso in un porto deserto in
attesa del sole, a riunire un'ultima volta la troupe è ora
la scena finale del film, nel quale una ragazza incinta,
avvilita dal suo lavoro, viene portata su un mare aperto
dopo essere caduta addormentata sotto lo sguardo di un
impenetrabile marinaio.
Giunti in mare - non senza aver prima attraversato una
laguna immersa in una plumbea e suggestiva atmosfera
invernale - il film nel film si chiude sul peschereccio
del marinaio nel momento in cui la giovane donna, risvegliatasi come da un sogno, si trova a ripensare al proprio
passato, al bambino che ha in grembo per riscoprirsi,
finalmente, più adulta.
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SINOSSI - TRE PAGINE
"La routine" ha per soggetto gli ultimi due giorni di
lavorazione di un film. La storia comincia all'interno di
uno studio cinematografico, si sposta il giorno dopo lungo
la foce di un fiume per poi finire in mare aperto, su di
un peschereccio.
Disposto su due livelli speculari (si recita dietro le
quinte, mentre il set diventa il momento della verità), la
storia ha lo scopo di mettere in luce le personalità della
troupe, nove personaggi le cui vicende private verranno di
volta in volta risucchiate dal lavoro sul set.
Il primo scenario è quello di un teatro di posa con scenografie che rimandano all'ambiente marinaro: la stiva di un
peschereccio, un paio di cuccette e una saletta portuale
per tatuaggi. Si girano qui le scene in cui ALMA, caduta
ipnotizzata sotto lo sguardo di un impenetrabile marinaio,
viene rapita e portata su di un peschereccio.
Ma Alma, che nel film interpreta una ragazza tormentata
dal desiderio di fuggire via, nella realtà è un'attrice
allegra e un po' cinica, davvero l'opposto del suo personaggio e forse la figura meno complessa di tutta la
troupe. Lei è quella che si concede, tra un ciak e
l'altro, ore spensierate: instaura rapporti camerateschi
con SILVANO, l'attore locale, e con RUDY, il direttore
della fotografia. Si unisce poi agli svaghi del produttore
GERARDO e infine spinge ROSANNA, l'organizzatrice, a corteggiare Silvano che, oltre a interpretare il ruolo del
cupo marinaio, dietro la scorza del duro ha i modi tipici
dell'uomo romantico e leale.
In mezzo a questo gruppetto si aggira, compare e scompare
SERGIO, un pittoresco e anziano scenografo giunto ormai
alla fine della sua carriera. Sergio ama ingannare il
tempo raccontando aneddoti sui suoi viaggi esotici passando alcuni momenti soprattutto col regista PAOLO, un
ragazzone di cento chili, educato e gentile. Sarà proprio
durante uno di questi momenti, che Sergio confida a Paolo
un suo ricorrente sogno, in cui appare un uomo sulla
spiaggia. Un giovane capitano, prima vivo e poi morto.
Il regista, che conosce perfettamente le implicazioni del
proprio mestiere, capisce subito che l'uomo del sogno ha
qualcosa a che fare con il proprio film; e se col resto
della troupe mantiene intanto un atteggiamento bonario,
nei confronti del piccolo DANILO il regista sembra manifestare ben altre intenzioni. Prima lo convoca sul set per
una particina nel film; dopodichè gli fa credere, attraverso un sottile sortilegio, che tutti gli oggetti che
toccherà d'ora in poi appassiranno. Di fatto, è una sorta
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di provocazione che ha in realtà lo scopo di demolire,
poco a poco, tutte le paure del bambino.
Danilo ha perso da poco il padre, un capitano di nave, e
ora improvvisamente si trova - non ancora adolescente strappato al suo piccolo eden. Si capirà in seguito che il
padre era lo stesso capitano del sogno di cui parlava
Sergio con Paolo.
Pure Gerardo, un gaudente signore sui sessanta, sta attraversando una sua crisi profondissima: il padre di Danilo
era suo fratello. Ma Gerardo è anche il produttore del
film e la sua crisi, che nella tragica fine del fratello
identifica quella dei propri anni migliori, si aggrava
quando con la tipica nonchalance dell'uomo vissuto e
forte, invita la troupe al divertimento anziché ai propri
doveri professionali. Chi gli farà cambiare atteggiamento
sarà Rosanna, l'organizzatrice del film che, su richiesta
di Paolo, dovrà convincere Gerardo a esibirsi nel ruolo di
capitano di nave.
La mattina dopo la troupe - le cui riprese sono ferme al
punto in cui Alma è stata rapita e portata nel peschereccio - si sposta alla foce del fiume per girare gli esterni
in mare. La prima parte delle riprese si conclude allegramente con un brindisi organizzato dal produttore
Gerardo. Poi, però, sia per l'effetto dell'alcol, sia per
i suoi sbalzi d'umore, subito il tono della festa cambia:
TIBERIO, uno dei tecnici, si accorge della profonda
solitudine che da sempre irrompe sui set; a Paolo si
riaffaccia il desiderio di un viaggio lontano con Sergio;
Rudy lavora ininterrottamente alle luci per non tornare a
ubriacarsi; e Danilo, perduto il padre, sente continuamente la stretta della morte. Gli unici a conservare la
propria identità sono Alma, Silvano e, almeno in apparenza, Rosanna.
Rosanna, che conosce Gerardo da anni, è l'unica della
troupe a poter frugare senza pietà nel suo dramma. Forse
un trascorso amoroso lo lega ancora a lui. La donna sa che
l'angoscia dell'uomo nasconde un'altra verità e cioè che
la perdita del fratello è avvenuta in un incidente provocato da Gerardo stesso. Dopo una terribile sbronza - e
durante soprattutto un ballo improvvisato ma disinvolto
tra Silvano e Rosanna - Gerardo trova la forza di vestire
i panni del capitano di nave e si avvia così verso il
peschereccio che una volta apparteneva al fratello.
Autoproclamatosi capitano, Gerardo prende possesso del
timone. Non ha però fatto i conti con Silvano il quale,
designato ora come capitano di quel peschereccio, non
esita un secondo a scalzarlo via da lì con la forza - il
che ci lascia per un momento incerti su quale piano
(realtà-finzione) collocare questa scena. Di fatto, lo
scontro tra Silvano e Gerardo era previsto dal copione di
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Paolo e questo sarà l'unico momento in cui un dramma
personale verrà offerto al regista per la buona causa del
film.
Il lavoro dunque prevale sugli umori, i capricci e i
drammi che ciascuno porta con sé. L'esempio più evidente
ce lo offre ancora una volta il regista: se infatti al suo
inatteso sortilegio, il bambino aveva all'inizio reagito
in modo spropositato (prima sradica a mani nude un alberello, poi prova a benedirsi con l'acqua santa), il
proposito di Paolo risulta più chiaro quando il bambino
riceve in dono lo speciale costume che - stando alle
promesse del regista - gli permetterà di volare.
Quello del volo è un desiderio di Danilo che solo Paolo
potrà esaudire. Ma perché ciò possa succedere bisogna che
Danilo unisca le sue mani a quelle del regista. Se allora
dietro alla possibilità del volo ci sta giusto lo zampino
di un semplice, ma efficace, trucco di magia, il bambino,
stringendosi alle mani di Paolo, ritrova subito il mondo
interiore che la morte del padre aveva scompaginato.
In cambio, il regista otterrà da lui terreno fertile nella
sincera interpretazione che - con questa nuova coscienza
del mondo - il piccolo attore saprà dargli nella scena
finale del film.
Nel frattempo Alma, la protagonista del film nel film, si
sveglia dal suo lungo sonno e si ritrova su di un peschereccio in mezzo al mare. Siamo all'ultima scena e a
guidare l'imbarcazione è dunque Silvano, qui nel ruolo di
capitano. Alma, in fuga da tutti, era stata rapita perché
potesse incontrarsi col suo fratello Danilo; e ora che la
giovane donna è qui, il bambino le può raccontare della
magia di Silvano, e cioè che il capitano aveva preso le
sue mani e aveva voluto che le stendesse sul corpo addormentato di Alma. Ed è allora che Danilo - già felice di
riavere con sé la sorella - ha provato due forti sensazioni. Una, che il loro padre li stava proteggendo; l’altra,
che la sorella era incinta.
Siamo alle ultime battute del lavoro: il film di Paolo,
che narra l'incontro di una giovane donna con il fratello,
viene così terminato. Si giunge in breve al momento dei
saluti: Silvano e Gerardo bevono l'ultimo bicchierino
insieme; Tiberio stipa in solitudine l'attrezzatura nei
camion; Rudy cerca nell’alcol una qualche consolazione;
mentre Paolo e Alma lasciano insieme il set come se stessero ancora recitando un'ultima scena. L'atmosfera è
dunque diversa adesso; e se la chiusura delle riprese può
far pensare a una conclusione moralistica del livello di
cinismo raggiunto dalla troupe, in realtà non smentisce
quella che è stata l'energia vitale di tutta la storia: il
gusto di stare insieme, di dimenticare se stessi per dare
spazio al lavoro, al disincanto e al gioco.
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