Installare XUBUNTU - Corso/laboratorio di elettronica ed informatica

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Installare XUBUNTU - Corso/laboratorio di elettronica ed informatica
Installare XUBUNTU
Il setup di UBUNTU richiede poche informazioni:
● Lingua
● Layout della tastiera
● Dove (e come) installare la distro
● Nome utente e password
Cominciamo!
Master Boot Record
Il firmware di avvio contenuto nella ROM del BIOS carica
ed esegue il master boot record (MBR).
Il firmware è un programma, inteso come sequenza di
istruzioni, integrato direttamente in un componente
elettronico nel senso più vasto del termine (integrati,
schede elettroniche, periferiche). Lo scopo del programma
è quello di avviare il componente stesso e consentirgli di
interagire con altri componenti.
Il master boot record (MBR), nell'architettura dei PC IBM, è
il settore di avvio che consiste nei primi 512 byte (mezzo
kilobyte) dell'hard disk, che contiene la sequenza di
comandi necessaria per l'avvio del sistema operativo.
Bootloader
Quando installiamo qualsiasi distro GNU/Linux, viene
modificata questo riferimento (MBR) ed impostato ad un
programma speciale chiamato
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BOOT LOADER
Il più usato è GRUB, il suo compito è quello di creare una
lista di tutti i possibili OS avviabili da PC.
Tuttavia oltre all'OS, GRUB mostra anche altre opzioni
quali:
● Avvio di versioni specifiche del kernel
● Kernel recovery mode
● Memtest
grub
Partizioni
La partizione in informatica consiste nella suddivisione di
un hard disk in più aree (unità logiche) indipendenti.
Le singole unità logiche vengono viste dal sistema
operativo come unità separate e possono essere
formattate e gestite in modo indipendente.
La partizione di un hard disk può essere effettuata per una
serie di motivi, i principali sono:

Installare più sistemi operativi

Suddividere logicamente i dati
Per questa operazione utilizzeremo uno dei programmi
appositi, ad es. GParted (grafico)
Partizionare un HD: Primarie

Le partizioni primarie possono essere al massimo 4
Possono essere “avviabili” (bootable) e quindi contenere
un sistema operativo, oppure essere dei semplici depositi
di dati.

Le partizioni vengono normalmente gestite tramite
apposite utility fornite assieme al sistema operativo,
queste permettono di impostare e cancellare le partizioni e
di modificarne alcuni parametri.
Partizioni estese e logiche


Le partizioni estese sono state ideate per aggirare il limite
arbitrario delle quattro partizioni. Si tratta essenzialmente
di un contenitore nel quale è possibile suddividere
fisicamente lo spazio su disco creando un numero illimitato
di partizioni logiche.
Una partizione estesa non contiene direttamente dati. È
necessario creare partizioni logiche all’interno della
partizione estesa, poiché sono esse a contenere i dati.
Gparted
Partizioni 2 :
GNU/Linux utilizza nomi particolari per i file di dispositivo
(suddivisione per lettera) che servono a identificare l'intero
disco o una singola partizione. In pratica, quando si fa
riferimento a una partizione, si aggiunge un numero al
nome del file di dispositivo riferito al disco intero.
Es: sda sda1 sda2 sda3 sda3a sda3b sdb sdc
In particolare, i numeri da uno a quattro rappresentano le
prime quattro partizioni (primarie o estese), mentre i
numeri successivi vengono utilizzati per identificare le
partizioni logiche eventuali.

Ogni partizione, per essere utilizzata, deve essere
formattata con un filesystem.
File System
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parte integrante di qualsiasi sistema operativo moderno.
informalmente, è un meccanismo con il quale i file sono
immagazzinati e organizzati su un dispositivo di
archiviazione.
Formalmente un file system è l'insieme dei tipi di dati
astratti necessari per la memorizzazione, l'organizzazione
gerarchica, la manipolazione, la navigazione, l'accesso e
la lettura dei dati.
possono essere rappresentati sia testualmente che
graficamente tramite browser e shell. Nella
rappresentazione grafica (GUI) generalmente utilizzata la
metafora delle cartelle (directory) che contengono
documenti (i file) ed altre cartelle.
Esempi di file system:

EXT2: Vecchia versione, usata per partizioni piccole di sistema

EXT3: Evoluzione della ver.2, è possibile effettuare una
conversione (2->3), journaling

EXT4: Evoluzione della ver.3, con ulteriori miglioramenti

SWAP: Estensione della memoria RAM su HD per migliorare le
prestazioni e recupero dei log

NTFS: Default in Windows 2000+, supportata da Linux
nativamente dalla versione 2.6.30

FAT32: Obsoleta ma molto diffusa nei dispositivi mobili.
Utenti:
GNU/Linux, come ogni Unix, è nato come sistema
multiutente e come tutti i sistemi operativi multi utente
devono poter arbitrare l'accesso a file e directory tramite
dei permessi (cose che un utente può o non può fare)
In Gnu/Linux esiste:


un utente (root, superutente) al quale è permesso fare
qualsiasi operazione. Nel terminale caratterizzato dal #
la possibilità di creare molti utenti (user) con
caratteristiche di accesso limitate a seconda delle
impostazioni settate nel sistema (esempio: internet, audio,
possibilità di diventare superutente). Nel terminale
caratterizzato dal $
Unix e l'albero - Windows e il chaos
Tutti i sistemi operativi che si basano su UNIX hanno un
sistema completamente diverso di gestire le cartelle di
sistema; in Windows esistono le unità (C,D, etc..) questo in
UNIX non esiste!
Tutto parte da una cartella principale

Root “/”
nella quale ci sono tutte le cartelle ed i file del sistema.
Tutti gli indirizzi ai file o cartelle partono da questa:
/
Inoltre viene usata per identificare le subcartelle..
Filesystem Hierarchy Standard
Quindi il nostro file sistem ha una struttura ad ALBERO
(tree) che prende inizio dalla RADICE (root)
Ciò che ci interessa sapere principalmente è l' uso di 3
cartelle:

/home

/media e /dev
/home
Ciascun utente ha un proprio spazio di lavoro personale.
Questo spazio è una cartella posizionata all' interno della
cartella home e prende il nome dell'utente stesso...
esempio:
/home/giuditta
/dev
Tutti i sistemi UNIX sono fortemente basati sul concetto di
file e cartelle. Tanto che ogni cosa su UNIX (ed anche
Linux) è un file.
Questo concetto si manifesta in tutta la sua efficacia
quando gestiamo periferiche esterne:
(chiavette usb, cd, dvd, etc..)
Queste vengono viste come
dei file dentro la cartella
/dev
/media
Quando l' OS verifica la presenza di una nuova periferica
allacciata, effettua in automatico una procedura chiamata
“montaggio” (mount), letteralmente innesto all'albero!
Tale procedura crea una subcartella in

/media
dalla quale possiamo accedere ai contenuti della periferica
Esempio:

/media/cdrom
Non è automatica la procedura inversa cioè lo "staccare" il
ramo innestato. Questa operazione deve essere sempre
essere richiesta dall'utente.
Il resto...
bin : binari/eseguibili (di sistema... pochi) per gli utenti
sbin : binari/eseguibili (di sistema... pochi)
dall'amministratore o da chi e' diventato tale
etc : file di conf generali, ovvero validi per ogni utente,
modificabili solo dall'admin (root)
var : Questa directory contiene file che possono cambiare
di dimensione (log / spool)
usr : Dovrebbe contenere solo dati condivisibili e a sola
lettura, c'e' un nuovo albero simile a quello appena
descritto
lib: ci stanno tutte le librerie di sistema
Vantaggi:
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
Un sistema condiviso (FSH) di organizzazione dei file
Dati personali divisi da quelli di sistema, quindi: maggior
facilità nell'eseguire il back up (salvataggio dati)
Con questa suddivisione logica in caso di
malfunzionamento software del computer, l'utente potrà
formattare la partizione con il sistema operativo e le
applicazioni senza perdere i dati presenti nell'altra
partizione. In tal modo il sistema diventa più robusto ai
guasti e sul fronte della sicurezza alle infezioni da virus
informatici rimamendo decisamente più manutenibile.
Credits
http://it.wikipedia.org/wiki/Filesystem_Hierarchy_Standard
http://it.wikipedia.org/wiki/Master_boot_record
http://it.wikipedia.org/wiki/Firmware
http://wiki.indivia.net/wikka.php?wakka=LeZione2
http://www.compiuterando.altervista.org/linux/