Approfondimenti delle start up vincitrici

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Approfondimenti delle start up vincitrici
scheda di approfondimento – profilo vincitori Vince il PREMIO IMPRESA DEL FUTURO, che consiste in 250.000 euro e in un percorso di affiancamento da parte della Fondazione CUOA: WEARABLE LIGHT EXOSKELETON ‐ Sistemi robotici per l’interazione fisica con l’uomo Esoscheletri da indossare, utilizzabili per il supporto alla movimentazione di materiali e per la deambulazione di soggetti disabili o anziani, con conseguente riduzione in campo industriale dell’incidenza di patologie all’apparato muscolo‐scheletrico e in campo assistenziale miglioramento del grado di indipendenza dei soggetti interessati. Sede: spin off universitario della Scuola Superiore di S. Anna di Pisa. Tecnologia/Prodotto/Servizio L’esoscheletro in oggetto è un dispositivo robotico indossabile capace di esercitare forze di supporto sugli arti dell’utente, costituito da uno zaino e quattro arti robotici attuati, in grado di seguire fedelmente i complessi movimenti del corpo umano. Elemento fortemente innovativo del dispositivo è la tecnica di attuazione, che utilizza motori elettrici in combinazione con elementi elastici, diversamente da quanto realizzato finora, consentendo una notevole riduzione del consumo energetico, una drastica semplificazione del controllo del dispositivo, una riduzione degli ingombri e dei pesi delle parti mobili. Team Basilio Lenzo: ingegnere meccanico di 27 anni, dottorando. Ruolo: ricerca, progetto del concept e sistema di attuazione. Alessandro Filippeschi: ingegnere meccanico di 29 anni, PhD, post‐doc. Ruolo: ricerca, progettazione meccanica, studio della gamba. Fabio Salsedo: ingegnere meccanico di 52 anni, ricercatore progettista senior. Ruolo: ricerca, design concettuale, progetto di dettaglio. Ricadute sociali e territoriali L’adozione di esoscheletri per il supporto fisico al movimento in campo industriale, in particolare nel settore edilizio, consentiranno di migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori, riducendo drasticamente l’incidenza delle patologie all’apparato muscolo‐scheletrico derivanti dalla movimentazione manuale dei carichi (DLGS 81/08). In ambito di assistenza agli anziani e ai disabili, la nuova tecnologia consentirà di migliorare significativamente il grado di indipendenza di vita di questi soggetti, in quanto potranno svolgere in autonomia un notevole numero di attività quotidiane che necessitano di supporto fisico. Infine, dal punto di vista economico e dell’occupazione, il nuovo prodotto, integrando componenti di varia natura (meccanica, elettronica, informatica), potrà rappresentare un'importante opportunità di riconversione industriale per molte aziende operanti in settori maturi a basso margine economico. Analisi del mercato Secondo stime recenti della Comunità Europea almeno 20 milioni di lavoratori soffrono di malattie all’apparato muscolo‐scheletrico derivanti dall’attività professionale. Il World Health Organization stima in circa il 10% della popolazione i soggetti dipendenti da altri per ragioni di salute, spesso per insufficiente capacità motoria. Il mercato potenziale per il prodotto in oggetto è quindi assai vasto. Data la semplicità della tecnologia dei componenti necessari a implementare la nuova tecnica di attuazione e dato il costo contenuto di realizzazione, si suppone di raggiungere il 5‐10% del settore edile, anche considerando le attuali normative che tendono a favorire misure per migliorare la sicurezza sul lavoro. Vince il PREMIO PER UNA NUOVA IMPRESA CULTURALE E SOCIALE, che consiste in 100.000 euro e in un percorso di affiancamento da parte della Fondazione CUOA: Epinova Biotech ‐ Idrogeli bioattivi per la cura di ulcere e ustioni Sviluppo di substrati polimerici per sostituti epiteliali ad uso sanitario, attraverso la creazione di una nuova matrice biocompatibilie, fortemente idratata (Idrogel), di facile produzione, in grado di agire sia come supporto meccanico che come drug delivery system per lo sviluppo e la differenziazione in vitro e in vivo di tessuti (Epigel). Sede: spin off della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale 'Amedeo Avogadro', con sede a Novara. Team Composto da 2 biologi, 2 medici e un laureato in scienze dei materiali che collabora da diversi anni su progetti di ricerca nel campo dei biomateriali e dell’ingegneria tissutale. Filippo Renò: CEO Epinova Biotech Manuela Rizzi: responsabile colture cellulari Davide Aragno: responsabile produzione e controllo qualità Tecnologia/Prodotto/Servizio Epigel è una nuova matrice biocompatibile e bioattiva, fortemente idratata (idrogel), capace di svolgere contemporaneamente sia una funzione di supporto meccanico che di rilascio di fattori di crescita idonei per lo sviluppo e la differenziazione in vitro e in vivo di tessuti per uso scientifico (ricerca, test di citotossicità, test di migrazione cellulare) e terapeutico (uso nel trattamento di ulcere e ustioni, nonché nel caso di piccoli interventi chirurgici). L’Epigel per applicazioni in vitro è attualmente proposto in due formulazioni, una pensata per lo studio di epiteli (Epigel A) e una per lo studio della migrazione endoteliale (Epigel B). Per quanto riguarda le applicazioni in vivo la presenza di fattori di crescita idonei fa sì che Epigel sia in grado di promuovere la crescita epiteliale e la migrazione endoteliale, con conseguente neovascolarizzazione del tessuto neoformato. Inoltre Epigel ha caratteristiche meccaniche che lo rendono simile alla pelle e risulta essere facilmente maneggiabile. Epigel associa alla facilità di produzione i costi contenuti. Inoltre Epigel può essere proposto come soluzione on demand per applicazioni specifiche. Ricadute sociali e territoriali Uno dei principali fattori che determinano l’incremento del volume di affari associato al wound care è il progressivo invecchiamento della popolazione. In Italia circa 2 milioni di persone (30.000 bambini) soffrono di ulcere non rimarginabili, e il 50% ne soffre in modo invalidante. Le ulcere sono per lo più causate da un'insufficiente irrorazione sanguigna o di origine diabetica. Sempre in Italia le ustioni interessano 100.000 persone ogni anno e sono 10.000 i pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero. Oltre la metà di questi pazienti sono in età pediatrica. L’Epigel per applicazioni in vivo, grazie alle sue caratteristiche di bioattività permetterà di ridurre i tempi di guarigione di tali lesioni, comportando un miglioramento delle condizioni di vita del paziente e una riduzione dei tempi di trattamento e dei costi complessivi di cura ad esso associati, con conseguente risparmio in termini di tempo e denaro per il servizio sanitario. Analisi del mercato L’Epigel soddisfa esigenze riconducibili a due mercati. Uno è quello dei modelli di epidermide umana ricostruiti e utilizzati nei test di laboratorio, sostituendo l’impiego di cavie, per studi di tossicologia. L’Epigel è adatto per l’uso nei test condotti da centri universitari, enti di ricerca e istituti di dermatologia. L’altro mercato riguarda le applicazioni dell’Epigel in ambito ospedaliero e chirurgico, in cui il trapianto di pelle si adotta per interventi di piccola chirurgia orale, estetica e ricostruttiva, nella cura di ulcere e ustioni gravi. Secondo un rapporto distribuito da LSI (Life Science Intelligence), il mercato potenziale mondiale dei prodotti d’ingegneria tissutale eccederà i $ 118 miliardi entro il 2013. In Europa (UE‐25) sono attive in questo settore 113 imprese, di cui 54 produttrici di tessuti in vitro. Si noti poi la quasi totale assenza di concorrenza nazionale e la limitatissima lista di competitors europei (ca. un centinaio), perlopiù di piccole dimensioni. 2
Le dieci start up vincitrici del PREMIO DALL’IDEA ALL’IMPRESA ‐ riservato a giovani di età massima 35 anni ‐ selezionate da Boox, Fondazione Filarete, H‐Farm, I3P, LUISS ENLABS, M31, Seedlab, Talent Garden Padova, The HUB, Vega, gli incubatori d’impresa coinvolti nell’individuazione delle idee più innovative da trasformare in impresa attraverso programmi seed, tutoring e mentoring, a cui si aggiungono percorsi di formazione organizzati dalla Fondazione CUOA, per un valore complessivo, non corrisposto in denaro, quantificato in 300mila euro, sono: BIKE INTERMODAL, la più avanzata, compatta, leggera "bicicletta pieghevole" a pedalata assistita, realizzata mediante radicali innovazioni di prodotto e di processo, grazie all’integrazione della modalità ciclistica con altre modalità, in particolare quella del trasporto pubblico, nata da una ricerca UE sulla mobilità urbana sostenibile nell'ambito del 7° P.Q, selezionata da M31. Sede: Tecnologie Urbane Srl con sede a Firenze. Team Alessandro Belli, Michele Rossi e Alessandra Rinaldi, tre industrial designers, con diverse esperienze internazionali, professionali e di insegnamento. Tecnologia/Prodotto/Servizio Un innovativo modello di bicicletta, compattabile in un volume piatto di 30 litri, un quinto del volume della media standard. Punto chiave del progetto è il ricorso alle tecnologie industriali automotive, economicamente efficienti, ambientalmente certificate, tecnologicamente affidabili, abbandonando la filiera produttiva ciclistica classica. Altri punti importanti sono la leggerezza, dovuta a una inedita struttura reticolare, e l'integrazione di assistenza alla pedalata con un ausilio elettrico miniaturizzato, ultraleggero e al tempo stesso molto potente. Ricadute sociali e territoriali La riduzione di peso e volume hanno un importante effetto di processo in termini di "industrial greening", in quanto introducono per la prima volta in una bicicletta prodotta in serie il concetto del "Product Lifecycle Management" (PLM). Una pratica ormai quasi obbligatoria di tracciamento dei flussi di materiali per ragioni ambientali, ma impossibile da applicare all'industria ciclistica come la conosciamo oggi, con la sua immensa, destrutturata filiera ‐
principalmente "no brand"‐ che rifornisce un mercato mondiale di 130 milioni di unità. La forte riduzione di peso medio dell'unità prodotta significa inoltre un minore prelievo di materiali dall'ambiente, nel senso definito dal Wuppertal Institut per l'Ambiente. Una costruzione modulare e una ridotta lista materiali permette sia una "waste minimization" e un aumento di efficienza industriale, sia una migliore politica di smantellamento e recupero/riciclo di materiali a fine vita utile. Bike Intermodal permette un’integrazione reale tra la mobilità ciclistica e tutti gli altri mezzi di trasporto, rendendo più flessibili i percorsi urbani e incentivando l'uso delle due ruote. Analisi del mercato Vi sono a livello mondiale più di cento produttori di "bici pieghevoli", con una produzione tra i due e i tre milioni. A parte rarissime eccezioni, tutti offrono lo stesso prodotto: 14 kg di peso e 150+ litri di volume. Ma solo due players si spartiscono la scena: uno controlla il 50% del mercato; l'altro ha la reputazione di aver sdoganato un "genre" considerato molto "nerd" e per nulla "cool", ma vale meno dell'uno percento. Il prodotto si indirizza a vari segmenti di mercato: • Urban comuters • Car range extender (OEM/Aftermarket) • Car Rental companies • Bike Rental services • Corporate Mobility Managers • Nautical accessories • General Aviation • RV accessory (OEM/Aftermarket) 3
BIO FOOD CORNER, chiosco innovativo costruito con materiale eco compatibile, tecnologicamente avanzato, energeticamente autosufficiente, a basso impatto ambientale, con un design semplice e colorato, adibito alla somministrazione di frutta e verdura a “Km 0” in partnership con Coldiretti, selezionato da The Hub. Sede: Milano Team: Eleonora Meneghelli, responsabile comunicazione e H.R; Claudia Guerini, responsabile progettazione edile e allestimento; Sebastiano Provenzano, responsabile della gestione finanziaria. Tecnologia/Prodotto/Servizio Bio Food Corner è un chiosco costruito con materiale eco compatibile; una struttura autonoma dal punto di vista energetico, grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, di macchinari a risparmio energetico e, all’interno, di una pompa d’acqua per il riciclo dell’acqua. Ricadute sociali e territoriali Questo progetto va incontro alle linee guida decretate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare le istituzioni a realizzare attività di educazione delle nuove generazioni alla salute e alla prevenzione (es: obesità e diabete), promuovendo un virtuoso stile di vita sin dai primi anni di età, anche attraverso interventi di educazione alimentare e di educazione al consumo di prodotti a “KM 0“, volti a creare un maggior contatto tra i giovani e il territorio con le sue produzioni locali e di stagione, che giungono sulle nostre tavole in brevissimo tempo riducendo, grazie alle brevi distanze percorse, anche l’impatto ambientale. Bio Food Corner mira al benessere alimentare dei cittadini offrendo loro l'opportunità di avere un angolo di ritrovo per imparare a nutrirsi in modo genuino, consumando frutta e verdura a “KM 0”, a prezzi calmierati, fornita da Coldiretti in partnership col progetto; è un'opportunità di lavoro stagionale per giovani studenti, un’occasione socialmente utile di reinserimento per giovani ex‐detenuti o disagiati; uno strumento per far conoscere i prodotti agro alimentari e i manufatti locali ai cittadini e ai milioni di turisti; propone un approccio innovativo all’educazione alimentare, coinvolgendo giovani, famiglie, scuole in attività ludico‐formative extra scolastiche in collaborazione con le farm di Coldiretti; è un luogo d’incontro e di aggregazione per gustare cibo genuino, ammirare mostre di giovani artisti e ascoltare musica; può diventare un modello di business della green economy nel settore Agro alimentare da esportare in numerose città italiane. Analisi del mercato In Italia il 49,2% degli individui preferisce consumare alimenti Km0. Il Bio in Italia, secondo un’indagine Ismea Gfk‐‐Eurisko del 2012, risulta in crescita del 25%. Il target di clientela è trasversale, con una prevalenza femminile ( 55%): ‐ 6.000.000 sono i vegetariani in Italia (rapporto Eurispes del 2011). Secondo un’indagine AC Nielsen, rielaborata da Eurispes, i vegetariani nel corso degli ultimi 10 anni, sono raddoppiati passando da 3 a 6 milioni e sono destinati ad aumentare, raggiungendo i 30 milioni nel 2050; ‐ 600.000 sono i celiaci in Italia (Ricerca del Min. della Salute del 2010); ‐ 2.100.000 sono le persone che soffrono di allergie alimentari in Italia (indagine elaborata dall’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica EAACI); ‐ 15.000.000 gli italiani in sovrappeso, di cui 1.700.000 obesi (Ricerca del Min. della Salute del 2011). Da un’indagine di Bio Bank, nel 2012 sono stati censiti 1196 attività legate al Bio, tra ristoranti, agro pizzerie, bio gelaterie. Rispetto ai principali competitor Bio Food Corner, grazie alla partnership con Coldiretti, riesce ad accorciare la filiera, proponendo prezzi più competitivi. Non solo, Bio Food Corner si propone come luogo dove imparare a migliorare il benessere della persona e della società, diminuendo il disagio sociale e ambientale; vuole essere un’impresa della green economy, creata da giovani per aiutare i giovani disoccupati e disagiati. 4
BIOGEM.FRA, tecnologia basata su colonie microbiche che riescono a favorire il processo biologico naturale eliminando azioni opposte, utilizzata per risolvere problemi di inquinamento di fiumi, mari, laghi, erosione di isole o spiagge, foci di fiumi con presenza di coeli batteri che creano problemi di balneazione, selezionato da Vega. Sede: Chiampo, Vicenza. Team Francesco Rizzo, 14 anni, attualmente frequentante la terza media. L’anno prossimo si iscriverà all’Istituto Agrario Trentin di Lonigo (Vicenza). Carmelo Rizzo, ideatore e produttore di BAG.GEM E BURG.GEM. Tecnologia/Prodotto/Servizio Prodotto granulato biologico innovativo in grado di purificare l’acqua da agenti inquinanti, nitriti, nitrati, con un graduale rilascio nel tempo di effetti e frequenze benefiche per effetto microbiologico. Ricadute sociali e territoriali BIOGEM.FRA interviene in ambienti acquatici e in terreni inquinati ai lati di letti di fiumi, sulle rive di laghi, sulle coste, in porti con alto traffico di navi, lungo gli ormeggi. Inserito in strutture concentriche quali BIO.GEM, contenitore geotessile che va sul fondo, e BURG.GEM, che resta a pelo d’acqua, entrambe costituite da assemblati in biotessuti e bioplastica degradabile al 100%, BIOGEM.FRA risulta un’ottima barriera ricostituiva per isole lagunari e argini da rinverdire, tramite il veloce inerbimento di queste biostrutture, che diventano esse stesse compost grazie alla loro decomposizione naturale. Queste soluzioni, migliorando l’ambiente acquatico, riescono a dare per ‘nursery’ di bivalve, quali vongole, cozze e mitili in genere, una qualità superiore, garantendo frutti di mare ottimi. Analisi del mercato Attualmente non risultano competitor. Mercati di interesse: enti statali, autorità portuali, magistrati alle acque, imprese verdi, cooperative di pescatori di mitili. 5
CELL VIEWER, dispositivo da banco, micro‐incubatore da porre sotto al microscopio per eseguire un’analisi dinamica ‐ grazie anche al video che la riproduce in tempo reale ‐ delle singole cellule, in seguito a stimoli esterni, che in campo medico e farmaceutico permette di risparmiare su costi e tempistiche, rendendo più comprensibili i processi cellulari e lo sviluppo di nuovi farmaci, selezionato da SeedLab. Sede: CellDynamics, Bologna. Team Ilaria Vigliotta, laureata magistrale in Biotecnologie Mediche, CTO e Founder Federico Zambelli, laureando in Business and Economics, CFO e Founder Daniele Gazzola, PhD in Ingegneria elettronica, laurea in Fisica e Master in Biologia, CEO e Founder Tecnologia/Prodotto/Servizio CellViewer è un dispositivo da banco che permette l’analisi morfo‐funzionale di singole cellule in sospensione, sotto l’obiettivo del microscopio. Il dispositivo è una sorta di micro‐incubatore, utilizzabile in un laboratorio di analisi o per ricerca, che richiede l’attenzione dell’operatore a livello della fase di introduzione del campione (cellule), agendo poi in maniera automatizzata e controllabile via software. Ciò che ne risulta è un’analisi dinamica, che grazie a un video, permette il monitoraggio in tempo reale di quel che accade alle singole cellule. Lo strumento è di tipo Lab‐on‐chip, basandosi sull’integrazione di diverse tecnologie (microfluidica, elettronica e ottica) combinate e integrate per permettere il controllo e la modifica delle condizioni a cui vengono sottoposte le cellule. Grazie a queste peculiarità tecnologiche, la cellula si trova in un terreno che simula le condizioni fisiologiche naturali, ma che può essere perturbato a piacimento, introducendo e/o sottraendo farmaci, proteine e altre sostanze. Ricadute sociali e territoriali Questa tecnologia permette di effettuare analisi importanti, e difficilmente ricavabili con le tecnologie attualmente disponibili in ambito farmacologico e biomedicale, fornendo informazioni che riducono i tempi di analisi, i tempi decisionali e quindi i costi. Oggi non è ancora possibile avere una visione dinamica e in tempo reale di quel che accade sia alla popolazione che alla singola cellula in relazione a stimoli esterni. CellViewer è la risposta innovativa, a basso costo e automatizzata (richiede infatti l’attenzione dell’operatore solo a livello dell’introduzione del campione cellulare) a queste tecnologie. Analisi del mercato Mercato di riferimento, quello farmaceutico e biomedicale; un mercato in costante crescita che necessita di innovazione e alta tecnologia e che è rappresentato da case farmaceutiche, enti di ricerca pubblici e privati, Università e ASL. Doppia l’area di azione: vendita di servizi e vendita del prodotto. Vorremmo anche promuovere lezioni dimostrative presso scuole superiori e università scientifiche, per divulgare l’interessamento per questa nuova tecnologia, nonché mostrare la possibilità di creare aziende inerenti al loro ambito di studi. 6
CONDOMANI, social network che agevola la gestione del condominio, mettendo in rete condòmini, amministratori, fornitori e professionisti della manutenzione, selezionato da LUISS ENLABS. Sede: Condomani Srls, con sede a Rende (Cosenza); Team Giovani laureati, età media 28 anni: Antonio Bevacqua, CEO Francesco Pipita, CTO Federica Sesti Osseo, CCO Tecnologia/Prodotto/Servizio L’architettura del sistema è costituita da un server centralizzato, sviluppato usando tecnologia Java, che si interfaccia con i diversi client attraverso web services. In tal modo, il sistema resta aperto alla possibilità di sviluppare client di ogni tipo, basati su qualunque tecnologia. Gli utenti possono utilizzare Condomani interfacciandosi ad un client web, basato su tecnologia Php. E’ inoltre disponibile su AppStore un’applicazione per iPhone e su Google Play un’app in versione Beta per Android. Grazie alla comunicazione tra client e server, basata sui web services, sarà immediato creare nuovi client (ad esempio una applicazione offline per Chrome) o client desktop basati su tecnologia Microsoft o ancora un client costituito da un’applicazione Fb. Sarà immediato persino realizzare nuovi client basati su tecnologie che devono essere ancora inventate. Ricadute sociali e territoriali Condomani stravolge il vecchio modo di vivere la vita condominiale. Non è più l’amministratore ad essere posto al centro, ma è tutto il condominio ad essere reso finalmente parte attiva, condòmini in primis. Con Condomani, il condòmino potrà facilmente inoltrare una richiesta d’intervento al suo amministratore allegando una foto, anche dal proprio smartphone; monitorare l’evoluzione dei lavori; controllare tutte le spese condominiali; proporre ordini del giorno e avanzare le decisioni da sottoscrivere in assemblea servendosi di strumenti di votazione; dialogare con gli altri condòmini, anche quelli che non utilizzano internet; scambiarsi documenti; contattare con un click tutti i professionisti della manutenzione della nostra rete; etc. Oltre ai condòmini, Condomani supporta in tutto anche l’amministratore: dalle assemblee, ai bilanci, dai servizi di postalizzazione alle richieste di intervento. Le ultime figure che entrano in gioco sono quelle dei fornitori e dei professionisti della manutenzione. Essi potranno: ricevere le richieste di pronto intervento; aggiornare amministratore e condòmini sull’evoluzione dei lavori all’interno del condominio in esame; trovare nuovi clienti attraverso il lancio di offerte dedicate al mondo dei condomini e a singoli clienti; ricevere feedback sul proprio operato; settorializzare la propria pubblicità. Per entrare nel mondo di Condomani non bisogna installare nulla perché è tutto sul web. Per accedere basta collegarsi su internet da pc, tablet o smartphone. Ci si può iscrivere andando su www.condomani.it oppure scaricando gratuitamente la nostra app “Condomani” dall’AppStore e da Google Play. Analisi del mercato In Italia esistono circa 1 milione di condomìni potenzialmente interessati al nostro prodotto, per un totale di 11 milioni d’interni. Tali dati provengono dal data warehouse dell’ISTAT, sul censimento delle abitazioni del 2001, e dal rapporto ANACI‐Censis 2006. Su 11 milioni di edifici a uso abitativo, 1 milione è composto da almeno 5 interni e quindi classificabili come condomini. Gli amministratori che svolgono la professione di amministratori di condominio come unica fonte di reddito sono 80.000, su un totale di 320.000, secondo un rapporto Anaci‐Censis e impresalavoro.eu del 2009. I dati di Google AdWords dell’ultimo mese danno un valore pari a 50.000 ricerche mensili per le combinazioni di parole come “software condominio”, “software per amministratori condominio”. 7
INTOINO, sistema che mira a democratizzare l’innovazione attraverso un kit che permette di costruire, con modalità semplice e intuitiva, un prodotto elettronico intelligente e connesso a internet, senza aver bisogno di un background tecnico, selezionato da Boox e da H‐Farm. Sede: progetto incubato presso Treatabit, incubatore di progetti internet che fa capo a I3P ‐ Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino. Team: Marco Bestonzo, CEO Past experience in 2+ Startups ‐ Master in innovation and entrepreneurship | Karolinska Institutet (the Nobel Prize University) ‐ Ph.D. dropuot | Italian Institute of Technology ‐ M.Sc in biomedical engineering | Politechnic of Turin Dario Trimarchi, CTO 7+ years in embedded electronics ‐ Former hardware designer of ISAAC 2 Robot. ‐ M.Sc in electronic engineering | Politechnic of Turin. Tecnologia/Prodotto/Servizio INTOINO è un app mobile per programmare le schede Arduino e i sensori compatibili; un kit tipo "LEGO" che contiene tutto quello che serve per costruire un prodotto elettronico intelligente e connesso ad internet: ad esempio per creare un sistema che innaffia le piante in automatico quando si è in vacanza e che manda notifiche sullo stato delle piante via sms/twitter.. Il box contiene: ‐ una scheda Arduino, piccolo computer della dimensione di una carta di credito con sensori plug and play; ‐ sensori e attuatori: a seconda del box che si acquista, si hanno sensori per giardinaggio, domotica, robotica; ‐un antenna wifi che si collega all'Arduino e collega i sensori a internet e tablet. Per vedere il proprio progetto funzionare basterà scegliere il programma (ad es.: annaffia piante) dall’App Store INTOINO e scaricarlo sull'Arduino, con la stessa facilità con cui si scarica un’app sul proprio telefonino. Ricadute sociali e territoriali INTOINO è un tool che favorisce l’innovazione, offrendo a chiunque l’opportunità di avvicinarsi alla tecnologia, indipendentemente dalla propria formazione, e permettendo di innovare e di creare prodotti nuovi, in modo facile e intuitivo. Dal punto di vista dell'azienda questo si traduce in uno sviluppo prodotto di successo con costi e time to market minimizzati. Analisi del mercato L’industria (IBM, Ericcson, etc) si sta muovendo verso l’open innovation dove l’R&D non è più interno all’azienda, ma esterno in piattaforma di crowdsourcing e creata da persone comuni detti “innovatori DIY (Do‐it‐Yourself) o Makers. INTOINO è la piattaforma per tutti gli innovatori DIY; un marketplace dove gli inventori possono imparare, pubblicare, condividere e vendere i propri progetti. 8
IVTECH, tecnologia per la ricerca biologica in vitro finalizzata alla realizzazione di modelli fisiopatologici umani, da utilizzare in alternativa ai test sugli animali in vivo, in accordo con le direttive della Commissione Europea, selezionata da Fondazione Filarete. Sede: spin off dell’Università di Pisa. Team Tre ingegneri biomedici: Tommaso Sbrana, ricercatore presso il Centro “E. Piaggio” con PhD sulla progettazione di bioreattori; Serena Giusti, PhD student al terzo anno in “Automatica, Robotica e Bioingegneria”, esperta in progettazione e controllo di bireattori attuati; Giorgio Mattei, PhD student al terzo anno in “Ingegneria Chimica e dei Materiali”, esperto in sviluppo di scaffold modulari per modelli d’organo 3D in‐vitro. Tecnologia/Prodotto/Servizio Piattaforma che, partendo dal gruppo di ricerca della professoressa Arti Ahluwalia presso il Centro di Ricerca “E. Piaggio” dell’Università di Pisa, sviluppa, produce e commercializza nuovi strumenti per la biologia cellulare, volti a incrementare i risultati della ricerca in vitro, fisiologicamente più rilevanti in quanto più simili alla pato‐fisiologia dell’uomo, in alternativa ai test su animali. Ricadute sociali e territoriali La ricerca nel campo biologico, cosmetico e farmaceutico utilizza test in vivo su animali come metodo standard, sottoponendo le cavie a sofferenze e infine a soppressione. Tali test sono eticamente inaccettabili e spesso infruttuosi, come dimostrano recenti ricerche sulle differenze fra modelli animali e l’uomo. I test animali richiedono inoltre alti costi e lunghi tempi, per crescere e nutrire gli animali negli stabulari, e per l’elevato numero di cavie richiesto per singolo test. Ridurre i test animali con modelli in vitro più simili alla realtà fisiologica apre la strada a nuove tecnologie nell’ambito della Green Economy, in accordo con le ultime direttive della Commissione Europea. In campo farmaceutico e cosmetico, l’uso di modelli in vitro multi‐organo consentirà una migliore e più rapida selezione delle sostanze. Analisi del mercato IVTECH si rivolge a laboratori di ricerca di base nel campo della biologia e dell’ingegneria tissutale, centri universitari, centri di ricerca aziendali di tipo farmaceutico e cosmetico. Poiché le tecniche in vitro per l’ingegneria tissutale si sono rivelate negli ultimi 10 anni in forte crescita, esistono numerosi competitor in grado di offrire prodotti specifici, con costi medio‐alti; ma al momento pochi producono sistemi in grado di simulare modelli multi‐organo simili alla realtà fisiologica. 9
NEURON GUARD, sistema integrato di soccorso e trattamento del danno cerebrale acuto, che, se non arginato entro 8 minuti dalla lesione, può diventare permanente, compromettendo definitivamente una o più aree del cervello, quali quelle deputate alla cognizione, alla comunicazione e al movimento. Neuron Guard sviluppa una soluzione per ridurre il danno cerebrale, applicabile già in emergenza, sul luogo dell'evento, con conseguenti benefici sia per il paziente (minori complicanze e grado di disabilità) sia per la società (minori costi sanitari), selezionato da I3P. Sede: Neuron Guard Srls, Modena. Team Enrico Giuliani: fondatore di Neuron Guard e sviluppatore della soluzione innovativa. Anestesista rianimatore, esperto nel settore della medicina d'emergenza. Giorgio Faustini: agent of change di taglio internazionale. Esperto in ambito sanitario con competenze in people management, project management e cross‐cultural communication. Mary Franzese: specializzata in pianificazione e controllo di gestione, ha maturato competenze manageriali nella direzione di una cooperativa sanitaria. Tecnologia/Prodotto/Servizio Sistema integrato di soccorso e trattamento del danno cerebrale acuto, composto da un collare refrigerante per l'ipotermia terapeutica mirata del distretto cerebrale, finalizzato a rallentare la morte dei neuroni, e da un sistema di infusione controllata del farmaco anestetico per via endovenosa con funzione neuro‐protettiva. Il collare si collega a un'unità di supporto e controllo che ne permette il funzionamento efficiente e prolungato, con la possibilità di autoregolare la temperatura sulla base dei parametri vitali del paziente. In questo modo si massimizza l'efficacia dell'ipotermia, mantenendo un elevato livello di sicurezza per il paziente. Il collare può essere mantenuto anche durante le prime 48 ore del ricovero in ospedale, per ridurre ulteriormente il danno cerebrale. Il sistema d'infusione endovenosa si compone di due prodotti: uno per la somministrazione in emergenza, di facile impiego, adatto all'ambiente extra‐ospedaliero; uno per la somministrazione continua, una volta giunti in ospedale. Il sistema di somministrazione continua permette all'operatore di regolare il dosaggio di farmaco neuro‐protettivo in base alle caratteristiche del paziente. L'infusione endovenosa di questa tipologia di farmaci rappresenta un'innovazione rispetto all'attuale via inalatoria, in termini di facilità d'uso ed efficienza. Ricadute sociali e territoriali La riduzione del danno cerebrale si traduce in vantaggi clinici per il paziente: minore mortalità, minore livello di disabilità residua, con mantenimento di funzioni cerebrali come parola, movimento, capacità di interagire con l'ambiente. Gli esperimenti in vitro indicano una riduzione dell'estensione del danno neuronale pari a 18 volte: il guadagno potenziale, se confermato dagli studi clinici, in termini di sopravvivenza e recupero di funzioni cerebrali importanti, sarebbe pertanto significativo. Una minore incidenza di complicanze e un minore livello di disabilità si traducono in ridotti costi assistenziali ospedalieri e territoriali per il Sistema Sanitario Nazionale. Il minor grado di disabilità infine ha positive ricadute anche per il sistema pensionistico, riducendo l'entità dei sostegni erogati. Una simulazione condotta sulla base di dati reali indica una riduzione dei costi globali per paziente superiore al 50%, considerando una modesta riduzione del danno, ovvero del 20%. Analisi del mercato Attualmente si verificano circa 250.000 casi all'anno di danno cerebrale acuto in Italia, con costi per il primo ricovero in ospedale che possono superare i 30mila euro e spese annue per paziente comprese tra i 4 e gli 8mila euro. In Italia vi sono 1121 ospedali e circa 1200 ambulanze operanti nell'ambito dell'emergenza. Ognuno di essi dovrebbe essere equipaggiato con la soluzione proposta e con le scorte, per affrontare eventuali aumenti d'incidenza. Le soluzioni attualmente disponibili per l'ipotermia non combinano portabilità e stabilità di raffreddamento, necessarie per ottenere risultati significativi. La somministrazione di anestetici avviene per via inalatoria, con sistemi non portatili. La soluzione di Neuron Guard combina portabilità, stabilità nel raffreddamento e semplicità d'uso. Un tasso di penetrazione del mercato italiano del 5% permetterebbe di rientrare dell'investimento iniziale (pari a circa 9.354 collari). 10
TRIPPETE, portale web che mette in contatto piccole realtà locali, vere espressioni del territorio, e viaggiatori curiosi di scoprirlo, che vi possono trovare, prenotare e commentare esperienze turistiche di breve durata, quali tour guidati, degustazioni, itinerari naturalistici, eventi culturali, selezionato da Talent Garden Padova. Sede: Dolo, Venezia. Team Giulio Longoni, cofounder. Ing. Gestionale @ Polimi; Doppia laurea @ ECP (FR) Supply Chain (P&G, Parigi); Finance (Syngenta, Basel). Filippo Mazzetto, cofounder. Ing. Chimica @ Unipd; Doppia Laurea @ ECP (FR) Management Consulting (BCG, Parigi); Supply Chain (CapeLab,Padova). Enrico Nardo, developer. Informatica @ Unipd. Freelance developer. Tecnologia/Prodotto/Servizio Piattaforma on line che offre al turista informazioni utili ‐ filtrabili secondo alcuni criteri come il prezzo, la tipologia, la data, etc. ‐ su cosa fare, vedere, scoprire di un luogo d’interesse. Una volta scelto l’itinerario d’interesse, la prenotazione avviene in tempi brevi; il turista riceve un biglietto per partecipare all’esperienza e i contatti dell’organizzatore per accordarsi su eventuali dettagli. In seguito, viene invitato a lasciare una recensione sul sito, visibile agli altri utenti. Ricadute sociali e territoriali Trippete si propone come strumento di intermediazione tra piccole realtà locali che sono vera espressione del territorio e viaggiatori curiosi di scoprirlo. Trippete è perciò uno strumento di arricchimento culturale per i turisti (residenti e non), nonché un volano di crescita economica per tutte le piccole strutture meritevoli di interesse ma che non hanno gli strumenti per attrarre i flussi turistici in maniera autonoma. Prevediamo due ricadute sociali positive per il territorio legate a Trippete. In primo luogo, questo servizio porterà a regime all’impiego diretto di 20 collaboratori fulltime, da ricercare principalmente tra giovani. Il principale impatto sociale dell’iniziativa è però da ricercarsi nel coinvolgimento dei fornitori di esperienze turistiche, che porterà a una valorizzazione capillare del patrimonio turistico di tutte le zone d’Italia. Si prevede la collaborazione con più di 4000 fornitori entro il quinto anno di vita di Trippete. Analisi del mercato Trippete si remunera grazie a una commissione percentuale sulle prenotazioni effettuate sulla piattaforma online. L’organizzatore non ha quindi costi fissi e l’iniziativa costituisce per lui una fonte di reddito addizionale e senza rischi. Mercato in crescita: esperienze di breve durata in crescita, a discapito di vacanze più lunghe (+8% p.a. [Istat]); forme di turismo alternative legate al territorio in crescita (+20% p.a. [Censis] per i tour enogastronomici). I competitors sono pochi in numero (<5), giovani (2‐3 anni) e molto eterogenei nel focus (geografia, tipi d’esperienze, clientela). Trippete si concentra innanzitutto sul mercato italiano e si differenzia per: (1) ampia gamma di esperienze originali, vera espressione del territorio (non solo visite guidate ma anche degustazioni, eventi culturali, itinerari naturalistici, etc.); (2) diffusione capillare in tutta Italia e non solo nelle città principali; (3) clientela: soprattutto i residenti che vogliono riscoprire la loro terra oltre ai turisti stranieri. 11
Le start up vincitrici del PREMIO SPECIALE UNICREDIT‐TALENTO DELLE IDEE, nuova categoria di concorso, che prevede per almeno una startup di ciascuna delle tre categorie premiate ‐ Premio Impresa del Futuro, Premio per una Nuova Impresa Sociale e Culturale, Premio dall’Idea all’Impresa ‐ l’inserimento in un programma dedicato UniCredit ‐ partecipazione alla Startup Academy, mentorship, assegnazione di un Relationship Manager, assegnazione di un tutor scelto tra i partner di UniCredit e possibili incontri one‐to‐one con investitori, partner e clienti ‐ senza alcuna corresponsione in denaro, sono: APX, la prima motophonino, uno scooter elettrico cabinato a tre ruote, leggerissimo, a emissioni zero, dalle elevate prestazioni in termini di stabilità, autonomia e sicurezza, con interfaccia wireless che integra il sistema di bordo con smartphone e tablet. Sede: Prato. Team Marco Brogi, responsabile del progetto e designer, con un importante bagaglio professionale nel campo della progettazione e costruzione di macchinari ad oggi adottati da importanti aziende internazionali. Stefano Lenzi, avvocato, responsabile della consulenza normativa, contrattuale e commerciale. Marco Lamoli, con significative esperienze nell'ambito della corporate identity, del branding, del web marketing (sociale media oriented) e delle p.r. Tecnologia/Prodotto/Servizio Green bike che sfrutta soluzioni tecnologiche innovative per quanto concerne l'elettronica integrata per il controllo di tutti i dispositivi, dall’interfaccia wireless capace di collegarsi a smartphone e tablet, alla motorizzazione brushless ad alto rendimento e rigenerativa, al sistema a doppia forcella oscillante, denominato "ACTIVE Y", che si avvale di un controllo giroscopico per la gestione attiva della stabilizzazione del veicolo in fase d'arresto. Guida ergonomica attraverso cloche, che consente, senza variare l'assetto del conducente sulla moto, di guidare e al contempo di avere accessibilità ai comandi. Il sistema di controllo prende in carico, nella dinamica di guida, la gestione, entro parametri di sicurezza, della velocità del veicolo, con settaggi personalizzabili. Impianto audio esterno, attivabile per segnalare in maniera soft, ma efficace, il sopraggiungere del veicolo. Impianto audio interno per musica, telefonia e collegamento con altri veicoli. Videocamera posteriore per la visualizzazione a largo spettro. I sistemi sono studiati secondo principi di ergonomia cognitiva per la guida, allo scopo di aumentare la sicurezza e ridurre la probabilità di incidenti. Allocazione del baricentro particolarmente bassa per aumentare la stabilità del veicolo e il piacere di guida. Ricadute sociali e territoriali Comprensibili i vantaggi per l’ambiente, la riduzione dell'inquinamento acustico, così come le intrinseche ricadute di tipo sociale nel ridefinire il trasporto privato. Il contenuto prezzo di vendita, unitamente al costo di esercizio (70 cent per circa 100 km), all’assenza del bollo e alla riduzione dei costi assicurativi, favoriranno la diffusione del veicolo nelle città più congestionate, migliorando la vivibilità delle stesse. APX è un efficace veicolo per gli spostamenti e per i servizi nel centro cittadino, comprese le aree ztl, anche se la non trascurabile autonomia ne permette un utilizzo allargato alla viabilità extraurbana. Meritano attenzione anche gli elevati standard di sicurezza della green bike, ottenuti grazie a soluzioni innovative che ne favoriscono stabilità e tenuta di strada. La sua capacità di integrarsi perfettamente con la tecnologia mobile, lo rende un mezzo vicino al concetto di smart cities. Analisi del mercato APX si rivolge a un segmento trasversale di mercato: a persone le cui esigenze di spostamento si coniugano con l’attenzione per l’ambiente, un consumo consapevole, le tecnologie mobile. Il veicolo, per ricerca nel design e versatilità, è pensato per professionisti e uomini d’affari che hanno la necessità di frequenti spostamenti nei centri cittadini (è un ufficio viaggiante), consentendo l'uso di un abbigliamento urbano; ma può essere convertito anche ad altre esigenze (consegna di posta e pacchi, ad esempio). Da non sottovalutare l’innovativo sistema di diffusione del suono che, oltre a produrre un rumore facilmente identificabile e personalizzabile al passaggio del mezzo (difetto della maggior parte dei competitor), può essere usato come un hi‐fi per momenti conviviali. 12
B10 MOUSE, software che, mediante l’uso di dispositivi a basso costo, è in grado di rendere autosufficienti persone disabili, permettendo attraverso la voce, il movimento della testa e degli occhi, di interagire con un computer e altre apparecchiature, come totem pubblici, tv, impianti hi‐fi ecc. Sede: B10NIX Srl, Milano. Team Paolo Belluco, ingegnere informatico e Ph.D; esperto in ambito HCI; coordinatore progetto, progettazione software, integrazione hardware, UX. Alessandro Mauri, ingegnere informatico, esperto nell'elaborazione dei segnali biometrici, sviluppo software e algoritmi. Flavio Mutti, ingegnere informatico e Ph.D; esperto in intelligenza artificiale, sviluppo degli algoritmi di riconoscimento visivo e software. Tecnologia/Prodotto/Servizio B10Mouse è un sistema di interazione uomo‐computer a basso costo per utenti affetti da disabilità, che utilizza come hardware un sistema di tracciamento markerless di massa quale il dispostivo Kinect for Windows di Microsoft. Il cuore del software è un algoritmo di computer vision, in grado di tracciare la posizione della testa e correlarne i movimenti, anche piccoli, al movimento del puntatore del mouse. Un motore inferenziale (integrato) per il riconoscimento vocale dà la possibilità di interagire attraverso comandi vocali completamente personalizzabili e multilingua. Inoltre, è possibile effettuare diversi tipi di click del mouse attraverso la chiusura/apertura delle palpebre (eye‐blink), riconociute da un classificatore creato ad hoc (basato su Support Vector Machine) con un hit rate del 96%. B10Mouse si presenta come una vera è propria suite di programmi che orbitano attorno al sistema di interazione base. Infatti, sono forniti insieme ad esso un software per la lettura facilitata di documenti, quali ad esempio pdf, e un sintetizzatore vocale, con la possibilità di usare una tastiera con testo predittivo e scegliere tra frasi predefinite, anch'esse modificabili direttamente dall'utente senza la presenza di un operatore esterno. E' inoltre presente un telecomando virtuale che, accoppiato ad un ricevitore/emettitore IrDA, permette di gestire, attraverso il computer, un televisore e/o altri elettrodomestici (domotica a basso costo). Ricadute sociali e territoriali B10Mouse è un sistema affidabile, facilmente utilizzabile, personalizzabile in base alle diverse esigenze degli utenti e a basso costo, nato per permettere al più ampio numero possibile di persone affette da disabilità motorie (distrofie muscolari, tetraplegie, ...) di accedere a pieno alle tecnologie moderne, in economia e senza dover rinunciare ad altri ausili di base. La possibilità di utilizzare un semplice computer e i suoi normali programmi permetterà agli utenti di potersi (re)inserire nel mercato del lavoro più agevolmente, aumentando la qualità di vita propria e delle persone vicine. La presenza di totem interattivi nei luoghi pubblici (e.g. ospedali e musei), utilizzabili anche da persone con disabilità per mezzo della tecnologia B10Mouse, darà la possibilità di erogare servizi direttamente al disabile senza la necessità di intermediazione e facendo un passo avanti verso l'integrazione. Analisi del mercato Secondo recenti dati ISTAT il 2,1% della popolazione italiana soffre di una tipologia di disabilità motoria grave, pari a circa 1.141.000 persone. I numeri ovviamente aumentano di molto se si analizza l'intera Europa. Si stima inoltre che poche realtà aziendali usino ausili informatici per l'accesso al lavoro al fine di aumentare la produttività dei dipendenti con disabilità motorie, sia per il costo di quest'ultimi, che per ignoranza in materia. Attualmente, gli ausili informatici presenti sul mercato hanno un costo elevato, forniscono solo parziali funzionalità, e in alcuni casi sono scomodi da usare. B10Mouse, che riunisce in una sola suite dal costo accessibile più funzionalità, è nato per riempire questi buchi nel mercato. L'analisi ha inoltre evidenziato che la tecnologia sviluppata può essere impiegata in segmenti di mercato differenti da quello degli ausili informatici, quale per esempio il mercato dei totem informativi, per favorire l'integrazione sociale dei disabili. BIKE INTERMODAL, progetto sopra citato, in quanto vincitore anche del Premio dall’Idea all’Impresa. 13
GPSEASYBOAT, imbarcazioni pieghevoli e componibili per il tempo libero e per la pesca, trasportabili in valigia, si montano facilmente senza attrezzi, con il solo uso delle mani. Con questa tecnica innovativa d’assemblaggio si evitano tutti i costi di gestione, quali trasporto su carrello e rimessaggio. Sede: GPSeasyboat Srl, Padova. Team Due soci di estrazione curriculare tecnica, che si avvalgono per la parte produttiva di competenze esterne: Massimo Giacon Antonio Parolo Tecnologia/Prodotto/Servizio Per la costruzione di queste barche rigide componibili si è passati dalla vetroresina e dai laminati in PVC al tessuto in PVC telato dei gommoni, che nelle GPSeasyboat calza su una struttura di alluminio e su un robusto pavimento in multistrato marino, presentando caratteristiche di affidabilità, sicurezza, facilità di riparazione, solidità e capienza. In questi natanti non sono presenti elementi riempiti di aria, ma solo materiale espanso. Le “GPSeasyboat” rivoluzionano le modalità d’uso della categoria di natanti dai 200 ai 500 cm, semplificandone il trasporto, in quanto possono essere alloggiate all’interno dell’abitacolo riducendosi all’ingombro di due valigie, al riparo da furti e da pedaggi maggiorati. L’azione di montaggio e smontaggio richiede pochi minuti ed equivale a montare una tenda: bastano le mani, non servono attrezzi o pompe per il gonfiaggio. Le “GPSeasyboat” hanno le caratteristiche delle barche rigide fisse, senza tubolari da 40 cm di diametro a togliere spazio; si mettono in acqua con facilità, come gommoni, ma fuori dell’acqua hanno una migliore praticità dei gommoni smontabili o gonfiabili a fondo piatto. I singoli componenti del prodotto vengono prodotti da aziende esterne, locali, specializzate. I modelli attualmente in produzione sono GPS250 (2.5metri, 3posti); GPS300 (3metri, 4posti); GPS350 (3.5metri, 5posti). La tecnica di assemblaggio permette di ottenere anche canoe e catamarani smontabili. Ricadute sociali e territoriali Le barche componibili possono essere agevolmente utilizzate da tutti coloro che abitano lontano dai fiumi, dai laghi, dal mare, che hanno la passione per il camper e per gli sport acquatici, risolvendo il problema del trasporto e dello spostamento. L’acquisto non è più determinato da variabili quali il peso, le dimensioni, la pressione dell’aria, gli attrezzi, il carrello, l’ingombro, ma solo dalle caratteristiche della barca che servono al cliente, come la portata, la capacità di carico delle persone, il motore applicabile. La barca componibile è un articolo di nicchia, la cui produzione attualmente è artigianale e interamente locale. Analisi del mercato I clienti della GPSeasyboat sono campeggiatori, pescatori, cacciatori che trascorrono il tempo libero sull’acqua interna o costiera. I segmenti di mercato di riferimento sono raggruppabili in due tipologie: i vacanzieri, che amano trascorrere parte del proprio tempo libero con la famiglia e fanno un turismo itinerante o stanziale; gli sportivi che necessitano dell’imbarcazione per pescare, cacciare o spostarsi agevolmente in acqua senza impegno di altre attrezzature. Le GPSeasyboat sono articoli nuovi su scala mondiale e non hanno competitor diretti. Per questo motivo è stato depositato il marchio ed è stato ottenuto il brevetto italiano curato dall’Ufficio Veneto Brevetti di Padova, per creare delle barriere in ingresso nel mercato almeno per i primi anni. Rispetto ai competitor, i punti di forza delle GPSeasyboat sono: la possibilità di essere smontate con facilità e ridotte alla dimensione di due valige; la stabilità e la sicurezza, certificate CE e omologate dal RINA inaffondabili secondo UNI/EN/ISO 12217/3; la leggerezza, in rapporto allo spazio disponibile; la carena a V rigida, paragonabile ad una carena in VTR, per tagliare le onde; le sponde alte per proteggere dall’acqua; il piano calpestio completamente piatto, senza ingombri e rigido; la capacità di carico e il volume disponibile; la facile riparazione a freddo (kit con pezze e colla) in caso di foratura e, in emergenza, tamponabile dall’interno. L’apprezzamento da parte del pubblico è stato incoraggiante (registrate fino a 900 richieste info via web) al punto che sullo stesso telaio stiamo testando i modelli 300S e 350S che possono essere motorizzati con propulsori a 4 tempi fino 50 Kg di peso e 15cv. 14
MATERIKO, materiale innovativo, resistente, adattabile alle più diverse forme, realizzato con una tecnologia produttiva esclusiva ed ecosostenibile (non utilizzando pellami animali riduce il fabbisogno idrico, energetico e le emissioni tossiche), in sostituzione di pellami pregiati, pvc ed ecopelle, per prodotti dei settori moda e design Sede: MATERIKO Srl, Bologna. Team Paolo Cappelletti, fondatore, direttore creativo e R&S; architetto nel 2004 fonda lo Studio ZERO4 architecture&engineering e nel 2012 WALL Studio, collettivo di architettura. Andrea Cornacchia, fondatore, CEO, laureato in Economia & Diritto con master in gestione d'impresa e diverse esperienze in ambito marketing, strategia, commerciale e reengineering. Tecnologia/Prodotto/Servizio La tecnologia proprietaria adottata permette la realizzazione di prodotti monomaterici delle più diverse forme e dimensioni (sino a 1,5 mt x 2,5 mt x 0,5 mt di spessore) grazie al controllo numerico in fase di distribuzione del materiale spruzzato su particolari superfici opportunamente elaborate secondo le necessità. I prodotti realizzati possono differire per caratteristiche e prestazioni meccaniche ed estetiche: possono variare per densità, per resistenza meccanica (potendo inserire fibra di vetro nelle parti strutturali), ma soprattutto possono essere realizzate superfici estetiche soft touch di spessori ridotti, ma dalla grandissima resistenza all'usura, alla trazione, ai raggi UVA, antigraffio e a un livello di qualità di finiture delle trame superficiali e dei dettagli straordinario e impensabile con altre tecnologie. La realizzazione di calchi al naturale su modelli di riferimento di qualsiasi materiale (pelle, ceramica, legno, etc.), consente la creazione di stampi di altissima precisione e dal costo contenuto per la produzione rapida e seriale del prodotto finito monomaterico. Ricadute sociali e territoriali Il progetto MATERIKO potrà generare ricadute positive sia sul breve che sul lungo periodo. A livello di eco‐sostenibilità non utilizzare pellami animali comporta un significativo risparmio idrico, energetico e di emissioni tossiche sia nell'aria che nelle acque (basti pensare all'impatto delle concerie). A livello sociale e culturale, grazie ad un lavoro congiunto con i nostri clienti (primari marchi di abbigliamento), a cascata comunichiamo e influenziamo milioni di consumatori (sia aspirazionali che non), per una visione della moda eco‐friendly e cruelty‐free. A livello di promozione del made in Italy grazie alla produzione interamente italiana, come tutti i nostri fornitori e partner, possiamo essere innovatori nella moda & design non solo a livello stilistico, ma a livello etico e tecnologico. A livello occupazionale è previsto sin dall'inizio l'inserimento di due giovani professionisti full‐time che aumenteranno anno dopo anno col crescere della start up. Analisi del mercato Partendo dal modello di business B2B si punta ad approcciare top brand della moda e del design di fascia alta per la produzione di articoli ed accessori moda ed arredamento. Le realtà in questione sono le principali griffe di lusso italiane e francesi, che presentano tutte alti fatturati e forte crescita e hanno mostrato sensibilità e interesse ad investire nella direzione dell'eco‐sostenibilità ricercando nuovi materiali. Il materiale competitor attualmente più utilizzato è il PVC, il quale però presenta grossi limiti in quanto tecnologia di largo consumo, con basso livello di resa del dettaglio, grammatura superficiale scadente al tatto, scarsa resistenza meccanica, all'abrasione ed ai raggi UV‐A. Un altro è l'eco‐pelle, composta da due materiali, non adatto però alla creazione di bassorilievi, che denota poca resistenza meccanica, si deteriora nel tempo e il cui processo produttivo in grande scala risulta inquinante. 15
ORANGE FIBER, tessuto innovativo e sostenibile ottenuto da scarti e sottoprodotti dell industria agrumicola, arricchito grazie alle nanotecnologie di oli essenziali di agrumi che rilasciano sulla pelle vitamina C funzionale al benessere di chi lo indossa. Sede: Milano. Team Adriana Santanocito, co‐founder, product manager. Formazione in Fashion Design, specializzata in nuovi materiali tessili e tecnologie per la moda. Enrica Arena, co‐founder, project manager. Laurea in Cooperazione internazionale e Comunicazione, esperienze in ambito comunicazione e project. Manfredi Grimaldi, laurea in economia agroalimentare; esperienze in accounting per piccole e medie imprese. Tecnologia/Prodotto/Servizio Tessuto innovativo e sostenibile ottenuto estraendo cellulosa atta alla filatura da scarti di agrumi con un processo sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano. Il tessuto viene arricchito grazie alle nanotecnologie con microcapsule contenenti olio essenziale di agrumi. Le microcapsule si rompono gradualmente a contatto con la pelle, svolgendo una funzione cosmetica. Siamo attualmente in fase di brevettazione con il Politecnico di Milano, con un contratto che prevede la nostra esclusiva proprietà del brevetto. Inoltre stiamo esplorando un processo biochimico per l'estrazione di cellulosa atta alla filatura da scarti agrumicoli grazie alla collaborazione del Parco Tecnologico Padano. Ricadute sociali e territoriali Il 25% della produzione agrumicola italiana annuale non viene utilizzato e diventa un rifiuto: l'industria di trasformazione genera ogni anno più di 300.000 tonnellate di rifiuti industriali. Vogliamo trasformare questo spreco in un prodotto innovativo. Le principali ricadute sociali e territoriali del progetto sono la riduzione della quantità di rifiuti agrumicoli da smaltire e la riduzione delle emissioni di C02; il risparmio ambientale rispetto ai metodi di produzione dei filati più diffusi (cotone: risorse idriche, uso di terreno, fertilizzanti; petrolio: utilizzo di combustibili fossili non rinnovabili); la creazione di un nuovo sbocco di mercato per il settore agrumicolo interno; l’opportunità di innovazione e di incremento della redditività del settore tessile italiano; oltre a un accresciuto benessere fisico e psicologico del consumatore, grazie al rilascio di vitamine sulla pelle. La realizzazione su scala industriale del nostro prodotto contribuirà alla creazione di nuovi sbocchi di mercato per la produzione agrumicola italiana ed europea, in sofferenza a causa delle importazioni a basso costo in seguito agli accordi bilaterali con i paesi della sponda sud del Mediterraneo e alla diminuzione di domanda di frutta fresca dovuta dalla contrazione dei consumi. Analisi del mercato Il nostro mercato è quello dei tessili derivati da cellulosa ottenuti da fonti rinnovabili, il cui potenziale di crescita al 2020 è stato stimato in un +106%. In particolare facciamo riferimento alla nicchia dei cosmetotessili, il valore del mercato Europeo nel 2012 era di 500 ML di euro. I tessili cosmetici sono stati individuati come Lead Market dalla CE nel 2011, per le sue potenzialità per i paesi con una tradizione di produzione tessile, come l'Italia. I tessili cosmetici rientrano nella categoria dei tessili tecnici e intelligenti ch, secondo le più recenti ricerche, rappresenteranno entro il 2030 l'80% del mercato totale dei tessili. (Textiles Intelligence report 2011). La domanda di tessili è in crescita al crescere della popolazione; l’aumentato interesse per l'ambiente, connesso al benessere personale, ha aperto un nuovo mercato per i prodotti che risponderanno a queste esigenze. Grazie alla proprietà intellettuale potremo godere di un vantaggio competitivo. 16
PLUMESTARS, tecnologia farmaceutica delle polveri antibiotiche per inalazione, con cui preparare medicinali più efficaci e tollerabili grazie all’aumento della quantità di farmaco depositata direttamente sul polmone (respirabilità). Sede: PlumeStars Srl, Parma. Team Anna Giulia Balducci, PhD, CEO e formulatore dei prodotti innovativi. Francesca Buttini, PhD, responsabile di studi preclinici e in vivo. Ruggero Bettini, PhD, responsabile della gestione IP e dei rapporti con l'Università. Paolo Colombo, PhD, responsabile della divisione scientifica. Tecnologia / Prodotto / Servizio Prodotti antibiotici per inalazione costituiti da micro nano‐particelle di uno o più farmaci, ottenuti attraverso la tecnica di "particle engineering", che porta all’ottenimento di polveri micronizzate con elevata respirabilità e stabilità. Eccipienti non tossici sono impiegati al fine di ottenere formulazioni respirabili, sicure e stabili. Queste polveri sono ottenute per essiccamento a spruzzo di soluzioni idroalcoliche di farmaco contenenti eccipienti che conferiscono al prodotto finale proprietà aerodinamiche funzionali per un’efficace inalazione. In questo contesto, i fondatori di PlumeStars hanno già brevettato polveri altamente respirabili di antibiotici (tobramicina, amikacina), realizzate con quantità molto basse di eccipienti: la polvere di tobramicina contiene 1 % di un acido grasso e il 99 % di antibiotico. La produzione attraverso l’essiccamento a spruzzo ha permesso di ottenere particelle di dimensioni, forma e densità, che conferiscono alta respirabilità al prodotto (> 60%). Inoltre, l'antibiotico è protetto dall'umidità dal rivestimento dell’eccipiente concentrato sulla superficie delle particelle. Questa tecnologia permette di combinare due o più farmaci nello stesso prodotto in un’unica somministrazione. I prototipi delle polveri antibiotiche sono già stati realizzati in laboratorio e richiedono lo scale‐up industriale. Ricadute Sociali e territoriali PlumeStars è in grado di promuovere e formulare farmaci antibiotici, antinfiammatori, antitumorali, in preparati inalatori innovativi a polvere secca, per la cura di malattie polmonari. Il prodotto in polvere secca commercializzato per infezioni polmonari (Tobi Podhaler, Novartis) mostra spesso effetti collaterali (tosse, bronco‐costrizione, etc ). Contiene un'elevata quantità di polvere da inalare a causa dell’elevato contenuto di eccipienti, che portano il paziente ad abbandonare la terapia. L’interesse per la nostra innovativa polvere per inalazione deriva da due principali aspetti: la proprietà intellettuale e l'alto valore della tecnologia. La chiave della tecnologia è il capace uso dell’essiccamento a spruzzo per fabbricare polveri respirabili e scorrevoli composte da microparticelle, a volte contenenti anche nanoparticelle di farmaci. La scelta di prodotti inalatori a polvere secca consente di superare l’uso di propellenti dannosi per l’ambiente, utilizzati negli inalatori pressurizzati. Analisi del Mercato Ci riferiamo alle infezioni in pazienti affetti da fibrosi cistica, ma la tecnologia proposta apre la possibilità di intervenire sulle infezioni polmonari, sulle infiammazioni e nella prevenzione del cancro. I pazienti affetti da fibrosi cistica (CF) al giorno d'oggi sono circa 70.000 (Europa e USA) e si stima che cresceranno di circa il 10 % nei prossimi 10 anni. Sul mercato ci sono pochi prodotti antibiotici. Sono disponibili tre soluzioni per nebulizzazione. I difetti sono il lungo tempo richiesto per la somministrazione (circa 15 min), la dimensione e la scarsa maneggevolezza del nebulizzatore, che richiede un’accurata pulizia al termine di ogni utilizzo. Solo un inalatore a polvere secca è disponibile, Tobi Podhaler® ‐ Novartis Pharmaceuticals/Svizzera, contenente un'alta dose di antibiotico, con una grande quantità di eccipienti: il nostro primo antibiotico è un prodotto a polvere secca costituito dal 99 % di tobramicina. 17