Marzo - Parrocchia Sarnico

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Marzo - Parrocchia Sarnico
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Calendario Parrocchiale
del mese di APRILE 2006
11
Sabato
Ore 6.30 peregrinatio a Stella Maris
Ore 14.30: Redazione de IL PORTO
Domenica
2 2
Lunedì3 3
V QUARESIMA
Ore 15.00: Catech. Benediz
Ore 20.45: genitori Prima Comunione
Martedì
4 4
Ore 20.45: SINODO
Mercoledì
5
5
Ore 20.45: Gruppo Missionario
Giovedì
6 6
Ore 14.30: Confesisoni elementari
Ore 21.00: Preparazione Genitori Battesimi
Venerdì
7 7
Ore 16.30: Adorazione eucaristica
Ore 19.30: VIA CRUCIS bimbi Scuola materna
Domenica
9 9
DOMENICA DELLE PALME
Ore 9.00. benedizione Palme in San Paolo e processione
Ore 15.00. vespri e benedizione
Lunedì1010
Pasqua Ass. Anziani
Ore 20.00: Celebraz. dei 7 dolori della Vergine Maria in San Paolo e Santa Messa
Martedì
11 11
Ore 15.00: CONFESSIONI COMUNITARIE per anziani
Ore 20.30: Confesisoni Comunitarie per tutti + Centri di preghiera
Mercoledì
12 12
Ore 14.30: Confessioni Medie
Ore 20.30: CONFESSIONI ADOLESCENTI E GIOVANI
Giovedì
13 13
Ore 8.00: Lodi comunitarie
Ore 16.00: Messa in Coena Domini solo per ragazzi e anziani
Ore 20.00: Messa in Coena Domini per tutti - Lavanda dei piedi e Adoraz. comunitaria
SOMMARIO
2
3
4
6
8
10
11
Calendario Parrocchiale
Editoriale
Chiesa Universale
Don Salvoldi
Dalla Diocesi
Ricordando Padre Ruggeri
Gruppo Missionario
Fotocronaca
12 C.P.P. del 6/3/2006
Patronato ACLI
14 Sito parrocchiale
33 Anagrafe Parrocchiale
13 Dalla Casa di Riposo
Un augurio riconoscente
16 Lo chef Fabrizio Cadei
18 Cons. Comunale dei ragazzi
19 Mar.llo Luciano Patorniti
G. Bellini a quota 200
33 Riceviamo e pubblichiamo
20 La nostra chiesa
22 La terza età (2a parte)
26 Adunata Nazionale Alpini
Corso di bridge
27 Rubrica Ass. Anziani e Pensionat
29 Spedizione Kilimanjaro 2006
30 AVIS Sarnico
30 Judo Sarnico
AIDO - Flash
24 Dal Comune
ORARIO SANTE MESSE
FESTIVO:
8.00 - 9.30 - 11.00
18.00 -20.00;
Venerdì
14 14
ORE 15.00: SOLENNE VIA CRUCIS NELLA MORTE DEL SIGNORE
Ore 20.00: Funzione della Croce, Processione, Benedizione
FERIALE:
Sabato
1515
Ore 15.00: Benedizione Uova Pasquali
Ore 8.00 - 11.30; 15.30 - 18.30: CONFESSIONI ADULTI
Ore 20.30: SOLENNE VEGLIA PASQUALE funzone del fuoco, BATTESIMI
20.00
Nel periodo estivo
alla chiesetta Stella Maris
18.00
Domenica
16 16
PASQUA DI RISURREZIONE
Ore 17.30: VESPRI Benediz.
NUMERI UTILI
Lunedì1717
S. Messa chiesetta Alpini
Mercoledì
19 19
UFFICIO COMUNITARIO
Ore 20.45: Incontro mensile Catechisti con Parroco
Giovedì
20 20
Canto Corale
Venerdì
21 21
Ore 21.00: CPAE
Sabato
2222
Ore 11.00: Matrimonio
Domenica
23 23
II DI PASQUA
Ore 15: BATTESIMI
Lunedì2424
Ore 11.00: Matrimonio
Martedì
25 25
Ritiro Prima Comunione
Mercoledì
26 26
Inizio Corso Fidanzati
Giovedì
27 27
Confessioni per Prima Comunione
Domenica
30 30
Ore 15.00: Catech. Benediz.
Lunedì3131
PROVE E CONFESSIONI Prima Comunione
8.00 -16.00 -20.00
PREFESTIVA:
NUMERI DI TELEFONO
Parrocchia
035 910056
don Luciano
348 9049113
Oratorio
035 912078
don Sergio
349 0520460
Bellini don Gianni 035 913672
Casa Sacerdoti
035 910124
Sacristia
035 914041
Sala Giochi-Meulì
035 912107
Sala Junior
035 910916
Sala Junior(Gigi Picco) 380 7240316
Centro Quader
035 912420
Centro Famiglia
035 911252
Casa di Riposo
035 911385
Il Battello
035 914421
Carabinieri Sarnico 035 910031
Emergenza sanitaria
118
Guardia Medica
035 914553
Ospedale Sarnico 035 306 2111
Sito Parrocchiale:
www.parrocchiasarnico.it
E-mail Parroco:
[email protected]
E-mail don Sergio:
[email protected]
Conto Corrente Postale Parrocchia:
N. 49089303
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Grande emozione mi ha dato lo spettacolo presentato al
cine junior UNO DUE TRE… STELLA! Belle anche le
testimonianze per un problema come quello dell'affido
che è una forma moderna e antica di carità…
La prima carità anche un tempo, quando ancora esistevano i cortili e le corti, era una dimensione normale della
vita. Se qualcuno aveva un problema c'era tutto l'enturage che interveniva e anche nella povertà c'era sempre
spazio per l'accoglienza e la carità. Il fatto che oggi questo è un problema da discutere e organizzare è un'accusa a questa società che ha creato sempre più individualismo e aree profonde di solitudine. Eppure siamo nell'epoca dello sviluppo e della comunicazione. Crediamo
nell'amore che si fa accoglienza per tutti coloro che sono
nel bisogno e, se questo riguarda l'affetto verso i bambini, ci commuove. È molto bello e risveglia in noi la
nostalgia di una società a misura d'uomo in cui uno può
avere un contesto familiare rassicurante e affettivamente
positivo. Eppure la famiglia respira ampi spazi di contraddizione. Se
abbiamo a cuore che i bambini abbiano una famiglia serena,
potremmo anche fare molto di più affinché le famiglie abbiano la
possibilità di essere serene, di non lasciarsi schiacciare dai problemi che possono rendere le situazioni invivibili. La politica familiare
deve aiutare a sviluppare un senso positivo della famiglia fin dal suo
nascere e accompagnarla passo passo. Noi corriamo ai ripari e per
fortuna la gente si mostra solidale e sensibile, ma non facciamo
niente per arginare i problemi all'origine.
C'è poi un altro aspetto che mi ha fatto molto bene. Accogliere un
bambino è allargare gli orizzonti, è respirare la vita con spazi infiniti, è soprattutto capire che, facendo del bene a qualcuno di fatto
facciamo del bene a noi stessi perché l'unico modo di amare è
quello di aprire il cuore: infatti con il cuore aperto riusciamo a
gustare quanto di buono è in noi e risvegliamo tutto il bagaglio di
umanità, di bontà che abbiamo ricevuto. In mezzo ai grandi movimenti delle attività, del commercio, dei nostri traffici, dimentichiamo che possediamo nel nostro spirito un grande bagaglio di bellezza che solo attraverso l'apertura agli altri possiamo far emergere. Grazie quindi a tutti coloro che ci aiutano ad aprire il cuore.
Noi pensiamo di essere i bravi che aiutano gli altri che sono i
“poverini”, ma di fatto i veri poveri siamo noi!
C'è un solo modo di amarci ed è quello di amare.
IL PROSSIMO NUMERO SARÀ IN DISTRIBUZIONE DAL 29 APRILE
La Redazione avvisa che gli articoli (in formato WORD)
e le relative fotografie (in formato JPEG)
pervenuti dopo il 15 APRILE
non verranno pubblicati nel mese corrente.
Grazie per la collaborazione.
COMUNITÀ EDITORIALE
E DLIBERA
I TPASQUA:
OILRBENE!
IALE
3
La Pasqua ci aiuta a spaccare le pietre del sepolcro che sono i
macigni che rinchiudono il bene del nostro cuore, il tesoro della
nostra capacità di amare che fa esplodere la vita nuova possibile
solo a chi accoglie qualcuno nel proprio cuore.
La Pasqua è una realtà che ci coinvolge nel nostro oggi: è il più
reale fatto della storia possibile a un Dio - Uomo, Gesù Cristo, il
quale ha realizzato la sua vita donandola. Lui è Risorto per indicarci che perfino le pietre della morte sono sconfitte dalla vita
donata per amore. Ciascuno di noi è fatto ad immagine del Figlio
di Dio e porta in sé una scintilla d'infinito. L'unico incoraggiamento è tener vivo il cuore per non morire soffocati per iniziare a
seguire la propria interiorità, per provare un particolare piacere
nel far bene le cose a cui ci dedichiamo.
Buona Pasqua per me vuol dire ricuperare il “gusto” e la voglia di
vivere dando uno scopo di Paradiso a tutti i giorni, arricchiti da
una presenza che, esplodendo dalla tomba, ci aiuta ad assaporare
meglio la vita e ad aiutare anche gli altri, specialmente i bambini,
a non subire le contraddizioni degli adulti.
Ogni persona porta dentro di sé una grande nostalgia di cielo, di
bene, di tutto ciò che è bello, nobile, giusto e santo. Gesù vuole per
tutti una rinnovata gioia di vivere. Cominciamo dalla gioia di alzarci al mattino, di incontrarci e di usare con tutti un gesto di tenerezza: qualcuno non se lo merita, ma il nostro cuore si sarà aperto fino a un amore infinito.
AUGURI!
Don Luciano
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COMUNITÀ CHIESA UNIVERSALE
CHIESA UNIVERSALE
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Da “Avvenire”, Giornale quotidiano di ispirazione Cattolica
BENEDETTO XVI: «IL 24 MARZO
IL MIO PRIMO CONCISTORO»
Cardinali, un collegio sempre più
«universale»
Nella festa liturgica della Cattedra di Pietro,
Benedetto XVI ha annunciato il suo primo
Concistoro. Si terrà il prossimo 24 marzo e creerà
15 nuovi cardinali, portando a 120 il numero
degli «elettori».
-Sessanta europei, nove
africani, tredici asiatici,
trentasei americani, e due
dell'Oceania.
Nella schiera dei nuovi
porporati ben si rispecchia
l'universalità della Chiesa.
E' stato lo stesso Benedetto
XVI, a offrire la chiave attraverso cui leggere la
lista dei quindici nomi (dodici elettori e tre
ultraottantenni) dei nuovi cardinali.
L'elenco si apre con tre figure della curia romana:
William Joseph Levada, prefetto della
Congregazione per la Dottrina della fede, 69 anni,
statunitense, già arcivescovo di San Francisco;
Franc Rodé Prefetto della Congregazione per gli
Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, 71 anni sloveno, religioso dell'ordine dei
lazzaroni, già aricivescovo di Lubiana: Agostino
Vallini, prefetto del Supremo Tribunale della
Segnatura apostolica, 65 anni napoletano, già
vescovo ausiliare dell'arcidiocesi partenopea e poi
vescovo di Albano; l'arcivescovo di Caracas
(Venezuela) Jorge Liberato Urosa Savino, 63 anni;
l'arcivescovo di Manile (Filippine) Gaudencio
Borbon Rosales, 73 anni; l'arcivescovo di
Bordeaux (Francia) Jean Pierre Ricard, 61 anni,
presidente della Conferenza episcopale francese;
l'arcivescovo di Toledo (Spagna) Antonio
Cañizares Llovera, 60 anni; l'arcivescovo di Seul
(Corea) Nicholas Cheong-Jin-Suk, 74 anni; l'arcivescovo di Boston (Stati Uniti) Sean Patrick
O'Malley, 61 anni, religioso dell'ordine dei cappuccini; l'arcivescovo di Cracovia (Polonia)
Stanislaw Dziwisz, 66 anni ; l'arcivescovo di
Bologna Carlo Caffarra, 67 anni; Il vescovo di
Hong Kong (Cina) Joseph Zen Ze-Kiun, 74 anni,
religioso dell'ordine del salesiani; Andrea Corsero
Lanza di Montezemolo, arciprete della Basilica di
San Paolo fuori le mura, 80 anni; l'arcivescovo
emerito di Tamale (Ghana) Peter Poreku Dery, 87
anni, il biblista gesuita Padre Albert Vanhoie,
francese, 82 anni.
In cammino verso Verona
inclusione sociale …Ma questa definizione, si
LE «CINQUE VIE» DELLA CHIESA ITALIANA è chiesto, è ancora valida in una situazione profondamente cambiata rispetto a quella che l'ha
Il Comitato preparatorio
prodotta?…
del Convegno ecclesiale riflette a Roma
sugli «ambiti» della traccia
Il Convegno ecclesiale di Verona nasce all'insegna di una importante novità. Che è data,
secondo don Franco Giulio Brambilla, dal fatto
che «la figura della speranza ha il volto di Gesù
Risorto. E' cioè una persoIl valore della
na, l'esperienza sconvol- testimonianza, riletta
gente di trasformazione e
alla luce della
di trasfigurazione che la
prima enciclica
risurrezione di Gesù ha
di Benedetto XVI
seminato nel grembo della al centro dell'incontro
storia»
promosso a Fiuggi
Il collegamento con i cinque ambiti risultano:
dall'organismo Cei
L'affettività: ..la frontiera più esposta alla deriva «Le Caritas diocesane verso il IV convegno
emozionalistica degli affetti è la famiglia. E per- ecclesiale nazionale»… «Abbiamo un dupliciò domanda un'attenzione strategica sul piano ce obiettivo - spiega il direttore monsignor
pastorale, culturale, educativo, sociale, econo- Vittorio Nozza - contribuire con approfondimico e politico…
menti di contenuti ed esperienze ai cinque
Il lavoro e la festa... iscrivere i fondamentali del- ambiti della testimonianza (la vita affettiva,
l'economia classica. Oltre agli indicatori quan- il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tratitativi, la crescita del Pil e la consecuzione del dizione e la cittadinanza) rileggendoli e
profitto, vanno introdotti anche i criteri qualita- interpretandoli nella dimensione della spiritivi: la salvaguardia dei beni ambientali, il tualità e della missionarietà»… In secondo
rispetto dei diritti e la responsabilità, la modera- luogo vogliamo costruire un contributo che
zione ….Soprattutto va recuperata la solidarie- comprenda, altre ai contenuti di questo seminatà, non solo come categoria morale, ma anche rio, quanto emerso dal seminario di Milano e
come strumento fondamentale per moltiplicare dalle riflessione che scaturiranno a fine maggio
le risorse… E vanno educati i giovani a recupe- organizzato con l'Associazione dei teologi e la
rare la dimensione vocazionale del lavoro…
rivista “Il Regno”…Il responsabile delle Caritas
La fragilità… La società tecnologica non eli- in Piemonte e Val d'Aosta don Giovanni Perini
mina la fragilità umana …Anzi tende soprat- propone una lettura dell' enciclica “Deus caritas
tutto a emarginarla o al più a risolverla come est” da effettuarsi in controluce rispetto alla
un problema cui applicare una tecnica appro- Traccia preparatoria al convegno Veronese…
priata… La speranza cristiana, invece,
mostra in modo particolare la sua verità
proprio nei casi di fragilità: non ha bisogno di nasconderla, ma la sa accogliere
con discrezione e tenerezza….
La tradizione... La tradizione non è un
ordine rigido, incapace di modificarsi, ma
è un trasmettere, un consegnare. Dunque è
continuità…Passato presente e futuro
sono intimamente legati…
La cittadinanza… attribuzione in termini
pressoché esclusivi allo Stato della regolazione e della produzione dei processi di Un momento dei lavori al seminario del Comitato
preparatorio del Convegno ecclesiale di Verona
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I volti della lotta alla povertà
e i contorni per un dialogo autentico
tra identità cristiana e costumi locali
al centro del discorso rivolto
da Benedetto XVI ai vescovi di Senegal,
Mauritania, Guinea Bissau e Capo Verde
«Dio benedica gli operatori di pace e di fraternità che, nei vostri Paesi, costruiscono relazioni di fiducia e di sostegno reciproco tra le
diverse comunità umane e religiose». E' con
queste parole che il Papa ha accolto i vescovi di
Senegal, Mauritania, Guinea Bissau e Capo
Verde, in Vaticano.
Benedetto XVI, sulla scia dell'enciclica Deus
caritas est, si è soffermato sul significato da dare
all'impegno sociale, che in un Continente ancora così drammaticamente afflitto dalle povertà
non può che essere una priorità per i cattolici. «Il
Vangelo - ha spiegato - deve essere pienamente
radicato nella cultura dei vostri popoli. Il
ritorno ad alcune pratiche della religione tradizionale che constatate a volte nei
cristiani,
deve
spingere e cercare
mezzi adeguati
per ravvivare e
rinforzare la fede
alla luce del
Vangelo, e per consolidare le basi teologiche delle vostre
Chiese particolari,
pur prendendo ciò
che c'è di buono nell'identità africana»…
Quanto infine, al clero locale il Pontefice ha
auspicato una formazione «iniziale e permanente» che sappia far crescere nel ministero
«uomini equilibrati umanamente e spiritualmente, capaci di rispondere alle sfide che
sono chiamati ad affrontare, tanto nella loro
vita personale che pastorale»…
IL DIALOGO CON I PRETI DI ROMA
«Nella Chiesa più spazio
al contributo delle donne»
“Dire sì alla vita” E' questa per Benedetto
XVI l'opzione fondamentale del cristiano.
Un'opzione da riscoprire particolarmente
nel nostro tempo segnato dalla «anti-cultura della morte». La prima delle risposte, che
il Papa ha dato ai sacerdoti di Roma, parlando a braccio, durante l'incontro di inizio
Quaresima….Un dialogo «franco e cordiale» che ha toccato argomenti (ruolo della
donna nella Chiesa, giovani, famiglia, ecumenismo).
rente cultura della vita diventa la anticultura della morte, dove è assente quel
Dio che non ordina l'odio ma vince l'odio…».
Il ruolo delle donne
Al sacerdote che gli chiedeva «come rilanciare nella Chiesa il ruolo delle donne
anche a livello istituzionale».
Il Papa risponde: «la Chiesa ha un grande
debito di ringraziamento per le donne». E
ha ricordato figure come Ildegarda, Caterina
da Siena, Teresa d'Avila e
Madre Teresa. …«Tuttavia è
giusto chiedersi se anche nel
servizio ministeriale - nonostante il fatto che qui
Sacramento e carisma siano
il binario unico nel quale si
realizza la Chiesa - non si
possa offrire più spazio, più
posizioni di responsabilità
alle donne».
Il Papa in visita al Seminario Romano maggiore Le mamme e la famiglia…«Il
Papa vi ringrazia - ha detto
«Sì alla vita»
poi riferendosi alle mamme - perché avete
«Questa è la nostra vocazione sacerdota- donato la vita, perché volete aiutare quele - ha detto il Pontefice - scegliere noi stes- sta vita a crescere e volete così costruire un
si la vita e aiutare gli altri a scegliere la mondo più umano…». «…Dobbiamo
vita»... «Un mondo che ha dimenticato pregare perché le mamme completino
Dio, perde la vita e cade in una cultura questo loro dare la vita, donando ai figli
di morte». Quella stessa cultura, ha ricor- anche l'amicizia con Gesù...»
dato Papa Ratzinger, così ben descritta dal- I giovani e i seminari
l'enciclica di Giovanni Paolo II La gioventù che cerca nelle discoteche di
Evangelium vitae. Alcuni esempi: essere vicinissima soffre in realtà di grande
«Proprio volendo la vita si dice «no» al solitudine…
bambino, perché mi toglie qualche parte Il Papa raccomanda nello stesso tempo di
della mia vita; si dice «no» al futuro, per non trascurare la spiritualità cattolica …
avere tutto il presente; si dice «no» sia Ecumenismo: Anche se «in dottrina semalla vita che nasce sia alla vita sofferen- bra difficile fare dei progressi» è possibile
te, cha va verso la morte. Questa appa- avvicinarsi «nella comune esperienza
della vita di fede…».
Direttore responsabile GIUSEPPE VALLI
Redazione e amministrazione:
don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa: Tipografia Sebina Sarnico
Hanno collaborato:
don Luciano Ravasio, don Sergio Gamberoni, don G. Bellini, L. Cuni, M. Dometti (CIVIS),
G. Franco Gaspari, D. Giudici, P. Gusmini, R. Gusmini, S.Marini, R. Modina, G. Schivardi
Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056
Inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel.: 035 910 292
COMUNITÀ CHIESA UNIVERSALE
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COMUNITÀ Don valentino salvoldi
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V.S.
DI I
DCOMPASSIONE
O NQUARESIMA:
S AELDIVTEMPO
O
L
D
SPERANZA
Riccardo. All'inizio del 2006, Benedetto
XVI è tornato più volte su temi sociali e ha
legato la pace alla verità: “Quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore
della verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace”. Da te ho
saputo che il Papa ha già preparato un
messaggio da inviare a tutti i cristiani in
preparazione alla quaresima. Mi puoi
riassumere le idee principali che ci saranno proposte per prepararci alla Pasqua?
Valentino. «Gesù, vedendo le folle, ne sentì
compassione». Questo il titolo del documento papale.
Compassione da intendere in senso positivo:
il sentire come proprio tutto ciò che è
umano, così come «il Signore, anche oggi,
ascolta il grido delle moltitudini affamate
di gioia, di pace e di amore». Compassione
che non è fonte di angoscia pure di fronte ai
mali del mondo, perché «anche nella desolazione della miseria, della solitudine,
della violenza e della fame, che colpiscono
senza distinzione anziani, adulti e bambini, Dio non permette che il buio dell'orrore padroneggi».
Là dove c'è il male, si sperimenta la divina
misericordia. Per cui chi si fa carico delle
sofferenze altrui, lungi dall'essere vittima
dell'angoscia, diventa, come Paolo, apostolo
della gioia: «Siate lieti!». Gode inoltre nel
promuovere un “umanesimo plenario”,
mirante allo sviluppo integrale dell'essere
umano, consistente in primo luogo «nell'annuncio della verità di Cristo e nella
promozione di una cultura che risponda
veramente a tutte le domande
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - Fax 035 924165
Uffici amministrativi
(anagrafe, stato civile, leva, elettorale)
035 924126
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30
lunedì martedì giovedì 17.30-18.30
dell'uomo». Fatte queste affermazioni, il
Papa si sofferma a parlare di ciò che il cristiano deve fare per favorire uno sviluppo
integrale di «tutto l'uomo e di tutti gli
uomini». Traspare da tutto il discorso che
ogni essere umano dovrebbe sentirsi responsabile nel diventare provvidenza per tutti
quelli che sono nel bisogno.
Ogni volta che torni dai paesi impoveriti,
mi racconti tanti episodi, a volte tristi, a
volte pieni di speranza, per farmi comprendere i valori che animano quelle
popolazioni da poco tempo convertite al
cristianesimo. Puoi riassumere il pensiero
del Papa con un fatto che dimostri come la
compassione verso chi è nel bisogno faccia
operare quei miracoli che Cristo promise
avrebbero compiuto i credenti?
Sto salendo la montagna che sovrasta Bouar
(Repubblica Centro Africana), per celebrare
l'eucaristia in un villaggio sperduto, là dove
neppure arriva la jeep. Mi accompagna il
catechista, portando in testa l'occorrente per
la messa e un po' di cibo da condividere con
fedeli e “infedeli”: tutti gli abitanti sono sempre presenti al rito, musulmani compresi.
Mentre mi inerpico su un sentiero simile ad
una “valle di lacrime”, incontro due ragazzi
che stanno rincasando con pesanti fardelli
di legna in testa. Jesus - così si chiama perché è nato il giorno di natale - ha otto anni.
Joele ne ha circa dieci. Si presentano come
fratelli e hanno piacere di parlare con un
missionario. Sono contenti perché, alzati all'alba, in sole cinque ore sono riusciti a
Ufficio tecnico - tel. 035 924145
mercoledì venerdì 9.00 -12.30
Ufficio polizia municipale
tel. 035 924 114 - 335 44846
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30
15.00 -18.00
Ufficio assistente sociale
tel.035 924 152
lunedì
17.30 -18.30
mercoledì e giovedì 9.00 -12.30
raccogliere un po'di legna per scaldare la
nonna, tanto ammalata. Jesus dice che papà
e mamma sono morti di AIDS, già da quattro anni. Pure Joele confessa - con un po' di
vergogna - che i suoi genitori sono morti a
causa della stessa malattia. Evidentemente,
allora, i due non sono fratelli di sangue, ma
di elezione. Vivono con la nonna di Jesus e
non possono andare a scuola perché non
hanno le scarpe (obbligatorie per chi vuole
attendere alle lezioni), né i soldi per le tasse.
Prometto ai due “fratelli” di far visita alla
loro casa. Quale casa! La salvaguardia della
dignità di quelle persone m'impedisce di
descriverla. Straziante la tosse della nonna
che dimostra di avere trent'anni in più della
sua età anagrafica. Sta badando al fuoco e ai
tre sassi che sostengono una pentola con
acqua calda. Può permettersi di far bollire
un pezzo di jam (manioca), a giorni alterni.
E senza condimento, se i “nipotini” non trovano nulla nella foresta.
Le chiedo come si curi la tosse. Con alcune
aspirine ricevute in omaggio da un'amica. E
nient'altro. «Jesus e Gioele - sussurra la
nonna - sono molto bravi. Ma non posso
Ufficio tributi - tel.035 924 112
lunedi mercoledi venerdì
9.00- 12.30
giovedì
17.30 -18.30
Biblioteca Comunale - Tel. 035 912 134
Lun
chiuso
Mar
14.30 -19.00 20.30 - 22.30
Mer
15.00 -19.00
Gio 9.00 -12.30 15.00 -19.00
Ven
15.00 -19.00
Sab 9.00 -12.30 15.00 -17.00
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mandarli a scuola. Mi fanno tanta compagnia. Anche di notte si mettono accanto
a me, per tenermi un po' calda, perché
non abbiamo il vetro della finestra. Mi
vogliono bene. Sono sicura che il Signore
mi terrà in vita fino a quando… potranno fare senza di me».
Chiedo a Jesus di fare quattro calcoli: la
spesa delle scarpe, le tasse e gli antibiotici per
la nonna. Rimango perplesso quando mi
dice l'ammontare della somma: l'equivalente di quanto ho con me. Come se mi avesse
guardato nel portafoglio! Facciamo anche
due calcoli, per vedere che cosa possa costare una porta e una finestra.
Nel ritorno in seminario, incontro una jeep
di un europeo. In zone così deserte, è consuetudine fermarsi, salutarsi, scambiarsi
provviste e chiedere se sulla strada ci siano i
ribelli. E' un volontario francese, che ha
assistito ad una mia messa nella cattedrale
di Bangui. Mi parla di sua nonna, che ogni
anno, a Natale, è solita mandargli i soldi per
aiutare i bambini poveri. Ora ella è ammalata. Mi chiede di celebrare qualche messa
per lei. Mi dà un'offerta. L'equivalente del
costo della porta e della finestra. So che esiste la Provvidenza. Ma non mi sarei aspettato che fosse così “spudorata” e precisa…
Devo spiegare al volontario il motivo del mio
sorriso, nel ricevere i suoi soldi. E lo congedo
dicendo che, ogni volta che si prova compassione per un fratello nel bisogno, Cristo
torna a nascere dentro di noi.
Questi miracoli forse capitano solo in
Africa!
No. Capitano anche da noi. Il mese scorso, a
Udine, parlando della casa che sto facendo
in Costa d'Avorio per le bambine di strada,
un uomo mi si è accostato e mi ha chiesto
quanto mi mancasse per la realizzazione del
progetto. Offrirà lui la somma mancante, in
ricordo di sua moglie da poco tornata alla
casa del Padre. Un'altra persona ha dato la
disponibilità ad inviare laggiù qualche operaio specializzato. Così, al più presto, riprenderemo i lavori, sperando in una tregua, o
nella pace di quella martoriata terra.
Questi fatti ti portano a concludere che
attualmente c'è più voglia di prima di
fare qualche cosa a vantaggio del prossimo? Vedi segni di speranza oppure ritieni
che dovremo raggiungere l'infimo grado
di abiezione umana prima di risalire la
china?
Guardando alle nuove generazioni, accanto
a molti giovani che sono appiattiti e omologati, stanno emergendo ragazzi fantastici,
che sentono la nostalgia di Dio, hanno fame
e sete di verità, s'impegnano nel volontariato. Sono troppo pochi rispetto a quanti
sopravvivono? Forse sì. Ma i cambiamenti
nascono sempre così: dal basso, dalle minoranze silenziose, da quanti non sono disposti
a permettere che il male abbia la meglio sul
bene.
Altro segno di speranza: mentre diminuisce
il numero di chi partecipa alla liturgia
domenicale, si rafforza la fede nei credenti,
che accettano di essere “un piccolo resto”,
un fermento che, a tempo opportuno, farà
lievitare la massa.
Ancora, ho notato che, dopo la morte di
Giovanni Paolo II, in Roma c'è un afflusso
di fedeli quasi raddoppiato rispetto ai tempi
del grande Papa polacco, la cui vita e morte
hanno fortemente impressionato l'umanità
e ridato slancio alla volontà di tornare a Dio.
Tema sul quale insiste Benedetto XVI, suscitando consensi inauditi: lui che sembrava
tanto rigido a freddo, si sta dimostrando
comunicativo, mistico e intellettualmente
molto preparato ad affrontare i temi più
scottanti che deve affrontare il presente millennio.
E che cosa propone il Papa contro i mali
del mondo?
La lotta al relativismo, la formazione delle
coscienze per poter scegliere intelligentemente tra il bene e il male, il ritorno a Dio,
come garante di tutti i beni, la cultura della
pace, legata alla ricerca della verità che
rende liberi, e quella compassione di cui
abbiamo parlato. Compassione che deve
portare i credenti ad un particolare impegno
durante la quaresima, affinché diventi
tempo opportuno per operare il bene, nella
attesa che il Risorto ridoni speranza a questa umanità.
Di fronte ai rischi che l'umanità vive in
questi tempi, che volto ha la speranza del
credente in Cristo?
Rispondo citandoti il messaggio: «Nella
verità, la pace». Il Papa invita i cristiani
«ad intensificare, in ogni parte del
mondo, l'annuncio e la testimonianza
del Vangelo di pace, proclamando che il
riconoscimento della piena verità di Dio è
condizione previa e indispensabile per il
consolidamento della verità della pace.
Dio è amore che salva, Padre amorevole
che desidera vedere i suoi figli riconoscersi come fratelli, responsabilmente protesi
a mettere i loro talenti a servizio del bene
comune della famiglia umana. Dio è inesauribilmente sorgente della speranza che
dà senso alla vita personale e collettiva.
Dio, Dio solo, rende efficace ogni opera di
bene e di pace». Da questa citazione si vede
chiaramente che il cristiano non è chiamato
solo ad operare ad un livello puramente
umano. Mentre s'impegna per il bene comune, deve essere cosciente che il mondo sarà
salvato grazie all'aiuto dall'alto. Quindi, la
centralità di Dio nella nostra vita ci obbliga
innanzitutto a vivere pregando, leggendo
costantemente la parola di Dio, aggiornarci
sulla dottrina sociale della Chiesa che motiverà il nostro impegno e la nostra speranza
nel costruire un mondo di giustizia e di pace.
Un mondo nel quale sia una festa testimoniare la presenza del Risorto in mezzo a noi.
Mentre molti predicano la rassegnazione, il
cristiano predica la speranza, mentre testimonia il fatto fondante della sua fede: la
resurrezione.
Il cristiano è uno che guarda oltre, aspetta
dell'altro, vive già da risorto. Questo il tema
che tratteremo nel prossimo colloquio:
«Come testimoniare la speranza nel
Risorto?» . Nel frattempo auguriamo a tutti
i cristiani di vivere la quaresima come “kairòs”, tempo di grazia, tempo in cui esercitare la compassione, tempo di attesa che «si
compia la beata speranza, e venga il
nostro Salvatore» a farci risorgere con lui,
uomini nuovi.
Valentino Salvoldi
intervistato dal nipote Riccardo
COMUNITÀ Don valentino salvoldi
Porto Marzo 06
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Porto Marzo 06
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DALLA DIOCESI
COMUNITÀ DALLA DIOCESI
Da “L’Eco di Bergamo ”
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«QUI IN CIAD
CURO 55 MILA AMMALATI»
«L'esperienza cristiana deve andare
in fondo alla soluzione dei problemi,
non solo consolare»
Come diceva Santa Teresa d'Avila, grande
dottore della Chiesa: «Teresa da sola fa
qualcosa, Teresa e Gesù fanno molto,
Teresa e Gesù e i soldi fanno tutto».
Prende in prestito questa massima, padre
Angelo Ghepardi, missionario originario di
Seriate da oltre 40 anni in Ciad, nel cuore
dell'Africa, «perché - spiega - i bisogni del
Terzo mondo sono immensi». Reduce dal
riconoscimento «Premio per la Pace 2006»
che ha ricevuto, nel gennaio scorso, dal
Presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, per il suo impegno sul
suolo africano, padre Angelo ne approfitta
per fare un bilancio della sua attività. E'
allora che nel 1974 con il medico Virgilio
Dominoni, che dirigerà il policlinico universitario «Il buon Samaritano» in costruzione
a N'djamira, capitale del Ciad, diede vita al
primo ospedale a Goundi e non si è più fermato. «Dopo l'ospedale è partita la scuola
per infermieri, abbiamo aperto una scuola agricola che va dalle elementari al
liceo, poi una scuola magistrale». «Dal
1990 ad oggi negli 8 centri sanitari presenti sul territorio abbiamo curato centinaia di migliaia di persone: abbiamo
cominciato con 6 mila ammalati , oggi
ne abbiamo 55 mila». Una bella sfida a
cui si aggiunge un'altra ancora più grande:
«La lotta all'Aiv/Aids» I medici dell'Istituto
Sacco, Francesco Croce e la dottoressa bergamasca Maria Gambirasio continuano i lavori iniziati da sei mesi nella lotta all'Aids.
Prima di tutto faranno esami a 5 mila donne
… «…Curare la mamma prima che
metta al mondo il bimbo e continuare
anche dopo la nascita in modo che ci sia
un tasso piuttosto basso di virulenza nel
latte materno, fino a che il bambino si
può nutrire autonomamente: questo è
progetto. Così salveremo non soltanto il
neonato ma anche la mamma e la famiglia che è un elemento educativo importante…».
Padre Angelo Gherardi,
da oltre 40 anni in Ciad, durante la Messa
(Foto G.Pesticcio)
Il Vescovo Amadei alla celebrazione
del mercoledì delle Ceneri
«QUARESIMA: LA SOBRIETÀ
CI AIUTA AD ASCOLTARE GLI ALTRI»
Il Vescovo Roberto Amadei ha presieduto una
concelebrazione eucaristica nella chiesa del
Carmine con l'imposizione delle Ceneri sul
capo dei numerosi presenti. Fra i concelebranti c'era il vescovo ausiliare Lino Belotti.
…«Dio - ha esordito il vescovo Amadei
all'omelia - dona la grazia di vivere la
Quaresima come momento prezioso per
meglio conoscere e vivere Gesù Cristo, che
è la misericordia del Padre, che sempre
perdona l'uomo anche quando viene
rifiutato. Soltanto nella riscoperta del
cuore del Padre può nascere il pentimento, cioè il riconoscerci peccatori perché
responsabili sia di aver rifiutato il
Signore, sia di aver lasciato depositare nel
nostro cuore la polvere che impedisce di
commuoversi di fronte all'amore del
Signore e che offusca il nostro modo di
vedere Dio, la nostra vita e gli altri…»
…La Quaresima chiama a intensificare la
preghiera. «Con Gesù Cristo - ha aggiunto la nostra preghiera non si ridurrà a un
chiacchiericcio distratto, ma sarà ascolto
attento e ricco di gratitudine. Lasceremo
penetrare la parola di Dio che fa trasformare mentalità e cuore…» …La sobrietà
di vita rende attenti all'altro «…Ascoltando
il Signore e con la sobrietà diventeremo
ascolto attento degli altri, vicini e lontani. Ascolto che sente proprie sofferenze e
povertà spirituali, morali, economiche e
sociali degli altri…». «…Dobbiamo
ritornare al Signore, chiedendo la grazia
di essere testimoni di Cristo e più responsabili del volto delle nostre comunità cristiane, offrendo l'aiuto per vivere il
Sinodo diocesano come un ritorno deciso
alla scuola di Cristo crocifisso e risorto…».
In occasione del periodo Quaresimale
il Vescovo Mons. Roberto Amadei
invia a tutti i fedeli della diocesi
il suo messaggio.
Ne riportiamo alcuni spunti…
«RITORNATE A ME
CON TUTTO IL CUORE»
Il vescovo: nel periodo quaresimale
impegniamoci a vivere il rapporto
personale con Gesù.
Catechesi degli adulti e Messa domenicale per superare i pregiudizi
e l'infantilismo della fede
1) «Così dice il Signore: ritornate a me
con tutto il cuore» ; è l'invito rivolto dal
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Signore alle nostre Comunità e a ciascuno di
noi nella celebrazione eucaristica del mercoledì delle ceneri. Tale invito dice con molta
chiarezza lo scopo della quaresima e come
viverla…
… E vero che la nostra vita è fragile, però è
l'inizio dell'eternità, è la possibilità di aprirci e di condividere l'amore di Dio più forte
della morte…. Gesù risorto ci dice che
vivendola con e come Lui iniziamo a
costruire la nostra e l'altrui capacità di condividere per sempre la pienezza di felicità di
Dio Uno e Trino.
2) «Ritornare con tutto il cuore al Risorto,
e con Lui al Padre»:… significa non esaurire la quaresima in alcuni gesti religiosi,
penitenziali e caritativi, ma impegnarci a
vivere il rapporto personalissimo con Lui
condividendone lo sguardo e l'amore al
Padre, a noi, agli altri, alla società e alla
famiglia umana….
«…Nelle nuove generazioni sempre più
domina sovrana l'ignoranza di Gesù Cristo,
quindi il cuore del cristianesimo. All'inizio
dell'essere cristiano non c'è una decisione
etica o una grande idea, bensì l'incontro
con un avvenimento, con una Persona, che
dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la
direzione decisiva: così il Papa nella sua
enciclica (Dio è amore)…». «…L'Amore di
Dio per noi è questione fondamentale per la
vita e porre domande decisive su chi è Dio e
chi siamo noi…».
3) «…Ritornare a Gesù Risorto significa
accorgersi della sua presenza…» Di fronte alla crescente incredulità dobbiamo maggiormente impegnarci a nutrire la nostra
fede in Dio che si è definitivamente rivelato
nel Crocifisso Risorto. Ma la fede non è soltanto un certo modo di considerare l'esistenza e la storia umana, è disponibilità e apertura alla Parola che Dio instancabilmente
rivolge a noi per invitarci alla comunione
con Lui collaborando alla realizzazione dei
suoi progetti di salvezza sulle nostre persone,
sulla comunità ecclesiale e sulla società.
«…Si deve vivere la celebrazione eucaristica domenicale non come un obbligo da
soddisfare ma un dono da accogliere;
non come una cerimonia da guardare
ma un incontro con il Risorto e con gli
altri membri della comunità: non come
un rito totalmente separato dalla vita ma
come un momento che unifica e dona
significato a tutti i fragmenti della nostra
esistenza, e ci rende capaci di vivere la
missione che il Signore ci affida nella storia che stiamo vivendo…».
4)«Rinnovando in questa quaresima il
ritorno al Crocifisso Risorto progrediremo
nella conoscenza ed esperienza di “Dio
Amore”», «amore narrato dalla storia di
Gesù, in particolare dalla sua passione
morte e resurrezione. Un amore sempre
offerto alla nostra libertà perché si concretizzi nella storia personale e sociale…».
«La conversione Quaresimale ci aiuterà a
continuare l'impegno sinodale vivendolo
come ricerca comune delle riforme da
intraprendere…».
ALLA CHIESA DI SANT'AGATA DEL
CARMINE L'ELEZIONE DI
26 CATECUMENI
Il Vescovo ai 26 catecumeni: «la
vostra storia ci arricchisce»
I catecumeni sono coloro che, di diverse
fasce di età, non hanno ricevuto i
Sacramenti dell'iniziazione cristiana
(Battesimo - Cresima - Eucaristia) sia perché hanno rimandato nel tempo la scelta,
sia perché di religioni non cristiane. Questi
provengono da dieci nazioni diverse: 9
dall'Italia, 5 dalla Nigeria, 3 dalla Costa
d'Avorio, 2 dalla Bolivia e uno rispettivamente da Repubblica Ceca, Albania, Kenia,
Burkina Faso, Sierra Leone, Togo e
Camerum.
«Con stima e cordialità, a nume della
Chiesa di Bergamo - ha esordito il vescovo
all'omelia - saluto voi, carissimi catecumeni, e chi vi ha accompagnato nella
vostra preparazione ai sacramenti del
Battesimo, Cresima ed Eucaristia. Cristo
risorto si legherà a voi, vi guiderà nel
cammino verso il Padre, ricco di
amore….che è l'unica forza capace di
trasformare i cuori e il mondo e di vedere in ogni altro un fratello con cui condividere il cammino comune…».
Monsignor Amadei ha ricordato ai catecumeni che, con i sacramenti dell'iniziazione
cristiana, saranno chiamati a essere testimoni di Gesù Cristo nella storia… «Sullo stile
di Gesù Cristo crocifisso e risorto, soltanto
l'amore vince il male, la violenza e le difficoltà più insormontabili, facendo breccia anche nei cuori più induriti...Soltanto
l'amore costruisce un'umanità dove non
esistono muri divisori… voi ci arricchite
con la vostra storia personale. E' una storia diversa dalla nostra, ma una storia
ugualmente importante…».
Il rito si è snodato in diversi momenti.
Chiamati per nome, hanno risposto
«Eccomi».. Successivamente hanno scritto i
loro nomi in un registro posto sull'altare. Il
Vescovo ha dichiarato l'elezione dei catecumeni, a cui è seguita la consegna del
Credo… Riceveranno i Sacramenti dell'iniziazione cristiana durante la Veglia Pasquale
dei 15 aprile prossimo…
Il vescovo Amadei consegna il Credo ad uno dei catecumeni
(Foto Yuri Colleoni)
COMUNITÀ DALLA DIOCESI
Porto Marzo 06
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COMUNITÀ PADRE RUGGERI
Porto Marzo 06
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RICORDANDO
PADRE RUGGERI
Si sono svolti giovedì pomeriggio 9 marzo scor- (Monfortano). Ruggeri è l'ultimo a partire,
so nella nostra prepositurale i solenni funerali intraprende gli studi all'età di 19 anni fino
di Padre Piero Ruggeri con la commovente all'ultimo anno di teologia a Loreto, terminato
concelebrazione da parte di 15 confratelli, pre- il quale riceve l'ordinazione sacerdotale nel
sieduta dal prevosto don Luciano e la comme- febbraio 1956, nello stesso anno in cui diventamorazione da parte del cugino don Geremia no Sacerdoti Padre Rolli e Padre Primo; tutti e
tre cammineranno in sintonia ed assieme celeMarchesi, già curato a Sarnico.
Padre Piero sarnicese doc e sacerdote, amante breranno il 25° di Sacerdozio a Sarnico nel
della sua cittadina dove ha ardentemente volu- 1981.
to ritornare per essere funerato e sepolto,
Brevemente il curriculum: inizia il suo
Lo vogliamo qui ricordare doverosamente con una ministero nella diocesi di Matera, poi per sei
testimonianza e con una breve riflessione. La testi- anni lavora in un centro della Pontificia Piero nel 1987, anno mariano, dal titolo
monianza è quella di un suo coetaneo a lui tanto Opera di Assistenza a stretto contatto con la “Vivendo MARIA donna di Nazaret”.
vicino fin dalla giovinezza, durante il suo ministe- gente e questa sarà la sua caratteristica Padre Piero un grande amico di sempre, un
durante tutta la sua attività sacerdotale. Nel sacerdote vivente nella missionarietà più
ro e nei momenti più forti della sua sofferenza.
1963 è a Treviglio presso la Comunità autentica.
Eccola sua testimonianza:
La nostra riflessione: si aggancia
Padre Piero nasce a Sarnico nel
all'orazione funebre pronunciata
1925 e come ogni ragazzo fredurante il funerale da don
quenta e supera la scuola eleGeremia Marchesi con tanta commentare, aiutando poi il papà nei
mozione e sottolinea il modo di
campi, mentre è frequentatore
essere SACERDOTE di Padre
assiduo dell'Oratorio. Con altri
Piero, quel modo così ben descritgiovani sotto la guida del Curato
to nel suo secondo libro: “PRETI don Rodolfo Formenti frequenta
Uomini nella sorte di Cristo fra
la “Scuola per Guide Juniores
la gente” edito nel 2005:
dell'Azione Cattolica”. L'ultima
«…..lavorare nella pastorale
lezione del corso viene svolta da
diretta, a contatto con la
don Antonio Seghezzi e con tutti
gente…» anticipando in qualche
i giovani ha poi con lui un lungo
modo l'esortazione che molti
colloquio. Quel corso ha lasciato
Padre Romano Rolli, Padre Piero Ruggeri e Padre Primo NEL 1981
anni dopo Papa Giovanni Paolo
il segno: tre giovani rispondono
alla chiamata del Signore e scelgono la strada Monfortana dove rimane per 18 anni per II farà ai parroci di Roma: «… cercate e trodel Sacerdozio e siamo nel 1944: essi sono: essere poi trasferito nella Diocesi di Roma, vate la vostra parrocchia fuori di se stessa, la
diventeranno poi: Padre Primo di Gesù e Maria parroco a Ponte Nona, ora Prato Fiorito, fra dove la gente vive…». Ed ancora «la sua sof(Carmelitano Scalzo), Padre Romano Rolli la gente abusivamente installatasi in quella ferenza lunga, straziante, la sua ultima
(Saveriano) e Padre Piero Ruggeri zona (perfino la Chiesa era considerata edi- SETTIMANA SANTA, illuminata e confortata
ficio abusivo). Di per- dall'attesa certa della Pasqua», quel capire,
sona varie volte ho quel vivere Gesù Crocefisso, come scrive a pagiconstatato quanto la na 116 nel libro: «… Ma perché Lui, il giusto,
gente lo amasse e sti- è in croce? Solo per essere con me e come me.
masse, come grande la Solo perché io possa essere con lui e come
stima che per lui nutri- lui».
va il Card. Ugo Poletti, Sintesi stupenda, sofferenza eroicamente in
allora Vicario Generale Cristo vissuta.
della Diocesi, tanto che Per concludere: che la sua morte, ma sopratè proprio il Card. tutto le sue sofferenze siano seme di nuove
Poletti a scrivere di vocazioni per la nostra comunità parrocchiale!
proprio pugno la preGianfranco Gaspari
sentazione del primo
Don Luciano benedice la bara di Padre Ruggeri (FOTOSILVANO) libro scritto da Padre
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Da qualche anno abbiamo conosciuto la realtà
della “stazione” e puntualmente due volte al
mese ci rechiamo con Don Fausto Resmini e
altri volontari a distribuire pasti caldi a chi vive
in strada in situazione di estremo disagio.
L'associazione “in strada” si occupa del
mondo del disagio e alle 21,00 di ogni sera,
compresa la domenica, a turno i volontari si
alternano ad incontrare un altro tipo di
mondo, che è il mondo del disagio grave,
delle persone che si avvicinano a noi quando ormai non hanno più relazioni con nessuno, persone che hanno perso il lavoro, la
casa, la famiglia, ogni tipo di affetto, immigrati, prostitute, ecc……
Qui vengono e spesso ci chiedono: coperte per
ripararsi dal freddo della notte, visto che dormono all'aperto; scarpe, vestiti, perché hanno
solo quello che indossano; medicine per
malanni stagionali o per medicazioni varie.
Il nostro servizio prima si svolgeva all'aperto
supportati da un camper, ora, grazie ai servizi
sociali del Comune di Bergamo possiamo ospitare queste persone al caldo. Da qui il nome
“POSTO CALDO”.
Queste persone, per la maggior parte giovani,
arrivano e si siedono per mangiare ma spesso i
loro sguardi cercano altri sguardi. Ecco che il
nostro compito principale è appunto l'ascolto.
Ascoltare queste persone ci arricchisce parecchio. Loro ci raccontano cose della loro vita
passata e presente. Non ci chiedono risposte ma
solo di sederci accanto a loro per ascoltarle.
Spesso più che il bisogno di cibo esprimono il
grosso bisogno di parlare con qualcuno che li
ascolti, qualcuno che è lì solo per loro.
Ascoltarli ci aiuta a ridimensionare la nostra
visione della vita di oggi nella sua complessità.
Ci porta a considerare l'essenzialità, facendo
diventare marginali le cose superflue che ogni
giorno riempiono le nostre case.
Per noi è importante abbassarci a una dimensione che ci permette di aprirci e incontrare
l'altro su un terreno comune e non su un terreno con schemi. Perché dall'altra parte c'è chi
ha bisogno di ricevere per ottenere un cambiamento. Al nostro “POSTO CALDO” non c'è spazio per il giudizio dell'altro, per il moralismo,
per la condanna: c'è spazio solo per l'incontro.
Non siamo operatori sociali professionisti ma
nella dimensione di volontari è la nostra
coscienza che ci sostiene e ci orienta a continuare in questo campo.
Verso le 23,30 dopo aver ripulito la stanza ce ne
torniamo a casa. Quando ci ritroviamo in auto
ci scambiamo le nostre considerazioni sulla
serata. Spesso ci troviamo a fare i conti con
l'impotenza di non poter “fare di più”, ma ci
basta ricordare i sorrisi di quelle persone quando ci salutano prima di andarsene.
Nely B. e Enrico G.
Carla C. e Nando C.
COMUNITÀ GRUPPO MISSIONARIO
PASTI CALDI... POSTO CALDO!
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Fotocronaca della Comunità
a cura di
Silvano Marini
L’altare
preparato
per il triduo
dei defunti
Un bel gruppo di volontari
della Protezione Civile con le loro
“armi” in mano, onde combattere
contro il generale inverno
Chi ha accolto l’invito per
gli Anniversari di matrimonio
5 - 10 - 15 - 20 anni,
posano per la foto ricordo
con don Luciano
e i molti chierichetti che
hanno servito alla funzione.
COMUNITÀ C.P.P. - PATRONATO ACLI
Porto Marzo 06
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CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Estratto del verbale DEL 6/3/2006
Don Luciano informa circa il rinnovo della sua carica a Vicario ed aggiorna sull'attività inerente il Sinodo; chiede ai membri laici la disponibilità a rappresentare la Parrocchia nel Consiglio vicariale e in Diocesi per i lavori sinodali.
Segue un breve bilancio dell'attività pastorale.
Positivo l'incontro con le coppie in occasione della festa degli anniversari di
matrimonio: i partecipanti si sono detti soddisfatti tanto da chiedere altre opportunità analoghe, l'A.G.E. ha offerto un valido contributo sotto il profilo organizzativo.
Bene anche il Carnevale come occasione per sperimentare la bellezza di vivere
la festa insieme con semplicità.
Viene riferita la lamentela da parte dei ragazzi delle medie per l'eccessiva frequenza delle confessioni ( con cadenza mensile), ma si conviene unanimemente sulla irrinunciabile esigenza della formazione delle coscienze, che già
sembra dare buoni frutti.
Il Consiglio esamina gli appuntamenti a calendario soffermandosi su alcune
scelte pastorali e demandando ad apposite commissioni i dettagli organizzativi.
Si decide di aprire la settimana santa con la celebrazione in San Paolo dei
“dolori della Vergine”;
in linea con la proposta caritativa (la povertà che attraversa l'Italia) si sceglie di
coinvolgere per la lavanda dei piedi anche una rappresentanza di extracomunitari cattolici frequentanti la parrocchia. Si programmano le celebrazioni della
settimana santa come da tradizione.
Si è esaminata la possibilità di adottare per Pasqua la nuova disposizione dello
spazio liturgico sperimentato negli ultimi due anni, dando continuità a questa
scelta anche per l'avvenire. La commissione preparatoria deciderà in merito con
don Sergio.
Quanto alle Messe del mese di Maggio il parroco insiste perché i richiedenti si
diano da fare a mobilitare l'intero quartiere ed indica come criterio preferenziale nella scelta delle ubicazioni la novità del luogo (il desiderio è di poter raggiungere nel tempo tutto il paese).
Si accenna alla gita parrocchiale dell'11 giugno.
I rappresentanti dei gruppi missionario e Caritas riferiscono al Consiglio sulle
attività in essere.
Il C.P.P. ha termine alle 23.20. La prossima seduta è stabilita il 29 marzo alle
20.45.
La segretaria
PATRONATO ACLI
Lavoriamo ogni giorno per i tuoi diritti
Il Patronato Acli è dal 1945 al servizio dei lavoratori e dei
cittadini per fornire un'efficace attività di consulenza e di
orientamento, preparazione ed inoltro di tutte le pratiche
di pensione e previdenza, svolgendo tutti gli adempimenti
richiesti e tutelando il cittadino nei confronti di Inps,
Inpdap, Inail, Pubbliche Amministrazioni ed Enti Locali,
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Si rivolge all'intera comunità senza discriminazioni avvalendosi di personale qualificato e di promotori sociali
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Il Patronato ACLI informa, consiglia e assiste i lavoratori,
gli anziani, i disabili e tutti i cittadini in genere per il riconoscimento e la promozione dei propri diritti previdenziali, assistenziali e sanitari.
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Via Della Libertà, 13/15 - Presso Oratorio
Orario di apertura ufficio:
Lunedì dalle ore 14,00 alle 17,00
Mercoledì dalle ore 9,00 alle 12,00
Giovedì dalle ore 9,00 alle 12,00
OVUNQUE E SEMPRE CON VOI
Le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) aggregano laici cristiani attraverso una rete di circoli, servizi, imprese, progetti e associazioni specifiche.
Esse contribuiscono a tessere legami con la società, favorendo forme di partecipazione e di democrazia, promuovendo il lavoro, la tutela e
la formazione dei lavoratori e dei cittadini, la cittadinanza, la pace e la giustizia, con un forte radicamento al messaggio evangelico.
I circoli di base e le sedi zonali sono le cellule vive, testimonianze dirette della presenza e dell'azione associativa sul territorio.
Le molteplici possibilità aggregative promosse dai giovani, dalle donne e dagli uomini in campo sociale, culturale, sportivo e ricreativo, sottolineano la visione d'insieme della qualità della vita, che va sviluppata e garantita per tutti i cittadini, italiani e stranieri.
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APPUNTAMENTO
CON LA CASA DI RIPOSO
Dalla Casa di Riposo di Sarnico riceviamo:
…festa in
maschera!!!!
Marzo 2006
Auguri di Buon Compleanno a:
GALLI TERESA
ARRIGHI IDA
LOCATELLI BIANCA ROSA
BELUSSI CESARE
il giorno 9
il giorno 13
Il giorno 14
il giorno 17
festeggia 84 anni
festeggia 92 anni
festeggia 77 anni
festeggia 77 anni
UN AUGURIO RICONOSCENTE
Frequentando la nostra Casa di Riposo e rendendomi conto delle necessità di ogni genere per una sua corretta e proficua
gestione, non posso esimermi e lo sento quasi un dovere, esprimere sentimenti di ammirazione e di gratitudine verso le persone, che, affiancando le varie mansioni degli “addetti ai lavori”, hanno scelto di offrire un loro fattivo contributo, dedicando
una buona parte del loro tempo libero a quelle più bisognose di attenzioni e di aiuti, come, nel nostro caso, agli ospiti della
Casa di Riposo.
E' mio desiderio ringraziare il gruppo delle signore che, nell'anonimato in tutta umiltà senza alcun compenso, svolgono la loro
indispensabile attività in guardaroba alla confezione, alla riparazione e alla cura della biancheria della casa, un lavoro oscuro
e quasi ignorato, ma tanto importante. Sono fiduciosa che, in futuro, si continui a seguire il loro buon esempio.
Colgo l'occasione per porgere i migliori auguri per le prossime festività.
Grazia per l'ospitalità
Maria Branchi
ATTUALITÀ CASA DI RIPOSO SARNICO
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COMUNITÀ SITO PARROCCHIALE
Porto Marzo 06
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www.parrocchiasarnico.it
la parrocchia in rete
«… le moderne tecnologie hanno possibilità senza precedenti di operare
il bene, per diffondere la verità della salvezza in Gesù Cristo
e per promuovere l'armonia e la riconciliazione».
Dal messaggio di Papa Giovanni Paolo II°
alla Giornata delle Comunicazioni Sociali del 2005
Perché creare il sito web della Parrocchia S. Martino Vescovo di
Sarnico? I motivi possono essere vari, e in queste righe cercherò di
spiegare i miei anzi, penso i nostri, dal momento che l'attuale parroco don Luciano mi hanno dato il suo sostegno per questa opera14 zione.
E' innegabile che oggi internet rappresenta un efficace, veloce e
moderno mezzo per la diffusione delle informazioni; la stessa
Chiesa Cattolica, malgrado l'uso sovente distorto di questo
strumento, ha compreso l'importanza della rete ritenendola
un vero e proprio mass media (sono oltre 9.000 i siti cattolici
presenti sul web); un interesse che la Chiesa ha sempre riservato a questi moderni strumenti frutto di una sempre più
avanzata tecnologia e considerati a ragione “fattori culturali”
che svolgono un ruolo determinate in questa storia. Il
Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali in un documento su “Internet e la chiesa” ha affermato che i moderni
sistemi di comunicazione sono: “…il risultato di un processo storico e scientifico tramite il quale l'umanità avanza sempre di più nella scoperta delle risorse e dei valori
racchiusi in tutto quanto il creato”. D'altronde lo stesso
Concilio Vaticano II ha affermato “…quanto meravigliose
siano le invenzioni tecniche che, pur facendo già molto
per soddisfare le necessità umane, possono fare ancora di
più”.
Siamo convinti che un sito parrocchiale, se usato in modo dinamico e sistematicamente aggiornato, possa rivelarsi non solo una
semplice vetrina, ma può indubbiamente essere un eccellente strumento per la conoscenza delle attività della parrocchia, la crescita
della comunicazione e della comunione della stessa comunità ed
anche uno strumento di evangelizzazione.
C'è in noi però anche la coscienza che c'è una parte della popolazione che ancora vede solamente il lato negativo di questo nuovo
strumento mediatico reagendo allo stesso modo di tante persone
dopo l'invenzione del treno, della radio, del telefono e della televisione ritenendo, legittimamente sia chiaro, non conveniente per
una Parrocchia il posizionamento su un sito web in contrasto col
messaggio cristiano.
Ecco quindi la necessità e quindi il dovere di rendere partecipi ai
nostri lettori come è nata l'idea di proporre un nostro sito web parrocchiale.
Internet, come tanti giornalmente verificano, è una miniera di
informazioni, una finestra sul mondo, sull'uomo e sulle culture;
basta un clic del mouse per accedervi. Internet è informazione,
comunicazione, ma anche conoscenza, con i suoi aspetti positivi,
tanti, e negativi, magari altrettanti; il tutto dipende dall'utilizzo che
ne viene fatto, come del resto per ogni oggetto, strumento, dote,
facoltà di cui oggi l'uomo dispone.
Osserviamo la possibilità di Internet di trasferire insegnamenti e
informazioni di carattere religioso oltre i confini e le barriere estendendo in modo esponenziale la portata delle informazioni.
Pensiamo ai primi predicatori del Vangelo: mai avrebbero immaginato un pubblico così vasto.
Una delle caratteristiche di internet e l'interattività e quindi non è
plausibile portare in rete una parrocchia se viene disattesa questa
particolarità: un sito parrocchiale è un mezzo per mettere in comunicazione le persone e i gruppi, in altre parole: fare comunità.
Fiducia incondizionata quindi nei confronti delle potenzialità di
Internet, ma con la consapevolezza che l'avvicinarsi a Dio deve
essere vero e non virtuale.
Pur essendo gestito dalla redazione del Porto, una cosa che non
vogliamo è che il sito www.parrochiasarnico.it “Il Portale della
Parrocchia” come l'abbiamo voluto chiamare, sia l'equivalente
telematico del nostro bollettino parrochiale.
24-03-2006
11:12
Pagina 15
Nel vasto universo di Internet i naviganti desiderano entrare in contatto con una comunità impegnata, partecipe, solidale, dove l'autenticità sia il segno distintivo di un'iniziativa che riteniamo seria
in mezzo alle migliaia e migliaia di proposte che la rete riversa
giornalmente sul video del nostro personal computer.
Un'autenticità unita alla promozione del messaggio evangelico.
Un'altra ragione che ci ha spronati a provare la realizzazione di
questa “scommessa” è una ragione per certi versi “interna” e cioè
quella di riflettere sull'immagine della comunità, una riflessione
che ci è utile a focalizzare in modo più vero la parrocchia: una volta
si utilizzavano cartelloni e diapositive, perché oggi non usare
Internet? Le sue possibilità sono diverse, pensiamo
all'opportunità di rinforzare in rete i legami tra la
parrocchia e chi vive lontano da essa e far sentire
più vicini i parrocchiani o i missionari sparsi nel
mondo.
Ma perché il nostro portale non nasca… già morto
è necessaria la collaborazione e l'impegno (inteso
come decisione di assumeRsi un compito a scadenze fisse) di più persone (intendendo per “più”
quelle effettivamente necessarie). Vogliamo quindi
un sito aperto a tutti, e chiunque possa contribuire è invitato a farlo.
La collaborazione quindi è necessaria perché il sito sia costantemente aggiornato, prerogativa indispensabile perché il Portale
abbia una sua ragione d'essere.
C'è tanto da fare in una parrocchia come la nostra, e tante persone
si adoperano per il suo buon funzionamento operando in attività,
incontri ed altro; tanto impegno sotterraneo che non crea visibilità
in quanto non è giustamente pubblicizzato.
Crediamo che a Sarnico ci siano molte persone che vorrebbero collaborare per la loro parrocchia ma non sanno come e cosa fare:
ecco un'opportunità per farli partecipare queste alla nostra “grande famiglia” che ha bisogno di loro. Chiediamo pertanto cooperazione a coloro che vogliono realmente impegnarsi in una attività
che li renda protagonisti del www (world whide web) la grande rete
estesa sul mondo contribuendo in modo tangibile all'utilizzo pastorale di queste nuove tecnologie.
Ora dal 1° Aprile (non è un pesce d'aprile) il Portale della
Parrocchia sarà on line e quindi fruibile da coloro che posseggono
Internet, ed è proprio a loro che ci rivolgiamo per avere un aiuto
concreto nel “far fare il rodaggio“ al nostro sito. Vi invitiamo quindi a segnalare al web master nella sezione “Credits” eventuali anomalie, errori di battitura link non funzionati o pagine lente; segnalateci però anche suggerimenti, proposte di miglioramento o quant'altro possa contribuire a perfezionare l'aspetto sia grafico che dei
contenuti del nostro sito. Vi sono parti che ancora sono in “under
construction” e che speriamo (anche con la vostra collaborazione)
di completare al più presto.
La possibilità di realizzare il nostro progetto
“la parrocchia in rete” è stata possibile
anche grazie alla gentile concessione del
dominio e hosting da parte dei titolari della
società Harnekinfo con sede in Piazza SS.
Redentore a Sarnico ai quali va il nostro
grazie.
A conclusione vogliamo ribadire che la scelta di utilizzare in parrocchia questo mezzo
di comunicazione vuole seguire un bisogno di presenza attiva e di
vita nel contesto sociale della nostra comunità, consapevoli dell'esigenza di realizzare quello che il Dio vuole da noi: una comunicazione indispensabile all'edificazione di una “comunità attuale e
soprattutto viva”, questo è un nostro piccolo contributo, per allargare il confine fra terra e mare di chi “naviga”, e trovare un porto
sicuro per l'approdo di tante persone.
CIVIS
COMUNITÀ SITO PARROCCHIALE
Porto Marzo 06
15
ATTUALITÀ SARNICESI ALLA RIBALTA
Porto Marzo 06
16
24-03-2006
11:12
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LO CHEF F ABRIZIO CADEI
ALLA COR TE DEL PRINCIPE DEL BRUNEI
di Luca Cuni
Dai cristalli del prestigioso e Da gennaio è al Principe di Savoia a Milano, recentemente premialussuoso Le Meridien to come il miglior hotel di Milano, uno dei gioielli del Dorchester
Grosvenor House Hotel di Gruoup, sfarzosa catena che possiede altri 4 templi del lusso: The
Londra alla corte del Dorchester a Londra, The Beverly Hills Hotel a Beverly Hills, Le
Principe del Brunei. La Meurice a Parigi e il Plaza Athénée a Parigi. Il Principe di Savoia,
“Toque blanche” Fabrizio situato in Piazza della Repubblica, dispone di 404 camere e suite in
Cadei, 39 anni, è tornato in stile Ottocento Lombardo dove soggiornano sovrani, figure politiche
Italia dopo l'esperienza oltre di mezzo mondo, celebrità dello spettacolo e magnati del mondo
la manica. Nuova tappa è il della finanza. Da segnalare è la suite presidenziale, la più grande
cinque stelle sup. Hotel disponibile in Italia, con tanto di piscina indipendente da far rimaPrincipe di Savoia a Milano, nere a bocca aperta.
un concentrato di ori e stuc- Fabrizio Cadei, riservato e anemico ai riflettori, ritornato in Italia
Fabrizio nel 1971
chi acquistato nel 2003 dalla con la moglie Guendalina, conosciuta a Roma e la figlia Marta di
catena Dorchester Group, due anni, ci racconta: «È importante viaggiare e fare nuove especon azionista di riferimento il Principe del paese musulmano, rienze, soprattutto per imparare come si organizzano e gestiscoper un investimento di 275 milioni di euro. Fra la clientela,spic- no in cucina i grandi eventi. Nella mia attività di Executive chef,
passo gran parte del tempo in ufficio. Ho la
ca la figlia del Principe del Brunei, la quale è
responsabilità di organizzare i menù e di
solita farsi vedere all'hotel con 60 persone al
coordinare e controllare i lavori degli chef
seguito e il fronte dei potenti sceicchi del
impegnati nell'eseguire i compiti e le direttive
Kuwait. Nella struttura alberghiera Fabrizio
che naturalmente variano in relazione all'ericopre il delicato incarico di Executive Chef, il
vento. Poi ho l'attività di training. Le cucine di
manager di cucina che coordina uno staff
questi hotel hanno dimensioni simile ad
composto da 50 cuochi. E pensare che negli
aziende: basti pensare che al Grosvenor House
anni '80 mamma Elsa si sentiva appagata
Hotel di Londra, situato nel cuore di Mayfair,
nel vedere il figlio finalmente impegnato presnell'elegante quartiere londinese di fronte a
so il ristorante “Turistico Sebino” gestito dal
Hyde Park, servivamo un migliaio di pasti al
Franco Tiraboschi. Ma giusto il tempo per ritigiorno, fra meeting e convention, con ben
rare il diploma presso la Scuola Alberghiera di
San Pellegrino, e Fabrizio decide di regalare Milano: l’Hotel Principe di Savoia dieci cucine da seguire». Fra gli ospiti dell'hotel
inglese c'erano la Regina Elisabetta II, Bill Gates,
un grattacapo alla famiglia: «Mamma, me
ne vado da Sarnico in cerca di fortuna per il mondo. In cucina, Jennifer Lopez, Russel Crowe e Nicole Kidman. «Si ma io lavoro e
fatico nell'ombra», ricorda il nostro manager di cucina, «anche se
naturalmente».
Motivazione scolastica? Viene alla mente Abraham Maslow, uno non posso dimenticare di aver coordinato cinque hotel nell'alledei padri dei bisogni motivazionali, il quale ci ricorda: «L'uomo stimento di un pranzo in onore della Regina Elisabetta e del
è un individuo che si autodirige cercando di realizzare conti- principe Filippo. Mi
nuamente i suoi bisogni. Ogni persona, cerca, infatti, di attua- occupai dei secondi
re nel mondo le sue potenzialità per poter essere ciò che la sua piatti». Le fatiche di
natura gli prescrive di essere. Ciò che uno può essere, deve esser- questi venti anni lonlo. Egli dev'essere come la sua natura lo vuole». Nel suo lungo tano da casa gli
peregrinare, lo chef di piazza SS. Redentore non ha mai trascu- hanno regalato referato la sua passione: la cucina, con i fornelli, il padellame e gli renze di prim'ordine,
immancabili sacrifici. Fabrizio una sorpresa? Forse per noi. frutto di esperienze
nella
Non per il Franco Tiraboschi del Turistico, che lo ricorda così: «Si lavorative
distingueva per la volontà. Sapeva accettare consigli, suggeri- “haute cuisine” in
menti e insegnamenti. Ecco perché non mi sembra proprio una realtà prestigiose:
Crowne
Plaza
stranezza che sia arrivato ai massimi livelli internazionali».
La vignetta di Renato Santin
Minerva di Roma,
24-03-2006
11:12
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ATTUALITÀ SARNICESI ALLA RIBALTA
Porto Marzo 06
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Hyde Park Hotel di Londra, Léon de Lyon, Hayman Resort in
Australia, Forte Hotel Eden di Roma e da Santini a Milano.
Ritornando al Principe di Savoia, prosegue Cadei: «Entro
marzo sarà inaugurato il ristorante “Accanto”, un locale
con due cucine limitrofo all'hotel e con ingresso indipendente e pertanto a disposizione della clientela». E la tua
Sarnico?: «Non l'ho certo dimenticata. Lì vive la mia famiglia e quando mi è possibile ci torno volentieri».
Buon lavoro, Fabrizio.
La piscina della suite presidenziale al Principe di Savoia
«Ai sarnicesi
segnalo una mia squisita ricetta:
Pappardelle zafferano con moscardini, fiori di zucchine e
pachino
x4 pax
350gr pasta = 75% farina, 25% semola grano duro, uova int. 2, tuorli 2,
acqua q.b., 1 busta zafferano, sale;
200gr moscardini cotti con olio d'oliva,
prezzemolo,
vino bianco,
1nr pomodoro maturo,
100ml brodo pesce che si prepara con 1 litro acqua,
100ml vino b.,
300gr lische pesce,
1cipolla,
1pz.sedano,
1pz anice stellato.
100gr zucchine con fiore tagliate a listarelle
80 gr pachino
1 nr scalogno
Tirare la pasta a velo e tagliare delle strisce lunghe 10cm e larghe 2cm .
Soffriggere dolcemente in una padella uno scalogno tritato aggiungere
le zucchine, il prezzemolo tritato e il pachino [precedentemente sbollentati per togliere la pelle] tagliati a croce, cuocere per 7/8 min.
Aggiungere la pasta cotta al dente, i fiori di zucchina, i moscardini cotti
ed infine 2 cucchiai di olio d'oliva.
Si raccomanda di continuare la cottura della pasta in padella con la
salsa per altri 2 min. in questo modo la pasta risulterà più saporita.»
ATTUALITÀ CONS. COMUNALE DEI RAGAZZI
Porto Marzo 06
18
24-03-2006
11:12
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IL CONSIGLIO COMUNALE
DEI RAGAZZI
A che punto siamo?
Come preannunciato sta nascendo su
proposta dell'Amministrazione comunale e con la collaborazione dell'Istituto
Comprensivo “Eugenio Donadoni” il I°
Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Le finalità di questa iniziativa sono varie,
riteniamo quindi doveroso, anche per la
serietà e l'importanza dell'evento, proporle alla popolazione. Esse sono:
o recuperare competenze e ruolo
sociale dei ragazzi;
o fare educazione civica attraverso
una pratica di democrazia vissuta e
contribuire alla formazione di cittadini attivi, stimolando la partecipazione dei giovani alla vita della comunità;
o fare vivere ai ragazzi una concreta
esperienza educativa;
o potenziare la capacità di confrontarsi e di recepire in modo critico le
idee altrui;
o rendere i ragazzi protagonisti nelle
politiche dell'infanzia e della vita
democratica del territorio, attraverso il coinvolgimento nelle scelte che
li riguardano, nonché con la loro
eventuale partecipazione a sedute
del Consiglio Comunale Adulti per
far conoscere agli adulti il punto di
vista dei ragazzi;
o promuovere il senso di appartenenza dei ragazzi al proprio territorio;
o educare i ragazzi ad un ruolo
responsabile nei confronti della
comunità locale;
o favorire attività di partenariato con
le Associazioni locali.
o promuovere un approccio partecipativo alle decisioni della città
o offrire ai ragazzi l'opportunità di far
sentire la propria voce e sperimentare la propria capacità progettuale.
Come cita l'articolo 1 del regolamento,
il Consiglio Comunale dei Ragazzi è istituito dall'Amministrazione Comunale di
Sarnico allo scopo di far conoscere e
crescere nelle giovani generazioni la
partecipazione democratica al governo
del paese e consiste nella costituzione
di un Consiglio Comunale formato da
alunni della scuola primaria superiore
che, supportato da insegnanti e animatori e indirettamente da genitori e
amministratori, predispone e approva
proposte e progetti su svariati argomenti e settori della vita cittadina.
Il CCR, che dura in carica per due anni
scolastici, ha lo scopo di “formare il
giovane cittadino” e si prefigge, pertanto, di accrescere la conoscenza del
funzionamento del Comune, degli organi elettivi (Sindaco, Giunta, Consiglio),
dei servizi e della realtà del territorio
comunale contribuendo allo sviluppo
della partecipazione democratica, favorendo il senso di appartenenza alla
comunità e la coscienza della solidarietà sociale.
Il CCR si prefigge, altresì, di accrescere, nei ragazzi, la consapevolezza di
essere parte integrante della comunità
e di essere attenti interlocutori degli
amministratori, che si impegnano ad
ascoltare le loro proposte considerandole una vera e propria risorsa per l'amministrazione comunale e il territorio nel
suo complesso.
Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale
dei Ragazzi potranno avere la consulenza degli uffici comunali per i problemi e
le tematiche che vorranno affrontare.
Il CCR sarà, per il Consiglio Comunale
degli adulti, l'organo permanente di consultazione sui problemi e sulle risorse
dell'infanzia e della gioventù.
Per l'elezione di questo CCR, ogni classe ha presentato il proprio programma
rappresentato da un progetto e il candidato Sindaco. Una commissione costituita da insegnanti, Dirigente scolastico
e rappresentante dell'amministrazione
comunale ha esaminato i progetti presentati (tutti ottimi e meritevoli di essere selezionati) scegliendo i tre ritenuti
più idonei e fattibili.
Mentre sto redigendo l' articolo i ragazzi proponenti i programmi prescelti
stanno formando la lista dei 16 consiglieri + il candidato Sindaco avvalendosi anche di compagni delle altre classi
non selezionate.
I candidati a Sindaco
Quando leggerete questo servizio
sapremo già il nome del Sindaco dei
ragazzi della composizione della Giunta
e del Consiglio in quanto le elezioni
sono programmate proprio per sabato
25 marzo, data di uscita del Porto.
Con piacere quindi presentiamo i tre
candidati sindaci ed il loro progetto.
Anche qui, alla faccia delle quote rosa,
troviamo due candidati su tre di sesso
femminile.
o Progetto N. 1 Realizzazione di una
pista ciclabile. Classe 1^A candidato sindaco: Roberta
o Progetto N. 2 Realizzazione di un
parco. Classe 2^B candidato sindaco: Maria Carmela Strada
o Progetto N. 3 Restyling del laboratorio di informatica della scuola.
Classe 3^C candidato sindaco:
Alessandro Marchetti.
Questi progetti sono stati presentati
dagli emozionantissimi candidati
Sindaci all'assemblea degli alunni tenutasi sabato 18 marzo presso il Cinema
Junior
Il Sindaco Franco Dometti, durante una
seduta di Consiglio Comunale, proclamerà quindi ufficialmente la costituzione
del Consiglio Comunale dei Ragazzi e
consegnerà al neo Sindaco la fascia tricolore, che sarà indossata dallo stesso
nelle cerimonie ufficiali, alle quali presenzierà. Il neo Sindaco, a sua volta,
presterà formale promessa nelle mani
del Sindaco del Comune.
Inizierà poi la parte più difficile. Buon
lavoro ragazzi.
CIVIS
24-03-2006
11:12
Pagina 19
Dopo tredici anni di Servizio
il Maresciallo Luciano Patorniti
lascia il comando della Caserma dei Carabinieri di Sarnico
Il Maresciallo Luciano Patorniti lascia il Comando della
Caserma di Sarnico.
Il 28 febbraio scorso ha ripreso servizio presso il Comando
Provinciale Carabinieri di Brescia il Maresciallo Luciano
Patorniti.
Il Sottufficiale lascia dunque definitivamente Sarnico dopo
aver retto per vari anni la Caserma dell'Arma dei Carabinieri
della nostra Cittadina.
Abbiamo appreso la notizia da un lato con tanto piacere, dall'altro con sincero rincrescimento.
Con piacere perché il Maresciallo Patorniti riprende ora quel
servizio nella Benemerita, che aveva lasciato causa un lungo
periodo di malattia che l'aveva costretto ad abbandonare il
suo prezioso operare, quindi ci felicitiamo con lui per la ripresa di un'attività che sempre ha svolto con competenza, in
silenzio e con tanta umana disponibilità.
Con sincero rincrescimento invece perché contavamo che il
suo rientro coincidesse con la sua presenza al comando della
nostra Caserma.
Ci dispensiamo da elogi che sappiamo a Lui non graditi. Ci
sembra però doveroso dargli il nostro saluto, dirgli il nostro
grazie per quanto ha fatto durante la sua permanenza sul territorio di competenza, ma soprattutto essergli grato per come
ha servito il cittadino, ogni cittadino, nell'espletamento delle
sue delicate incombenze d'ufficio.
Auguri vivissimi, Maresciallo Patorniti, che il Signore benedica sempre lei, la sua famiglia, il suo donarsi per il prossimo.
Gianfranco Gaspari
Il Maresciallo saluta tutta la Comunità di Sarnico
Sarnico 28 febbraio 2008
«Lascio oggi, dopo tredici
anni, non senza rammarico, la
Stazione Carabinieri di
Sarnico perché destinato ad
altro reparto presso il
Comando Provinciale
Carabinieri di Brescia.
Nella circostanza desidero
rivolgere il mio pensiero a
quanti, in questa realtà, ho
avuto la fortuna di conoscere
ed apprezzare e fra questi, in
particolare, intendo manifestare gratitudine a coloro che
hanno gradito parteciparmi sincera ed incondizionata stima
durante questa mia importante parentesi di vita.
A Loro ed a questa meravigliosa Comunità tutta, della quale
mi è stato dato il privilegio e l'onore di servire, che porterò
sempre nel cuore e che spero voglia perdonare miei errori,
rivolgo, con un voto augurante, il mio deferente saluto».
Luciano Patorniti
GIANPAOLO BELLINI A QUOTA 200
Duecento partite con la maglia dell'Atalanta delle quali 92 in
sera A; questo è il prestigioso traguardo raggiunto dal
nostro concittadino Gianpaolo Bellini che con ottime prestazioni sta dando un grande contributo per riportare i colori nerazzurri bergamaschi in serie A.
Sembra ieri quando il dott. Giacomo Schivardi all'indomani
del suo debutto contro il Torino (stagione 1997/98) scrisse
per la prima volta di lui sul Porto.
Noi sarnicesi siamo orgogliosi del nostro concittadino che
con serietà umiltà ed impegno è riuscito a raggiungere traguardi prestigiosi quali la maglia della nazionale under 21.
Michele Marcolini ha detto di lui: “Oltre alle sue indiscusse
capacità tecniche e tattiche, devo dire che di tutti i compagni che ho avuto nelle squadre nelle quali ho militato
Gianpaolo è senza dubbio il più serio, uno che non si tira mai indietro e che si impegna sempre a fondo».
Quanto sia stimato dai compagni e dal tecnico lo dimostra anche il fatto che è il vicecapitano della squadra e che per alcune partite, per
l'assenza di Antonino Bernardini, ha indossato la fascia di capitano dell'Atalanta.
Un gradissimo e strameritato onore ed un atleta che, ne sono convinto, darà ancora moltissime soddisfazioni ai suoi tanti tifosi.
CIVIS
ATTUALITÀ Maresciallo patorniti
Porto Marzo 06
19
Porto Marzo 06
24-03-2006
11:12
Pagina 20
LA NOSTRA CHIESA
(Per una maggiore conoscenza)
Di recente è stato consegnato al Rev. Parroco
dall'Ufficio ARTE
SACRA della Ven. Curia
di Bergamo il grosso
fascicolo riportante ciò
che la Chiesa di Sarnico
possedeva e possiede tutt'ora come patrimonio
antico e moderno.
Forse per l'Archivio
nostro valgono di più la
catalogazione operata a
suo tempo dall'Ing.
Mons. Giuseppe Beretta
e, perché no?, alcuni
Appunti di Mons. Luigi
Pagnoni pubblicati sul
volume Best-Seller:«Le
Chiese parrocchiali della
Diocesi di Bergamo».
Tre anni or sono arrivò
da noi il gruppo specializzato nella inventariazione
del patrimonio sacro
della Chiesa-madre e
delle Chiesette sussidiarie. E fu un lavoro lungo,
difficile e faticoso poiché
se l'ampia navata si prestava facilmente alla
foto-descrizione d'ogni
articolo, non così la vecchia sacristia, i repostigli
e perfino il solaio.
La elencazione contrassegnata dal titolo, dall'anno di produzione e da
mini-foto blocca ogni
sparizione di cose pregevoli raccolta dai nostri
Padri con chissà quali
sacrifici, e facilitata nel
contempo la denuncia
F. Capella - S. Martino
e l’imperatore Valentiniano
24-03-2006
11:12
della roba chiesastica
sottratta dai ladri. (Cfr.
Dopotutto che ne sanno
i carabinieri o i membri
del Gruppo investigativo
di ARTE SACRA?)
A parole nulla… con
cartigli e foto si favorisce
la ricerca e magari anche
il recupero.
L'inventario (per ora
succinto) senz'altro è di
aiuto e di incitamento a
creare un MUSEO o
TESORO.
Ed ora sono parecchie le
Chiese che vantano la
«Mostra permanente»
dalla loro «dotazione»
(Cfr. In piccolo anche
Viadanica e Foresto) Tolte dall'oblio, le opere
sono diventate fruizione
di tutti.
Oggi come oggi quante
contestazioni al Clero
secolare e regolare. Di
sicuro nessuno avrebbe a
ridire se in Sarnico, (Cfr.
Pagina 21
S. Antonio di Padova
- pala di autore ignoto del ‘600 -
Io l'ho suggerito da
anni) associata alla pinacoteca civica, sorgesse
Chiesa parrocchiale - interno
(FOTOSILVANO)
su ILPORTO, alle
Annotazioni di
Arcibano Volpi, ad
alcuni Scritti di Don
Giovanni Ferraroli è più
che sufficiente per la
compilazione di un bel
volume sul nostro
Tempio dichiarato
«monumento nazionale» per l'ardita architettura, per lo stravagante
barocco, per l'estensione
di capolavori.
Dall'Accademia Carrara
di Bergamo è stata ben
accetta ed apprezzata la
TESI di diploma di
Lucia
Bellini : «La Chiesa di
S, Martino a Sarnico»Relatore la Prof.ssa
Rosanna Sacchi.
(Cfr. Una copia è stata
offerta al Rev.Parroco
per essere custodita nell'archivio della canonica).
anche una galleria di
ARTE SACRA. Un
doppio vanto per la citDon GianniBellini
tadina! Un ulteriore
segno di bellezza e di
civiltà!
Ed infine questo
«Indice» resta
come sussidio
per l'auspicata
«monografia»
della Chiesa presbiterale di S.
Martino
Vescovo. (Cfr. A
più tardi la schedatura vera e
propria rilasciata
dall'apposito
Ufficio Curiale).
Intanto il
«Sommario»
unitamente alla
Tesi di Lucia
Bellini, alla
Video-cassetta di
Mino Bellini,
Croce processionale (sec. XVI)
alle tematiche di
Gianni Bellini apparse
CULTURA ARTE
Porto Marzo 06
21
Porto Marzo 06
24-03-2006
11:12
Pagina 22
LA SALUTE E IL BENESSERE
LA TERZA ETA’
SECONDA PARTE
22
Riprendendo il tema proposto il mese
scorso sul nostro periodico, allo scopo di
completare l’argomento mi sembra
opportuno descrivere, brevemente,
alcuni disturbi, malattie e pericoli piuttosto comuni nella terza e quarta età.
GLI ACCIACCHI ABITUALI
LA MEMORIA
La capacità di ricordare e di conservare le informazioni e le esperienze è una
delle funzioni più importanti della
mente umana ed è tipico dell’età senile il dimenticare cose ed eventi appena passati, mentre i ricordi più lontani si mantengono vivi. Ciò è dovuto al
fatto che nell’anziano l’attenzione e la
motivazione ad imparare cose nuove
possono ridursi e con essi la capacità
di fissare i ricordi. Non esistono farmaci per riattivare la memoria, anche
se alcune confezioni di medicinali
hanno nomi suggestivi e descrivono
vantaggi. Il rimedio migliore per non
perderla è tenerla in allenamento, leggendo il giornale, riviste, libri; utile
passatempo è la compilazione delle
“parole incrociate”, la soluzione di
rebus, indovinelli e qualcosa di simile.
LA VISTA
Il più comune disturbo della vista,
mediamente dopo i 50 anni di età, è
l’incapacità progressiva di leggere da
vicino: è la presbiopia (la parola deriva dal greco e significa “vista da vecchi”) dovuta all’espessimento del cristallino che diventa meno elastico. Si
corregge con l’impiego di occhiali da
lettura, che devono essere prescritti
sempre da un medico specialista, dopo
un esame oculistico completo per
accertare che non vi siano altre alterazioni. Una delle cause della cecità è il
glaucoma, legato ad un progressivo
aumento della pressione dei liquidi
all’interno dell’occhio, curabile con
appositi colliri ed altri specifici medicamenti. Quando il cristallino diventa
opaco si ha la cataratta, un disturbo
frequente negli anziani, danno riparabile con l’asportazione, quasi indolore,
per mezzo di apparecchiature a raggi
laser, riacquistando, in tal modo, un
buon numero di diottrie.
L’UDITO
E’ uno degli acciacchi più comuni
della vecchiaia, che alcune volte dipende da un fatto patologico ed in altre da
un errato trattamento igienico dell’orecchio con la mancata esportazione di
un banale tappo di cerume, che col
tempo indurisce e riduce la sensibilità
uditiva. Attenzione all’uso non corretto dei bastoncini nettaorecchie, che
potrebbero provocare danni al timpano. In caso di incipiente reale sordità,
solamente il medico specialista può
consigliare l’eventuale apparecchio
acustico, che può rappresentare un
valido aiuto, ma che, purtroppo, non
può eguagliare la sensibilità e la selettività dell’orecchio umano.
IL SONNO
Gli anziani riferiscono spesso al medico
di dormire poco e male e con l’avanzare
dell’età hanno difficoltà nell’addormentarsi, si svegliano durante la notte,
lamentano sensazione di sonno non
riposante, con stanchezza e sonnolenza
durante il giorno. Questo porta, spesso,
alla richiesta ed al consumo di farmaci
od altri preparati come camomilla e
tisane sedative in genere. Le medicine
più usate sono i tranquillanti, che
hanno azione rilassante sui muscoli,
sedativa ed ipnotica, che inducono
fenomeni di abitudine, spesso legati più
ad una dipendenza psicologica che fisica dal farmaco. Ciò genera sensazioni di
ansia e depressione, che accentuano la
difficoltà di dormire. Alcuni consigli:
-evitare di stare troppo a lungo seduti
in poltrona durante il giorno e la televisione induce a fare dei “pisolini” che si
scontano quando si va a letto alla sera:
- mantenere attività fisica quotidiana
(passeggiare, uscire a fare la spesa,
anche se il tempo è brutto);
- evitare che la camera da letto sia
troppo calda;
- il pasto serale deve essere leggero e
consumato ad un’ora tale da consentire
la digestione prima di coricarsi;
- evitare di assumere farmaci sedativi e
tranquillanti se non prescritti dal
medico;
- se proprio non si riesce a dormire, non
entrare in ansia: si può vivere bene anche
dormendo poco, (bastano 5-6 ore).
LA DEPRESSIONE
Molti fattori biologici, fisici, psicologici e sociali possono predisporre la
persona anziana alla depressione: non è
stato, tuttavia, mai dimostrato che il
solo invecchiamento del cervello possa
essere la causa. L’elevata incidenza
delle malattie croniche e, talvolta,
l’uso di alcuni farmaci sono fattori che
possono predisporre l’anziano a questa
malattia. Una patologia cronica può
essere causa di riduzione dell’autosufficienza; la diminuzione della vista e
dell’udito, d’altra parte, possono condurre ad un progressivo isolamento dal
mondo circostante aumentando o
addirittura scatenando una depressione latente. Andare in pensione, sentirsi “inutili”, la riduzione dei rapporti
sociali, la perdita di persone care sono
condizioni frequenti nella vita dell’anziano, che possono concorrere in modo
determinante all’insorgenza della
depressione, che, quando viene diagnosticata, la sua terapia è, nella maggior parte dei casi, abbastanza efficace.
Misura di supporto come un aumento
dell’attività fisica e mentale e la partecipazione ad attività ricreative, culturali e sociali sono molto utili nella
terapia delle persone affette da depressione di grado modesto. La terapia sarà
sempre efficace solo con la volontà e la
partecipazione attiva del paziente.
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LE PATOLOGIE
PIU’ RICORRENTI
L’IPERTENSIONE
Quando il sangue scorre dal cuore
nelle arterie esercita una pressione
contro le pareti delle arterie stesse. Se
questa pressione supera i valori considerati normali (140-90), compare uno
stato di ipertensione. Il cuore funziona
come una pompa ad intermittenza,
cioè con fasi successive: in una fase, la
“sistole”, si contrae spingendo con
forza il sangue nell’aorta e nel sistema
di arterie, mentre nella fase successiva,
la “diastole” il cuore si rilascia e si
riempie del sangue che arriva dalle
vene e, di conseguenza, nelle arterie il
sangue procede con molta meno pressione. Ecco, perciò, due valori della
pressione: quello della massima(sistolica) e quello della minima (diastolica).
L’aumento della pressione o ipertensione, è uno dei maggiori nemici della
salute, se non viene curata correttamente, a lungo andare può causare
complicazioni anche molto serie, come
malattie del cuore, trombosi ed emorragie cerebrali (ictus) e, come tutti
sanno, fortunatamente, può essere
curata con efficacia, anche con mezzi
semplici.
L’INCONTINENZA URINARIA
Con questo termine si
indica la perdita
involontaria
di
urine, che è un
problema frequente nell’anziano,
soprattutto
tra le donne, che può provocare disagio e vergogna. Spesso le persone
affette da incontinenza si ritirano dalla
vita sociale cercando di nascondere il
problema alla famiglia, agli amici e
anche al medico. Parlarne con il proprio medico o con un urologo (medico
specialista delle malattie dell’apparato
urinario) è invece il primo passo per
cercare la soluzione più appropriata al
problema, che può essere dato da un
semplice stress, più frequente nelle
donne, quando si fa uno sforzo fisico o
un qualunque altro movimento che
esercita pressione sulla vescica. E’
necessario, comunque, procedere nella
ricerca delle cause che provocano questo disturbo, che possono essere un
diabete misconosciuto, una infezione
delle vie urinarie, l’uso di certi farmaci
e nell’uomo una causa comune può
essere l’ipertrofia (ingrossamento)
della prostata.
L’ARTROSI
Tra le malattie degenerative è quella
che accompagna ed affligge di più le
persone anziane; colpisce le articolazioni, in particolare la colonna vertebrale
(cervicale e lombosacrale), le anche, il
bacino, le mani ed i piedi.
Provoca dolore e rigidità che tende a
ridursi man mano che l’articolazione si
scioglie con il movimento; a livello
delle mani e dei piedi provoca antiestetiche deformazioni, che oltre a
provocare dolore ne alterano la funzione. L’insieme dei disturbi induce
senso di frustrazione e depressione
psichica. La malattia è talmente diffusa che i farmaci antidolorifici ed
antinfiammatori rappresentano la
più grossa fetta di mercato dell’industria farmaceutica e d’investimenti della ricerca scientifica e dell’industria stessa,
allo scopo di produrre
il farmaco più efficace, privo di effetti
secondari e meglio
tollerato. Fra le
misure preventi-
ve ed i consigli al paziente artrosico sarà
sempre da sottolineare che l’immobilità
peggiora il disturbo, mentre il movimento è alla base della cura. Le articolazioni, come i cardini di una porta che
non viene mai aperta, “arrugginiscono”.
Evitare sforzi e carichi a muscoli ed articolazioni, controllare il peso corporeo;
possono dare un certo beneficio le cure
fisiche e termali, la fisioterapia ed infine
i farmaci vanno presi sempre dietro
consiglio del medico.
L’OSTEOPOROSII
Con il passare degli anni le ossa tendono ad impoverirsi di calcio e di tessuto
osseo ed assumono un aspetto poroso e
fragile. Questa condizione molto frequente, soprattutto nel sesso femminile
dopo la menopausa, riduce la resistenza dell’osso e lo predispone alle fratture. Alla base della malattia stanno una
carenza del metabolismo del calcio, la
vitamina D, ed alcuni ormoni, tra i
quali la calcitonina, la già citata ridotta
produzione di estrogeni nelle donne
dopo la menopausa, l’inattività fisica,
alcune malattie gastrointestinali o renali, l’abuso cronico di farmaci quali i
diuretici e cortisonici, una alimentazione insufficiente ed errata, dovuta anche
a difficoltà di masticazione, tutti fattori
questi che possono favorire l’impoverimento delle ossa e quindi l’osteoporosi.
E’ una malattia dalla quale non si ottiene la guarigione completa, ma se ne
può arrestare o ritardare il decorso
mediante l’assunzione di vitamina D,
estrogeni, ormoni anabolizzanti, calcitonina.
CONCLUSIONE
Molte altre malattie, purtroppo, hanno
molta importanza nell’ottica di questo
argomento; ne ho citate solo brevissimamente alcune, le più invalidanti ed a
maggiore diffusione. Spero che chi
abbia voluto avere alcune informazioni
generali sui principali problemi che
possono riguardare gli anziani, avrà
trovato indicazioni utili e corrette per
capirli un po’ meglio e per affrontarli in
modo più costruttivo.
Giacomo Schivardi
IL COMUNE A DIALOGO CON I CITTADINI
Porto Marzo 06
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IL COMUNE A DIALOGO CON I CITTADINI
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DAL COMUNE
notizie
ASPETTANDO L’ESTATE
Sarnico si sta preparando ad accogliere i visitatori ei turisti
che sceglieranno la nostra cittadina. Per diventare più
accogliente e ospitale continua il suo maquillage già anticipato il mese scorso in merito alla riqualificazione di via
Monte Grappa.
Diversi sono i cantieri presenti sul territorio che, sicuramente creano qualche disagio ai cittadini e, di questo, ce
ne scusiamo; d’latra parte, se vogliamo dare lustro a
Sarnico è necessario fare qualche piccolo sacrificio tutti
insieme. Da parte dell’amministrazione comunale c’è la
promessa di velocizzare i lavori, pur salvaguardando la
qualità del risultato finale. Sono in programma rifacimenti di asfaltature in via Cerro, via Molere, via Alpini, via
Arcangeli, via Faccanoni zona circolo la Famiglia e via
via Vittorio Veneto, zona di sosta
Nikolajewka. Illustriamo meglio la riqualificazione di via
Vittorio Veneto già anticipata il mese scorso, grazie a due
simulazioni realistiche che mettono in evidenza: le zone di
sosta con panchine e quinte verdi, i passaggi pedonali in
asfalto rosso e porfido. Fiore all’occhiello di quest’opera
sarà la pista ciclopedonale in asfalto rosso, pensata per
garantire sicurezza ai pedoni e ai ragazzi, numerosi in questa via, che si recano a scuola.
È in fase di completamento la riqualificazione del lungolago Garibaldi: si stanno realizzando i passaggi pedonali in
profido e, non appena il tempo, speriamo più mite, lo permetterà verrà realizzato il teppetino in asfalto rosso. Infatti
questa lavorazione particolare richiede, per un miglior
risultato finale, un temperatura più elevata rispetto a quel-
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via Vittorio Veneto, passaggio pedonale
via Garibaldi, passaggio pedonale
via Parigi
la attuale.
È appena stato ultimato l’abbellimento del vicolo che da via Roma porta a
via Lantieri; mancano solo l’illuminazione e la messa a dimora di un leccio.
È invece completato da giorni l’intervento eseguito all’ingresso di piazza
SS. Redentore e che ha interessato
tutta la via Parigi: si è infatti demolita la pensilina di sosta adiacente la
torretta civica, troppo pericolosa e di
inciampo. In sostituzione si è provveduto alla realizzazione di una scaletta
in porfido lungo il lato sinistro per
facilitare la salita e la discesa dei
pedoni.
l’Amministrazione Comunale
Passaggio via Roma
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ASIAGO 79a Adunata Nazionale Alpini
ASSOCIAZIONI LOCALI
All'adunata con gli Alpini di Sarnico da Venerdi 12 a Lunedì 15 Maggio
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Programma:
Venerdi 12: Ore 15 incontro presso il piazzale
delle poste e partenza per Folgaria. Sistemazione
in hotel, cena, serata libera e pernottamento.
Sabato 13: Colazione in hotel, partenza per
Bassano del Grappa. Visita libera della cittadina
con sosta per pranzo in ristorante.
Nel tardo pomeriggio trasferimento ad Asiago,
cena in ristorante e serata libera. Rientro in hotel
per il pernottamento.
Domenica 14: Prima colazione in hotel e partenza
per Asiago per partecipare alla 79° adunata
Nazionale. Pranzo libero. Rientro in Hotel nel
tardo pomeriggio per cena e pernottamento.
Lunedì 15: Prima colazione in hotel e partenza per
Verona,visita guidata della Città, trasferimento a
Custoza per il pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per Sarnico con sosta (tempo permettendo) a Salò. Arrivo previsto in serata.
Per iscrizioni ed informazioni riguardanti: quota
individuale, assicurazioni e dettagli delle visite
guidate:
Ravelli Angelo
Mutti Beppe
338 2622013
349 8741481
UN CORSO DI BRIDGE A SARNICO
10 marzo 2006
Ha destato un notevole interesse e qualche interrogativo l'inaugurazione di un
corso di bridge presso il Centro Anziani
di Sarnico. Che significato ha occuparsi
di un gioco di carte, che molti credono un
passatempo per iniziati, che hanno denaro e tempo da perdere?
L'altro elemento essenziale per una persona è la vita di relazione con gli altri:
non c'è nulla di peggio che chiudersi in
se stessi.
Il corso di bridge si inserisce in questa linea
di pensiero: per giocare occorre avere dei
compagni e si deve pensare, esercitando in
continuazione le facoltà della memoria.
Questi obiettivi non riguardano
solo gli anziani, anzi il corso è
aperto e frequentato da persone
di ogni età, anche giovanissimi
(come quelli che compongono la
squadra agonistica italiana). Una
attenzione particolare deve essere rivolta proprio agli adolescenti:
si ha notizia di istituti superiori
che hanno istituito corsi opzionali
di bridge e di scacchi.
E' proprio la sede prescelta per questa
iniziativa, gentilmente messa a disposizione dall'Associazione, a porre in evidenza che i dubbi non hanno ragione di
esistere. Anzi il progressivo aumento
dell'età della popolazione focalizza l'attenzione sulla qualità della vita, che non
dipende solo dalla possibilità di essere
autosufficienti, ma dall'intensità della vita
di relazione e dalla possibilità di mantenere giovane la nostra mente.
Il corso è iniziato il 10 marzo,
già con una buona affluenza di partecipanti o di persone interessate a questa
novità, e si articola su 12 lezioni, una alla
settimana, il venerdì alle ore 21.00. E'
tenuto da un istruttore riconosciuto dalla
Federazione Italiana del Bridge, a garanzia della qualità dell'iniziativa. E' ancora
possibile iscriversi durante le prime lezioni, o comunque si può manifestare il proprio interesse nell'auspicabile ipotesi di
una nuova edizione del corso.
Il premio Nobel, Rita Levi Montalcini,
ormai quasi centenaria (è nata nel 1909),
ancora vispa e brillante nelle sue facoltà
mentali, continua ad insegnare che
occorre tenere il cervello in esercizio per
non invecchiare nello spirito.
Il bridge ha ovviamente le sue regole,
che si possono meglio imparare non
tanto leggendo uno dei manuali che si
possono trovare in libreria, ma anche e
soprattutto incontrandosi con persone
esperte, come l'istruttore al quale è affi-
dato il corso, e con i compagni di gioco.
A questo proposito riportiamo il decalogo del rapporto con il proprio partner,
decalogo scritto per il gioco del bridge,
ma che può anche essere un orientamento della vita di una comunità.
Dott. Raffaele Rizzardi
Per diventare un buon partner …
o Non mettete in imbarazzo il vostro
compagno di fronte agli avversari
o Non ditegli cose che non vorreste
sentirvi dire da lui
o Non dategli lezioni, a meno che lui
lo desideri
o Fategli i complimenti quando gioca
bene
o Riconoscete subito ogni vostro
errore e chiedetene scusa prontamente
o Non criticatelo quando sbaglia (una
giornata “storta”capita a tutti)
o Fornite le carte vostre e non le sue,
se proprio volete chiedere ad un
avversario un parere su “una licita/disastro”
o In conclusione cercate di essere
con il compagno (se non carini)
almeno civili ed umani
o E' nel vostro interesse sostenerlo,
incoraggiarlo e fare in modo che
giochi in tranquillità e nelle condizioni migliori
o Se proprio non potete sopportare il
vostro compagno, state zitti fino
alla fine dell'incontro ed in futuro
sceglietevi, dopo aver ben ponderato, un altro partner
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- UN PROTAGONISTA VERO DALL'UNIVERSITA' PER ANZIANI - SEZIONE DI SARNICO - Mercoledì 22 Febbraio 2006 Da parte di tutti noi corsisti, partecipanti a questo deci- migliori. Di sicuro i bergamaschi e non solo risentiranno
mo anno dell'Università per Anziani di Sarnico, mi sem- la sua mancanza, tanto era importante e significativa la
bra doveroso, per un senso di stima, di riconoscenza e sua presenza nei vari momenti della vita culturale
espressa in tante istituzioni:
di ammirazione, iniziare questa
all'Università di Bergamo come
nostra seconda lezione, con il
docente di Geografia nella
ricordo riverente del Prof. Lelio
Facoltà di Lettere e Filosofia con
Pagani per ringraziarlo di tutto
la Laurea conseguita presso
quanto ha dato a noi, durante gli
l'Università Cattolica di Milano
incontri di questi anni, e per quancon una tesi, appunto, in
to ha fatto per la nostra
Geografia e poi alla Presidenza
Associazione, ANTEA, quale
dell'Ateneo di Scienze, Lettere e
membro fondatore insieme al
Arti.
dott. Marchetti, Mons. Gervasoni
Anche nel suo impegno sociale e
ed altri.
amministrativo ebbe incarichi di
Non ho potuto esporre questo
tutto prestigio: Assessore nel
mio dire mercoledì scorso, giorno
proprio Comune e, successivadell'inaugurazione del nuovo ciclo
mente in Amministrazione
di lezioni, per ovvie ragioni; lo facProf. Lelio Pagani
Provinciale, la sua presidenza
cio ora molto brevemente leggendolo per non dilungarmi, per non rubare qualche minuto dell'Ente Parco dei Colli di Bergamo a salvaguardia della
natura, un'ente da anni paralizzato da controversie tra il
in più alla lezione del prof. Lizzola.
Avendo vissuto trent'anni a Tagliuno, il paese stesso del Comune di Bergamo ed i Comuni viciniori, che avevano
prof. Pagani, ho avuto modo di conoscerlo anche al di parte del loro territorio compreso nel Parco. La persofuori delle sue consuete sedi istituzionali da lui frequen- nalità e la saggia opera di mediazione del prof. Pagani
tate, proprio semplicemente come cittadino, inserito sono riuscite a concludere ogni cosa ed ottenere ottimi
nella propria comunità, constatando in ogni occasione risultati.
una grande apertura verso tutti, sempre prodigo di saggi E poi altre istituzioni ed amministrazioni, senza risparmio
di energie e, oserei dire, trascurando in certa misura
consigli e validi aiuti.
Vi dico subito che sono sempre rimasto colpito, princi- anche la sua salute.
palmente, da due sue doti, che sono in realtà due virtù: Noi, come professore ai nostri corsi, lo ricorderemo
l'umiltà e la modestia, condizioni che qualificano positi- sempre con grande simpatia ed apprezzamento per le
vamente una persona e che la rendono grande e sapien- sue lezioni ricche di interessanti nozioni, proposte con
te. Un personaggio che non ha mai amato parlare di sé tanta semplicità, come è sempre stato il suo consueto
stile di vita.
e non ha mai gradito molto che si parlasse di lui.
Una grande intelligenza, una notevole cultura, un docen- Nel rimpianto, a noi non resta altro che rinnovare le
te universitario sempre all'altezza, un amministratore nostre più sentite condoglianze ai familiari.
attento e scrupoloso, un fervido cattolico dotato di Grazie ancora professor Lelio per l'amore e l'impegno
per la nostra terra, senza clamori, schivo e riservato
grande fede, innamorato del bello e della natura.
E Bergamo ha compreso tutto di lui e gli ha tributato le com'è sempre stato.
onoranze ed il cordoglio, come spettano ai suoi figli
Giacomo Schivardi
ASSOCIAZIONI
Ci è parso atto doveroso, in questa nostra rubrica, ricordare in modo degno, nell'apertura del 10° Anno Accademico, il Prof. Lelio
Pagani a poco più di due mesi della sua scomparsa. Egli è stato uno dei fondatori, assieme a Mons. Maurizio Gervasoni ed al
dr. Marchetti, della Università per Anziani di Bergamo e in quasi tutti gli anni Docente della nostra Università.
Lo solenne commemorazione è stata tenuta nell'Auditorium mercoledì 22 febbraio 2006 dal dott. Giacomo Schivardi.
Eccone il testo interessante e commovente, partecipando così al lutto che ha colpito i familiari.
LOCALI
Rubrica Associazione
Anziani e Pensionati
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Grazie all'aiuto del Comune di Sarnico e dell'Autoscuola
Sarnico possiamo dar vita al nostro sogno e iniziare la
nostra spedizione che, con un gruppo di 16 persone, inizia
con una emozionante tre giorni di safari dove vediamo tutti
gli animali africani. Di seguito visitiamo un villaggio Masai e
ci fermiamo in una scuola dove distribuiamo un po' di penne,
quaderni e qualche gioco per i più piccoli. E' sconvolgente
vedere la gioia negli occhi dei questi
bimbi nel ricevere un dono!!!!!!
Trasferendoci a Moshi, la città del
Kilimanjaro, possiamo finalmente
dare il via alla nostra camminata.
Dopo aver distribuito i nostri sacchi
da spedizione ai portatori locali (per
fortuna c'erano loro) ci incamminiamo in una lussureggiante e umidissima foresta verso il primo campo,
posto a 3000 metri; dopo avere
montato le tende e divorato una
cena frugale ci infiliamo nei nostri
sacchi a pelo e ci addormentiamo fino a mattina quando, su
una forte brinata, ci dirigiamo ai 3800 metri del secondo
campo. La salita comincia a farsi dura, complice anche la
quota, ma nulla è in confronto a quello che ci aspetterà il
giorno dopo.
Infatti l'indomani partiamo all'alba per una lunga tappa di 7
ore che ci farà toccare 4700 metri di Lava Tower. Lo spettacolo è veramente affascinante, verdi vallette si alternano
a piccoli boschetti di piante grasse presenti solo qui. Piccoli
torrenti scorrono tra i detriti lavici di vecchie eruzioni; dal-
l'alto la parete sud del KIBO di tanto in tanto si affaccia tra
la nebbia, tanto per farci capire cosa ci aspetterà tra qualche giorno. Abbastanza stanchi arriviamo al campo e ci prepariamo per le altre due tappe di trasferimento, sempre alla
stessa quota, che non presentano grossi problemi.
Tagliando longitudinalmente il massiccio quindi saliamo lentamente verso i 4700 metri di Barafu Camp, l'ultimo prima
della salita alla vetta. Le condizioni climatiche non sono
delle migliori, per via del forte vento presente sul colle dove
ci accampiamo. E così un po' infreddoliti a mezzanotte partiamo per la vetta!!! Il morale è alto e stiamo tutti bene,
anche troppo forse; infatti a circa 5500 metri dopo 4 ore di
cammino sempre sferzati da un vento gelido si cominciano
a far sentire i primi malesseri, dapprima leggeri e poi sempre più forti. Il freddo intenso (30 °C sotto zero), l'apatia
dovuta alla scarsità di ossigeno, che ti toglie addirittura la
voglia di mangiare, bere e riscaldarsi, l'esser saliti troppo in
fretta, uniti alla nostra inesperienza, ci hanno fatto arrivare
stremati a Stella Point, sul bordo del cratere a 5732 metri,
dove in poco tempo abbiamo dovuto decidere se continuare o ridiscendere al campo. Decidiamo di scendere; psicologicamente siamo a terra...
Incontriamo gli altri del gruppo che molto più lentamente
risalgono il pendio. Loro ce la faranno, sono saliti molto più
piano di noi e sono riusciti ad alimentarsi a dovere.
Depressi, demotivati e fortemente arrabbiati non riusciamo
nemmeno a dormire, versiamo lacrime amare e vorremmo
chiudere gli occhi e essere già a casa per dimenticare il
nostro insuccesso alpinistico. . Ci rodiamo dal nervoso con
i se e i ma del caso ,ma ormai è troppo tardi; anche stavolta ha vinto la montagna. Ha vinta sulla nostra spavalderia,
sulla nostra inesperienza, sulla nostra voglia di conquistarla
e forse è giusto così; ora siamo più
consapevoli delle nostre capacità e
soprattutto di come utilizzarle al
meglio.
Gli altri ritornano, tutti o quasi con
l'obiettivo raggiunto e con gli occhi
lucidi: ci incamminiamo verso l'ultimo campo dove poi l'indomani
avremmo raggiunto la città e quindi
l'aereoporto.
Lasciamo l'Africa con un po' di
amaro in bocca ma comunque ebbri
di vita intensa, di emozioni umane
che solo il continente nero può regalare e consapevoli del
fatto che in vetta era ancora buio e non si vedeva niente per
la nebbia. AH AH AH.
M.Alebardi e C.Arcangeli
Il CAI Sarnico ricorda che da maggio inizierà una serie di
incontri per chi volesse avvicinarsi all'arrampicata sportiva.
Per ogni informazione rivolgetevi ad Alebardi Michele presso
la macelleria in contrada oppure consultare la bacheca nei
pressi del Comune.
ASSOCIAZIONI
L'amico Luca l'aveva già anticipato, ma ora tocca a noi raccontare quello che è stato salire le pendici del KILIMANJARO.
Michele ed io siamo due amici con la passione della montagna che, dopo un lungo inverno di preparazione, finalmente
partono alla volta della Tanzania.
LOCALI
SPEDIZIONE KILIMANJARO 2006
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ASSOCIAZIONI LOCALI
ASSEMBLEA ANNUALE DELL’AVIS DI SARNICO
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Il 19 febbraio, presso l'auditorium comunale, si è svolta l'assemblea annuale ordinaria dell'Avis.
Nella relazione associativa il presidente Serafino Falconi ha
evidenziato che le donazioni nell'anno 2005 si sono mantenute sul medesimo livello di quello precedente, che aveva
registrato un incremento del 30% rispetto al passato.
I soci, tra donatori periodici, ex donatori e collaboratori,
hanno raggiunto la quota di 509.
Il presidente ha quindi riferito che il Consiglio sarà chiamato a
un grosso impegno per la preparazione delle manifestazioni
che verranno organizzate in occasione del 45° di fondazione
dell'associazione. Una quarantina di giovani è pronta a collaborare in tal senso. Per quella circostanza saranno promosse
borse di studio che consentiranno di coinvolgere gli studenti
dalle elementari alle superiori riguardo l'argomento della
donazione di sangue. Ha infine riferito che sono programmati incontri con le Avis vicine per la costituzione di una “zona”,
al fine di espletare attività comuni.
Il Dott. Paris, nella relazione sanitaria, ha manifestato soddisfazione per la sicurezza della donazione in quanto non sono state segnalate reazione o patologie nella donazione di sangue correlate.
Ha manifestato comunque preoccupazione per alcune sacche
di sangue non utilizzabili per la presenza di enzimi epatici alterati. Sono in gran parte dovuti a disordini alimentari. Ha ribadito pertanto la necessità di una educazione sanitaria nella
popolazione generale (prevenzione delle malattie cardiovascolari), a maggior ragione per i donatori. Donatori sani in
popolazione a basso rischio cardio-vascolare.
Il Dott. Guerini, consigliere provinciale AVIS di Bergamo, ha
fatto un breve intervento dove è stato rimarcata la necessità
di creare la plasmaferesi a Sarnico, una meta che il nostro
dott. Tambuscio tentò invano. Forse i tempi non erano maturi: ora la necessità è reale e si è sicuri che con la plasmaferesi si possomo recuperare almeno il 20-30% degli avisini,
che per svariati motivi non possono donare sangue intero.
L'invito è stato accolto con il massimo dei consensi e sarà
chiesto alle AVIS della Valcalepio Basso Sebino di essere
promotrici dell'iniziativa nella riunione dei Presidenti che si
terrà a Sarnico il 01/03/2006.
L'assemblea ha poi approvato il conto consuntivo 2005 e il
bilancio di previsione 2006.
Si comunica a tutti i lettori e agli avisini che anche l'AVIS di
Sarnico è inserita nell'elenco nazionale delle associazioni
beneficiarie della destinazione del 5 per mille sul'Irpef. Il
nostro numero di codice da inserire per destinare la quota alla
nostra associazione è 95031800162.
Su “Il Porto” del mese di febbraio è stato pubblicato l'articolo dell'AVIS Volontari Autoambulanza Basso Sebino che
riporta la mia firma in fondo. Preciso di essere il fondatore
con il compianto dott. Tambuscio, ma non sono più il presidente. L'articolo deve riportare la firma dell'attuale presidente Pietro Cristinelli.
Il Presidente
Serafino Falconi
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O
ANDREA, PAISSONI FEDERICO. Buone le prestazioni
degli atleti Juniores, dove COLOMBI GIORGIO ha conquistato il 3° posto e VALSECCHI CRISTIAN ferma la propria
scalata per la finale a causa di un infortunio; 7° posto per
BEGHINI CLAUDIO che, entrato da poco nella categoria
Juniores, non ha ancora ben carburato.
Le possibilità di crescita per gli agonisti sono tante, la rete
delle palestre di judo nel territorio è fitta e tenuta insieme da
un forte sodalizio nel nome del judo: sono ormai diversi
mesi che si organizzano allenamenti per gli agonisti nelle
palestre di Gorle e di Brescia, sotto l'egida di Maestri del
calibro di Ezio Gamba (campione olimpico), opportunità uniche nel loro genere che permettono a noi atleti di maturare
in una realtà sportiva che ha tanto da donare.
Mattia Belotti
AIDO - FLASH
Domenica 12 febbraio alle ore 10:30, presso l'Auditorium del
comune di SARNICO, si è svolta la consueta assemblea
annuale del gruppo AIDO pluricomunale di SARNICO, in
quanto costituito, oltre che dal nostro paese, dai comuni di
ADRARA S.M, ADRARA S.R, FORESTO, GANDOSSO E
PARATICO, per un totale di 778 iscritti. Presiedeva l'assemblea la rappresentante della sezione provinciale sig.ina Prof.
Roberta Alborghetti. Il nostro presidente sig. Mora Leandro ha
letto la relazione morale, riguardante tutte le attività e le iniziative che si sono svolte nel 2006.
La più importante è stata, innanzitutto, l'intervento nelle
SCUOLE, dalle elementari alle superiori, con grande partecipazione ed interesse dei ragazzi e degli insegnanti che si sono
mostrati estremamente attenti alle lezioni tenute da persone
qualificate sulle tematiche della donazione e del trapianto.
La scuola rappresenta sempre il veicolo più importante per
informare e sensibilizzare i ragazzi alla cultura della DONAZIONE. Anche la presenza di STANDS con materiale informativo,
allestiti in determinate occasioni o giornate particolari, come
quella nazionale dell'AIDO che si festeggia in ottobre, rappresenta una buona fonte di pubblicità ed informazione. Il 2006
sarà un anno particolarmente importante perché si festeggia il
35° anniversario della nascita del DOB (donatori organi
Bergamo) che nel 1973 diventerà AIDO per l'espansione del
nostro messaggio a livello nazionale, con un traguardo raggiunto ad oggi di 1250000 iscritti.
Per tale evento sono previste una serie di manifestazioni, convegni ed incontri a livello provinciale e comunale. Gli iscritti
all'AIDO, ha ribadito il sig. Mora, devono impegnarsi con gli altri
a parlare di trapianti e donazioni per sensibilizzare le persone
perché, purtroppo, ancora troppi muoiono per mancanza di
organi da trapiantare e ancora troppi non manifestano la volontà di donare i propri organi per paure immotivate o per una cattiva e scorretta informazione. Il contributo annuo che chiedia-
mo agli iscritti serve per sostenere l'Associazione e per far
fronte alle spese che si devono sostenere, soprattutto quelle
riguardanti l'intervento nelle scuole, il cui materiale (opuscoli e
videocassette) è assai costoso. Sempre a proposito di ragazzi, segnaliamo una simpatica iniziativa da parte dell'AIDO, che
ha creato per i minorenni che non possono ancora iscriversi
all'Associazione, una tessera particolare che li identifica come
AMICI dell'AIDO e soci collaboratori.
Il presidente ha poi proseguito il discorso ringraziando l'AVIS
con cui condividiamo la sede, l'AMMINISTRAZIONE COMUNALE, LA PARROCCHIA e I VIGILI URBANI che in vari modi
ed occasioni ci hanno sostenuto ed aiutato. Al termine della
relazione c'è stato un minuto di silenzio in ricordo di due defunti recentemente scomparsi; la sig.ra Parigi M. Luisa che, per
anni, ha lavorato con impegno e passione nell'AIDO di GANDOSSO e il sig. BUSI LUIGINO di SARNICO che ha donato
le CORNEE; per questo alto atto di solidarietà l'AIDO è molto
riconoscente anche alla famiglia. L'assemblea è terminata
verso mezzogiorno, pochi i partecipanti ma interessati e motivati. Speriamo in una più nutrita partecipazione l'anno prossimo!
I migliori auguri di tanto bene a tutti dal Direttivo AIDO.
La segretaria
Manuela BrignolI
ASSOCIAZIONI
L'appuntamento
con il judo agonistico è stato domenica 26 febbraio nella
palestra regionale
dell'Italcementi a
Bergamo,
una
sventagliata
di
judoca grandi e piccini raccoltisi per tre tornei: 1° Fase Regionale
Giovanissimi, 1° Fase Regionale Trofeo Arcobaleno e la
Fase Regionale del Campionato Italiano Juniores.
Nei Giovanissimi: 1° posto conquistato da CADEI RICCARDO, seguito dal 3° di POLI NICOLA. Tutti 3° posti gli 8 judoca che hanno partecipato al Trofeo Arcobaleno: TAGLI
MIRIAM, CADEI FRANCESCO, BOS ANDREA, PEZZOTTI
LUCA, PERI ALESSIO, VALENTE ARIANNA, TENGATTINI
LOCALI
JUDO SARNICO
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RINATI ALLA VITA DELLA GRAZIA
5) SACELLA MATTIA
Anagrafe
Parrocchiale
di Marco e di
Mazareanu Elena
Nato il 23/09/ 2005
a Brescia
Battezzato
in questa Parrocchia
il 05/02/2005
Padrino:
Benatti Luca
Madrina:
Belussi Rosita
FEBBRAIO 2006
7) BUSI PAOLO
6) CASTELLI SOFIA LINDA
di Castelli Laura
Nata il 30/09/2005
a Seriate
Battezzata
in questa Parrocchia
il 05/02/2005
Padrino:
Izzo Alessandro
Madrina:
Dotti Stefania
di Mauro e di
Maurizzi Elena
Nato il 27/10/2005
a Iseo
Battezzato
in questa Parrocchia
il 05/02/2005
Madrina:
Busi Basilia
Riceviamo e pubblichiamo
Data: 20 gen. 2006
Oggetto: rettifica
Spett. Redazione de “Il Porto”
Presso Ufficio Parrocchiale
Sarnico
e.p.c. Biblioteca Comunale
Sarnico
dei Sutti a sud anziché a ovest e contrada Mazzocchi a ovest
anziché est).
Essendo ormai il testo in distribuzione non è più
possibile la correzione e io, come “verificatore” ne sarei
responsabile. Gradirei quindi esserne scagionato pubblicamente sul “Porto”, unica rivista locale.
Ringrazio e porgo distinti saluti
(firmato)
Antonio Paris
Mi è stata recapitata oggi una copia del quarto quaderno della Biblioteca “LE VIE DI SARNICO”. Con mia
sorpresa leggo che ho “verificato queste scritte”; tengo a pre- P.S. E' vero che nel febbraio e nel maggio avevo revisionato
cisare: non ho mai visto le relative bozze, tanto più che, oltre le bozze delle precedenti edizioni, ma quest'ultima non è
a refusi, vi si trovano evidenti errori (p.e. a pag. 5 Terraglio stata da me “verificata”
L'autrice del libro Signora Giudici Rosa da noi interpellata ci ha inviato il seguente E-mail:
Data: 03/15/06 ore 19:31:33
A: [email protected]
Oggetto: risposta alla lettera ing. Paris
Ringrazio l'ing.Paris per le precisazioni. In effetti non è stato possibile sottoporre l'ultima bozza alla sua attenzione.
Lo spirito del quaderno voleva comunque essere quello di raccontare storie di luoghi, persone e fatti del nostro paese.
Rosa Giudici
COMUNITÀ ANAGRAFE
Porto Marzo 06
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COMUNITÀ ANAGRAFE
NELLA CASA DEL PADRE
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6) BESENZONI GIOVANNI (detto Piero)
di anni 75
deceduto il 07/02/2006
7) BONARDI LUIGIA
di anni 84
deceduta l'11/02/2006
8) BUELLI FRANCESCO
di anni 74
deceduto il 14/02/2006
9) BIANCHI MARIO
di anni 61
deceduto il 06/02/2006
10) BIZIOLI CELESTINA
di anni 83
deceduta il 21/02/2006
11) BONASSI ARISTIDE
di anni 71
deceduto il 22/02/2006
12) BRESCIANI LUCIA ELISABETTA
di anni 93
deceduta il 23/02/2006
13) ROSSI LUCIA
di anni 82
deceduta il 27/02/2006
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Porto Marzo 06
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