Carnevali,l`innovazione che fa rima con successo

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Carnevali,l`innovazione che fa rima con successo
Nautica
1 / 15 MARZO 2006
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Power C manovre in scioltezza
Miele Marine cucina a bordo
Yamaha for family
Ultraflex ha progettato Power C un innovativo comando elettronico che permette di governare l’imbarcazione con la massima precisione e morbidezza anche negli ormeggi più difficili
e complicati. Power C è un dispositivo
elettronico che controlla, nello stesso
momento, sia l’invertitore che l’acceleratore del motore della barca utilizzando un’unica leva di comando.
In caso di improvvisa avaria tecnica, il
sistema diagnostico, acustico e visivo
(tramite Led) segnala in modo immediato la causa del malfunzionamento
al timoniere.
Miele Marine è la divisione appositamente creata da Miele Italia
per garantire al settore nautico l’offerta di tecnologia e la qualità
top level dei propri elettrodomestici, oltre all’assistenza nei principali porti del mondo e la garanzia
di un marchio affermato. L’offerta di
Miele Marine è variegata: va dai forni
a microonde e a vapore, alle lavastoviglie, lavatrici, macchine per il caffè,
piani di cottura, cappe aspiranti,
essiccatoi, ecc. Tutto rigorosamente
“su misura”, compresa l’assistenza
con supporto specialistico dedicato
per l’attuazione degli interventi.
Deluxe è una potente moto d’acqua realizzata da Yamaha per
soddisfare gli appassionati di sci nautico e wakeboard. Il suo
motore MR1 da centodieci cavalli permette infatti di trasportare
fino a tre persone a bordo trainando,
nello stesso momento, un raider con
tavola (o sci) ai piedi. WaveRunner
di razza, VX Deluxe ha un propulsore
da 80.9kW costituito da 4 cilindri a
4 tempi. Le prestazioni tecniche di
questo divertente veicolo, come pure
i consumi decisamente bassi, hanno
contribuito a far consacrare il Deluxe
Yamaha moto dell’anno 2005.
Carnevali, l’innovazione
che fa rima con successo
Fabrizio Checchi
«U
no dei nostri meriti
maggiori è stato e continua ad essere quello di
mantenere sempre una forte spinta
all’innovazione guidata da un occhio
attento alle nuove tendenze e da una
costante attività di ricerca. Questo
perché, per soddisfare le richieste
di un cliente sempre più esigente ed
informato, è indispensabile essere al
passo coi tempi e talvolta addirittura
precorrerli». Non ha dubbi Angelo
Carnevali quando illustra i segreti del
successo che dal 1992, anno in cui è
stato varato il primo 36’, accompagna Carnevali Yachts, cantiere da lui
fondato capitalizzando l’esperienza
del papà Ambrogio, tra i primi negli
anni‘60 ad utilizzare la carena planante
Hunt e la motorizzazione entro fuori
bordo.
L’attenzione per le nuove tendenze ha portato il cantiere a precorrere
i tempi: dalle critiche dell’esordio a una linea che è diventata un must
In cosa consiste quello che da alcuni è
stato definito il “Carnevali Touch”?
All’inizio della mia attività, nel 1992,
il cantiere Carnevali è stato pioniere di
un nuovo stile che sostituiva i profili
spigolosi e appuntiti degli esterni allora
in voga con nuove linee arrotondate e
forme morbidamente smussate. E se
inizialmente il Carnevali 36 ha riscosso
critiche perché costruito con queste
caratteristiche, successivamente lo
stile arrotondato è divenuto un must
nel design progettuale di moltissimi
altri cantieri e continua ad esserlo
Carnevali: «Senza innovazione e una costante atttività di ricerca
impossibile soddisfare clienti sempre più esigenti e informati »
tuttora. In secondo luogo, da un punto
di vista più strettamente progettuale,
in tutti i modelli Carnevali cerchiamo
di ottenere sempre il compromesso
migliore tra tenuta di mare e navigabilità da un lato, volume degli interni e
stile degli arredi dall’altro. È necessario
trovare il giusto equilibrio tra queste
componenti fondamentali, perché
l’importanza data all’una non vada a
discapito dell’altra.
Infine, la caratteristica che distingue
l’impostazione che ho voluto dare al
cantiere Carnevali e che lo differenzia
da moltissimi altri è il modo in cui qui
viene valorizzato il customer care.
Il cliente è guidato direttamente dal
cantiere in ogni fase dell’acquisto,
instaura con esso un rapporto personalizzato ed è seguito per qualsiasi
esigenza successiva da un’attenta
attività di assistenza post-vendita.
del Paese. Crede che a livello politico
sia stato fatto abbastanza per favorire
ulteriormente lo sviluppo del settore?
Ritengo che ad oggi la politica abbia
fatto molto: con l’adeguamento ai
sistemi di leasing francesi, innanzitutto, per acquistare le imbarcazioni da
diporto a condizioni agevolate, e anche
con l’eliminazione della tassa di stazionamento. Attualmente sono in atto
progetti di costruzione di nuove marine
e piani di ampliamento di moltissimi
porti turistici, a testimonianza della
necessità di disporre di un maggior
numero di posti barca e della diffusa
volontà di fornire un servizio sempre
più efficiente e capillare. Insomma
si stanno cominciando ad affrontare
seriamente quelli che sono i principali
problemi e ostacoli alla crescita di un
settore che sta dimostrando enormi
In quale misura gli investimenti in
ricerca e innovazione incidono sulla
produzione?
La nautica continua ad essere uno
dei settori trainanti per l’economia
Fano Yacht
Festival 2006
EVENTI
Moltissimo. Ricerca e innovazione
costituiscono due punti fissi dai quali
non si può prescindere se si vuole lavorare ad alti livelli in un ambito difficile
e composito come quello nautico,
almeno dal punto di vista progettuale
e produttivo. Per questo ogni anno
investiamo ingenti risorse nei più
innovativi ritrovati di elettronica e
domotica di bordo, così da poter fornire
un prodotto d’avanguardia che offra il
massimo di comodità, sicurezza e facilità di gestione. Investire in tecnologia
quindi per avere maggiore vivibilità,
comodità, semplicità e sicurezza, da
tutti i punti di vista. A questo proposito, ad esempio, abbiamo cominciato
a montare sulle nostre imbarcazioni
degli impianti di depurazione per l’acqua utilizzati anche a livello sanitario
per ottenere acqua potabile pura al
100%. Un prodotto come questo, oltre a
dare certezze in fatto di salute e benessere, ha enormi vantaggi dal punto di
vista della comodità e degli spazi: non
è infatti più necessario stipare gavoni
e armadietti con quantità industriali di
bottiglie d’acqua.
Con l’obiettivo di incentivare
il business legato all’industria
nautica e alle aziende specializzate nella subfornitura, con particolare riferimento alle attività di
refitting, al mercato del last minute
e alla borsa dell’usato, andrà in
scena nelle Marche, dal 22 al 26
aprile, la seconda edizione del
Fano Yacht Festival 2006.
In quei giorni il porto turistico di
Fano si trasformerà in una delle
più importanti vetrine nautiche del
medio Adriatico. La manifestazione, patrocinata dalla Regione,
dalla Provincia di Pesaro Urbino
e dal Comune di Fano, è organizzata dal Consorzio Navale
Marchigiano in collaborazione
con la Marina dei Cesari di Fano.
L’area espositiva sarà raddoppiata
rispetto al 2005 e potrà disporre
di duecento posti barca e di oltre
cento stand attrezzati. Il fitto calendario di avvenimenti, convegni
tecnici e serate non mancheranno
di esercitare il giusto appeal su
operatori e visitatori.
COMFORT
& DESIGN.
Nelle immagini
in alto il fondatore
del cantiere
Angelo Carnevali
e uno dei modelli
di maggior
successo, il 160’.
In basso la dinette
capacità di sviluppo. Certamente,
trattandosi di realtà per lo più artigianali, imprese di dimensioni piccole e
medie, non si può parlare oggi come
oggi di grandi numeri dal punto di
vista dei dipendenti. D’altra parte il
potenziale occupazionale del settore
non va trascurato, anche perché
questo sarebbe uno dei maggiori
e più immediati risvolti di un suo
opportuno ampliamento.
È vero che il comparto rischia di
trovarsi in difficoltà per la crescente
carenza di manodopera specializzata?
La carenza di manodopera specializzata è un dato di fatto col quale chi
opera nel settore deve fare i conti
quotidianamente. Negli ultimi anni,
in ambito scolastico, abbiamo assistito alla diminuzione se non addirittura all’eliminazione di corsi volti
alla formazione di alcune importanti
professionalità. Ad esempio quella
del falegname. Siamo convinti che
per ovviare al problema sia necessario intervenire proprio a livello
scolastico e formativo: ecco perché
collaboriamo costantemente con gli
istituti professionali e gli enti preposti e siamo promotori di iniziative e
progetti volti a sensibilizzare i giovani
sulle potenzialità occupazionali del
settore, sviluppando anche corsi
professionali per la formazione di
artigiani specializzati.
Quali obiettivi intendete raggiungere nel breve e medio periodo?
Dal punto di vista della produzione
stiamo lavorando alla realizzazione di
due nuovi modelli ad ampliamento di
gamma. Attualmente la nostra flotta
comprende imbarcazioni da diporto
con flybridge comprese tra i 13 e i 16
metri, i Carnevali 130, 145 e 160, e per
la linea custom due modelli rispettivamente di 20 e 22 metri, i Carnevali 65 e
72. È nostra intenzione dare maggiore
continuità alla gamma proponendo
un’imbarcazione di lunghezza
compresa tra i 16 e i 20 metri, nonché
ampliare la linea custom con uno
yacht di lunghezza superiore ai 22
metri. Entrambi i modelli sono ancora
in fase progettuale.
Per quanto riguarda invece
l’azienda in generale, è nostra ferma
intenzione allargare la sede storica
e direzionale di Marina di Ravenna.
Così potrà ospitare uno show room
permanente e vedrà ingrandito il
cantiere a tutto vantaggio degli spazi
dedicati alle attività di rimessaggio e
assistenza.